Avvertenza: i personaggi descritti in questa fanfiction non sono di mia invenzione, bensì delle famosissime CLAMP e della KODANSHA (tutti i diritti riservati).
Io non ci guadagno niente a scrivere testi di questo genere.
Si raccomanda la lettura ad un pubblico esclusivamente ADULTO.
MKR: LA MALATTIA
by Kamuichan
Il ritorno a Ootozam fu
tranquillo.
Per tutto il tempo Eagle e gli altri ragazzi della prima
spedizione su Konomu rimasero a riposare nelle loro stanze.
Geo e Zazu erano ai comandi della navicella.
Le tre ragazzine terrestri erano nella loro stanza, anche loro a
riposare e a discutere di quanto era successo.
L'unico che non si era dato un attimo di pace era Lantis.
Era rimasto al capezzale del letto di Eagle per tutto il tempo
del viaggio.
Di tanto in tanto Hikaru faceva un'apparizione nella stanza per
rassicurarsi che il Comandante ed il suo "amico"
stessero bene, poi si dirigeva spedita verso la sala comandi a
riferire tutto a Geo.
Ma per tutto il viaggio, Lantis ebbe come la sensazione di
presagire cosa sarebbe successo una volta arrivati sul pianeta.
Ora Eagle si trovava nel letto
della sua stanza sul pianeta dell'alta tecnologia.
Al suo fianco, seduto sul letto, che lo fissava apprensivo,
Lantis.
Lo spadaccino magico vide gli occhi del ragazzo dischiudersi e
guardare verso il soffito della stanza. Seguì il loro percorso,
fino ad incrociarli.
"Lantis..." fu tutto quello che il ragazzo riuscì a
dire, mentre l'"amico" gli sfiorava dolcemente una
guancia.
"Ti senti meglio? Ora devi solamente pensare a rimetterti in
..." Lantis non riuscì nemmeno a finire la frase. In un
batter d'occhio Eagle gli aveva gettato le braccia al collo ed
aveva premuto le sue labbra contro quelle di Lantis.
Lo spadacino rimase shockato da tale atto, ma dopo alcuni istanti
si scoprì a ricambiare il bacio, ad accarezzare la nuca e la
pelle della schiena di Eagle. (Io non approfitterei mai così della situazione!)
Dal canto suo il Comandante delle forze armate aveva infilato le
mani sotto il lupetto di Lantis e aveva cominciato ad
accarezzargli tutto il petto lentamente, come per memorizzarne
tutta la superficie.
Lantis ormai si era fatto prendere dal suo sentimento per
l'"amico".
Eagle spezzò il bacio in modo repentino, e si sdraiò nel letto
lanciando lontano la coperta che lo copriva. Poi con uno sguardo
e fare malizioso invitò Lantis a possederlo. Quest'ultimo
incominciò a baciargli il petto e le due piccole aureole,
salendo sempre più, fino ad arrivare alle labbra, che divorò
avidamente.
Improvvisamente, mentre Eagle gli stava passando le mani nei
capelli e mordicchiando il lobo dell'orechcio, Lantis si alzò di
scatto, rifiutando qualsiasi sua carezza.
Aveva capito che il suo comportamento non era sincero,
sicuramente dovevano averlo drogato con qualche sostanza
particolare che induceva a comportamenti sessuali da marchettaro
chiunque l'avesse assunta.
Eagle non smetteva di reclamare i suoi baci, le sue carezze e
soprattutto il suo sesso, ma Lantis sapeva di dover trovare un
modo per bloccarlo e chiamare Geo. Presto detto: rovesciò Eagle
a pancia in sotto e, con la sua maglia, gli legò saldamente i
polsi, poi si sedette sulle sue natiche e chiamò Geo col
ricevitore presente nella stanza.
Geo arrivò in una frazione di secondo e, quando vide il suo
comandante agitarsi il quel modo voglioso alla disperata ricerca
di Lantis, sbiancò.
Lo spadaccino magico gli spiegò immediatamente la situazione,
non gli andava affatto di essere frainteso in una situazione
simile.
Chiamarono un medico e le tre guerrire. Fuu aiutò il dottore a
fare il prelievo del sangue al ragazzo, mentre gli altri
cercavano di tenerlo fermo. (Eagle può sembrare gracilino, ma è un unico
fascio di nervi.)
Il medico gli diede anche un sedativo per tenerlo calmo, mentre
analizzava le cause di questo comportamento supportato da Fuu.
Il tempo passava e dei risultati degli esami del sangue di Eagle
non se ne vedeva neanche l'ombra.
Al momento nella stanza erano presenti Geo e Lantis.
Eagle continuava a giacere nel suo confortevole letto grazie
all'effetto del sedativo, ma non potevano tenerlo continuamente
sotto controllo grazie ai farmaci, il ragazzo era già debole e
spossato per via dei tre mesi di continua attività sessule,
continuando così sarebbe di sicuro accaduto l'irreparabile.
"Eagle, dannazione, perchè non mi hai permesso di
accompagnarti in questa missione?" mormorò Geo fra i denti.
Lantis gli lanciò un'occhiata interrogativa, possibile che anche
Geo provasse qualcosa di più per il comandante delle forze
armate?
Umi stava nervosamente passeggiando davanti alla porta del
laboratorio dove stavano effettuando le analisi di Eagle, anche
Hikaru era irrequieta, ma cercava di nasconderlo per non
innervosire ancora di più l'amica.
Poi dopo lungo tempo finalmente uscì Fuu. Aveva l'aria stanca in
viso, in fondo era parecchio tempo che era sui macchinari col
medico a studiare il sangue del ragazzo.
Guardò le due ragazze in volto, ma non sapeva cosa dire loro,
avevano trovato componenti di una droga raffinata solo ed
esclusivamente sul pianeta Konomu, che se assunta assieme a
sperma umano in dosi massicce dava assuefazione e continuo
desiderio di sesso.
Le tre ragazze entrarono nella stanza e Fuu ripetè a Lantis e
Geo quello che era risultato dalle analisi.
Geo sentendosi in colpa pe non aver accompagnato comunque Eagle
sul pianeta si morse il labbro inferiore per la rabbia. Lantis,
invece, non disse niente, si alzò da dove era seduto ed
anunciò: "Io torno su New Sephiro. Voglio chiedere al
monaco guida Clef se conosce per caso un rimedio a tutto questo.
Voi intanto continuate a sorvegliare Eagle!". E così
dicendo uscì dalla stanza mettendo mano alla sua spada magica,
pronto ad invocare il magico destriero che lo avrebbe ricondotto
al suo pianeta natio.
In un attimo Umi e Hikaru gli arrivarono dietro gridandogli che
lo avrebbero accompagnato.
"Se il monaco guida non avesse un rimedio possiamo sempre
rivolgerci alle principesse di Chizeeta e Pharen, forse loro
avranno una soluzione!?" propose Umi mentre partivano alla
volta di New Sephiro.
Intanto nella stanza de Comandante erano rimasti solo Geo e Fuu.
Ma pochi attimi dopo la partenza dei tre compagni, il medico di
Eagle tornò a chiamare la ragazzina. Aveva intezione di provare
a svolgere altri tipi di analisi, probabilmente avrebbero trovato
qualche indizio in più per un'eventuale cura.
Fuu si allontanò dalla camera tranquilla, sapeva che in
compagnia del "malato" restava Geo, e che quindi non
avrebbe corso dei rischi inutili.
La guerriera non si accorse, però, che mentre usciva dalla
camera, l'effetto del sedativo stava cominciando a finire.
Eagle riaprì nuovamente gli occhi, e di nuovo rivide il soffitto
della stanza. Ma questa volta i suoi occhi non incontrarono
quelli di Lantis.
Pensò di essere solo nella sua camera, così si mise a sedere
sul letto. Si portò una mano alla fronte, la testa gli sembrava
pesante per via del sedativo non del tutto finito.
Poi alzò lo sguardo e guardò fuori dalla finestra,
"Ootozam..." sussurrò riconoscendo lo spettacolo degli
immensi palazzi che si ergevano di fronte alla sua finestra.
"Proprio così, mio Comandante. Sei di nuovo a casa."
gli annunciò Geo alle sue spalle.
Eagle ebbe un sussulto di spavento su per la schiena, era
assolutamente convinto di essere solo.
"Devo chiederti scussa, avrei dovuto accompagnarti comunque,
ma non ti preoccupare, non partirai mai più per una missione
senza di me!".
Geo si era avvicinato al letto e fissava il ragazzo negli occhi .
Quei meravigliosi occhi color nocciola che aveva sempre
desiderato.
Ora erano solo loro due nella stanza, ed Eagle era sotto
l'effetto di una droga sconosciuta.
Geo per un attimo si immaginò di approfittare della situazione,
quando mai gli si sarebbe ripresentata l'occasione di possedere
Eagle, se questi non aveva occhi altri che per Lantis?
Ma scacciò immediatamente l'idea dalla mente, quello non sarebbe
stato fare l'amore per il semplice motivo che Geo per Eagle era
solo un amico fidato, lui invece voleva averlo con qualcosa di
più, proprio come poteva fare Lantis.
Eagle cercò di scendere dal letto. Per il momento sembrava non
avere nessuna intezione di saltargli addosso, e Geo sospirò
sconfortato: "Una prova in più che per lui non valgo quanto
Lantis. Non prova neanche a baciarmi!".
Geo lo aiutò ad alzarsi ed a infilarsi una vestaglia per non
prendere freddo. Poi lo lasciò camminare da solo tenendolo
comunque sotto controllo.
Pessima mossa! Qualcosa nella mente del soldato suonava a tutto
spiano come un allarme.
Il Comandante si stava dirigendo verso la porta della stanza. E
come Geo fece per impedirgli di uscire, scoprì che le sue
intenzioni erano tuttaltre.
Eagle chiuse la porta della camera con il proprio codice, ora nè
loro dentro, nè altri da fuori potevano accedere alla stanza.
Geo rimase perplesso. "Eagle perchè hai chiuso la porta?
Non ce ne bisogno, sarei comunque rimasto qui, anche se ti sei
svegliato!".
C'era qualcosa negli occhi del raqgazzo che lo terrorizzava ed
eccitava allo stesso tempo.
Poi Eagle cominciò a muoversi lentamente verso di lui.
Quando gli arrivò vicino gli sfiorò la guancia col dorso della
mano. "Geo, so benissimo che non saresti andato via."
la sua voce suonava così rassicurante, "L'ho chiusa così
gli eventuali scocciatori non potranno interromperci.".
Così dicendo si sollevò sulle punte dei piedi e lentamente
avvicinò le sue labbra a quelle del vicecomandante.
I suoi occhi si spalancarono impressionati per il gesto di Eagle;
poi le sue mani strinsero le spalle del biondo giovane, ma non
per stringerlo a sè, bensì per respingerlo.
"Eagle! No... non voglio che sia così!" proruppe Geo.
"Ah no... E come vuoi che sia?".
Ora il corpo del ragazzo si era fatto aderente al suo come una
seconda pelle, lo sentiva muoversi sinuosamente, come un cobra
che incanta la sua preda prima di colpirla.
"Vuoi che mi spogli completamente e mi sdrai sul letto
lasciandoti giocare col mio corpo? O vuoi che sia io a spogliarti
e a farti eccittare con dei giochetti di lingua sulla tua pelle?
Dimmelo Geo. Dimmelo e sarà fatto.".
Geo indietreggiò inorridito dal comportamento che la droga
costirngeva Eagle ad adottare; non si era accorto che così
facendo il Comandante lo aveva spinto verso il letto, ed ora
mentre cercava di sfuggirgli inciampò nel bordo del letto e vi
finì sopra lungo disteso.
Fissò gli occhi del ragazzo, brillavano di una luce
conquistatrice, in quel momento capì di essere in trappola.
Eagle mise un ginochio fra le sue gambe, una mano sul suo tarace
muscoloso, l'altra mano si posò vicino all'orecchio destro
mentre l'altro ginocchio affondò nel letto sfiorando la sua
anca.
Si sentiva completamente immobilizzato, e quando Eagle lo baciò
di nuovo, Geo ebbe come la sensazione di perdere i sensi.
Sentiva il corpo del suo Comandante sdraiarsi sul suo trovando
immediatamente la posizione giusta, sentiva le labbra di Eagle
contro le sue, e si stupì quando si accorse che le sue stesse
labbra stavano ricambiando quel bacio così profondo e bagnato.
Le loro due lingue si toccarono appena inizialmente, e man mano
che il bacio si prolungava i loro divenivano veri e propri
scontri. Geo poteva sentire il gusto della saliva di Eagle. Gli
sembrò nettere di ambrosia, così dolce, succoso e delicato.
Adesso avvolgeva il corpo del biondo ragazzo con le sue braccia.
Le sue mani fecero in modo di fare scivolare via la vestaglia,
lasciando così quel giovane corpo a torso nudo.
Eagle, invece, slacciò velocemente le fibie del gilet del
soldato e, aiutato da Geo, gli tolse anche la maglia. Poi
repentinamente si mise a sedere sul bacino del suo vice:
"Ora lascia fare a me! Fai solo quello che ti dirò!".
Poi si chinò sul collo di Geo e cominciò a baciarglielo, il suo
collo aveva il gusto ed il profumo dell'uomo forte e virile che
egli era. La lingua di Eagle danzava sulla sua pelle, impedendo
ogni volta a Geo di respirare.
Quale meravigliosa sensazione riusciva a suscitare in lui quel
tocco morboso e delicato al contempo; il corpo possente del
soldato era inerme sotto il leggero peso del corpo del suo
superiore. Tutto ciò che riusciva a fare era anaspare man mano
che la bocca di Eagle scendeva sempre più giù.
Ora quella bocca così "diabolica" gli stava baciando
il centro del petto, e, quando Geo alzò la testa, Eagle gli
lanciò un'occhiata sorridente e immediatamente si slanciò su
una delle due aureole brune, in quell'istante il corpo di Geo si
inarcò violentemente ed il Comandante alzò la testa con un
ghigno sulle labbra, poi si sdraiò sul suo compagno e portò la
propria bocca all'altezza del suo orecchio.
"E' la prima volta per te, vero Geo?" sussurrò Eagle
malizioso, "Non preoccuparti farò in modo che per te sia
indimenticabile!". (Ehm... Eagle non è che potresti passare anche da
casa mia una volta, vero?)
Così dicendo cominciò a slacciargli i pantaloni. Il soldato lo
osservava incapace di reagire perchè ormai schiavo delle
sensazioni.
Prima di sfilargli i pantaloni, il giovane snello posò
delicatamente la mano sopra al bozzolo che si stava velocemente
formando sotto alla cerniera dei pantaloni. A quel tocco così
delicato i muscoli del torace di Geo si tesero fino allo spasmo.
Se avessero buttato una monetina sulla sua pancia, questa avrebbe
rimbalzato più volte.
Così finisce la
seconda parte di questa storia. Cosa? Vi state lamentando perchè vi ho lasciato sul più bello come la pubblicità? Scusate, ma altrimenti non ci sarebbe gusto! Vi confesserò che anche Ria-chan mi odia per queste mie trovate. In questo piccolo trafiletto non vi saluto col titolo del prossimo capitolo, perchè purtroppo non esiste ancora. Ma siate pazienti, chissà che il nuovo millenio non vi riservi la fine di questa storia...
parte terza
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