Mamamia parte IV di Releuse e Seika
Si era dato la zappa sui piedi da solo il rossino! Non poteva certo immaginare che, da una sua innocente battuta, Kaede
lo potesse spiazzare in quel modo! E ora che lo sentiva scandire quelle
parole, baciarlo a tratti sulle labbra, guardarlo infine con espressione
maliziosa, Hanamichi divenne davvero più rosso dei suoi capelli, troppo
imbarazzato per poter reagire. "Uhm…Sei un
hentai!" Esclamò
bofonchiando, voltandosi verso il soffitto per cavarsi d'impaccio. Era uno spasso vedere Sakuragi imbarazzarsi così tanto e così
velocemente, anche dopo tutto quello che era successo prima. "Do'aho…" sorrise Rukawa, avvicinandosi e baciando a stampo
le labbra imbronciate del proprio ragazzo per farsi perdonare. Si stiracchiò
appena, la stanchezza aveva preso il posto dell'eccitazione e ora tutto
quello che desiderava era di accoccolarsi sotto le coperte con Hanamichi fra
le sue braccia. Prima però sentiva il bisogno di levarsi di dosso quelle
insopportabili forcine e magari, già che c’era, si sarebbe fatto una doccia.
Si alzò la volpe, dirigendosi verso il bagno poco distante, senza curarsi
della propria nudità. L’operazione fu molto veloce, Rukawa non voleva lasciare a lungo solo
il suo Do’aho, anche se offeso. Con i capelli ancora umidi, ma finalmente
liberi da quella piccola prigione, Kaede tornò in stanza dirigendosi verso il
mini bar proprio di fronte al letto. Era da quel cocktail che gli aveva dato decisamente alla testa,
durante la serata, che non assumeva liquidi... liquidi che in effetti aveva
perso in eccesso! Sete! Sì, un bel bicchiere d'acqua ci voleva per poi
mettersi comodamente sotto le lenzuola e dormire, abbracciato al suo ragazzo
naturalmente. "Vuoi qualcosa da bere Hana?" Chiese avvicinandosi al
mobiletto. "Hn...no..." Mugolò il rossino ancora imbronciato, senza
neppure pensare alla risposta e fissando sempre il soffitto. Kaede si voltò solo un attimo verso il suo ragazzo, rimasto disteso
sul letto. Ce l’aveva ancora con lui per il suo innocentissimo scherzo, che
Do'aho! Aprì il minifrigo, dando le spalle al permaloso rossino, inquadrando
e afferrando una bottiglietta di acqua naturale che aprì per berne una
generosa sorsata. Abbassò nuovamente lo sguardo al contenuto del piccolo
mobiletto, attirato dalle confezioni colorate dei succhi di frutta
all'interno. "Do'aho, c'è il succo d'arancia, il tuo preferito. Sei sicuro di
non volerlo?" cercò di tentarlo la volpe, per scioglierlo dal suo
mutismo offeso. Piegò la schiena per raggiungere con una mano la confezione
arancione, riposta dietro delle bibite alcoliche. Nel momento in cui Rukawa si era alzato dal letto, il rossino aveva
subito sentito la mancanza del suo calore. Per fortuna era sparito in bagno solo per una manciata di minuti,
tornando poi con i capelli umidi e liberi dalle forcine, si era fatto
probabilmente una doccia. Per essere sicuro che il ragazzo non lo stesse guardando, Hanamichi lo
seguì con la coda dell'occhio, venendo subito catturato dall'andatura
flessuosa del moro in quei pochi passi.
Era veramente bello Kaede, così in piedi o mentre camminava. Sorpreso
da questo suo improvviso pensiero, il rosso voltò completamente la testa,
ormai catturato da quella splendida e sinuosa visione. Qualcosa nel suo petto
si accese, mentre osservava le linee perfette della schiena del moro, le
scapole muscolose, il trapezio leggermente sporgente e poi… e poi... che
diavolo stava facendo la Kitsune? Hanamichi sussultò nel vederlo piegarsi
verso il piccolo frigo. Deglutì, trovandosi sotto gli occhi i glutei scolpiti
e marmorei del ragazzo, che in quel momento tendevano verso di lui. Si
soffermò su quelle rotondità sode e perfette, ancora imperlate di gocce
d’acqua che scendevano dalla linea della schiena per poi perdersi in quella
linea divisoria. Un sorriso cominciò ad increspare le labbra di Sakuragi...
forse aveva trovato il modo di vendicarsi. "Sì...arrivo..." Disse senza tono, mentre si alzava
silenzioso dal letto, raggiungendo con pochi passi il proprio ragazzo. Si
piazzò dietro di lui e, prima che questo potesse voltarsi, gli mise la mano
sinistra sul fianco, poggiando poi completamente il corpo sulla sua schiena
con un movimento lento, quasi nel tentativo di farli combaciare. Sporse la
testa sulla spalla dell’altro, facendo finta di osservare il contenuto del
mini bar, ma rivolgendo le parole con tono sensuale verso il collo diafano,
sfiorandolo con le labbra. "Mmm... sì, forse mi è venuta sete..." Sussurrò, mentre con
la mano libera accarezzava il braccio del compagno teso verso la bottiglia. Il rosso gli si era avvicinato veloce e silenzioso, si accorse di lui
solo quando sentì la sua mano sul fianco e il suo petto adagiarsi come una
coperta sulla sua schiena. Un brivido vorace gli percorse tutta la spina
dorsale a quel contatto, riproponendogli nuovamente quella sensazione di
iniziale eccitamento che aveva così profondamente conosciuto prima. Sentì Hanamichi sfiorargli piano un orecchio... lo stava... seducendo?
Non poteva credere che il Do’aho, che sprofondava in stati di profondo
imbarazzo per le minime sciocchezze, potesse ora osare tanto! Ma quando sentì
il bacino di Sakuragi iniziare un lento ondeggiare sulle sue natiche il suo
dubbio si rafforzò. Poteva percepire l'eccitazione del rosso risvegliarsi,
così come sentiva la sua crescere nuovamente. "Ha-hana... che... che cosa fai?" Disse titubante il moro,
sorpreso dall'iniziativa dell'altro anche se, una minima idea di quello che
passasse in quella testa matta, ce l'aveva eccome! Solo che ora, non sapeva
bene come, in qualcosa gli sembrava che il gioco fosse cambiato. "Mmmmh? Tu cosa pensi che faccia?" Continuò il rossino,
cominciando a percorrere con la lingua la giugulare pulsante del suo ragazzo,
sentendolo rabbrividire. "Mi pare..." continuò mordicchiandogli il lobo dell'orecchio
e solleticando il braccio con le dita "che qui c'è una volpe astuta da
punire... anzi... da stimolare...." Sorrise, spostando la mano che giocava sul braccio verso il basso
ventre del suo ragazzo. Si rese subito conto che il sesso di Kaede si stava
risvegliando, come il suo, insieme a quei sensi che pochi attimi prima
sembravano essersi assopiti dopo il loro caldo amplesso. Era nuovamente eccitato, ed era stata la vista del corpo del compagno
a riaccendere quella passionalità. Prese fra le mani il membro ormai turgido
di Rukawa, iniziando a massaggiarlo, mentre con le anche molleggiava il suo
contro le natiche dell’altro. Poi, liberandolo da quella presa per pochi
istanti, lo fece voltare verso di lui, permettendogli di poggiarsi su quel
mobile liscio, per poi riprendere il lavoro che aveva interrotto. Intrecciò
una gamba con la sua e, guardandolo con occhi maliziosi, gli sussurrò a fior
di labbra "E ora Kitsune?" Mille brividi di piacere gli correvano lungo tutto il corpo.
Probabilmente se non ci fosse stato Sakuragi dietro di lui a sorreggerlo, le
ginocchia gli avrebbero ceduto facendolo rovinare al suolo... Era anche vero
che, se il Do'aho non fosse stato lì dietro a eccitarlo il problema non si
sarebbe nemmeno posto! La mente gli si stava nuovamente ed inesorabilmente
annebbiando, guidata solo dalla voce sensuale del rosso e dalla sua lingua
calda e umida. Sentì una mano del compagno spostarsi verso il suo bacino e
prendere in mano la sua virilità nuovamente eccitata. "Ahhh…" gemette senza voglia di trattenersi troppo,
rilasciando piano la testa corvina all'indietro, su una spalla bronzea.
Hanamichi continuava piano a muovere il suo bacino contro i suoi glutei,
accompagnando quell'eccitante ondeggiare con il lento pompare della sua mano
sul suo sesso. Il respiro sempre più affannato, la mente sempre più lontana.
Tornò nuovamente presente quando il rosso lo fece voltare, intrecciando le
gambe con le sue e imprigionandolo fra il suo corpo abbronzato e il mini bar. "E ora Kitsune?" Lo aveva sfidato il rosso. La prima cosa
che gli era venuta spontanea fare era stata quella di ricondurre la mano
ambrata sul suo sesso o, meglio ancora, portare Hanamichi sul letto per
possederlo di nuovo. Al solo pensiero tutte le sensazioni provate si
riappropriarono prepotentemente di lui, eccitandolo maggiormente. "Se volevi farlo di nuovo, bastava dirlo Do'aho!" Rispose
con sguardo malizioso Rukawa, portando una mano ai glutei del rosso, alla
ricerca dell'eccitante antro di piacere che aveva scoperto. L'altra mano si
trovava invece sul sesso turgido di Sakuragi, dove aveva iniziato a
stimolarlo. Cercò di trattenere un gemito di approvazione il rosso, quando sentì
la mano del compagno raggiungere il suo pene eretto, sconvolgendolo con nuove
fibrillazioni lungo tutto il corpo. Ma non era quello ciò che aveva in mente il rossino. Rispose solo
accennando una smorfia compiaciuta con le labbra, portando le proprie mani
dietro la schiena per fermare l’iniziativa di Kaede. "Sai... guardarti camminare mi ha fatto venire voglia..."
asserì malizioso, con voce roca, in risposta alle ultime parole del moretto.
Gli strinse così i polsi, facendo un poco di forza e portandolo a piegare i
gomiti, permettendogli di poggiare le braccia indietro, sul mobile. Bloccò quel corpo candido coprendolo con il suo, sentiva già i capezzoli
turgidi della Kitsune lottare contro i suoi. Assediato così il suo ragazzo,
Hanamichi sporse nuovamente la lingua per assaggiare la pelle leggermente
salata sul collo e cominciare una lunga discesa sul suo torace, al centro,
muovendosi in perfetta linea retta e raggiungendo l'ombelico, solleticandolo
con il muscolo bagnato di saliva. Accompagnò i polsi di Kaede giù con lui, tenendoli saldamente fermi.
Infine si ritrovò inginocchiato a terra, col viso di fronte al sesso eretto
del compagno. Inclinò di poco la testa, sul lato sinistro e cominciò a fare
vagare la lingua su e giù per l'asta gonfia. A Kaede piaceva molto il fatto che Hanamichi avesse preso
l'iniziativa. Era una cosa che lo intrigava, anche se non sapeva bene cosa
aspettarsi. Quando poi il rosso aveva iniziato a passare la lingua sul suo
pene bè, ogni pensiero si annullò, perso in un nuovo totalizzante piacere.
Sentiva la bocca dell'altro giocare con lui, facendogli desiderare sempre di
più... Rukawa, appoggiato con le braccia tese sul mobiletto del mini bar,
osservava estasiato il suo ragazzo muovere lento la testa rossa tra le sue
gambe; poteva vedere quello che stava facendo e questo lo eccitò ancora di
più. Prese a muove il bacino la volpe, alla ricerca di un maggiore
appagamento… e il compagno sembrò accontentarlo. Il suo membro sparì di colpo
tra le labbra di Sakuragi, che iniziò deciso a pompare su di lui. La volpe
rilasciò la testa indietro, perso totalmente nel piacere, iniziando ad
ansimare forte, accompagnando con lievi movimenti quelli più decisi del suo
ragazzo. "Uhm…ah…" Sentire Kaede godere del lavoretto a cui lo stava sottoponendo non
fece altro che far scaldare ulteriormente il rossino, che prese a succhiare
con maggiore forza il membro caldo del suo ragazzo, facendolo affondare quasi
violentemente nella sua gola e spingendo ogni istante di più. Era scattato
qualcosa nell'istinto di Sakuragi, un qualcosa che ora gli faceva desiderare
ardentemente di portare avanti quel gioco... e di esserne lui il
protagonista. Sicuro che il moretto l'avrebbe lasciato fare, dati i suoi
gemiti di approvazione, Hanamichi decise di liberargli i polsi, portando le
proprie mani sui fianchi del compagno e premendo coi polpastrelli sulla pelle
candida e morbida, impregnata di un seducente profumo di muschio bianco
lasciato dalla doccia appena fatta. Il rossino accarezzava piano le cosce della volpe, poggiando la mano
sotto una di esse e facendo leva per sollevarla un poco e allargarla. Le sue
labbra presero così a concentrarsi sulla gamba, su quella coscia all'altezza
della sua guancia, cominciando a baciarla e leccarla mordicchiandola appena,
passando la lingua per tutta la lunghezza fino al ginocchio, per poi tornare
verso l'interno e soffermarsi sulle pieghe di pelle fra essa e l'inguine. "Ti piace così, Kae?" Chiese con voce roca, cercando di
avere conferma dal suo ragazzo, per eccitarsi ancora di più. "Ahhh, sì Hana! N-non fermarti!" Rispose la volpe in preda
alla passione, Hanamichi lo stava di nuovo facendo impazzire! Si stava lentamente prendendo possesso del suo corpo, pezzo per pezzo,
con la lingua. E lui si sentiva sempre più bagnato ed eccitato. Portò una
mano sulla testa del suo ragazzo, a perdersi fra le ciocche rosso fuoco,
cercando di accompagnare il movimento di quella bocca per renderlo ancora più
incisivo... ancora più veloce! Sotto quelle pompate soffocanti Rukawa continuava ad inarcarsi, tanto
da appoggiare la testa al muro dietro di lui e aprire la bocca alla ricerca
di aria e di uno sfogo per i gemiti sempre più forti che lo stavano
travolgendo. "Ah-ah sì! S-sei bravissimo!" Forse questa seconda volta era
persino più intensa di quella precedente; si sentiva più consapevole rispetto a quello che l'avrebbe aspettato…
o almeno così credeva. Ad ogni parola del moretto Hanamichi si infuocava sempre di più. Non
sapeva neppure lui cosa gli stesse succedendo, ma improvvisamente si sentiva
carico e voglioso della sua Kitsune. Era come se tutte le paure, tutte le
incertezze che l'avevano caratterizzato fino a quel momento, si fossero
volatilizzate con l'ultimo amplesso. Aveva fatto l'amore con Kaede, avevano unito i loro corpi e questo gli
aveva dato maggiore sicurezza: ora voleva solo dare libero sfogo a quegli
impulsi che sentiva venire fuori vorticosi. Mentre si dedicava all'interno
coscia del suo ragazzo, passando dalla pelle della gamba al suo pene eretto,
il rossino sollevò la gamba stessa di Rukawa e l'appoggiò sulla sua spalla,
permettendo alla sua mano di potersi dedicare a quello spazio che si era
aperto davanti a lui. Cominciò a solleticare la natica del suo ragazzo, stringendola per
constatarne la consistenza, sfregando con il palmo su quella pelle sensuale,
scovandone i muscoli contratti e tesi. Lento e curioso cercò di avanzare
ancora un poco con la mano, andando ad incontrare la linea divisoria fra le
natiche, che prese a percorrere con un dito. Mentre rallentava il movimento
della sua bocca sul pene, per dedicarsi a carezze con la lingua, si fece
strada con le dita in quello spazio sotto la schiena, sfiorando l'anello di
muscoli che ora si trovava proprio sotto il suo dito: era bollente. Preso dall'istinto Hanamichi forzò un poco quell'anfratto, facendo
scivolare dentro un dito e cominciando a muoverlo lento fra le pareti. Sakuragi sembrava ascoltare le richieste della volpe, perchè per ogni
secondo che passava le sue attenzioni su di lui aumentavano, La lingua lo
seviziava instancabile e le mani vagavano in punti dove il piacere era
totalizzante. "Ahhhh!" La sua mente era del tutto incapace di pensare,
tutto ciò che percepiva era il continuo montare del piacere concentrato nel
suo inguine. Così, quando il rosso prese a giocare sensuale con il suo ano la
volpe nemmeno se ne accorse, percependo solo distrattamente il dito che lento
scivolò al suo interno. Piano questo prese a muoversi, mentre la bocca e la
lingua di Hanamichi continuavano la loro tortura. Il piacere divenne sempre più travolgente, sempre più assoluto... non
ce la faceva più! "Fa-fammi venire!" chiese Kaede con la voce spezzata dagli
ansimi al proprio ragazzo che, esaudendolo, aggiunse al primo un altro dito
che gli fece provare solo un leggero senso di fastidio, subito sostituito da
un immenso godimento. "Ah...ahhhhhh!" continuava Rukawa, mordendosi le labbra
ormai martoriate, incapace di frenare l'orgasmo montante che lo colse
improvviso, svuotandolo di ogni energia. "Ahhhhhhhh" gemette, afferrando con entrambe le mani il
mobile su cui era poggiato, inarcandosi ancora di più indietro, quasi ad
offrire meglio il proprio corpo alle sapienti attenzioni dell'altro Hanamichi provò un intenso senso di soddisfazione quando Kaede gli
urlò di farlo venire, inarcando di più la schiena per meglio offrirsi alle
sue labbra che si muovevano a ritmo serrato. Il rossino scoprì che gli
piaceva quel gioco, era terribilmente eccitato e avvertiva la sua erezione
gonfiarsi di desiderio. Mentre sentiva il corpo del suo compagno irrigidirsi
e sudare intensamente, affondò ancora di più le due dita nel suo ano,
velocizzando l'oscillazione all'interno. Infine sentì i primi getti di seme
sul suo palato, che sulle prime lo infastidirono per quello sconosciuto
sapore dolciastro, al quale però si abituò subito, non appena il moro venne
svuotandosi completamente nella sua bocca. Sakuragi si deliziò così del godimento che aveva fatto provare al
compagno, lasciandosi solleticare dalle grida di piacere che si diffondevano
per la stanza. Sentì Kaede tremare, le gambe ancora tese. Il rossino lo liberò così
dalle sue dita, per potergli cingere i fianchi con le mani e sostenerlo, vedeva
il suo corpo affannato gonfiarsi e abbassarsi al ritmo del respiro. Cominciò
a baciargli i fianchi, sollevandosi sulle ginocchia, raggiungendo poi le
labbra del moro che prese a baciare appassionatamente. Era stato un orgasmo forte e devastante. Sentiva tutti i muscoli del suo corpo intorpiditi, privi di forze...
rilassati dopo i mille brividi che li avevano percorsi durante quel piacere
intossicante. Percepiva le mani di Hanamichi sorreggerlo per i fianchi,
attente a dargli conforto dopo il piacere che erano riuscite a procurargli.
Piano il rosso prese a baciarlo, vezzeggiando il suo corpo di coccole e
amore, fino ad arrivare al suo viso e alla sua bocca, dove le due lingue si
persero in una dolce battaglia. Kaede sentiva inoltre il pene gonfio del compagno
che, al contrario di lui, non era venuto e che chiedeva quindi soddisfazione
strusciandosi piano sul suo ventre. Ma, oltre a questo, la volpe sentiva ancora qualcosa. Focalizzò lento,
fra un respiro e l'altro, fra un bacio infuocato e l'altro, un leggero
fastidio arrivare da un punto del suo corpo fino a quel momento ignorato. In
mezzo alle sue natiche, una porzione di pelle precisa pulsava piano,
indicando che qualcosa in tutta quella travolgente passione gli era forse
sfuggita. Aprendo gli occhi di scatto, libero per un secondo dalle labbra del
rosso che vogliose gli seviziavano la gola, Rukawa si ricordò delle due dita
che lo avevano violato, durante i minuti precedenti, ma che anche erano
riuscite a fargli provare sensazioni indescrivibili. Lottando un po’ con il suo orgoglio, gli venne in mente l'espressione
del suo Do'aho quando era stato lui a possederlo: sembrava rapito in un
piacere intenso. La curiosità della volpe si risvegliò, portandolo a
formulare un pensiero che mai prima di quel momento avrebbe detto possibile. "Do’aho....e tu?" cominciò portando una mano al sesso del
compagno, per stimolarlo piano "cosa vuoi fare?" concluse malizioso
guardandolo negli occhi. Sakuragi sussultò non appena la mano di Kaede si poggiò sul suo
evidentissimo sesso eccitato, il suo sguardo lo fissava in maniera tanto
provocante. In realtà, fino a quel preciso istante, non ci aveva pensato
totalmente; cioè, aveva agito d'istinto, preso da una scossa improvvisa e da
una sorta di autocompiacimento nel vedere il suo compagno godere sotto le sue
stimolazioni, però non aveva realizzato che potessero andare così oltre. Eppure ora il moretto lo guardava, per nulla contrariato e anzi, forse
un poco stuzzicato, mentre lui sentiva un vorace desiderio stringergli lo stomaco
e pulsare sul suo sesso. Bè... se lo voleva anche la sua volpe orgogliosa,
che male c'era? In fondo anche lui era solleticato dalla curiosità di
provare... ad avere Kaede, ad averlo completamente suo. Rispose con un sorriso altrettanto ammiccante alla domanda del
compagno, gemendo per quel tocco sul suo sesso che si faceva sempre più
deciso. Afferrò così nuovamente entrambi i polsi di Rukawa, privandosi di
quella piacevole stimolazione. Lo accompagnò, facendolo indietreggiare, fino
al bordo del letto, guardandolo fisso negli occhi. "Non so... io un'idea ce l'avrei..." Disse provocante, prima
di gettare il ragazzo di schiena sul letto ed avventarsi su di lui,
baciandolo con foga sulle labbra morbide, sentendo ancora il suo sapore sul
palato. "Sei sicuro di volerlo?" domandò, tornando serio per
quell'attimo. Aveva colpito profondamente Kaede quell'atteggiamento serio e
preoccupato del suo ragazzo, che gli chiedeva se davvero voleva che.... bè,
che fosse lui a stare sotto! La volpe aveva provocato volontariamente
Hanamichi, per la voglia di scoprire la sua reazione e quello che avrebbe
fatto. In fondo l'idea di perdersi fra le braccia color del miele del suo
compagno gli piaceva e lo faceva sentire bene... Poi si ricordava perfettamente di come l'altro si fosse donato a lui
senza remore, forse giusto un pizzico di vergogna; ormai non era più
questione di chi dovesse sovrastare chi. Loro due, in quel rapporto, erano
alla pari... lo erano sempre stati. Se non fosse stato così, tra l'altro, non
sarebbe mai potuta iniziare fra loro né tanto meno durare, Kaede ne era
certo. Quindi l'idea di lasciarsi andare concedendo il controllo a Sakuragi,
più che spaventare la volpe la eccitava, perchè voleva scoprire tutto di quel
loro rapporto e vedere cosa il rosso fosse riuscito a combinare. Le
attenzioni e l'amore che ogni giorno gli dimostrava e quest'ultima
preoccupazione poi, dissiparono ogni suo dubbio. "Do'aho" rispose il moretto, allungando il collo per
arrivare a sfiorare le labbra carnose del suo ragazzo "te l'ho chiesto
io! Non mi dire che hai bisogno di lezioni per sapere come si fa!"
continuò poi malizioso, alzando una gamba fra quelle del rosso per sfiorare
lieve con il ginocchio il sesso turgido di Sakuragi. "Comunque se non vuoi... ci sono altri modi..." disse poi
con finta noncuranza. Quella battuta riportò alla mente di Hanamichi ciò che era successo
fra loro solo poco prima; ci mancava poco che si facesse prendere nuovamente
dall'imbarazzo e mandasse così tutto all'aria per la vergogna! Per fortuna
che ci aveva pensato il ginocchio di Rukawa che, sfiorandolo, lo aveva
mandato in fibrillazione, sciogliendo le ultime perplessità che si agitavano
in lui. Guardò il suo compagno negli occhi, con fare sensuale. "Mmmh, non ce ne sarà bisogno, credo che per questa volta mi
accontenterò dell'unico modo necessario..." Si abbassò nuovamente per
baciare le labbra di Kaede, mentre con una mano gli accarezzava la testa e i
capelli. Non più solo passione, voleva anche infondere al suo ragazzo tanta
dolcezza e amore per rilassarlo; perché, lui stesso lo sapeva bene, il dolore
sarebbe stata la sensazione dominante fra quelle poi meravigliose ed
appaganti che sarebbero seguite. Voleva quindi che fosse tutto perfetto per
il suo compagno, stando attento a fargli male il meno possibile. Con l'altra
mano sollevò nuovamente la gamba del moretto, poggiandola sulla sua spalla e
accarezzandola e solleticandola per la lunghezza. Poi, mentre lo baciava,
portò le sue dita fra le labbra dell’altro, chiedendogli di succhiarle e bagnarle. La dolcezza con cui il rosso aveva cominciato a baciarlo e rilassarlo
rassicurò ulteriormente la volpe, anche se non ce n'era bisogno, circa la
decisione presa. La mano di Sakuragi tra i suoi capelli lo stava
ipnotizzando, con il suo lento moto circolare, creando un bozzolo di dolcezza
e rinnovato desiderio. Sentiva un forte formicolio per tutto il corpo, segno
che la sua voglia si stava riattivando. Il contatto con quel corpo caldo e ambrato, la provocante pressione
del pene eretto e ancora insoddisfatto di Hanamichi sul suo ventre, lo
stavano di nuovo guidando verso la perdizione. Prese a rispondere deciso ai
baci passionali del suo ragazzo, giocando con la sua lingua, fino a quando
questo non si scostò per lasciare il posto a due sue dita. Sulle prime Kaede non capì cosa quel gesto significasse, ma poi intuì
le intenzioni dell'altro e, senza ulteriori indugi, le fece sparire fra le
sue labbra. Iniziò a succhiare lento e sensuale l'indice e il medio insieme,
stando bene attento a far aderire le labbra alla pelle ambrata e giocando con
i polpastrelli con la propria lingua. Mordicchiò poi piano quelle dita,
provocando un po’ il compagno per spingerlo a dargli di più. Gli occhi blu
inchiodati a quelli dell'altro, per trasmettergli tutta la sicurezza che
sentiva, una mano ad accarezzare la schiena del rosso, con lenti movimenti
dal basso verso l'alto e viceversa. Le labbra di Rukawa sulle sue dita, quel succhiare intenso e morboso,
accesero ancora di più il sangue di Hanamichi, che sentì il suo cuore pulsare
più velocemente e il suo ventre contorcersi dal desiderio. Si morse le
labbra, mentre il suo ragazzo continuava a bagnare le sue dita, poiché aveva
cominciato a gemere e ansimare. Quel gesto gli riportava alla mente le
immagini delle labbra del ragazzo sul suo sesso e quel ricordo lo fece
agitare, portandolo a strusciare il ventre contro quello del compagno,
ondeggiando il bacino e scontrando le loro virilità. Stava davvero impazzendo; ora l'unico pensiero che prendeva corpo
nella sua testa era quello di possedere Kaede, voleva sentirsi dentro di lui.
Allontanò le dita dalla sua sensuale bocca, udendo un gemito di disappunto da
parte dell'artefice di quell'eccelso lavoro. Accompagnò così quella mano
bagnata verso l'inguine del suo ragazzo, sfiorandone il sesso al suo
passaggio, per poi fermarsi all'altezza dei glutei. Cercò ancora l'anfratto
che aveva visitato poco prima e fece spazio al primo dito che, lubrificato
dalla saliva, scivolò facilmente dentro la profonda cavità. Hanamichi sentì per un attimo l'addome di Rukawa irrigidirsi non
appena fece entrare il secondo dito, bloccandosi però nello stesso momento.
Intanto gli baciava le labbra, il loro contorno, le guance, il mento e, non
appena il corpo sotto di lui si rilassò, mosse nuovamente le dita spingendo
più a fondo, facendo leva con il suo stesso bacino, cercando l'approvazione
del compagno. Sakuragi aveva preso a penetrarlo con le dita bagnate dalla sua stessa
saliva. Al primo dito la volpe non aveva provato alcun fastidio ma anzi, solo
l’intensificarsi di un nuovo piacere. Al secondo, però, una sensazione
spiacevole lo aveva colto, facendolo irrigidire e facendogli serrare forte
gli occhi. Il rosso se ne doveva essere subito accorto, perché Kaede lo sentì
fermarsi e iniziare invece a baciarlo ovunque sul viso, per rilassarlo e
confortarlo. Rivedeva in Hanamichi tutto il sentimento che lui stesso aveva
riversato sul compagno quando le parti erano invertite e il suo cuore si
riempì di gioia. Non c’erano dubbi, il loro era davvero amore. “Continua…” sussurrò all’orecchio del rosso, per invitarlo a
proseguire senza paura… perché lui non ne aveva. Era perso in luogo dove esistevano solo loro due. Sakuragi, confortato dalle parole di Kaede che lo incitavano a
proseguire e portare a termine quello che avevano iniziato, fece entrare un
terzo dito nella cavità del compagno, facendosi spazio dentro di essa,
ruotando la mano e premendo sulle pareti. Voleva essere sicuro di preparare
bene il suo ragazzo: lui gli stava dando tutta la sua fiducia e tutto se
stesso. Non poteva deluderlo o fargli del male. Continuava a baciarlo, cingendogli le spalle con il braccio sinistro
e, non appena gli sembrò essere pronto, sfilò le dita dal suo corpo,
sollevandosi sulle ginocchia e posizionando meglio la gamba di Kaede sopra la
propria spalla. D'istinto allungò la mano per accarezzargli una guancia,
mentre afferrava il suo sesso avvicinandolo all'ano del compagno. "Sei, pronto, Kaede?" Gli chiese, con il cuore in gola,
eccitato, ma fortemente emozionato allo stesso tempo. Le attenzioni e le carezze che il rosso gli riservava avevano eccitato
di nuovo la volpe che, piano, aveva iniziato a inframmezzare qualche mugolio
di piacere a quelli precedenti di fastidio. Passò ancora qualche istante
prima che Hanamichi sfilasse le dita che stava usando per stimolarlo e si
posizionasse meglio tra le sue gambe aperte. Si fermò ancora un attimo il
rossino, titubante per quella che sarebbe stata l'ultima volta prima
dell'inevitabile. Kaede deglutì per l'emozione e l'eccitante aspettativa e, alla domanda
del proprio ragazzo, rispose solo cingendogli forte il collo con entrambe le
braccia, attirandolo a sé per un bacio.... poi piano lo sentì. Sakuragi aveva
iniziato a penetrarlo, lento e attento ad ogni sua reazione. Nonostante
quello che si era ripromesso Rukawa non riuscì del tutto a soffocare un
gemito di dolore; il sesso del compagno era ben più ingombrante delle tre
dita di prima, ben più grosso e pulsante... ‘E’ stata proprio una grande
idea Kaede, complimenti!’ pensò fra sé
ironico la volpe, serrando gli occhi per il dolore e soffocando un ansimo
contrariato mordendo forte la spalla bronzea del compagno, ad un soffio dalla
sua bocca. Nel sentire quel gemito di dolore, Hanamichi si bloccò, evitando di
affondare troppo dentro il corpo del suo ragazzo, anche se cominciava ad
essere difficile controllarsi! Sentire il suo sesso stretto da
quell'involucro caldo ed accogliente… gli stava facendo perdere totalmente la
ragione e quel morso sulla spalla, mescolando un moto di dolore al piacere,
non faceva che eccitarlo sempre di più. Si morse un labbro, gemendo fra i denti, man mano che lento si faceva
strada dentro quel corpo. “Ahhh, Kae... sei così stretto..."Ansimò muovendosi piano per
abituare Kaede alla sua presenza. Il rosso continuava a baciare il moretto sensualmente, lo sentiva
tremare ed irrigidirsi ad ogni sua nuova spinta, per poi nuovamente
rilassarsi, pronto ad accogliere sempre di più parti del suo corpo. Hanamichi
molleggiava un poco il bacino e le anche, finché con una spinta più decisa
sprofondò totalmente nel corpo del suo ragazzo, unendo il proprio grido di
piacere a quello del compagno. Cominciò così a muoversi, spingendo a mano a
mano più velocemente, assaporando ogni istante del piacere che stava
crescendo dentro di lui, drogandosi di quelle sensazioni alle quali, ne era
sicuro, non si sarebbe mai assuefatto. "Ah, Kae… Kae…" chiamava il suo ragazzo con foga "é
bellissimo... sei... sei fantastico..." e così dicendo assestò una
spinta più potente nel corpo ormai cedevole del suo ragazzo, godendo del suo
piacere carnale e di quello che vedeva nelle espressioni del viso dell’altro. Kaede non capiva più niente, la sua mente era persa nel piacere che il
suo ragazzo gli stava dando. Le prime dolorose spinte si erano trasformate in
intense sensazioni che lo facevano gemere incontrollato. Percepiva il corpo
di Sakuragi sopra il suo, che si muoveva con cadenze sempre diverse, una sua
gamba imprigionata sopra una spalla muscolosa, le sue braccia diafane che
avvolgevano la schiena ambrata coperta da piccole gocce di sudore. Lo sentiva
gemere, il rossino, forte vicino al suo orecchio e questo lo eccitava ancora
di più. Invocava il suo nome, gli diceva che era bravo.... anche se si
limitava a rimanere lì, ad accogliere il corpo dell’altro traendone tutto il
godimento che gli sapeva dare. "Ahhh Hana, mi… mi piace…" ansimò forte, iniziando a muovere
il proprio bacino perché andasse incontro a quello del compagno, per
intensificare quel piacere travolgente. Il dolore si era infatti tramutato in
un fastidio lontano, del tutto sommerso da tutto il resto. Si stava
nuovamente perdendo.... Forte si aggrappò alla schiena di Sakuragi, per
cercare in qualche modo di trovare sollievo da quelle scariche di piacere che
gli squassavano il corpo, impedendogli quasi di respirare. "Kami Ha-hana... più... più veloce…" si trovò a chiedere al
compagno, volendo di più.... cercando sempre di più l'apice di
quell’amplesso. Stimolato dal compagno a dare di più, il rossino prese a muoversi con
maggiore velocità, spingendo più a fondo, lasciandosi trasportare dalla
passione e dall'irrazionalità che ormai stavano prendendo il sopravvento
della sua ragione. Sentiva il corpo godere ossessivamente, il sudore
impadronirsi nuovamente della sua pelle, colando sul suo petto e scivolando
su quello del suo ragazzo. Improvvisamente Sakuragi si sollevò con la schiena, assumendo una
posizione eretta e afferrando la gamba di Kaede con le braccia, portando il
ragazzo a voltarsi su un lato, per creare così un maggiore spazio per
muoversi. Prese a spingere nuovamente, impetuoso, rendendosi conto che in
quella posizione il piacere non faceva che aumentare. Riusciva a sentire la
profondità del corpo del compagno, il suo pene che scivolava fra le lisce e
bollenti pareti, entrando ed uscendo senza più alcun controllo. Affondava ed
affondava il rossino, liberando grida e gemiti focosi che non voleva più
trattenere, stringendo con forza gli occhi, come per potersi meglio
concentrare su quelle sensazioni
sconvolgenti. Si sentiva come in paradiso, un paradiso fatto di lui e
Kaede. Lui e Kaede nel paradiso della perdizione… ormai, era quasi al
limite... Rukawa stringeva forte le lenzuola intorno a sé, ora che il corpo di
Hanamichi lo aveva abbandonato. Aveva assunto una posizione strana il
rossino, circondandogli una gamba con le sue braccia per aiutarsi a fare leva
per le sue spinte... come gli venivano certe idee? ... e che idee! Ora gli
affondi del rosso erano più decisi e profondi, lo stavano investendo di
piacere facendogli arcuare sempre di più la schiena per i brividi che la
percorrevano. Non potendo fare altro il volpino morse una propria spalla per
non perdersi del tutto in quel vortice di sensazioni. "Ahhhh... Ha-hana... sì!" riusciva solo a dire, non capendo
più niente di tutto il resto. Si sentiva al limite, sempre più vicino
all'orgasmo che prepotente voleva impadronirsi di lui. Una nuova spinta, più
forte delle precedenti, gli fece però spalancare gli occhi prima chiusi per
lo stupore e per il piacere, la testa affondava sempre di più nel cuscino. "Ah! Kae! Sto impazzendo! Mi fai impazzire!” Gridava il rossino
come in preda al delirio. Ormai non c'era più razionalità, solo un vortice di
emozioni e sensazioni, una follia
fatta di scariche elettrizzanti e devastanti di puro godimento. Sentì il suo
sesso gonfiarsi e lanciare impulsi per tutto il suo corpo, stava per
raggiungere l'orgasmo. A quella sensazione Hanamichi abbandonò la gamba di
Kaede e si piegò per stringere fra le braccia il ragazzo, cingere la sua schiena
sollevandolo un poco. Voleva sentire tutto di quel momento, voleva
condividerlo con il ragazzo che amava, sentirlo vicino. Sentì improvvisa la
pelle vibrare, il suo sangue pulsare, il suo cuore impazzire, lanciò infine
un potente grido, mentre raggiungeva quell'orgasmo dilaniante, in cui percepì
il suo sesso venire avvolto dal calore del suo stesso seme. Respirava
affannosamente, senza riuscire a parlare. Il suo corpo subiva ancora delle
piccole scosse, mentre teneva stretto a sé il suo Kaede. Gli sembrava di essere lì, sotto le inebrianti spinte del suo ragazzo,
da ore e ore... Il corpo chiedeva esausto soddisfazione, non potendo più
continuare a resistere. Sentiva che anche il rosso era al limite; aveva
aumentato la potenza dei suoi movimenti, accompagnandole con gemiti sempre
più forti. Improvvisamente si sentì tirare su dalle forti mani del suo
ragazzo, che lo circondarono per meglio avere a disposizione il suo corpo
negli ultimi attimi di quell'amplesso. Ad un tratto Rukawa sentì Sakuragi
tremare in preda all'orgasmo, un grido più forte per rilasciare tutto il
piacere che provava. Percepì per la prima volta il seme del compagno che schizzava al suo
interno, marchiandolo, facendogli provare ancora mille brividi. Con
quell'ultimo colpo e con il movimento sussultorio del corpo ambrato
dell'altro anche Kaede venne, stringendo forte le braccia intorno al busto
del compagno. Lo abbracciava con forza, saldamente, quasi a voler trattenere
con quel gesto il più possibile l'orgasmo che l'aveva colto con mille brividi
di piacere. Era stato bellissimo. "Ah...ahhhh...
ahhhh!" Non riusciva a
trattenere la sua voce, la forza con cui si stringeva al Do'aho. La testa
rilasciata all'indietro, come un lupo che ululava alla luna. Teneva ancora Kaede stretto a sé il rossino, come se non potesse più
farne a meno, come se altrimenti facesse un torto a sé stesso. Ormai era come
se fossero una cosa sola. Sentirlo gridare di piacere, quel piacere che lui
gli aveva donato, sentirlo venire sopra di lui, avevano coronato il suo orgasmo,
soddisfacendolo pienamente. Ora, abbracciato al suo ragazzo, poteva sentire i
loro respiri e i loro corpi rilassarsi, riprendersi lentamente dal turbinio
di sensazioni appena provate e condivise, dalla gioia che cominciava a
dilatarsi nel suo cuore. "Ti amo tanto, tantissimo Kaede..." Sussurrò Hanamichi
all'orecchio del compagno, voltando con un lieve sforzo la sua testa per
posare piccoli baci sulla guancia ansante e sudata dell’altro. "Hn... Do'aho..." rispose Kaede con un sorriso sulle labbra,
nascosto dalla spalla del rosso "...anche io..." sussurrò,
tuffandosi con un colpo di reni sul letto e portando nella sua discesa anche
Sakuragi, ancora stretto nel suo abbraccio. Piano il rossino scivolò fuori
dal suo corpo, strappandogli solo un leggero mugolio. Restò abbracciato
saldamente al corpo ambrato, non voleva separasi da quel calore, non voleva
che quell'unione terminasse con il loro amplesso. "Bè, non sei stato poi male come pensavo…" sussurrò la volpe
provocatoria. Hanamichi alzò gli occhi per catturare quelli del compagno, ancora
arrossati per il piacere. "Tu sottovaluti le doti del tensai!" Rispose con un
sorrisetto malizioso. Si stava riprendendo dal torpore e la sua mente
cominciava con un po' di sforzo a elaborare pensieri coerenti. “Lo sai... i tensai sono bravi, bravissimi in tutto!" rincarò
sollevandogli un poco il mento con due dita. "E poi..." aggiunse
compiaciuto, "anche tu, non sei così male... in ogni senso!"
Scherzò. Kaede non si aspettava quell'ultima uscita dal proprio compagno.
Sorpreso sentì le proprie guance imporporarsi, mascherate dal rossore che
l'amplesso gli aveva regalato. "Do'aho..." disse teneramente, avvicinandosi alla bocca
dell'altro per rubarne un dolce bacio. Si guardò poi un attimo intorno, il
letto era sfatto, le lenzuola bagnate di sudore e alla rinfusa. Lo sportello
del minibar era rimasto aperto, la bottiglietta d'acqua da cui stava bevendo
poco prima era per terra, circondata da metà del suo contenuto. "... che disastro!" commentò. La loro prima volta era stata
per la forte voglia ed eccitazione accumulata durante quel periodo e
stuzzicata dalla serata... ma la loro seconda volta... bè, quella era stata
dettata dalla volontà di riprovare il piacere appena conosciuto. "...avevamo degli arretrati da smaltire..." sghignazzò la
volpe dando voce al suo pensiero. "Eh...già..." rispose incerto il rossino, guardandosi
intorno perplesso: certo che avevano creato un po' di caos... "Mi sa che dovremo sistemare un poco prima di andare via..."
accennò un sorriso, "altrimenti ci denunciano per atti osceni."
Ridacchiò, afferrando con le braccia il torace di Kaede e schioccandogli un
bacio sulla guancia. Era davvero felice… tantissimo. "...e pensare che mi ero fatto appena la doccia" commentò il
moretto "forse dovrei andare a farne un'altra." disse poi,
accoccolandosi meglio nell'abbraccio del suo Hana, smentendo così le sue
stesse parole. Sta volta il sonno lo stava cogliendo rapidamente, il secondo
amplesso lo aveva davvero prosciugato di ogni energia... senza contare l'ora
che si era fatta! Probabilmente all'alba mancava davvero poco. Soffocò uno
sbadiglio contro la spalla del suo ragazzo, continuando ad accarezzare piano
quei capelli carminio. "Eh eh eh, Kitsune, non avevi fatto ancora i conti col
tensai!" Scherzò ancora il rossino mentre abbracciava il suo ragazzo e
si lasciava scappare un profondo sbadiglio. Con una mano si stropicciò un
occhio, che lacrimava per la stanchezza. "Kae..." Disse voltandosi verso la sveglia poggiata sul
comodino. "Sono le sei passate... è l'alba... io non ho la forza di
muovermi..." Sbadigliò di nuovo stremato. "Credo che la doccia me la farò più tardi... quando ci
sveglieremo...." Non riusciva più a parlare, i sensi si stavano annebbiando per l'ora tarda e
la stanchezza accumulata, il corpo ormai non rispondeva più ai movimenti con
lucidità. Dalla finestra filtravano i primi raggi di luce e, infastidito, il
rossino socchiuse gli occhi, circondando le spalle di Kaede con il braccio e
poggiando la testa su quella del ragazzo, lasciandosi completamente cullare
dal calore di quell'abbraccio. La volpe mugugnò solo un "Uhm..." come buona notte al
proprio compagno, non avendo in realtà sentito niente di quello che il rosso
gli aveva detto, perso già in un dolce dormiveglia. Beandosi della vicinanza
del corpo ambrato e del suo forte profumo senza il quale, ormai, non riusciva
ad addormentarsi, Kaede si abbandonò al sonno, del tutto rilassato e
soddisfatto. Quel calore dolce e protettivo allo stesso tempo, lo aveva
accompagnato per tutte quelle ore di meritato riposo e anche adesso, mentre
stava cercando di svegliarsi, il rossino percepiva il tepore di
quell'abbraccio; la sua Kitsune che ancora dormiva con la testa poggiata a
lui. Aprire gli occhi e immergersi in quella visione era il più bel
risveglio che potesse mai desiderare. Spostò di poco il braccio con cui lo
teneva abbracciato, per scuoterlo da quel senso di torpore che gli
formicolava sopra. Fece attenzione a non svegliare il suo ragazzo bè, non solo per
premura, ma anche per il fatto che, conoscendo bene Kaede, se si fosse
svegliato troppo bruscamente non gliel' avrebbe perdonata. Ma, nonostante
tutte le sue buone intenzioni, al suo movimento notò che la volpe mugolò
qualcosa e, sorridendo fra sé intenerito, gli sfiorò una guancia con la mano. “Buongiorno Kitsune…” Mormorò dolcemente. Stava facendo sicuramente dolci sogni, dato il benessere che sentiva
infuso nelle sue membra, ma un lieve spostamento interruppe quell'idillio per
portarlo comunque ad uno migliore. Sentì sempre più intensamente il calore di
un corpo solido intorno a lui, un profumo di muschio conosciuto, sensazioni
di un braccio appoggiato alla sua vita, del suo invece disteso sulle spalle
dell'altro. Piano Kaede si decise a socchiudere un occhio "Uhm..."
che venne investito dai raggi solari che avevano da ore invaso la stanza...
per fortuna che c'erano i condizionatori accesi! Sentì un respiro sulla guancia ed una voce, dolce e conosciuta, che
gli augurava il buongiorno. La volpe nascose il suo viso dietro al petto del
compagno, per ripararsi dalla luminosa giornata e dal risveglio ormai
inevitabile. "...'rno..." cercò di mugugnare poco convinto,
stiracchiandosi piano e portando così il suo corpo nudo a contatto con quello
di Sakuragi, ridestandosi meglio al ricordo di quanto successo poche ore
prima. Allungò il collo, arrivando a baciare piano le labbra rosa del ragazzo
disteso al suo fianco. Hanamichi rispose al bacio con dolcezza, intrecciando le dita fra i
capelli scarmigliati del compagno, sorridendogli poi premuroso, come lo vide
aprire piano gli occhi. Sentiva che non erano solo i propri sensi a
risvegliarsi, ma anche il suo cuore, perchè c'era davvero qualcosa di diverso
quella mattina fra loro due. Qualcosa che lo faceva sentire ancora più
completo, con quel ragazzo bellissimo di fronte a lui, appagato e felice. "Credevo mi avresti fatto un occhio nero per averti svegliato,
Baka!" Scherzò, stendendo un poco i muscoli e facendo un nuovo sbadiglio
per scacciare gli ultimi sprazzi di sonno. Si sentiva comunque ancora un po' stordito. "Uhm, ora che mi ci fai pensare.... io non perdono chi disturba
il mio sonno!" sentenziò Rukawa, tirando un pugno privo di forza sulla
testa rossa, per poi riabbassarsi a baciare nuovamente quella bocca
invitante. In effetti aveva sempre detestato quei momenti, quelli del
risveglio, ma quel giorno era diverso. L'idea di dover abbandonare le maglie
del sonno lo aveva disturbato ma, appena si era reso conto di chi ci fosse al
suo fianco, ogni pensiero si era annullato e la voglia di vedere, respirare,
accarezzare... stare con il suo Do'aho aveva annullato tutto il resto. La amava quella testa matta, quello che era successo la notte
precedente l'aveva solo confermato rafforzandolo. Ora si sentiva più sicuro
di quel rapporto, contrastato e difficile per il suo stesso esistere, nonché
più convinto di mai ad andare avanti godendosi al massimo ogni giorno che
avrebbe passato al fianco del rossino. Ma tutto questo ora poco importava
rispetto alla necessità di coccolare un po’ Hanamichi, di vivere quell'ultimo
giorno di vacanza insieme o almeno, quello che ne restava data l'ora. Una
veloce scorsa alla sveglia gli confermò infatti che erano quasi le tre del
pomeriggio... bè, avevano dovuto recuperare tante energie! "Do'aho, forse ora è il caso di fare quella famosa
doccia..." disse poi staccandosi di malavoglia dalle labbra del rosso. "Si, forse è meglio..." rise nervosamente il ragazzo
ricordandosi di come avevano lasciato, o meglio, ridotto la stanza quella
notte. "Vai pure tu per primo..." disse Hanamichi, tenendo ancora
il viso inclinato verso le labbra di Rukawa per cercare ancora un contatto. Sapeva bene che il ragazzo avrebbe
voluto fare la doccia per primo, così disse quelle parole anche per rimanere
ancora un po' accoccolato in quel letto, stringendo il cuscino che aveva il
profumo di Kaede ed era ancora tiepido del suo calore. Lo vide alzarsi e lo seguì con lo sguardo, ripetendosi
quanto fosse fortunato a stare con quella Kitsune polare... che poi tanto
polare non era, dal ricordo che aveva della notte andata. Lo guardava ancora, non poteva davvero più farne a meno. Anche solo
vederlo sparire per pochi attimi dalla sua vista lo faceva sentire
incompleto. In quegli istanti, perso nella contemplazione del suo Adone,
desiderò che il tempo si fermasse, per vivere per sempre in quella bozza di
serenità e calore con la sua volpe. Hanamichi si era offerto di fare la doccia dopo di lui, sapendo che
ormai di abitudine Rukawa voleva sempre farla per primo. Scoccò un ultimo
bacio a quelle labbra carnose per poi alzarsi, dirigendosi verso il bagno
nudo. Entrò nella porta, portandosi verso la cabina doccia per cominciare a
far scorrere l'acqua calda. Si guardò allo specchio sopra il lavandino,
notando così i suoi capelli arruffati, i suoi occhi ancora gonfi per il
sonno, così come la sua bocca... gonfia però dei tanti baci dati e ricevuto
nelle ultime ore. Notò vari segni rossi, sul collo e sul petto, vicino ai capezzoli e
all'ombelico... dei piccoli succhiotti lasciati da una bocca indisponente! I
suoi sensi si risvegliarono al ricordo di come quei marchi fossero stati
tracciati e una voglia di nuovo lo solleticò. "Hana..." chiamò " muoviti! L'acqua si raffredda."
concluse, certo che il rosso non l'avrebbe fatto aspettare a lungo. Sakuragi si sorprese nel sentire Kaede chiamarlo per fare la doccia
insieme, ma in fondo... non c'era nulla di male, no? Dopo quello che era
successo fra loro, quello era... il minimo che potessero fare! "Arrivo volpaccia!" Rispose sorridendo con soddisfazione fra
sé, mentre si alzava dal letto, sgranchendosi un po' il collo sui lati. Sentiva già una lieve sensazione di freddo
invadere il suo corpo nudo lì in piedi, solo. Sapeva che solo la Kitsune
poteva dargli quel calore di cui non poteva più fare a meno. Avanzò verso il bagno, aprì la porta e si inebriò della visione del
suo ragazzo sotto il gettito sensuale dell'acqua. I due si scambiarono un
sorriso di intesa e la porta si chiuse infine dietro le spalle del rossino…
il resto a un’altra fanfiction! Passarono ancora parecchio tempo in stanza fra doccia, lenzuola,
doccia e .... anche prepararsi, sì. Ad un certo punto però lo stomaco del
tensai aveva reclamato cibo e Rukawa, anche se di malavoglia, si era
ritrovato d'accordo. La serata fuori dalla camera d'albergo era durata ben poco. I due
ragazzi non riuscivano a stare per troppo tempo staccati l'uno dall'altro,
ora che avevano scoperto il corpo del compagno niente riusciva a tenerli
lontani! Ben presto però anche quel loro personale idillio si era dovuto
concludere: l'ultima notte da trascorrere a Viareggio si era conclusa e, con
il nuovo mattino, anche il treno che li avrebbe condotti a Milano per poi
prendere l'aereo per il Giappone li attendeva. Rukawa, sbuffando, osservava il tassista caricare sull'auto la propria
valigia, mentre attendeva che il Signor Principe, alla reception per il turno
della mattina, sbrigasse le ultime pratiche. "E’ un peccato..." sospirò Hanamichi "è già
finita..." Disse rivolgendosi al suo ragazzo, mentre fissava le valigie
sparire sotto il portabagagli del taxi. Forse il problema non era che la
vacanza fosse durata poco, ma che erano stati loro a trarne i vantaggi solo
negli ultimi giorni. Se solo ci avessero pensato prima a mollare tutto e
fuggire per stare un po’ in santa pace!
"Ah, Kae..." disse d'un tratto guardando il rosso "non
dimenticare questa! La stavi lasciando sul comodino!" esclamò con un
sorrisetto vagamente malizioso, porgendogli la fascia con la scritta "MAMAMIA" che avevano vinto
al locale, ricordo di quella vacanza e simbolo dell'inizio di qualcosa di
nuovo nel loro rapporto. "In fondo..." ammiccò abbassandosi per sussurrare
nell’orecchio del moro "siamo la coppia del bacio più caldo dell'estate,
no?" concluse, strizzando un occhio compiaciuto. "Tsk Do'aho, non la stavo dimenticando...." rispose la volpe
al suo ragazzo, riappropriandosi di quell'oggetto vergognoso. Sia mai che
Kaede Rukawa si portasse dietro una fascia da Miss! Ma uno sguardo al viso
compiaciuto del compagno, che stringeva il nastro di seta, fece vacillare le
sue convinzioni... forse in un angolo, in fondo all'ultimo cassetto del suo
armadio, un posto poteva anche trovarlo! Tanto Kaede conservava tutto nel
cuore e nella mente di quei giorni fantastici passati insieme, di
quell'evoluzione che il loro rapporto aveva finalmente avuto. Non aveva
bisogno di altro. Le sue elucubrazioni furono interrotte dal ritorno dell'impiegato, che
porse ai due giovani i loro documenti. "Oh, non dovete lasciare in giro quelle fasce sapete? C'è gente
che ucciderebbe per poterle avere! Sono uno status symbol!" disse in
inglese Stefano con noncuranza, finendo di scrivere qualcosa su un foglio.
"Hn? Le conosce? Le vuole?" si sorprese il volpino, cogliendo al
volo quell'occasione, ma ricevendo nelle costole una gomitata scontenta di
Sakuragi. "Sei perfido Kaede!" Ringhiò il rossino al suo ragazzo,
offeso per il suo gesto. Afferrò così la fascia dalle mani del moro. "Le tengo io! Arrivati a Kanagawa magari te la restituisco!"
sbuffò Hanamichi in direzione del compagno, guardando poi il signor Principe
che sorrideva divertito. "Bè, signor Principe, allora grazie di tutto..." fece
inchinandosi "e grazie per il locale che ci ha consigliato!"
aggiunse poi con un ampio sorriso il ragazzo. "O bè…" rispose l'italiano "grazie a voi per lo
spettacolo di cui siete stati protagonisti! Erano tutti in visibilio e io
stesso facevo fatica a starvi dietro!" continuò con un sorriso complice.
"Sono andati a chiedere alla direzione se eravate dei figuranti,
volevano i vostri numeri di telefono!" Rukawa lo guardava scioccato, come faceva a sapere tante cose questo
qui? Li aveva seguiti, spiati, controllati?! E poi chi si era azzardato a
chiedere il numero del suo ragazzo! Qualcuno avrebbe pagato per tutto quello! Che diavolo stava dicendo quel tipo dal volto di porcellana? Si
chiedeva il rossino perplesso. Li aveva visti pure lui? Certo che ora che ci
pensava, sin da subito il ragazzo gli era sembrato un tipo particolare,
probabilmente era gay anche lui e quindi era probabile che fosse anche lui al
Mamamia quella sera... anche se... "Kae...." Un pensiero balenò nella testa di Hanamichi
improvviso e nitido. Forse più che un pensiero era un ricordo,
un’associazione... "Lei..." cominciava a balbettare il rossino
"Lui..." Non riusciva a parlare. Si stava immaginando lo straniero
con le labbra rosse, i capelli biondi e pomposi..."é la tipa, il tipo...
quello della gara! Lady… Lady Princess!" Esclamò Sakuragi cercando lo
sguardo di conferma nel suo ragazzo. "Sì, diciamo che è il mio nome d'arte…" sorrise divertito il
biondo "Lady Princess, infondo mi sta bene dato che sono Principe anche
di giorno, no?" continuò ridendo piano. Kaede aveva decisamente gli occhi fuori dalle orbite... ora che il
mistero era stato svelato, in effetti notava una certa somiglianza fra la
matrona del locale che, gentile, parlava loro in inglese e questo ragazzo
così perspicace e invadente. "Tu ci hai indicato quel posto di proposito quindi?" si
informò Rukawa. "Bè, mi sembra di aver suggerito bene data la piega che ha preso
la vostra serata... e no, non vi ho seguiti dopo che ve ne siete andati dal
Mamamia…" si difese subito Stefano, notando la reazione della volpe
"anche se posso immaginare cosa abbiate fatto...." concluse
ammiccante. Kaede volse gli occhi al cielo, non si era ancora abituato
all'espansività e alla libertà che quegli stranieri si prendevano! Sakuragi era rimasto senza parole. Allora era il suo viso che aveva
associato alla matrona la sera precedente! Non sapeva più che dire, se non
arrossire per l'ultima battuta del ragazzo su di loro. "Ci mancava pure che ci seguisse! Ne sa una più del diavolo
questo!" Esclamò il rossino in direzione del suo ragazzo. Era ora di partire, il taxi attendeva, il loro treno per Milano
sarebbe partito di lì a poco. Hanamichi fece un bel sospiro malinconico e scrollò le spalle. Bè,
quello che era stato era stato... e poi
di certo non si era rivelato così male! "Arrivederci, signor Principe. Grazie ancora..." Sorrise
infine in direzione del biondo. "E' stato un piacere avervi ospiti presso di noi.." rispose
gentile Stefano "vi auguro buon viaggio e spero verrete nuovamente a
trovarci... e comunque per voi l'invito al Mamamia è sempre valido!"
concluse poi con un ampio sorriso. "Tsk...." replicò solo Kaede, per poi aggiungere
"....'zie.." che non sfuggì però all'impiegato che li vide
scomparire nel taxi, partito alla volta della stazione. I due ragazzi erano sul quel treno già da tre ore e ancora una li
separava dalla loro meta, senza contare lo spostamento per arrivare in
aeroporto. La volpe guardava il suo rossino, seduto al suo fianco ed immerso
nella lettura di qualche rivista di cui, però, poteva capire solo le figure
dato che era in italiano! Gli era già venuta voglia... sarebbe stato un
viaggio tremendamente lungo, quello fino a casa! Hanamichi si era in realtà immerso in quelle riviste per non
soffermarsi troppo a pensare. Lui e Kaede erano pericolosamente vicini, il
suo profumo... sentì dei brividi percorrergli la schiena e il cuore prendere
velocità. Fece un respiro profondo, per scaricare quel desiderio che si stava
impadronendo dei suoi sensi. Furtivo si guardò intorno e, notando che di
fronte a loro non vi era seduto nessuno e che sul lato c’era solo un uomo che
sonnecchiava, chiuse la rivista, poggiando la testa indietro sullo schienale
per poi intrecciare la propria mano con quella di Kaede, posata sulla sua
gamba. "Forse... non mi dispiace del tutto tornare a Kanagawa..."
Disse sorridendo il ragazzo. In fondo nulla sarebbe più stato come prima una
volta tornati. "Sì, nemmeno a me." la volpe pensava soprattutto alla casa
che lui e il Do'aho avrebbero condiviso con l'inizio del nuovo semestre
all'Università. Erano riusciti entrambi a strappare il permesso dai genitori
con la scusa che così, sarebbero stati più vicini al campus e che dividere le
spese con un amico avrebbe chiaramente dimezzato i costi. Ma da lì a Kanagawa
li separava almeno un'altra giornata di viaggio! "Kae..." disse improvvisamente il rossino alzandosi e
sgranchendo un poco le gambe; erano in viaggio da ore e si sentiva tutto
intorpidito. "Vado un attimo in bagno." Terminò, distratto dal
rumore del treno e dalla velocità a cui stava andando il mezzo. Si allontanò
così dai sedili, per dirigersi alla fine della carrozza. Rukawa alzò solo un sopracciglio, osservando la figura del compagno
ondeggiare lungo il corridoio, instabile per il modo del convoglio, fino a
raggiungere il bagno otre la porta della carrozza. Vide in fondo al vagone un ragazzo guardare insistentemente il
rosso, come si permetteva? Spazientito Kaede si alzò, raggiungendo con poche
falcate la porta che si stava chiudendo dietro le spalle di Sakuragi ed
entrando con lui... forse aveva trovato un modo per unire l'utile al
dilettevole! Certo, quello spazio era davvero angusto e stretto, soprattutto
considerando le loro altezze, ma forse gli sarebbe andata meglio con i bagni
dell'aereo... un grande transoceanico! OWARI
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