Nota: Premetto che non so una mazza di Saiyuki, ma mi è stata chiesta questa fic e così la scrivo... che i fan di questo anime mi perdonino... Cmq questa è una mia rivisitazione dell'ultima puntata... forse saranno OOC (probabile dato che li conosco poco) ma se si fossero detti davvero queste cose credo che avrei pianto molto molto di più^^'''
Disclaimers: I pg non mi appartengono e ne sono felicissimi. Minekura-sensei se mai finisse su queste righe: NON LE LEGGA
Dediche: Alla mia mitica Nipy Sayachan nel giorno del suo compleanno! Che la tua vita sia lunga e felice tesoro mio! Ti voglio tanto bene
A Anny per il suo compleanno (che era ieri). Un bacione stella d'oro, e cento di questi giorni anche a te^*^
 


L'ultimo desiderio di Homura

di Seimei

 

Un caldo soffocante gli attanagliava la gola.
Non respirava quasi più ormai.
La morte era così vicina, ma lui non aveva più paura.

Aveva cercato di creare il più bello fra i mondi, quell'Utopia a cui ognuno vorrebbe arrivare.
La sua divinità gli aveva permesso di sopravvivere solo allo scopo di vederla, anche se sapeva che, una volta che il suo corpo avesse esalato il suo ultimo respiro, quel mondo che tanto aveva desiderato sarebbe scomparso nel più buio dei nulla.

Prese un respiro profondo, ma solo una tosse aspra uscì dalla sua gola.
I polmoni bruciavano, la testa era riarsa dal dolore, non sentiva più le membra, la vista si era fatta nebbiosa.
Era giunto il momento.

Attraverso il velo che offuscava i suoi occhi vide la sua immagine.
Quel Dio che aveva amato, quel monaco che ne portava in grembo l'anima.
Konzen e Sanzo.
Aveva riconosciuto subito l'aura speciale del Dio che gli aveva strappato il cuore, e quel dannato bonzo gli era entrato nel sangue nello stesso identico modo.

Amava quei suoi capelli chiari, quello sguardo che sembrava velato di nostalgia.
Il carattere aspro, ma gentile, la voce calda e sensuale.
Amore.
Amava Sanzo, come aveva amato Konzen.
Nè di di più nè di meno.

Però...
Però così come non aveva potuto avere il Dio, non poteva nemmeno avere il bonzo.
E sempre a causa di una piccola stramaledettissima scimmia.

Ricordava ancora le parole dette dalla Dea, e che erano giunte per caso alle sue orecchie ignare, facendogli captare quei suoni che gli avevano straziato l'anima.

Son Goku.
L'unico essere vivente per cui il cuore di Konzen, e quello di Sanzo, avessero mai battuto.

Un piccolo essere dai poteri enormi, un piantagrane che non fa altro che ridere e mangiare, ma che quando c'è da combattere diventa la più assetata delle belve.

Insomma...
Un rivale imbattibile.
Un rivale verso il quale avrebbe rivolto il suo ultimo desiderio.

"Konzen"
Un filo di voce uscì rantolando dalle sue labbra, e il bonzo gli rivolse lo sguardo, che per un attimo gli apparve più caldo e malinconico che mai.
"Grazie" sospirò, per poi affannarsi a riprendere fiato, il petto dolorante in preda agli spasmi.

"Non c'è di che" rispose il Bonzo, che trasalì, anche se solo per una frazione di secondo, non appena udì le parole pronunciate subito dopo dalla voce del Dio morente.

"S-Son Goku" disse Homura, il ventre straziato ad ogni sillaba.

La piccola scimmia si avvicinò al suo corpo ormai in fin di vita, posando una mano sulle sue membra stanche.

E fu allora che accadde il miracolo.
Sentì il dolore scivolare via, come se quella piccola stretta gli avesse infuso la forza necessaria a gridare il suo ultimo desiderio.

"Son Goku" disse, con voce ferma e sicura, anche se tremendamente triste "Un giorno, in un'altra vita, qualcuno ha chiesto a quel dannato Bonzo se sarebbe riuscito a rimanere il tuo sole ancora a lungo... ebbene... io credo che ce l'abbia fatta. Lui è il tuo sole e tu lo ami di un amore così puro che il mio a confronto non è che una particella infinitesimale. Tu sei la persona che lui ama, e per questo confido a te il mio ultimo desiderio"

Goku annuì, in silenzio.
Non gli andava di parlare, il suo stomaco per una volta non brontolava.
La sua attenzione era tutta concentrata su quell'uomo così potente, che amava il suo Sanzo con tutto il cuore, e che ora parlava con lui, affidandogli un testamento non scritto, ma che sarebbe rimasto indelebile nel suo cuore di bambino.

"Io ti prego, Son Goku, di essere per sempre il sole di Sanzo. Proteggilo e amalo, come io non potrò più fare. Al mondo e nel cielo esiste solo una persona giusta per ognuno di noi, e tu sei la sua. Amalo di quest'amore sincero, e rendilo felice"

Sanzo voltò il viso dall'altra parte.
Le mani della piccola scimmia si posarono sugli occhi del Dio, chiudendo piano le palpebre.
"Addio Homura" soffiò nel suo orecchio, per poi lasciarlo andare per sempre.

Negli occhi di Goku si formò una piccola goccia trasparente che, riflettendo quel mondo nuovo che lui aveva tanto sognato, cadde dalle ciglia, per infrangersi sulla guancia fredda di Homura, che, espresso il suo desiderio, se ne era andato, lasciando il suo grande amore nelle mani del suo peggior nemico.

Il bonzo non sapeva che fare.
Era la prima volta che si trovava di fronte ad una cosa dl genere, e nel suo cuore si agitava un mare in tempesta.

Ricordava la frase menzionata da Homura, sapeva che Kanzeon Bosatsu (spero si scriva così NDSei) glielo aveva detto nella sua vita precedente, ma... lui... ora... non come Konzen ma come Sanzo Hoshi, lui... poteva davvero essere il sole di quel bambino?

Le voci di Gojio e Hakkai, i suoi compagni, che camminavano sostenendosi l'un l'altro, nell'abbraccio più dolce che avesse mai visto, lo distolsero dai suoi pensieri, e gli fecero capire che la risposta alla domanda era sì.
Come i suoi compagni, che erano uniti da quel sentimento che li legava da sempre, anche lui si sarebbe per la prima volta legato veramente a qualcuno, a quella piccola scimmia impertinente che amava così tanto da poterle donare il suo cuore.

Non sarebbero più stati quattro compagni, ma due coppie d'amanti pronte a combattere insieme, anche in nome di quell'amore che li rendeva ancora più forti.

"Mi sa che dovrò cambiare posto in auto" sussurrò, e due occhi grandi e dolci gli si pararono davanti al viso, lucidi per le lacrime da poco versate.

"Che c'è Sanzo???"
"Niente piccola scimmia"
"Dobbiamo distruggere questo mondo, vero?"
"Non subito"

Sanzo prese Goku per mano, e lo portò lontano, tra gli alberi, dove il sole illusorio di quel mondo appena nato e già così vicino alla fine, creava riverberi nuovi, e giochi magici di luce.

"Sanzo"
"Sì?"
"Ti amo"

Il bonzo prese la scimmietta fra le braccia, per poi posare le proprie labbra sulle sue.
Goku allacciò le mani dietro il suo collo, e lo attirò a sè, un po' stupito, e un po' eccitato, iniziando ad approfondire il bacio.

Non appena le lingue si sfiorarono un tuono lassù sconquassò il cielo turchese, facendo vibrare persino le nuvole.

Le mani di Sanzo lo accompagnarono a terra, fino a farlo stendere, per avventarsi subito su di lui, con una mano spogliandolo e con l'altra accarezzando ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere.

Avere tra le braccia quello scricciolo dall'immenso potere lo riportava con la mente verso la memoria di un tempo passato in cui avrebbe voluto stringerlo a quel modo, ma non ricordava di averlo fatto, anche se qualcosa, dentro di lui, gli diceva che non era la prima volta che le loro anime si sfioravano in una comunione totale di sensi.

Succhiò quel collo delicato, la pelle morbida di bambino, le labbra rosee e piene assaporando ogni centimetro di quei petali gustosi che lo facevano sentire l'uomo più potente del mondo.


"Sanzo..."
La voce del demone gli risuonò calda nelle orecchie, invadendogli i timpani e il cuore, e facendolo sussultare.

"Dimmi piccolo" rispose con una dolcezza che non gli era propria, ma che sentiva appartenere a qualcosa di lui che era andato perso e che solo stando con Goku poteva ritrovare.

"Tu... ecco..." un dolce rossore si soffuse sulle gote di Goku, e Sanzo si scoprì a sorridere a quella dolce vista, e tornò a catturare di nuovo quelle dolci labbra che lo rendevano finalmente completo.

Goku gemette piano, sotto i tocchi delle sue mani, e Sanzo gli sorrise dolcemente, scorgendo nei suoi occhi una luce diversa, quasi più adulta, una luce che lo fece fremere fin nel profondo della sua mente.

"Piccolo... che succede?" chiese quasi d'istinto, le dita che accarezzavano le guance di Goku.

"Io ecco... io non..."

E sanzo comprese.
Goku era pronto, lo amava, ma quelli non erano nè il posto nè il momento giusto per andare fino in fondo.

Quel mondo stava per morire, e Goku non voleva che la nascita del loro amore fosse legata alla morte di qualcosa, nè di qualcuno.

"Homura è appena morto" sussurrò Sanzo "forse avrei dovuto avere più rispetto"

Goku sorrise, felice che l'uomo che amava avesse capito il suo stato d'animo con un solo sguardo.

"Ti amo tantissimo Sanzo, grazie..."
"Ti amo anche io" disse il bonzo, prendendo la piccola mano nella sua più grande, e trascinando Goku lontano da quel mondo.

Gojio e Hakkai li aspettavano all'uscita di quel mondo.

Sanzo si voltò e guardò triste quel cielo carico di colori, nebulosa matrice di quel mondo che se ne stava andando.

"Se incontri un Buddha, uccidilo... Se incontri un tuo antenato, uccidilo... Non avere legami. Non essere schiavo di nessuno. Vivi semplicemente per la tua vita." disse a labbra serrate, per poi sbuffare, voltandosi per guardare il suo piccolo amore.

"Cavolo... credo proprio che tutto ciò che mi hanno insegnato da oggi in poi, per me, non varrà più".

Owari

Sei: Scusateeeeeee ;_______________; Scusate se non ho messo la lemon ;_; scusa scusa scusa T___T
Vabbè... Spero vi piaccia lo stesso^*^
Un baciottolo
Sei che vi vuole un mondo di bene^*^



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