NOTE: è una cavolata ma... l'ho scritta in meno di dieci minuti quindi fate un po' voi...
L'ultima
speranza
di Seimei
Questa è una storia che vi devo raccontare.
Ultimamente gli umani mi hanno deluso.
Si odiano, si uccidono, gridano, urlano e strepitano.
Hanno perso la capacità di amare.
Ma la storia che vi narrerò è la prova che l'amore vero ancora esiste.
Stavo, come ogni giorno, percorrendo il mio cammino obbligato quando notai due ragazzi che camminavano in un parco, diretti verso il campetto da basket.
La zona era la prefettura di Kanagawa, Giappone.
Incuriosita, mi fermai ad osservarli.
Come vi ho già detto, gli uomini ultimamente mi hanno reso davvero triste, ma quei due mi incuriosivano da morire.
Mentre proseguivo il mio cammino, tesi le orecchie per ascoltare la loro conversazione.
I due si erano fermati sul campetto.
Ricordo con precisione che era piena estate e faceva un caldo quasi insopportabile.
Mi chiesi per un attimo come facessero quei due ad aver voglia di giocare.
"Ai 20?"
Il ragazzo che aveva parlato era molto alto, con degli stupendi capelli rossi come il sole al tramonto e due occhi nocciola profondi come l'universo. La sua pelle era calda e abbronzata, e il suo sorriso luminoso era di sfida.
"Ai 20."
Anche l'altro ragazzo era molto alto, anche se leggermente meno del primo. Capelli nerissimi e pelle diafana lo rendevano così etereo che mi chiesi come sarebbe apparso sotto la pallida luce lunare.
Sicuramente evanescente, come il più bello dei fantasmi.
I suoi cupi occhi blu guardavano fissi il compagno e, per la prima volta nella mia vita, lessi negli occhi di un essere umano la più profonda delle passioni.
Quelli non erano semplici compagni di gioco.
Quei due giovani uomini erano sicuramente compagni di vita.
Iniziarono a giocare, noncuranti del caldo, che si faceva sempre più opprimente, tanto che persino le alate creature del cielo, riposavano quiete al riparo dai raggi cocenti della stella ardente, mentre le cicale davano, con il loro incessante frinire, il ritmo a quella strana partita.
Passarono le ore ma il punteggio era talmente fermo che si poteva pensare stessero giocando da appena 5 minuti.
Alla fine, stremati, i corpi seminudi imperlati di sudore, i due si accasciarono a terra, sorridenti, mentre si arrendevano uno all'altro, in quello che, senza dubbio alcuno, era un assoluto pareggio.
Il cielo si era fatto più scuro, e il sole, all'orizzonte, era già pronto ad affondare nel mare lucente, dando inizio al crepuscolo.
Il primo ad alzarsi fu il ragazzo moro.
"Hanamichi..." disse con la sua voce calda e profonda
"Sì Kaede?" rispose il rossino con un sorriso.
Sapeva già cosa stava per chiedergli.
"Ho voglia di fare l'amore"
Hanamichi si alzò aiutando il suo ragazzo a fare lo stesso.
"Anche io Kitsune, per tutta la notte..."
"E allora speriamo che questa sia la notte più lunga di tutti i tempi..."
Li vidi raccogliere le loro cose e correre via mano nella mano, felici come solo due innamorati possono essere.
Li vidi entrare in un casa uguale a tante altre, e chiudersi la porta alle spalle.
Sbirciai all'interno e loro erano appoggiati all'entrata, uno sull'altro, le loro bocche unite in un bacio magico.
Scese la notte.
Le stelle, dall'alto dei cieli, assistettero con me all'unione di quei due corpi, che si prendevano e si lasciavano, in un turbine di carezze e di amore, che li avvolgeva, rendendoli una cosa sola.
Li vidi spingere, uno dentro l'altro, ed urlare, gemere e piangere, di gioia e felicità, grazie ad un piacere non solo fisico, ma anche mentale, spirituale.
Amore totale.
Come il mio.
Io, madre sterile di tutte le creature, quella notte rimasi incantata a guardarne due speciali, innamorate e uniche.
E resi la notte davvero lunga, solo per loro.
Ma anche per me giunse l'ora di ripartire, e venne il giorno.
Il sole baciò i due amanti addormentati, illuminando una parte del mio corpo.
Un corpo strano.
Una sfera un po' schiacciata ai poli.
Perchè anche la Madre Terra, quale io sono, non può che fermarsi e sorridere, davanti ad un amore profondo come quello che, in questa notte unica, ha unito Kaede e Hanamichi per tutto il resto della loro vita.
owari
Nobu: Seimei è impazzita di colpo e non si prende nessuna responsabilità per
quello che ha scritto....
In effetti si vergogna anche un po', e ha lasciato a me l'ingrato compito di scusarsi con voi per sta cavolata che, diciamocelo, era meglio se non fosse stata scritta.
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