Questo racconto è la trasposizione scritta di Kobushi,
una doujinshi di Kaya Mikunugi ( circolo Sukarubanku
).
Trasposizione parziale e in parte
modificata-adattata.
La leggenda della magnolia stellata, tratta da un racconto originale di
Roberto Mahlab, è stata inserita a mio piacere
modificando la storia originale della doujinshi.
Kobushi
in Giapponese significa proprio magnolia
stellata.
Magnolia
Stellata - Kobushi
di Hisoka
Narra una leggenda che
...in tempi lontani esisteva una magnolia sola, all'esterno si presentava alta, forte, con pochi fiori e molte foglie verdi sui rami
alti e concedeva la vista delle sue corolle e il profumo dei suoi petali al
vento...all'interno del tronco si presentava come una magnolia stellata, con
tantissimi fiori bianchi anch'essi profumati. La magnolia alta era il corpo, la magnolia stellata era il cuore. Fiorivano
insieme l'una nell'altra tutto l'anno dando serenità all'intero giardino.
Poi un giorno di pioggia l'albero fu appena sfiorato da un'azalea gialla
pastello che gli era cresciuta al fianco. Anche a
lei l'albero di magnolia offrì il profumo dei fiori dei suoi rami alti, la
sicurezza delle sue grandi foglie verdi e la dolcezza delle stelle bianche
del suo cuore. Ma la magnolia non si accorse che l'azalea gialla pastello lo
aveva sfiorato solo per caso, perché spinta dal
vento, e che non esisteva una direzione particolare dei suoi fiori.....la
magnolia confuse il soffio del vento con il respiro dell'azalea e cadde
nell'incantesimo......e sempre di più il suo cuore stellato spingeva il suo
corpo forte a voltare i fiori profumati dalla parte dell'azalea gialla
pastello...ma l'azalea gialla pastello non aveva cuore per l'albero di
magnolia......e giorno dopo giorno l'albero di magnolia sentiva il suo
interno stellato spezzarsi e staccarsi dal suo corpo forte...finché si
ruppe...e ci furono due alberi...la magnolia alta che tendeva i suoi rari
fiori sui rami ricoperti di foglie verdi per mostrare la sua forza, ma solo in
estate, perché così era la vita, e la magnolia stellata che apriva senza
foglie i suoi fiori bianchi per mostrare il suo fragile cuore senza speranza,
ma solo in primavera, perché così era l'amore...e da quel giorno noi vediamo
nei parchi e nei giardini i due alberi di magnolia divisi come due parti di
uno stesso corpo, bellissime e profumate, ma che vivono in stagioni diverse
come se l'altra parte non esistesse perché la vita era stata staccata
dall'amore...
...e le cronache del futuro narrano che l'azalea gialla pastello girò
tutto il parco ma in un giorno di pioggia sentì la
nostalgia di quell'albero di magnolia di cui aveva
annusato i due profumi, quello della forza e quello del cuore e chiese al
vento di farle sfiorare di nuovo i due alberi ora separati...e la magnolia
stellata si rituffò all'interno della magnolia alta...e da allora nei parchi
e nei giardini ci saranno altre due piante sempre a coppie...una magnolia con
due profumi e una azalea gialla pastello...
Racconto di
Roberto Mahlab
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La
tazza cade a terra rotolando su un fianco, disperdendo le poche gocce di
liquido screziato di rosa sulle mattonelle candide, il respiro di Son Goku si fa sempre più ansimante, gocce di sudore cominciano ad affiorare sul
giovane volto d'adolescente.
Una mano si protende...lo afferra saldamente per un
polso.
" No! Non voglio...cosa? Ho caldo, il mio
corpo è strano, cosa mi sta succedendo?
Non voglio...NO
Sanzooo!! "
Una voce supplice riecheggia nel cuore di un ragazzo.
Una preghiera viene percepita dal cuore vigile di un
giovane uomo.
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Tempio
di Choan
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"
Nooo, non voglio, mi fa bruciare gli occhi " Goku istintivamente sollevò il gomito avvicinando la mano
al mento difendendosi dall'attacco del Venerabile Sanzo
il quale, chiaramente spazientito, stringeva in una mano un tubetto di
shampoo, spremendolo per il nervoso fino a farne
saltare il tappo e uscire in parte il contenuto che andò a colare lungo lo
stesso involucro.
La venetta pulsante aveva oramai attraversato le
molteplici sfumature del verde e del viola fino all'inevitabile esplosione:
" RAZZA DI STUPIDA SCIMMIA, ancora con questa storia? Possibile mai che
ogni volta che devi lavarti i capelli davi fare tanto casino? Sono due anni
che non fai che lamentarti e frignare. Devi imparare a
lavarti senza fare tante storie, la mia pazienza si è esaurita! "
Il bonzo indossava il lupetto nero e un paio di jeans rimboccati all'altezza
dei polpacci per evitare di bagnarne le estremità, la stanza da bagno era
satura di vapore e sul pavimento allagato era adagiata una saponetta.
Ogni volta che Sanzo faceva il bagno viveva lo
stesso rituale.
Goku avrebbe dovuto terminare l'opera di igiene personale assieme al lui se non fosse per la
voglia di giocare, (le paperelle di gomma che
galleggiavano nella vasca ne erano una evidente prova), e quella sua recalcitranza nei confronti di alcuni prodotti detergenti
come appunto lo shampoo, situazioni che facevano perdere al Venerabile un
sacco di tempo e quel poco di pazienza che lo caratterizzava già per natura.
" Ma Sanzooo " si lagnò la scimmia
piagnucolando " quella roba non mi fa vedere niente ogni volta che la
uso!!" disse riferendosi al tubetto che il
biondo stringeva tra le mani.
Ennesima sopportazione nel trattenersi dallo spaccargli sulla testa lo sgabellino, su cui Goku stesso
sedeva nudo e insaponato, dopodiché " Ora
basta, vediamo di farla finita! " Sanzo si
avvicinò minacciosamente di due passi spremendo il tubetto sulla chioma bagnata
della scimmia che, chinando la testa, seguitava a lagnarsi e piagnucolare
stringendo subito gli occhi ancor prima che la crema cominciasse a schiumare;
Son sollevò le braccia tenendole piegate, cercando
di difendersi la fronte e parte del volto dall'invasione della schiuma mortale.
Fu in quel momento che una voce interruppe l'opera di pulizia scimmiesca del
Venerabile-lavanderino.
" Sanzo-sama, tutto a posto? " era una
voce giovanile e limpida quella che proveniva oltre la sala bagno. Sanzo aprì
bruscamente la porta scorrevole, facendola sbattere nervosamente " Ho
finito, me ne vado! " disse con aria truce e seccata porgendo al
giovane bonzo il contenitore dello shampoo.
" Sanzo dove vai? " domandò Goku mentre
si divertiva a soffiare le bolle di sapone dalle mani, felice di essersi, per
così dire, salvato dalla tragedia del bruciore agli occhi.
" Ho del lavoro, vedi di darti una mossa con quei capelli, tu! "
Il giovane bonzo entrando nel bagno si offrì di aiutare Goku mentre Sanzo provvedeva a indossare la sua veste nell'ingresso,
ben visibile attraverso la porta rimasta aperta.
" Conosco un metodo per non farti bruciare gli occhi " propose
l'uomo di insolita bellezza al ragazzino insaponato. In quel tempio, da che Goku era arrivato circa due anni prima, aveva sempre
visto insulsi bonzi pelati e/o vecchi decrepiti mai ragazzi giovani e di bell'aspetto come...bhé sì come
Sanzo. Quel giovane apprendista bonzo avrà avuto
una ventina di anni e possedeva dei capelli
lunghissimi e chiari, legati sempre da un laccio in una bella coda; affabile
e cortese, si era mostrato in più di una occasione gentile con Son Goku.
" Davvero conosci un modo per non farmi bruciare gli occhi? "
domandò la scimmia, contenta di aver trovato finalmente una soluzione a
quello che era per lui un vero incubo.
" Ma certo, è semplice, un metodo più che collaudato nel corso di
anni, ma che dico anni, secoli; fidati di me e vedrai che poi mi darai
ragione. " lo tranquillizzò sorridendo.
Sollevando le larghe maniche le legò con un lungo laccio all'altezza delle
spalle poi tirando su i lembi della veste li infilò sotto la cintura della
vita affinché non si bagnassero.
Sanzo, terminato di vestirsi, si voltò un attimo in
direzione dei due osservando attentamente e in silenzio la scena prima di uscire.
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Quando Sanzo entrò nella sua camera non vi trovò solo la stupida scimmia, che ovviamente
trascorreva gran parte della sua esistenza tra quelle quattro mura ( quando
non andava in giro a far danni o a dare la caccia a insetti e farfalle nei
giardini del tempio ), ma anche il ragazzo dai lunghi capelli che Goku ora chiamava affettuosamente "oniichan": fratellone.
Sanzo non fiatò, si limitò
solo ad osservare con una freddezza maggiore del solito la situazione.
Goku indossava solo una larga
maglia color arancio, seduto sul letto a gambe incrociate aveva tra le
mani un nikuman. Il bonzo notò subito una cesta
piena di alimenti affiancata da una teiera fumante
sul tavolo posto al centro della camera.
Al suo sguardo interrogativo il ragazzo-apprendista spiegò: " Mi sono
permesso di provvedere io dal momento che Goku diceva di aver fame..." con
il solito sorriso dolce sulle labbra si rivolse direttamente al bonzo come se
avesse intuito il suo " chi e perché? ".
" Guarda, Sanzo! " Goku
gli mostrò un cerchietto sormontato da una stoffa plastificata rigida "
me lo ha dato oniichan, con questo posso lavarmi i
capelli senza che la schiuma mi vada negli occhi,
non è straordinario? " Sanzo seguitò ad
osservare attentamente Goku, il quale, tutto preso
nel divorare nikuman, si preoccupò subito di
offrirne al tutore assicurandolo su quanto fossero buoni.
Sanzo distolse lo sguardo, prese il pacchetto di
sigarette dalla manica del kimono, ne sfilò una, se la portò alle labbra e l'accese.
Dopo aver tirato le prime boccate di fumo si decise a parlare.
" Goku... oggi devo uscire per un po' "
La scimmia lo guardò incuriosito..." Vai in
città? "
" Sì."
" Ci andiamo insieme? "
" No." secco.
" Non è possibile!! Voglio venire con te! " rispose Goku sollevandosi di scatto in piedi sul letto, nel
movimento brusco la lunga e larga maglia che indossava svolazzò sollevandosi
e mettendo per un attimo in mostra le sue spoglie parti basse. Sanzo fu altrettanto fulmineo colpendolo sulla testa con
l'harisen, in un misto di furore e imbarazzo,
rimproverandolo e ordinandogli di vestirsi
immediatamente.
" Allora posso venire con te..." insistette Son.
" NO che non puoi! "
Mentre Goku provvedeva ad
indossare i pantaloni tenendo tra i denti il nikuman
rosicchiato a metà, Sanzo gli spiegò che sarebbe
stato fuori per un solo giorno e che non poteva assolutamente potarselo
dietro. L'apprendista Bonzo nel frattempo versò il the
caldo in una tazza offrendolo al Venerabile, dopodichè si congedò
dicendo di avere dei lavori da sbrigare. Sanzo
osservò pensieroso la tazza fumante lasciata sul tavolo...
" E' proprio una brava persona quell'oniichan!
" disse sorridente la scimmia dopo che il ragazzo uscì e la porta fu
chiusa.
" Goku..."
" Sì?? Mi porti con te? " domando per l'ennesima volta mostrando
due occhioni scintillanti.
" Ti ho detto di no, non chiedermelo più! " sbottò nuovamente Sanzo perdendo le staffe prima per poi ricomporsi e
tornare serio " piuttosto...nel tempo che starò
fuori non accettare cibo da nessuno, siamo intesi? "
Goku sgranò gli occhi fin quasi farli schizzare fuori dalle orbite " COSAAA?? Vorresti dire che devo morire di fame?? "
Sanzo gli mollò un calcio all'altezza dei piedi, Goku infatti era ancora
appollaiato sul letto, guidato dall'irresistibile sollecito della sua
irritazione.
" Razza di ingordo, non fai che mangiare 24 ore al giorno per 7 giorni a
settimana, non morirai di certo per una giornata di digiuno! "
Un velo di broncio calò sul viso di Goku che però parve rassegnarsi " Ho capito... "
rispose mogio, poi vide il maestro prendere il copricapo e indossarlo
" Esci ora? "
" Sì. " fu la secca risposta di Sanzo,
che si diresse verso la porta.
Goku abbassò gli occhi ancor più intristito e Sanzo poté scorgere l'ombra nel
suo sguardo poiché prima di chiudere la porta si voltò a osservarlo
impensierito.
Ogni volta che Sanzo doveva uscire e non poteva
portare Goku con sé era sempre un problema. Son non voleva stare da solo, o per meglio dire avrebbe voluto stare sempre insieme a Sanzo
e il non poterlo fare era l'unica cosa che lo facesse veramente star male.
In quel luogo non aveva amici, non era benvoluto, era un peso per lui vivere
in mezzo a quei bonzi, e se riusciva a resistere e a sopportare tutto lo
doveva solo alla presenza di Sanzo.
La sua unica luce, il suo sole caldo e abbagliante.
Il suo unico affetto.
Il vuoto che tanto conosceva, però, tornava a fargli visita in quelle lunghe
ore di separazione come fosse un appuntamento fisso
a cui non si poteva sottrarre.
" Un giorno passa in fretta dopotutto... In fondo è solo fino a domani.
" cercò di consolarsi la scimmia.
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Nelle prime ore del pomeriggio, per distrarsi dal costante languore allo
stomaco, Goku si dedicò a
una passeggiata all'aperto. I giardini del tempio erano immensi, così come
tante erano le pagode e le costruzioni che lo caratterizzavano; più di una
volta gli era capitato di smarrirsi e ogni volta era sempre stato ritrovato
da Sanzo, non senza una bella lavata di testa per
il suo seguitare ad allontanarsi per raggiungere posti sconosciuti o vietati.
Giardini che ospitavano svariati generi di piante e fiori, c'era persino una
serra nella quale però a lui era stato vietato di
accedere fin dal primo momento in cui aveva provato ad avvicinarsi.
I fiori erano sempre stati una delle passioni di Goku, il quale li amava come amava tantissime altre cose,
in special modo era attratto dalle cose esteticamente belle: fiori, farfalle,
uccelli dal piumaggio variopinto. L'estetica però aveva un interesse
limitato, la dolcezza e la bontà del ragazzino lo portavano ad apprezzare
ogni forma di vita, dalla più piccola alla più grande.
La curiosità per la vita stessa e il suo amore per essa
erano immensi.
Son sollevò
la testa al cielo ammirandone l'azzurro screziato di fucsia, una folata di
vento scosse le fronde delle cime di alcuni alberi strappandone le foglie;
voltò la testa a sinistra prima e a destra poi, i suoi occhi erano confusi,
ancora una volta aveva smarrito la strada a causa del suo scarso senso di
orientamento e ora non sapeva dove si trovasse e da che parte andare per
tornare nella sua stanza, vagò per i giardini passando attraverso le verande
delle basse costruzioni ben allineate, poste una di fianco all'altra in modo
tale da creare dei veri e propri corridoi.
" Uffa...di qui ci sono già passato...almeno credo, questi posti sono
tutti uguali, mi domando come faccia Sanzo a
muoversi in questo tempio "
In una mano teneva un mazzolino di fiori di campo dello stesso colore del
sole mentre nell'altra reggeva uno stelo più lungo di consistenza lignea alla
cui estremità vi era un unico fiore, un bocciolo a metà fioritura, dai tanti
petali lunghi e bianchi e dal profumo intenso e inebriante, tanto da sembrare
emettere più di un aroma.
" Ti sei perso? " Una voce attirò la sua attenzione, si voltò verso
la veranda posta alla sua destra e scorse la figura di un ragazzo sorridente
che a braccia conserte poggiava comodamente sul parapetto di legno che si
affacciava sul giardino. Il sole del pomeriggio inoltrato illuminò i suoi
lunghi capelli concedendo loro un riflesso rossastro.
" Oppure stai facendo una passeggiata ammirando
l'architettura del tempio? " aggiunse ironico.
Goku lo osservò e impiegò pochissimo per
riconoscere nel ragazzo il suo amico.
" Aahh, ma certo, tu sei
niichan, il tipo del para-shampoo! " rispose Goku illuminandosi dalla sorpresa e dalla gioia di
rivedere l'amico.
Il ragazzo rise a quella spontanea genuinità per poi riversare la sua
attenzione sul rametto fiorito che Goku teneva
nella mano...
" Quella è una magnolia stellata...in questa stagione cominciano a
fiorire, qui intorno ne è pieno. "
Goku con un salto agile si portò con i piedi sulla
base del parapetto, accovacciandosi esattamente come avrebbe fatto una
scimmia su di un trespolo. Si sollevò però quasi subito e poté essere
ammirato nel controluce di un sole oramai calante e benché questo mettesse in evidenza per lo più la silouette
della sua figura minuta, all'apprendista bonzo non sfuggì l'intensità di un
sorriso pieno di dolcezza e amore mentre pronunciava queste parole:
" Sì, è un regalo per Sanzo! "
Goku scese dal parapetto con un salto chiedendo
dove si trovasse, o per meglio dire, in quale punto
del tempio fosse, e dopo aver saputo di essere arrivato fino all'ala sud
accettò volentieri di farsi accompagnare nella sua stanza, non prima di aver
accettato l'offerta di una bevanda fresca.
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Seduto
sul letto della stanza del giovane, Goku bevve
avidamente dalla tazza offertagli...
" Buonaaa, cos'è aranciata? " domandò
incuriosito seguitando a sorseggiarla per saziare se non l'appetito almeno la
sete.
" Sì, è un succo di frutta al gusto di arancia.
Sei sicuro di non voler mangiare nulla? " domandò indicando la cesta di nikuman sul letto
" Nnh..no, Sanzo mi ha fatto promettere di non toccare cibo fino al
suo ritorno. "
" Stare un giorno senza mangiare? Non deve essere facile per te che sei
nell'età dello sviluppo, consumi così tante energie che è
logico doverle recuperare sotto forma di alimentazione. "
" Parole Sante! " a Goku cominciarono a sbrilluccicare gli occhi per la commozione e posando una
mano su quella del ragazzo in segno di complicità aggiunse " Dovresti
parlaci tu con quel bonzo egoista e dirgli chiaramente quanto sia necessario per me il cibo! Ne va della mia stessa
vita. " si esibì in tono buffo mimando una smorfia di dolore e
sofferenza.
" Quei fiori? " domandò poi l'apprendista bonzo volgendo lo sguardo
ai fiori di campo posati sul letto al fianco di Son.
" Ah, questi? Li ho raccolti perché mi piace il loro colore, gialli...sono così luminosi...dovrò mettere anche loro nell'acqua,
però, altrimenti quando tornerà Sanzo saranno tutti
appassiti. "
Osservò
la magnolia stellata posta provvisoriamente in un vasetto di
acqua su un tavolinetto dall'altro lato
della stanza dopodiché, ringraziando l'amico per
l'ottima bevanda, si alzò...
" Ora è meglio che io faccia ritorno in camera mia, ti ringrazio per il
succo di frutta, era davvero buono. "
" Sicuro di riuscire ad arrivare fino alla tua stanza? " domandò il
tipo celando un sorriso malvagio e perverso non visibile a Son.
" Certo, dal momento che hai detto mi avresti accompagn..." non riuscì a
terminare la frase che Goku avvertì improvvisamente
qualcosa che non andava nel suo corpo.
La tazza gli cadde dalle mani e Goku stesso crollò
in ginocchio sul pavimento al centro della stanza.
" Ma cos..? Mi mancano le forze... "
" Non potrai andare da nessuna parte in queste condizioni, " disse
il giovane avvicinandosi a Goku e abbassandosi per
mostrargli ancora una volta il suo ingannevole, dolce sorriso " Ma non
preoccuparti, ci penserò io a te. Vedrai, saprò
essere molto più gentile di Sanzo. "
Goku lo osservò confuso mentre
sentiva il suo corpo invaso da una sensazione di eccitazione mai provata
prima, faticava a respirare, sentiva il suo cuore battere all'impazzata e le
forze farsi sempre più deboli.
" Cosa stai dicend..? " il respiro
ansante...
" Ti senti come ardere, è una sensazione insopportabile, vero?
Soprattutto qui. " afferrò Goku da
dietro, per i fianchi, passando una mano sul suo inguine...
" SMETT...! "
Goku non resistette allo stimolo,
una semplice pressione sulla stoffa dei pantaloni gli fece emettere un
gemito di desiderio. Si portò entrambe le mani sulla bocca cercando di
reprimerne il suono e in quel momento comprese cosa stesse
effettivamente accadendo al suo corpo.
" Stai tranquillo, vedrai che ti piacerà, saprò farti sentire molto
bene. " l'uomo infilò una mano sotto la canotta
nera di Goku sollevandola un po’mentre
con l'altra cominciò a slacciargli il bottone dei jeans per cominciare poi a
calare la lampo. Fu allora che Goku raccolse tutte
le sue energie per spingerlo e allontanarsi da lui gridandogli di smetterla,
mentre nella sua mente affiorò il pensiero per Sanzo:
la sua immagine, il suo volto, i suoi occhi
d'ametista.
A causa della droga però la posizione di Son non
cambiò molto, si ritrovò seduto a terra con le spalle poggiate al letto.
" Non vorrai farmi credere che dormi nella
stanza del Venerabile Sanzo senza mai aver fatto
niente? " sorrise ancor più perversamente il giovane mentre si alzava.
" Sanzo non mi ha mai fatto nulla di simile…
" rispose ansimante Goku, disgustato dalle
insinuazioni del giovane.
" Illuso...Perché credi ti tenga con sé allora? Perché
seguiti a stare con lui, con un uomo simile? " il ragazzo guardò la
magnolia nel vaso...
" Sai qual è il suo significato nel linguaggio
dei fiori? " domandò riferendosi alla magnolia stessa
"
Egoismo, vanità...il non avere un cuore! "
" Smettila! Come puoi dire una cosa simile? Tu... tu non
lo conosci affatto! " Goku si morse le
labbra fino a farle sanguinare, una tentazione irresistibile per il ragazzo
più grande che si chinò per avvicinarsi e leccarle. Goku
strinse le labbra e girò la testa per evitare di essere toccato ancora una
volta.
" Tu..." disse
tra un respiro e l'altro " non conosci la leggenda di quel fiore, vero?
" domandò Goku.
" La conosco ma è e resta solo una leggenda.
"
" Se la pensi così perché dai tanta importanza
al linguaggio dei fiori? Se non credi alle sue origini perchè..? "
" Perché indipendentemente da tutte queste
sciocchezze è indubbio che Sanzo sia un uomo senza
cuore! Vero o coincidenza che sia... "
" Il comportamento di un uomo è sempre
giustificato, sempre! Nessun cuore è insensibile, ci sono dei motivi che lo
portano a chiudersi e a rifiutare gli altri. C'è sempre un perché, ma non
esiste cuore al mondo che non sia vivo o in grado di offrire e ricevere
calore. Fu per amore che la magnolia separò il suo cuore dal suo corpo, fu solo per sentimento che decise di chiudersi
in se stessa: per non soffrire più! Ma non fu così per sempre, il suo cuore poi... "
" Ma guarda...conosci bene la leggenda, chi te ne ha parlato? Il
tuo maestro, forse? D'altronde uno come lui non
potrebbe offrire altro che belle parole, peccato solo che tu ne abbia dato una
interpretazione tutta tua. "
Goku provava solo pena per quell'uomo
che fino a pochi minuti prima considerava un amico, al quale aveva dato una
fiducia incondizionata senza pretendere nulla in cambio.
" Ma ora basta chiacchiere, vediamo di risolvere il tuo problema,
dì la verità, non vedi l'ora di liberarti, vero? Di provare sollievo?
Sarò io a dartelo. Ti darò tutto quel piacere che sostieni di non aver mai
ricevuto dal tuo Sanzo! "
Goku non aveva più la forza di opporre resistenza,
l'afrodisiaco era ormai entrato in circolo nel sangue e nulla avrebbe potuto
permettergli di liberarsi da quell'uomo, disperato
poteva solo sussurrare "no" mentre
le labbra del ragazzo si avvicinavano lentamente al suo collo e le mani al
suo corpo troppo caldo.
All'improvviso però il bonzo si fermò...la canna della W&S
puntata alla sua testa gli impedì di proseguire nelle sue chiare
intenzioni...
" Ma che sorpresa...già di ritorno Venerabile Sanzo?
" disse senza neppure voltarsi.
" Vattene! " fu la gelida risposta del biondo.
" Chissà com'è ma avrei dovuto aspettarmi
questa sua improvvisata, è tipica della sua Venerabile persona. "
" Non hai sentito quello che ho detto? Fuori di qui, bastardo di un lolicon! " Sollevò il grilletto e nulla e nessuno
gli avrebbe impedito di sparare, lì, in quel preciso
istante...Ma il ragazzo si arrese sollevando un braccio e mantenendo il suo
sorriso beffardo si allontanò da Goku, uscì dalla
camera senza aggiungere alcuna parola. Una volta chiusa la porta Sanzo si voltò verso Goku che
aveva assunto una posizione rannicchiata accanto al letto senza essersi
spostato minimamente da terra.
Sanzo lo
osservò notando subito qualcosa di strano...
" Ehi...cos..? " fece un passo verso di
lui.
" NON TI AVVICINARE !" Goku gridò
disperato.
Al che Sanzo, dopo aver notato la tazza a terra
poco distante, fece un altro passo e allungò la mano per essere stavolta
respinto da uno schiaffo di Son, il quale colpi
quella stessa mano che tanto tempo prima fu tesa per
dargli la libertà, gridando:
" NON TOCCARMI! "
Sollevò poi lo sguardo incrociando l'ametista, pentito del gesto "
scusami...è solo che...mi sento strano...perciò... " Sanzo
lo osservò per tutto il tempo e come sempre i suoi
occhi sembravano riuscire a leggere nella sua anima, Goku
si sentì nudo e in qualche modo sporco. Chinò la testa posando la fronte
sulle ginocchia circondandole con le braccia. In quel momento si sentì
afferrare dalle forti braccia del suo maestro.
" Baka, non penserai che io non abbia
capito..." disse il
bonzo sollevandolo con decisione e aggirando il letto, Goku
fu sorpreso più che dalla comprensione dal gesto in sé e non poté fare a meno
che affidarsi totalmente al calore del suo abbraccio, sollevò le braccia
stringendole attorno al collo, affondando il viso nel suo petto, tremando per
l'effetto della droga che sembrava non dargli tregua, desiderando solo di
piangere per la delusione e l'amarezza di quell'esperienza.
Ma tutto ciò finì quando si sentì adagiare sul letto
mentre le mani di Sanzo facevano scivolare via i
jeans dal suo corpo...allora un gemito di soddisfazione per la liberazione
del suo inguine, tanto a lungo represso nella dura stoffa, sfuggì dalle sue
labbra.
" Non c'è nient'altro da fare..." disse Sanzo. Dopo essersi calato la veste dalle spalle, si
sfilò i guanti e, inginocchiato tra le gambe di Goku,
avvicinò la mano alla fonte della sua sofferenza " è
colpa della droga se sei in queste condizioni! "
Goku arrossì e voltò il viso sul cuscino, la
vergogna di farsi vedere in quelle condizioni era insopportabile, non disse
nulla, si sentiva sprofondare e avrebbe voluto che
quella sofferenza avesse fine il prima possibile.
Sanzo lo afferrò con decisione e delicatezza
accarezzandolo, aumentando la stretta, l'energia e il ritmo, seguendo le
espressioni sul viso del ragazzino per comprendere come meglio muoversi su di
lui.
Al primo tocco Goku reclinò il capo indietro
stringendo spasmodicamente le mani al cuscino, gemendo senza trattenersi. Stava male, solo Sanzo sarebbe
stato in grado di mettere fine a quella sofferenza senza limiti. Sentiva la necessità di liberarsi, rischiava di scoppiare
dal dolore e dall'ardore. Il bonzo, consapevole di tutto ciò, lo toccò
dandogli piacere, si chinò e dopo avergli sollevato la maglietta nera fece
scivolare la lingua su un capezzolo per poi suggerlo intensamente, cercava di
stimolarlo in maniera tale che venisse prima
possibile e che tutta quella tensione avesse finalmente sfogo.
Poi scivolò con la testa tra le sue gambe e usò le labbra e la bocca come mai
avrebbe pensato di usare, Goku inarcò la schiena
gridando di piacere, afferrando con una mano la chioma di Sanzo
per spingerlo e prenderlo ancora e di più. Una volta, due...Goku venne ripetutamente, spargendo il seme sul suo
ventre e quando Sanzo, come ultimo stimolo, lo
penetrò con due dita, affondandole lentamente nel suo corpo, il piacere
crebbe a dismisura, così come i gemiti e le preghiere che si susseguivano in
un crescendo di ansimi. Sanzo
assisteva con trasporto, a una scena che mai avrebbe
pensato di vedere e non poteva che reputare bellissima: la visione di Goku eccitato riusciva ad infiammare anche i suoi di
sensi, la tentazione di fondersi in lui era tanta, quasi insopportabile, ma
non lo fece, si limitò a dargli piacere senza prendere nulla.
Non poteva, non voleva: quella situazione era una questione di emergenza, mai si sarebbe sognato di provvedere a
soddisfare simili necessità di quella scimmia rumorosa, altrimenti. Ora gli
avrebbe dato tutto il piacere che voleva, finché l'effetto di quella dannata
droga non fosse svanito, finché il suo Goku non
fosse tornato quello di sempre.
Il suo Goku...già...
Scolpita nella sua mente c'era sempre stata quella definizione, quel sentimento e quella necessità di possedere qualcosa
di solamente e unicamente suo, proprio lui che aveva perso tutto e non
chiedeva nulla, riteneva Son Goku
un'esistenza speciale, l'unica in grado di fargli sentire qualcosa dentro,
l'unica capace di mostrargli la via da seguire.
La stessa sicurezza che darebbe un faro a una nave
travolta tra i flutti del mare in tempesta.
Il desiderio di raggiungerlo e mettersi in salvo fa
chiudere gli occhi e supplicare che ciò avvenga presto.
Un faro, un porto sicuro, un luogo in cui tornare, un cuore
da amare.
Seguitò a stimolare con passione gli anfratti più reconditi del corpo di Goku e questi riuscì finalmente a godere come e quanto
necessario per non avvertire più il dolore e la sofferenza fisica ma solo un
piacere senza confini. Un piacere in grado di coinvolgere e allo stesso tempo
annullare tutti i sensi.
" Sa...Sanzoo...nh...Non
ce la faccio più...non posso più trattenermi..."
Il volto arrossato di piacere ed estasi, gli occhi lucidi e tremoli per le
lacrime scaturite dalle forti sensazioni fisiche, la bocca aperta in cerca di aria e di qualcos'altro, qualcosa da possedere...
Sanzo si spostò su di lui per osservare ancora una
volta quel volto attraversato dall'estasi sconvolgente del piacere, per
immergersi in quegli occhi di dorata purezza.
" Non devi trattenerti! " disse, e abbassandosi lo baciò.
Un bacio senza mezze misure.
Goku accolse la sua bocca con avidità, nutrendosi e
saziandosi di essa, cercando quel calore in grado di
stordirgli tutti i sensi, cinse il collo dell'uomo in un abbraccio
appassionato e in quel contatto profondo come il mare Goku
venne per l'ennesima volta, liberandosi dalla schiavitù della droga e
mettendo a nudo una nuova parte di sé: quell'amore
che aveva sempre provato e mai esternato fisicamente.
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Il fumo della sigaretta emesso dalla bocca del bonzo seduto su un fianco del
letto, si sollevava lento e grigio nella stanza. Son
Goku, supino e ricoperto fino alla vita da un
lenzuolo, stringeva il cuscino tra le braccia affondandovi la faccia e i
pensieri.
Perfettamente cosciente di quello che era successo non aveva il coraggio di
parlare, immaginava già il rimprovero che avrebbe ricevuto da Sanzo, del resto era colpa sua se si era messo nei guai; Sanzo gli aveva ben ordinato di non accettare nulla da
nessuno durante la sua assenza...tuttavia...c'erano alcune cose che non
capiva.
Le
parole del giovane bonzo che aveva cercato di abusare di
lui lo avevano in qualche modo turbato... Ora si domandava perché Sanzo lo avesse liberato e perché avesse deciso di
tenerlo con sé. E poi...come aveva fatto a trovarlo,
di certo non poteva sapere che in quel momento fosse in quel lato del Tempio,
in quella stanza...perché quindi? Stranamente non gli interessava di come Sanzo lo avesse aiutato, non
provava più vergogna ma solo timore, timore che ora potesse essere visto in
maniera diversa. Lui si sentiva sempre una stupida scimmia e avrebbe voluto
continuare ad esserlo per il suo Sanzo, solo per lui ma ...lo avrebbe perdonato, lo avrebbe ancora
accettato?
" Certo che sai essere proprio rumoroso..." disse
Sanzo rompendo il silenzio e facendo spuntare il
faccino interrogativo di Goku dal cuscino "
cerca di dimenticare quello che è successo oggi. " aggiunse poi
seguitando a fumare.
" Dimenticare...tutto? " sussurrò Goku
suscitando la reazione di Sanzo, il quale si voltò
leggermente per guardarlo negli occhi " Traine il giusto insegnamento,
non sia mai detto che non possa servire per farti
evolvere dal ruolo di stupida scimmia. "
Goku osservò le spalle del suo maestro e tutte le
domande e i dubbi sembrarono sciogliersi come nodi al pettine, si sentiva la
mente svuotata e il cuore caldo, sentiva solo quel sentimento di gratitudine
e affetto che sembrava provare da molto, tanto tempo.
Sanzo lo considerava ancora "la sua
scimmia", non era cambiato nulla...
" Come hai fatto a trovarmi? " chiese sorridendo.
" Tzé...te l'ho già detto: sei
rumoroso! "
Era l'alba, i primi raggi del sole nascente filtrando dalla finestra
baciarono la magnolia stellata che lentamente andò a dischiudere i suoi
candidi petali mostrando il suo cuore al mondo
intero.
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...e la magnolia stellata si rituffò
all'interno della magnolia alta...
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FINE
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