DEDICHE: l’intera fic è sempre per la mia Kia-chan^_^!! E poi a Soffio d’argento, ZZZ, Parsy, Niane, Urd, Rei ed Eliana...  vi voglio tanto bene^_^!!!! Ah, e a Ria, che fa un lavoraccio incredibile ad ordinare tutte queste fic…^___^

DISCLAIMERS: teoricamente Eddy*__*, Billy, Ronnie e tutti gli altri apparterrebbero a me, ma se fosse così mi dovrebbero ubbidire… invece fanno sempre come gli pare;__; ! quindi diciamo che appartengono a loro stessi^_^...

 


Love Story

- 2 di ? -

 

di Tesla

 

 

KASCHE,

VIVERE APPIENO LA VITA E SOPRAVVIVERE

SONO DUE CONCETTI DIVERSI.

 

( MOSTER COLLECTION)

 

 ***

 

CAPITOLO 2: EDDY INCONTRA

 

 

La musica è forte, alta, ti fa tremare le ossa, ma non importa.

Balli.

Hai pagato per ballare, sentire quella musica assordante e continua che ti impedisce di pensare, ti permette di scordare i tuoi problemi. Per un poco, solo per poche ore, balli, e sei felice. Sei sereno.

Agiti le braccia, muovi le gambe. Le cosce ti fanno male, sono indolenzite dal troppo movimento, ma non esiti. Vai avanti. Balli.

Le luci sono accecanti, si muovono a fasci, spariscono e riappaiono, a intervalli regolari  rapidissimi. Sotto quella luce incostante, il mondo, le persone che con te ballano in pista, si muovono come a rallentatore.

Buio.

Luce.

Buio.

Luce.

Non pensi più a niente, via i pensieri, balli.

 

Eddy è al bancone, ha appena finito di ballare. Beve un piccolo sorso del suo Thanit, il respiro ancora affannato, si guarda intorno, alla ricerca. Sta cercando, oh sì, e  presto troverà ciò che cerca, ciò che vuole.

È questa la tua tecnica, non è così, E.J.?  Per il caro Eddy James Amyrot, la discoteca è un ottimo campo di caccia. Vede decine di occhi puntati su di lui,  incollati al suo corpo. Deve solo attendere uno con abbastanza faccia tosta e il portafogli gonfio che si faccia  avanti e si strusci contro di lui.

Sanno chi è, che lavoro fa.

Lui è l’omino dei sogni.

Aspetta, Eddy.

Solo attendere.

Così, ogni sera.

Questa è la sua vita.

Questo è Eddy.

 

Eddy si guarda intorno, mentre il Thanit gli scorre in gola in un altro lungo sorso,  ne manda giù un altro, nel suo modo tipico di bere, che sa, lo sa, fa girare la testa. Mentre il collo della bottiglia si avvicina alle labbra, sporge un po' la lingua morbida e umida, e la infila appena nell'apertura, succhia. Socchiude gli occhi, le guance ancora arrossate dall'ultimo ballo.

Devi solo attendere,  Eddy, solo attendere e qualcuno verrà da te.

Senti occhi puntati alle spalle, e si gira, muove solo testa e busto, sensuale.

Lo vede, un ragazzo, non deve avere più di vent'anni. E' grasso,  i capelli tagliati a spazzola, l'aria timidissima.

Eddy gli sorride.

Ha già trovato il primo  cliente della serata.

 

Sono nei bagni della discoteca, la porta è chiusa a chiave.

Addossato alla parete, il corpo del ragazzo contro il suo, c'è E.J..

Ronald, così si chiama l'altro, gli ha aperto la camicia e gli riempie il collo, il petto, di baci. Non è pratico di queste cose, Eddy lo capisce subito, va a tentoni, segue l'istinto.  Gli lecca i capezzoli, li succhia rapido, un po' violentemente, ed E.J. sorride, davanti a tutto quell'entusiasmo. Probabilmente, quella è la prima sana scopata che Ronnie si fa. C'è ancora candore, c'è ancora innocenza.  C'è ancora insicurezza.

Ronald ha solo bisogno di un po' di calore, di un po' di 'amore'. Eddy non lo ama, ma riesce a vedere in lui, ne ha visti tanti, troppi, di ragazzi soli come Ronnie, chiusi in se stessi, impacciati, timidi. Hanno tanto amore da dare, ma nessuno dà loro una possibilità, nessuno si fida.

Eddy si stringe a lui, lo abbraccia, si struscia.

Stai tranquillo, piccolo Ronnie, dimentica i dolori, ora che Eddy è qui con te. Seppur per poco, non pensare più a niente, lasciati andare. Vivi.

Sente le mani di Ronnie che armeggiano goffe sui suoi jeans stretti, i suoi occhi sono nel panico…

…la paura che Eddy gli scoppi a ridere in faccia…

… il terrore di non essere all'altezza…

È   nervoso. Il suo corpo trema. Si sente il più grosso imbecille della terra.

Eddy lo capisce, lo intuisce, come sempre, è il suo dono; gli prende delicatamente il mento tra le dita e gli alza il viso, fino ad incontrare i suoi occhi.

Lo vede, l'imbarazzo, e lo cancella, nel modo più semplice, naturale ed indolore che conosce.  Gli sorride, dal profondo dell’animo, dal profondo di se stesso. Sente Ronnie rilassarsi tra le sue braccia, il ragazzo gli ricambia il sorriso.

 

Come fai a far passare tutto con solo un sorriso, eh, Eddy?

 

Qual è la magia che porti dentro di te?

 

Ora che sorride, e gli occhi gli brillano, Eddy non capisce come fa questo ragazzo ad essere ancora solo. Ma in fondo, chi lo ha mai guardato bene, chi ha mai guardato quella palla di lardo con i capelli a spazzola e ha detto : facciamo sorridere Ronnie, facciamolo ridere con tutto il cuore, sono sicuro che sarà bellissimo. No, Eddy sospetta che a nessuno gliene freghi un granchè, di Ronnie.

A nessuno gliene frega un granchè, del mondo.

Ma ora cancella dalla tua mente l’umanità intera, E.J.,  è troppo grande da contenere nella tua piccola testa, concentrati su Ronnie, lui ha bisogno di te, adesso.

Tu sei il suo omino dei sogni, non è così, Eddy?

Tu sei l’omino dei sogni dell’intera umanità.

 

Ronald entra in lui, ed Eddy geme. Ringrazia il cielo che non sia la sua prima volta ( non se la ricorda neanche più, la sua prima volta), perché non è stato esattamente gentile. È più corretto dire che non ne sa assolutamente un tubo, di queste cose, e sarà meglio che gli dia un paio di consigli, quando si lasceranno, sì,  gli spiegherà un po’ di cose. Sono cose imbarazzanti, specie per uno come Ronnie, ma se Eddy sorride, il tuo imbarazzo lo puoi pure gettare nel cesso, tesoro, perché non ti servirà a nulla. Quando E.J. Amyrot sorride, la vita stessa ti sorride.

Ronnie assesta un’altra spinta, geme forte. Eddy si posiziona meglio contro di lui, gli accarezza il sedere con morbidi tocchi che, sente,  lo fanno tremare.

Sei bravo con le mani, te l’hanno mai detto, Eddy?

Sei proprio bravo, un talento naturale, direi.

Lo accarezzi soltanto, e il ragazzo miagola come un gattino… 

Qual è la tua forza, Eddy?

Come fai?

 

Ora muoviti, Ronnie. Lo senti anche tu che non puoi più attendere, vero? Muoviti, non aver paura.

Ronald estrae quasi del tutto il pene dritto dal corpo di Eddy e risprofonda in lui,  e poi ancora, e ancora, Eddy geme forte nel suo orecchio, gli fa sentire il suo piacere, perché se c’è qualcosa che Eddy sa, è che il compagno deve sempre capire quanto vale, quanto piacere dà, qual è la sua capacità di ‘amare’…

I loro gemiti si mischiano, le loro mani si cercano, le lingue accarezzano pelle bollente…

Poi lo capisce, Eddy, dal battito del suo cuore, dal gonfiore del suo pene che affonda nel tuo corpo, sa, sa che è sull’orlo dell’orgasmo.

Ronnie caccia un urlo e viene, nascondendo la testa nell’incavo della spalla di E.J..  Amyrot sospira, cercando di far tornare il battito cardiaco.

Lo abbraccia forte e si stacca da lui.

È tutto finito, Eddy, raccogli i tuoi soldi e torna alla tua caccia.

Riposa i pochi minuti che puoi, perché adesso, figliolo, adesso devi tornare a lavorare.

Eddy, hai ancora un'intera nottata, davanti a te.

Eddy, l’omino dei sogni.

 

***

 

Billy guarda l'acqua nera e pensa: è bella.

Ha camminato, Dio solo sa per quanto tempo, ha visto il sole calare, l'ha visto scomparire dietro le montagne come in un eterno nascondino tra giganti.

Ha camminato, e camminato, piano piano, lentamente, finchè il buio ha invaso tutto.

Come ti senti, Billy, dimmi tutto? Stai di merda, eh? Vorresti sedere, ma non puoi, perché appena pieghi le ginocchia oltre un certo limite, senti il corpo spaccarsi in due.

Vorresti piangere, ma ormai le tue lacrime, credo, le hai consumate tutte.

Vorresti urlare, dal dolore, dalla disperazione, ma non lo fai, perchè sai benissimo non servirebbe a nulla. A cosa serve, urlare, se nessuno è pronto ad ascoltarti? A cosa serve piangere, correre, prendere a pugni il muro, se accanto a te non c'è qualcuno che condivide il tuo dolore?

Si vive solo di solitudine, si vive solo di sofferenza, è questo che hai sempre pensato, non è vero, Billy? Sì, lo sapevi da sempre, anche quando sorridevi a Phil, anche quando servivi  i tavoli e le ragazzine ti riempivano di sguardi adoranti, anche quando Danny faceva battutine di pessimo gusto e tu ridevi, perché pensavi fosse doveroso ridere alle battute della persona che ti piace.

Non è così che si fa, mio piccolo Billy? Assecondare sempre la persona che ti piace?

Povero stronzo…

Puoi fingere quanto vuoi, puoi riempirti la giornata di tante di quelle cose da  non trovar tempo per pensare… ma prima o poi, quell'idea arriva, ti assale, perché non ha mai smesso di darti la caccia.  Non può mai smettere di darti la caccia, perché non è mai morta, è immortale, eterna, esisterà sempre,  finchè l'uomo calpesterà questa terra.

Ha camminato, non sa per quanto, non si  ricorda nemmeno se ha mangiato. Ricorda di aver passato molte bancarelle, l'odore di hot dog, senape e tovaglioli  unti gli ha aggredito le narici più volte lungo la strada, ma non sente in bocca il retrogusto di salse particolari.   Non sente i morsi della fame, ma non si stupisce più di tanto: da quanto i morti mangiano? Da quanto i morti hanno ancora un corpo? La tua anima è morta, piccolo Billy, devi solo avere un po' di pazienza, non troppa, a quanto vedo, e finirà tutto presto. Ogni cosa, ogni mondo, ogni minuto, verrà inghiottito dal buio. È per questo che adesso osservi l'acqua, non è vero Billy?

Avanzava con la sua camminata lenta e strascicata, zoppicante, è entrato nel parco… e l'ha visto. Non c'è protezione, perché i ragazzi al mattino lo attraversano in canoa, non c'è sbarramento per permette alle anitre di recuperare i mozziconi di pane che i barboni lanciano sulle rive… davanti a lui ha trovato il laghetto, del parco, ed è rimasto a fissarlo, come incantato.

La luna è solo uno spicchio, stanotte, e gli alberi coprono le acque, impedendo alla luce dei lampioni di riflettervi. Billy si è trascinato fino a qui, ed è rimasto ad osservare.

Ancora ora, osserva, perché non sa se resistere o no, alle parole sensuali che il laghetto bisbiglia, silenzioso.

Si è sporto leggermente, e vede un alone liquido che lo guarda, il suo riflesso.  Un attimo dopo, le fronde degli alberi si smuovono, e coprono anche quel poco di luce che arrivava. Ora Billy fissa il vuoto, fissa uno specchio irreale, un buco nero piantato in terra che risucchia ogni cosa.

Abbot non vede più se stesso, ma ciò non lo stupisce più di tanto.

Non è forse questa la realtà?

Non è forse così che il mondo lo vede?

Rivede davanti a sé il ghigno di Danny in attesa che  gli succhiasse il pene…

… Rivede gli occhi disgustati del padre, saturi di un implosione di vergogna…

… Rivede i volti dei loro vicini, muti, immobili, dritti sulla loro erbetta fresca e verde a fissarlo. 

… Rivede tutta quella massa di gente che ha incontrato per strada, tutti quei corpi che si scontravano contro il suo nella fretta di inseguire i loro minuti, le loro vite. Nella fretta di non pensare.

Una brama di vita che ti porta a scordare il valore dell'esistenza stessa.

È questa la verità.

Puoi amare quanto vuoi, puoi camminare o urlare quanto vuoi, puoi conoscere tutta la gente che respira su questo dannato pianete: non servirà a nulla, perché saremo sempre troppo presi da noi stessi per poter lanciare un'occhiata anche solo distratta al prossimo che piange in un angolo di vita buia.

Non è così, mio povero…

…misero…

… piccolo..

… Billy?

 

 

Billy lancia un'altra occhiata

 

(Ti ricordi, Billy, vero?)

 

All'acqua scura e nera,

 

(Ricordi il suo sguardo)

 

profonda.

 

(Hai visto il suo volto)

 

 Molto.

 

(Ricordi bene come ti ha guardato)

 

È scurissima,

 

(quando gliel'hai detto, non è così?)

 

anche se le sue scarpe toccano il bordo dell'acqua,

 

(hai visto il disgusto dipinto in lui)

 

non ne riesce  a vedere il fondo.

 

(Hai visto la vergogna e l'umiliazione )

 

È nera,

 

(spalmata come formaggio troppo denso sulla sua pelle)

 

è un pozzo senza fine,

 

(hai sperato ti credesse, Billy, non è così?)

 

 un buco nero nero

 

(hai sperato che qualcuno credesse in te)

 

che ha inghiottito l'esistenza intera.

 

(Sei solo uno stupido, Billy,)

 

Cosa farai ora, Billy?

 

(Guardatelo, Billy l'ingenuo)

 

Come vivrai, gettato solo

 

(Billy, il mostro)

 

In questo pianeta così grande?

 

(Billy il pervertito)

 

Come vivrai

 

(Billy senza casa)

 

Senza nessuno accanto a te?

 

(Billy senza affetti)

 

Come vivrai Billy?

 

(Billy senza nome)

 

Senza qualcuno che conosce il tuo nome?

 

(Billy senza vita)

 

Chi sei tu,

 

(dimmelo Billy)

 

Billy?

 

(Come farai?)

 

 

 

Dimmelo, Billy.

 

Perché davvero, dal profondo del mio cuore, io non lo so.

 

 

 

***

 

Eddy cammina tranquillo, anche se un po' dolorante. L'ultimo cliente aveva i gusti un po' , come dire, particolari... ha gettato Eddy contro il muro del vicolo dietro la discoteca e se l'è fatto lì, grondante sudore. In otto spinte è venuto ululando, ed Eddy ha ringraziato chissà cosa, visto che si era ritrovato con un mattone sporgente conficcato nella milza. Non esattamente la posizione più comoda per una sana scopata, a dir la verità.

Cammina anche lui,  sugli stesi passi che Billy ha calpestato circa mezz'ora prima. Mentre Billy guardava l'acqua, e l'acqua risucchiava ad intervalli la sua immagine, il suo riflesso, Eddy si stava rialzando la zip dei pantaloni, massaggiandosi la schiena. Mentre Billy si sporge, un po' troppo per essere al sicuro, Eddy taglia per il parco, da lì arriverà prima a casa.

Segue il sentiero solito, quello che normalmente di mattina deve eseguire come uno slalom per evitare ragazzini che giocano a pallone o cacche di cane mai raccolte.

Cammina, in soprappensiero.

Cammina… poi d'un tratto si ferma e alza la testa di scatto, i capelli della nuca si rizzano, la pelle d'oca gli inguaina il corpo coperto di sudore. La sensazione… il brivido che gli ha scosso il corpo… da dove…?

Esce le mani dalle tasche e le chiude fino a formare due pugni, deve esserci un calo di tensione, perché la luce dei lampioni è fioca, baluginante. Sente le fruscio degli alberi, lo scricchiolare della ghiaia sotto il suo peso, sfregano sotto le suole della scarpe. In lontananza, il clacson prolungato di una macchina. Voci lontane, urla, forse ubriachi. Nient'altro. Solo un assopito fruscio.

Si gira intorno, scaglia lo sguardo da un punto all'altro dello spazio intorno a sé, per capire da dove viene quel senso di inquietudine che lo sovrasta.

Poi, tra gli alberi, nascosto, al buio, lo vede.

Un fantasma.

Stai scherzando, non è vero, Eddy? Ti sei scopato troppa gente, stasera, non puoi farmi pensieri del genere.

I fantasmi non esistono.

I fantasmi sono l'uomo nero e il lupo cattivo, andava bene vederli quando avevi quattro anni e la nonna voleva metterti un po' di sana fifa addosso per renderti un bimbo più diligente… ma adesso no. Se me li vedi a ventun anni, qui allora c'è un grande problema, tesoro mio. Un problema profondo. Non ci sono fantasmi, su questa terra, che non siano fatti di carne ed ossa e un grande esaurimento nervoso.

Ragiona bene, i fantasmi impalpabili non ci sono. Non esistono lenzuola con buchi neri e bordi sdruciti che ti inseguono la notte agitando catene, sei fuori, cocco, se lo credi.

Che sia uno spiritello materiale o no, è lì, vicino al bordo del lago, lo sguardo incatenato a terra.

Che sia vivo o morto, ha le spalle curve, come se portasse sulla schiena il peso di tutti i peccati del mondo, e cazzo, se son tanti.

Chiunque egli sia, qualunque natura egli abbia, sta soffrendo .

Cosa farai, Eddy?

Rischi?

Tenti?

Scappi?

Cosa farai, Eddy? Nessuno ti obbliga, nessuno ti guarda, nessuno ti costringe… cosa farai?

Siamo tutti soli, in questa terra, non lo sai?

Non sprecare il tuo tempo, sei stanco, sudato, e senti ancora il ricordo del mattone aggredire ruvido la tua pelle.

Non ne vale la pena, Eddy.

Fidati, vattene.

 

E.J. si volta, per proseguire la sua strada, poi cambia idea e si avvicina a quel fantasma umano senza nome.

Non può andarsene.

Lui è Eddy James Amyrot, l'omino dei sogni dell'intera umanità.

Lui è qui per tirarti su di morale e farti sentire meglio.

Lui è qui, perché tu hai bisogno di lui.

Che sia un bisogno fisico, o spirituale, non importa.

È il suo compito.

È ciò per cui è nato.

È ciò che sente, ciò che lui è, ciò che lui vuole.

Rendere felice la gente.

E non avere la voglia di sputare addosso a se stessi, a ciò che noi siamo, a ciò che vediamo riflesso nello specchio, la mattina, appena alzati.

 

Sì, è il tuo omino dei sogni.

Ed è qui per te.

***

 

Mentre Eddy si avvicina piano, Billy apre le braccia e si accascia tra le acque gelide del laghetto.

 

 ***

^_________^ FINE SECONDO CAPITOLO!!!

 

BILLY: glu glu glu… autrice del caBEEEEEP !

T : ;____ ; cattivo ! EEEEEDDY ! Billy boy mi tratta male, consolami !!( Tes se ne va via zampettando giuliva…)

B: -_- glu glu glu…

 

-_- scusate lo sclero, son distrutta…

E se avete avuto il coraggio di leggerla… ^_^... commentate, gente, commentate^__^ … a tesla_vampire@msn.com !

un bacione e saluti a tutti^____^!!!

 


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions