Luce e ombra

epilogo - Il viaggio continua

di Jody


La terra tremò di nuovo e le stelle scesero dal firmamento, gli alberi si piegarono, gli uccelli cantavano e gli animali chinarono la testa, mentre i demoni, le divinità e gli umani, rimasero inginocchio, in segno di saluto e rispetto. Goku invitò i suoi tre amici ad alzarsi.
- Non fatelo mai più! - gli disse triste. - Andiamo via… sono stanco! - continuò, mentre faceva segno di prendersi per mano, dopo di che chiuse gli occhi e sparirono in un lampo di luce. Si ritrovarono nella stanza dalla quale erano partiti. Goku ondeggiò, mentre la sua aura spariva e ritornava ad indossare soltanto i pantaloni e le fasciature, ma prima di cadere a terra due braccia forti e sottili, lo sostennero e lo adagiarono sul letto.
- Ora cosa accadrà? - chiese Gojyo accendendosi una sigaretta.
- Credo sarebbe meglio rimandare tutte le domande a domani, abbiamo anche noi bisogno di riposare - disse pacato Hakkai, con uno dei suoi veri sorrisi, andando via dalla stanza, strascinandosi dietro un riluttante Gojyo, per lasciare da soli il bonzo e il demone dagli occhi dorati.
- S-Sanzo, ora che sai… mi lascerai rimanere… ancora al tuo fianco? - chiese con timore Goku.
- Tzè, tu saresti l’essere supremo! Sei e rimarrai sempre una stupida scimmia… la Mia stupida scimmia - rispose Sanzo dolcemente. - Dormi ora, io resterò qui a vegliare sul tuo sonno! - sussurrò ancora con tenerezza, sfiorando le dolci labbra del ragazzo con le sue. Goku sorrise beato a quel contatto, chiudendo gli occhi e addormentandosi, nel tepore dell’abbraccio del suo sole.

Il giorno dopo, Goku si svegliò ancora avvolto dal calore del corpo di Sanzo.
- Buongiorno - disse dolce Sanzo con un sorriso.
- Buongiorno - rispose Goku stropicciandosi gli occhi.
- E’ tardi andiamo a fare colazione? - disse Sanzo.
- No - rispose Goku, stringendosi ancora di più al corpo del suo sole.
- Come no?! Scimmia stai ancora male? - chiese Sanzo preoccupato sollevando il volto del ragazzo per vedere i suoi occhi.
- No… è che sto bene fra le tue braccia! - rispose innocentemente il ragazzo, mentre le guance si colorivano di rosso.
- Tzè, stupida scimmia - disse Sanzo con amore, prima di sfiorare le labbra di Goku con le sue.
Hakkai e Gojyo entrarono nella stanza, stracarichi di vassoi, con sopra una montagna di cibo.
- Abbiamo deciso di fare colazione insieme! - disse sorridendo Hakkai.
- Facevamo meno fatica a portare di sotto la scimmia! - borbottò Gojyo prendendo in giro Goku.
- Io non sono una scimmia! - disse falsamente offeso Goku.
Una fragorosa risata scoppiò, mentre Sanzo sorrideva composto, in fin dei conti aveva una reputazione da difendere! Una luce fortissima, illuminò la stanza, costringendo i quattro a chiudere gli occhi, per non rimanerne accecati. Due figure comparvero nella stanza.
- Mamma, Papà! - urlò fuori di se dalla gioia, il piccolo Goku, cercando di alzarsi per correre da loro, ma una fitta al ventre lo bloccò.
- Piccolo mio! - disse la donna con dolcezza, avvicinandosi al figlio, curandolo completamente.
- Così voi, siete veramente i genitori di Goku! - disse tranquillo Hakkai.
- Si, scusateci per il nostro comportamento, ma dovevamo avere la certezza che voi avreste adempito al vostro compito! - disse dolcemente l’uomo.
- La strada da percorrere è ancora molta, e molti saranno gli ostacoli che incontrerete, noi veglieremo sul vostro cammino! - disse la donna abbracciando stretto il piccolo demone.
- Ma voi siete delle divinità? - chiese curioso il rosso.
- In un certo senso potremmo dire di si! - rispose sorridendo l’uomo.
- Ora dobbiamo andare, prendetevi cura di voi! - continuò l’uomo, abbracciando il figlio.
Un ultimo sguardo ai quattro ragazzi, un dolce sorriso sui loro volti, sparirono in un lampo di luce.
- Ehi scimmia, quel Nataku, ci ha detto che tu ci hai marchiati. Che cosa voleva dire? – chiese sospettoso Gojyo.
- Ehm… ecco vedi… io… - cercò di dire un imbarazzatissimo Goku.
- Parla come si deve scimmia! – disse autoritario il monaco.
- Promettetemi che non vi arrabbierete con me! – chiese supplicando il ragazzo.
- Certamente! – rispose Hakkai col suo solito sorriso.
- Avvicinatevi – disse Goku, guardandoli negli occhi e recitando una nenia che nessuno conosceva.
Al suo termine, piano piano i ricordi di quella fatidica notte ritornarono nelle loro menti. Rimasero in silenzio, increduli di quello che la scimmia gli aveva fatto. Goku cercò di scappare alla chetichella, ma l’urlo furioso che giunse lo bloccò.
- Tu, come hai potuto… - urlò fuori di se Gojyo.
- Era l’unico modo… - cercò di dire il ragazzo, ma venne prontamente bloccato dalle sventagliate di un monaco a dir poco furioso.
- STUPIDA SCIMMIA!!! COME TI SEI PERMESSO DI FARE UNA COSA DEL GENERE!!! – urlò Sanzo fuori di se, sparando contro la scimmia un intero caricatore.
- Uffa, avevate detto che non vi sareste arrabbiati! – piagnucolò il ragazzo.
- Veramente è stato Hakkai a dirlo – sibilò con odio feroce il rosso, prima di raggiungere il compagno più piccolo per pestarlo selvaggiamente, seguito a ruota da Sanzo.
- Scusatemi, ma era l’unico modo che avevo per darvi la forza necessaria ad… - disse serio e deciso Goku, con una velatura di tristezza, quando i compagni lo lasciarono parlare.
- Avresti dovuto parlarci di tutto questo, ti avremmo aiutato – disse serio Hakkai.
- Non potevo, per me era già difficile accettare quello che è il mio destino, e contemporaneamente lottare, e quella era l’unica soluzione possibile, per questo vi avevo cancellato la memoria di quella notte, sapevo benissimo che non avreste mai accettato il dono se aveste saputo qual’era il rituale da compiere! – disse avvilito Goku.
- Perché hai dovuto fare quello che hai fatto, per darci questo “dono”? – chiese serio Gojyo.
- La forza nasce dalla vita, dal sangue la protezione... quello era l'unico modo! – rispose serio il ragazzo dagli occhi dorati.
- Per quanto rimarranno attive la forza e la protezione? – chiese Hakkai incuriosito.
- Fino a quando avrete vita! – rispose con un sorriso luminoso Goku.
- Bene, e adesso che si fa? - chiese sbadatamente Gojyo.
- Appena la scimmia starà meglio, riprenderemo il viaggio! - disse con noncuranza Sanzo.
- Perfetto, da che parte? - chiese con un sorriso Hakkai.
- E’ ovvio, Ovest! - rispose Sanzo.

Fine

Nota dell'autrice:
Nello scrivere questa storia, ci ho messo l'anima ed il cuore ... e ci sono voluti molti mesi ... mesi bui, prigionieri dell'Ombra, che, per fortuna, sono stati rischiarati dalla Luce.

DEDICO questa mia opera a mia MADRE, ti voglio un UNIVERSO di BENE!!!
A mia SORELLA, per la pazienza che porta a sopportarmi!!! TVTB!!!

Iniziata a scrivere a Gennaio 2004 - Finita di scrivere Ottobre 2004