Magia e
sentimenti
parte IX
di Bombay
Il falco volava alto nel cielo, disegnando cerchi immaginari nell'aria,
lanciò uno stridio acuto prima volare in picchiata verso la preda.
Soren seguiva con sguardo attento i momenti del suo falco, spronò il
cavallo e si diresse verso la radura dove il rapace era atterrato...
Scese da cavallo, mentre il falco gli volava sul braccio, con un rapido
gesto Soren gli mise il cappuccio e gli diede un pezzettino di carne come
premio.
Prese la lepre che il falco aveva catturato e la legò insieme alle altre
appese alla sella.
Kraal lo osserva "Cosa ti ha insegnato ancora tuo padre che io non
so" domandò avvicinandoglisi
Soren di fermò a riflettere "Vediamo, usare la spada, tirare con
l'arco, pescare..." disse prendendo il cavallo per le redini e
avviandosi verso un piccolo torrente che scorreva poco distante.
Kraal scese da cavallo, il quale si avvicino all'acqua per bere.
Soren fece spostare il falco dal suo braccio ad un ramo vicino.
Si tolse il pesante guanto e si stese all'ombra dell'albero, Kraal gli si
sedette a accanto, gli sfiorò la guancia con un dito "Ti sono uscite
le lentiggini"
Soren sorrise "Mi succede quando sto al sole e all'aria aperta"
"Ti donano"
Soren sbuffò "I miei fratelli mi prendevano sempre in giro quando
ero piccolo, non lo sopportavo."
"Vuoi molto bene ai tuoi fratelli vero?" domandò
"Si, ma vado molto più d'accordo con mia sorella, lei mi adora e io
adoro lei"
"Quanti anni ha?"
"Solo uno più di me"sussurrò Soren voltandosi su un fianco
verso Kraal "Alla fine dell'estate si sposerà..."
"Che bella notizia..."
"... con un uomo che non ama" aggiunse Soren con tristezza.
Kraal sbuffò "Hn, i soliti matrimoni tra nobili"
Soren sgranò gli occhi "Come scusa?"
"Matrimoni di convenienza, solo per avere terre in più, calpestando
i sentimenti delle persone, non capiscono come facciano ad essere così..."
"Così come?" volle sapere Soren stingendo i pugni tanto forte
da farsi quasi male.
"Insensibili"
Soren si alzò in piedi mentre Kraal lo fissava sorpreso "Ma non
tutti sono così" sussurrò Soren
"Io non sono così" aggiunse piano
"Era un discorso in generale, Soren..."
"Se te ne fossi scordato io sono nobile..."
"Lo so, scusa"
Kraal si alzò e circondò Soren con le braccia facendogli appoggiare la
testa alla sua spalla, "Scusa"
Soren annuì stringendo nell'abbraccio di Kraal, il vento soffiava
leggero, "Torniamo indietro?" domandò Kraal sciogliendo
l'abbraccio.
"No, restiamo ancora un po', è un bel posto"
"Già, assomiglia uno po' a quello vicino alla scuola, dove abbiamo
fatto il bagno, ricordi"
Soren arrossì sedendosi sull'erba, come faceva a dimenticarselo, era la
prima volta che vedeva Kraal nudo.
Il ragazzo più grande gli si inginocchiò davanti posandogli le mani
sulle ginocchia si avvicinò posando le labbra su quelle chiuse di Soren,
le succhiò piano e il più giovane le dischiuse rispondendo al bacio.
"Kraal... no..."
Ma l'altro lo ignorò e lo sospinse sull'erba scendendo a baciargli il
collo.
"No... Kraal..."
Kraal si sollevò osservandolo per un lungo istante... poi si spostò al
suo fianco "E' per quello che ho detto prima"
Soren scosse la testa "No, semplicemente non mi va, non adesso, non
qui!" Kraal si stese con le braccia incrociate dietro la testa e
guardava il gioco di luce attraverso le foglie degli alberi.
"Sei arrabbiato?" domandò Soren in un sussurrò
"Assolutamente no! E tu sei arrabbiato?"
Il ragazzino scosse la testa "Ti trovi bene qui con noi?"
"Si, certo, sono stato anche al villaggio, è un bel posto"
"Cosa farai finita la scuola, dove andrai, in fondo non ti manca poi
molto per diventare mago"
Sussurrò, finalmente era riuscito a fargli quella domanda, che ormai da
troppo tempo la assillava.
"Non lo so"
"Bugiardo"
Kraal si mise a sedere fissandolo incredulo "Davvero non lo so"
"Non ti credo"
Kraal allungò una mano fino a sfiorare la traccia umida che solcava la
guancia di Soren, non sapeva cosa dire qualunque cosa sarebbe stata
inopportuna.
Inaspettatamente Soren si buttò tra le sue braccia piangendo, "Non
lasciarmi, non lasciarmi mai..."
Kraal sentì il cuore stringersi dolorosamente, come poteva promettergli
una cosa simile.
"Soren" sussurrò sollevandogli il viso asciugandogli le guance
con il dorso della mano.
Soren chiuse gli occhi appoggiando la fronte al petto di Kraal senza dire
nulla voleva restare così per sempre, dimenticano tutti i suoi timori e
le sue angosce.
Kraal entrò nella stanza di Soren senza fare rumore, il ragazzo aveva
tirato le tende e la stanza era poco illuminata.
Soren era steso sul letto, i capelli sparsi sul cuscino, gli occhi chiusi,
il respiro regolare di chi sta dormendo.
Si appoggiò alla colonna e restò lì a lungo ad osservare il ragazzo
addormentato e a pensare; per tutto il tragitto per tornare al castello
Soren era stato silenzioso e appena arrivati si era ritirato nella propria
stanza.
Kraal era andato li con l'intento di parlargli, ma si rese conto che non
sapeva che cosa dirgli.
Soren aveva ragione non gli mancava molto per diventare mago e a quel
punto le loro strade si sarebbero divise inesorabilmente almeno fino a
quando anche Soren non fosse diventato mago a sua volta...
L'ultima cosa che voleva era che Soren soffrisse a causa sua, ma era
arrivato ad un bivio e doveva scegliere tra i sentimenti profondi che
nutriva per Soren o la magia a cui aveva dedicato tutto sé stesso.
Scosse con vigore la testa non voleva pensarci c'era ancora tempo....
Soren si mosse e chiamò il suo nome attirando l'attenzione di Kraal su di
sé.
"Kraal..."
"Sono qui, vuoi che vada via e ti lasci solo"
Soren scosse la testa ed allungò una mano Kraal intrecciò le dita con
quelle si Soren
"Resta..." sussurrò con voce assonnata
Kraal annuì accarezzandogli i capelli e sussurrandogli parole dolci
all'orecchio.
Quando Soren si svegliò Kraal non era li con lui, il ragazzo scese dal
letto sfregandosi gli occhi uscì dalla propria camera e attraversò i
freschi corridoi del castello fino a giungere nel cortile, si schermò gli
occhi con una mano e si guardo intorno: c'era il solito movimento,
sbadigliando percorse un tratto del cortile fin dietro le cucine,
nonostante fosse pomeriggio inoltrato c'era molto caldo, arrivo sul resto
della cucina e li si fermò sorpreso.
C'era Kraal intento a spaccar legna, rimase a fissarlo a bocca aperta,
indossava solo dei pantaloni scuri, aveva i capelli legati a coda fermati
da un laccio di cuoio, le gocce di sudore brillavano come perle sulla sua
pelle chiara e l'alzare e l'abbassare della scure metteva in evidenza i
muscoli delle sue braccia e della schiena. Un vero spettacolo.
Soren dovette sedersi su un tronco prima di parlare "Che... che
fai..." - che domanda stupida - pensò mentre Kraal si voltava e si
detergeva la fronte con una mano.
"Non amo rimanere troppo a lungo con le mani in mano e così..."
"Capisco, ma non devi sentirti obbligato a sdebitarti, sei mio
ospite..."
"Lo so, è solo per muovermi un po'" disse posando l'ascia
sedendosi accanto a Soren, liberando i capelli dal laccio; Soren si guardò
intorno e sfiorò le labbra di Kraal con le proprie, il ragazzo più
grande sorrise, la tristezza e le insicurezze che Soren aveva manifestato
al mattino sembravano scomparse ed era tornato il ragazzino di sempre.
Soren si immerse nella tinozza, l'acqua calda gli accarezzava la pelle,
posò la testa sul bordo e chiuse gli occhi rilassandosi.
Sentì la porta aprirsi... sapeva che era usa sorella che gli portava i
panni puliti.
"Non dirmi che ti sei addormentato"
Soren corrugò la fronte, quella non era la voce di Nelia, ma quella di
Kraal, sorrise tra sé "No..."
Kraal si accostò e gli tirò indietro i capelli bagnati mentre Soren
sospirava piano al suo tocco
"Tu sorella Nelia mi ha ordinato di portarti i panni puliti" gli
sussurrò all'orecchio
"Che cara sorella che ho." mormorò Soren socchiudendo gli occhi
"Vuoi che faccia preparare un bagno anche per te?"
Kraal sorrise "Non serve, perché sprecare acqua quando possiamo fare
il bagno in due" disse sfilandosi i vestiti ed entrando nella tinozza
di acqua profumata, non era grandissima ma in due ci si stava constatò
Soren mentre Kraal gli si sistemava dietro di lui facendogli appoggiare la
schiena al suo petto.
Kraal allungò un mano e prese una boccetta versò un po' di contenuto
sulla mano e frizionò i capelli di Soren resi più scuri dall'acqua, gli
massaggiò piano la testa e poi con una brocca colma d'acqua glieli
sciacquò.
Soren posò la testa alla spalla di Kraal mentre questi gli baciava il
collo e le sue mani gli scorrevano lungo i fianchi facendolo rabbrividire
di piacere.
Il giovane sfiorò piano l'interno coscia di Soren con una mano mentre con
l'altra vaga sul suo petto.
"Kraal..." gemette inarcandosi a quella dolce tortura, prese la
mano di Kraal e la guidò su suo membro eccitato e pulsante "... ti
prego" sussurrò voltandosi quel che bastava per baciare Kraal sulle
labbra.
Il ragazzo più grande lo accontentò e prese a massaggiarlo lentamente in
maniera esasperante ignorando le preghiere di Soren, voleva farlo godere
il più al lungo possibile, Soren si muoveva facendo uscire l'acqua dalla
tinozza, spingendosi contro la mano di Kraal, con un paio di masse più
vigorose Soren venne con un grido liberatorio intorbidendo l'acqua.
Soren si abbandonò sfinito contro Kraal e sentì qualcosa di duro contro
le proprie natiche sorrise sollevandosi, cambiando posizione si mise a
cavalcioni di Kraal in modo da poterlo anche baciare; Kraal gli separò le
natiche e lo penetrò con un dito, poi un secondo ed un terzo.
Soren gemette accogliendo Kraal nel proprio corpo, l'acqua intorno al loro
rendeva i loro movimenti più leggeri e facili.
Quella posizione lo eccitava e poteva imporre a Kraal il ritmo che voleva,
si mosse lentamente mordendosi le labbra, Kraal gli afferrò i glutei
seguendolo nel suo movimento ritmico e cadenzato.
Man mano che si avvicinava all'orgasmo Kraal gemeva sempre più forte
sentiva il pene duro di Soren premergli sullo stomaco lo prese e lo
accarezzò, Soren buttò la testa indietro spingendosi su Kraal sentendosi
invadere dal suo seme caldo e denso e quello lo fece venire una seconda
volta.
Si appoggiò a Kraal per un po' finché il suo respirò non tornò normale
si alzò su gambe malferme e si avvolse in un telo di lino bianco.
"Che disastro" mormorò guardandosi intorno c'era acqua
dappertutto..
Kraal uscì dall'acqua e si avvolse anche lui nel panno bianco tese la
mano verso il pavimento bagnato e recitò una formula e il pavimento tornò
asciutto.
"Perché non ci ho pensato anch'io" brontolò Soren asciugandosi
i capelli Kraal scosse le spalle e baciò quelle splendide labbra, se non
fosse stato che dovevano scendere per la cena avrebbe ricominciato
volentieri tutto da capo Soren pareva proprio della sua stessa idea, ma un
bussare deciso e la voce di Nelia li fece desistere.
A tavola il re annunciò le nozze della figlia, anche se non ne pareva
particolarmente entusiasta.
Finitala cena Soren raggiunse il proprio padre nella sale del trono. Si
sedette sui gradini ed iniziò a parlare: "NO credo che sia una buona
idea far sposare Nelia con quell'uomo, il nostro regno è grande non ci
servono altri territori"
Suo padre sospirò si alzò dal trono e si sedette accanto al figlio
"Lo so, e poi lei non lo ama"
Soren sgranò gli occhi "Ma lo sai che Nelia ha rifiutato già altre
proposte di matrimonio e che non può più aspettare"
"Ma..."
Il re sollevò una mano per non essere interrotto "So anche che è
innamorata di Ween, il garzone del mugnaio, ma non posso darla in sposa a
lui, mi capisci Soren, non è un nobile e anche se la renderebbe felice,
non posso permetterlo, Nelia è una ragazza forte e sono sicura che troverà
i lati migliori del suo sposo e vivrà felice..."
"Ma io perderò mia sorella..." sussurrò Soren amareggiato, non
capendo del tutto il discorso del padre.
"No, restare a vivere al castello mi ha imposto questa condizione,
non vuole lasciarti tutto solo con i tuoi genitori!"
Soren sorrise sua sorella era fantastica, quando era lontano gli mancava
tantissimo.
"Invece tu Soren, c'è qualche fanciulla nel tuo cuore, mi sembri
diverso ogni giorno che passa"
Soren arrossì e scosse la testa "Non ancora" sorrise tra sé
per fortuna suo padre non era come sua sorella pensò con sollievo.
"Comunque per me non è stata una decisione facile ho parlato a lungo
con tua sorella ho cercato di venirle incontro in tutti modi e credimi è
meno terribile di quel che sembra"
Soren annuì alzandosi "E' meglio che vada ora, buona notte"
"Buona notte, figliolo"
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