Una luce
nel buio
di Mokuren
Il suo sguardo pareva poterlo incenerire tanto era ardente.
"Tu cosa credi che voglia farti!?!" gli rispose questo
divertito.
Non era possibile, lui, un etero convinto, almeno fino a quel momento, che
si ritrovava avvinghiato ad un perfetto sconosciuto e la cosa peggiore era
il fatto che non aveva nessuna intenzione di fuggire, si sentiva già
eccitato da morire ed il senso di aspettativa era lacerante; non l'avrebbe
mai
confessato a nessuno, ma... in quel momento, in quel posto quasi irreale
lui voleva provare quel qualcosa di proibito ed esaltante che fino a quel
momento non si era mai concesso, voleva quel ragazzo, lo voleva più di
ogni
altra cosa, più della stessa aria che respirava.
Un sussurro uscì dalle sue labbra...
"....Posso... Posso sapere almeno... il tuo nome"
L'altro sorrise a quella richiesta avvicinando il volto al suo orecchio
che venne così carezzato dal caldo soffio del suo respiro provocandogli
un
brivido lungo la spina dorsale.
"Tooru.... il mio nome è Tooru...."
Il suo tono era basso, caldo, eccitante; e, dopo aver parlato gli poggiò
le labbra sul collo carezzando il punto sensibile sotto l'orecchio.
Alex si fece sfuggire un mugolio non appena avvertì quel leggero
contatto ed il suo tentatore, incoraggiato, continuò a baciarlo
dolcemente
risalendo pian piano lungo lo zigomo, poi sulla guancia, sugli occhi, il
naso.... o Dio, stava impazzendo, non aveva mai provato nulla di simile;
come
poteva desiderare così che quelle labbra raggiungessero le sue!
Il Respiro di Alex si fece ansante, il suo corpo aveva acquisito una
propria volontà e si inarcava voglioso e trepidante; e quando finalmente
quelle
labbra trovarono le sue, le accolse dischiudendosi senza aspettare un solo
altro attimo.
Alex circondo Tooru con le braccia per non farlo scappare, ma questi non
ne aveva la benché minima intenzione, stava letteralmente divorandogli la
bocca, come un assetato che ha trovato la sua fonte.
Le loro lingue si incontravano, carezzavano, scontravano, esplorandosi a
vicenda come avevano iniziato a fare anche le loro mani.
Alex lisciò i morbidi capelli del compagno sulla nuca
e poi scese a sfiorargli le spalle per stringerle e premerlo così
ancor più al suo corpo.
Tooru invece gli stava sbottonando la camicia sul petto
infilandovi le mani per scostarne i lembi, iniziando poi a carezzarlo,
dolcemente,
lentamente, quasi vi stesse praticando un antico massaggio; i movimenti di
quelle mani sul suo torace erano quasi ipnotici e quando giunsero a
sfiorargli un capezzolo, ormai turgido, una scossa lo attraversò
lasciandolo
senza
fiato e costringendolo a reclinare in dietro la testa di scatto
interrompendo così il bacio.
Tooru a quella sua reazione sorrise e abbasso il volto per poter carezzare
con le labbra e la lingua i punti dove prima era passato con le dita; la
pelle di quel ragazzo era così liscia, calda, levigata e leggermente
profumata di
sapone, non si era mai comportato così con nessuno dei suoi patner
precedenti, solitamente erano loro a prendere l'iniziativa, non lui, non
aveva mai provato il desiderio di ricambiare le loro carezze di dare
piuttosto che ricevere piacere, esaltandosi per il godimento altrui, ma
quella volta... quella volta era stato tutto diverso, non si era mai
sentito
attratto, chiamato da un'altra persona come lo era stato da quel
ragazzo......
****
Stava bevendo un drink guardandosi attorno, quando era entrato lui, si era
infilato nel locale guardandosi attorno, quasi temesse di essere scorto,
poi,
sempre guardingo, si era seduto ad un tavolo in penombra, nascosto,
osservando
con attenzione tutto quello che gli accadeva intorno, curioso e insicuro
al
tempo stesso; e lui si era incantato ad osservarlo, quel volto dai
lineamenti delicati, era veramente molto carino, a prima vista non gli si
davano più di 17, 18 anni, ma, visto che gli era stato consentito
l'accesso,
ne
doveva avere come minimo 21. Era quasi tenero così spaurito e spaesato,
ma
curioso; chi sa quale insano istinto lo aveva spinto ad entrare; si ritrovò
a sorridere divertito di tutto quell'imbarazzo mal nascosto.
Infatti ogni qualvolta un avventore gli faceva un cenno sorridendogli lui
si voltava dall'altra parte di scatto arrossendo fino alle radici dei
capelli; che buffo, la curiosità spesso porta a compiere azioni di cui
poi
ci
si pente.
Quel giovane si meritava una lezione, non si va a curiosare dove non si
deve.... e la sua decisione si rafforzò nel momento in cui scorse il suo
sorriso, il sorriso goloso e luminoso, voglioso come quello di un bimbo
eccitato, nel momento in cui il cameriere del locale gli mise davanti un
enorme gelato colorato; a quel punto un desiderio mai sperimentato gli
solleticò lo stomaco; aveva una voglia matta di stuzzicarlo un po'... di
avvicinarglisi per
vedere se era veramente così carino come gli sembrava da quella
distanza; quasi gli prudevano le mani per la voglia di "giocare"
con
lui, di giocare al gatto col topo, un topino davvero molto appetitoso;
quella sera era andato li per rimorchiare un ricco cliente, ma una piccola
variante ai suoi piani non era poi uno sgarro così grave, per una volta
desiderava prendere e non dare piacere... ma, mentre continuava ad
osservare
quel giovane non fu più tanto sicuro di questo suo ultimo pensiero.
Presa la decisione si era alzato portando con se il bicchiere dirigendosi
poi verso quel tavolo appartato; bella postazione, nessuno li avrebbe
notati
ne disturbati anche se si fosse spinto un po' oltre le previsioni; mentre
gli si avvicinava nei suoi occhi era sfrecciata una luce maliziosa,
vogliosa, bramosa.
***
Certo che gli era venuta proprio una bella pensata! Si era ritrovato per
caso davanti a quel locale, con quella buffa insegna luminosa al neon di
colore rosa che gli lampeggiava davanti agli occhi; il "Jiakar"!
era noto a
tutti, pure a lui, cosa vi fosse in quel locale, o meglio, da che tipo di
persone venisse frequentato, spesso aveva sentito gli amici che ne
parlavano
ridendo e sparando battutine, spesso di cattivo gusto, verso i suoi
frequentatori, lui si era sempre astenuto da qualsiasi commento, non aveva
molti amici gay e non si sentiva di giudicarli o criticarli per le loro
scelte, ma era stato da sempre incuriosito da quel posto e dalle persone
che
lo frequentavano, vi vedeva un passaggio di ragazzi così.
"normali".. Tipi
eleganti o sportivi, giovanissimi e non, la curiosità l'aveva spinto più
di
una volta sulla soglia, ma poi il buon senso. o forse il timore di non
sapeva neppure lui cosa; l'avevano sempre fatto desistere. Ma quella
sera..,
quella sera quell'insegna era come riuscita ad ipnotizzarlo chiamandolo e
lui, come uno scemo, l'aveva ascoltate e aveva varcato quella soglia.
Solo quando ormai era dentro si era pienamente reso conto di ciò che
aveva
fatto, ma ormai, giunto fin li, non vedeva motivo per tirarsi indietro, in
fin dei conti cosa gli poteva mai accadere?
Alla sala principale si accedeva tramite un lungo corridoio il cui
pavimento
era ricoperto da una guida rosso porpora, morbida e alta che attutiva
qualsiasi rumore; giunto all'entrata della sala vi si accostò esitante
sbirciandone l'interno.
Si era immaginato un sacco di cose, ma mai quello che si trovò davanti:
un
ambiente in stile classico con luci soffuse e tavolini in caldo legno
scuro,
i divanetti erano ricoperti da morbide imbottiture dello stesso colore
della
guida che aveva percorso, questi erano come piccole nicchie a se, unite e
separate dal resto allo stesso tempo. Era veramente un ambiente elegante e
il tutto era condito con una dolce musica di sottofondo.. Un pianoforte! I
clienti erano seduti compostamente ai tavoli o al bancone del bar che
parlavano tra loro silenziosamente, un brusio piacevole di persone a loro
agio.. Tutti uomini!
Alex deglutì e si fece avanti accomodandosi ad un tavolo in un angolo, un
po' appartato per non dare nell'occhio; sedutosi si mise ad osservare le
altre
persone li riunite con curiosità, uno dei tipi seduti al banco lo notò e
gli
rivolse un sorriso ammiccante... che caspita, era appena arrivato che già
tentavano di rimorchiarselo. Arrossì violentemente, voltando la testa
dalla
parte opposta, che vergogna, forse era meglio se alzava i tacchi e se ne
andava subito.. Ma, proprio in quel momento gli si avvicinò un cameriere
che
gli sorrise caloroso chiedendogli cosa poteva portargli. Fregato! Ora
doveva
ordinare e finire almeno la consumazione, ma, cosa poteva ordinare?.. Era
molto meglio evitare gli alcolici.. allora.. Cosa?. Un gelato, certo! Era
la
cosa più sicura.
Il giovane cameriere scrisse l'ordinazione e tornò dopo poco con una
grossa
coppa di gelato alla vaniglia con panna montata, cioccolata, cialde il
tutto
rifinito con delle buffe decorazioni colorate, un'opera che avrebbe
estasiato qualsiasi ragazza e, a dire il vero, piaceva pure a lui che
vedendola sfoderò un sorrisetto gongolante, da vero idiota, ma non poté
evitarlo, adorava il gelato. Ringraziò il cameriere che si allontanò e
tuffo
il cucchiaio in quella cremosa delizia.
Tutto intento com'era a leccarsi i baffi, non si era neppure accorto del
giovane, dall'altra parte del locale,che lo fissava insistentemente, come
non si accorse di lui quando si alzò dal suo posto e si diresse verso di
lui; non lo notò fin quando non gli rivolse la parola mentre si sedeva
davanti a lui.
"Ciao, non ti ho mai visto da queste parti! Nuovo?!"
Per poco non si strozzò con il gelato rimanendo poi con il cucchiaio a
mezz'aria a fissare due enormi occhi di un verde.. un verde che non aveva mai
visto in alcun altra persona.
"Hei! Che ti succede, stai forse aspettando qualcuno?" e mentre
pronunciava
quelle parole gli sfioro lievemente con le dita la mano che reggeva in
bicchiere.
A quell'inaspettato tocco Alex aveva spalancato gli occhi
ritirandosi come se si fosse scottato, rischiando di far cadere a terra lo
stesso bicchiere che venne prontamente ripreso dal tipo che lo fissava
insistente e con sulle labbra in sorrisetto divertito, il sorriso di uno
che
la sa lunga.
Tooru si sorprese a fissare quelle labbra rosse e leggermente dischiuse
per
la sorpresa; era molto più carino di quel che credeva, e anche molto più
spaurito e fuori posto, ma proprio quella sua aria spaventata e
imbarazzata
lo eccitava da morire.
Si, voleva perlomeno riuscire a baciarlo, riuscire a sfiorare con le sue
quelle labbra che l'altro stava
letteralmente martoriando con i denti, denti candidi che affondavano
inesorabili in quella carne rossa, era quasi ipnotico il loro movimento...
più che i secondi passavano e più che l'eccitazione montava dentro di
lui,
all'inizio aveva voluto essere un gioco, l'intenzione era quella di dare
una
piccola lezione ad un giovane un po' troppo curioso, ma, se non stava
attento, era certo che si sarebbe spinto molto oltre quelli che erano
stati
i suoi progetti iniziali.
Alex cercò di riscuotersi dall'iniziale sorpresa che l'aveva bloccato,
doveva far capire a quel tipo che.. Cosa! che lui era li ma non era uno di
loro... che era entrato solo per soddisfare la sua assurda curiosità...
che
a lui piacevano le ragazze e non i ragazzi anche se questi erano belli e
con
dei magnetici occhi verdi...
Mentre era intento a cercare una scusa qualsiasi per andarsene sentì
delle
calde dita afferrargli un polso ed iniziare a carezzarlo dolcemente, con
un
movimento lenta, delicato, rilassante che lo stordì ancor più non
permettendogli neppure di ritrarsi, tanto era piacevole quel contatto;
Alex
si trovò a pensare le cose più assurde in quel momento, come il fatto
che
non si era mai accorto di che sensibile zona fosse il polso, lì dove si
sente battere il cuore, il suo cuore che aveva aumentato in numero dei
battiti mentre i suoi occhi continuavano a fissare ostinati il pavimento
nel
timore che, se li avesse alzati, incontrando quelle iridi verde mare,
sarebbe stato perso del tutto.
"Sei carino, veramente carino, mi sei piaciuto non appena ti ho
visto; di
solito non sono così.. Invadente con le persone che non conosco.. Ma..
Con
te non ne ho potuto fare proprio a meno. Mi piaci!"
"OH MIO DIO!" Come poteva accadere a lui tutto ciò? in un certo
qual modo se
l'era cercata, ma non credeva...
Si sentì sfiorare una guancia e alzò lo sguardo che fino a quel momento
aveva tenuto ostinatamente abbassato e incontrò nuovamente quegli occhi..
Quei meravigliosi occhi in cui si perse per un attimo. Ma cosa succedeva
al
suo corpo, perché non rispondeva più al suo cervello che gli ordinava di
fuggire, di darsela a gambe levate se non voleva che.., il problema era
che
forse il suo corpo e anche lui non volevano veramente fuggire; ed era,
probabilmente per quello, che ora era li a specchiarsi in quello sguardo
di
fuoco.
Il tempo da quel momento si era come fermato, non sapeva neppure lui cosa
fosse successo poi, era solo consapevole che ora era tra le braccia di
quel
ragazzo eccitato e tremante come un bambinetto alla sua prima
esperienza......
****
Il suo corpo era letteralmente in fiamme, il suo sangue era come lava ed
il
suo cuore impazzito batteva furibondo contro le sue costole.
I calore sprigionato da quelle labbra, da quella lingua che vagavano
fameliche sul suo petto, sulla sua carne rovente lo facevano impazzire; si
inarcava disperato per andare incontro a quelle sensazioni uniche,
ansimando, mugolando, pregando non sapeva neppure lui per cosa.
Lo sentì scendere lungo il suo torace giù, sempre più in basso fino a
raggiungere il bordo dei pantaloni che iniziò a sbottonate; ora a
trattenere
la sua virilità ormai sul punto di esplodere c'era solo la sottile stoffa
degli slip.
Se l'avesse toccato lì sarebbe impazzito. o forse era il contrario, sentì
la
sua mano che gli copriva la bocca e poi avvertì il contatto tiepido
delle
dita di Tooru che scivolavano sul suo basso ventre scostando al loro
passaggio l'elastico di quella sua ultima barriera.
La sua virilità schizzo fuori dura e turgida finalmente libera da
costrizioni, sollievo e estasi per quella liberazioni si unirono, fin
quando
qualcosa di umido e caldo non lo sfiorò proprio in quel punto in cui era
concentrato tutto il suo essere. Se non avesse avuto quella mano che gli
tappava la bocca a quel contatto avrebbe gridato, ma invece non gli uscì
più
di un lamento smorzato.
Quella bocca al sentire la sua reazione si fece più audace, lo baciò, lo
leccò fin quando non lo avvolse completamente iniziando a muoversi
attorno a
lui portandolo sul baratro dell'estasi più totale.
Alex afferrò i capelli di Tooru e lo spinse ancor più contro di se, in
un
ritmo travolgente fin quando sentì che non avrebbe potuto resistere oltre
e
cercò di allontanarlo di dirgli che... ma non ci fu tempo, gli venne in
bocca copioso e cremoso svuotandosi in quella bocca che non si era
allontanata ma che anzi, continuava a stimolarlo succhiandolo fino all'ultima goccia.
Era stato meraviglioso, sfavillante, ma sentiva che non era ancora tutto,
che c'era dell'altro, molto altro ancora da provare.
Sentì Tooru che si rialzava scivolandogli contro e riaccendendo così il
suo
desiderio, giunto alla sua bocca lo baciò nuovamente per far si che anche
lui potesse sentire il sapore dolce amaro del proprio seme che lo inebriò.
Alex ricambiò il bacio con tutto se stesso, con ogni fibra del suo
essere,
desiderando di poter ricambiare tutto il piacere che gli era stato appena
donato.
Quel giovane era la cosa più esaltante che gli fosse mai capitata, era
quasi
venuto sentendo il piacere dell'altro mentre raggiungeva l'orgasmo; e la
certezza di essere il primo, l'aveva reso ancor più sensibile ad ogni sua
più piccola sensazione.. Era certo che fosse ancora vergine, almeno per
quanto riguardava quel tipo di esperienza, era così bello, così indifeso
e
dolce.. Di sicuro in quel momento non gli avrebbe rifiutato nulla, ma era
giusto approfittare di lui, perché quello che voleva fare non poteva
definirsi in altro modo, di sicuro se si fosse spinto fino in fondo non
avrebbe trovato opposizioni, ma poi quel ragazzo, il giorno dopo, passato
quel momento di pura follia ormonale, si sarebbe probabilmente odiato
incolpando lui di tutto e non a torto.. Ma non era in grado, non era forte
abbastanza per dire basta, che lo odiasse pure, lui non si sarebbe
fermato,
in fin dei conti cosa poteva cambiare nel suo oscuro mondo l'odio di un
altro sconosciuto!
Tooru si strinse contro il corpo del ragazzo e avvicinò il volto al suo:
"Ti basta questo o vuoi di più, siamo solo all'inizio, ma se lo
desideri ci
fermiamo, altrimenti." Una pausa "... posso fatti provare la
vera estasi!"
Alex non riusciva a pensare in maniera lucida con Tooru che gli sedeva
sulle
gambe, con il corpo premuto al suo, con il respiro nella sua bocca, con
gli
occhi incatenati a quelli dell'altro. Non riuscì a far altro che annuire
riallacciando poi la bocca a quella di lui che non si fece pregare e lo
invase di nuovo con rinnovato vigore, con una passione tale da fargli
venire
i brividi per l'aspettativa del poi.
Tooru si slaccio dall'abbraccio che li legava e lo prese per mano
conducendolo su per una scala che si apriva su un corridoio costeggiato da
robusta porte di legno.
Sia diresse verso una di queste e con una chiave che tirò fuori da una
tasca
della giacca la aprì spingendolo poi in un ambiente avvolto in una densa
penombra.
In questa stanza il pavimento era ricoperto da spessi tappeti, la mobilia
era quasi inesistente fatta eccezione per due poltrone e un enorme
letto
posto al centro dell'ambiente.
Tooru chiuse la porta alle sue spalle e raggiunse la sua preda che era
immobile dove l'aveva lasciata, l'abbracciò da dietro strusciando il suo
corpo eccitato contro la schiena di questo che subito reagì mugolando.
"Cosa c'è, hai forse cambiato idea? Vuoi tirarti indietro? Puoi
ancora
farlo!"
No che non poteva, non con quel calore intossicante che lo abbracciava, lo
avviluppava, lo provocava.
Come risposta poggio la testa alla sua spalla abbandonandosi a lui,
affidandosi completamente a lui.
Quel gesto, quella resa incondizionata emozionarono Tooru come mai gli era
successo, avrebbe fatto tutto ciò che poteva per far si che quella notte
fosse indimenticabilmente esaltante per quel bellissimo ragazzo, anche a
costo di sacrificare il suo piacere a quello di lui.
Gli baciò dolcemente il collo, le spalle, lasciando al suo passaggio
delle
striature umide sul corpo del compagno che iniziò a tremare, poi gli
afferrò
i lembi della camicia aperta sul petto e gliela sfilò carezzandogli la
pelle
lieve come il tessuto stesso, denudandogli così la parte superiore del
corpo, poi gli passò le braccia intorno al torace per carezzargli il
petto,
il ventre, scendendo sempre più giù carezzandogli i fianchi le cosce e
trascinando via con loro anche i suoi pantaloni e gli slip, fino a
lasciarlo
nudo ed inequivocabilmente eccitato.
Tooru sorrise e lo baciò ancora trascinandolo sul letto fino a cadervi
sopra
schiacciandolo con il suo peso.
Li distesi uno sopra l'alto, lo carezzò ancora e ancora fino a farlo
gridare, giocò col suo corpo fino a portarlo alla soglia della pazzia
tanto
era il desiderio, la brama di raggiungere il piacere supremo, mille volte
sfiorato, ma mai raggiunto, Tooru era un mago nel riuscire a portarlo al
limite senza mai farglielo oltrepassare; il suo corpo a quel punto era
teso
come la corda di un violino:
"Ti prego.."
Lo pregò disperato
"Cosa vuoi. Dimmelo.!"
Alex ansimava, si contorceva, mugolava senza ritegno alcuno, era come
essere
catapultato in un'altra dimensione, come il perdersi in un mare, il suo
corpo dopo aver assaggiato quel piacere ne era divenuto famelico ed
insaziabile; cosa voleva? Voleva quel piacere, ne voleva ancora, ne voleva
sempre di più, voleva tutto, voleva LUI!
".. Voglio... Voglio, te!"
"Certo, e mi avrai!"
Gli carezzò una guancia sorridendo, poi prese un grosso cuscino e glielo
mise sotto il bacino e gli carezzò le cosce divaricandogliele con
gentilezza, dopo di che iniziò a carezzarlo nell'incavo tra i glutei, una
carezza delicata che andò a sfiorare massaggiando il suo anello fino a
farvi
scivolare dentro un dito umido.
Alex si irrigidì, ma solo per un attimo a quella dolce invasione, poi si
rilassò cercando di godere di quell'insolita carezza che si andava via
via
facendo più pressante, più intima fino a strappargli un mugolio di
piacere,
poi sentì che a quelle dita si sostituiva qualcosa di più importante,
palpitante, duro e la paura lo fece irrigidire.
"Rilassati o sentirai male" e mentre diceva questo gli carezzò
il membro con
la mano frizionandolo dolcemente.
Alex a quel contatto si inarcò dimentico di tutto, percepì solo una
fitta,
un dolore che fu breve, poi se lo sentì scivolare dentro, caldo, liscio,
pulsante, enorme; trattenne il respiro, ma solo per un attimo, il suo
corpo
si abituò presto a quell'invasione e quella sensazione di iniziale
fastidio,
di bruciore, di pienezza, era come se quella palpitante virilità avesse
riempito tutto il suo spazio, tutte quelle strane percezioni si
tramutarono
man mano in ondate di puro piacere che si infransero sul suo corpo sempre
più alte e intense ad ogni spinta dell'amante che si mosse
inizialmente
piano, per consentire al suo corpo di prendere atto della situazione, per
permettere a questo di abituarsi alla sua presenza, ad un certo punto però
sembrò non riuscire più a trattenersi e iniziò a muoversi più
velocemente
penetrandolo sempre più profondamente, ormai privi entrambi di qualsiasi
razionale istinto si persero in quel magico momento, fin quando non
raggiunsero la vetta assieme gridarono all'unisono il loro appagamento; fu
come un'esplosione di fuochi d'artificio che lasciò entrambi sfiniti e
senza
fiato, ma felici.
Dopo qualche attimo Tooru uscì delicatamente dal suo corpo e si accasciò
sfinito sopra di lui che era ancora stordito e ansante, Sentì il compagno
spostarglisi di fianco e stringerlo poi a sè sospirando.
Era stata un'esperienza magnifica che si ripeté più e più volte nel
corso di
quella lunga notte di inizio estate
***
La mattina seguente Alex si risvegliò solo in quell'enorme letto ormai
freddo, dove era
sparito Tooru... ma poi era veramente quello il suo nome?
Si coprì gli occhi con un braccio
Oh Dio, cosa aveva fatto, come aveva potuto la sua vita cambiare così
tanto in una sola notte!
Mai in tutti i suoi 21 anni aveva vissuto una simile esperienza, sentiva
ancora i muscoli indolenziti, soprattutto nelle parti più intime, che
notte! non si ricordava neppure più quante volte l'avevano fatto....
Giunto a quel punto non poteva più tornare indietro e non era sicuro
neppure di volerlo; sorrise di sè e di tutte le sue paure, in fin dei
conti
non era accaduto nulla che lui non aveva gia intuito da tempo, ora aveva
acquisito quella consapevolezza di se che fino a quel momento aveva
rifiutato ad ogni costo; l'unica cosa che contava per lui, arrivato a quel
punto, era riuscire a rintracciare Tooru, non era sicuro che quella fosse
la
cosa più giusta da fare, quasi
certamente questo non voleva rivederlo, in fin dei conti era stato lui a
sparire senza dire una parola, ma al solo ricordo della notte ormai
finita,
dei
suoi occhi verdi come il sottobosco e profondi come il mare in cui aveva
letto una vena di tristezza unita a tutta quella travolgente passione, non
poteva fare a meno di sentirsi nuovamente scosso e ansioso di rincontrarli
per perdersi nelle loro profondità, per riuscire così a leggervi
qualcosa
che andava oltre la passione, oltre l'attrazione fisica.
Tooru l'aveva ormai marchiato, il rischio era quello di vedere il suo
cuore andare letteralmente in frantumi, ma lo doveva ritrovare ad ogni
costo,
se non l'avesse fatto non era certo di riuscire ad andare avanti
continuando
a condurre una
vita apparentemente normale.... senza quegli occhi, senza di lui ormai si
sentiva perso, in una sola notte Tooru si era trasformato nel sole attorno
cui lui voleva gravitare, un sole che era fuggito lasciandolo solo, freddo
in quella mattina di Giugno.
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