Mamamia

parte III

di Releuse e Seika

 

Hanamichi, ormai catturato dalla musica e da quell'atmosfera giocosa e sensuale intorno a lui, non aveva dato ascolto alle parole di Kaede. Non appena il ragazzo si perse nella folla, il rosso si lasciò trasportare dalle note, sciogliendo i muscoli, cominciando a muovere il corpo per cercare il giusto ritmo. Chiuse gli occhi, concentrandosi sulla canzone che invadeva l'aria. Si portò le mani sulle cosce, sfiorandole con una lieve carezza, mentre con la testa disegnava dei mezzi cerchi nell'aria.

Su di un lato, sull'altro, gettandola poi all'indietro, lasciando che i suoi ciuffi rossi gli aggredissero le guance in quegli improvvisi movimenti.

Finalmente tutto il suo corpo si era riscaldato ed ora il rossino stava ballando, ritmando i movimenti con respiri veloci ed un poco affannati.

Si sentiva libero, libero di ballare. Era come se un'energia potente si fosse impossessata di lui, cancellando ogni timore.

 

Mentre si muoveva come in preda all'estasi, diversi ragazzi si erano avvicinati a lui, incuriositi ed estasiati da quel ragazzo dalla capigliatura rossa che ballava in maniera tanto sensuale. Il gruppetto aveva cominciato ad accerchiarlo, ballando vicino a lui.

 

Intanto al bancone del bar, dove appoggiato sui gomiti aspettava che il barista gli preparasse il suo cocktail, Rukawa guardava svogliatamente intorno a sé. Sulla destra notò uno specchio, che decorava una parete. Guardò il suo riflesso, soffermandosi ancora una volta sui vestiti che era stato costretto ad indossare e sull'ignobile pettinatura che Hanamichi gli aveva fatto; mancò poco che si levasse le forcine lì, seduta stante.

 

Una mano gli toccò la spalla facendolo voltare di scatto la volpe, che dallo specchio aveva visto avvicinarsi a lui l'ennesimo sconosciuto. Questa volta il ragazzo ci andò giù deciso con le avance, cercando di avvicinarsi al suo orecchio per sussurrargli qualcosa e tentando nel frattempo di stringerlo per la vita. Il moretto, con un'abile finta, lo scartò sibilandogli un "sparisci" in inglese, che sperava venisse capito. Afferrò poi al volo il bicchiere che lo aspettava sul bancone e si diresse verso il suo ragazzo.

 

Forse non era stata una grande idea lasciarlo da solo in quella gabbia di assatanati.

Non fece che pochi passi, cercando di farsi largo fra la folla, quando i suoi peggiori timori si dimostrarono fondati.

 

Hanamichi, contravvenendo al suo volere, si era messo a ballare... e non a ballare come i tanti altri anonimi ragazzi! No, quel Do'aho doveva fare le cose in grande! Si era piazzato in mezzo alla pista ed era stato attorniato da un mucchio di sbavanti suicidi che cercavano di toccarlo! Rukawa bevve in un sorso il suo cocktail per abbandonare il bicchiere e avere le mani libere… sarebbero servite entrambe per la strage che intendeva fare!

 

Sakuragi, circondato da quella folla colorata ed affannata intorno a lui, non aveva visto Kaede poco distante, continuando tranquillo la sua danza. Ormai era completamente assorto: non sentiva nessuna voce, nessun rumore, solo la musica che pulsava nella sua testa. Cominciò a muovere il bacino, in maniera tremendamente seducente, portando il suo corpo a muoversi a scatti, per poi avvicinarsi ad uno di quei cubi colorati che ornavano la terrazza.

Salì su uno di essi, sovrastando tutta la folla e continuando a ballare. Si portò le mani sulle tempie per poi trascinarle per i capelli, intrecciandole fra di essi ed inclinando il viso verso la propria spalla, poggiandovi sopra le labbra e inumidendola con la lingua.

 

Tutti gli occhi dei presenti erano puntati su di lui, tutte le braccia tendevano verso il suo corpo.

Tutti intorno al rossino lo guardavano con bramosia

 

'Cosa diavola sta facendo quello scemo!!!' aveva urlato dentro di sé Rukawa, cominciando a spostare malamente quei bavosi ansanti che si stavano mangiando con gli occhi il suo ragazzo. Non aveva fatto in tempo a raggiungerlo che quel Do'aho si era piazzato su un cubo, attirando se possibile ancora di più l'attenzione.

Riuscì a scostare una coppia di due ragazzi vestiti uguali che, con fare viscido, lanciavano occhiate al rosso per poi scambiarsi frasi di cui preferiva non sapere il contenuto. Si piazzò proprio davanti al rosso, ansante per lo sforzo che arrivare fino a lì in mezzo a quella massa di corpi gli aveva causato.

"Do'aho, scendi immediatamente!" gli ringhiò contro.

 

L'aria aveva cambiato suono, la musica aveva assunto una nota diversa... Hanamichi aprì gli occhi senza smettere di ballare, scorgendo Kaede sotto di sé con uno sguardo nervoso e molto, molto arrabbiato.

Ma era tutto così strano e diverso per il rossino lassù.

 

“Hey, Kitsune...” disse con un filo di voce allungando la mano verso il viso del moretto, sfiorandogli le labbra con le dita “lasciati andare e balla anche tu...”  i suoi occhi erano magnetici.

"Scordatelo Do'aho! Scendi piuttosto, non hai visto come ti stanno guardando?" rimarcò invece Rukawa, afferrando i polsi di Sakuragi per cercare di farlo scendere a forza da quel palco improvvisato.

 

Hanamichi non si fece intimorire; da quel punto di vista lui e la sua Kitsune erano uguali: non rifiutavano mai una sfida! Sorrise divertito, cercando a sua volta di prendere i polsi di Rukawa, scendendo da quel cubo e spingendo il suo ragazzo verso di sé, sbilanciandolo.

“Rilassati Kaede, è solo un ballo... eravamo venuti qui per passare una bella serata, no?" gli domandò non smettendo di muoversi.

Portò le braccia del moretto ad unirsi al suo movimento, avvicinando ancora il corpo al suo, sfiorandogli un fianco col bacino, comprimendo il suo petto contro il proprio e sussurrandogli all'orecchio “Allora perché non ci lasciamo andare? In fondo siamo nel posto giusto...", cercando di sciogliere i movimenti del suo ragazzo.

 

Kaede cercava di mantenere un certo controllo, anche se era dannatamente difficile.

Era riuscito finalmente a far scendere Hanamichi da quel maledetto cubo, ma di contro aveva ottenuto che il rosso gli si avvinghiasse addosso, tentandolo con ogni mezzo per iniziarlo all’oscura arte del ballo. Non che la vicinanza del suo ragazzo gli dispiacesse, tutt'altro, ma quel subdolo espediente che stava utilizzando per farlo cedere era un colpo basso... bassissimo! Sakuragi non faceva altro che strusciare sensuale il bacino contro il suo. La volpe ormai stava perdendo la ragione.

 

Tutto ciò che sentiva era il calore intossicante del corpo del compagno, l'odore della sua pelle, il colore profondo dei suoi occhi, il tocco delle sue mani sulle sue spalle e sulle braccia... aveva caldo, un caldo terribile! Tutto cominciava a girare, la musica, quella folla che gli impediva di respirare bene! Forse non avrebbe dovuto bere quel cocktail in un sorso solo! Muoversi in qualche modo gli dava sollievo così, lentamente, cominciò a seguire i passi del rosso che lo guidava, prendendo a far oscillare sensualmente il suo busto per seguire quello del compagno.

Sentiva molti occhi puntati su di loro. Li percepiva ma non li vedeva, incantato totalmente dalla visione del viso di Hanamichi sensualmente rapito dalla musica.

Non poté trattenersi anzi, in quel locale sarebbe stato un vero e proprio delitto farlo!

Si avvicinò al Do'aho, intrecciando le gambe con le sue per far meglio coincidere i loro bacini, per uniformare i loro movimenti, avventandosi sulle labbra dischiuse del rosso, in un famelico bacio.

 

Finalmente Kaede aveva ceduto, lasciandosi investire dalla musica, sciogliendo i suoi movimenti, abbandonandosi a quell'orgia di suoni e respiri affannati. Sakuragi li fissava gli occhi blu della volpe, fissi su di lui, densi di una luce colma di desiderio.

Sussultò non appena quelle labbra carnose assalirono le sue.

Il caldo, il movimento, l'estasi che come una droga cancellava ogni possibile pensiero, lo rese dal primo istante un bacio passionale, aggressivo, che portò la lingua del rossino a cercare avida quella del suo ragazzo. Le sue mani si poggiarono su quel viso candido, per poterlo sentire ancora più vicino.

 

Continuando a ballare Hanamichi cominciò a mordicchiare il mento di Rukawa, passando subito dopo la sua lingua e lasciando una scia umida mentre risaliva sulla guancia. Le sue mani si avventarono sulle spalle della volpe, premendo sensualmente su di loro, scendendo ad accarezzare tutte le braccia, mentre il suo ventre bruciava sempre di più, per quei contatti improvvisi sotto il ruvido dei pantaloni.

 

La passionalità di Sakuragi aveva sorpreso la volpe, eccitandola al contempo. Il bacio presto era degenerato nella voglia di assaporarsi in libertà e senza remore, cercando di non lasciarsi sfuggire quell'occasione che li aveva portati lì. Aprì gli occhi, buttando leggermente la testa indietro quando il rosso aveva cominciato a torturargli di baci e morsi il viso. Ma fu solo un attimo di abbandono, perché la voglia del suo ragazzo era anche la sua.

 

Kaede cominciò a strusciarsi sensuale, seguendo il bacino del compagno, perché ora voleva condurre lui il passo di quella danza. Afferrò saldo il fianco destro di Hanamichi, cercando di accompagnare i movimenti di quel corpo caldo assecondandoli al suo e portando la mano sinistra sul petto del ragazzo, ripercorrendo con un dito il complicato disegno tribale che la decorava. La sua bocca raggiunse invece il lobo sinistro dell'altro, che cominciò piano a leccare e suggere, spingendo poi la lingua all'interno del padiglione auricolare. Preso dalla foga, la volpe decise poi di esplorare con le labbra altre parti di quel corpo eccitante, scendendo lento dall'orecchio al collo continuando a mordere, leccare e succhiare, con l’intenzione di lasciare una traccia visibile del suo passaggio. Alzò un attimo gli occhi e notò quante paia di occhi li stavano fissando, ma come nessuno di loro avesse saggiamente il coraggio di avvicinarli. Risalì lento il percorso che con la propria saliva aveva tracciato sul collo ambrato e soffiò nell'orecchio del suo ragazzo "Tu sei solo mio".

 

Continue e aggressive ondate di calore avvampavano il corpo del rossino, che si mordeva le labbra per evitare che languidi gemiti si liberassero da esse, mentre la lingua del suo ragazzo lo torturava incessantemente e le mani conquistavano possessivamente il suo petto. Nell'udire le parole di Kaede, la testa di Sakuragi perse completamente gli ultimi barlumi di ragione.

Lui era suo, voleva esse essere solo suo, e voleva che anche l’altro lo fosse.

“Anche tu... sei solo... mio...” rispose con un sospiro, affondando la testa sulla spalla dell’altro. Iniziò a passare la sua lingua sopra quella pelle diafana, mentre abbracciava possessivo Kaede aggrappandosi alla sua maglietta turchese. La strinse fra le mani con forza, per poi lasciare la presa e premere i palmi contro la schiena, scendendo poi più giù, dove le curve sinuose del suo ragazzo gli porgevano il loro invito.

 

Hanamichi poggiò le mani su quelle linee disegnandone la forma, afferrando poi all'improvviso i glutei sodi del ragazzo e spingendolo aggressivamente verso il suo bacino. L'aria si fece rovente, ed il rossino sentì il suo corpo bruciare. Staccò le mani da Kaede, che continuava a cercare il suo viso con le labbra, per portarle lento sui propri fianchi, sotto la maglietta, a contatto con la sua stessa pelle. Ne sollevò un lembo, continuando a muovere il bacino, mentre baciava il compagno. Si staccò solo nell'istante in cui se la sfilò, sensualmente, fissando il suo ragazzo negli occhi fino all'ultimo, gettandola  a terra. Poi con un sorriso provocante disse "Allora, Kitsune?", leccandosi il labbro inferiore.

 

Descrivere cosa quelle mani sui suoi glutei erano riuscite a provocargli era impossibile; Rukawa si dovette mordere le labbra per impedirsi di gemere la sua eccitazione. I brividi lungo la schiena non lo abbandonavano, continuando a ripresentarsi a cicli continui facendogli venire ogni volta di più la voglia di perdersi e fondersi con il corpo del compagno. Avrebbe fatto di tutto in quel momento probabilmente, così come avrebbe permesso al suo Hana molto. I loro bacini erano praticamente una cosa sola ormai, gli era impossibile non notare quanto l’altro fosse eccitato e altrettanto impossibile era per lui nasconderglielo.

 

Prese a baciare con foga quella bocca desiderata che lo aveva nuovamente raggiunto, prendendo a far vagare le proprie mani sui glutei sodi del rosso, voglioso di impararne attentamente ogni curva. Sentì poi Hanamichi staccarsi da lui e sfilarsi sensuale la maglietta per poi lasciarla cadere a terra, esponendo alla sua vista il petto abbronzato e gli addominali scolpiti. Una voglia irrefrenabile di assaggiare quella pelle lo colse.

Kaede spinse lentamente il suo ragazzo, facendogli compiere qualche passo all'indietro.

"Sali." gli disse poi con voce roca e sensuale, non appena le gambe del rosso si scontrarono con uno di

quei cubi su cui poco prima aveva ballato.

 

Sakuragi era brutalmente eccitato: i movimenti provocanti di Kaede lo stavano facendo impazzire. Brividi e scariche di desiderio cominciarono a tormentarlo, portando a risvegliare i suoi sensi nelle parti più basse e cominciando a fargli percepire come sempre più stretta la fasciatura del cavallo dei pantaloni. L'ordine di Rukawa, espresso con la sua voce roca e lo sguardo tinto di vorace ambizione, lo eccitò ancora di più.

 

Con un passo indietro salì nuovamente sul cubo, dove poco prima aveva dato spettacolo. Continuando  a ballare, afferrò il viso di Kaede ora all'altezza del suo petto e, chinandosi verso di lui, lo catturò in un bacio passionale. La sua lingua cercava quella del moro, la incontrava, ci lottava, cercava di superarla, in una sfida che lo riempiva di eccitante piacere.

 

Intorno a loro il resto dei presenti ancora li fissava. Alcuni avevano smesso addirittura di ballare, troppo presi da quella visione per potersi dedicare ad altro. Sia i ragazzi che le ragazze sembravano quasi incantati da loro, ormai diventati il centro dell’attenzione di tutta la terrazza.

 

Poco distanti, vicino l'entrata, due ragazze guardavano estasiate quello spettacolo, stringendo un piccolo block notes  fra le mani.

Una delle due, con i capelli rossi, fissava imbambolata lo show di quei colossi dai lineamenti orientali, che sensualmente ballavano in mezzo alla folla, attirando l'attenzione di tutta la gente attorno. L'altra ragazza, con un corto caschetto nero, prendeva appunti sorridendo, cercando di far riprendere l'amica dallo stato di inebetimento in cui sembrava caduta. Le due parlottarono qualche altro secondo fra loro, annuendo, per poi tornare in assorta contemplazione della coppia straniera.

 

Nel frattempo, volpe e scimmia erano come lontani mille miglia dalla terrazza e da tutto ciò che li circondava, persi completamente l'uno negli occhi e nel corpo dell'altro, in una sfera privata dove solo la musica riusciva a raggiungerli.

 

Kaede fissava estasiato il volto sensuale del suo ragazzo, che lo sfidava con gli occhi colmi di malizia ad andare avanti in quel gioco eccitante. Non si lasciò certo pregare, cominciando a far vagare le sue mani su quel corpo che audace gli si muoveva davanti: una accarezzava ed accompagnava il bacino e i glutei, l'altra saggiava la consistenza bronzea del petto muscoloso. Senza indugiare la volpe avvicinò le labbra al petto del rosso, prendendo a passare leggero la lingua lungo il solco fra i pettorali, raccogliendo le piccole gocce salate che si erano formate. Non riuscì a trattenersi dal mordere quella pelle soda, testandone la consistenza, per poi scendere piano in basso, baciando e leccando gli addominali scolpiti e fermandosi all'ombelico, dove tuffò la lingua.

Con movimenti circolari della esplorò quel piccolo gioiello, desideroso di avere un contatto ancora maggiore con quel corpo. Completamente incapace di fermarsi, prese a stuzzicare con una mano un capezzolo già turgido, mentre l'altra, che aveva accompagnato il bacino fino a quel momento, furtiva scivolava lenta sul davanti, ripercorrendo il bordo dei pantaloni neri di Hanamichi.

 

Sakuragi aveva ormai perso totalmente il contatto con la realtà, lasciandosi travolgere da quel delirio fatto di un’irrefrenabile passione e condensato nelle gocce di sudore che scivolavano sulla sua pelle, sotto il piacere graffiante che Kaede gli stava trasmettendo.

Non c'erano più voci, suoni, persone… ma solo loro due, prepotentemente vicini, accaldati, ansimanti.

 

Il rossino si morse un labbro nel sentire le mani di Rukawa studiare il suo bacino, sussultando non appena le stesse afferrarono i suoi glutei, mentre la lingua violava il suo petto, concentrandosi con sadica attenzione sull’ombelico.

Tutta la sua pelle tremò convulsa, arricciandosi come scossa da un brivido di gelo... ma invece era fuoco. Fuoco nella lingua, fiamme in quelle mani... dal ventre sentì come se una bolla gelatinosa e frizzante implodesse, creandogli un formicolio intenso ed aggressivo che lo fece sudare ancora più copiosamente.

 

Eppure Hanamichi continuava  a ballare, come se il suo corpo rispondesse per inerzia a quei suoni che ormai non udiva più. Bloccò le mani di Kaede, abbassandosi leggermente fino a fissarlo negli occhi, per poi baciarlo. Continuò a scendere lento sulle ginocchia, leccando la gola della volpe e infilando le mani sotto la sua maglietta, alzandogliela e mordicchiandogli il fianco. Fece scivolare l'altra mano dietro, sul bordo dei pantaloni, insinuandovi di poco le dita  per sentire la morbida pelle del suo ragazzo.

 

Il rosso si era lentamente piegato, levandogli in questo modo il piacere di leccare e baciare la sua pelle profumata ed inebriante. Ora era diventato lui l'oggetto di tali attenzioni: la lingua di Sakuragi lo stava facendo impazzire! La sentiva accarezzare lenta il suo viso, la sua gola, esplorare ogni parte del corpo in cui poteva arrivare. Al leggero morso sul fianco i brividi che sin dall'inizio non l'avevano mai abbandonato si fecero più prepotenti, scuotendo forte le sue membra in preda ad un'eccitazione ormai incontenibile. In un gioco alla seduzione percepì le mani di Hanamichi scivolare sul bordo dei suoi pantaloni, andando leggermente ad infilarsi sotto. Sentiva quelle dita sfiorare sensuali i suo glutei e mai come allora aveva desiderato potersi spogliare, per poter permettere a quel contatto di intensificarsi... approfondirsi!

 

Questo pensiero gliene portò un altro: quello di voler avere tra le dita e sulla bocca la pelle del suo Do'aho... gli sembrava di averne conosciuto davvero il sapore solo in quel momento.

Fece scivolare le braccia intorno al busto del suo ragazzo, andando ad esplorare con curiose carezze la schiena vasta ed atletica del compagno. Seguì con le dita ogni muscolo, ogni curva, spostandosi sempre più in basso, fino a ritrovare la conosciuta rotondità di quei glutei sodi ed invitanti.

Staccò a forza da sé la bocca del rosso, che non l'aveva ancora lasciato, per farlo voltare in modo da avere l'ampia schiena alla sua mercé.

 

Prese a percorrere con la lingua la spina dorsale del rossino, accompagnato dalle proprie mani che gli accarezzavano lente i fianchi per poi spostarsi sugli addominali. Lo stringeva a sé, il suo Do'aho, lo stringeva e lo baciava, ma ancora non gli bastava!

 

La passione che stava travolgendo i due ragazzi era famelica, soffocante, quasi brutale. Ormai i loro movimenti, i loro respiri, le loro carni rispondevano solo alle domande di quel gioco seducente, che chiedeva sfacciato una risposta  cercandola nel loro piacere.

Hanamichi si era appena sollevato quando Kaede lo fece voltare, cingendolo in un abbraccio bruciante e possessivo. Il rosso si trovò a soffocare un ulteriore gemito non appena sentì la lingua del suo ragazzo assaporare la sua schiena, facendo fuoriuscire solo un breve respiro che si infranse nelle note vaganti nell'aria.

 

Il rossino fu conquistato da una lieve vertigine, una sorta d'ebbrezza che gli impediva di controllarsi... e che pretendeva di più. Afferrò la mano di Rukawa mentre vagava sul suo petto, stringendola all’altezza del polso per accompagnarla nel suo movimento, come per godere meglio di ogni istante di quel passaggio, portandola a raggiungere il proprio collo e poi le labbra... dove si bloccò.

 

Socchiuse le labbra per raggiungere sensualmente con la lingua quelle dita lunghe, sfiorandole, avvicinandosele sempre di più fino ad infilare l'indice e il medio completamente nella sua bocca. Cominciò a succhiarle con avidità, bagnandole completamente e lasciando che la saliva scendesse giù per il polso. Prese poi a passare la lingua sul palmo, al centro e sul lato, tornando poi nuovamente ad assaporare quelle dita, ad occhi chiusi, perso nei brividi di quel piacere e con i pensieri che si lanciavano in immagini spinte, provocate da quel gesto così intimo.

 

"Uhm-mh!" si era morso le labbra Kaede, cercando di non gemere. Ma quel sensuale succhiare che Hanamichi stava riservando alle sue dita e tutti i pensieri peccaminosi che ne erano seguiti avevano avuto bisogno di uno sfogo. Strinse forte, con la mano libera da quella inebriante prigione, il fianco del suo ragazzo, mordendolo piano su una spalla per trattenere l'ennesimo gemito che il rosso era capace di strappargli.

Non poteva continuare così!

 

Con un colpo deciso di reni si tirò su, in piedi su quel cubo a fianco del suo ragazzo, che fece girare nel suo abbraccio per poterne avere la bocca e la lingua dispettosa a sua totale disposizione.

"Non devi giocare con il fuoco." gli soffiò sulle labbra, prima di impossessarsene famelico. Le mani continuavano a vagare su quel corpo così sexy e caldo, mai stanche di esplorarlo e toccarlo, mentre la sua bocca non riusciva a lasciare quella dell'altro, torturando le labbra ormai gonfie di baci.

 

Come sentì le dita di Kaede abbandonare le sue labbra, Hanamichi espresse un gemito di disapprovazione, come se si sentisse privato di qualcosa che ormai era stata marchiata di sua proprietà. Non appena però vide il ragazzo salire sul cubo, fu assalito da una nuova emozione, mista di passione e senso di sfida.

 

Il rossino aveva stretto Rukawa in un abbraccio e continuava a giocare con la sua bocca, succhiandone il labbro superiore e incontrando la calda lingua dell'altro. Così stretti in quell'involucro, con le gambe allacciate ed intrecciate, cominciò a rendersi conto di quanto fosse eccitato. La percepiva la propria virilità tesa, dura, che stringeva i suoi pantaloni… ma era la sua o quella di Kaede? Ormai non se ne rendeva più conto.

 

Troppo vicini, troppo fusi l'uno nell'altro... un tocco.

Ancora la mente confusa.

Due tocchi, veloci, sulla spalla…

Con uno sforzo immane il rossino cercò di aprire gli occhi... e il suo cervello, lentamente, cominciò a riordinare i pensieri. Aveva finalmente messo a fuoco l'ambiente che li circondava... e la Drag Queen, a fianco a loro che li stava chiamando.

 

Perché diavolo il Do'aho si era allontanato, lasciandolo orfano di quella labbra che lo facevano impazzire? Con un grugnito misto di disapprovazione e minaccia Kaede aprì gli occhi e vide il suo ragazzo voltato verso quella che doveva essere probabilmente una Drag Queen e, altrettanto certamente, la stessa che aveva dato il via alla serata. Come si chiamava? ...Princess e qualcosa.

 

"Ragazzi, prendete fiato, non vorrei chiamare un ambulanza per voi!" disse loro la nuova venuta in inglese.

"Hn." Rukawa, praticamente ancora avvinghiato al suo Hanamichi e con nessunissima intenzione di lasciarlo, guardava in cagnesco l'incauta guastafeste.

 

Sakuragi era stordito, non capiva più se quello che stava vivendo era un sogno oppure si trovassero lì per davvero. Si guardava intorno ancora perplesso, non facendo molto caso alle parole della Drag Queen, sussultando invece quando si accorse che gli occhi di tutti erano puntati su di loro e che Kaede  ancora lo teneva stretto, come per paura che fuggisse.

Cominciò piano a realizzare ogni cosa e, arrossendo di colpo, trattenne il fiato fissando il proprio sguardo sulla matrona.

 

"Allora vi siete scatenati?" urlò poi la Drag Queen nel microfono che aveva in mano.

La sua voce ora sovrastava la musica del locale e tutti i visi erano di nuovo puntati su di lei, vicina a loro. I due ragazzi non capivano cosa stesse succedendo, si sentivano solo stranamente al centro dell'attenzione. Rukawa diede un veloce sguardo attorno, registrando tante paia di occhi puntati loro addosso. Strinse ancora di più a sé il suo ragazzo.

 

"Spero che abbiate dato il meglio di voi in questa gara all'ultimo ballo e... all'ultimo bacio!" continuava intanto in italiano Princess etc... “perché la coppia vincente, oltre al titolo Bacio Mamamia dell'anno, riceverà anche come premio entrate e consumazioni gratis per tutta l'estate al Mamamia!" a queste ultime (per loro incomprensibili) parole tutta la folla cominciò ad urlare festante, applaudendo e fischiando forte.

"Ma che diamine…" sussurrò Rukawa, infastidito per l'interruzione ed ancora più irritato per il fatto di non capire cosa stesse succedendo.

 

Hanamichi era tremendamente rosso in viso, si sentiva sotto l'attenzione di tutti i presenti, senza contare la Drag Queen che masticava parole incomprensibili e la gente che applaudiva gasata. Non ci stava davvero capendo nulla!

L'unica cosa che voleva fare era ...sprofondare al pensiero di quello che avevano fatto e poi erano ancora lì, sul cubo, come se fossero su un podio, adorati da tutti!

Già…sentiva certi sguardi addosso...

 

Cercò di contenersi, accennando una risata nervosa… non riusciva neanche a parlare! All'improvviso vide due ragazze, una mora e una rossa, avvicinarsi timidamente a loro, ma con un bel sorriso soddisfatto sulle labbra. Erano le tipe che vagavano nel locale con i taccuini in mano... e ora?

“Complimenti, avete vinto!” dicevano porgendo loro due fasce azzurre con la scritta Mamamia e stampati due simboli del sesso maschile incrociati, con le frecce nella stessa direzione...

 

"Ma-ma che..." il rossino prese a balbettare qualcosa alzando lo sguardo verso la Drag Queen, alla ricerca di una spiegazione.

"Ora passiamo a premiare i vincitori!" annunciò invece lei a gran voce, indicando gli Hanamichi e Kaede più spaesati di questo mondo! Subito uno scroscio di applausi, urla e fischi si alzò da tutti i presenti e i due ragazzi si trovarono fra le mani le fasce portate dalle due ragazze.

"Avete vinto il nostro concorso per il ballo e il bacio più hot!" li informò finalmente la matrona in inglese "e altro che hot… voi stavate letteralmente andando a fuoco! Dovrò fare un viaggio in Giappone una volta o l'altra." concluse con un sorriso ed un occhiolino.

 

Rukawa guardava allucinato quella fascia di stoffa, indeciso su cosa farne, per poi puntare gli occhi sulla Drag Queen e replicare "E ci avete interrotti per questo?!"

Per tutta risposta l'altra scoppiò in una fragorosa risata "Bè, se volete continuare vi converrà tornare in albergo!"

"Gara? Bacio più hot?" Hanamichi ripeteva meccanicamente quelle parole... certo! Ora era tutto più chiaro....

"EHHH?" il rossino ingranò in ritardo e nuovamente avvampò, soprattutto per lo scambio di battute fra il suo ragazzo e la Drag Queen.

"Baka Kitsune! Cosa dici?" Mugugnò scrutandosi attorno agitato.

 

Era tornato il Sakuragi di sempre: energico e passionale per istinto, ma nel momento in cui doveva agire in maniera razionale... bè, gli veniva proprio difficile! Erano sotto l'attenzione di tutti, fra fischi e applausi, con le due ragazze che li stavano fissando in maniera troppo insistente.

La Drag Queen aveva riferito loro che avevano vinto entrata e consumazioni gratis per tutta l'estate… peccato però che sarebbero dovuti ripartire da lì a pochi giorni!

…e a proposito di partire.

"Ru?" balbettò Hanamichi "che dici? Fo-forse è...è meglio rientrare... si è fatto tardi!" Non sapeva più che dire, sapeva solo che si stava vergognando tantissimo e che non vedeva l'ora di volatilizzarsi. Se ripensava a quello che era successo non riusciva più neanche a guardare Kaede negli occhi! Seguì solo la Drag Queen che, dopo un bel sorriso, si allontanava maestosa.

 

Rukawa notò l'imbarazzo crescente del proprio ragazzo, sottolineato dalle sue guance sempre più rosse e dal suo sguardo che vagava ovunque tranne che su di lui. In effetti, ora che pensava alla situazione con crescente calma e razionalità, si rendeva conto di quanto in là si fosse spinto, si fossero spinti, lì in mezzo a centinaia di sconosciuti.

"Hn." rispose alla domanda di Hanamichi, raccogliendo la maglia del rosso finita per terra e  porgendogliela perché si ricomponesse. Lo afferrò poi per un polso e lo trascinò giù per le scale della terrazza e fuori dal locale, facendosi faticosamente strada fra i ragazzi che si erano rimessi a ballare ma che si giravano cercando di fermarli e parlargli al loro passaggio. Prese il proprio cellulare da una delle tasche del pantalone e compose il numero della compagnia di taxi che il Signor Stefano, dell'albergo, aveva scritto per loro. 

L'auto sarebbe arrivata in dieci minuti.

 

 

 

 

 

 

 

Il tragitto in auto era sembrato ad Hanamichi interminabile e soffocante.

L'aria si era fatta irrespirabile e non capiva se il motivo era il calore che ancora evaporava dal suo corpo, o se era solamente un'impressione nella sua testa. Un'insopportabile sensazione di claustrofobia lo stava infatti divorando; probabilmente il tutto era dovuto anche al fatto che non era più riuscito a rivolgere la parola a Rukawa, da quando avevano lasciato il locale.

Sentiva il cuore battere ancora all'impazzata e le sue guance, al solo pensiero di quello che era successo, tornavano a bruciargli la pelle. Gli sembrava di sentire ancora il corpo di Kaede a contatto col suo, come se fossero entrambi in fiamme.

 

Era stato, come dire... meraviglioso? Straordinariamente bello? Sì, doveva ammetterlo.

Eppure ora, non ne capiva il motivo, non riusciva proprio a rivolgersi al suo ragazzo, sentendosi tremendamente stupido per questo.

Era imbarazzato? Sì, assolutamente! Ma era anche preoccupato. Insomma, lui non aveva mai visto Kaede comportarsi in quel modo, essere così... 'aperto in pubblico'? Bè... di sicuro aveva superato le sue aspettative.

Certo, era stupito anche di sé stesso... ma ora che la situazione si era raffreddata, cosa gli avrebbe detto? Come avrebbero affrontato la cosa? Senza contare che dovevano pure... dormire insieme!

Ancora in silenzio ed incapace di guardarlo negli occhi il rosso pagò il taxi ed entrarono subito in albergo.

 

Il silenzio sull'ascensore era troppo assordante e fastidioso.

Infine con un clack la porta della camera si aprì e, con essa, i battiti del cuore del rossino cominciarono ad aumentare.

 

La serata era andata ben al di là di ogni sua previsione.

Rukawa si era mentalmente rassegnato ad un'uscita all'insegna del chiasso sì, ma con l'idea di accucciarsi su un divanetto di qualche pub nell'attesa che il suo ragazzo si stufasse e volesse tornare in albergo. Invece... invece gli era come scoppiata una bomba fra le mani. Non appena arrivati in quel locale aveva capito che i suoi progetti avrebbero dovuto subire un leggero cambiamento, ma poi le cose erano decisamente degenerate fino ad assumere i contorni di un imprevisto quanto piacevole film erotico.

Ed erano stati lui e il Do'aho a recitarlo! Kami Sama, non riusciva ancora a rendersene realmente conto!

Hanamichi, al suo fianco, era praticamente un pezzo di legno, rigido e tutto rosso di vergogna. Per fortuna il suo autocontrollo riusciva a mascherare meglio l'imbarazzo e lo stravolgimento che sentiva dentro, sperando in questo modo di comunicare un minimo di sicurezza al suo ragazzo... anche se sicuro proprio non si sentiva.

 

Arrivati in albergo le luci forti della hall lo accecarono. Il neon dell'ascensore non fu certo di sollievo... l'unica cosa che lo consolò fu vedere la porta della loro stanza. Finalmente soli, in un luogo che in qualche modo considerava "sicuro", lo aveva in qualche modo tranquillizzato. Si voltò verso Hanamichi che, entrato dopo di lui in camera, chiudeva ora la porta dandogli le spalle. Lo guardò, soffermandosi su pantaloni neri che indossava e alzando poi lo sguardo sulla maglia argentata che solo mezz'ora prima era finita a terra durante il loro ballo... Kami Sama! Un'improvvisa folata di caldo lo fece avvampare, e ora cosa avrebbero fatto?

 

Sakuragi chiuse la porta, rimanendo per pochi secondi fermo sul posto.

In quegli istanti il tensai pensò che doveva inventarsi qualcosa, altrimenti gli sarebbe venuto un infarto, se lo sentiva... sentiva già le gambe farsi di burro.

Deglutì, voltandosi lentamente.

"Aaah! Finalmente in camera! Che stanchezza, ci vuole una bella dormita!" Esclamò sforzandosi di sorridere come se nulla fosse, mentre si distendeva supino sul letto.

Quando si comportava così era in grado di mentire benissimo. La faccia di bronzo del tensai!

Peccato che il suo cuore non la pensasse allo stesso modo, dato che sembrava voler sfondare il suo petto.

Si stiracchiò così un pochino gambe e braccia, poi fece un respiro profondo.

"Doccia e poi a dormire volpaccia?"

 

"Hn, devo levarmi questi cosi dai capelli!"

Rispose Kaede, per poi aggiungere come al suo solito "La doccia prima io!". 

Aveva bisogno di riappropriarsi della sua figura, forse così sarebbe riuscito a calmarsi e avrebbe ritrovato un po' di razionalità.

Sì, perchè anche solo vedere il suo ragazzo stiracchiarsi, gli aveva fatto perdere pericolosamente il senso dell'equilibrio.

Ingolosito dall'idea di potersi finalmente rilassare sotto il getto della doccia, Rukawa prese a dimenarsi in quella che era la sua strettissima maglia, tentando di levarsela. Vide il suo ragazzo alzarsi intenzionato a spogliarsi, proprio come lui, proprio come avevano sempre fatto tutte le sere.

 

Ma ora... ora la cosa assumeva toni e proporzioni del tutto nuove.

 

Vide il Do'aho agganciare il bordo della t-shirt e fare il gesto di sfilarsela.

Questa immagine ne riportò un’altra alla sua mente, in una specie di perverso déjà vu. Il sangue gli arrivò improvviso al cervello, facendogli letteralmente vedere rosso, per poi rifluire in un altra parte del corpo, portandolo quasi a gemere.

Veloce si avvicinò al suo sfrontato compagno, afferrandogli un polso.

"Do'aho!" gli soffiò rabbioso "Non ti azzardare a fare più una cosa del genere davanti a qualcuno che non sia io!"

 

Hanamichi aveva quasi deciso di lasciarsi tutte le preoccupazioni alle spalle, forse era meglio non pensarci più di tanto, con calma magari ne avrebbero riparlato.

Ora voleva solo farsi una bella doccia per rinfrescare quel corpo che sentiva ancora bollente.

Per non parlare dei vestiti troppo aderenti alla sua pelle, i quali gli ricordavano le mani di Kaede che, bramose, scivolavano sulle sue braccia... ok, forse era meglio distrarsi!

Si stava per sfilare la maglietta, quando sentì la mano di Rukawa afferrarlo per il polso e stringerlo con forza. Stupito, lo guardò negli occhi; quegli occhi blu, quegli occhi profondi ora così arrabbiati, eppure sempre bellissimi. Rimase fisso su di lui Hanamichi, mentre la vicinanza del corpo di Kaede aveva cominciato a trasmettere nuovo calore al suo, facendogli ribollire il sangue che prese ad agitarsi nelle sue vene, raggiungendo prepotente la testa e il suo ventre.

 

Infine, un sorriso, un incresparsi malizioso delle sue labbra.

"Hn?" Alzò un sopracciglio, mordendosi leggermente il labbro inferiore. "Cosa non dovrei più fare?"

 

"Do'aho", sibilò piano la volpe, stringendo gli occhi minacciosamente, "non osare mai più sfilarti la maglia in mezzo alla gente!", specificò rabbioso.

 

Era una sfida?

Sì... ed Hanmichi Sakuragi la raccolse, come una vera, sensuale, sottile sfida. Probabilmente la più interessante della sua vita.

"Ah..." Fece, con un furbo sguardo di noncuranza, portandosi le mani nuovamente sui fianchi ed alzando lentamente la maglietta.

"Parli... di questo?" Domandò, mentre con un ultimo rapido gesto se la sfilò completamente, gettandola su un lato, lasciando libero il suo petto scolpito ancora imperlato di piccole gocce di sudore.

Il suo sguardo si fece molto provocante. Si sedette sul letto, inarcando leggermente la schiena.

 

Quella era la sua risposta alla sfida lanciata da Rukawa.

 

Come osava il rossino disobbedirgli in quel modo così sfrontato, così plateale? Come poteva pensare che un gesto del genere potesse restare impunito?

Preso da una folle irrazionalità, da una gelosia cieca, Kaede afferrò entrambi i polsi del suo ragazzo, portandogli violentemente le braccia dietro la schiena, imprigionandolo.

 

Fissò attento gli occhi nocciola del Do'aho e tutto ciò che lesse fu... malizia... voglia di giocare.

 

In un attimo capì di essere caduto in un'assurda trappola, ora del tutto incapace di uscirne.

Senza alcuna voglia comunque di farlo.

Lentamente avvicinò il proprio viso a quello del compagno, facendo contemporaneamente aderire anche i loro petti nudi. Il rosso reggeva il suo sguardo, non si sottraeva, forse in attesa della sua prossima mossa.

"Ora ti dovrò punire." disse piano Kaede, prima di avventarsi su quella bocca leggermente incurvata in un sorriso malizioso.

 

"Non vedo l'ora..." Fu la breve risposta di Hanamichi, respirata sulla bocca di Rukawa, nell'istante in cui si impadronì delle sue labbra.

Un bacio da subito vorticosamente intenso, capace di fare impazzire il suo petto, di fare rabbrividire la sua pelle.

Tutte le stupide paranoie che l'avevano assalito fino a pochi istanti prima si erano ormai infrante, dissolte, per lasciare spazio solo ad un desiderio dirompente.

Desiderio che aveva solo un nome: Kaede Rukawa.

 

Le loro lingue cominciarono una dura battaglia, in cui il rossino irrigidendo la sua, sporgendola all'esterno, lasciava la possibilità all'altro di mordicchiarla. Quella posizione, con il petto del ragazzo che sfregava sul suo e le mani legate dietro la schiena, tenute saldamente ferme da Kaede, lo eccitava ossessivamente. Si gettò all'indietro, distendendosi sul letto, facendo cenno al suo ragazzo di raggiungerlo.

Era lì, sotto, solo per lui.

 

Cosa poteva fare lui, povero piccolo ed indifeso volpino? Sedotto, costretto, invogliato... sì insomma, deglutendo forte alla vista del corpo ambrato di Hanamichi rilasciato sensualmente sul grande letto matrimoniale, Rukawa vi si sdraiò sopra, coprendolo letteralmente con il suo.

Riprese a baciare con foga quella bocca che l'aveva per quei brevi istanti abbandonato. Scese piano ad assaporare la pelle del collo, risalendo dietro ad un orecchio, raggiungendo poi il lobo e mordicchiandolo, soffiandovi un leggero "mio", perchè Hanamichi sapesse chi comandava e come quella sua sfrontata sensualità NON gli avesse fatto perdere il controllo... della situazione!

 

I suoi palmi presto iniziarono a prudere, chiedendo vogliosi di poter accarezzare quel corpo da infarto sotto il suo. Come non accontentarli? Si spostò leggero di lato, in modo da permettere alla sua mano destra di esplorare il petto del suo ragazzo, mentre la sinistra giocava con le ciocche amaranto. Rukawa seguì con il palmo aperto tutte le linee di quei muscoli tonici e perfetti, soffermandosi sui pettorali per poi scendere agli addominali ed infine risalire, alla ricerca di un capezzolo che cominciò a stimolare con il pollice.

 

"Mmmh… " gemette il rossino, non appena sentì le mani del compagno scivolare sulla sua pelle e quel pollice torturare il suo capezzolo con tanta impudenza.

Un altro gemito ed un altro ancora... accompagnati da respiri sempre più veloci e ritmati. Respiri che aveva dovuto reprimere al locale, ma che ora chiedevano di essere selvaggiamente liberati.

Stava perdendo il controllo Sakuragi. Ansimava e inarcava la schiena sotto le carezze di Rukawa.

 

Era rimasto fermo i primi istanti, perchè voleva sentirsi avvolto da lui, conquistato; il senso di dominio lo intrigava ed eccitava allo stesso tempo.

Ma il tensai non era capace di stare inerme di fronte ad una sfida.

Allungò così il braccio in modo da poter afferrare le spalle di Kaede, che continuava a baciare e leccare il suo petto. Con un colpo di reni ribaltò le parti, avventandosi sul collo niveo, mentre il palmo della sua mano accarezzava la gamba piegata facendo pressione sull'inguine, scoprendo la sensazione della virilità tesa di Kaede nascosta sotto quei pantaloni sottili.

Ma fu solo un tocco furtivo, solo un breve assaggio, dopodiché riportò la sua mano al torace del ragazzo, per aiutarsi a farlo voltare e averne la schiena a sua disposizione.

Cominciò così a far vagare la sua lingua sopra quelle spalle, sulla linea orizzontale per due volte, per poi scendere più giù, come per marchiare una croce sulla sua schiena.

 

La lingua continuava la sua opera e, a tratti, si fermava per lasciare spazio alle labbra che avventandosi su un lembo di pelle cominciavano a succhiare, creando delle piccole macchie rosse su tutto il dorso.

 

"Ah-ah!!"

Non era riuscito a trattenere un gemito quando Hanamichi aveva sfiorato velocemente la sua virilità.

Avrebbe voluto che quel gesto continuasse, stava infatti per cercare un ulteriore contatto avvicinando il suo bacino a quello del rosso, quando quest'ultimo lo invitò a voltarsi, lasciando esposta alle sue attenzioni la propria schiena.

Sentire la lingua di Sakuragi vezzeggiargli la pelle sensibile lo lasciò letteralmente senza fiato.

 

"Ha-hana... ah!"

Di nuovo, un ulteriore gemito. Non era davvero in grado di controllarsi e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era quella di voler spogliare il suo ragazzo, per averlo nudo a sua disposizione.

Sentì il rosso scendere sempre più giù con la lingua, cominciare a mordicchiare qua e là la sua pelle sconvolta dal piacere.

 

Mentre continuava a percorrere la schiena del volpino, con movimenti alti e bassi della lingua, Hanamichi portò le mani sui suoi fianchi, accarezzandoli, scendendo lento verso quei glutei sodi, constatandone la forma con i palmi sensibili. I suoi occhi caddero là sopra, su quel lino bianco un poco trasparente che lasciava intravedere la sfumatura rosea della sua pelle.

Il rossino, a quella vista, sentì il petto infuocarsi, così come una fiamma invase il suo ventre, aumentando l'eccitazione che stava già infervorando.

"Kae..." sussurrò all'orecchio del ragazzo, mentre le sue mani afferravano i bordi del pantalone.

 

Con un movimento sul suo bacino, fece intendere al ragazzo di voltarsi nuovamente verso di lui e, non appena si ritrovò con il suo sguardo nel proprio, decise che era il momento di togliere via quell'indumento dal corpo di Kaede.

 

Quasi completamente nudo, con solo la protezione dei boxer a separare la sua virilità dalle attenzione del suo ragazzo, Rukawa si ritrovava di nuovo a fissare quelle iridi nocciola incandescenti di passione.

Si sentiva desiderato e a sua volta desiderava, con una disperata intensità che mai aveva conosciuto. Allungò le sue mani portandole ai bordi dei pantaloni neri di Sakuragi e piano, lentamente, li sbottonò stando attento a sfiorare ad ogni gesto il sesso del compagno.

 

Era eccitato quanto lui e per lui... si sentiva assolutamente ad un passo dal perdere ogni controllo, ogni residuo di inibizione rimasta.

 

Aiutato da Hanamichi riuscì a sfilargli quell'indumento, dedicandosi subito dopo ai boxer che in breve seguirono il resto dei vestiti sul pavimento.

Fissò  per un lungo istante il corpo nudo di Hanamichi.

Le spalle larghe e possenti, i pettorali e gli addominali scolpiti, la linea sinuosa dei fianchi e il pene, eretto e pulsante... trattenne il fiato dall'emozione e dall'aspettativa.

Voleva talmente tanto e tutto che... non sapeva da che parte iniziare.

Così, senza pensarci troppo, allungò una mano per sfiorare con le dita candide la punta della virilità del compagno, per poi percorrere leggero con l'indice tutta la lunghezza fino a perdersi nella peluria rossiccia alla base.

Il gemito che strappò con questo gesto al ragazzo, gli fece incurvare in un sorriso malizioso le labbra, che leccò come un goloso farebbe davanti al più ghiotto dei dolci. Sì, così si sentiva, come davanti ad un piatto preferito che da tanto voleva mangiare.

 

Ora, piano, avrebbe assaporato il suo Do'aho.

 

Hanamichi soffocò un gemito come sentì le dita di Kaede sfiorare il suo sesso, un brivido percorse glaciale la sua schiena.

Ma non voleva lasciare il via libera alla volpe, o almeno non ora... il tensai doveva mettersi alla pari con il suo rivale!

 

"Così non va bene, Kitsune!" ammiccò sensuale, mentre gli bloccava il polso con una presa stretta e decisa.

Non smetteva di guardarlo negli occhi, quasi con invadenza ma accesa di passione, mentre portava le sua mani sui boxer dell'altro, decidendo di farli sparire da quel corpo diafano.

Alzò il viso per baciare furtivo le labbra di Rukawa e poi si decise a sfilare l'ultimo indumento da

quel bellissimo ragazzo.

E finalmente lo ebbe sotto il suo sguardo.

Suo.

Quel corpo longilineo e scolpito era finalmente suo.

 

Ora che erano nudi, entrambi, il gioco poteva ricominciare alla pari.

Sorrise Hanamichi, avventandosi sulle labbra di Rukawa, accarezzando i suoi fianchi, andando ad esplorare parti di quel corpo ancora al momento sconosciute.

 

Kaede si perse totalmente in quel bacio, così passionale da togliergli totalmente il fiato, mentre il suo ventre si strusciava voglioso su quello di Sakuragi.

Entrambi nudi ora, potevano sentire meglio il contatto e i brividi di piacere che da questa frizione scaturivano.

Era in estasi.

Ad una mossa più ampia del Do'aho, la volpe emise un ansimo trattenuto dai denti fra le sue labbra.

Desiderava ardentemente di più.

Morse piano una spalla del rosso che lo sovrastava, riempiendosi la bocca del sapore forte e muschiato della pelle bronzea dell'altro. Raccogliendo le ultime briciole della sua volontà scostò Hanamichi spingendolo di lato, strisciando piano sul suo petto, baciando ogni lembo di pelle gli capitasse a tiro.

Piano scese, seguendo la linea degli addominali e arrivando all'ombelico. Ricordò come lo avesse vezzeggiato qualche ora prima in quel locale che aveva dato il via a tutto, decise di ripetere l'operazione.

 

Doveva essere un punto molto sensibile del Do'aho, perchè prese ad ansimare forte invocando il suo nome.

"Hana, sei buono…" riuscì a dire la volpe in uno di quei pochi attimi in cui le sue labbra non erano incollate alla pelle dorata del compagno.

Si accostò ancora di più a quel corpo scultoreo e, sul petto, sentì la dura erezione del suo ragazzo.

Di scatto abbassò la testa, per riempirsi gli occhi con quella visione che lo invogliava a raggiungerla.

 

Oddio, era un impulso irrazionale e irresistibile... non era sicuro di averci mai pensato ma, ora, ad un passo dal prendere una strada senza ritorno, gli sembrava di non aver desiderato mai nient'altro che quello in tutta la sua vita.

 

Lento Rukawa scese fra le cosce ambrate, che sentì irrigidirsi per la sorpresa.

"Shhhhh!" soffiò fuori, raggiungendo con il suo fiato caldo il membro congestionato dell'altro che piano ansimò.

Senza che la sua mente avesse un reale controllo sulle sue azioni, Kaede posò la lingua sulla punta del pene di Hanamichi, assaggiandone piano il sapore salato e intenso. Si stupì lui per primo per quel gesto audace che non era stato capace di controllare ma, più di ogni altra cosa, si stupì di quanto gli fosse piaciuto e di quanto sentire il piacere del proprio ragazzo riecheggiare per la stanza lo gratificasse e inorgoglisse. 

 

Deciso aprì le labbra per continuare il gioco che aveva appena iniziato

 

Sakuragi sentiva il suo cuore battere vorticoso, pompare sangue per tutto il suo corpo.

Si sentiva bruciare di desiderio. Ambiva il corpo di Kaede, ambiva la sua pelle, quelle mani che avevano poco prima sfiorato il suo sesso caldo, strappandogli un gemito, quelle labbra che soffiavano sulla sua pelle, regalandogli una sensazione di gelo e fuoco allo stesso tempo.

 

Ebbe un sussulto impercettibile, perché per un attimo si soffermò a pensare a quello che stavano facendo. E provò una nota di imbarazzo, leggera, ma capace di fare mancare un battito al suo cuore.

Ma fu solo una sensazione improvvisa, che svanì con la stessa velocità con cui era sorta.

 

Ora sentiva solo Kaede assaporare il suo sesso e gemette forte questa volta, poiché fu con quel gesto che il ragazzo distrusse ogni sua inibizione.

 

"Aaah sì, Kae..."

Ansimava il rossino, spezzando quei sospiri con respiri che si facevano sempre più veloci.

Ora sentiva la lingua calda del ragazzo, sopra la punta del suo sesso, disegnare dei cerchi umidi.

Inarcò la schiena, stringendo le mani sulle lenzuola, allargando di più le gambe per permettere al suo ragazzo di avere più spazio per il lavoro che stava compiendo.

Con un leggero imbarazzo Hanamichi abbassò lo sguardo, non voleva perdersi quel seducente spettacolo.

 

Si eccitò ancora di più nel vedere il viso di Kaede fra le sue gambe, la sua bocca baciare la sua virilità.

Un’improvvisa scossa di piacere lo pervase e afferrando la testa del ragazzo, stringendo le mani fra i suoi capelli, lo spinse verso di lui, chiedendogli di più.

 

Sentì le dita di Sakuragi stringergli forte le ciocche corvine in risposta a tutto il piacere che gli stava dando.

Le urla e i gemiti gli riempivano le orecchie, invogliandolo ad aumentare la velocità per intensificare il piacere del compagno. La sua lingua assaporava instancabile il membro eretto del rossino che, dentro la sua bocca, pulsava quasi all'apice ormai.

Una sua mano intanto stimolava i testicoli, giocandoci e scoprendone piano la pelle morbida e liscia, sudata per il piacere che stava provando. L'altra mano teneva fermi i fianchi, scossi e agitati da mille tremiti di piacere.

Rukawa sentiva che il rosso era praticamente al limite, ancora poco e sarebbe arrivato al piacere. Staccò un attimo le sue labbra dal membro, lasciando una mano ad occuparsene, per alzare gli occhi sul viso contratto dal piacere del suo ragazzo.

 

"Ti piace?" Gli chiese sensuale con un sorriso ironico ad incurvargli le labbra.

 

Hanamichi gli rispose alzando voglioso i fianchi verso il suo viso, alla ricerca dell'appagamento che gli veniva negato.

"Do'aho!" Soffiò la volpe sul membro pulsante per poi tornare a gustarlo, torturandolo con pompate veloci mirate a far provare all'altro il maggior piacere possibile.

 

"C-certo che mi piace, baka..." Ansimò Hanamichi, prima di riprendere a stringere i denti, mentre Rukawa tornava a circondare il suo membro con le labbra.

Non aveva mai provato una sensazione così intensa, quasi violenta. Il piacere ormai si stava condensando nel basso ventre e sentiva le vene del suo collo gonfiarsi e irrigidirsi, fin quasi a scoppiare.

"N-no, Kae..." mugolò fra i denti, realizzando con grande sforzo quello che stava per accadere.

Si vergognò nuovamente, ma per un istante troppo breve, poiché le scariche di desiderio stavano diventando sempre più energiche, lancinanti.

Venne così, nella bocca del suo ragazzo. Travolto da uno sconvolgente orgasmo capace di ottenebrare  tutti i suoi sensi, di far tremare tutto il suo corpo impedendogli di nascondere quel grido che si liberò dalla sua gola, mentre la sua schiena si sollevava leggermente dal morbido materasso.

Ed infine si gettò così, di peso, di nuovo su di esso, ancora tremante, col respiro affannato.

 

"Ba-baka...è stato ...fantastico..." Disse con i residui di fiato rimasti.

 

Nonostante l'esitazione di Hanamichi, Kaede non aveva alcuna intenzione di fermarsi, voleva che il compagno venisse così, per merito suo, dentro la sua bocca. L'orgasmo che gli provocò fu molto intenso a giudicare da quanto Sakuragi urlava e si inarcava, perso nel piacere.

Rukawa, colto di sorpresa dalla consistenza e dal gusto nuovo che invase il suo palato, si staccò dal membro dell'altro, pulendosi la bocca con il palmo della mano. 

 

Alzò gli occhi e fu colpito dalla visione del suo Do'aho ansimante e sudato, abbandonato stravolto sulle lenzuola candide del loro letto.

 

Il petto si alzava e abbassava veloce, al ritmo ansante del respiro. Gli occhi erano semichiusi, lucidi, le guance arrossate per la passione appena provata.

"Uhm... Hana..." sussurrò piano Kaede, gattonando lento per raggiungere quel viso tentatore "assaggiati" gli disse allacciando le sue labbra con quelle schiuse dell'altro.

"Non sarai stanco, vero tensai?" aggiunse poi, ammiccante, iniziando a strusciare il suo bacino sulla coscia del compagno, per fargli capire quanto ancora lui lo desiderasse.

 

Il rossino era stremato, poteva ancora sentirle le scariche di piacere pulsare per tutto il suo corpo, mentre cercava di normalizzare il suo respiro, ancora troppo veloce. Si passò la lingua sul labbro inferiore, per deliziarsi ancora un po' del suo stesso sapore mescolato a quello di Rukawa.

Si sentiva privo di forze in quell'istante, ma il tocco del bacino di Kaede cominciò a farlo sussultare, scuotendo i suoi sensi ancora un poco annebbiati.

 

"I tensai non si stancano così in fretta baka Kitsune!”

Disse, mentre gettava fuori un ultimo pesante respiro.

Non aveva alcuna intenzione di fermarsi il rossino, ora toccava a lui rendere a Kaede il piacere che gli aveva donato. Naturalmente a modo suo.

Si voltò sul lato verso il suo ragazzo, afferrando quella gamba che premeva sulla sua, accarezzandola nella sua lunghezza col dito medio, sollevandola un poco per crearsi un maggiore spazio.

 

"Sei pronto?" Sussurrò, allungando il viso e mordendo il mento diafano, bagnandolo poi con la lingua che prese a percorrere il suo collo e a scendere giù per il petto, mentre viso, spalle e corpo di Sakuragi scivolavano sotto con essa.

La sua mano intanto continuava a percorrere la coscia del compagno insinuandosi più all'interno, arrivando a toccare quella peluria nera che stava alla base del suo ventre. Sfiorò un poco i testicoli del ragazzo, sentendolo gemere, per poi scendere ancora ed accarezzare la linea divisoria del suo sedere, cominciando a sfiorare lievemente quella fessura.

Ma si trattava solo di un assaggio.

Intanto era riuscito ad arrivare alla sua meta, trovandosi di fronte l'asta turgida di Rukawa

Aveva il cuore che batteva all'impazzata. Sentiva un po' di vergogna, è vero, ma non poteva certo tirarsi indietro.

 

Arrossì un poco, deglutendo, sperando che Kaede non notasse quel suo attimo di titubanza.

 

Si fece forza Sakuragi e, d'improvviso, leccò deciso tutto il pene di fronte a lui nella sua lunghezza, premendo con forza. Poi improvvisamente, facendo leva sulle sue braccia, si sollevò da quel paradiso incrociando  lo sguardo di Kaede per un breve istante. Si voltò di scatto mettendosi a cavalcioni sul ragazzo, dandogli le spalle, poggiando il suo bacino sul suo petto.

 

Ed infine si distese, raggiungendo nuovamente il sesso di Kaede e iniziando a torturarlo con la lingua sulla punta, mordendolo un poco sui lati, partendo poi dal basso e cominciando un lento oscillare.

 

Si poteva impazzire di piacere?

Sì, assolutamente sì, Kaede non aveva ormai più alcun dubbio al riguardo.

Ad occhi chiusi la volpe era stesa sul letto, a gemere e ansimare, tirando fuori quella voce che sembrava aver risparmiato proprio per quel momento.

 

"Ahhhh....sì Hana.... Kami!" non poteva resistere, non voleva nemmeno trattenersi.

Era questo che prima era riuscito a far provare al proprio compagno? Era come se tutta la sua essenza vitale, ogni sua energia, fosse concentrata su un punto sensibile e costantemente stimolato, tanto delicato da farlo morire.

 

Cercò di aprire gli occhi, per poter riprendere almeno in parte coscienza della realtà, di quello che stava succedendo. Socchiudendoli, vide la schiena del suo ragazzo segnata dai muscoli tonici e tesi, che accompagnavano con lente oscillazioni il piacere che stava velocemente montando dentro di lui. Ad un certo punto il rosso si allungò meglio sul suo corpo, distendendosi sopra di lui... i suoi glutei ambrati a pochi centimetri dal suo viso.

 

Quella visione lo eccitò ancora di più e, senza pensare, allungò le mani affinché guidassero quelle sode rotondità verso la sua bocca, affamata di quella pelle ramata. Morse piano una natica e poi l'altra, premendo forte sulla pelle elastica con le dita.

Cominciò a leccare lento, gustando avido il sapore del suo ragazzo. Lasciò tracce di umida saliva sulle pieghe tra natica e coscia, per poi prendere la decisione ardita di assaporare quel piccolo tratto di pelle che dal pene nuovamente eretto del rosso conduceva in mezzo ai suoi glutei.

 

Si era vergognato per pochi istanti il rossino, nel pensare alla posizione che aveva appena assunto. Era stato l'istinto di un attimo, il desiderio di fare provare a Kaede le stesse sensazioni provate da lui pochi istanti prima, a farlo muovere inconsciamente.

Ma nel sentire la lingua del suo ragazzo solleticare quei punti altamente sensibili, perse ancora una volta ogni inibizione, liberando ansimi e gemiti acuti, che cercò di soffocare portandosi alle labbra il sesso di Rukawa, che fece scivolare dentro la sua bocca percorrendolo con la lingua. Aumentò il ritmo, scandendo gli attimi in cui succhiava più forte, come reazione al lavoro che Kaede stava compiendo, con movimenti più rilassati, in cui donava maggiore attenzione all'asta di fronte a lui, succhiandola piano sulla punta, mordicchiandola, spingendola improvvisamente sempre più a fondo nella sua cavità orale. Nel frattempo, con le dita solleticava, massaggiava e stringeva i testicoli della volpe, deliziandosi dei gemiti che sentiva provenire dalla voce del suo ragazzo.

 

"Ahh...kitsune...così..."

Ansimava ancora, soffiando vapore caldo su quel pene ormai impregnato della sua saliva.

 

Hanamichi apprezzava molto la sua nuova trovata, a giudicare dai nuovi forti gemiti che accompagnavano il suo lavoro. Kaede prese allora a leccare con più foga, stando attento a quelle che erano le parti più sensibili del suo ragazzo, quelle dove le urla erano più forti.

Nello stesso tempo, voglioso, alzava e abbassava piano il proprio bacino, cercando con questa oscillazione di indicare un ritmo all’altro.

Improvvisamente il rosso aumentò i movimenti, provocando nella volpe una scossa fortissima che gli squassò il corpo e che gli fece gettare la testa indietro, fino ad affondarla nei cuscini.

 

"Ahhhh, sì Hana!" 

Deciso a non essere da meno, Rukawa riprese ansimante ad assaggiare la morbida pelle ambrata, massaggiandola con le dita fin quando, queste, non presero i glutei allargandoli, offrendo alla sua vista un'altra parte del suo compagno tremendamente eccitante.

Curiosa la volpe si avvicinò piano al cerchio di carne così scoperto, baciandolo e quasi assaporandolo, come il più ghiotto dei frutti. Tirò fuori poi la lingua, solo il tanto che bastava a giocare con quel punto tremendamente sensibile di Hanamichi, bagnandolo per bene con la propria saliva, ridisegnandone i contorni  e pennellandoci sopra un colore invisibile.

Incoraggiato dai sempre più forti ansimi del suo ragazzo, Kaede si decise a forzare piano quella piccola apertura, affondandoci lento da prima pochi millimetri di lingua, per poi andare più a fondo per vedere fino a che punto potesse spingere le urla del compagno.

 

"Kami, Kaede!" Gridò il rossino, contorcendo il suo corpo in un movimento convulso, messo sotto pressione dalla lingua del ragazzo che penetrava guardinga il suo ano bollente.

Mentre gridava non poteva fare a meno di stringere con forza nella mano il sesso del suo ragazzo, muovendolo veloce, raggiungendo il ritmo del suo respiro ormai incontrollabile.

Il sudore, che scendeva denso e corposo per tutta la sua schiena, lo solleticava creandogli sprazzi di brividi, mescolandosi con quelle fitte di piacere che lo stavano facendo impazzire.

 

Gemeva, gridava, inarcava la schiena.

Le dita dei suoi piedi si arricciavano sotto le continue scosse di piacere finché una, più intensa e decisa delle altre, non bruciò il suo ventre, portando il ragazzo ad alzare la schiena improvvisamente e sollevarsi sulle mani, mentre spingeva il bacino contro il viso del suo ragazzo.

Qualcosa di irrazionale era scattato dentro di lui e lo stava travolgendo, facendolo impazzire. Chiuse gli occhi, bruciati dalla passione e dal sudore raccolto dalle ciglia grondanti.

 

"Spingi di più! Mmmh, sì... sei fantastico Kae..." Hanamichi stava letteralmente perdendo il controllo.

"Ti voglio Kaede!" Gridava molleggiando ancora di più il bacino, aumentando il respiro sempre più affannato, mordendosi il labbro inferiore e leccandolo sensuale.

 

Ci aveva preso gusto.

Con sempre più foga ed energia Rukawa affondava la propria lingua dentro Sakuragi, ricevendo in cambio attenzioni che lo stavano portando al limite. Ma anche il rosso stava nuovamente impazzendo. Lo sentiva contorcersi sopra di sé, iniziando ad urlare sempre più forte il suo piacere.

 

Non lo sorprese del tutto sentirlo chiedere di più e sempre di più, spingendosi deciso verso la sua bocca.

E Kaede voleva dargli di più, perchè tutte quelle sensazioni che stava regalando al suo Do'aho era come se le ricevesse, per la gioia che il godere dell'altro gli dava.

Guidato da un istinto che non sapeva di avere il moretto scivolò da sotto il suo ragazzo, facendogli appoggiare il petto al lenzuolo ormai intriso del loro sudore. Gattonò sensuale, fino a raggiungere con le proprie le braccia di Hanamichi e stendendosi delicato sopra il corpo rovente del suo ragazzo.

 

"Hana sei pronto?" Gli sussurrò con voce roca ad un orecchio, mordicchiandolo e baciandolo piano.

 

Hanamichi, travolto dall'eccitazione che annebbiava ormai ogni barlume di ragione, ansimò ancora. Voleva il suo ragazzo, voleva sentirlo dentro, voleva essere parte di lui.

 

"Sì, Kaede..." Gemette con un respiro quasi implorante.

 

Non c'era altro da aggiungere.

Aiutandosi con una mano Kaede divaricò un poco i glutei di Hanamichi. Si abbassò quel tanto che bastava facendo leva sulle gambe e, con un colpo di reni, iniziò la penetrazione.

I suoi sensi erano intorpiditi dal piacere, ma non tanto da non sapere di dover fare piano e di doversi controllare: era la loro prima volta e per il suo Hana sarebbe dovuta essere meno dolorosa possibile.

Fece scivolare lento la punta del suo pene all'interno del corpo del suo ragazzo, intossicandosi con la calda sensazione di avere il rosso intorno a sé. Vide Sakuragi stringere forte le lenzuola fra le dita, strizzando gli occhi. Cercò di trasmettergli tutto il suo amore con piccoli baci, sfiorando la punta del suo naso su una guancia e vicino all'occhio contratto.

Piano il rossino sembrò abituarsi all'intrusione e Rukawa decise allora di spingere un altro po', fino a scivolare quasi totalmente dentro al suo amore.

 

Se tutte le sensazioni che aveva sperimentato prima gli erano sembrate il paradiso, ora a cosa poteva paragonare la sensazione di bruciante unione che sentiva?

Lo amava.

Amava Hanamichi e la sua forza. Ne amava l'allegria e la voglia di vivere. Amava anche la sua arroganza e sbadataggine. Amava persino le volte in cui si atteggiava da stupido, proclamandosi il tensai.

Ed ora, unito finalmente a Hanamichi nel corpo, Kaede si sentiva unito a lui anche nello spirito, si sentiva finalmente davvero completo.

"Hana, ti amo…" riuscì solo a mormorare, prima di assestare l'ultima spinta che lo portò ad essere completamente nel corpo dell'altro.

 

Aveva provato un forte dolore il rossino, non appena Kaede iniziò la penetrazione, una sensazione di intrusione e violazione che lo fece irrigidire all'istante, portandolo a conficcare con violenza le dita nelle lenzuola, aggrappandosi ad esse per meglio sopportare quel bruciore simile a mille aghi pungenti.

Aveva emesso un breve gemito sofferente, che cercò di mettere a tacere mordendosi le labbra e stringendo i denti. Ma quel dolore abbracciò solo i primi istanti, dettati dall'agitazione e un po' dal timore, perchè quella in fondo era la sua prima volta con un ragazzo.

Bè in realtà era la sua prima volta in generale, ma lo stava facendo con Kaede, il ragazzo a cui teneva più di sé stesso, che gli faceva battere il cuore… la prima persona che lo aveva saputo conoscere ed apprezzare per quello che era veramente.

Questi pensieri, uniti ai dolci baci e alle premure che gli stava intanto donando il suo ragazzo, servirono a tranquillizzare il rossino, a rilassare il suo corpo e poter finalmente fare parte di quell'amplesso, donandosi pienamente al suo Kaede.

Il respiro si regolarizzava e dal suo ventre cominciavano a dilatarsi brevi ed intense scosse di piacere, mentre il dolore ormai si attenuava e, quando Kaede entrò totalmente in lui, non sentì altro che il piacere e la sua voce dolce e impastata di ansimi di godimento.

 

"Kae... anche io... ti amo..." Rispose Sakuragi, in preda alla passione, mentre assecondava le spinte del ragazzo perdendosi in un quel paradiso di emozioni travolgenti.

 

Rukawa era perso in un vortice inarrestabile di piacere.

 

Godeva del suo petto che, al ritmo delle sue stesse spinte, strusciava la schiena muscolosa del suo ragazzo.

Godeva del lieve contatto delle sue cosce che sfioravano quelle rilassate del compagno.

Godeva dei loro bacini, uniti in una danza sensualmente soffocante, attirando tutta la sua attenzione e il suo piacere.

 

Le prime spinte erano state lente, intercalate da secondi di stasi per permettere al rosso di abituarsi e per permettere a lui stesso di assaporare a pieno ogni sensazione. Con il crescere della passione anche il ritmo era andato infittendosi e, ben presto, alle sue oscillazioni si erano aggiunte quelle di Hanamichi, che assecondava i suoi movimenti alla ricerca di un contatto sempre più profondo.

 

"Ah...ahh, Hana è... è bellissimo…" ad occhi socchiusi Kaede cercava di afferrare ogni momento ed ogni sensazione di quello che stavano facendo, riempiendosi lo sguardo del proprio amore disteso ansante sotto di lui, i capelli rossi bagnati da piccole gocce di sudore, la bocca socchiusa ad esprimere il piacere che provava.... che provavano assieme.

 

Guidato dall'istinto Rukawa cambiò leggermente inclinazione alle sue spinte, facendo maggiore leva sulle gambe e aiutandosi con le braccia. Voleva provare ancora più piacere e far urlare ancora più forte il suo ragazzo, andando a toccare punti fino a quel momento inesplorati, ma sicuramente sensibili.

 

"Mh, sì Kae...continua...così..." Sibilava Hanamichi, mescolando la sua voce a respiri affannati e gemiti irrefrenabili... non poteva più fermarsi, non poteva più arrestare quel movimento che il suo corpo stava seguendo.

 

Non c'era più timore né ragione nella sua testa, solo istinto, desiderio, una passionalità che incendiava la sua carne, aumentava i battiti del suo cuore, scioglieva il sudore che sulla sua schiena si impregnava con quello del petto di Kaede, permettendo ai due ragazzi di scivolare l'uno sull'altro, come se fossero una cosa sola.

 

Poi quell'improvvisa spinta di Rukawa che, stimolando un punto tremendamente sensibile al suo interno, lo fece inarcare di scatto e gridare. Si sollevò con le mani e le ginocchia, per poi gettarsi completamente in avanti e sbattere i palmi sulla spalliera del letto, a cui si aggrappò, stringendola con forza.

 

"Di più Kae... spingi di più..."

Incitava il rossino, stimolato da quella posizione grazie alla quale riusciva a sentire più piacere, più scosse elettrizzanti che annebbiavano i sensi.

Stava godendo, come mai gli era capitato.

Il suo corpo chiamava e bramava l'apice del piacere. Il suo sesso, i suoi capezzoli, i suoi piedi erano rigidi e turgidi, rispondenti all'intensità di quel momento, in attesa della massima soddisfazione.

 

Nel momento stesso in cui Kaede aveva cambiato il modo di spingersi nel corpo del suo ragazzo,

questo aveva risposto urlando più forte di desiderio e inarcandosi violentemente, fino ad alzarsi sulle braccia e sulle ginocchia dal letto.

La volpe aveva accompagno il movimento dell'altro, troppo sorpreso dalla reazione per opporsi e voglioso di assaporare nuove sensazioni, fare nuove scoperte.

Per assecondare Hanamichi ora Rukawa si trovava sollevato in ginocchio, tra le gambe divaricate dell'altro, di cui vedeva ora meglio i glutei dove il suo corpo spariva, la schiena sudata e vogliosa, il collo teso verso il letto per  tutto quel godimento.

Kaede portò le sue mani ai fianchi del rosso, afferrandolo saldamente per accompagnare i propri movimenti, per imprimere nuova forza.

 

Perchè voleva di più per entrambi e Hanamichi glielo stava continuamente chiedendo.

 

"Sì Hana... di più... più forte! Ahhhh!" Gemeva ormai il moretto senza più alcun controllo. Dai reni partivano scariche sempre più forti di piacere, ondate intense che gli catturavano tutta la schiena e l'inguine, portandolo a cercare sempre più disperatamente il piacere massimo.

 

"Hana...Hana... ve-vengo!" Ansimò poi, assestando spinte più forti e più profonde, quasi a rincorrere quell'orgasmo che sembrava voler far uscire dal suo corpo l'essenza stessa della vita.

 

Dopo un ultimo poderoso affondo Kaede venne dentro il corpo del suo ragazzo, marchiandolo in profondità, urlando senza più remore tutto il suo piacere e stringendo forte le dita sui fianchi abbronzati dell'altro.

"Ahhhhhh!" gli occhi serrati, la schiena tesa come un arco, la testa completamente abbandonata indietro.

 

Hanamichi sentiva vampate ardenti irrompere nel suo stomaco ad ogni spinta profonda di Kaede, che andavano crescendo di intensità.

Poteva sentire il bacino del ragazzo sbattere violentemente contro di lui, spingendolo in avanti per poi riportarlo nuovamente indietro, sotto la pressione delle mani di Rukawa sui suoi fianchi, sotto le spinte delle sue stesse anche che protendevano verso di lui.

 

Ed infine arrivò l'ultimo affondo di Kaede dentro il suo corpo, dove poté sentire il seme caldo del ragazzo invadere le sue viscere, accarezzare le sue pareti, scendere copioso sulle sue gambe… furono istanti di puro piacere in cui il rossino, colto all'improvviso, venne, seguendo di pochi secondi il suo ragazzo. Liberò un grido che andò a confondersi con quello dell'altro, mentre la sua pelle grondava sempre più di sudore, che scivolava sul suo viso dai suoi rossi capelli ormai quasi completamente bagnati, che gli faceva stringere con forza gli occhi.

 

Rimasero così ancora uniti, con Kaede aggrappato ai suoi fianchi ansimante e lui alla spalliera del letto, che teneva salda fra le mani, mentre i loro corpi ancora tremavano.

Poi un improvviso mancamento, un respiro profondo, che portò Hanamichi a lasciarsi andare completamente sul letto, liberandosi dal sesso di Rukawa ancora nel suo corpo.

 

"...è...è stato pazzesco..." Disse con uno sforzo, mentre la sua mente cominciava a schiarirsi e il suo corpo a rilassarsi.

 

Al suo grido di piacere si era unito un attimo dopo quello di Hanamichi che, aggrappato alla spalliera del letto, si arcuò violentemente sotto di lui.

Kaede, fermo in quella posizione ancora per qualche istante ad occhi chiusi, era del tutto estraneo a tutto ciò che non fosse il suo orgasmo e il suo ragazzo tra le sue mani, intorno a lui...

Ansimava forte la volpe, alla ricerca dell'aria che quel piacere assoluto ed intenso, che provava così forte per la prima volta, gli aveva sottratto.

 

Venire con le proprie mani, in quei momenti in cui l'eccitazione giovanile l'aveva colto e raggiungere l'apice così, facendo l'amore con il suo ragazzo, non era minimamente paragonabile!

 

Dopo quella che sembrò un'eternità sentì Hanamichi sospirare e poi lasciarsi andare sul letto, facendolo scivolare fuori dal suo anfratto accogliente. Restò ancora un attimo in ginocchio, a rimirare ora la bellezza del corpo del suo compagno, abbandonato sulle lenzuola sfatte, la sua schiena che si abbassava e alzava alla ricerca d'aria.

 

Desiderò riavere quel corpo a contatto con il suo così, lento, si accostò al rosso, sdraiandosi al suo fianco e posandogli il braccio sinistro sulla vita.

"Tutto bene Hana?" gli chiese come prima cosa, sfiorando con le labbra l'orecchio del suo amante che girò il viso verso di lui.

Attirato da quelle labbra carnose e rosse la volpe si avvicinò, rubando un bacio pieno di dolcezza e amore.

Il suo braccio ora massaggiava lento la schiena del compagno, lievi coccole di affetto per sentirsi ancora parte l'uno dell'altro.

 

"Mh, sì..." Mugolò Hanamichi arrossendo un poco per le dolci attenzioni che Kaede ora gli stava riservando.

 

Aveva appena fatto l'amore, con il suo ragazzo.

Non sesso, ma l'amore, quello più vero, più appagante e completo che avesse mai desiderato.

E che non avrebbe mai potuto immaginare così travolgente ed intenso.

Aveva il cuore che continuava a battere, non più turbinoso come pochi istanti prima, ma sempre agitato, perchè emozionato e davvero felice.

 

Guardava gli occhi di Kaede e il suo bel viso ancora un poco sudato... si rese conto di quanto fosse bello il suo ragazzo anche e sopratutto in un momento come quello, con ancora le gote arrossate e i capelli spettinati, dove ormai molte forcine si erano allentate, lasciando libera qualche ciocca color pece.

Allungò la mano, per poterla sistemare su quel viso che lo stava catturando, accarezzandolo dolcemente, sfiorando il labbro inferiore con il pollice, per poi muoversi sulla fronte e spostare indietro quei ciuffi ribelli.

 

"Credevo che sarei morto, volpe! Volevi liberarti del tensai, eh? Ammettilo, Kitsune hentai!" Scherzò, ammiccando un sorrisino malizioso.

 

"Hn, Do'aho!" rispose piano Kaede.

"Pensavo che per un tensai come te questo fosse niente!" Lo provocò, con una luce divertita negli occhi. La sua mente era ancora piena di sensazioni e immagini di piacere.

 

Era così bello stare lì, stretti e vicini, a darsi e ricevere piccole attenzioni che non facevano altro che cementare il loro amore e quanto avevano condiviso insieme.

La volpe si sentiva infinitamente tranquilla, non era mai stata meglio! Si adagiò sui cuscini, cercando una posizione comoda e rilassante, la stanchezza stava prendendo il posto dell'adrenalina e dell'eccitazione in circolo.

 

"Forse è valsa la pena aspettare un po'…" disse distrattamente, accarezzando piano i ciuffi purpurei del suo ragazzo.

"Ahhh! Lo dicevo io, baka hentai che non sei altro! Aspettavi da tempo, eh?" Lo sgridò Hanamichi fintamente imbronciato.

 

In realtà anche lui aveva spesso pensato a questo momento, in fondo lo aveva anche tanto desiderato. Solo che complice il suo imbarazzo, gli impegni scolastici, le occasioni mancate, alla fine non erano mai riusciti ad approfondire il loro rapporto.

Ed ora invece... tutto grazie a quella vacanza!

 

Si stupiva di come adesso si sentiva rilassato e per nulla turbato e di come, anzi, riusciva a parlarne con facilità, divertendosi!

 

Si sollevò un poco sul gomito, per poter guardare meglio il suo ragazzo, avvertendo però una piccola fitta interna.

"Mh!" Si lamentò scherzoso "Sei un violento!"

 

Kaede aprì solo un occhio, entrambi ormai chiusi alla ricerca della tranquillità e della rilassatezza che lo avrebbero condotto al sonno, per osservare di sbieco il rosso. Per un attimo si era spaventato, aveva pensato che Hanamichi avesse detto quella frase seriamente ma ora, studiandone il volto, si rese conto del cipiglio divertito che aveva assunto.

 

"Hn, con te ci vogliono le maniere forti." Disse voltandosi verso di lui, aprendo anche l'occhio rimasto chiuso, fissando il proprio sguardo limpido e blu in quello nocciola e profondo del ragazzo.

"E poi mi è parso di sentire gemiti di approvazione…" concluse alzando un sopracciglio e arcuando le labbra in un ghigno di sfida.

 

Avvampò di colpo il rossino a quelle parole.

E meno male che era convinto di non avere più alcuna vergogna! Inutile, Kaede riusciva a tirare fuori ogni lato del suo carattere, ora lo aveva capito.

Comunque lui era il tensai e non poteva certo darla vinta a quel testardo del suo ragazzo!

 

"Mh, bè... ripensandoci non era poi così male... a volte bisogna riconoscere che se ben stimolato anche il volpino riesce a combinare qualcosa di buono! Certo non è all'altezza del grande tensai!!" Esclamò guardandosi fintamente intorno.

 

"Uhm... stimolato hai detto?" Rispose Kaede con un ampio sorriso malizioso.

Sporse il proprio viso verso quello di Sakuragi, arrivando a sfiorargli appena le labbra con le proprie.

 

"Sì, in effetti se ben stimolato posso fare grandi cose..."

Un altro bacio sfiorato

 

" ...e tu..."

Un bacio sull'angolo della bocca.

 

"... sei proprio bravo a stimolare...."

Di nuovo lo sfiorarsi della labbra. 

 

"...proprio bravo sai?"

Di nuovo un bacio.

 

"Sì, stimoli proprio bene!"

Concluse poi sogghignando, soddisfatto al viso rosso del suo ragazzo.