Mai per caso

di Mokuren

parte III


Da quel giorno Max cercò di stare il più lontano possibile da Breed, non per paura certo, ma, comunque, preferiva non vederlo, non sentirlo, far finta che lui non esistesse proprio.
Ma non era facile visto che frequentavano lo stesso corso di storia e di biologia, non era facile visto che, senza accorgersene, spesso si ritrovava a cercare la sua figura tra la folla di ragazzi che affollavano il cortile o a sbirciare di nascosto gli allenamenti della squadra di tennis che rimpiangeva di aver lasciato.
Come poteva dimenticarsi che esisteva se lo sognava praticamente tutte le notti non riuscendo più ad avere una normale vita di gruppo con gli amici.
"Max!...MAAAAX! dove ti trovi in questo momento. perché qui con noi non c'è nessuno vero!"
"Cosa?."
"Come voleva si dimostrare. Cosa cavolo ti prende in quest'ultimo periodo, sei distante chilometri, ormai sono giorni che vai avanti così; c'è qualcosa che posso fare..."
Dugy gli si avvicinò
"Si tratta di una ragazza è!.. a me puoi dirlo, io sarò muto come un pesce; di chi si tratta? Jessica, quella di scienze con le tettone,.. No.non credo sia il tuo tipo, Miki allora;..ma certo!... Miriam, ho notato come la fissavi l'altro giorno.."
Gli sorrise complice.
A Max venne quasi da ridere, quel giorno non fissava Miriam, ma la persona seduta davanti a lei, non lo vedeva da due giorni, poi quella mattina era tornato, aveva un nuovo taglio di capelli, strano che se ne fosse accorto, solitamente non lo notava neppure su sua madre o sulla sorella che si arrabbiavano come scimmie, ma, appena Breed era entrato, si era accorto subito della differenza, i suoi capelli, che, fino a due giorni prima, gli sfioravano morbidamente le spalle, adesso erano stati spuntati e gli si arricciavano morbidi sul collo; si era quasi incantato ad osservare quei riccioli che gli carezzavano la nuca.
"No Dugy, non si tratta di Miriam e.. non insistere, non c'è nessuna ragazza."
"Che marpione, non vuoi condividere con gli amici le tue esperienze eh! Non insisto, ma so di non sbagliarmi, sei cotto.. Lo si vede lontano un miglio"
"Chetati, non son cotto di nessuno ti ho detto scemo."
"Ok, ok, non ne parlo più, ma.." Si allontanò di qualche passo ".. Sei proprio lesso!"
Stupido, non era innamorato, era assurdo, di chi poi, del signor dolcissimo, del signor *lui ha un culo* anche se doveva ammettere che, dopo averlo osservato, Breed aveva veramente un bel cu... stava impazzendo, non c'era altra spiegazione per quei suoi insani pensieri.
Sospirò e fini di bere la sua Coca.
**********
"Breed, mi passi quel libro?"
"Ecco!"
"Grazie.. Voglio riuscire a dare una parvenza d'ordine a questo cavolo d'ufficio, ormai siamo arrivati all'inizio del campionato, non possiamo certo far la figura dei mentecatti se qualcuno viene qui.."
"Chi vuoi che venga qui, nello stanzino dietro gli spogliatoi della palestra?"
"Non si sa mai, un importante allenatori a caccia di nuovi talenti, un giornalista che cerca lo scoop della sua vita.."
"Come no, l'inserviente a riporre gli scopettoni"
"Certo, anche lui, ma non solo."
Silenzio.
"Breed.."
"Cosa c'è ancora?"
"Hai più parlato con Max'"
"No!"
Ancora silenzio.
"Io credo che dovresti."
"Meglio che eviti di pensare, guarda com'è andata a finire l'ultima volta; mi son beccato un cazzotto in piena faccia e il risentimento.. se non l'odio di Max"
"Sai Breed, io non credo che Max ti odi come dici"
"Come no, se prima non mi vedeva neanche adesso mi evita proprio, sono convinto che se lo provassi a salutare si girerebbe dalla parte opposta"
"Mmmmm."
Isa non disse più nulla, ma era sicura di non essersi immaginata quelle strane occhiate che Max, quando pensava di non essere visto, lanciava a Breed; a volte l'aveva scoperto che lo fissava durante le ore di lezione o l'aveva beccato mentre spiava il campo di gioco durante l'allenamento della squadra; ma tutto questo non lo disse a Breed, non voleva rischiare di sbagliare e far soffrire così ancor più il suo amico; ma dentro di sè pregava di non sbagliare, tifava per Breed fin dal giorno in cui aveva scoperto tutto, il giorno in cui il suo migliore amico si era confidato con lei cercando una spalla su cui appoggiarsi, inizialmente Isa era rimasta sconcertata dalla rivelazione che Breed fosse Gay, ma era durato solo un attimo, poi l'aveva guardato e gli aveva sorriso dicendo *Sei un vero mascalzone, non sai quanti cuori manderai in frantumi* a quelle parole Breed l'aveva fissata stupito, poi gli aveva sorriso a sua volta. Da quel giorno erano divenuti inseparabili, si raccontavano tutto, o quasi tutto, di ciò che gli accadeva e quando Breed aveva ammesso che da tempo gli piaceva Max, Isa aveva subito iniziato a fare il tifo per lui, sperando di veder realizzato il suo sogno d'amore.
Ma in quel momento era molto meglio cambiare argomento, la storia di Max era ancora troppo dolorosa per l'amico.
"Il campionato ormai è alle porte, gli allenamenti si son fatti massacranti è! Soprattutto per te. stella della squadra"
"Non ho più il tempo per niente, quando torno a casa sono talmente distrutto che è già tanto se riesco a buttar giù qualcosa prima di addormentarmi come un sasso!"
"Cosa te ne pare di David per il doppi, purtroppo, non lo vedo molto in forma"
"Sono un po' preoccupato pure io; lui ce la sta mettendo tutta, ma.. Effettivamente devo ammettere che fatica a stare al passo, non avremmo avuto alcun problema se Max.. sai Isa, il mio sogno più grande, quando mi sono inscritto a questo club, era di poter divenire il pater di Max nel doppio, ma credo che rimarrà soltanto un sogno, come tutto quello che lo riguarda."
Isa a quelle parole sorrise, quasi sapesse qualcosa che l'amico ignorava, una sensazione... una premonizione che la rendeva ottimista.
"Forse Breed,... forse.."
**********
Dopo che Dugy l'aveva lasciato con quelle ridicole affermazioni Max si era messo seriamente a riflettere sulla sua attuale situazione: l'unica soluzione al suo problema era quella di trovare una ragazza, ma chi? Non era interessato a nessuna delle sue amiche o conoscenti, ma doveva fare qualcosa per uscire da quella situazione.
Iniziò a guardarsi attorno, ci doveva pur essere qualcuna che lo attraeva.
Qualche tempo prima Dugy gli aveva confidato che Miki, una compagna della sorella, con cui erano usciti qualche volta, era pazza di lui; forse valeva la pena tentare, in fin dei conti Miki era una ragazza simpatica e molto carina, il suo tipo in somma; certo, non si era mai soffermato a riflettere su quale tipo lo attraeva, ma era certo che quello di Miki era giusto per lui.
Doveva fissare un incontro, subito, prima di riflettervi troppo sopra e cambiare idea.
Si mise alla ricerca di Dagy per poter entrare in azione al più presto possibile, magari quella sera stessa.
Lo trovò comodamente seduto ad un tavolo tutto preso in una discussione di scambio *d'importanti carte strategiche*; le sue solite losche contrattazioni di Magic O___o;;;;;
"Dugy scusa.. dovrei parlarti"
"Dopo Max... ora sono impegnato, non vedi!"
"Ti rubo solo un momento.."
"Max!... non capisci che..." Ma Dugy non finì neppure la frase, la faccia dell'amico aveva un'espressione tale... Max aveva dei problemi, problemi che non voleva o non poteva condividere neppure con lui, ma che lo tormentavano.
Si alzò sbuffando;
"Ormai ho perso la concentrazione. Cosa c'è?"
"Vorrei che. ecco. stasera perché non usciamo tutti in gruppo e tu inviti anche.. Bhe... tua sorelle e... e alcune sue amiche?"
^__________^ Dugy sorrise sornione.
"Intendi una cosa del tipo: [Caro Dugy avevi ragione poco fa, per favore vorrei combinami un incontro con Miki] è!"
"No! Assolutamente no!..Io volevo solo.. Perché devi sempre mettermi in bocca cose chi io non pens..."
Il sorriso di Dugy ora andava da un orecchio all'altro.
"Io non penso nulla di particolare, solo che sei un maschio diciassettenne al culmine della sua potenza ormonale che non ha mai avuto una ragazza... io, al posto tuo sarei bello che stecchito! Ma non ti preoccupare, tra uomini ci si intende senza bisogno di inutili cicalecci...."
Uno sguardo complice;
"...Non ti preoccupare, capisco tutto! La Miki è bella che fregata, penso a tutto io, stasera sarai già teneramente stretto a lei."
Dugy partì subito in quarta, Max invece rimase li; aveva fatto la cosa giusta? A lui Miki non interessava, ma era anche vero che non la conosceva affatto, magari frequentandola. SI! Quella era la cosa migliore!
E raggiunse Dugy che stava già telefonando a casa per organizzare la cosa.
**********
Si sentiva soffocare, aveva bisogno di uscire, di non pensare chiuso in quella casa vuota!
I suoi genitori erano nuovamente fuori per lavoro, quella era ormai una situazione comune, da quando aveva deciso di fermarsi e non seguirli più nei loro spostamenti era praticamente sempre solo, ma era stata una sua scelta, non si poteva certo dire che sia suo padre che sua madre non avessero fatto di tutto per persuaderlo a cambiare idea, ma lui non ne aveva voluto sapere nulla, aveva bisogno di un posto in cui fermarsi, di amicizie su cui contare, tutte cose che non poteva avere con la vita che conduceva un tempo; adesso, anche se sentiva terribilmente la mancanza dei suoi, almeno aveva degli amici, degli hobby . un amore. anche se impossibile.
Ed era stato proprio il continuo pensiero di Max che l'aveva fatto decidere ad uscire e cercare così di svagarsi un po'. Dopo una rilassante passeggiate per le vie illuminate e trafficate della città si fermò in un locale che gli era piaciuto sin dalla prima volta che vi aveva messo piede; era una piccola sala da tè, un piccolo gioiello di pace e tranquillità in mezzo al caos della città.
Breed vi entrò e aspirò il delicato profumo speziato che aleggiava nell'aria; si sentiva sempre bene quando entrava in quel posto! 
Si accomodò ad un tavolo situato in un angolo appartato e ordinò un te verde.
Mentre sorseggiava quella bevanda dissetante sentì il campanello dell'entrata tintinnare ed una voce a lui nota che ordinava qualcosa al cameriere.
Max! che strano, non l'aveva mai incontrato in quel posto e, a dire il vero, non credeva che quello potesse essere un ambiente di suo gradimento.
Si voltò per riuscire ad intravederlo da dietro il separè che lo nascondeva e dovette ammettere che, nonostante il suo abbigliamento eccessivamente sportivo stonasse in quell'ambiente classico, lui era comunque perfettamente a suo agio e, come sempre, bellissimo.
Aveva vicino a se il casco, probabilmente era venuto li in moto; i suoi capelli scuri erano scompigliati e seducentissimi; quanto avrebbe voluto poter passare una mano tra quei morbidi fili neri.
Mentre formulava quel pensiero una piccola mano bianca compì quel gesto da lui tanto desiderato. Chi... ? Breed si sporse leggermente per poter intravedere l'interlocutore che era in così intimi rapporti con Max.
Una ragazza! una ragazza molto carina per giunta, che parlava sorridendo dolcemente; entrambi parevano molto in confidenza, seduti così vicini, quasi a sfiorarsi ad ogni respiro.
Quindi Max aveva la ragazza. di cosa cavolo si stupiva, chi sa quante gli stavan dietro, ma, il vedere quella realtà con i suoi occhi, gli buttò il morale ancor più sotto le scarpe.
Si ritiro nel suo angolo cercando di non pensare più alla presenza dei due, ma non poté fare comunque a meno di lanciare qualche occhiatina al loro indirizzo.. Perché Max doveva piacergli così tanto accidenti.
**********
Si era rivelata una serata piacevole, Miki era una ragazza spiritosa, aperta e sempre sorridente, si trovava bene con lei, come con un vecchio amico rincontrato dopo molto tempo. ma non era questo il giusto sentimento, niente trasporto, niente desideri.. La sua situazione non era affatto migliorata con quell'incontro. o meglio, appuntamento.
Erano ormai giunti alla fine della serata e avevano deciso, per idea di Miki, di fermarsi in un'antica sala da te; il posto era piccolo, ma molto elegante e lui si sentiva un po' fuori luogo, solo grazie alla presenza della sua accompagnatrice riuscì a mettersi subito a suo agio.
Ordinarono un te freddo alla pesca che Max trovò delizioso. non ne aveva mai assaggiato di migliore, forse aveva fatto male a disdegnare quei posti fino a quel momento.
Subito dopo ave formulato tale pensiero una strana sensazione l'aveva scosso, si sentiva osservato, gli pareva di poter vedere due occhi curiosi che lo spiavano. Nervoso iniziò a guardarsi intorno fin quando non lo scorse. Breed, certo! quello era un posto adatto al signorino.
A quella scoperta Max si era subito irrigidito e Miki ovviamente se ne era accorta.
"Max.. c'è qualcosa che non va?"
"Cosa.?"
"Stai stringendo quel bicchiere come se volessi strozzarlo"
"Max si fissò la mano le cui nocche erano divenute bianche tanto le sue dita si erano strette attorno al vetro; rilasciò la presa cercando di darsi un contegno.
"No, ero solo soprappensiero. piuttosto, dimmi dei progetti per le vacanze, dove andrai quest'estate?"
"Credo in Francia, sai ho..."
Mentre Miki parlava Max cercò di concentrare la sua attenzione su di lei, non doveva badare a lui; era li per dimenticare persino la sua esistenza no!?!?
La conversazione era allegra e spaziava un po' in tutte le direzioni, il tempo volo letteralmente, fino a quando Miki non disse:
"Sono già le 11.00, io.. Devo rientrare."
"Certo. scusa, ma sono stato così bene che. non mi sono reso conto dell'ora; andiamo?!"
Max raccolse la giacca e il casco e si diresse verso l'uscì con Miki che l'aveva preso sotto braccio.
**********
Breed era rimasto li a sbirciare quella bella coppia anche molto dopo aver finito la sua bevanda, non era riuscito a schiodarsi, a imporsi di andarsene e di dare un taglio a quei suoi assurdi e impossibili sentimenti; ma, nonostante tutto quello che si continuava a ripetere non era riuscito a staccare gli occhi di dosso a quei due ragazzi, invidiando quella ragazza con tutto se stesso vista la familiarità, l'allegria, l'intimità che poteva permettersi di sfoggiare vicino al suo Max; era rimasto li fin quando non li aveva visti lasciare il locale e aveva deciso, senza sapere neppure lui il perché, di seguirli per vedere .che cosa?... forse solo per avere la prova, un aiuto ulteriore, che gli permettesse di uscire da quella distruttiva ossessione?
**********
Aveva tentato di non pensare alla presenza di Breed, ma non c'era riuscito e non aveva fatto altro per tutto il tempo. Da quando l'aveva notato che lo sbirciava, ma soprattutto, quando aveva visto la stupita sorpresa che gli si era dipinta negli occhi quando si era accorto della ragazza con cui era  venuto, quasi quello fosse un evento paranormale..a veder quell'espressione dipinta sul volto dell'altro si era arrabbiato al punto da far nascere in lui un desiderio; e ciò che allora aveva desiderato era ciò che adesso si apprestava a compiere; sapeva perfettamente che era stupido e infantile, una ripicca da bambini, non che una cattiveria nei confronti di Miki che non c'entrava niente in tutta quella storia, ma non riuscì a impedirselo.
Appena fuori dal locale si guardò attorno, sperando di scorgerlo da uno dei vetri del locale, o, ancora meglio, vederlo acquattato dietro qualche siepe intento a spiarlo nuovamente; che assurdità! Ma continuava comunque a sperare che questo potesse vedere in qualche modo ciò che lui stava per fare.
Si diresse verso la sua moto, seguito da Miki; poggiò il casco su questa, si voltò e prese la ragazza per la vita avvicinandola a se lentamente, lei lo fissava in un modo strano e, non accennava nessuna reazione a quella sua mossa; poi abbasso lentamente il volto e la  baciò, piano, senza fretta; questa non oppose resistenza e lui, come aveva fatto Breed quel giorno, provò a carezzarle le labbra con la lingua. La bocca di questa si dischiuse con un sospiro e, nello stesso momento, gli avvolse le braccia intorno al collo stringendoglisi contro.
Quando si separarono Max le sorrise, un sorriso che però non raggiunse i suoi occhi.
"E' stata una bella serata Miki, non credi!?"
"Si Max!"
"Vuoi che ti accompagni a casa?"
"No, non importa io abito qua dietro e.. non voglio che mia madre mi veda con. un ragazzo."
Max ne fu quasi sollevato, aveva bisogno di stare solo in quel momento.
"Certo..Bhe..Buona notte all'ora.."
" Buona notte Max."
Miki gli carezzò una guancia rivolgendogli uno strano sorriso triste e poi si voltò, dirigendosi verso casa.
Max rimase li fermo a fissarla mentre si allontanava e poi a fissare il viale vuoto dove questa era scomparsa; finalmente aveva baciato una ragazza, avrebbe dovuto essere felice, ma non poteva; quando le sue labbra avevano incontrato quelle di Miki, un altro sapore, un altro calore, un altro volto
si erano sovrapposti alla realtà; certo, aveva baciato e stretto a se Miki, ma in realtà stava baciando e stringendo qualcun altro, gli pareva di poter ancora sentire quel brivido, quell'eccitazione provata alla sola idea, il desiderio struggente..Un sospiro. cosa poteva fare ora?


Breed non appena vide la mano di Max che si poggiava sulla vita di quella ragazza aveva spalancato gli occhi e sperato fino all'ultimo che.. e invece i due si erano baciati e abbracciati; e lui aveva dolorosamente notato il brivido che aveva scosso il corpo di Max in quel momento.. per quel bacio!... Quei due erano perfetti l'uno per l'altra, Max . bhe Max non avrebbe mai potuto provare quella scossa con lui.. Mentre a lui bastava solo incontrare i suoi occhi per provare quel brivido.
Distolse lo sguardo sconsolato, era normale che Max avesse una ragazza, che parlasse e scherzasse con lei; ed era normale anche che la baciasse; era lui, solo lui a non essere normale.
Sorrise, un sorriso triste, sfiorandosi le labbra. Aveva solo quel ricordo, non avrebbe avuto altro, almeno non di quel genere, a questo punto non poteva far altro che cercare di seppellire quei suoi sentimenti insani, quei suoi desideri assurdi. Dimenticare... Sorrise. Questo era impossibile; magari però sarebbe riuscito ad accontentarsi della sua amicizia, era questa l'unica cosa che da Max, con una buona dose di fortuna, poteva sperare di ottenere.
Distolse lo sguardo da quella scena e si allontanò quasi correndo.




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