NOTA1: scusate l'immenso ritardoç_ç!! Tutta colpa di Soffio, aveva trasformato Billy Boy nell'orsacchiotto di Hanamichi, non riuscivo più a trovarlo^^'''… 

DEDICHE: Kia, amore*_*, la fic lo sai che è tutta per te^_^!!!ç_ç… perdona lo schifo, lo stile è cambiato totalmente dai primi capitoliç_ç…nuuuuu!!

NOTA2: secondo lo schema sommario che ho, dovevano accadere molte più cose…ç_ç… in pratica tutto quello che succede è una righina del riassunto…ç_ç… non finirò mai…

 


Love Story

-6 di ? -

 

di Tesla

 

 

"QUANDO GUARDI NELL'ABISSO,

L'ABISSO GUARDA IN TE"

(NIETZSCHE)

 ***

 

CAPITOLO 6: NEL BOZZOLO DEI RICORDI, PARTE PRIMA

 

Un gemito, un altro.

Scricchiolio ritmico, molle di quarta categoria schiacciate da un materasso sotto la furia di un assalto. Pigolano, urla strazianti.

Billy si schiaccia i palmi della mani contro le orecchie, strizza gli occhi, magari così il dolore sparirà.

Ah ah, sbagliato, piccolo Billy, non te la puoi cavare così facilmente, non è così?

Molle, cigolio.

Sembrano il gracidare di articolazioni centenarie, cardini asciutti e secchi che sfregano tra loro.

Ancora.

Ancora.

Terrificante.

Una stretta nel petto che gli mozza il fiato.

Non regge il ritmo,  non regge.

Un mugolio, più forte.

Gemiti ansanti, una voce che balbetta un

-         Ancora, ancora…

E invece no, basta, basta.

Qualcuno li fermi. Vi prego, qualcuno li fermi.

Eddy ha ricevuto un cliente in casa, e il piccolo Billy non sembra apprezzare troppo la cosa.

Le mura sono fatte di carta.

 

(e invece non lo sono, sono spesse, spesse, fate smettere quel rumore)

 

Le mura non esistono.

 

(vi prego, vi prego, qualcuno li fermi)

 

Sente ogni cosa, è come fossero lì, nella stessa stanza…

 

(il rumore sordo, parola di godimento bisbigliate ad un orecchi sconosciuto)

 

No, no, no, sul suo letto, fantasmi del presente che scopano su lenzuola fatte di erba…

 

(come può reggere, come può?)

 

… con solo il cielo come soffitto, e il freddo del vetro nel suo corpo…

 

(il rumore è assordante, lo inseguirà fino alla fine)

 

…lacera, e piange, qualcuno lo salvi, vi prego, qualcuno lo salvi…

 

(come puoi reggere, Eddy?)

 

…l'incubo non è finito,

 

 (Senza impazzire? Come puoi?)

 

…l'incubo continua…

 

(senza urlare? Come puoi?)

 

…non finirà mai, Billy…

 

(senza piangere? Come puoi?)

 

…non scapperai mai abbastanza da lui…

 

(senza morire sempre più dentro? Come puoi?)

 

…sempre insieme a te, al tuo fianco, come un matrimonio d'amore esasperato…

 

(lo sento alle spalle, lui è qui, Eddy…)

 

…una fuga in un cubo di vetro…

 

(che mi chiama e mi bisbiglia all'orecchio)

 

…non c'è uscita, Billy…

 

(che sono stato cattivo, che merito una punizione)

 

…non puoi scappare…

 

(che non merito nient'altro, bimbo cattivo)

 

…è accanto a te, e lo sarà sempre…

 

(discolo da punire, e lui è la mia frusta)

 

…sempre…

 

(qualcuno lo fermi, qualcuno lo fermi)

 

…Billy.

 

(vi prego, qualcuno lo fermi)

 

Un urlo di godimento soffocato contro pelle liscia, la pelle di …Eddy?

Di chi?

Di chi è la pelle rossa sotto il tocco di mani grezze?

Di chi sono i polmoni pieni di respiro di birra?

Di chi sono le spalle curve sotto il peso dei peccati?

Di chi?

 

(chi?)

 

Di chi?

 

(perché?)

 

Sono le tue, Billy.

 

(Perché?)

 

Sono le tue.

 

(PERCHÉ?)

 

Billy si schiaccia più forte le mani contro le orecchie e scoppia in lacrime.

 

 

***

 

 

E.J. è in cucina, una tazza di caffè nera di ricordi.

 

(il profumo, l'odore dei bar… ricordi tutto, non è così, Eddy?)

 

L'ultimo cliente se n'è andato, le lenzuola ancora sfatte nel letto come testimonianza. Aloni opachi di macchie di sperma mai lavate via completamente le decorano, come un album di ricordi da cui non potrà mai scappare.

Sempre ad urlargli contro chi è.

A ricordargli cosa fa.

Il viso di Eddy si oscura in una smorfia vedendo come afferra la tazza.

Anche solo bevendo del caffè, E.J., rimane in te lo spirito della puttana.

Come sensuale ti lecchi le labbra, cancellando via sbaffate di caffè con la lingua morbida…

Quante volte hai fatto lo stesso dopo un pompino ben riuscito?

Quante volte lo hai fatto, leccandoti via le  tracce di sperma mentre un vecchietto ti accarezzava affettuoso la nuca, dandoti piccole pacche confortanti, lasciandoti scivolare le banconote tra il pollice e l'indice tremante… quasi fosse una rimpatriata tra nonno e nipotino, e quei soldi non fossero il pagamento per avergli concesso un assaggio  di Paradiso con la tua bocca

 

(sei così, bravo, con quelle labbra, lo sai, vero, Eddy?),

 

ma una ricompensa per un disegnino particolarmente riuscito.

Vai, Eddy, sei stato bravo, comprati qualcosa… sì, bravo bambino,  hai i soldi, li hai avuti barattando la tua anima, comprati qualcosa che valga altrettanto…

Bravo, bravo bambino…

Eddy…

Il sapore…

L'odore…

Nella sua bocca…

Nelle sue narici…

Se c'è un modo per cancellarli, per strapparli via da lui, vi prego, qualcuno glielo insegni, qualcuno lo aiuti.

Vi prego, qualcuno…

…qualcuno lo salvi.

Ma non c'è un modo, e tu lo sai, Eddy.

Lo sai.

Anche quando scompaiono dietro una porta chiusa, dietro una portiera di un'auto, lasciandoti sotto la pioggia… saranno sempre con te, al tuo fianco…

Sempre con te, E.J..

Ingoia in un unico sorso il caffè bollente, gli ustiona la lingua

 

(mai più nessun sapore, mai più retrogusto amaro nella tua bocca),

 

trabocca oltre il bordo della tazza e si spande in scie lucide lungo il mento, e poi più giù, lungo il collo.

Brucia da far urlare, ma almeno  è dolore, è il dolore è vita.

Sei ancora in vita, Eddy. Almeno per il momento.

Eddy…

Eddy…

-         Eddy?

Una voce, dolce come sempre. La voce di Billy.

Si rende conto in che stato deve essere, i capelli ancora umidi dalla doccia, tutto sporco di caffè.

Già, il caffè.

Fissa la tazza imbarazzato e  si asciuga maldestramente il mento con la manica del maglione vecchio.Che idiota che sei, E.J., che idiota. Lo sei ora, e lo sei sempre stato.

Idiota, idiota, che idiota!

-         Eddy?

Amyrot alza lo sguardo, e davanti a lui c'è Billy, un Billy non esattamente al massimo della forma, con i capelli scompigliati e gli occhi arrossati e gonfi. La pelle è pallida e traslucida, sembra fatta di polvere di pietra di luna.

Lo sguardo di Blly è fisso a terra.

Rimane in silenzio.

-         Hai sentito tutto, immagino- bisbiglia Eddy.

Billy fa segno di sì col capo. Una ciocca bionda gli ricade sugli occhi, non fa segno di scostarla .

E.J.  lancia un'occhiata alla tazza che stringe tra le mani, la fissa  un attimo stordito,  un ultimo sorso di caffè si è accumulato come uno spicchio di mare tra il lato e il fondo della tazza inclinata .  Osserva quel microscopico oceano nero per alcuni secondi, incantato. Scrolla la testa e la poggia sul tavolo. Si strofina gli occhi con gli indici, esausto.

-         I-io capisco che è il tuo lavoro …- bisbiglia Billy in un soffio appena udibile.

-         Sì - è l'unica cosa che riesce a dire Eddy James, amaro, - sì, lo è.

-         Ma le pareti… - tenta ancora Abbot. Si blocca. Le guance diventano color mattone, ma solo quelle. Il resto del viso è bianco, sa di malattia.

-         … le pareti sono sottili, e senti tutto- conclude per lui Eddy.

Ogni singulto, ogni gemito… sente tutto, Eddy, e tu sai cosa significa. Lo sai.

Intreccia le dita delle mani dietro la nuca, i gomiti bassi, si appoggia al mobile alle sue spalle, lo sguardo perso a terra. Cerca di pensare. Riflettere. Non vuole che Billy soffra, ma non può neanche permettersi di perdere clienti, avrà anche una bocca d'oro, ma il mondo è pieno di gente disperata, pronta a fare un pompino per pochi spiccioli. Ed E.J. lo sa. Alla fine non importa se le labbra succhiano con abbastanza foga o se la lingua conosce i movimenti giusti. Alla fine,  l'importante è avere un orgasmo e scordarsi per pochi istanti i problemi, il resto è superfluo.

-         V-vuoi- la voce di Eddy esita, trema un po',- vuoi andare vi…

-         NO!- lo interrompe Billy, - Non è questo che voglio, non voglio andare via.

Eddy lo guarda, confuso. Inconsciamente, tira un sospiro di sollievo.

-         Ma allora…

-         Io volevo chiederti… se c'è un modo, beh, per isolare acusticamente la stanza. So che è un'idiozia, però se fosse possibile…

-         Shhhh- lo zittisce dolcemente Eddy, posandogli l'indice sulle labbra per impedirgli di proseguire. Le sue dita sono piene di calli

 

(È perché le usa tanto, lo sai, Billy? Il nostro Eddy usa tanto tanto le sue manine fatate! Vuoi sapere cosa fa con quelle sua manine? Lo vuoi sapere?),

 

ma i polpastrelli sono morbidi, e incredibilmente delicati. Può sentire l'indice di Eddy sfioragli delicatamente le labbra. Può sentirne l'odore che sprigiona. Bagnoschiuma al sandalo. Billy  si chiede quando potrà sentire finalmente l'dore di Eddy. Eddy e basta, senza altri profumi a confonderlo. Senza altri odori da nascondere.

- Resta qui, lascia fare a me, forse ho un'idea. Non sarà un granchè, ma almeno una soluzione provvisoria…

Esce di corsa, Billy  lo sente trafficare in salone… passi… nella sua camera. Non gli dà fastidio che Eddy entri nella "sua" camera . Si mordicchia il labbro inferiore e rimane in attesa. Lo sente trafficare con qualcosa, la curiosità è troppo forte

Toh,guarda… anche con Danny eri sempre curioso… eri curioso anche la sera che ti ha violentato, te lo ricordi, Billy? Te la ricordi la Tuborg nel culo, vero? Non vuoi una rinfrescatina?

 

Esita.

 

Tremi, Billy?

Perché ricordi, ricordi il freddo del corpo di Danny contro il tuo, il cofano gelido della macchina mentre ti penetrava senza tanti complimenti…

Cosa c'è di differente, adesso? C'è sempre quella fottutissima curiosità che ti assale, dai, vai a vedere, vediamo che bello scherzetto ti sta combinando il nostro E.J., lui è pratico del settore, magari riesce anche a fartela piacere, la bottiglia su per il culo… Forza, Billy, non devi che camminare, non devi che andare di là… ci metterà un attimo, una botta e via… nient'altro… e poi potrai andare a cercarti una nuova casa, Billy Boy, mio piccolo Billy, nessuno vuole il bis una volta che ti ha assaggiato, non sei abbastanza… goloso?

Nessuno ti vuole, Billy, nessuno ti vuole…

Rumore metallico, qualcosa che viene trascinato.

Abbot deglutisce rumorosamente.

Poi, la voce di Eddy.

-         Billy?

Avanti, mio piccolo bambino, vai! E.J. ti chiama, proprio come ti ha chiamato quella volta Danny Lee… Non manca neanche tanto al buio, magari potresti chiedere di aspettare un attimo, lasciare che qualche stellina appaia nel bordo della finestra, sai, tanto  per commemorare la cosa…

La cicatrice sulla guancia pizzica leggermente, la gratta con fare distratto. Solo ora si accorge che stringe i bordi del tavolo in maniera spasmodica, le nocche pallide come la pelle di un albino.

-         Billy?

Una lieve nota di incertezza e preoccupazione nella voce di Eddy.

Preoccupazione, già.  Sai già di che tipo.

Saprà fare un pompino decentemente?

Sarà stretto abbastanza?

Partirà ancora con quel suo piagnisteo da verginella…

Oh, Billy Billy, sei stato tanto cattivo… io e Danny speravamo tanto avessi imparato la lezione, ma ci ricaschi sempre…

Che possiamo fare?, certa gente va avanti solo con qualche bella legnata. E adesso ti devo punire, Billy, mi ci hai costretto, perché sei stato un bimbo davvero tanto…tanto… cattivo.

 

Ho paura, Dio, Dio, ho paura…

 

Le gambe di Billy cedono, si ritrova inginocchiato a terra, trema, lacrime silenziose gli scorrono lungo le guance.

 

Vi prego, ho paura, ho paura, ho paura …

 

È arrivato il momento di punirti, Billy.

 

Vi prego vi prego vi prego…

 

Sei stato un bimbo cattivo, Billy.

 

Vi prego, vi supplico, qualcuno mi aiuti…

 

Billy.

 

Aiuto…

 

Billy.

 

Aiut…

 

- Billy?

 

La voce di Eddy?

Sì, sì, Eddy, Eddy James, non Danny.

Danny non centra nulla, Danny non è più lì… grazie al cielo, Danny non è più lì.

E.J. corre rapido verso di lui, si accuccia al suo fianco, gli accarezza dolcemente la testa, le guance rigate di lacrime. I suoi occhi grigi sono aperti e attenti, le labbra strette e sbiancate, come una linea di correttore.

Billy  continua a piangere in silenzio, e lui non sa cosa fare.

Un'unica cosa, nella sua mente, l'unica soluzione a cui riesce a pensare.

Attira Billy a sé, e lo abbraccia.

Billy  si irrigidisce di scatto.

Ecco, te l'avevo detto, non è così, Billy? Attento, Billy, attento… le sue mani… dappertutto, su di te… e presto le sentirai dentro i tuoi pantaloni, porterà le tue sui SUOI pantaloni, e ti farà tante cose brutte, cose brutte, perché tu sei un cattivo ragazzo, un cattivo bambino, e adesso devi essere punito, Billy, devi essere punit…

 

-         Shhhhh…- bisbiglia Eddy accarezzandogli la testa.

Ha un tono di voce che non riconosce, suona così estraneo alle sue orecchie… è carico di una dolcezza e di una comprensione senza limiti.

Il piccolo Jim Robins lo avrebbe collegato alla sua mamma, quando lo consola dopo un brutto incubo. 

Billy non ha precedenti a cui rifarsi. Non gli riporta alla mente nessun ricordo, nessuna sensazione di bozzolo familiare.

Non è mai stato abbracciato nella sua vita in quel modo.

Forse è per questo che l'effetto è immediato, e quando le braccia e la voce di Eddy lo accolgono, si calma immediatamente.

Non c'è più nulla, solo quel calore immenso che gli scalda il cuore… e quelle parole, sussurrate al suo orecchio, andrà tutto bene, andrà tutto bene… vuole crederci.

Si rilassa, le lacrime cessano di scorrere.

Eddy continua ad accarezzargli i capelli qualche altro istante, poi lo scosta leggermente da sé.

Tra le sue braccia, Billy  si è addormentato, avvolto nel bozzolo del suo affetto.

 

 

***

 

ç___________ç Kia, perdona lo scempio ç_ç… scusami scusami scusami!!! È anche breve, ma lo posto subito, così almeno vi rinfresco un po' la memoria e riesco  vivere un altro giorno^^''''….

Ç_________________ç perdonatemi ancora, e se siete riuscite a leggere fino alla fine, vi prego, commentate a tesla_vampire@msn.com !!

Un bacione enorme,

Tesç_ç…


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