Luce e
ombra
parte V -
L'incontro
di Jody
Lentamente, tornarono al campo, confusi, persi nei propri pensieri, a cui
non riuscivano a dare voce. Rimasero seduti accanto al fuoco per molto
tempo, in silenzio.
- Avete avuto anche voi la sensazione che il cielo piangeva per Goku? -
chiese pensieroso Hakkai.
- Si! - sussurrò Gojyo accendendosi l’ennesima sigaretta.
- Come ha fatto a ripristinare il terreno? Chi era quel ragazzo? - chiese
cupo Hakkai.
Nuovamente calò il silenzio.
- Devo dire che la scimmia è cresciuta, ha un fisico niente male - disse
Gojyo con noncuranza, cercando di alleggerire la tensione che si era
creata.
- Gojyo! - disse Hakkai con esasperazione, scuotendo la testa in segno
negativo.
- Beh che ho detto?! Sono sicuro che ti sei eccitato anche tu, a guardare
il suo corpo - disse con convinzione Gojyo.
- Ma… ma che dici!? Goku è ancora un bambino! - disse imbarazzato il
demone.
- Il suo cervello di sicuro, visto che è una scimmia, ma il corpo no, anzi
avrei voluto sbatt… - cominciò a dire Gojyo
SBAM una bella sventagliata da parte di un certo monaco a dir poco
furioso.
- Ahio, bonzo corrotto, ma che ti è preso? - disse irato Gojyo.
- Come ti permetti, di dire certe cose riguardo alla stupida scimmia kappa
pervertito?! - urlò Sanzo con rabbia, mentre la venuzza sulla sua tempia
pulsava freneticamente.
- Ho detto solo la verità, che c’è sei geloso? - lo stuzzicò Gojyo. Il
monaco per tutta risposta, lo prese a colpi di harisen, con un lieve
rossore sulle sue gote. Purtroppo il kappa maniaco, aveva colpito in pieno
uno dei punti deboli del biondo. Già perché era da un pò di tempo che
desiderava la scimmia.
- Ok ho capito, la scimmia non si tocca, tanto lo sappiamo che è tua! -
disse arrendevole Gojyo alzandosi, massaggiandosi la testa dolorante,
dirigendosi verso il demone gentile.
- C-cosa dici?! - chiese confuso Sanzo.
- Semplice, che tu ami la scimmia e la scimmia ama te! - disse Gojyo col
suo fare da seduttore, nascondendosi dietro ad Hakkai, convinto che il
monaco non avrebbe sparato per evitare di ammazzare, oltre a lui, il
demone gentile.
- Idiota, come ti vengono in mente certe idee? Non è che invece sei tu
quello innamorato della scimmia? - rispose glaciale il monaco.
- No, mi dispiace, io quello che volevo l’ho già trovato! - rispose il
rosso, col suo sorriso da seduttore, stringendo la spalla al compagno
dagli occhi verdi.
- Basta sono stanco di sentire le tue idiozie, vado a farmi due passi -
disse il monaco biondo sparendo nella boscaglia.
- Potevi cercare di essere meno diretto non trovi? - disse tranquillo
Hakkai.
- Lo sai bene, che quello era il solo modo per far ragionare quel bonzo
inutile - rispose il kappa.
- Ma è vero quello che hai detto? Che quello che volevi lo hai già
trovato? - chiese col solito sorriso il demone.
- Certo, perché ho trovato la parte mancante della mia anima… e quella
parte sei tu! - rispose dolcemente il mezzodemone, avvolgendo in un caldo
abbraccio il compagno, per poi baciarlo con passione.
“Accidenti a quel kappa idiota, ma come si è permesso di dire certe cose?
Io lo ammazzo, si, torno indietro e gli sparo, anzi no, lo farò soffrire
fino a quando non sarà lui a chiedermi di farlo!”
Perso nei suoi propositi di vendetta verso il kappa, Sanzo non si accorse
di essere tornato nella radura in cui si trovava la scimmia. Era solo,
quel ragazzino di prima era andato via, ma gli aveva lasciato il mantello.
Si fermò per qualche minuto a guardarlo dormire, mentre un’ondata di
tenerezza lo investiva.
“Che stupida scimmia, perché non vuoi che ti aiutiamo a superare questo
difficile momento?”
Si avvicinò, al piccolo demone, prendendolo in braccio per ritornare
indietro dagli altri. Inconsciamente Goku si strinse di più al petto del
bonzo, sussurrando il suo nome, cercando rifugio in quel calore che quel
corpo gli trasmetteva.
- Tzè sei proprio un moccioso! - disse Sanzo, con l’ombra di un sorriso
sulle labbra, mentre lo stringeva ancora di più a se.
Quando arrivò al campo, trovò Gojyo e Hakkai ancora accanto al fuoco,
intenti a bere del sakè. Sanzo posò delicatamente Goku nel suo sacco a
pelo, all’interno di una delle due tende, coprendolo ed uscendo.
- Sanzo, cosa ne pensi di quello che è successo, intendo del potere che
emanava, era diverso da quello di quando si trasforma nella sua forma
demoniaca - disse serio Hakkai.
- Non lo so Hakkai - rispose altrettanto pensieroso Sanzo.
- Se ci pensate bene, quanti misteri circondano quella scimmia? Perché le
divinità lo vogliono a tutti i costi? - disse Gojyo preoccupato.
- Mi chiedo, se fino ad ora Goku si sia nascosto a noi, o se invece non sa
veramente niente di tutto quanto! - rispose Hakkai serio.
“Chi è veramente Son Goku?” Questa era la domanda che si ponevano, ed a
cui non trovarono risposta.
Mentre riflettevano, lentamente il fuoco si spense, e silenziosamente, si
alzarono ed andarono a dormire.
Sanzo, cercava di dormire, ma il sonno non voleva saperne di venire; aveva
troppi pensieri ad assillarlo.
- Non voglio più soffrire… - disse in un soffio, nel sonno Goku, mentre
ancora lacrime uscivano dagli occhi chiusi.
Sanzo, lo guardò, il cuore stretto in una morsa di dolore che non sapeva
spiegarsi; poi delle voci fuori della tenda lo distrassero dai suoi
pensieri.
- Ha bisogno di noi! - disse una splendida voce femminile.
- Lo so ma… - cercò di dire una calda voce maschile.
- Niente ma, ha bisogno di aiuto, e loro non possono o non vogliono
darglielo! - rispose la donna con convinzione.
Ma di che cosa stavano parlando? Anzi di chi? Che cosa volevano?
Il cuore di Sanzo cominciò a battere all’impazzata, quando comprese che
erano venuti per portare via Goku.
- Ma lui si spaventerà, quando non vedrà i suoi compagni, non voglio che
stia peggio! - ribatté l’uomo tristemente.
- Non succederà, non preoccuparti, e poi lasceremo un messaggio agli altri
dicendo dove siamo, così potranno raggiungerci! - disse tranquilla la
donna.
- Va bene - disse con un sospiro l’uomo.
Lentamente, la tenda venne scostata, lasciando entrare la luce della luna.
Brividi freddi percorsero il corpo del monaco, quando si accorse di non
potersi muovere. Una testa fece capolino all’interno, non vedeva il volto
di quello che suppose fosse l’uomo.
- Non credo che dovremmo lasciare nessun biglietto - disse divertito
l’uomo.
- Perché? - chiese incuriosita la donna, allargando l’apertura per vedere.
Sanzo percepì che la donna sorrise alla sua vista; non riusciva a vedere i
volti. Una sensazione di pace avvolse il suo animo, mentre il corpo del
demone al suo fianco, venne preso in braccio dall’uomo che era entrato.
Non capiva, perché non riusciva a vedere l’uomo? Perché quella sensazione
di tranquillità, mentre la scimmia gli veniva sottratta? Cosa diavolo
stava succedendo?
- Non preoccuparti, raggiungeteci al prossimo villaggio che incontrerete,
saremo lì ad aspettarvi e riavrete il vostro piccolo amico! - gli disse
pacatamente l’uomo. Cosa volevano fare a Goku?
- Non gli faremo del male - disse la donna dolcemente.
- A presto Genjo Sanzo Hoshi! - disse l’uomo uscendo dalla tenda,
lasciandolo solo ai suoi pensieri e stranamente si addormentò.
Quando si svegliò, trovò Hakkai e Gojyo che facevano colazione.
- Buongiorno Sanzo, Goku dorme ancora? - chiese tranquillo Hakkai.
- No la scimmia è stata portata via stanotte - rispose indifferente Sanzo,
versandosi del caffè.
- Come sarebbe a dire? - gridò spazientito Gojyo.
- Quello che ho detto, e ora smetti di urlare idiota! - disse stizzito il
monaco.
- Ma io ti amm… - cercò di dire il rosso, ma prontamente il compagno lo
fermò.
- Sanzo, chi lo ha portato via? - chiese pacatamente il demone gentile.
- Un uomo e una donna, hanno detto di raggiungerli al prossimo villaggio -
rispose Sanzo, mantenendo un tono neutro nella voce.
- Allora che aspettiamo, mettiamoci in viaggio! - disse risoluto il mezzo
demone.
Smontarono il campo e partirono.
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