Magia e
sentimenti parte
XIV
di Bombay
Il principe si lasciò cadere sul letto, era stanchissimo, forse era
ancora un po' debole per la febbre che aveva passato.
Sospirò rannicchiandosi su un fianco chiuse gli occhi ripensando alla
giornata che aveva trascorso, era così felice, da tanto tempo non si
sentiva così.
Aprì gli occhi quando sentì la porta aprirsi e chiudersi, il materasso
si piegò sotto il peso di qualcuno che si sedeva.
"Ti sei addormentato"
"No, stavo solo pensando"
Kraal si sdraiò dietro Soren e lo strinse a sé "Pensieri
tristi" domandò "No..." sussurrò girandosi, posò le
labbra su quelle di Kraal, da una lieve carezza diventò un bacio
appassionato.
Lo stomaco di Soren brontolò, Kraal ruppe il bacio ridendo.
"Hai fame!" esclamò
Soren annuì arrossendo mettendosi a sedere.
"Anch'io sto morendo di fame, dai andiamo così Nelia non sarà
costretta a venirci a chiamare.
Soren fissava la sorella preoccupato, Nelia mescolava distrattamente la
zuppa che aveva davanti.
"Va tutto bene" domandò dopo un po'.
La giovane donna scosse la testa, sollevò lo sguardo sul fratello e
sorrise tristemente
"Vi invidio da morire, almeno voi due siete di nuovo insieme..."
Soren fissò Kraal senza capire.
"Mi manca Galder, non ho più avuto sue notizie da mesi ormai e se...
se..." Soren impallidì era così concentrato su sé stesso che non
aveva minimamente pensato a Nelia
"Sono sicuro che sta bene, Galder è un abile guerriero ed è molto
forte, tornerà presto da te" esclamò alzandosi in piedi, abbracciò
Nelia.
"Ho tanta paura Soren" mormorò stringendosi al fratello, il
quale le baciò i capelli.
Il fuoco scoppiettava nel camino, Soren si raggomitolò nel letto
avvicinandosi maggiormente a Kraal, per godere del tepore del corpo nudo
dell'altro.
"Sono stato egoista, non mi sono nemmeno accorto dell'infelicità di
mia sorella, annegato com'ero nella mia personale felicità" mormorò
Kraal gli accarezzò i capelli "Non devi fartene una colpa, Nelia non
ti ha accusato di niente, la conosci bene è una ragazza orgogliosa e
tenace, ha avuto solo un momento di debolezza"
"Ma c'era sempre quando avevo bisogno di lei e io??? Ero troppo
occupato a pensare a me stesso e non me ne sono accorto è questo che mi
da fastidio" Kraal sospirò "Sei troppo severo con te
stesso" mormorò girandosi su un fianco scorrendo con la punta delle
dita sulla pelle calda di Soren, che rabbrividì e sospirò in risposta.
"Dalle notizie che ho raccolto i nostri eserciti e quelli alleati
stanno vincendo, la guerra dovrebbe finire con la fine dell'inverno"
Soren scattò a sedere, "Davvero e quando aspettavi a dirmelo"
Kraal alzò gli occhi al cielo "Lo sanno tutti Soren, anche i
neonati..."
Soren arrossì si stese e si nascose sotto le coperte borbottando.
Kraal gli scostò le coperte dalla testa e gli baciò una guancia.
Soren chiuse gli occhi "Allora presto saranno tutti a casa, mio
padre... Galder..." mormorò voltandosi cercando le labbra di Kraal
con le proprie.
***
Giorno dopo giorno anche l'inverno passò, man mano che la primavera si
avvicinava Soren si sentiva sempre più inquieto ed il suo cuore si
appesantiva d'incertezza.
Anche quel giorno era arrivata la notte e Soren si diresse verso la
propria stanza... quella stanza che per i lunghi mesi invernali aveva
condiviso con Kraal.
Eppure mentre si avvicinava alla porta temeva sempre di trovarla vuota, o
di trovare Kraal che radunava le proprie cose per andarsene e lasciarlo
nuovamente solo.
Aprì la porta e sospirò di sollievo, Kraal sedeva sulla cassapanca di
legno guardando fuori dalla finestra.
"Kraal..."
Il giovane si volse al suono della sua voce "E' tardi, andiamo a
dormire" gli disse avvicinandoglisi... ma Kraal sembrava lontano...
"Che cosa c'è?" mormorò Soren fissando l'oscurità fuori dalla
finestra.
Kraal scosse la testa "Niente... sono solo un po' stanco...
vieni..."
sussurrò attirandolo a sé, cullandolo, accarezzandogli i capelli
morbidi.
"Ti amo" sussurrò Soren, ma Kraal non gli rispose... continuò
a guardare fuori dalla finestra, mentre Soren si perdeva in
quell'incantesimo di sensazioni.
"Soren... Soren... Soren..."
La voce di sua sorella attraversò la cortina di sonno che avvolgeva
ancora la sua mente.
Aprì gli occhi, era nel suo letto... ma come ci era arrivato... l'ultima
cosa che ricordava era di essere accoccolato contro Kraal che lo
coccolava...
Volse il viso dalla parte opposta a Nelia e vide Kraal che si stava
svegliando.
Si mise a sedere sfregandosi gli occhi e si accorse di essere nudo, arrossì
"Potevi bussare"
"L'ho fatto ma nessuno dei due mi ha risposto così sono
entrata" disse le con le mani sui fianchi.
"Che cosa c'è di tanto importante"
"E' arrivato un messaggero... la guerra è finita... stanno tornando.
Oh Soren, nostro padre sta tornando e con lui Galder..."
Soren la fissava... non poteva crederci forse stava sognando...
"Ti aspetto nella sala del trono, sbrigati!"
Soren si lasciò cadere tra i cuscini stordito, un braccio gli circondò
la vita e due labbra calde si posano sulle sue... "Ancora non ci
credo, hai sentito, Kraal, stanno tornando" mormorò sorridendo a
Kraal che sorrise a sua volta.
Soren scese dal letto "Bisogna sistemare questo posto... e andare a
caccia e..."
Kraal scosse la testa scendendo a propria volta dal letto osservando Soren
che si vestiva in fretta.
"E' meraviglioso!" sussurrò accostandosi a Kraal e
schioccandogli un bacio sulle labbra.
Kraal restò immobile a fissare la porta da dove Soren era uscito, guardò
fuori dalla finestra...
"Non posso più restare..." mormorò tra sé "qui non c'è
più posto per me"
Tutti al castello erano indaffarati, Soren e Nelia compresi, solo verso il
tramonto una delle guardie lanciò un grido annunciando l'arrivo di un
drappello di uomini.
Nelia corse verso il portone seguita da Soren.
Il re avanzò fino a metà cortile e poi scese da cavallo Soren gli volò
tra le braccia.
"Padre..." sussurrò
"Soren... Nelia..." disse l'uomo abbracciando i due figli
"Mi siete mancati..."
"Nelia..."
La giovane donna si volse e corse tra le braccia del marito.
"Oh, Galder, finalmente... sei di nuovo qui..."
Soren sorrise avvicinandosi insieme al padre... "Ci sono tante cose
che dobbiamo raccontarvi" mormorò Soren volgendo lo sguardo verso
Kraal, rimasto in disparte in un angolo del cortile, il re seguì lo
sguardo del figlio "Ma quello è Kraal..."
"Venite, abbiamo preparato carne e vino in abbondanza, sarete
affamati" disse Nelia, trascinando il marito all'intero del castello,
seguito a ruota dagli altri.
"Sbaglio o tuo padre non è felice di vedermi" chiese Kraal
accostandosi a Soren prima di entrare nella sala.
Anche a Soren era parso, ma sperava che fosse solo sorpreso, "Non lo
so, non ho notato nulla" mentì.
A tavola Galder raccontò a grandi linee quello che avevano passato, poi
fu la volta di Soren di fare il resoconto anche se aveva omesso i
particolari che lo riguardavano.
"So quanto deve essere stato difficile per voi, avrei voluto essere
con voi quando è morta vostra madre ma..."
"Non dovete sentirvi in colpa... è una cosa che nessuno di noi
poteva controllare..." disse Nelia volgendo lo sguardo su Soren che
fece un pallido sorriso.
"Ora siamo di nuovo a casa, è questo che conta..." mormorò
Galder posando la mano su quella di Nelia.
Quando finalmente si ritirarono nella loro stanza era ormai molto tardi,
Soren era così elettrizzato che non riusciva a stare fermo; Kraal lo
osservava divertito.
"Non ho sonno" mormorò sedendosi sul letto
Kraal scosse le spalle "Allora, come vuoi trascorrere il reso della
notte?" domandò Kraal appoggiandosi al muro.
"Un'idea ce l'avrei" mormorò arrossendo si avvicinò a Kraal e
gli baciò le labbra
Kraal sorrise, mentre lo baciava gli aprì la tunica e la fece scivolare
giù dalle spalle del suo amante, Soren rabbrividì trafficando con i
lacci della camicia di Kraal, con un sorriso soddisfatto riuscì a
districare il nodo che si era formato.
Kraal si sfilò la camicia e la lasciò cadere sollevò Soren, lo depositò
sul letto dolcemente e finì di spogliarlo.
"Hai freddo?" domandò vedendolo tremare
Soren annuì allungando le braccia attirò a sé Kraal "Ora va
meglio" bisbigliò all'orecchio dell'altro.
"Aspetta" Kraal si sollevò da lui si spogliò del tutto, si
stese nuovamente su Soren facendo aderire i loco corpi nudi, sollevò
la coperta per coprire entrambi.
Un gemito misto ad un sospirò uscì dalle labbra di Soren, le mani e le
labbra di Kraal percorrevano il suo corpo si tese, quando Kraal gli sfiorò
il membro con le lebbra.
"K... raal..." gemette posando le mani su morbidi capelli di
Kraal... che continuava a sfiorarlo quasi per sbaglio...
"Mi farai... impazzire..." sussurrò chiudendo gli occhi
"E' quello che voglio" rispose Kraal impossessandosi delle sue
labbra in un lungo bacio
"Voltati" gli disse
Soren si mise a pancia in giù, oscillando i fianchi sul materasso; Kraal
gli prese le mani e gliele portò sopra la testa, mentre gli baciava la
schiena, tracciando umidi sentieri con la lingua sulla pelle calda di
Soren.
Gli lasciò i polsi e scese lungo la schiena del suo amante in un lento
massaggio fino a giungere alle sue natiche rotonde e sode le mordicchiò e
poi insinuò la lingua tra esse cercando la piccola fessura nascosta.
Soren emise un lungo gemito in risposta e sollevò il bacino ondeggiando
avanti e indietro cercando un po' di sollievo alla propria erezione che
pulsava quasi dolorosamente.
"Ti prego..." gemette ma Kraal continuò a bagnarlo e
lubrificarlo.
Soren chiuse gli occhi quando Kraal gli sollevò i fianchi e gli separò
le natiche con una mano, il ragazzo divaricò maggiormente le gambe, senti
la punta del sesso del suo amante premere ed entrare dentro di lui,
aprirlo e farsi strada nelle sue viscere, gemette per un po' di dolore,
Kraal continuò ad affondare finché non fu completamente dentro.
Rimasero fermi per qualche istante infine Kraal prese a muoversi facendo
muovere anche Soren insieme a lui, gemendo entrambi di quel piacere che li
univa, Kraal afferrò il membro di Soren e lo massaggiò con forza, quando
entrambi stavano per giungere alla fine, Kraal rallentò le spine ed il
massaggio, Soren emise un gemito contrariato, ad ogni spinta si sentiva al
limite, ma non veniva appagato, Kraal lo stava facendo impazzire, non ce
la faceva più...
Kraal uscì quasi completamente da Soren e con un spinta repentina affondò
nella carne tenera del principe che gridò di sorpresa e per il violento
orgasmo che lo travolse, sentendo il calore bagnato di Kraal invaderlo.
Crollò esausto ed ansante sul materasso, Kraal scivolò fuori dal suo
corpo e si stese con un tonfo al suo fianco.
Il principe volse la testa verso Kraal... "E' stato...
travolgente" mormorò con un sorriso
Kraal si girò su un fianco accarezzando la schiena sudata di Soren, gli
sorrise
"Dove ha la camera tuo padre?" domandò un po' preoccupato,
avevano fatto parecchio rumore
"Nell'altra ala del castello a sud, non ti preoccupare non può
sentirci e poi starà già dormendo" rispose Soren allungando una
mano fino a sfiorare il viso di Kraal, che coprì meglio entrambi
"Hai ancora freddo" gli chiese
"Non più... e credo di avere anche sonno adesso" sussurrò
chiuse gli occhi e sospirò sentendo Kraal che gli si avvicinava e lo
abbracciava scivolò nel mondo dei sogni
***
Il silenzio pesante che si era creato tra loro era rotto solo dai loro
respiri e dal canto degli uccelli fuori dalla finestra che salutavano la
primavera.
Soren sedeva ad un capo della lunga tavola in un delle sale, i gomiti
appoggiati sul freddo legno, le mani intrecciate e la fronte appoggiata ad
esse, gli occhi chiusi, cercando di mantenere la calma e trattenere le
lacrime.
"Perché?" riuscì solo a pronunciare...
Kraal stava davanti a lui immobile lo fissava ed aspettava una qualunque
reazione a ciò che gli aveva appena detto.
"Non posso restare qui per sempre" rispose
Soren sbatté le mani sul tavolo alzandosi tanto repentinamente da far
cadere la pesante sedia su cui era seduto, che cadendo produsse un suono
sinistro che riecheggiò sulle pareti di pietra.
"Si che puoi... se solo tu volessi" gli sibilò contro Soren
arrabbiato ma soprattutto deluso...
Kraal gli si avvicinò ed allungò una mano per toccarlo, ma Soren si
ritrasse facendo un passo indietro.
"Dove andrai?" domandò Soren in un sussurrò
Kraal scosse la testa
"DIMMELO!" gridò Soren stringendo i pugni tanto forte che le
nocche sbiancarono.
"Alla Torre Nera"
Il principe sgranò gli occhi "Non stai dicendo sul serio, la Torre
Nera è un luogo proibito e chi vi si è recato non è più tornato
indietro" mormorò
Soren appoggiandosi al tavolo per non cadere.
"Quella è la mia destinazione, laggiù ci sono molti libri di
magia..."
"Tu rischi la tua vita per la magia" sussurrò Soren sollevando
lo sguardo su Kraal lo vide annuire, chiuse gli occhi sopraffatto dallo
sconforto...
"Hai compiuto la tua scelta, non ho il potere per fermarti"
sussurrò "Sarò di nuovo solo"
Kraal gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla "Non sei
solo, hai tuo padre, tua sorella..."
Soren rise, un risata amara, forzata "Non prendermi in giro, hai
capito benissimo che cosa intendo"
"Un giorno tornerò" sussurrò Kraal attirandolo a sé
abbracciandolo forte.
"So già che mi mancherai... portami con te"
"No, è troppo pericoloso"
"So badare a me stesso... non ti sarò di peso..."
"No, Soren, no"
Kraal gli tirò indietro i capelli e gli baciò la fronte "Ti amo,
questo non è un addio, bensì un arrivederci" sussurrò sulle labbra
di Soren prima di sfiorargliele con le proprie.
Soren tenne gli occhi chiusi fino a quando non senti la porta chiudersi
dietro le spalle di Kraal; raggiunse la finestra ed attese, vide Kraal
passare ed allontanarsi lo osservò fino a quando scomparve alla sua
vista.
Aveva affrontato parecchi giorni di viaggio seguendo una mappa e le
indicazioni che gli erano state date.
Giunse alla Torre Nera che ornai era il crepuscolo, quel luogo metteva i
brividi anche al più coraggioso dei cavalieri.
Kraal si fermò di fronte ad una immensa porta di legno nero al lato della
quale pendeva una catena, il giovane l'afferrò e la tirò. Il suono di
una campana echeggiò nella torre, pochi istanti dopo la massiccia porta
si aprì.
Kraal varcò la soglia ed entrò in una stanza buia, la porta alle sua
spalle si chiuse con un tonfo sordo.
"Ti stavo aspettando, giovane mago"
Kraal si guardò intorno cercando il proprietario di quella voce
"Sei disposto a tutto per la magia ed il potere?"
Kraal socchiuse gli occhi non distingueva nulla in quella oscurità.
"Mostrati, voglio vedere negli occhi il mio interlocutore" disse
con impazienza.
"Prima rispondi alla mia domanda; sei disposto a rinunciare a
qualunque cosa per la magia?"
"Si!" mormorò al nulla che lo avvolgeva, quel luogo sembrava
rischiararsi indietreggiò quando di fronte a lui apparve una massa scura,
senza forma... un ombra nera...
"La scelta è compiuta... il tuo destino adesso, è mio!"
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