Mai per
caso
di Mokuren
parte IV
"So di apparire come la solita noiosa invadente, ma. Me l'hai detto
tu che hai finalmente ottenuto un appuntamento da quel carciofo a cui
morivi dietro, ora non vorrai far finta di niente e lasciarmi a morire di
curiosità?!?! Dimmi un po' com'è andata? Su Miki, non ti far pregare, lo
sai che io sono una curiosona nata; dimmi, dimmi, dimmiiii..."
Isa si era abbarbicata a cavalcioni della sedia e fissava l'amica con
insistenza, nell'aula erano sole, tutti erano usciti appena la campanella
di fine lezione si era fatta sentire.
"Miki.. È andato storto qualcosa?."
Ancora silenzio! E la faccia lunga dell'amica non era certo quella adatta
ad una ragazza che finalmente è riuscita ad uscire con la persona che
puntava ormai da diversi mesi. A detta di Breed le cose dovevano essere
andate magnificamente tra lei e Max e all'ora perché quell'espressione
triste? Anche la sera prima al telefono aveva sentito l'amica
strana, cosa cavolo era successo veramente durante quell'uscita? O___o e
cosa credeva di aver visto Breed.. che fosse divenuto improvvisamente
miope ^^;;;;
"Miki. Non è andata troppo bene con Max?... sai che puoi fidarti di
me, se hai bisogno di sfogarti con qualcuno io ci sono..."
Ancora silenzio; Isa si alzò per avvicinarglisi e gli poggiò una mano
sulla spalla, se non voleva dirle nulla, almeno poteva farle capire che
lei le era vicina; a diciassette anni le questioni di cuore son quelle che
fanno maggiormente soffrire.
"Sai Isa... Max è veramente speciale, sono stata benissimo con lui,
ma... non credo che lo rivedrò una seconda volta."
"E perché? Per telefono mi hai detto che vi siete baciati e che ti
è piaciuto."
"E' stato bello, ma.. sono certa che, in quel momento lui stava
pensando a qualcun'altra, quando le sue labbra mi hanno sfiorato. E'
cambiato qualcosa in lui, l'ho avvertito chiaramente, non era più
amichevole, premuroso... non so come spiegarmi, è cambiato, ho avvertito:
passione, desiderio, forse
anche rabbia; ma non per me o per il nostro bacio, ma piuttosto perché i
suoi pensieri son volati da qualche altra parte, o meglio, da qualche
altra persona."
Isa era rimasta senza parole. (^^ stranoooo)
"Stai dando solo voce alle tue insicurezze, è solo una tua assurda
impressione! Certo, Max non è il migliore dei ragazzi in quanto a
sensibilità, ma da qui a credere che ti abbia baciato pensando ad
un'altra.."
"Non credo l'abbia fatto con cattiveria o in maniera consapevole, è
solo che al cuore non si comanda e tu Isa dovresti saperne ben
qualcosa."
Cosa cavolo stava insinuando Miki? In quei giorni in troppi gli
rivolgevano strani discorsi, ma non voleva pensarci ora, doveva piuttosto
capire cosa cavolo era successo la sera prima.
"Non capisco come tu possa essere così sicura di.."
"Te l'ho detto, non è una cosa che riesco a spiegare con chiarezza,
si è trattato di una sensazione, ma. so di non sbagliare e, visto che per
mia fortuna quello che provo per Max è ancora solo una forte simpatia,
meglio che lo lascio perdere, mi eviterò sicure sofferenze."
"Ma..."
"Non capisco tutta questa tua curiosità? Non è che sei proprio tu
la persona a cui Max stava pensando vero!?!?"
"FIGURATI, non riesco neppure a capire cosa ci troviate di così
attraente in quel tipo!"
A quelle parole il volto di Miki si sollevò di scatto e si fissò su
quello dell'amica.
"Troviamo?. quindi sai qualcosa che io ignoro!"
La sua linguaccia, ed ora, cosa poteva dire per rimediare, di sicuro non
che "l'altra" persona poteva essere il tanto sognato Breed,
ma perché doveva sempre dar fiato a quella sua boccaccia?...
"Non importa, vedo che ti ho messo in imbarazzo. Ma.. se veramente
sai di chi si tratta, puoi dirgli di farsi avanti; il nostro uomo, forse
ancora non lo sa, ma con la giusta spinta capitolerà! Sono certa che è
molto attratto da questa persona, ma purtroppo, non sono io tal oggetto
dei suoi desideri!
Ora, bando alle malinconie, mi devo rimettere in pista, mica voglio
passare l'intera estate da sola! Ok, vado al club di teatro, ieri vi ho
visto un tipo niente male, chi sa che non riesca a consolarmi prima del
previsto."
Detto questo Miki salutò e corse via.
Una cara ragazza Miki, di sicuro di quella situazione stava soffrendo più
di quanto aveva dato ad intendere, ma, se quel che aveva detto su Max era
vero, la sua era di sicuro la decisione migliore. Però c'era qualcosa di
strano; Breed al telefono gli aveva detto tutt'altra cosa; ma forse...
******
"Pronto, casa Musker"
"Ciao Isa, sono Breed"
"Breed! A cosa devo l'onore?"
"Visto che sei un impicciona e, comunque, prima o poi lo verrai a
sapere, volevo darti io la notizia in anteprima: Max si è finalmente
trovato una ragazza!"
"Max una cosa!... ma dici Miki?"
"Lo sapevi già?!?!"
"Certo! Miki è una mia amica, ma si tratta della loro prima uscita
e, non so neppure se si può chiamare appuntamento quella cosa, erano in
gruppo, con Dugy e company; da qui a vederli felicemente sposati ce ne
corre caro Breed, anche se so che la tua testaccia malata vede il peggio
ovunque.."
"No Isa, sono certo che a Max piace quella ragazza, io.. io li ho
visti."
Silenzio.
"Come ti odio quando fai così! Hai visto cosa? Che si parlavano? che
si tenevano per mano? che Max le offriva un gelato?.... No questo è
impossibile visto il tirchione che è!."
"Che si baciavano!..."
"BACIAVANO!... bada un po' la nostra Miki... comunque; un bacio non
è certo tutta questa gran cosa, poteva essere un modo, tipicamente
Maxiano, di salutare una svinfera che, non si sa come ne perché, ha
gentilmente accettato di andare in giro con lui, magari si è rimediato,
poi, un sonoro ceffone."
"Sei sempre la solita Isa, ti adoro per questo tuo modo di fare, ti
confesso che ti ho chiamato perché avevo il morale sotto le scarpe, ma
adesso sto meglio"
Un sospiro
"Ma, a questo punto so di dover cancellare il nome di Max dalla mia
testa e dal mio cuore, ho sempre saputo che il mio era un sentimento
ridicolo, ma, non so perché, gli ultimi eventi mi avevan fatto sperare
in.., ma adesso basta, se non voglio rovinarmi la vita devo farla
finita!"
"Ma."
"Non importa che aggiungi nulla Isa, quello non era un bacio di
saluto; quello era il bacio che io sogno da una vita intera, quello che ti
fa sognare, battere il cuore, desiderare qualcosa di più. E Max ha
trovato la persona giusta a cui darlo, sono felice per lui e, forse, anche
se adesso ci sto male da morire, sarà anche la mia fortuna, mi son detto
mille volte di smettere di pensare a lui in quel senso, ma non mi sono mai
preso troppo sul serio, sarà perché volevo continuare ad illudermi, o
perché lo vedevo comunque single e non riuscivo a smettere di sperare che
un giorno..; ma forse così ci riuscirò"
Altro sospiro
"Notte Isa e scusa per il disturbo."
Tu, tu, tu tu, tu tu, tu tu...
" Breed.."
*********
Ripensandoci le due versioni non discordavano poi così tanto l'una
dall'altra, ma.. Che Max fosse veramente interessato a Breed?!?!?! O era
qualcun'altra al centro dei suoi pensieri e stava fregandoli tutti?
Già mattina e quella sveglia che strillava come un'ossessa. Prima o poi
sarebbe riuscita a rompergli i timpani! Quella macchina malefica, chi
aveva inventato un simile strumento di tortura era un vero sadico.
Tirò fuori un braccio da sotto il lenzuolo e schiaccio il tasto che fermò
quel trillio assordante, ma non passarono che pochi minuti ed un altro
frastuono lo costrinse ad alzarsi, la voce di sua madre, che conoscendo il
figlio, si era messa a chiamarlo a squarciagola.
"MALEDIZIONE!"
Non era riuscito a prendere sonno per buona parte della notte e adesso ne
pagava le conseguenze, ma come poteva riuscire a dormire dopo quello che
gli era successo con Miki? Finalmente era riuscito a baciare una ragazza e
lui cosa era andato a pensare, a quel suo primo ed assurdo bacio; stava
diventando quasi un ossessione la sua; ed ogni giorno che passava le cose
peggioravano, non servivano più ne gli amici, ne lo studio o le uscite.
Si prese la testa tra le mani, era mai possibile che senza rendersene
conto si fosse ritrovato ad interessarsi in un modo strano e anormale ad
un altro ragazzo? Cosa fare, giunto a quel punto, l'unica cosa che
riusciva a pensare era quella di provare a non evitare più Breed, forse
tutto dipendeva da quel suo volerlo evitare, riuscire ad instaurare un
rapporto normale con lui gli avrebbe tolto dalla testa quell'ossessione.
Una sana rivalità, rientrare nel club di Tennis e tornare in auge,
riuscire a gareggiare e sconfiggere nello sport quel tipo e vederlo
finalmente in un ottica diversa, riuscire a provare non più rabbia nè
tantomeno curiosità nei suoi confronti, solo indifferenza. Ma come poteva
tornare dall'allenatore e dire che voleva rientrare in squadra? Come
potevano i suoi compagni ricredere in lui, quando neppure lui riusciva a
farlo?
Scosse energicamente la testa e si alzò in piedi; una bella doccia per
schiarirsi le idee e poi a scuola, aveva tempo per pensare a quel che
aveva appena deciso, in qualche modo tutto si sarebbe risolto, si, in
qualche modo.
"MAX! dimi un pò, con la Moki com'è andata? Vi ho visti di un
affiatato è!?!?!"
Un espressione quasi sofferente si dipinse sul volto di Max che ancora non
aveva varcato la soglia della sua classe e già si trovava assediato e
bersagliato; di prima mattina il caro Dagy non era certo il massimo da
digerire, ma, gli toccava e doveva sopportare.
Per uscire da quella situazione non voluta di disagio e disturbo, Max
iniziò un'accesa narrazione, decantando le doti di Miki e vantandosi
delle sue performance, saltando però accuratamente la parte riguardante
Breed.
"Tutto questo vuol dire che la rivedrai al più presto eh,
mandrillone."
"Ecco... credo che dipenderà da lei, io..."
"Se dipende tutto da lei, la vedo dura, non sei certo un tipo che fa
centro al primo colpo, vedremo di....."
Ma a quel punto l'attenzione di Max venne catturata da una figura che si
era fermata sulla soglia dell'aula, stava parlando e sorrideva, era
bellissimo quando sorrideva, fissando quel volto si era incantato come uno
scolaretto alla sua prima cotta; fin quando non notò la persona con cui
questo parlava: Isa! Ma erano amici quei due, da come si parlavano fitto,
fitto, pareva proprio di si.... Rendendosi conto di cosa si era messo a
pensare, di chi stava fissando come un cretino, non che degli strani
sentimenti di gioia e gelosia che iniziavano ad affiorare in lui, si
assestò un pizzico sulla coscia, per far si che il dolore fisico lo
distogliesse dagli altri pensieri; stava proprio rimbecillendo, era questa
l'unica spiegazione per il suo comportamento.
Sospirò pesantemente e stacco i suoi occhi da quella figura per cercare
di riportare la sua attenzione sull'amico che era ancora tutto intento a
parlare ignaro di tutto.
Che casino!
Erano già le quattro del pomeriggio ed il caldo non accennava
minimamente a dar un attimo di tregua, che giornate interminabili quelle!
Tutti parevano già sfiancati da un bel pezzo, tranne Breed, che
continuava imperterrito a battere, nonostante il sudore gli grondasse giù
dalla fronte, Isa rimaneva stupita ogni volta per la ferrea volontà
dimostrata dell'amico; in compenso c'era chi di volontà ne aveva
veramente pochina. Max, era dalla fine delle lezioni che si era piazzato
sotto un albero del cortile e fissava il campo, l'aveva notato più di una
volta a spiarli, ma non vi aveva mai badato più di tanto, se non voleva
tornare e si accontentava di guardare, lei cosa poteva farci? Poi riportò
lo sguardo su Breed e sospirò; era praticamente tutto il giorno che non
spiccicava parola e il suo sguardo accigliato, tutta quella foga...
probabilmente avrebbe dovuto evitare di essere ulteriormente coinvolta in
quella faccenda, ma era un impicciona nata e sapeva già che non l'avrebbe
fatto.
"Mister! Esco un attimo"
Strecton non si accorse quasi delle sue parole, rivolgendogli solo uno
stentato mugugno, troppo assorto dalle pagine sportive da cui non staccava
gli occhi un solo attimo.
Quando si dice "dedizione al proprio lavoro".
Uno sbuffo irrequieto.
Erano ore che se ne stava rintanato la sotto senza riuscire a decidersi,
cosa caspita ci voleva, bastava entrare, andare da Strecton ed annunciare
che desiderava tornare a far parte della squadra; e all'ora perchè
diamine era ancora li, cosa gli impediva di farsi avanti?
Ancora uno sbuffo.
Visto con che foga si allenava Breed, se voleva cercare di rimettessi in
pari non aveva certo del tempo da perdere. Ma a quel punto la sua
attenzione, come era stato sino a quel momento si riconcentrò sul suo
avversario; perch'è doveva essere così dannatamente perfetto, così
bravo in tutto, così esasperante, così bello! E perché continuava a
pensare quelle cose assurde verso una persona che dichiarava di detestare,
verso Breed, un ragazzo! Cosa diavolo gli stava capitando? Più cercava di
scacciarli più che quei pensieri lo tormentavano. Si alzo di scattò
deciso ad andarsene, quello non era il giorno adatto per farsi avanti. Ma,
non aveva ancora afferrato lo zaino che una voce familiare lo fece voltare
di scatto.
Isa! Cosa cavolo volere?
"Hei Max.. nostalgia dei vecchi tempi? Sono ore che te ne stai
appollaiato la sotto a spiarci con occhio torvo, c'è qualcosa che non va?
Sei venuto a dare un'occhiata ai progressi del nostro asso? Notevole è!.."
Quei complimenti irritarono Max ancor più, gli stravanzavano gli assurdi
apprezzamenti che non riusciva a fare a meno di pensare del suo
avversario, non gli andava che anche gli altri si mettessero a cantarne le
lodi; senza volerlo rispose con tono burbero e scontroso.
"Certo.. notevole per una squadretta di dilettanti, comunque, non
credo siano affari tuoi quel che guardo io; fino a prova contraria, non mi
pare che sia proibito stare "appollaiati" qua sotto!"
Vedi a voler far del bene agli ingrati.
"Io sono la Manager della squadra e tutto quel che riguarda lei o i
suoi giocatori è affar mio, comunque, non so venuta qui per litigare con
te, volevo solo farti un favore: Ecco... se desideri tornare con noi....
credo che tutti ne sarebbero più che felici."
"Dici Isa! Io credevo che ormai mi aveste ben rimpiazzato."
E mentre pronunciava queste parole Max aveva fissato lo sguardo su Breed
concentrato in un set di allenamento.
"Certo, Breed è bravo, il migliore della squadra, ma non può certo
far tutto da solo, se rientri saremo imbattibili agli
interscolastici."
Un sorriso compiaciuto si allargò sul viso di Max
"Certo, Io son molto migliore di Breed, ma capisco che, nella
situazione in cui siete, non possiate far altro che accontentarvi, ma sai
Isa.... Io non credo che la nuova stella sia disposta a dividere la
gloria, soprattutto con me."
"Breed non è invidioso o egoista, (XP non è certo te) sarà il
primo a felicitarsi se deciderai di rientrare in squadra, lui non mira
solo hai successi personali, desidera il meglio per la squadra e la scuola
e ti accoglierà a braccia aperte, anzi, credo che sarà il primo a
congratularsi per la tua decisione, lui è un ragazzo speciale."
A quelle parole la rabbia di Max aumentò ancora fin quasi ad esplodere,
non sopportava più di sentir dire quanto quel tipo fosse perfetto e
speciale.
Cosa caspita ne sapevan tutti di com'era in realtà il sempre perfetto
Breed! E cosa caspita ne sapeva Isa!?
"Cosa ne puoi sapere tu di come reagirebbe il magnifico Breed?"
Brutto arrogante spocchioso che non era altro, che diritto aveva di
rivolgerglisi con quel tono sprezzante ed incollerito, vanesio pallone
gonfiato che non era altro.
"Conosco Breed perché siamo amici e, per quanto riguarda te.... ho
due occhi anch'io e riesco a vedere che desideri tornare a giocare! Ma..
forse te ne manca il coraggio e magari.. proprio a causa di Breed che
ormai è arrivato troppo in alto perché il super campione lo possa
raggiungere; forse hai ragione, non ti riaccoglierà per il suo buon
cuore, ma perché sa che non ha nulla da temere da una mezza cartuccia
come te!"
A quel punto Isa, quasi si fosse resa conto di star esagerando, si schiarì
la voce e tornò un attimo sui suoi passi:
".... scusa, ma, non è semplice avere un discorso tranquillo con te,
ti ripeto, se vorrai tornare ne saremo felici tutti e Breed, se
imparerai a conoscerlo, son certa che non potrai fare a meno di essergli
amico"
Cosa cavolo stava insinuando Isa? Che, per qualche ragione, desiderasse
farselo amico? Lui non voleva nulla da nessuno e non doveva dimostrare
nulla a nessuno.
"Breed non c'entra nulla. E poi perché dovrei desiderare di
rientrare in una squadra di mezze seghe come la vostra? Io non temo
nessuno, ne tantomeno Breed, noi non ci conosciamo neanche e a me non
interessa farmelo amico, io... io non lo sopporto proprio... solo in una
cosa hai indovinato, è proprio a causa sua se ancora non sono rientrato,
quella prima donna mi da sui nervi, non riuscirei mai a giocare con
lui."
Isa sospirò pesantemente
"D'accordo Max, fai come vuoi, io ho tentato...."
Ma a Max non bastava ancora, ormai era troppo nero per rendersi conto di
quel che diceva.
"Isa!.... Volete veramente che io rientri?!"
Isa si voltò a fissarlo perplessa, ma con un sorriso speranzoso, il suo
rientro non avrebbe reso felice (almeno sperava) solo Breed, ma tutta la
squadra:
"Certo! E son sicura che anche gli altri lo desiderano, sei bravo e,
anche se dovrai allenarti duramente, son certa che in poco tempo potrai
tornare in piena forma e la nostra squadra.."
"Rientro in squadra;.... Ma solo se Breed se ne va!"
Il sorriso di Isa a quelle assurde parole si spense.
"Dovevo aspettarmelo.... ti credevo diverso; ho sperato che tu fossi
la persona giusta, io l'ho sempre incoraggiato, ma ora mi rendo conto che
sei l'essere più viscido che ho il dispiacere di conoscere. Fai quello
che vuoi, puoi tornare o rimanere qui a spiare, io me ne lavo le
mani....Ma sappi che... Se una simile proposta la farai davanti a tutti,
ti rideranno in faccia come meriti!"
Ma la realtà dei fatti era un'altra pero, verità che Isa si guardò bene
dal dire, era certa che, se Breed fosse venuto a conoscenza di questa
assurdità, pur di farlo rientrare in squadra non avrebbe esitato a
trovare una qualsiasi scusa per mollare e lasciargli il passo, ma questo
non era giusto, no, non era affatto giusto che lui rinunciasse a qualcosa
che ama per uno stupido capriccio, per una ripicca....
"Ti confesso che mi hai sempre lasciata indifferente Max, ma a questo
punto.. credo proprio di disprezzarti! Ma, comunque andrà.."
Una pausa e poi solo un indistinguibile sussurro: "...spero almeno
che lui così si renda conto di che persona sei."
Detto questo Isa tornò verso il capo di tennis come se lui non esistesse
più.
"MERDA!" cosa cavolo si era messo a dire, non ne pensava
veramente neppure una di tutte le cavolate sparate, non avrebbe mai fatto
veramente una simile proposta, la verità era che voleva Breed come
avversario, così da poter mostrare chi dei due era il migliore. Comunque,
quella stupida aveva preso tutto sul serio e gli aveva risposto in un modo
che l'aveva quasi spaventato; decisa, determinata. Non aveva scherzato
quando gli aveva sussurrato che lo disprezzava, ma perché poi sel'era
presa così a cuore, quasi fosse innamorata di Breed; ma no!.... Non era
possibile; non Isa e non di Breed.
Max era rimasto dove si trovava perplesso e pensieroso a rimuginare su
quello che era appena accaduto e sui diversi sentimenti che si agitavano
in lui.
"BASTA!"
Si stava comportando in un modo assurdo, non riusciva più a riconoscere
se stesso; voleva rientrare in squadra e l'avrebbe fatto, non c'era tempo
da perdere, se lo bloccava il fatto di trovarsi di fronte ai suoi ex
compagni, di fronte a Breed, l'avrebbe fatto in privato e, dell' opinione
di quella manager scalcinata, non glie ne poteva fregar di meno.
Risoluto lanciò l'ultima occhiata al campo prima di dirigersi
nell'ufficio di Stercton e, quel che vide, lo lasciò perplesso e
disorientato.
Gli allenamenti eran finiti e tutti avevano lasciato il campo, o meglio,
quasi tutti, come sempre l'ultimo rimasto era lui, Breed che si apprestava
a fare l'ultima serie di servizi. Isa però, prima di lasciare il campo,
gli si era avvicinata e gli stava porgendo un asciugamano; lui si era
fermato e gli aveva sorriso (un sorriso solare che gli aveva fatto mancare
assurdamente un battito) arruffandole poi i capelli divertito mentre Isa
protestava energicamente. Da quando quei due erano in così buoni
rapporti? E da quando a lui interessava? Si mise la borsa in spalla
spazientito dal corso dei suoi pensieri quando si accorse che quelle due
figure in campo era vicinissime, quasi... Isa e Breed si stavano baciando!
Una strana sensazione di fastidio, gelosia e paura gli artigliò la bocca
dello stomaco, quindi era solo lui che provava quelle sensazioni assurde!
Aveva dato del depravato, del finocchio a Breed, sicuro che, visto
l'accaduto, fosse lui "l'anormale" e adesso si ritrovava ad
essere geloso di un ragazzo che avrebbe dovuto odiare e con la paura di
essere solo lui il "diverso".
Max strinse i denti e si allontanò quasi di corsa; basta con le assurdità,
sarebbe rientrato in squadra quello stesso giorno e avrebbe surclassato
quella sottospecie d'asso e così era certo tutto si sarebbe rimesso a
posto, doveva rimettersi a posto.
"Breed, io vado, ho ancora un sacco di compiti per domani, tieni,
asciugati un attimo, sembra che ti sia diluviato a dosso"
Quest'ultime parole furono sottolineate da una risatina a stento
trattenuta.
"Ma sentila la super manager fresca come una rosa, vieni tu a
faticare sotto questo dannato sole poi voglio vedere .."
"Io non desidero certo attirare le mosche da cento metri di distanza,
una creaturina deliziosa e delicata quale io sono non ha bisogno di
faticare come un mulo mettendo in mostra i pettorali per attirare
l'attenzione dei maschietti."
"BENE! Questo sottintende che io invece, essere rozzo e privo di
qualsivoglia grazia, non riuscirei ad attrarre l'attenzione se non metto
di fuori un po' di pelle eh!?!"
E mentre pronunciava queste parole Breed arruffò energicamente i capelli
dell'amica, sapendo bene che questa si sarebbe infuriata; "la maniaca
del capello perfetto" l'avevano soprannominata le amiche.
"Ma cosa. smettila scemo, guarda te cosa ci si guadagna ad aiutare un
sudicio ingrato."
"Sudicio eh?! Vediamo la profumata Isa come si sente con un po' del
mio sudicio attira mosche a dosso"
Detto questo Breed la afferrò e gli si strusciò contro, quasi fosse lei
lasciugamano.
Un gridolino offeso proruppe dalle labbra di questa che tutta stizzita,
prima cercò inutilmente di divincolarsi, poi, con cipiglio risoluto, gli
assestò una pedata negli stinchi.
"AHHHH, ma sei impazzita!"
"Non credo, mi sono solo difesa da un sudicio assalitore."
"Ancora! Aspetta che ti riacchiappi e poi vedrai che non sarò più
il solo sudicio"
Isa sgranò gli occhi e corse al cancello chiudendoselo alle spalle.
"Così non vale!"
"Certo che si! In guerra e in amore tutto è permesso."
"Ma tu sei sleale"
"Io son solo furba" e si allontanò dopo una sonora linguaccia
che mascherava un sorriso compiaciuto, la sua tattica diversiva aveva
fatto centro.
Che tipina, poveretto l'uomo che vi avrebbe avuto a che fare.
Ancora sorridendo Breed tornò ai suoi esercizi, quella schermaglia gli
aveva risollevato un po' il morale.
Eccolo davanti la porta della stanza di Strecton, un respiro e bussa alla
porta, non voleva starci troppo a pensare o se ne sarebbe andato.
Non aveva alcun motivo per esitare a quel modo. Afferrò la maniglia e,
giratala,entrò.
Strecton alzò la testa dai suoi registri e lo fissa con un sopracciglio
alzato:
"Max! Da quanto non venivi da queste parti, accomodati, siediti, hai
bisogno di parlare con me?"
Max chiuse la porta alle sue spalle e gli si avvicinò.
"Io." Un sospiro "Parliamoci chiaro Mister; so di averla
delusa decidendo di lasciare la squadra dopo quell'infortunio, non so
darmi una ragione neppure io per quella decisione, forse all'inizio era
vero che non riuscivo, ma poi... vorrei rientrare, ma capirei se non mi
riaccettasse, io desidero veramente tornare a giocare. io."
"Max, Max, Max; se vuoi tornare io sono il primo a congratularmi con
te, non mi sogno neanche di scacciarti, non sono mai stato adirato con te
per la decisione che hai preso, forse ne son rimasto un po' deluso sul
momento, ma tutti abbiamo il diritto di scegliere; l'unica condizione che
ti metto per il rientro in squadra come titolare è. devi assicurarmi che
farai del tuo meglio e rimarrai fino alla fine del torneo. Cosa mi
rispondi?"
Max lo fissò per un attimo, non era stato difficile, ma sapeva che adesso
doveva prendere una decisione lasciando da parte le sue insicurezze e
paure, ma ci sarebbe riuscito, era certo di non farsi nuovamente cogliere
dal panico deludendo tutti un'altra volta e.. e questa volta era certo che
non sarebbe stato capito e perdonato. Stava quasi per tirarsi in dietro,
non era un tipo coraggioso, non lo era mai stato e non se la sentiva di
avere delle responsabilità più grandi di lui, voleva rientrare, ma si
accontentava di esserci e far vedere chi era ai suoi compagni e a Breed,
non era interessato all'opinione del resto del mondo:
"Io credo che..." all'improvviso la voce di Isa e la scena vista
poco prima gli balzò alla mente come un fulmine a cel sereno e assieme a
questo uno strano sentimento viscido che gli si insinuò in tutto il
corpo, un sentimento strano che lo irritò facendogli dire quel che non
voleva.
"..SI! posso accettare la sua condizione, non la deluderò!"
"BENISSIMO!"
Esclamò Strecton entusiasta afferrandogli la mano
"Sono felice di riaverti con noi."
La porta si aprì proprio in quel momento e Isa fece il suo ingresso; la
prima cosa che questa vide fu il Mister con un'espressione tutta
gongolante, poi Max che la fissava con uno strano sguardo
compiaciuto stampato sulla sua faccia, quasi a volerla schernire o sfidare
a dire qualcosa.
"Cara la nostra manager. ho da darti grandi notizie: Max è rientrato
in squadra e adesso quel gran ..brav'uomo di Huriara non ha speranze
contro di noi!"
Isa si voltò a fissare Max:
"Rientrato?"
"Si! Son tornato e adesso non c'è solo il superlativo Breed a cui
pensare, da accudire, tifare, incoraggiare." da baciare, ma questo
non lo disse "...ora ci sono pure io e presto quel bel tipo lo metterò
sotto le scarpe, anche se credo che dovrò farmelo bastare per il
doppio."
"Doppio?"
"Certo." Gli si avvicina "Io e lui e sarò io a vincere! A
domani Mister."
"Perfetto, a domani Max"
Isa era rimasta a fissarlo mentre questo lasciva la stanza. Cosa voleva
dire con quelle parole? C'era qualcosa di strano, qualcosa che l'aveva
fatta rabbrividire, Max l'aveva fissata in un modo quasi feroce... che
scema che era, che motivo poteva avere Max per avercela con lei? Ma in fin
dei conti cosa importava, Max era tornato e era stata sciocca a dar
credito a quelle sue assurde parole, in fin dei conti i ragazzi son dei
gran sbruffoni e Max non era certo diverso dalla maggioranza del popolo
maschile, una rivalità tra due bravi giocatori poteva esser l'inizio di
tante cose; ora non rimaneva che avvertire Breed. Un sorrisetto
compiaciuto gli arricciò le labbra nell'immaginarsi l'espressione di
questo nell'apprendere tale notizia.
Max si era allontanato dalla scuola raggiungendo il parco poco oltre il
complesso sportivo, qui si era seduto su una panchina mettendosi poi a
fissare il tramonto; era fatta, da domani non sarebbe più rimasto solo a
guardare, ma perché aveva accettato la condizione di Strecton, non lo
voleva, ma poi era arrivata Isa e tutto gli si era confuso. Ormai non
poteva più tirarsi in dietro.
"Forza Max, da domani dovrai far vedere a tutti di che pasta sei
fatto." e speriamo che vada tutto liscio, le premesse non eran delle
migliori purtroppo e, quello strano sentimento che gli si era riversato
addosso dopo quella visione nel campo, non l'aveva ancora abbandonato.
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