tendi le braccia allo specchio
Cerchi di afferrare il tuo riflesso, quello che vedi nei miei occhi…una figura ancora vitale, i cui tratti splendidi, seppur segnati dalla malattia, non si lasciano piegare dal dolore…vorresti esser forte come mi sembri, vorresti trovare in me la forza di cui necessiti…

ti muovi a stento e con sguardo severo
Le tue labbra, riarse, si socchiudono in cerca di refrigerio, di un'illusoria, momentanea salvezza…nelle tue pupille, offuscate dalla febbre, spazzano sprezzanti il piano del comodino accanto al letto, in cerca di qualcosa che possa aiutarti…ma che sai non esistere…

biascichi un malinconico Modugno
Balbetti strani suoni che forse sono parole, o magari maledizioni per questa sorte inesorabile, nella sua crudezza…ma non sento rancore, non odio…non è colpa di nessuno…vagheggi, ricordando il nostro ultimo viaggio, assieme solo noi due, infischiandocene del mondo…e della morte, quando ancora non sapevamo…

Di quei violini suonati dal vento
Le nostre voci che si inseguivano nelle canne, i sospiri fra i giunchi sottili, flessuosi come il tuo corpo, quando mi spingevo in te. Le tue risa acute che rivaleggiavano col canto degli usignoli, quando ti solleticavo i fianchi col fiato, spargendo brividi su questa pelle, da essi ora martoriata.

l'ultimo bacio mia dolce bambina
Presto sarà finita, non soffrirai più. Fra poco, si sarà compiuto l'ultimo tocco fra le nostre labbra, quando i tuoi occhi si chiuderanno per sempre, e tu te ne andrai in un luogo migliore, un giardino senza macchia dove potrai vivere puro, per sempre…dove spero mi aspetterai…

brucia sul viso come gocce di limone
Io sono un debole porcospino innamorato, come mi hai sempre chiamato tu…un piccolo riccio che, al posto degli aculei, tiene lontana la gente con sorriso…tutti, ma non te. Ma ora, questi baci che non smettono di cadere, non fanno che ricordarti dolorosamente che tutto questo avrà una fine…non lontana, come ognuno spera, ma vicina…tanto, troppo vicina…

l'eroico coraggio di un feroce addio
Che cosa deve fare un ragazzo innamorato, quando il suo compagno, marchiato dall'AIDS, giunge all'ingiusto capolinea della sua vita? Volevo esser forte, e sostenerti fino alla fine. Ma chi sorreggerà me? Dovrei andarmene, come tu volevi…ma sarebbe stato crudele…e a cosa sarebbe servito? A chi, servirebbe?

ma sono lacrime mentre piove piove
Anche il cielo è triste, sembra accompagnarmi lungo questa discesa. Non ho più forze per evitare di piangere…lo faccio, mi lascio andare, imito le nubi…ho bisogno di questa comprensione celeste. Di quel suono discreto che sembra abbracciarmi, e dirmi che non sarò mai solo…assieme al tuo ricordo, ci sarà lui…
mentre piove piove
mentre piove piove

Magica quiete velata indulgenza
I momenti peggiori sono passati, ormai. Non soffri…il tuo corpo è così imbottito di antidolorifici, che il dolore non esiste più…per te. Le ultime ore assieme sono fra le più dolci che io ricordi…nel tuo sorriso beato, un po' inebetito, mi sento perdonato…posso far finta di essermi assolto, mentre in realtà so bene che tutto questo è colpa mia, che non ho saputo proteggerti…

dopo l'ingrata tempesta
Quanto abbiamo litigato, il giorno che me l'hai detto. Non perché fossi arrabbiato con te…no, era me stesso che odiavo. Questo corpo inutile, che era rimasto illeso nell'incidente, che non ha preso al tuo posto quella sacca di sangue infetto…se solo ti avessi fatto da scudo, ora sarei io, a un passo dall'aldilà. Ma tu, probabilmente, non me l'avresti mai permesso…

riprendi fiato e con intenso trasporto
Le tue labbra si schiudono, in cerca d'acqua…bevo un sorso, e lo faccio scivolare in te, baciandoti con tutto l'amore che ancora possiedo, quelle briciole non carbonizzate dalla disperazione. Spalanco gli occhi, tu stai rispondendo alla mia passione…la tua lingua sfiora dolcemente la mia. Quanto mi è mancato tutto questo…

celebri un mite e insolito risveglio
Nella morte, i tuoi sensi risbocciano…mi ami, me lo dimostri. Il tuo bacio d'addio…non ci sfioravamo da quando l'hai saputo…troppa la paura che le tue gengive sanguinassero, che una screpolatura sulle tue labbra mi contaminasse…questo significa che è davvero la fine, Hiroaki? Quando ci staccheremo, tu mi avrai lasciato?

Mille violini suonati dal vento
Le nostre voci, quelle dei nostri amici, i compagni del Ryonan, dello Shohoku, e di tutte le squadre della prefettura che sono venuti a trovarci, risuonano nell'aria in una sinfonia triste, un canto funebre che palpita attorno a noi, volendoci accompagnare verso la fine…non siamo soli, Hiroaki…non lo siamo ora, non lo saremo in futuro, anche se divisi…il nostro affetto ci avvolgerà sempre, ovunque…

l'ultimo abbraccio mia amata bambina
Le tue dita non hanno più la forza dirompente di un tempo, non mi segnano più la pelle della schiena, come quando ti facevo raggiungere il più possente degli orgasmi…ora scivolano via da me, si adagiano bianchissime sulle lenzuola, sembrano fondersi ad esse…

nel tenue ricordo di una pioggia d'argento
Spero non ti sia accorto di ciò che ho fatto prima, avevo giurato di non piangere…te l'ho promesso il giorno in cui sei tornato a casa, uscendo dall'ospedale…che non lo avrei più fatto…le mie lacrime avrei voluto lasciarle lì, in quella notte illuminata dalla luna…non piangerò più perché tu non lo vuoi, ma…non posso non ricordarle…

il senso spietato di un non ritorno
…perché adesso tu mi lascerai, e non tornerai più da me…la luce nei tuoi occhi si spegnerà, e io non potrò più far nulla per farla riaccendere…tu morirai, ed io rimarrò qui, a vivere nel tuo ricordo, a chiedermi se verrai a trovarmi nei miei sogni, o se invece non ti vedrò mai più, in questa vita…

Di quei violini suonati dal vento
Gli ultimi sussurri tenui vengono trascinati via, verso il cielo…ti aprono la strada, ti indicano il cammino per raggiungere le vette pure della felicità…io canto piano, voglio accompagnarti, imploro tutti gli dei che regnano su questi mondi che la mia voce si fonda alla tua, e ti scorti in eterno…

l'ultimo bacio mia dolce bambina
…è finita…è finita…ti sei slanciato verso di me, su di me, un attimo fa, per baciarci, per un ultimo tocco d'addio, dolce e amaro, sapevi che sarebbe stato l'ultimo, ed ora…ti vedo scivolare indietro, gli occhi socchiusi e le labbra semiaperte, affondi nel cuscino e non ti muovi più…

brucia sul viso come gocce di limone
Ora lo so…sono solo, non ci sei più, mi hai lasciato, mi resta solo il sapore effimero delle tue labbra, quanto durerà? Non lo so, credo poco...è così fugace, come la nostra vita, e mi fa male, è crudele, ti prego ti prego non so nemmeno io cosa chiederti, ma ti chiamo lo stesso…