Luce e
ombra
parte XIII -
Lotta fra luce ed ombra 3a parte
di Jody
- Lui è sempre allegro, vi ha sempre dato la sua vitalità per farvi andare
avanti senza chiedere niente in cambio… questo però è solo l’inizio, la
strada è ancora molto lunga! - disse Nataku con severità.
“Un nuovo sole era venuto a prenderlo, meraviglia e felicità, quando Sanzo
lo liberò dalla sua prigionia; poi di nuovo il dolore, la confusione, il
senso di colpa sentimenti che non lo lasciavano solo, poi la sua lotta
contro il suo alter ego, la sua ricerca di affetto, la voglia di vivere,
la sua cieca fiducia nel prossimo. La forte sensazione di aver già vissuto
con loro, di conoscerli da sempre.
- Perché ho questa forte sensazione di aver già vissuto tutto questo? Mi
dispiace, io non volevo! - urlò con la voce del cuore.
Poi un’altra immagine…
Dolore, umiliazione, sorpresa, buio, terrore, freddo, nuove catene lo
imprigionavano… confusione
- Mi proteggerà, non mi farà più soffrire, non mi lascerà solo… ma io, io
appartengo a Sanzo, da un tempo molto lontano, però… però lui non mi vuole
-
Altre immagini si susseguirono, il tormento, la solitudine, il vuoto erano
l’emozioni principali.”
- Come abbiamo potuto essere così ciechi! - si rimproverò Hakkai
- Eravate, troppo presi da voi stessi! - disse con cattiveria Nataku.
I tre compagni erano sconvolti, loro che avevano sempre considerato Goku,
un bambino allegro e pieno di vita, senza problemi, senza ferite profonde
nel suo animo… invece era lui quello che soffriva di più, gli avevano
ingiustamente dato anche il peso del loro dolore, senza minimamente
pensare a quello che provava realmente. Era troppo il carico di dolore che
quella scimmia portava nel cuore… troppo… no troppo non era la parola
giusta… impossibile, si impossibile da sopportare per chiunque, ed invece…
invece lui non si era mai lamentato, donandogli in cambio la sua voglia di
vivere…
“Rivissero quel giorno maledetto… sentirono l’anima ed il cuore di Goku
infrangersi in mille pezzi.
Il dolore, l’umiliazione, la rabbia, la voglia di vendetta del Seiten, la
gioia e la tranquillità datagli da quei due coniugi, la paura di perdere
la lotta che cercava di portare avanti, la tristezza perché sapeva che
stava perdendo, la disperazione e la preoccupazione nei loro riguardi,
l’amarezza di non essere niente, la consapevolezza di essere solo, il
nulla che avvolgeva la sua anima, la felicità di una notte in cui la luce
gli diede la forza di continuare a lottare, la sua scelta di morire per
non fargli del male…” questi i sentimenti che riempirono i loro animi, con
una forza devastante. Le immagini smisero, ed anche la luce dorata che
circondava i corpi dei due ragazzi si spense.
- Quello che avete visto è solo una piccola parte del dolore che cela il
cuore di Goku! - disse triste ed affaticato Nataku, sparendo dalla stanza.
Cosa avevano fatto a quel ragazzo? Perché non avevano capito in tempo? Lo
avevano lasciato solo!
I loro visi ormai erano maschere di dolore e le lacrime continuavano a
scendere copiose dai loro occhi spalancati, increduli di come quel piccolo
demone aveva sempre pensato a loro; non li aveva mai incolpati di niente,
anzi trovava delle scusanti al loro comportamento, alla loro indifferenza
dei suoi sentimenti!
- Tutto cambierà, piccola Saru, non sei solo! - disse Gojyo tristemente,
mentre il silenzio cadeva nella stanza.
- Noooo!!!!! Lasciatemi andareeeeeee!!!!!! - urlò Goku disperato,
spezzando il silenzio.
Una disperazione antica, che lasciò senza fiato i suoi amici. Sanzo
s’inginocchiò al capezzale del ragazzo. Dopo quell’urlo sembrò calmarsi, e
lentamente, aprì gli occhi… occhi dorati, privi della loro luce… pieni di
dolore, si posarono sui biondi capelli di Sanzo.
- S-Sole… per lui… lo devo… fare… - mormorò debolmente Goku, cercando di
afferrare quei raggi luminosi.
- Goku! - lo chiamò con apprensione Sanzo, avvicinandosi al viso del
piccolo.
- Ahhhhh!!!!! - urlò di dolore il demone, mentre la sua schiena s’inarcava
fin quasi a spezzarsi, allontanando il bonzo, mentre il diadema cominciò a
risplendere.
- Stai… lontano… vai… via - disse a fatica Goku.
- No, non ti lascio da solo! - rispose dolce il monaco avvicinandosi.
- Vai via!! - urlò il piccolo demone, guardandolo con una decisione mista
a preoccupazione, mai vista in quegli occhi, dando una spinta al biondo,
che si ritrovò vicino alla porta.
- State lontani da me - disse affannato, cercando di alzarsi.
- Goku! - dissero in coro i suoi amici con apprensione e confusione.
Perché si comportava così? Perché avvertivano un’aura maligna alternata ad
un’altra molto potente?
Goku era in piedi davanti a loro, il suo corpo tremante, ma lo sguardo
fermo con la chiara richiesta di ucciderlo. Rimasero immobili, con gli
occhi spalancati dallo stupore. Mai quegli occhi avevano chiesto una cosa
simile!!!
Interminabili attimi passarono, scanditi dal ritmo accelerato dei loro
cuori.
Una fitta tremenda alla testa, fece inginocchiare Goku, portandosi le mani
alle tempie; i tre cercarono di avvicinarsi.
- No! - un ordine perentorio di Goku li fece fermare, mentre l’immensa
potenza di quel miscuglio di aure aumentava ancora ed il sigillo continuò
a risplendere, sempre di più, mentre il suo volto parve riflettere tutto
il peso dei suoi anni… il peso del dolore che si celava dietro ad un animo
gioioso.
- Addio! - disse con la voce colma di dolore, Goku un attimo prima di
gettarsi dalla finestra e correre lontano nel bosco.
Rimasero pietrificati, il primo a riprendersi fu Sanzo.
- Presto, dobbiamo trovarlo! - disse con urgenza.
Tutti insieme si gettarono all’inseguimento del loro amico.
Goku correva, si fermò in una radura per riprendere fiato. S’inchinò alle
rive del laghetto; finora a reggerlo era stata la sua forza di volontà, ma
adesso la voce del Sei cominciò a tormentarlo ancora più insistentemente,
aumentando il dolore. I tre compagni correvano disperatamente; ad un certo
punto si divisero, Sanzo e Gojyo da una parte, Hakkai dall’altra.
Mentre Hakkai correva, ad un tratto sentì una voce e, voltandosi, corse
nella sua direzione, fermandosi poco dopo dietro ad un albero, con il
fiato corto ed il sollievo negli occhi.
Goku era lì dinanzi a lui, finalmente lo aveva trovato!
La voce del piccolo demone lo bloccò.
- Vuoi il sangue? Ecco prendi il mio! - disse Goku con decisione, mentre
con le unghie si procurava dei profondi tagli alle braccia. Il sangue
prese a scorrere copiosamente. A quel punto Hakkai uscì dal suo
nascondiglio per aiutare Goku, ma dopo pochi passi si fermò. L’urlo di
Goku gli fece gelare il sangue nelle vene; il diadema sulla fronte del
piccolo demone si crepò e i capelli castani si allungarono e i grandi
occhi dorati si riempirono di malvagità mentre scorgevano la figura eretta
di fronte a lui, un’aura malvagia avvolgeva il suo corpo febbrile e
tremante. Il piccolo demone si preparò ad attaccarlo… con un balzo felino
si trovò a pochi centimetri da Hakkai, le sue unghie pronte a dilaniare le
carni…
- NO!!! - urlò disperato… schizzi di sangue volarono intorno e su di loro…
Hakkai aprì gli occhi e sbiancò… Goku si trovava a terra agonizzante, dal
suo ventre fiotti di sangue scorrevano andando a creare una pozza sul
terreno.
- Vai via… non riesco… vai via… andate via… io… via! - disse Goku
nell’agonia. Hakkai rimase immobile, mentre calde lacrime solcarono il suo
viso. Un altro urlo agghiacciante si levò in aria, mentre il corpo del
piccolo demone si contorceva. Sanzo e Gojyo si bloccarono.
- Cosa… - cominciò a dire Gojyo preoccupato.
- Presto dobbiamo raggiungerli! - disse Sanzo con urgenza avvertendo il
pericolo, ricominciando a corrodere nella direzione da dove proveniva
l’urlo.
- Devo andare… - disse con fatica Goku, mentre si alzava. - Io pericolo… -
continuò a balbettare cominciando a camminare, con lo sguardo vuoto, per
andare in un posto che solo lui vedeva. Sparì nella boscaglia.
Sanzo e Gojyo corsero a perdifiato, arrivando alla radura e trovando
Hakkai in riva al lago sconvolto.
- Cosa è successo? - chiese Gojyo preoccupatissimo, scuotendolo, non aveva
mai visto l’amico in quelle condizioni.
- Dov’è Goku? - la voce gelida di Sanzo fece riscuotere Hakkai.
- Lui… - balbettò Hakkai che piano raccontò quello che aveva visto.
- Dannazione dobbiamo trovarlo! - disse alla fine del racconto arrabbiato
Sanzo.
Seguirono le tracce di sangue lasciate da Goku, che in quelle condizioni
non poteva essere lontano, inoltrandosi nella boscaglia. Si ritrovarono ai
margini di un’altra radura, quando sentirono la voce di Goku.
- Io devo proteggerli… Sanzo io… io sono pericolo… Nat, la promessa… loro
al sicuro… ho freddo… - lo videro strisciare verso un’apertura nella
roccia; rimasero pietrificati nel vedere quel piccolo corpo martoriato
dagli innumerevoli graffi sulla schiena lasciati dai rovi e dalla scia di
sangue sotto di lui, mentre arrancava sul terreno.
- Sanzo perdonami… io non sono riuscito… Sa-nzo io ti a-amo… è-è buio e-e
freddo… non c’è il sole… loro al sicuro si… lui non farà più male loro…
io… - un altro urlo agonizzante uscì dalle sue labbra, mentre il corpo si
contorceva ed un’altra crepa compariva sul diadema. Gojyo e Hakkai erano
pallidi e dai loro occhi sgorgavano lacrime che non riuscivano a
trattenere.
- Per-dono… stanco… tanto stanco… freddo… non sono riuscito… - mentre
delirava queste parole, si rannicchiò portandosi le ginocchia al petto e
stringendosi le spalle con le braccia.
- Cosa possiamo fare? - chiese Gojyo ritrovando a stento la parola.
Nessuno gli rispose. Un altro urlo disperato di Goku straziò i loro cuori…
l’aura maligna cresceva d’intensità attorno al piccolo demone. I due
grandi occhi dorati si spalancarono ed un ghigno si disegnò su quel viso
sofferente. Si alzò con uno scatto felino… come un predatore aveva
individuato le sue prede… lentamente si avvicinò ai tre che trattennero il
fiato… gli artigli pronti a colpire, negli occhi divertimento ed
eccitazione, la lingua bagnò le labbra riarse, come a pregustare l’attimo
in cui li avrebbe uccisi e nessuno avrebbe potuto fermarlo. Il demone
sferrò l’attacco, ma improvvisamente si fermò… il braccio alzato pronto a
colpire, gli occhi dorati spalancati fissi in quelli viola del bonzo.
- S-sole - balbettò il demone indietreggiando di un passo, negli occhi
dolore, terrore e amore. Fu solo un attimo, il demone si scagliò di nuovo
sui suoi compagni impietriti… schizzi di sangue li colpirono in pieno…
mentre il piccolo corpo cadeva ai loro piedi, il suo petto glabro
squarciato da parte a parte dai suoi stessi artigli. Gojyo e Hakkai
caddero pesantemente sulle ginocchia, gli occhi sbarrati ed il viso
inondato di lacrime. Un movimento li riscosse. Sanzo si era inginocchiato
accanto al corpo del ragazzo… lo teneva stretto a se cullandolo
dolcemente, il volto di solito gelido ed arrabbiato, ora era una maschera
di dolore… una lacrima scivolò via dagli occhi d’ametista, ormai privi del
loro glaciale potere. Scese a bagnargli la guancia per andare a morire sul
dolce viso della sua scimmia, che lentamente e faticosamente aprì gli
occhi.
- San-zo… - sussurrò con amore Goku, mentre una mano cercava di
accarezzare il viso del suo sole. A quel sussurro Gojyo e Hakkai si
avvicinarono.
- Mi di-dispiace… ho-ho scelto io… - mormorò morente mentre i suoi
dolcissimi occhi dorati si riempirono di lacrime e profonda tristezza.
Sanzo lo strinse più forte a se.
- Brilli come il sole… - disse mentre finalmente riuscì a toccare il volto
bagnato di lacrime del suo Sanzo.
- Goku… - disse Sanzo con la voce tremante, ma colma d’amore.
- Era l’unico modo per… - un gemito di dolore uscì dalle sue labbra. - Io
non ho potuto… io stanco… Sanzo ti-ti a-mo… Konzen… per-don-o… - finì di
dire Goku, mentre la vita lo stava abbandonando e la sua mano scivolava
via dal viso di Sanzo.
- Goku… Gokuuuuuuuuu!!!!!!!!!! - urlò Sanzo impazzito dal dolore, mentre
stringeva disperatamente a se quel piccolo corpo, inzuppandosi le vesti
del colore vermiglio del sangue, che ancora copioso fuoriusciva dalle
ferite.
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