Luce e ombra

parte X - L'oscurità avanza 2a parte

di Jody


Goku sedeva immobile, perso nei suoi pensieri, sulla ringhiera del balcone, illuminato dalla luce della luna; la schiena appoggiata alla colonna, una gamba piegata e l’altra lasciata a penzoloni, le mani incrociate sul ginocchio ed il volto poggiato su di esse, gli occhi vuoti e tristi rivolti al cielo stellato. Indossava soltanto un paio di pantaloncini.

“Perché? Perché mi fate questo? Perché mi avete dato la vita? Io… io volevo solo essere felice, non mi sembra di chiedere tanto?! Invece avete legato il mio cuore e la mia anima con pesanti catene… catene che non potrò mai spezzare… le mie mani… le mie mani sono sporche di sangue… sangue di molte vite che io ho estinto del loro sangue… mi piace combattere, ma non uccidere… uccido per non venir ucciso a mia volta, uccido perché l’altra parte di me lo reclama, ma io… io non voglio e sento, ogni volta, che perdo una parte della mia anima… il sangue che Sei reclama, potrò un giorno lavarlo via? Potrò un giorno liberarmi di queste catene? Catene… catene che avvolgono tutto il mio essere… le avverto, le vedo stringere i miei polsi… strette, sempre più stringono, fredde, pesanti… perché devo soffrire? Perché non posso essere libero? Perché non posso essere felice?”

- Cosa starà pensando?! - disse Gojyo, non riuscendo a staccare gli occhi da ciò che vedeva. - Ehi, hai visto anche tu? - continuò titubante
Goku aveva sollevato il volto, e con gli occhi vuoti, guardava le sue mani, mentre queste si macchiarono di sangue, e catene rilucevano ai suoi polsi.
- Si… avverti anche tu, il nulla nel quale sta cadendo? - chiese Hakkai preoccupato.
- Ho paura… - rispose Gojyo in un soffio.
“Lo sento, il buio sta tornando, il buio nel quale ho vissuto tanto tempo, ed io… ed io non ho la forza di oppormi… mi sto perdendo nel suo oblio… perché? Il tempo ormai è giunto, lo so, lo sento… la lotta è quasi finita ed io…”
- Goku -
“Chi sei? Di chi è questa voce calda e sensuale? Guardo il suo viso… i suoi capelli brillano… sembra il sole!”
- Perché piangi? -
“Piangi? Io non sto piangendo! Ma cosa… la mia mano ha toccato una scia umida sulla mia guancia… sto piangendo, non me ne ero accorto…”
- Vieni andiamo a letto -
Mi prende la mano… il sangue, le catene… stanno sparendo al suo tocco leggero… la sua luce… io conosco questa luce… Konzen… Sanzo… ancora una volta sei venuto a liberarmi?”

- Sanzo - dissero in coro Hakkai e Gojyo, vedendo arrivare il monaco, chiamando il nome dell’amico.
- Credi che lui può aiutarlo? - chiese malinconico il Kappa.
- E’ l’unico, guarda! - rispose Hakkai
Sanzo posò delicatamente una mano su quelle di Goku; il sangue e le catene, a quel semplice contatto, sparirono ed il ragazzino seguì docilmente il bonzo nella stanza.
- Non so cosa pensare, cosa fare per aiutarlo - disse triste Gojyo.
- Finché Goku non vorrà essere aiutato, noi non possiamo fare niente, soltanto fargli capire che gli vogliamo bene, comunque ora andiamo a dormire, domani parleremo con Sanzo, forse lui sa qualcosa di più! - disse il demone gentile serio, sdraiandosi sul letto e cercando inutilmente di dormire; lo stesso fece il mezzodemone.

Una volta rientrati nella camera, Sanzo fece sdraiare la scimmiotta sul letto; toltosi la veste cerimoniale, rimanendo con il top, i guanti ed i pantaloni neri aderenti, si sdraiò anche lui.
- Sa-Sanzo… ho freddo… il dolore… non va via… ritorna… sempre… - cercò di dire Goku titubante.
- Abbracciami! - sussurrò poi in un soffio.
Sanzo guardò negli occhi del piccolo demone, quegli occhi che non lo abbandonavano mai, quegli occhi colmi d’amore puro e incondizionato, di cui lui era l’oggetto, ora vuoti e tristi.
Prima che la sua mente potesse analizzare quello che avrebbe dovuto fare, si ritrovò la scimmietta sul suo petto. Le sue braccia si erano mosse di propria iniziativa, ed avevano avvolto quel piccolo e grazioso corpo contro il suo, accorgendosi di quanto fosse effettivamente freddo e tremante. Lentamente prese ad accarezzargli la schiena; i suoi pensieri rivolti alla scena appena avvenuta.
Era appena entrato in camera, quando la sua attenzione fu attirata dalla figura di Goku. Sentì il suo cuore perdere un battito, e i suoi polmoni smettere di funzionare… era bellissimo!!!
Il suo corpo illuminato dalla luna, appariva nel pieno del suo splendore. Avvertì un brivido partire dal suo ventre e raggiungere tutti i suoi centri nervosi, lo desiderava… lo desiderava ardentemente, come mai prima di allora, voleva possedere quel piccolo e perfetto corpo, fondersi con lui, ma poi… una piccola goccia di stelle catturò il suo sguardo, vide quella lacrima solitaria scendere a rigare quel viso, una volta dolce ed infantile, ora stanco e pallido, lo sguardo vuoto perso, privo della luce che da sempre lo caratterizzava… guardare fisso le sue mani sporche di sangue, con scintillanti catene che avvolgevano i polsi sottili; avvertiva il nulla che stava inghiottendo quell’anima candida… un Goku più piccolo apparve per un istante ai suoi occhi… il suo cuore si strinse in una morsa di dolore, voleva aiutare la sua piccola scimmietta, ed aveva agito d’istinto.
Ed ora eccolo lì, a stringere quel corpicino contro il suo, con il volto sul suo petto. Nessuno dei due dormiva… lentamente Goku alzò gli occhi ed incontrare quelli del monaco.
L’oro si perse nell’ametista, l’ametista naufragò nell’oro.
Oro vuoto, spento, stanco… ametista calda, preoccupata, rassicurante.
Lentamente le labbra del bonzo si posarono, delicate, sulle labbra rosse del ragazzo… uno sfiorarsi leggero, provocando sensazioni di beatitudine, stordimento, brividi percorrere i loro corpi. Sanzo volle approfondire quel contatto, con la lingua prese ad accarezzare quelle dolci labbra che sapevano di miele, chiedendo il permesso di entrare. Goku schiuse la bocca timidamente, le loro lingue ingaggiarono una sensuale danza, mentre il bacio divenne sempre più appassionato, infiammando i loro corpi ed inebriando i sensi. Si staccarono, quando finirono la riserva di ossigeno. I loro volti rossi, i respiri ansanti, gli occhi lucidi dalla passione che provavano, ubriachi l’uno dell’altro. La bianca mano del monaco s’insinuò dietro alla nuca del giovane, tuffandosi nei setosi capelli castani, ed avvicinare ancora una volta quelle dolci labbra, affondando in un bacio famelico, carico di desiderio, che prontamente venne ricambiato. Le sue mani strinsero a se quel piccolo corpo, quasi a inglobarlo nel proprio. Lentamente accarezzò la calda e soda pelle della schiena, scatenando brividi di piacere ed eccitazione ad entrambi.
Con la lingua, seguiva ogni minimo muscolo scolpito in quel corpo piccolo e forte. Si era fermato a giocare con i capezzoli, accarezzandoli, stuzzicandoli con la lingua, sfiorandoli leggermente con i denti. Goku si era sentito morire. Scariche elettriche nascevano a quel contatto e si diramavano in ogni parte del suo corpo finché gli era parso che ogni singola cellula fosse incendiata dal piacere e dal desiderio.
Sanzo era sceso ancora di più, aveva segnato il contorno dell’ombelico, facendoci scivolare poi dentro la punta della lingua. Goku era rabbrividito e minuscole goccioline di sudore avevano preso a scivolargli dalla fronte; aveva spinto in fuori il bacino, in un chiaro invito; Sanzo depose un bacio sulla punta del suo membro, provocandogli un urlo di piacere. Aveva sollevato lo sguardo ad incontrare i suoi occhi semichiusi. Senza smettere di fissarlo aveva cominciato a passare la lingua per tutta la sua lunghezza, piano, percorrendo ogni centimetro, senza trascurarne alcuna parte.
Goku aveva chiuso gli occhi con forza, mentre si abbandonava all’indietro. Sanzo aveva all’improvviso chiuso la bocca su di lui, accogliendolo completamente, portandolo all’estasi del piacere, bevendo il succo della vita del giovane.
Con le labbra risalì a catturare le labbra del compagno, facendogli assaggiare il suo stesso sapore, in un bacio famelico, che venne prontamente ricambiato. Con una spinta di reni, Goku ora si trovava sopra il compagno. Riprese a baciarlo, ma questa volta il monaco ne avvertì la disperazione… la disperazione, di chi stava perdendo la sua anima… i suoi occhi viola si spalancarono confusi, immergendosi nelle iridi dorate del giovane compagno… lo sguardo assente, perso, brillante di desiderio, ma lontano da lui…
Goku scese a baciargli il collo, con baci gentili ma pieni di passione, per poi arrivare ai capezzoli e lambirli con la lingua, in sensuali cerchi immaginari, che fecero sfuggire al monaco un gemito di piacere. Le piccole mani accarezzavano quella pelle d’alabastro scatenando forti brividi di piacere, mentre le sue labbra continuarono la loro corsa verso il membro turgido, leccandolo con gusto, facendo inarcare la schiena al bonzo, alla ricerca di maggiore contatto. Il piccolo demone aveva chiuso la bocca su di lui, succhiandolo dolcemente.
Sanzo aveva inarcato il bacino, perso completamente nel proprio desiderio. D’un tratto, quel calore avvolgente era scomparso.
Il monaco si era rialzato di scatto sui gomiti e quello che aveva visto gli aveva provocato un’altra potente scarica di brividi lungo la spina dorsale… Goku si era seduto sopra il suo inguine, mentre le sue natiche morbide e sode gli accarezzavano l’erezione… un flash passò nella mente di Sanzo… una visione già ammirata… i suoi occhi viola s’incatenarono al paio dorati… una mano dalla pelle bianca e dalle lunghe dita, sfiorò dolcemente una guancia soffice dalla pelle bronzea, accaldata… un dolce e flebile sussurro, uscì dalle labbra sottili solitamente imbronciate…
- Torna da me! -
Occhi d’oro si spalancarono dalla sorpresa… senza smettere di fissarlo, portò alle sue labbra la dolce mano del monaco, baciandola e succhiandone le dita, una per una, mentre, con un movimento fluido ed aggraziato, si era impalato su di lui. Sanzo, sorpreso, aveva visto Goku chiudere gli occhi per un istante. Solo uno. E un’espressione di dolore passare fugace su quel viso da angelo. Ma era stato un attimo. Quegli occhi di oro fuso si erano riaperti, lasciando cadere piccole gocce d’acqua, incatenando i suoi, prendendosi a muoversi sopra di lui, con un ritmo lento capace di donare immenso piacere… il monaco si mise seduto e fece fermare il ragazzo… lo strinse possessivamente a se, per poi farlo sdraiare sotto di lui, stando attento a non fargli del male e a non spezzare il loro punto di contatto… prese a penetrarlo dolcemente, per poi aumentare il ritmo, con foga sempre maggiore.
Goku aveva cercato la sua mano e l’aveva stretta forte, intrecciando le loro dita, come se non dovessero lasciarsi mai, poi aveva sorriso e, davanti a quel sorriso, Sanzo si era irrimediabilmente perso ed era venuto all’interno del suo corpo, crollando, tra le sue braccia, esausto. Goku l’aveva stretto a sé, aveva aspirato il dolce profumo dei suoi capelli e gli aveva posato un bacio delicato su una tempia, per poi lasciarsi andare ad un sonno ristoratore.

“Accidenti!!! Ma cosa mi è preso? Ora sicuramente, penserà chissà che cosa, si farà delle illusioni!!! Argh! Domani dovremmo chiarire, quello che è appena successo è stato un errore… si, un errore… ma allora perché adesso mi sento completo, libero? Io non posso avere legami, non posso legarmi a nessuno! Però, quando ho visto il suo sguardo spento, non sono riuscito a fermarmi, il mio istinto ha preso il sopravvento; volevo soltanto rivedere di nuovo brillare quei pozzi dorati. Perché è ritornato in quello stato… già perché l’unica volta che l’ho visto così, fu quando lo trovai la prima volta, incatenato a quella grotta! Tzè, cosa mi sta succedendo? Perché mi preoccupo per questa stupida scimmia? Perché l’ho amato stanotte? Amato? Si, non posso negarlo a me stesso, io l’ho amato, non ho fatto sesso, ho fatto l’amore con lui! Argh!!! Eppure… cos’era quella forte sensazione di aver già amato la scimmia? Perché so con sicurezza che non è la prima volta che mi sono unito a lui? Unito? Come unito? Si unito… la mia anima lo ha avvertito chiaramente, io e lui ci siamo già uniti nel corpo, nel cuore e nell’anima… ma quando? Dove e soprattutto perché? Accidenti non riesco a ricordare niente… forse quella notte… non ho chiesto il permesso, l’ho fatto e basta… cosa ci hai fatto Goku? E poi che idiozia ho detto “Torna da me!” ma che diavolo mi è passato per la testa!? Altamente patetico! Cazzo! Argh! Basta, quello che è successo è stato un errore e tutto dovrà tornare come prima!!!”
Presa questa decisione, finalmente anche il biondo monaco, cadde nelle braccia di Morfeo.