Magia e
sentimenti parte
XI
di Bombay
A Soren pareva che i giorni non passassero mai, suo padre gli aveva
impedito di tornare subito alla scuola di magia... come poteva dargli
torto lui non sapeva tutta la storia ed poi c'era l'imminente matrimonio
della sorella...
Soren non era riuscito a comprendere le motivazioni che avevano spinto
Kraal a comportarsi così ma soprattutto non capiva perché Kraal non gli
avesse parlato, detto della sua decisione, forse non aveva fiducia in
lui..
Soren sapeva che avrebbero dovuto separarsi a causa del loro dislivello
negli studi, ma non credeva così presto e soprattutto così
repentinamente...
Nelia entrò nelle stanza di Soren... erano due giorni che il fratello
stava chiuso li dentro senza vedere nessuno e mangiando pochissimo...
"Soren..." sussurrò la ragazza sedendosi sul letto, allungò
una mano a scostargli i capelli.
Devi mangiare o ti ammalerai..."
"Non ho fame"
Nelia sospirò scuotendo piano la testa "Non puoi andare avanti
così, ti stai facendo solo del male"
"Tu non puoi capire..." mormorò Soren mentre lacrime silenziose
rigavano le sue guance pallide.
"Allora aiutami a comprendere, ti ascolto"
Soren si asciugò gli occhi ormai rossi e gonfi per le lacrime versate.
"Kraal ed io... non eravamo solo amici" sussurrò reclinando il
viso da un lato "Noi ci amiamo... o forse ero solo io ad amarlo, lui
non me lo ha mai detto..."
Nelia gli circondò le spalle con le braccia.
"Credo invece che ti amasse tantissimo, che ti ami tantissimo, lo si
capiva dai suoi gesti, dai suoi sguardi e lo stesso valeva per te... ma
non temere me ne sono accorta solo io..."
"Allora perché se ne è andato"
"Non lo so..."
"Io gli ho dato tutto, il mio cuore, il mio corpo, la mia anima...
perché mi ha lasciato..."
Soren si aggrappò alla sorella singhiozzando disperatamente, Nelia lo
strinse forse a sé cercando di consolarlo, non sopportava di vedere suo
fratello in quelle condizioni, non lui che era così buono e gentile con
tutti.
Qualche giorno più tardi Nelia si sposò, suo padre aveva organizzato
tutto nei minimi particolari voleva che quella festa rimanesse nel cuore
di tutti ed in parte c'era riuscito infatti oltre ai nobili c'era anche
molta gente del paese; era un giorno di festa per tutti!
Soren lasciò il banchetto subito dopo gli sposi aveva nascosto tutta la
sua tristezza dietro ad un sorriso che aveva incantato molte fanciulle.
Arrivò alla propria stanza accese una candela si spogliò e si stese sul
letto, gli girava la testa, aveva bevuto troppo vino, ma non gli
dispiaceva quella sonnolenza che il vino gli aveva dato gli evitava di
pensare.
Un lieve bussare, lo ridestò dal suo stato di torpore volse la testa di
lato e vide sua sorella entrare: "Sapevo che ti saresti ritirato
subito dopo di noi, ti ho disturbato"
Soren si mise a sedere e scosse la testa.
"Sai non c'è più bisogno che tu crei quell'illusione per me"
Il ragazzo la fissò un istante e poi si ricordò "Come mai?"
"Beh, abbiamo parlato qualche giorno fa ed io ho pensato che fosse
giusto che lo sapesse, non volevo mentirgli su una cosa così importante
che avrebbe potuto compromettere il nostro rapporto... se devo essere
sincera, non mi aspettavo tanta comprensione, ma abbiamo vissuto storie
molto simili..."
"Lo ami?"
"Non ancora, ma mi sto innamorando di lui poco alla volta, man mano
che lo conosco"
Soren fece un pallido sorriso.
"Va da lui allora"
La ragazza annuì baciando il fratello sulla fronte
"Ti voglio bene" gli sussurrò aprendo la porta,
"Anch'io"
Soren spronò il cavallo al galoppo finalmente poteva tornare alla scuola
di magia, la speranza di trovare Kraal ad aspettarlo non era scomparsa,
non poteva aver completato l'apprendistato in poco meno di un mese...
Lasciò il cavallo al villaggio e proseguì a piedi, varcò il portone,
insieme ad altri studenti che come lui riprendevano i loro studi, ma in
quel momento a Soren non interessava la magia, voleva solo rivedere Kraal,
trovarlo li ad aspettarlo, poterlo riabbracciare...
Vide l'arcimago e gli andò incontro Nicodemus pareva attenderlo, non gli
disse nulla gli fece solo cenno di seguirlo.
Quando furono nello studio del maestro questi parlò: "Bentornato
Soren, ho una lettera per te" Il ragazzo sbatté le palpebre confuso
prese la busta che il mago gli porgeva.
"Chi...?" ma la domanda gli morì sulle labbra vedendo il suo
nome scritto nell'elegante calligrafia di Kraal
"Dov'è... Kraal?" domandò sperando fino all'ultimo.
"E' partito tre giorni fa..."
Soren spalancò gli occhi, solo tre giorni...
"Ma prima di andarsene mi ha dato quella e mi ha detto di prendermi
cura di te..."
Gli occhi di Soren si riempirono di lacrime strinse la lettera al petto.
"Non ho capito il suo comportamento, so che eravate amici e sono
rimasto molto sorpreso quando l'ho visto tornare senza di te, mi ha
chiesto di voler affrontare la prova al più presto che si sentiva pronto,
mi dispiace so che eravate molto amici"
Soren si limitò ad annuire incapace di parlare senza scoppiare a piangere
senza ritegno davanti al mago.
"Va nella tua stanza, ci sono ancora parecchie ore prima della
cena"
Soren si recò nella propria stanza si sedette su pagliericcio, apri la
lettera e iniziò a leggere.
"Quando leggerai queste righe io me ne sarò gia andato.
Perdonami per tutto il dolore che ti sto procurando, ma credimi anche per
me non è stato facile separarmi da te.
Ho raggiunto il mio scopo: sono diventato un mago ma non mi basta devo
trovare la mia strada, come tu devi trovare la tua... solo allora potremo
rincontrarci e stare di nuovo insieme.
Ti amo, Soren, ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo, io non sono
come te, spontaneo e solare...
Ti chiedo ancora perdono, amore mio...
Tuo per sempre Kraal"
Soren chiuse gli occhi singhiozzando sommessamente, non riusciva a
smettere, non poteva continuare così stava troppo male però aveva
bisogno di sfogarsi, tutte le speranze di trovarlo li erano svanite
frantumandosi in mille pezzi, non sapeva dove poteva essere, non sapeva
come rintracciarlo e soprattutto se fosse tornato prima... tre giorni,
solo tre giorni...
Si rannicchiò sul pagliericcio e pianse, pianse disperatamente, solo per
quella notte promise a se stesso, poi sarebbe diventato forte e
avrebbe affrontato la cosa ma per il momento si lasciò andare alla
disperazione e continuò a piangere fino a quando non si addormentò
sfinito.
***
La porta si aprì davanti a lui e per un istante la luce che entrò lo
accecò, varcò la soglia e si appoggiò alla parete con una mano,
faticava a stare in piedi.
Raggiunse la propria stanza e crollò in ginocchio, le gambe non lo
reggevano era stremato, aveva esaurito tutte le sue forze, chiuse gli
occhi e tirò un profondo sospiro di sollievo ce l'aveva fatta, era stata
dura ma aveva superato la prova, era diventato un mago, aveva temuto di
non farcela preso dallo sconforto ma aveva stretto i denti e aveva
capovolto a suo favore l' esito...
Tre anni, si era preparato per tre lunghi anni, mettendoci anima e
corpo...
Si stese coprendosi con il mantello... aveva bisogno di dormire era
esausto chiuse gli occhi e sprofondò in un sonno nero e senza sogni.
Nicodemus osservava il giovane davanti a sé, era cambiato, era cresciuto
e, constatò con rammarico, il suo cuore si era indurito lasciando fuori
tutto e tutti tranne che la magia alla quale si era aggrappato con
disperazione.
"Sono felice che tu abbia superato la prova, sapevo che ce l'avresti
fatta, non avevo nessun dubbio a riguardo, racchiudi in te un grande
potere"
Il giovane annuì, l'arcimago sospirò "Non vedo gioia nei tuoi
occhi, Soren, non è quello che desideravi?"
"Si, sono felice, ma non posso condividere questa gioia con chi mi è
caro"
"Ti riferisci a Kraal?"
Soren strinse i pugni, perché faceva ancora così male, dopo tanto tempo.
"Si" ammise
"Ho la certezza che un giorno vi rincontrerete. Sappi che se vorrai,
qui sarai sempre il benvenuto, sia per studiare o per avere
consiglio..."
"Lo terrò a mente, grazie maestro" così dicendo volse le
spalle al mago e lasciò lo studio, percorse i corridoio fino al proprio
alloggio, prese le sue cose e si accinse a lasciare la scuola.
Camminò lentamente in quei corridoi che aveva percorso un'infinità di
volte, si soffermò sulla porta del refettorio chiuse chi occhi e rivide
il momento che aveva conosciuto Kraal, poi la biblioteca dove avevano
passato ore a studiare chini sui libri, le aule, le loro stanze, quel
posto trasudava di ricordi splendidi ma troppo dolorosi.
Un nodo gli serrava la gola uscì all'aria aperta e si lasciò alle spalle
l'edificio scuro... così si chiudeva un capitolo della sua vita e se ne
apriva un'altro... sconosciuto.
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