Luce e ombra

parte IV - Sfogo solitario

di Jody


La mattina arrivò, portando con se un nuovo giorno. Due occhi dorati si aprirono.
- Come ti senti Goku? - chiese dolcemente Hakkai.
- Meglio, grazie! - rispose il ragazzino, cercando di sorridere, mentre la porta fu aperta con malagrazia.
- Ti sei svegliato scimmia! Bene, Hakkai curalo e fallo mangiare, appena pronti ripartiamo! - disse indifferente Sanzo, richiudendo la porta dietro di se. Goku aveva ancora gli occhi spalancati dalla sorpresa.
- Goku, se non te la senti di riprendere il viaggio, ci parlo io con Sanzo - disse premuroso, il demone dagli occhi verdi.
- Eh! No, Hakkai, non preoccuparti va bene così - rispose, cercando di sorridere, Goku.
- Come vuoi, devo cambiarti le medicazioni… Goku, se vuoi parlare di quello che è successo… - cercò di dire Hakkai.
- Sto bene, perdonami, ma non ho voglia di parlarne! - disse Goku, cercando di apparire sereno, mentre nei suoi occhi appariva un’ombra pesante ad offuscarne la lucentezza. Hakkai se ne accorse, ma decise di rispettare la volontà del ragazzo.
- Ehi, occhi_suadenti, non potevamo fermarci per qualche giorno? - chiese annoiato Gojyo, accendendosi una sigaretta. Il bonzo non rispose, si limitò ad aspirare una boccata di fumo e ad guardare fuori dalla finestra.
Ripresero il viaggio a mattina inoltrata, ma questa volta c’era qualcosa a disturbarli. Non c’erano liti da sedare e animi da calmare. Goku dormiva e, ogni tanto si agitava nel sonno, Gojyo fumava annoiato, il bonzo stava pensando agli eventi della sera precedente, ed ancora si dava mentalmente dell’idiota, Hakkai guidava assente perso nei suoi pensieri. Presto venne il tramonto, trovarono riparo in una radura nella boscaglia. Mangiarono in silenzio, cosa strana per loro. Alla fine del pasto Goku si alzò, dichiarando di voler fare due passi e si allontanò; i tre si scambiarono un’occhiata e seguirono il ragazzo, attenti a non farsi accorgere. Arrivati ai margini di un’altra radura, si fermarono al suono della voce di Goku.

Goku camminò, immerso nei suoi pensieri, calde lacrime scendevano sul suo viso.
“Perché? Perché? Perché?”
“Lo sai bene il motivo!”
“Si lo so, ma io…”
“Tu cosa? Nessuno può capire, nessuno ti può aiutare a lenire il tuo dolore… sai benissimo che sarà sempre peggio, solo io posso farlo smettere!”
Alzando gli occhi si accorse di essere arrivato ad una radura.
- Perché? Perché anche questo? Non ho sofferto abbastanza? Ditemi che motivo c’era? Perché? Perché? Perché? - urlò in preda alla disperazione, cadendo in ginocchio, con gli occhi gonfi di lacrime.

Gojyo fece un passo in avanti per raggiungere la scimmia, ma Sanzo lo fermò.
- Lasciami - disse Gojyo, cercando di liberarsi dalla stretta del monaco.
- No, non puoi andare - rispose freddo il biondo.
- La scimmia sta soffrendo, ha bisogno di noi, come puoi essere così freddo? Lasciami andare! - disse ancora irritato Gojyo.
- Sanzo ha ragione, noi non possiamo fare niente, perché lui non vuole che lo vediamo in questo stato - rispose calmo ma serio Hakkai, senza il solito sorriso sul volto; a quelle parole Gojyo comprese che il suo amico aveva ragione, ma non riusciva a darsi pace per non poter aiutare la scimmietta.

- Lo sapevate, tu lo sapevi vero? Sapevi che sarebbe successo? Rispondimi Nat! Anche tu lo sapevi? Nat!!! Volevate distruggermi? Non siete ancora soddisfatti? Quanto altro dolore dovrò ancora sopportare? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo!!! - urlò con rabbia Goku.
- Perché, perché, perché, perché!!! - continuò ancora, tirando pugni alla nuda terra, mentre cresceva da lui un’aura di potere carica di rabbia e dolore… il diadema s’illuminò di luce sinistra…
- Ah! - urlò, dando sfogo a quell’energia creatasi, formando un grandissimo cratere, intorno al suo piccolo corpo, mentre le lacrime solcavano il suo bel viso contorto dal dolore.

Nel frattempo nel Tenkai…
- Vedo che il principe addormentato si è svegliato! - disse sarcastica Kanzeon Bosatzu.
- Kanzeon - disse il principe
- Cosa pensi di fare? - disse seria la divinità.
- Mantenere una promessa - rispose con un triste sorriso il principe, sparendo dal mondo celeste.
- Infine è giunto il tempo della verità… la fine o l’inizio di una nuova era sta arrivando! - disse con un sorriso beffardo la dea Kanon.
- Di cosa state parlando? - chiese il suo servitore
- Quando tu e gli altri stolti che vivono in questo regno celeste lo capirete sarà troppo tardi! - rispose seria la divinità.

I tre, ancora nascosti, rimasero senza fiato. Goku si alzò, volse il suo sguardo e le sue mani al cielo; all’improvviso un fulmine squarciò la volta stellata, mentre piccole gocce caddero sulla scimmia. Pioggia… la pioggia per Sanzo, Hakkai e Gojyo, ha sempre rappresentato il pianto, che loro non riuscivano a versare; ma ora… ora quelle gocce erano veramente lacrime di pianto… il cielo piangeva alla vista dell’immenso dolore della scimmia.
Un flebile sorriso apparve sul viso di Goku, mentre sussurrava un - Non riuscirete a spezzarmi!!! - Il diadema smise di brillare, e lui, chiudendo gli occhi, cominciò ad allenarsi. I suoi movimenti erano lenti, quasi ipnotici… una danza sensuale, capace d’infiammare i sensi ed accendere un’accecante desiderio di possedere quel corpo, snello e minuto, perfetto nelle forme e nello guizzare dei muscoli tesi… un vento gentile si alzò a sfiorare quella creatura, accarezzandola dolcemente, quasi cullandola… una voce… una voce che loro conoscevano bene… una voce che non udirono con le orecchie, ma col cuore… perché dal cuore veniva, trasportata dalla brezza, intonò un canto, un canto triste, ma con un fondo di speranza.
“Sta soffiando un vento secco
la città sta diventando fredda
mi chiedo, quante stagioni sono passate
senza neanche un suono?

tutte le persone vengono e vanno
portando grossi fardelli
cercando il domani
nella la calda foschia ondeggiante
in lontananza

Sentirsi cm sabbia
scorrere tra le mani
indietro, le parole che hanno ferito il mio
cuore
subito cominciano a fremere dolorosamente
ma…

Ho cercato i pezzi di me stesso
mentre contavo le notti senza fine
questi sentimenti stanno diventando così chiari
sto perdendomi di nuovo
ora, senza cadere, io
procederò avanti, sempre + lontano

Mi chiedo, perchè il cielo è così grande?
Anche se ho cercato di gridare, la mia voce
non esce
e le lacrime cominciano a sgorgare

mi chiedo dove volano gli uccelli,
mentre sfrecciano nel vento?
uno di essi potrebbe non tornare nello stesso posto
dove è stato nei giorni scorsi.

Anche se ho lasciato perdere un sogno come questo
non voglio soffocare il mio battito libero.
un giorno voglio andare + in alto delle nuvole
aprirò le gradi ali del cuore
e viaggerò ancora

Arriverò lì, senza cadere

Ho cercato i pezzi di me stesso
mentre contavo le notti senza fine
questi sentimenti stanno diventando così chiari
sto perdendomi di nuovo
ora, senza cadere, io
procederò avanti, sempre + lontano” (1)


- Si, un giorno anch’io potrò volare più in alto delle nuvole - disse con speranza Goku, mentre il vento cessò ed il cielo smise di piangere, tornando ad illuminarlo con occhi sorridenti. Il giovane demone, aprì gli occhi e vide il cratere che aveva creato… ne uscì e s’inginocchiò al lato; con un - Mi dispiace - allungò la sua piccola mano, dalla quale scaturì una luce dorata. La terra prese a tremare ed il cratere sparì, riportando alla sua forma originaria il terreno. Il ragazzo si sdraiò sotto i rami di un grande albero, mentre un’ombra prese forma e consistenza alle sue spalle.
Un ragazzo di 12-13 anni al massimo, con i capelli neri legati come Shien, gli occhi chiusi, e con indosso un kimono argentato riccamente ricamato con fili d’oro, apparve ai loro occhi.
- Mi dispiace, io non sapevo niente - disse il ragazzo tristemente.
- Lo so - rispose il piccolo demone.
- E’ passato tanto tempo, ma avverto che fra voi non è cambiato niente! - disse il ragazzo con un sorriso triste.
- E’ vero - rispose Goku.
- Anche fra noi? - chiese il ragazzo con una punta di apprensione.
- Anche fra noi - ripeté dolcemente il demone.
- Ti ricordi quella promessa che tu mi hai fatto? - continuò Goku seriamente.
- Si - rispose triste il ragazzo.
- Questa volta devi mantenerla! - disse deciso Goku.
- Goku ma… - cercò di dire il ragazzo.
- No, devi farlo, stavolta non ci sarà altra via d’uscita, non si potrà tornare indietro - disse con fervore Goku.
- Farò come vuoi - rispose sconsolato il ragazzo. Goku sorrise rasserenato.
- Sono tanto stanco… il dolore è tanto… non riesco più a trattenerlo… presto tutto andrà perso… il dolore non va via! - sussurrò stancamente il demone dagli occhi dorati.
- Sei freddo - disse il ragazzo, stringendo il corpo di Goku fra le sue braccia, accarezzandogli il capo poggiato sul suo grembo.
- Si - sussurrò Goku chiudendo gli occhi.
Il misterioso ragazzo, si tolse il mantello e lo posò sulle spalle tremanti di Goku.
- Adesso avrai freddo tu - sussurrò assonnato Goku.
- No, non ho freddo - rispose il ragazzo con un dolce sorriso, mentre il piccolo demone, finalmente si addormentò stanco, mentre piccole gocce salate scendevano dai suoi occhi chiusi.
I tre compagni erano rimasti ammutoliti, increduli spettatori, di quello strano spettacolo a cui avevano appena assistito.
Chi era quel ragazzo? Perché trattava Goku con tanta familiarità? Di che cosa stavano parlando? Cosa diavolo stava accadendo alla scimmia?!

(1) Traduzione di Alone
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