Una luce nel buio

di Mokuren



Il suo sguardo pareva poterlo incenerire tanto era ardente.
"Tu cosa credi che voglia farti!?!" gli rispose questo divertito.
Non era possibile, lui, un etero convinto, almeno fino a quel momento, che si ritrovava avvinghiato ad un perfetto sconosciuto e la cosa peggiore era il fatto che non aveva nessuna intenzione di fuggire, si sentiva già eccitato da morire ed il senso di aspettativa era lacerante; non l'avrebbe mai confessato a nessuno, ma... in quel momento, in quel posto quasi irreale lui voleva provare quel qualcosa di proibito ed esaltante che fino a quel momento non si era mai concesso, voleva quel ragazzo, lo voleva più di ogni altra cosa, più della stessa aria che respirava.
Un sussurro uscì dalle sue labbra...
"....Posso... Posso sapere almeno... il tuo nome"
L'altro sorrise a quella richiesta avvicinando il volto al suo orecchio che venne così carezzato dal caldo soffio del suo respiro provocandogli un brivido lungo la spina dorsale.
"Tooru.... il mio nome è Tooru...."
Il suo tono era basso, caldo, eccitante; e, dopo aver parlato gli poggiò le labbra sul collo carezzando il punto sensibile sotto l'orecchio.
Alex si fece sfuggire un mugolio non appena avvertì quel leggero contatto ed il suo tentatore, incoraggiato, continuò a baciarlo dolcemente risalendo pian piano lungo lo zigomo, poi sulla guancia, sugli occhi, il naso.... o Dio, stava impazzendo, non aveva mai provato nulla di simile; come
poteva desiderare così che quelle labbra raggiungessero le sue!
Il Respiro di Alex si fece ansante, il suo corpo aveva acquisito una propria volontà e si inarcava voglioso e trepidante; e quando finalmente quelle labbra trovarono le sue, le accolse dischiudendosi senza aspettare un solo altro attimo.
Alex circondo Tooru con le braccia per non farlo scappare, ma questi non ne aveva la benché minima intenzione, stava letteralmente divorandogli la bocca, come un assetato che ha trovato la sua fonte.
Le loro lingue si incontravano, carezzavano, scontravano, esplorandosi a vicenda come avevano iniziato a fare anche le loro mani.
Alex lisciò i morbidi capelli del compagno sulla nuca e poi scese a sfiorargli le spalle per stringerle e premerlo così ancor più al suo corpo.
Tooru invece gli stava sbottonando la camicia sul petto infilandovi le mani per scostarne i lembi, iniziando poi a carezzarlo, dolcemente, lentamente, quasi vi stesse praticando un antico massaggio; i movimenti di quelle mani sul suo torace erano quasi ipnotici e quando giunsero a sfiorargli un capezzolo, ormai turgido, una scossa lo attraversò lasciandolo senza fiato e costringendolo a reclinare in dietro la testa di scatto interrompendo così il bacio.
Tooru a quella sua reazione sorrise e abbasso il volto per poter carezzare con le labbra e la lingua i punti dove prima era passato con le dita; la pelle di quel ragazzo era così liscia, calda, levigata e leggermente profumata di sapone, non si era mai comportato così con nessuno dei suoi patner precedenti, solitamente erano loro a prendere l'iniziativa, non lui, non aveva mai provato il desiderio di ricambiare le loro carezze di dare piuttosto che ricevere piacere, esaltandosi per il godimento altrui, ma quella volta... quella volta era stato tutto diverso, non si era mai sentito attratto, chiamato da un'altra persona come lo era stato da quel ragazzo......
****
Stava bevendo un drink guardandosi attorno, quando era entrato lui, si era infilato nel locale guardandosi attorno, quasi temesse di essere scorto, poi, sempre guardingo, si era seduto ad un tavolo in penombra, nascosto, osservando con attenzione tutto quello che gli accadeva intorno, curioso e insicuro al tempo stesso; e lui si era incantato ad osservarlo, quel volto dai lineamenti delicati, era veramente molto carino, a prima vista non gli si davano più di 17, 18 anni, ma, visto che gli era stato consentito l'accesso, ne doveva avere come minimo 21. Era quasi tenero così spaurito e spaesato, ma curioso; chi sa quale insano istinto lo aveva spinto ad entrare; si ritrovò a sorridere divertito di tutto quell'imbarazzo mal nascosto.
Infatti ogni qualvolta un avventore gli faceva un cenno sorridendogli lui si voltava dall'altra parte di scatto arrossendo fino alle radici dei capelli; che buffo, la curiosità spesso porta a compiere azioni di cui poi ci si pente.
Quel giovane si meritava una lezione, non si va a curiosare dove non si deve.... e la sua decisione si rafforzò nel momento in cui scorse il suo sorriso, il sorriso goloso e luminoso, voglioso come quello di un bimbo eccitato, nel momento in cui il cameriere del locale gli mise davanti un enorme gelato colorato; a quel punto un desiderio mai sperimentato gli solleticò lo stomaco; aveva una voglia matta di stuzzicarlo un po'... di avvicinarglisi per vedere se era veramente così carino come gli sembrava da quella distanza; quasi gli prudevano le mani per la voglia di "giocare" con lui, di giocare al gatto col topo, un topino davvero molto appetitoso; quella sera era andato li per rimorchiare un ricco cliente, ma una piccola variante ai suoi piani non era poi uno sgarro così grave, per una volta desiderava prendere e non dare piacere... ma, mentre continuava ad osservare quel giovane non fu più tanto sicuro di questo suo ultimo pensiero.
Presa la decisione si era alzato portando con se il bicchiere dirigendosi poi verso quel tavolo appartato; bella postazione, nessuno li avrebbe notati ne disturbati anche se si fosse spinto un po' oltre le previsioni; mentre gli si avvicinava nei suoi occhi era sfrecciata una luce maliziosa, vogliosa, bramosa.
***
Certo che gli era venuta proprio una bella pensata! Si era ritrovato per caso davanti a quel locale, con quella buffa insegna luminosa al neon di colore rosa che gli lampeggiava davanti agli occhi; il "Jiakar"! era noto a tutti, pure a lui, cosa vi fosse in quel locale, o meglio, da che tipo di persone venisse frequentato, spesso aveva sentito gli amici che ne parlavano ridendo e sparando battutine, spesso di cattivo gusto, verso i suoi frequentatori, lui si era sempre astenuto da qualsiasi commento, non aveva molti amici gay e non si sentiva di giudicarli o criticarli per le loro scelte, ma era stato da sempre incuriosito da quel posto e dalle persone che lo frequentavano, vi  vedeva un passaggio di ragazzi così. "normali".. Tipi eleganti o sportivi, giovanissimi e non, la curiosità l'aveva spinto più di una volta sulla soglia, ma poi il buon senso. o forse il timore di non sapeva neppure lui cosa; l'avevano sempre fatto desistere. Ma quella sera.., quella sera quell'insegna era come riuscita ad ipnotizzarlo chiamandolo e lui, come uno scemo, l'aveva ascoltate e aveva varcato quella soglia.
Solo quando ormai era dentro si era pienamente reso conto di ciò che aveva fatto, ma ormai, giunto fin li, non vedeva motivo per tirarsi indietro, in fin dei conti cosa gli poteva mai accadere?
Alla sala principale si accedeva tramite un lungo corridoio il cui pavimento era ricoperto da una guida rosso porpora, morbida e alta che attutiva qualsiasi rumore; giunto all'entrata della sala vi si accostò esitante sbirciandone l'interno.
Si era immaginato un sacco di cose, ma mai quello che si trovò davanti: un ambiente in stile classico con luci soffuse e tavolini in caldo legno scuro, i divanetti erano ricoperti da morbide imbottiture dello stesso colore della guida che aveva percorso, questi erano come piccole nicchie a se, unite e separate dal resto allo stesso tempo. Era veramente un ambiente elegante e il tutto era condito con una dolce musica di sottofondo.. Un pianoforte! I clienti erano seduti compostamente ai tavoli o al bancone del bar che parlavano tra loro silenziosamente, un brusio piacevole di persone a loro agio.. Tutti uomini!
Alex deglutì e si fece avanti accomodandosi ad un tavolo in un angolo, un po' appartato per non dare nell'occhio; sedutosi si mise ad osservare le altre persone li riunite con curiosità, uno dei tipi seduti al banco lo notò e gli rivolse un sorriso ammiccante... che caspita, era appena arrivato che già tentavano di rimorchiarselo. Arrossì violentemente, voltando la testa dalla parte opposta, che vergogna, forse era meglio se alzava i tacchi e se ne andava subito.. Ma, proprio in quel momento gli si avvicinò un cameriere che gli sorrise caloroso chiedendogli cosa poteva portargli. Fregato! Ora doveva ordinare e finire almeno la consumazione, ma, cosa poteva ordinare?.. Era molto meglio evitare gli alcolici.. allora.. Cosa?. Un gelato, certo! Era la cosa più sicura.
Il giovane cameriere scrisse l'ordinazione e tornò dopo poco con una grossa coppa di gelato alla vaniglia con panna montata, cioccolata, cialde il tutto rifinito con delle buffe decorazioni colorate, un'opera che avrebbe estasiato qualsiasi ragazza e, a dire il vero, piaceva pure a lui che vedendola sfoderò un sorrisetto gongolante, da vero idiota, ma non poté evitarlo, adorava il gelato. Ringraziò il cameriere che si allontanò e tuffo il cucchiaio in quella cremosa delizia.

Tutto intento com'era a leccarsi i baffi, non si era neppure accorto del giovane, dall'altra parte del locale,che lo fissava insistentemente, come non si accorse di lui quando si alzò dal suo posto e si diresse verso di lui; non lo notò fin quando non gli rivolse la parola mentre si sedeva davanti a lui.
"Ciao, non ti ho mai visto da queste parti! Nuovo?!"
Per poco non si strozzò con il gelato rimanendo poi con il cucchiaio a mezz'aria a fissare due enormi occhi di un verde.. un verde che non aveva mai visto in alcun altra persona.
"Hei! Che ti succede, stai forse aspettando qualcuno?" e mentre pronunciava quelle parole gli sfioro lievemente con le dita la mano che reggeva in bicchiere.
A quell'inaspettato tocco Alex aveva spalancato gli occhi ritirandosi come se si fosse scottato, rischiando di far cadere a terra lo stesso bicchiere che venne prontamente ripreso dal tipo che lo fissava insistente e con sulle labbra in sorrisetto divertito, il sorriso di uno che la sa lunga.

Tooru si sorprese a fissare quelle labbra rosse e leggermente dischiuse per la sorpresa; era molto più carino di quel che credeva, e anche molto più spaurito e fuori posto, ma proprio quella sua aria spaventata e imbarazzata lo eccitava da morire.
Si, voleva perlomeno riuscire a baciarlo, riuscire a sfiorare con le sue quelle labbra che  l'altro stava letteralmente martoriando con i denti, denti candidi che affondavano inesorabili in quella carne rossa, era quasi ipnotico il loro movimento... più che i secondi passavano e più che l'eccitazione montava dentro di lui, all'inizio aveva voluto essere un gioco, l'intenzione era quella di dare una piccola lezione ad un giovane un po' troppo curioso, ma, se non stava attento, era certo che si sarebbe spinto molto oltre quelli che erano stati i suoi progetti iniziali.

Alex cercò di riscuotersi dall'iniziale sorpresa che l'aveva bloccato, doveva far capire a quel tipo che.. Cosa! che lui era li ma non era uno di loro... che era entrato solo per soddisfare la sua assurda curiosità... che a lui piacevano le ragazze e non i ragazzi anche se questi erano belli e con dei magnetici occhi verdi...
Mentre era intento a cercare una scusa qualsiasi per andarsene sentì delle calde dita afferrargli un polso ed iniziare a carezzarlo dolcemente, con un movimento lenta, delicato,  rilassante che lo stordì ancor più non permettendogli neppure di ritrarsi, tanto era piacevole quel contatto; Alex si trovò a pensare le cose più assurde in quel momento, come il fatto che non si era mai accorto di che sensibile zona fosse il polso, lì dove si sente battere il cuore, il suo cuore che aveva aumentato in numero dei battiti mentre i suoi occhi continuavano a fissare ostinati il pavimento nel timore che, se li avesse alzati, incontrando quelle iridi verde mare, sarebbe stato perso del tutto.
"Sei carino, veramente carino, mi sei piaciuto non appena ti ho visto; di solito non sono così.. Invadente con le persone che non conosco.. Ma.. Con te non ne ho potuto fare proprio a meno. Mi piaci!"
"OH MIO DIO!" Come poteva accadere a lui tutto ciò? in un certo qual modo se l'era cercata, ma non credeva...
Si sentì sfiorare una guancia e alzò lo sguardo che fino a quel momento aveva tenuto ostinatamente abbassato e incontrò nuovamente quegli occhi..
Quei meravigliosi occhi in cui si perse per un attimo. Ma cosa succedeva al suo corpo, perché non rispondeva più al suo cervello che gli ordinava di fuggire, di darsela a gambe levate se non voleva che.., il problema era che forse il suo corpo e anche lui non volevano veramente fuggire; ed era, probabilmente per quello, che ora era li a specchiarsi in quello sguardo di fuoco.
Il tempo da quel momento si era come fermato, non sapeva neppure lui cosa fosse successo poi, era solo consapevole che ora era tra le braccia di quel ragazzo eccitato e tremante come un bambinetto alla sua prima esperienza......
****
Il suo corpo era letteralmente in fiamme, il suo sangue era come lava ed il suo cuore impazzito batteva furibondo contro le sue costole.
I calore sprigionato da quelle labbra, da quella lingua che vagavano fameliche sul suo petto, sulla sua carne rovente lo facevano impazzire; si inarcava disperato per andare incontro a quelle sensazioni uniche, ansimando, mugolando, pregando non sapeva neppure lui per cosa.
Lo sentì scendere lungo il suo torace giù, sempre più in basso fino a raggiungere il bordo dei pantaloni che iniziò a sbottonate; ora a trattenere la sua virilità ormai sul punto di esplodere c'era solo la sottile stoffa degli slip.
Se l'avesse toccato lì sarebbe impazzito. o forse era il contrario, sentì la sua mano che gli copriva la bocca e poi  avvertì il contatto tiepido delle dita di Tooru che scivolavano sul suo basso ventre scostando al loro passaggio l'elastico di quella sua ultima barriera.
La sua virilità schizzo fuori dura e turgida finalmente libera da costrizioni, sollievo e estasi per quella liberazioni si unirono, fin quando qualcosa di umido e caldo non lo sfiorò proprio in quel punto in cui era concentrato tutto il suo essere. Se non avesse avuto quella mano che gli tappava la bocca a quel contatto avrebbe gridato, ma invece non gli uscì più di un lamento smorzato.
Quella bocca al sentire la sua reazione si fece più audace, lo baciò, lo leccò fin quando non lo avvolse completamente iniziando a muoversi attorno a lui portandolo sul baratro dell'estasi più totale.
Alex afferrò i capelli di Tooru e lo spinse ancor più contro di se, in un ritmo travolgente fin quando sentì che non avrebbe potuto resistere oltre e cercò di allontanarlo di dirgli che... ma non ci fu tempo, gli venne in bocca copioso e cremoso svuotandosi in quella bocca che non si era allontanata ma che anzi, continuava a stimolarlo succhiandolo fino all'ultima goccia.
Era stato meraviglioso, sfavillante, ma sentiva che non era ancora tutto, che c'era dell'altro, molto altro ancora da provare.
Sentì Tooru che si rialzava scivolandogli contro e riaccendendo così il suo desiderio, giunto alla sua bocca lo baciò nuovamente per far si che anche lui potesse sentire il sapore dolce amaro del proprio seme che lo inebriò.
Alex ricambiò il bacio con tutto se stesso, con ogni fibra del suo essere, desiderando di poter ricambiare tutto il piacere che gli era stato appena donato.

Quel giovane era la cosa più esaltante che gli fosse mai capitata, era quasi venuto sentendo il piacere dell'altro mentre raggiungeva l'orgasmo; e la certezza di essere il primo, l'aveva reso ancor più sensibile ad ogni sua più piccola sensazione.. Era certo che fosse ancora vergine, almeno per quanto riguardava quel tipo di esperienza, era così bello, così indifeso e dolce.. Di sicuro in quel momento non gli avrebbe rifiutato nulla, ma era giusto approfittare di lui, perché quello che voleva fare non poteva definirsi in altro modo, di sicuro se si fosse spinto fino in fondo non avrebbe trovato opposizioni, ma poi quel ragazzo, il giorno dopo, passato quel momento di pura follia ormonale, si sarebbe probabilmente odiato incolpando lui di tutto e non a torto.. Ma non era in grado, non era forte abbastanza per dire basta, che lo odiasse pure, lui non si sarebbe fermato, in fin dei conti cosa poteva cambiare nel suo oscuro mondo l'odio di un altro sconosciuto!
Tooru si strinse contro il corpo del ragazzo e avvicinò il volto al suo:
"Ti basta questo o vuoi di più, siamo solo all'inizio, ma se lo desideri ci fermiamo, altrimenti." Una pausa "... posso fatti provare la vera estasi!"
Alex non riusciva a pensare in maniera lucida con Tooru che gli sedeva sulle gambe, con il corpo premuto al suo, con il respiro nella sua bocca, con gli occhi incatenati a quelli dell'altro. Non riuscì a far altro che annuire riallacciando poi la bocca a quella di lui che non si fece pregare e lo invase di nuovo con rinnovato vigore, con una passione tale da fargli venire i brividi per l'aspettativa del poi.
Tooru si slaccio dall'abbraccio che li legava e lo prese per mano conducendolo su per una scala che si apriva su un corridoio costeggiato da robusta porte di legno.
Sia diresse verso una di queste e con una chiave che tirò fuori da una tasca della giacca la aprì spingendolo poi in un ambiente avvolto in una densa penombra.
In questa stanza il pavimento era ricoperto da spessi tappeti, la mobilia era quasi inesistente fatta eccezione per due poltrone  e un enorme letto posto al centro dell'ambiente.
Tooru chiuse la porta alle sue spalle e raggiunse la sua preda che era immobile dove l'aveva lasciata, l'abbracciò da dietro strusciando il suo corpo eccitato contro la schiena di questo che subito reagì mugolando.
"Cosa c'è, hai forse cambiato idea? Vuoi tirarti indietro? Puoi ancora farlo!"
No che non poteva, non con quel calore intossicante che lo abbracciava, lo avviluppava, lo provocava.
Come risposta poggio la testa alla sua spalla abbandonandosi a lui, affidandosi completamente a lui.

Quel gesto, quella resa incondizionata emozionarono Tooru come mai gli era successo, avrebbe fatto tutto ciò che poteva per far si che quella notte fosse indimenticabilmente esaltante per quel bellissimo ragazzo, anche a costo di sacrificare il suo piacere a quello di lui.
Gli baciò dolcemente il collo, le spalle, lasciando al suo passaggio delle striature umide sul corpo del compagno che iniziò a tremare, poi gli afferrò i lembi della camicia aperta sul petto e gliela sfilò carezzandogli la pelle lieve come il tessuto stesso, denudandogli così la parte superiore del corpo, poi gli passò le braccia intorno al torace per carezzargli il petto, il ventre, scendendo sempre più giù carezzandogli i fianchi le cosce e trascinando via con loro anche i suoi pantaloni e gli slip, fino a lasciarlo nudo ed inequivocabilmente eccitato.
Tooru sorrise e lo baciò ancora trascinandolo sul letto fino a cadervi sopra schiacciandolo con il suo peso.
Li distesi uno sopra l'alto, lo carezzò ancora e ancora fino a farlo gridare, giocò col suo corpo fino a portarlo alla soglia della pazzia tanto era il desiderio, la brama di raggiungere il piacere supremo, mille volte sfiorato, ma mai raggiunto, Tooru era un mago nel riuscire a portarlo al limite senza mai farglielo oltrepassare; il suo corpo a quel punto era teso come la corda di un violino:
"Ti prego.."
Lo pregò disperato
"Cosa vuoi. Dimmelo.!"
Alex ansimava, si contorceva, mugolava senza ritegno alcuno, era come essere catapultato in un'altra dimensione, come il perdersi in un mare, il suo corpo dopo aver assaggiato quel piacere ne era divenuto famelico ed insaziabile; cosa voleva? Voleva quel piacere, ne voleva ancora, ne voleva sempre di più, voleva tutto, voleva LUI!
".. Voglio... Voglio, te!"
"Certo, e mi avrai!"
Gli carezzò una guancia sorridendo, poi prese un grosso cuscino e glielo mise sotto il bacino e gli carezzò le cosce divaricandogliele con gentilezza, dopo di che iniziò a carezzarlo nell'incavo tra i glutei, una carezza delicata che andò a sfiorare massaggiando il suo anello fino a farvi scivolare dentro un dito umido.
Alex si irrigidì, ma solo per un attimo a quella dolce invasione, poi si rilassò cercando di godere di quell'insolita carezza che si andava via via facendo più pressante, più intima fino a strappargli un mugolio di piacere, poi sentì che a quelle dita si sostituiva qualcosa di più importante, palpitante, duro e la paura lo fece irrigidire.
"Rilassati o sentirai male" e mentre diceva questo gli carezzò il membro con la mano frizionandolo dolcemente.
Alex a quel contatto si inarcò dimentico di tutto, percepì solo una fitta, un dolore che fu breve, poi se lo sentì scivolare dentro, caldo, liscio, pulsante, enorme; trattenne il respiro, ma solo per un attimo, il suo corpo si abituò presto a quell'invasione e quella sensazione di iniziale fastidio, di bruciore, di pienezza, era come se quella palpitante virilità avesse riempito tutto il suo spazio, tutte quelle strane percezioni si tramutarono man mano in ondate di puro piacere che si infransero sul suo corpo sempre più alte e intense  ad ogni spinta dell'amante che si mosse inizialmente piano, per consentire al suo corpo di prendere atto della situazione, per permettere a questo di abituarsi alla sua presenza, ad un certo punto però sembrò non riuscire più a trattenersi e iniziò a muoversi più velocemente penetrandolo sempre più profondamente, ormai privi entrambi di qualsiasi razionale istinto si persero in quel magico momento, fin quando non raggiunsero la vetta assieme gridarono all'unisono il loro appagamento; fu come un'esplosione di fuochi d'artificio che lasciò entrambi sfiniti e senza fiato, ma felici.
Dopo qualche attimo Tooru uscì delicatamente dal suo corpo e si accasciò sfinito sopra di lui che era ancora stordito e ansante, Sentì il compagno spostarglisi di fianco e stringerlo poi a sè  sospirando.
Era stata un'esperienza magnifica che si ripeté più e più volte nel corso di quella lunga notte di inizio estate
***
La mattina seguente Alex si risvegliò solo in quell'enorme letto ormai freddo, dove era sparito Tooru... ma poi era veramente quello il suo nome?
Si coprì gli occhi con un braccio
Oh Dio, cosa aveva fatto, come aveva potuto la sua vita cambiare così tanto in una sola notte!
Mai in tutti i suoi 21 anni aveva vissuto una simile esperienza, sentiva ancora i muscoli indolenziti, soprattutto nelle parti più intime, che notte! non si ricordava neppure più quante volte l'avevano fatto....
Giunto a quel punto non poteva più tornare indietro e non era sicuro neppure di volerlo; sorrise di sè e di tutte le sue paure, in fin dei conti non era accaduto nulla che lui non aveva gia intuito da tempo, ora aveva acquisito quella consapevolezza di se che fino a quel momento aveva rifiutato ad ogni costo; l'unica cosa che contava per lui, arrivato a quel punto, era riuscire a rintracciare Tooru, non era sicuro che quella fosse la cosa più giusta da fare, quasi certamente questo non voleva rivederlo, in fin dei conti era stato lui a sparire senza dire una parola, ma al solo ricordo della notte ormai finita,
dei suoi occhi verdi come il sottobosco e profondi come il mare in cui aveva letto una vena di tristezza unita a tutta quella travolgente passione, non poteva fare a meno di sentirsi nuovamente scosso e ansioso di rincontrarli per perdersi nelle loro profondità, per riuscire così a leggervi qualcosa che andava oltre la passione, oltre l'attrazione fisica.
Tooru l'aveva ormai marchiato, il rischio era quello di vedere il suo cuore andare letteralmente in frantumi, ma lo doveva ritrovare ad ogni costo, se non l'avesse fatto non era certo di riuscire ad andare avanti continuando a condurre una vita apparentemente normale.... senza quegli occhi, senza di lui ormai si sentiva perso, in una sola notte Tooru si era trasformato nel sole attorno cui lui voleva gravitare, un sole che era fuggito lasciandolo solo, freddo in quella mattina di Giugno.










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