Disclaimers: i personaggi sono miei^^


Magia e sentimenti 

capitolo XIII

di Bombay


Il silenzio avvolgeva quella stanza rischiarata dal camino acceso e da una candela, Soren era così debole che non riusciva nemmeno a tenere un cucchiaio in mano.
Kraal si sedette sul bordo del letto e lo imboccò con pazienza.
"Alla fine sei diventato un mago?" gli chiese all'improvviso "Si, tre anni dopo che... tu te ne sei andato" mormorò flebilmente non voleva rivangare il passato era troppo doloroso "Ho esercitato le mie arti qui al castello e al paese, fino a quando non è scoppiata la guerra, un anno fa, ma per quanto mi adoperai non ho potuto fare molto è morta tanta gente, tra cui mia madre, non ho potuto fare nulla" sussurrò tristemente 
"Mi dispiace" mormorò Kraal sapendo che non poteva certo bastare. 
Soren strinse i pugni lottando per non mettersi a piangere.
"Quindi nel castello siete rimasti solo tu, tua sorella e l'altro tuo fratello"
"No, mio fratello è morto nel tentativo di raggiungere nostro padre ai campi di battaglia, ci siamo solo Nelia ed io, anche le guardie sono ridotte al minimo"
"Si, l'ho notato" mormorò Kraal pensieroso
"Sono stanco" sussurrò Soren chiudendo gli occhi.
Dopo poco dormiva profondamente, Kraal riattizzò il fuoco e poi si accomodò sulla poltrona accanto al letto.
Nelia entrò nella stanza del fratello, Kraal si era assopito sulla poltrona e quando gli si avvicinò si svegliò di soprassalto.
"Scusa, non volevo svegliarti, come sta Soren"
"Meglio" mormorò Kraal stropicciandosi gli occhi.
La donna si sedette su bordo del letto ed accarezzò il viso del fratello. 
"Non è giusto tutto quello che ha dovuto passare" mormorò sollevando i suoi occhi chiari su Kraal.
"Sono felice che tu sia tornato, forse Soren tornerà ad essere felice, era così disperato ti ha sempre amato"
Kraal spalancò gli occhi "Voi sapete"
Nelia annuì "Si, ho sempre saputo, dapprima lo avevo solo intuito ma poi Soren si è confidato con me, non mi ha mai nascosto nulla"
Kraal si alzò sospirando e si affacciò alla finestra.
"Ti prego Kraal, non farlo soffrire ancora, non credo che lo sopporterebbe ed io non voglio perdere un altro fratello"
Kraal rimase fermo immobile a fissare il tramonto poi si volse e si accostò nuovamente a Soren
"E' cambiato" sussurrò
"Si, sono successe cose che lo hanno segnato profondamente"
"La morte di vostra madre e vostro fratello"
Nelia annuì "Si ma non solo, il tuo distacco improvviso da lui, prima di tutto e poi mi ha protetta ma..."
"Ma?" volle sapere Kraal
La donna scosse la testa "Non è giusto che te ne parli io"
Kraal annuì.

Il mattino seguente Soren si svegliò si sentiva decisamente meglio.
Si sollevò a sedere e vide Kraal profondamente addormentato, con la testa appoggiata al materasso, sorrise allungando una mano accarezzò la guancia di Kraal che si mosse e si svegliò.
"Ben svegliato" mormorò sbadigliando "Come ti senti?"
"Decisamente meglio" disse Soren con un grande sorriso che gli illuminava il viso pallido.
Kraal sorrise lievemente, non voleva turbare il buon umore di Soren porgendogli domande che lo avrebbero fatto soffrire avrebbe atteso.
Dovette obbligare Soren a stare a letto dicendogli che si sarebbe occupato delle faccende al suo posto insieme a Nelia, così seppur controvoglia Soren fu costretto a starsene a letto.
Solo a pomeriggio inoltrato decise di alzarsi, ma dovette desistere perché le gambe non lo reggevano così optò per spostarsi sulla poltrona. Si accoccolò avvolgendosi in una calda coperta di lana.
Finalmente Kraal lo raggiunse, gli baciò la fronte e sorrise "La febbre sta andando via"
Soren sorrise stancamente mentre Kraal prendeva un pettine e gli districava i capelli arruffati.
"Che cosa hai fatto in tutti questi anni Kraal"
"Ho viaggiato" rispose restando molto vago.
"Nelia mi ha detto che ti sei addossato molte responsabilità e che l'hai anche protetta anche se non ha voluto dirmi da chi o da che cosa"
Soren si irrigidì e Kraal se ne accorse
"Non sono cose che ti riguardano" tagliò corto freddamente.
Kraal si accigliò, Soren non gli aveva mai parlato così duramente.
Soren si strinse addosso la coperta, raccogliendo le gambe al petto facendosi piccolo piccolo sulla poltrona.
Kraal gli si mise davanti "Cosa mi nascondi, Soren"
"COSA TI NASCONDO? COSA TI NASCONDO? COSA MI NASCONDI TU" gridò in preda alla collera.
"Non so nulla di te, te ne sei andato e non ti ho più visto per quattro anni. Ti rendo conto, quattro lunghissimi anni, se ti faccio una domanda la tua risposta è evasiva e tu pretendi che ti dica tutto quello che mi è successo"
Kraal reclinò la testa in avanti, Soren aveva perfettamente ragione ma voleva sapere.
"Come hai protetto tua sorella" insistette
"Ho... usato... la magia..." balbettò
"Stai mentendo"
"Anche fosse a te che importa, tu non c'eri"
Kraal chiuse gli occhi un istante colpito dall'amarezza di quelle parole.
"Dimmelo"
"Perché mi stai processando, perché... io non l'ho mai fatto" mormorò Soren fra i singhiozzi "Perché vuoi sapere una cosa che è successa tanti giorni fa e che sto cercando di dimenticare" singhiozzò tremando come una foglia.
A Kraal si strinse il cuore e si pentì di essere stato tanto indelicato, mentre Soren fissava un punto del pavimento con occhi vuoti e privi di espressione.
"Abbiamo dato asilo a molte persone, come stiamo facendo tuttora, quella sera tre uomini sbarrarono la strada a me e a Nelia, dicendo che quello che avevano ricevuto non bastava e che volevano di più, ho capito subito a che cosa alludevano, non potevo permettere che toccassero Nelia, così sono andato io al suo posto, per quei tre, donne o uomini non faceva differenza, così per tutta la notte ho permesso loro di usare il mio corpo ed ho fatto tutto quello che mi chiedevano" raccontò tremando al terribile ricordo Kraal lo fissò inorridito, non poteva credere a quello che aveva appena sentito lo afferrò per le spalle e lo scosse con violenza.
"Perché non hai usato la magia, avresti potuto incenerirli con un gesto"
Soren scosse la testa, "All'inizio mi sono difeso con un piccolo incantesimo, ma loro mi hanno minacciato dicendo che se avessi fatto scherzi avrebbero violentato anche mia sorella"
"Potevi ucciderli con una parola prima che traessero un altro respiro"
"No" sussurrò Soren spalancando gli occhi
"Perché? Dannazione perché" gridò scuotendolo fissò quegli occhi verdi colmi di lacrime ma sapeva la risposta, Soren non avrebbe fatto mai del male a nessuno a costo di soffrire e non avrebbe mai usato la magia per uccidere, solo per difendersi forse...
"Stupido" sussurrò Kraal stringendolo a sé "Sei solo uno stupido" mormorò accarezzandogli la nuca sentiva le lacrime di Soren bagnargli il collo.
"Sono solo un vigliacco" mormorò tra i singhiozzi.
"No, non sei un vigliacco, non so quanti avrebbero fatto la stessa cosa per la propria sorella" mormorò "Perdonami se non era qui a proteggerti, perdonami se ti ho fatto ricordare cose così spiacevoli" mormorò Soren si sollevò, si asciugò le lacrime, Kraal gli baciò le labbra teneramente, trasse un profondo sospiro e iniziò a parlare accoccolato di fronte a Soren.
"Non sono più quello di una volta, Soren, è passato tanto tempo e sono successe tante cose e di conseguenza io sono cambiato; ho viaggiato a lungo... ho combattuto... ho ucciso, con la spada e con la magia, ho continuato a studiare ed apprendere, la mia ambizione è cresciuta... sono stato apprendista di un mago, una notte ho cercato di uccidermi, non so nemmeno il perché, ma non ha più importanza, l'ho ucciso... oramai la mia magia non è più bianca è nera..." disse abbassando lo sguardo.
"Poi è scoppiata la guerra, avevo bisogno di soldi così ho lavorato come mercenario al soldo di chi mi pagava meglio"
Soren lo fissava a bocca aperta.
"Non  ti ho detto nulla per paura che mi disprezzassi per quello che sono diventato, sicuramente ti ho deluso"
Soren scosse la testa, "Non mi importa la natura della tua magia, l'importante e che tu sia qui con me, ora..." sussurrò chinandosi per baciare Kraal sulle labbra.
Si appoggiò alla spalla di Kraal, la testa gli faceva male e gli girava ma non voleva far preoccupare ulteriormente Kraal.
Il giovane mago lo scostò da se con gentilezza e lo guardò preoccupato, gli posò la mano sulla fronte "Ti è risalita la febbre" mormorò Soren annuì troppo stanco per obbiettare, si lasciò condurre al letto.

***

La  neve ricopriva tutto con il suo soffice manto bianco, silenziosa e lenta.
Soren sedeva sul davanzale della finestra avvolto in una coperta, fissava i candidi fiocchi che cadevano, era così assorto nei propri pensieri che non si accorse di Kraal al suo fianco, fino a quando questi non parlò: "Fa freddo ed è tardi, non dovresti alzarti" lo rimproverò scostandosi da lui solo per riattizzare il fuoco.
"Sono passati quattro giorni, sto bene, davvero"
Kraal scosse la testa rassegnato "Sei testardo"
Soren fece un pallido sorriso avvicinandosi al fuoco per scaldarsi "La neve è arrivata prima quest'anno" mormorò mentre Kraal gli circondava la vita con le braccia, Soren reclinò la testa di lato esponendo il collo sottile ai baci di Kraal che lo fecero rabbrividire, si voltò e catturò le labbra di Kraal con le proprie affondando le dita nei suoi capelli morbidi e neri lasciando cadere a terra la coperta.
Kraal lo sollevò e Soren si avvinghiò a lui con le gambe alla vita del compagno arrivarono al letto e vi crollarono sopra pesantemente.
Soren scoppiò a ridere mettendosi a cavalcioni su Kraal che gli sfiorò il viso con una mano "Mi sono mancate le tue risate" mormorò
Soren smise di ridere ma continuò a sorridere guardando Kraal come se fosse la prima volta che lo vedeva.
"Mi sono mancati i tuoi capelli, i tuoi occhi, le tue labbra, la tua pelle... tutto" proseguì attirandolo a se per baciarlo ancora.
Soren si sollevò, traffico con i lacci della camicia di Kraal e l'aprì... rimase immobile per un lunghissimo istante con gli occhi sbarrati a fissare la lunga cicatrice che attraversava il petto di Kraal.
"Cosa ti è successo?" bisbigliò
Soren sfiorò la cicatrice con un dito e Kraal rabbrividì.
"E' stato quel tuo maestro"
"Si..." sussurrò Kraal impossessandosi nuovamente delle labbra morbide del principe.
Soren gli lambì un capezzolo, lo succhiò piano poi risalì verso il collo.
Kraal gli sollevò la camicia da notte e gliela tolse gli accarezzò la schiena facendolo scivolare al suo fianco.
Con brevi e rapidi gesti si tolse i vestiti facendoli cadere ai lati del letto, attirò il corpo caldo di Soren contro il suo accarezzandolo ovunque facendolo gemere e rabbrividire, voleva che durasse il più a lungo possibile...
Il fuoco del camino rischiarava la stanza gettando riflessi rossi e creando ombre e riscaldando la stanza.
Le labbra di Kraal scesero piano sul corpo di Soren tracciando caldi ed umidi sentieri, facendolo inarcare per cercare più contatto con il corpo nudo di Kraal e quasi urlò quando il giovane mago lo prese tra le labbra e prese a succhiare lentamente.
"No... Kraal... voglio... venire con te..." ansimò ormai al limite.
Kraal raggiunse le sue labbra continuando il lavoro con la mano "Dopo..." sussurrò massaggiandolo con forza.
"Kraal.. ahhhh..." gemette inarcandosi violentemente spargendo il suo seme nella mano di Kraal.
Sospirò profondamente attirando Kraal verso di se, socchiuse gli occhi e gli sorrise
"Ho aspettato tanto... voglio sentirti dentro di me... ancora... ancora... ancora..."
La mano di Kraal raggiunse la sua apertura e vi inserì un dito, poi un secondo ed un terzo. Poi si stese sopra Soren ed entrò in lui lentamente, completamente.
Soren gemette accarezzando piano la schiena liscia di Kraal che prese a muoversi avanti e indietro strappando a Soren ansiti di piacere che si mescolavano con i suoi.
Il principe si aggrappò a Kraal un piacere violento lo travolse, assecondando i movimenti di Kraal lo senti venire dentro di se e bastò per fargli raggiungere nuovamente l'orgasmo.
Kraal si stese al fianco di Soren circondandogli la vita con un braccio coprendo entrambi ed aspettando che i loro respiri tornassero normali.
"Dormi... piccolo amore mio" gli sussurrò dolcemente baciandogli i capelli. 
Soren si accoccolò tra le sue braccia godendosi quel calore, socchiuse gli occhi, non gli sembrava ancora vero, Kraal era li, con lui, avevano appena fatto l'amore, ed era stato bellissimo.
"Non te ne andrai di nuovo, senza dirmelo" sussurrò flebilmente con la voce venata di stanchezza.
"Non me andrò... ti amo"
Soren spalancò i suoi grandi occhi verdi "Non me lo avevi mai detto, anch'io ti amo"
"Lo so, Soren, lo so"

Kraal aprì gli occhi, era ancora buio, si mosse piano per non svegliare Soren che dormiva accoccolato tra le sue braccia prese una ciocca di capelli color rame e l'arricciò sul dito, lasciandola andare per poi riprenderla.
Il principe rabbrividì nel sonno e mugolò una protesta... Kraal scese dal letto senza curarsi di indossare qualcosa tremò, si avvicinò al fuoco ed aggiunse della legna, poi avvicinandosi alla finestra tirò la pesante tenda. 
Tornò nel tepore del letto stringendosi ancora addosso Soren, riprese ad osservalo, probabilmente stava sognando perché le sue labbra erano curvate in un dolce e sereno sorriso e a Kraal parve di rivedere se stesso e Soren durante i giorni trascorsi alla scuola di magia.
Soren si mosse ed uno sospiro più profondo fece capire a Kraal che si stava svegliando, posò le labbra su quelle calde di Soren e lo baciò piano lasciandogli il tempo di capire... le labbra del principe si schiusero mentre la sua mano si intrecciava ai capelli scuri di Kraal.
Soren socchiuse gli occhi e sorrise.
"Non è ancora l'alba" mormorò Kraal baciandogli la guancia.
Un mugolio fu la risposta che ottenne mentre Soren si appoggiava a lui con la schiena.
Kraal gli scostò i capelli dal collo e lo baciò succhiando e mordicchiando, la sua mano percorreva lentamente la schiena del suo giovane amante, lo sentiva rabbrividire, sorrise risalendo e ridiscendendo poi sul  petto gli sfiorò i capezzoli facendoli indurire poi scese sul ventre piatto fino a sfiorare la morbida peluria.
Soren sospirò profondamente prendendo la mano di Kraal e guidandola fra le proprie gambe, gemette piano voltando la testa un po' per vedere Kraal in viso, aveva gli occhi chiusi e stava sorridendo.
Soren si girò sulla schiena e lo baciò sulle labbra prendendogli il viso fra le mani lo fece stendere su di sé divaricando le gambe.
Kraal aprì gli occhi e lesse in quelli di Soren una muta richiesta...
Il principe inarcò la schiena sentendolo entrare un lamento uscì dalle sue labbra ma fu soffocato dalla bocca di Kraal, e poi le spinte lente e profonde che lo portarono verso l'estasi.
Soren si morse le labbra per non gridare era sicuro che avrebbe svegliato tutto  il castello.
Kraal di immerse in lui con un'altra poderosa spinta sciogliendosi nel corpo caldo e accogliente di Soren che venne a propria volta spargendo il seme caldo tra i loro corpi uniti.
Kraal scivolò fuori e baciò il corpo di Soren leccando via il seme bianco dal suo corpo, il ragazzo sorrise sospirando abbracciando Kraal che era tornato al suo fianco.
"Che magnifico modo di iniziare la giornata" sussurrò posando la testa sul petto di Kraal poteva sentire il battito del suo cuore ed il respiro fra i suoi capelli.
"Si hai ragione... sai temo che dovrò svernare qui... con tuo grande dispiacere" disse con enfasi
"Mi scalderai tutte le notti che vorrò?" domandò Soren sollevando la testa "Tutte le notti che vorrai, ed anche il giorno se sarà necessario"
Soren rise e si  mise a sedere
"Sta albeggiando" disse vedendo la luce grigia filtrare dalle tende "Forza, c'è un castello da mandare avanti" aggiunse scendendo dal letto e cominciando a vestirsi sotto gli occhi di Kraal
"Soren, voglio aiutarti, so fare molte cose manuali, chiedimi qualunque cosa ed io la farò" disse scendendo dal letto.
Soren fissava il suo corpo nudo arrossì "Qualunque cosa?" chiese maliziosamente
"Hai capito benissimo che cosa intendo"
Soren scosse la testa sorridendo "Sarai mio ospite quindi..."
Kraal gli posò un dito sulle labbra "No... in tempi come questi non puoi fare certe distinzioni, devo ripagare la tua ospitalità e lo farò lavorando, come ho visto fare a tutti quelli che hai dato asilo, che siano essi contadini, soldati, nobili o... maghi. Sono un uomo come tutti gli altri e voglio rendermi utile... va bene"
Soren annuì e lo strinse forte "Va bene, come desideri, ma ora vestiti o ti ammalerai" mormorò baciandogli la guancia.
"Le ore di luce sono poche e c'è molto da fare!"

Nelia sorrise cardando la lana con rapidità, Soren era tornato il ragazzo di un tempo, sembrava che la presenza di Kraal avesse spazzato via tutti gli anni di solitudine e disperazione, era così felice ora, si volse verso Kraal che stava trasportando delle assi di legno fuori dalla stanza, sperava ardentemente che il giovane mago non abbandonasse nuovamente il fratello, era stata immensamente felice quando Soren le aveva detto che Kraal avrebbe passato l'inverno con loro, ma con la primavera che cosa avrebbe fatto? 
Scosse la testa, non era il momento di pensarci, sollevò nuovamente lo sguardo dal lavoro che stava facendo, Soren e Kraal erano nell'angolo della stanza e si stavano baciando.
Nelia abbassò lo sguardo arrossendo sbirciando intorno: c'erano solo loro tre in quel momento, timidamente  sollevò lo sguardo sui due amanti ma lo abbassò subito troppo imbarazzata.
Li rialzò solo quando sentì la risata tintinnante del fratello allora si rilassò vedendo Soren avanzare verso di lei.
"Nelia, sei tutta rossa, come mai?"
La donna gli tirò una manciata di lana "E' colpa tua, anzi vostra" brontolò Soren la fissò senza capire.
"Dovreste stare attenti a dove vi scambiate le vostre effusioni" gli disse con un sorriso; Soren avvampò; si erano completamente dimenticati della presenza di Nelia.
"Scusa" balbettò
"Non importa, però fate più attenzione, va bene"
Soren annuì lasciò la stanza seguito poco dopo da Kraal, la giovane donna sospirò sperava che Galder tornasse presto, non aveva ricevuto più sue notizie ed era preoccupata, sia per lui che per suo padre... ma poteva solo aspettare.
Si alzò e si affacciò alla finestra, uno spettacolo magnifico le si presentò agli occhi, tutto era candido e puro, la neve aveva ricoperto gli orrori della guerra.
Nelia si risedette e riprese a lavorare, forse i giorni felici sarebbero presto tornati.



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