San Valentino…una
one-shot per la mia coppia preferita! L’idea mi è stata data da una fic
del fandom inglese che io in realtà non ho letto, ma di cui mi aveva parlato Greta. Ho
ripreso l’idea del gioco, anche se la situazione è un po’ diversa. Un
grazie e una dedica a Greta, che mi ha consigliata e mi ha fornito
preziosi suggerimenti per le rime che troverete. Thank you, Greta!!!E poi
un pensiero e un bacione anche a Calipso, a Angie e a Ria, che senza
volerlo, tempo fa, con una sua bella osservazione mi ha ispirato
l'atmosfera che ho sviluppato in questa fic...^^
HanaRu forever!!!
♥_♥
Love’s
game
di
Nausicaa
"Do’aho, quello
cos’è?".
Ok, stiamo calmi…è San
Valentino, giusto? E allora mi imporrò di non saltare alla gola della
kitsune anche se non mi piace per niente il modo in cui sta guardando
l’oggetto che ho in mano e che ho portato con me a casa sua!
Io e Rukawa non stiamo
insieme, non ancora (ma da oggi cambierà tutto! Eheheheh…parola di
tensai!) e ho pensato che oggi sarebbe stata la giornata adatta per dare
una svolta a questa situazione: sì, perché insomma, non siamo due
completi imbecilli, la sentiamo anche noi questa attrazione, questa forza
incontrollabile che ci spinge sempre l’uno verso l’altro e da parte
mia c’è anche mooooooolto di più! Però, in un modo o nell’altro non
siamo ancora riusciti del tutto a dare voce ai nostri sentimenti, alle
nostre emozioni e la cosa buffa è che non so dire il perché…sarà la
paura (da parte mia, sono ancora traumatizzato dai 50 rifiuti!), sarà
l’orgoglio (dannata e orgogliosa volpaccia!), ma qualunque cosa sia mi
ha stancato!!!
Parlando seriamente,
voglio far capire a Rukawa che quello che provo per lui è un sentimento
forte e profondo, che non scherzavo affatto quando ho provato a baciarlo e
che non era per prenderlo in giro che gli avevo detto di aver visto una
luce particolare nei suoi occhi, in quel momento…come? Non capite cosa
sia successo?
È presto detto: due
giorni fa, mentre eravamo soli nello spogliatoio, ho provato a baciare
Rukawa; è vero che magari sono stato appena un po’ impulsivo e che
l’ho colto di sorpresa, fatto sta che la sua prima reazione è stata di
scansarmi!!! Ma anche se per una frazione di secondo, quando ho avvicinato
il mio viso al suo, sono sicuro di aver notato un lampo nel suo sguardo ed
era qualcosa di positivo!!! Gli ho spiegato che mi piace, pasticciando più
volte con le parole, gli ho assicurato che non era uno scherzo di cattivo
gusto…la volpe ha capito la mia sincerità, questo sì; cioè, non che
lo abbia detto esplicitamente, ma l’ho capito dal fatto che ha perso
quell’aria diffidente che aveva assunto subito dopo il mio tentativo di
assal…ehm…di bacio!!!
Però, però, però…c’è
sempre un ‘però’!!!!
Stavo accennando prima ai
miei 50 rifiuti…come dice sempre Yohei, non è da tutti collezionarli!!!
Certo, ciò che provo per la malefica volpe spiega parecchio il perché
sia fallito ogni mio tentativo di avere una ragazza: diciamola tutta, in
realtà io non volevo una ragazza!!!! Però (eccolo il ‘però’!) devo
anche ammettere che forse, e sottolineo forse, io sbagliavo
approccio…cioè, non so bene cosa fare in certe situazioni, mi imbarazzo
e faccio casino con le parole, ma stavolta è troppo importante quel che
rischio di perdere… Dopotutto sto ricevendo un’altra possibilità, no?
Possiamo ricominciare daccapo, questo pomeriggio, affrontando e chiarendo
finalmente la tensione e le scintille che divampano fra di noi…Quindi ho
deciso di dichiararmi in un modo originale e divertente! E allora perché
la kitsune mi guarda così?!
"In quale soffitta
l’hai recuperato, do’aho?".
E insiste!!!
Respiro profondamente per
calmarmi e per fargli capire che mi rendo conto che una stupida volpe
lavora con armi intellettive limitate rispetto al tensai…
"E’ "Il gioco
dell’amore", volpe addormentata!! Non mi dire che non lo
conosci?!" proclamo.
"No!".
Sigh…lo sapevo…mai
che ci sia una cosa facile, mai, neanche una volta che sia una!!! Ma il
tensai non si arrende!!
"Perché l’hai
portato qui?" mi chiede Rukawa, fissando la scatola che ho fra le
mani. Ecco, ora ragioniamo…perché se il mio volpacchiotto ha trovato la
voce per farmi questa domanda, significa che sotto sotto gli interessa,
no? Quindi ora tocca a me spiegarglielo ed è meno facile del previsto!
Improvvisamente mi sento la lingua legata e le parole che non vogliono
saperne di uscire e, per giunta, credo di avere le guance in fiamme…
Lui mi osserva alzando un
sopracciglio, un po’ spazientito per il mio improvviso mutismo.
Ok, animo!!!! Non sia mai
che il tensai resti senza parole proprio al cospetto della volpe più
silenziosa del pianeta!!! Questo pensiero mi sprona subito e poi c’è
un’altra cosa…Rukawa è una persona misteriosa e sfuggente, ma una
cosa di lui l’ho capita: è sincero e cristallino nei sentimenti e ama
la lealtà e la limpidezza…so che capirà quanto sto per dirgli e penso
anche che lo apprezzerà!
Mi schiarisco la voce e
comincio a spiegargli: "Ultimamente è stato tutto un po’…fra noi
due, intendo…un po’ incasinato, no? E io non voglio che sia più così
e ho pensato che questo sarebbe stato un modo simpatico per…per rompere
il ghiaccio e parlare! Vedi…- apro la scatola e gli mostro il
gioco-…questi sono i dadi, a seconda del punteggio si finisce su una
delle caselle e su ogni casella c’è una domanda a cui rispondere…sono
domande che, forse, da soli, non riusciremmo mai a rivolgerci, però…così…parleremmo,
kitsune…".
Sono stato serio! Ci sono
riuscito davvero!!! E infatti adesso Rukawa ha uno sguardo meno
sospettoso, meno da presa in giro e, soprattutto, più partecipe! Mi fissa
senza dire niente, ovviamente, e il suo viso è distaccato come al solito,
ma nonostante questo ormai mi sono talmente avvicinato a questa
stupidissima volpe da sentire a pelle le sue reazioni e ora lo sento
curioso e, perché no?, complice…
Gli sorrido:
"Allora…giochiamo?".
"Hn".
Ci sediamo per terra, sul
pavimento della sua camera, uno di fronte all’altro e, in mezzo a noi,
la tabella del gioco con le pedine; io ho preso quella rossa e lui quella
blu…vabbe’, non abbiamo molta fantasia in fatto di colori…
"Inizio io!"
proclamo, afferrando i dadi con la mano.
"Perché tu?"
si acciglia Rukawa.
Ecco, lo sapevo!!! Di
questo passo a mezzanotte staremo ancora qui, bloccati sul primo tiro e
magari con la volpe sul punto di crollare addormentato!!! Devo
assolutamente impormi!!!
"Perché il gioco è
mio! E perché sono il tensai!" e, prima che possa obiettare ancora,
lancio i dadi…avrò fatto il massimo! Eheheheheheh…
"Due" annuncia,
con voce piatta, Rukawa.
COME SAREBBE A DIRE,
DUE?!
Mi sporgo, indignato, per
guardarli meglio, ma uno più uno fa inequivocabilmente due…SIIIIIIIGHHHH…
"Il tuo pavimento è
in leggera pendenza…" tento, ma l’occhiata gelida della dannata
kitsune tronca sul nascere qualsiasi mia recriminazione, così,
borbottando, sposto di due misere caselle la pedina rossa. Leggo la
domanda e mi prende un colpo!!! Cominciamo subito con la cosa più
difficile!!! Arrossisco violentemente e per una frazione di secondo penso
che sono ancora in tempo a interrompere tutto, ma poi alzo gli occhi e
vedo il viso di Rukawa, bello come un sogno, e i suoi occhi senza ombre…
Dunque, oltre alla
domanda c’è anche l’introduzione:
Del gioco d’amore questo
è l’inizio,
lungo il percorso, ti do
questo indizio;
lungo, piacevole, ma anche
severo
perché ti si chiede di
esser sincero.
Veritiere risposte tu
dovrai dare,
per cui non pensare mai di
barare!
Ti è tutto chiaro? Hai
ben capito?
Allora iniziamo col primo
quesito:
un colpo di fulmine ti ha
mai colpito?
La leggo ad alta voce,
sostengo il suo sguardo e parlo: "Ehm…direi di sì! E ho capito che
c’è un motivo se si chiama così…ho provato una scossa elettrica per
tutto il corpo e dopo niente è stato più come prima. Quel giorno, in
terrazza…kitsune, ti ricordi? Mi è bastato guardarti e mi è stato così
chiaro da essere insopportabile, per quello ho avuto quella reazione
violenta…".
"Hn?" a
quest’ultima frase lui inarca il sopracciglio.
"Sì, be’,
insomma, ti ho pestato perché avevo avuto un colpo di fulmine per te, è
ovvio!!!!" mi altero un po’…non dovrebbe essere difficile da
capire, no?!
"Certo, è ovvio…è
proprio da te, do’aho…" mormora Rukawa, con una nota di dolce
ironia.
Uhm…è meglio che gli
faccia tirare i dadi, prima di farglieli ingoiare!!! Bofonchio qualcosa di
simile nel porgerglieli, e nel farlo la mia mano sfiora le sue dita e io
riprovo lo stesso brivido di quella mattina, sulla terrazza…
Il do’aho ha avuto
un’idea originale e simpatica, non sembra neanche sua!!! Ma in fondo non
è vero, perché due delle sue caratteristiche sono proprio l’originalità
e la simpatia e io lo so bene…forse era quello che ci serviva, forse così
sarò costretto a parlare, a dover fare uno sforzo per rendere i pensieri
con le parole, che è la cosa più difficile…E poi lui ha già fatto il
primo passo; sarei un bugiardo se dicessi che la risposta chiara e sincera
che ha dato alla sua domanda non mi ha causato uno sfarfallio nello
stomaco e un pizzicore strano al cuore…
Un colpo di fulmine!!! E
ha saputo ammetterlo senza abbassare gli occhi, anche se ci siamo menati
fino a due settimane fa, anche se non ho voluto il suo cioccolato di San
Valentino e lui si è arrabbiato e io non sono riuscito a spiegargli che a
me il cioccolato non piace!!! E quando, due giorni fa, ha provato a
baciarmi non mi sono ritratto perché non lo volevo, ma anzi perché lo
desideravo troppo… e avevo timore che fosse una presa in giro da parte
sua…non ho controllo su questi sentimenti e io detesto non avere il
controllo!! E soprattutto mi ha colto di sorpresa, mentre eravamo da soli
nello spogliatoio, non mi aspettavo affatto che provasse a baciarmi, anche
se forse avrei dovuto, perché l’ho capito che il do’aho è istintivo
e passionale. E poi mi ha detto che gli piaccio…era imbarazzato e
parlava mangiandosi le parole e io ho capito che era sincero…questo
pomeriggio è venuto qui perché potessimo chiarirci. È stato come se,
tacitamente, avessimo detto entrambi di voler venire a capo di questa
situazione, ma di voler aspettare ancora un paio di giorni, per
riprenderci dalle emozioni provate in quello
spogliatoio. Il suo tentativo di bacio, il mio atto di scansarlo, la sua
dichiarazione…be’, siamo sicuramente due persone forti, ma ne eravamo
rimasti un po’ scombussolati, è inutile negarlo! E così siamo arrivati
ad oggi…E adesso Hanamichi ha detto di avere avuto un colpo di fulmine
per me e la luce del mondo mi sembra diversa…se è stato capace lui di
scoprirsi così e di rischiare il suo orgoglio, io non sarò da meno!!!
Faccio per tirare i dadi,
ma mi blocco un attimo prima.
"E ora che ti
prende, kitsune?".
"Chi vince?" di
questo non mi ha detto niente…
"Chi arriva prima su
questa casella piena di cuoricini" mi spiega il do’aho,
indicandola.
"E cosa si
vince?" continuo ad indagare.
Lui ride: "Ahahahahahah…non
ci contare, stupida volpe!!! Sarà il tensai a vincere!!!- poi, dopo
questo delirio megalomane, prende di nuovo in mano la scatola e legge il
regolamento; lo vedo arrossire e mi insospettisco…
"Ehm…qui dice che
si devono scrivere i propri desideri su un foglietto, ripiegarlo e non
rivelarsi cosa c’è scritto: chi vince avrà i propri desideri esauditi
dall’altro…". Mi sembra un po’ imbarazzato.
"Hn".
"Kitsune, forse
preferisci cambiare le regole…" ma si interrompe quando vede che io
levo il braccio fino alla scrivania, che è a fianco a me, per prendere il
blocchetto poggiato lì; in genere ci appunto le partite che devo
videoregistrare…
In silenzio, gli porgo un
foglio e una penna, poi impieghiamo qualche secondo a scrivere e
stranamente anche io scrivo di getto, seguendo per la prima volta in vita
mia un impulso e non un ragionamento a freddo; infine, sistemiamo i nostri
foglietti ripiegati per terra, vicino alla scatola del gioco.
Per un attimo ho quasi il
timore che la curiosità del do’aho abbia il sopravvento e che afferri
con uno scatto il mio foglio per poterlo leggere, ma pare che si sappia
controllare…e io posso finalmente tirare i dadi.
"Quattro! Neanche tu
hai totalizzato chissà quale cifra, dannata volpaccia!" ghigna lui,
con palese soddisfazione, ma la perde ben presto quando gli faccio notare
che comunque è il doppio del suo punteggio.
"Sto avanti a te,
idiota!" ignoro il suo ringhio inquietante e muovo la mia pedina. Hn?
Cosa significa? C’è un cuore…
♥ Bacio
sulla guancia.
E, soprattutto, cosa
significa ‘bacio sulla guancia’?!
Lancio uno sguardo
interrogativo ad Hanamichi, che mi sembra sempre più rosso in volto!
Accidenti, avevo capito che si imbarazza facilmente e che sotto sotto è
un timidone, ma non credevo fino a questo punto!!
"Credo…che tu
debba darmi un bacio sulla guancia, kitsune…" balbetta leggermente
nel dirlo, ma si vede che è contento ed emozionato. Solo che io sono un
po’ sorpreso, ho un moto di incertezza e lui se ne accorge; il luccichio
che avevo scorto nei suoi occhi nocciola svanisce per far posto alla
delusione e non riesce a nasconderlo.
"Non ti va di darmi
un bacio? È solo sulla guancia…" mormora, palesemente ferito. Ma
ha frainteso e io devo farglielo capire a tutti i costi.
Scuoto la testa:
"No, è che…non sono abituato al contatto fisico…".
"E ti dà fastidio
anche con me?" chiede sempre più rabbuiato. Non so spiegarmi bene…
"Non è questo…lo
sai che non ho mai baciato nessuno neanche sulla guancia?"
ammetto e questa volta tocca a me
essere a disagio.
Lo vedo fissarmi
meravigliatissimo e poi esclama: "Oi volpe polare, va bene che noi
giapponesi non passiamo per essere il massimo dell’espansività, ma come
può essere che non ti sia mai capitato di dare un bacio su una guancia a
nessuno?! Neanche a tua madre per la festa della mamma?!".
Sento che il mio sguardo
si vela leggermente: "Sarebbe stato un po’ difficile: mia madre è
morta quando ero piccolissimo…".
"Oh!" non dice
altro, improvvisamente sembra triste anche lui. Possibile che sia triste
per me? Poco dopo, rialza il volto verso di me e sorride: "Lascia
stare, non impor…" ma non gli permetto di finire la frase!
Siamo vicini, uno di
fronte all’altro…mi sporgo un po’ e appoggio le labbra sulla sua
guancia, seguendo un imprevisto e fortissimo impulso, che mi diceva che
invece lo volevo il contatto fisico e che lo volevo con lui…premo appena
la mia bocca sulla sua pelle e la sento improvvisamente bollente, come se
avesse la febbre, e con un odore di mare che mi fa stare bene…mi
ritraggo lentamente, gli occhi dell’uno fissi in quelli
dell’altro…il do’aho mi sembra un po’ imbambolato, con
un’espressione fissa e un sorriso trasognato…e tutto questo soltanto
per un mio bacio? Davvero tiene a me fino a questo punto? E poi, almeno
con me stesso potrei evitare di fingere che sia tutto come prima! Non lo
è…il cuore mi batte forte e ho ancora il suo profumo nei polmoni…ma
sono pur sempre Kaede Rukawa e mi riprendo ben presto! Ora devo scuotere
anche lui!
"Oi do’aho, tocca
di nuovo a te!" e gli porgo i dadi.
"Non sono un do’aho!"
replico, ma più che altro per abitudine. Rukawa mi ha dato un bacio sulla
guancia!!! Oddio…non ci speravo più, quel suo ricordo mi aveva anche un
po’ intristito!!! Ma poi l’ho visto avvicinarsi a me…il suo tocco è
stato leggero come quello di una farfalla, la sua bocca era calda e
morbida come l’ho sempre immaginata…VOGLIO UN ALTRO BACIO!!!! Come
cavolo posso fare?! Qual è la casella giusta?! Potrei barare!!!!
"Oi do’aho, tocca
di nuovo a te!".
La sua voce mi scuote e
riporta tutta la mia attenzione, ora più viva che mai, sui dadi…magari,
lanciandoli in un certo modo…massì, ora ci provo!!!
Trattengo il respiro
e…MACCHE’!!!!! Bastardi…
"Sei" sentenzia
Rukawa, atono.
"Lo so, lo vedo da
me!" scatto io, ancora lievemente urtato dal risultato; muovo la mia
pedina e leggo la domanda…eh, no!!!! Ma tutte a me !!!!
Bravo, bel tiro, mi
complimento!
nuova domanda, stesso argomento;
stesso argomento, ma d'altro canto
non ti dovrebbe stupir più di tanto:
se questo gioco hai incominciato
non vorrà dir che sei innamorato?
Ma non me l’ha chiesto
prima?! Be’ forse no…avere un colpo di fulmine ed innamorarsi possono
essere due cose diverse, no? Leggo il quesito ad alta voce e noto lo
sguardo del volpacchiotto farsi più attento e più serio, mentre resta in
attesa della risposta più difficile e non perché non sappia cosa provo,
ma perché voglio farglielo capire bene, senza più dubbi…
Lo guardo dritto negli
occhi e comincio, un po’ di getto e un po’ cercando di dare un filo
logico a questa dichiarazione: "Be’, insomma…io ti penso
continuamente, sai, kitsune? Dal giorno che ti ho visto, sei il mio primo
pensiero quando mi sveglio e l’ultimo di quando vado a dormire e, se
metti in conto che di notte ti sogno spesso, allora capirai che non ho
molte alternative…mi tocca ammettere che ti strozzerei volentieri e che
ci sono mille cose di te che non sopporto, ma poi ce ne sono diecimila che
adoro…e anche il fatto che ogni tanto ci prendiamo a pugni e io te le
suono e tu le suoni a me, ma è perché mi piace troppo condividere le
cose con te, stupida volpe, anche soltanto una rissa...ed è vero che sei
freddo e riservato e spesso indisponente e non si capisce cosa pensi e
cosa vuoi, ma io ora credo di capirlo perché mi è bastato guardare
meglio nei tuoi occhi, che sono i più espressivi che abbia mai visto
proprio perché cercano di nasconderti agli altri…e sai, kitsune, che se
penso a te mi spavento, perché ormai non so più pensare a me senza
te…e quindi sono innamorato di te!!!" lo dico tutto d’un fiato,
per ritrovarmi di fronte al suo sguardo allibito, alla sua espressione
incredula per questo fiume sconclusionato di parole che gli ho rovesciato
addosso, senza un filo logico, cioè nella mia testa il filo logico
c’era, e da qui a renderlo…vabbe’, non importa…
Rimango pietrificato al
mio posto, gelato da questo suo silenzio che si sta prolungando troppo per
i miei gusti, in attesa di un cenno, uno qualsiasi, anche che cerchi di
buttarmi dalla finestra!! Rukawa mi guarda e…sorride!!!!
"Do’aho!" il
suo solito insulto, ma lo dice sorridendo…
Mi impongo di riprendermi
e di darmi un contegno degno del tensai; raddrizzo la schiena e borbotto:
"Oi stupida kitsune, hai capito o no cosa ti ho detto?".
"Sì…".
"E…?" mi
sporgo verso di lui, ansioso di sentire ogni respiro.
"Tocca a me
tirare".
CHECCOSA?! Tocca a lui
tirare?! Io gli dico che sono innamorato di lui e questa volpe artica sa
dire soltanto che tocca a lui tirare?! Questo gioco finirà nel sangue, me
lo sento…e comunque mi posso prendere subito una piccola vendetta!
"Kitsune insensibile
e ingrata…- gli ringhio-…no che non tocca a te! Vedi che la casella è
colorata di rosso? Il regolamento dice che chi ha risposto a questa
domanda ha dimostrato molto coraggio e che quindi si merita in premio un
altro giro! Posso tirare di nuovo io!" così impara…è con viva
soddisfazione che lancio i dadi. Farò dodici, il punteggio massimo, me lo
sento!!!!
E invece no!!! Un misero
quattro…Rukawa ha il buon gusto di non commentare, ma io impreco fra i
denti contro la palese congiura mondiale organizzata ai danni del tensai…fino
a che non mi viene in mente il detto che chi è sfortunato al gioco è
fortunato in amore…animato da questo ricordo, muovo la mia pedina.
♥ Bacio
sul collo
Oddio…oddio, come
faccio…
È inutile nasconderlo,
mi sta prendendo un attacco di panico, però è comprensibile…gli ho
detto che sono innamorato di lui e la volpe ha reagito come…non ha
reagito a pensarci bene!!! E prima, quando aveva dovuto darmi lui quel
bacio sulla guancia, aveva avuto un momento di esitazione… non è
abituato al contatto fisico, questo l’ho capito, non sono così do’aho…e
io non voglio forzarlo…però…ho davanti a me il suo collo, elegante e
candido, e penso che potrei sfiorarlo con le mie labbra, che lui potrebbe
inclinarlo con la sua grazia innata per…oh, diavolo, sono castelli in
aria!!!!
Alzo gli occhi e me lo
studio: dopotutto non si sta scostando, non ha protestato quando ha visto
su quale casella fosse finita la mia pedina rossa! E se Kaede Rukawa non
vuole qualcosa, non sta certo fermo lì a subirla…
Mi avvicino al
volpacchiotto quasi con circospezione, ora siamo fianco a fianco; mi
protendo verso di lui, ma prima di baciarlo non riesco a fare a meno di
chiedergli un timido: "Posso?".
Sì, lo so! Non è un
comportamento da tensai, da duro&puro, da tutto quello che vi
pare…ma Rukawa è troppo importante per perderlo a causa di qualche
errore cretino e a me capita spesso di fare errori. Ma , forse, stavolta
no…
Il suo sguardo blu si
addolcisce alla mia domanda, ne sembra stupito e insieme contento; e non
credo di sbagliarmi ad intravedere un sorriso sulla sua bella bocca…
"Certo, do’aho…fa parte del gioco, no?" e lo dice in tono
leggero.
Deglutisco a fatica e,
finalmente, poggio le mie labbra sul suo collo.
Ora, magari, voi direte:
tutto questo casino per un bacio sul collo?!
Be’, sì…
Intanto, è la prima
volta che bacio così qualcuno; e poi è lui, la mia kitsune, e finalmente
posso dirlo, perché ora lo sento mio, mentre premo sulla sua pelle e
scopro che è come pensavo: morbida, profumata di qualcosa di inebriante
ed inafferrabile, forse incenso o forse semplicemente il suo odore…ed è
calda e questo non lo avrei creduto, perché a forza di chiamarlo ‘volpe
di ghiaccio’ dovevo essermi convinto che lo fosse davvero e che non
fosse una battuta…e invece sento il suo tepore, il battito del suo cuore
che mi giunge da una vena…la mia bocca inizia a muoversi sulla sua gola,
la percorre con avidità, le mie braccia lo cingono e Rukawa inclina il
capo per offrirmi più pelle da baciare…è un sogno? Può essere
soltanto un sogno, ma lui è qui e lo sento tremare al mio tocco…non so
per quanto andiamo avanti così, so soltanto che ad un certo punto devo
respirare e questo mi fa rendere conto di cosa stia facendo!!! Oddio!!!
Doveva essere un bacetto sul collo e l’ho praticamente intrappolato
nella mia stretta!!!! Rukawa mi ammazzerà!!!! Uhm…però magari no!
Voglio dire…non si è divincolato, non mi ha allontanato, anzi…
Con il cuore in gola mi
allontano dal volpino e cerco i suoi occhi…bene, non vi vedo lampi
omicidi…ma mi sento in dovere di scusarmi.
"Scusa, kitsune"
gli dico, seriamente.
Di nuovo appare sorpreso.
"Di cosa?".
"Credo di aver
esagerato…ma lo desideravo da tanto tempo…" ammetto.
"E’ tutto a posto,
do’aho…e ora passami quei dadi!".
Ha esagerato? Può
darsi…sicuramente non pensavo che ci avrebbe messo tanto ardore, così
come non avrei creduto che mi sarebbe venuto spontaneo di lasciarmi andare
a quelle sensazioni mai conosciute…so di essermi rilassato fra le sue
braccia, so di aver inclinato il capo per ricevere meglio i suoi baci. Io
mi conosco abbastanza bene e so di non essere un tipo che sopporta
qualcosa di fastidioso, di irritante, neanche per gentilezza…se non lo
avessi voluto, se non lo avessi gradito, avrei risolto tutto con un bel
pugno sul naso…
Quando Hanamichi si è
scusato, si è smosso qualcosa dentro di me, un che di indefinibile…ci
siamo picchiati a sangue spesso e volentieri, senza poi fare neanche finta
di chiederci scusa, eppure lui adesso lo fa per un bacio… è proprio da
lui…è buffo e dolce il mio do’aho quando fa così e rivela che non è
soltanto il megalomane sbruffone, rissoso e attaccabrighe che mostra agli
altri. È anche quello, ma non è soltanto quello. E al mio fianco, ora,
non c’è il tensai e neanche Sakuragi il duro&puro e, devo
ammetterlo, nemmeno il mio do’aho, ma Hanamichi. Hanamichi e basta.
Mi rendo conto che per
due volte ho pensato a lui come al ‘mio do’aho’ e che la cosa non mi
sconvolge e non mi turba. Lo guardo mentre tiro i dadi e penso che forse
ho semplicemente usato l’ aggettivo possessivo giusto…
"Cinque! Sposta la
tua pedina, kitsune!" conta Hanamichi, ma nel dirlo allunga una mano
per spostarla lui e io devo bloccarlo.
"Sta’ fermo,
cretino! So farlo da solo…" lo rimprovero seccamente.
Hn…vediamo…
C'è chi dell'amore
insegue l'ardore
e chi crede, invece, che porti dolore;
due casi estremi io t'ho qui citato
e spero che tu sia più equilibrato:
è il tuo turno svelare ed esser sincero
qual sia sull'amore il tuo vero pensiero
Uhm…ecco, questa
domanda è decisamente poco piacevole! Se provo a pensare alla risposta,
non trovo nulla di definito dentro di me; resto in silenzio e il do’aho
se ne accorge: mi scruta attentamente, con aspettativa, e lo vedo
diventare sempre più impaziente, si mordicchia il labbro inferiore per
cercare di trattenersi, ma alla fine non ci riesce.
"Allora?"
chiede.
"Non so cosa penso a
riguardo…" mormoro, a fatica.
"Non hai un’idea
tua? Stupida volpe senza fantasia…" borbotta lui, senza distogliere
lo sguardo da me. Non mi sfugge che, dopo avermi dato quel bacio, non è
tornato al suo precedente posto, ma è rimasto vicino a me…
"Non è facile…a
volte è difficile anche capire se quello che si prova sia davvero
amore…" e se fosse attrazione? O un qualsiasi sentimento molto
forte, ma non amore...
Hanamichi si sostiene il
volto con la mano; parla con una serietà insolita per lui, ma anche
tranquillamente, come chi non ha niente da nascondere e lui, in effetti,
è proprio così: limpido e sincero…
"Quando si ama
qualcuno- esordisce- si pensa sempre a lui…lo si vuole avere vicino,
anche soltanto per percepire la sua presenza…il desiderio più grande è
che stia bene e che sia felice e poter sentire il suo tepore con il solo
sfiorargli una mano…e poi, certo, si vuole passare con lui più tempo
possibile e qui non sto parlando di mesi, ma di anni e anni, sempre
insieme…credo che amare sia guardare l’altra persona e capire che
tutto ciò che si ha di più prezioso al mondo è in lui…così,
semplicemente…".
"E ti sembra
semplice?!" non riesco a celare il mio stupore, non questa volta,
mentre mi sento pervadere da una strana agitazione e mi pare che un calore
diffuso mi vada arrossando le guance.
Ma il mio do’aho mi
sorride: "Be’, sì…voglio dire…per me è stato semplice dire
queste cose: è quello che provo per te…".
Dopo un momento in cui
sono spiazzato, gli chiedo: "Perché? Neanche mi conosci bene!".
Arrossisce: "Invece
sì, Kaede…sai, è vero che sono un confusionario casinista e che lo
sono anche i miei amici e che quando stiamo insieme facciamo un sacco di
chiasso, ma con te ho imparato, o sto imparando, ad interpretare il
silenzio e dal tuo silenzio ti ho conosciuto più che da mille
discorsi…Forse, e dico forse, non hai tutti i torti a preferire il
silenzio, visto che tutto è così pieno di rumore…".
Mi ha chiamato per nome!
E ha colto benissimo uno dei lati principali del mio carattere!!! E, per
la prima volta, provo un senso di serenità e familiarità finora
sconosciuto e neanche cercato, a dire il vero, perché credo di aver
trovato una persona, LA persona, che possa capirmi… Inclino un po’ il
viso nel guardarlo e ripenso al mio nome pronunciato dalla sua voce; il
do’aho si agita sotto il mio attento esame, poi sussulta: "Ah! Ti
ho chiamato per nome…" ma io gli faccio cenno di tacere.
"Chiamamici pure,
do’aho".
La mia testa rossa
sorride a questo mio permesso, e subito dopo mi fissa anche in un modo
comicamente arrabbiato: "Tu, però, non mi chiami mai ‘Hanamichi’,
nemmeno per sbaglio, eh?! E comunque, eri tu a dover rispondere alla
domanda e invece ho parlato solo io! Non svicolare e rispondi, kitsune!!!".
Gli lancio
un’occhiataccia, accigliato: "Io non svicolo mai!…Hn…sai…- la
mia voce diventa più bassa, quasi un mormorio- …io amo profondamente la
libertà, l’indipendenza…non voglio essere condizionato da altri o
ritrovarmi con legami e impedimenti che possano frenarmi…".
Anche se questo non
significa che io voglia fare il ‘comodo mio’ come si potrebbe pensare
superficialmente: sono due cose diversissime. Mi fermo per cercare meglio
le parole adatte, ma Hanamichi lo interpreta come un segnale negativo e di
nuovo si rabbuia. Quante volte ha cambiato di già umore, da quando
abbiamo iniziato questo gioco? Ormai ho perso il conto…
"Mi stai dicendo che
vivresti il mio sentimento per te come un impedimento?".
Ma io scuoto il capo:
"No…volevo dire che penso che l’amore sia il voler unire la
propria libertà a quella di un altro e…ed essere liberi in
due…". Essere libero con te, do’aho; perché, via via che
parliamo, il cuore mi batte sempre più forte e penso semplicemente che
sei tu quello che cercavo…
Hanamichi sembra meditare
sulla mia frase, sul suo significato,
poi azzarda un timido: "E tu…vorresti essere…libero con me?"
e mentre lo dice diventa rosso come i suoi capelli.
Mi sta chiedendo di stare
con lui, di essere il suo ragazzo. Ma, in fondo, perché mi meraviglio? Lo
avevo capito, da quando aveva provato a darmi quel bacio… gli rivolgo un
leggero sorriso: "Intanto giochiamo, do’aho…".
"E’ un ‘no’?!"
mi chiede, visibilmente angosciato.
"Hn" non gli
rispondo ancora, non ne sono capace, anche se mi dispiace vederlo così;
la casella su cui si è fermata la mia pedina è rossa, però, quindi devo
nuovamente tirare io. Riprendo i dadi e li lancio.
"Vuoi dirmi se è un
‘no’?!" insiste Hanamichi, agitandosi al mio fianco.
Io sposto la mia pedina
blu.
"Oi stupida volpe,
potresti smettere di ignorarmi almeno in questo momento?!" si sta
decisamente alterando il mio do’aho!!! Poi vede dove mi ha portato il
punteggio ottenuto.
♥ ♥ Bacio
sulle labbra
Due cuoricini…come se
aumentasse l’intensità della passione…
Guardo negli occhi la
testa rossa che mi siede al fianco e avvicino lentamente il mio viso al
suo, la mia bocca alla sua…
"E’ un ‘sì’…"
mormoro in un soffio, prima di coprire la breve distanza che ci separava e
di poggiare le mie labbra sulle sue.
È un tocco leggerissimo,
nessuno dei due cerca di approfondire il bacio, ma io sento sul viso e nei
polmoni il suo respiro e il suo tepore sulla pelle.
Quando mi scosto, ritrovo
sul suo volto quell’espressione trasognata che aveva avuto anche prima,
quando lo avevo baciato sulla guancia, ma adesso è più accentuata! Mi
viene da sorridere, perché mi fa tenerezza.
"Il mio primo
bacio…" gli confesso, a bassa voce, con volto disteso.
E lui mi sorride.
Le labbra di Kaede sono
morbide e soffici come pensavo che fossero e spero che il suo sapore di
menta e di fresco mi resti addosso il più a lungo possibile. Se è un
sogno non svegliatemi, sono troppo felice!!!! Ho il suo viso a poca
distanza dal mio e i suoi occhi non sono mai stati così brillanti; e la
luminosità che scorgo nel suo volto, che sembra emanare da lui, mi
rassicura, mi dice che forse finora non ho sbagliato proprio tutto…perché
lui mi ha detto di sì!!!! Che strano, se mi avessero rivelato in anticipo
che la sua risposta sarebbe stata positiva, avrei detto che mi sarei messo
a saltare di gioia e a gridare come un matto e invece ora provo una
felicità talmente intensa e profonda e desiderata che riesco soltanto a
rimanere immobile, sorridendo per la dolcezza di quel suo mormorio
"Il mio primo bacio…", per poi alzare una mano e posare
delicatamente due dita sulle sue labbra; ne percorro con leggerezza il
contorno, il cuore mi batte forte e vorrei baciarlo di nuovo, ma forse è
meglio che aspetti! Nonostante la sua forza e la sua decisione in campo,
Kaede mi sembra una persona che abbia bisogno dei suoi tempi per
accogliere i cambiamenti…Kaede…finora lo avevo chiamato kitsune (e
continuerò a farlo, cascasse il mondo!) o Rukawa, ma da quando ho
pronunciato il suo nome, e sono passati pochi minuti, so già che per me
sarà prima di tutto ‘Kaede’…o anche kit-chan, massì…
"Oi kitsune, ti
piace se ti chiamo kit-chan?" gli propongo, molto compiaciuto del
simpatico diminutivo che ho elaborato.
"Non granché!"
replica lui, con una leggera smorfia.
CHE?! GRRRRR…
"Volpe ingrata!! Non
apprezzi le geniali trovate linguistiche del tensai!!! Be’, io ti ci
chiamerò lo stesso!!!" ribatto a mia volta, impuntandomi.
"Do’aho!".
"Kit-chan!"
dico con un sogghigno.
"DO’AHO!!".
Eheheheheheheheh…ora ce
lo chiamerò a vita!!!
Continuo a ridacchiare,
coraggiosamente incurante del suo sguardo blu minaccioso, e lancio i
dadi…stavolta mi uscirà il punteggio massimo, ne sono sicuro!!! Dai,
dai, daaaaaaaaarghhhh!!!!!!! Non è possibile!!! Ehm…vabbe’, neanche
ve lo dico…
Leggo svogliatamente la
domanda a cui dovrò rispondere e mi prende un colpo!
Bene, prosegui e fatti
coraggio,
chè ormai sei a metà di questo tuo viaggio.
Ma proprio per questo un quesito un po' pazzo
ci servirà per causarti imbarazzo:
con la persona che tu sai di amare
cos'è, soprattutto, che vorresti fare?
In che senso?! In
‘quel’ senso? Oppure, che ne so, in generale? Oddio…perché, perché
più la domanda è imbarazzante più è la mia pedina a finirci sopra?!
"E allora, do’aho?
Stavolta sei rimasto senza parole?" mi punzecchia Kaede; mi volto
verso di lui indispettito e così scopro che se anche il suo tono di voce
era ironico, i suoi occhi sono seri…e sento che ciò che dirò avrà la
sua importanza, che la mia risposta sarà valutata attentamente.
Ehm…devo riordinare le idee…
"Con te…vorrei
fare molte cose…" dico, con una lieve esitazione che infastidisce
me per primo. Insomma, lui è il ragazzo che amo, perché devo avere paura
di essere sincero?
"Hentai!"
commenta la mia kitsune, fraintendendomi.
Impulsivamente, allungo
una mano e stringo la sua: "Ad essere sinceri, con te vorrei fare
tutto…giocare a basket, studiare, uscire di pomeriggio…vorrei
telefonarti la sera per darti la buona notte e ricevere lo stesso saluto
da te…e vorrei avere anche un legame fisico, sì! Ma non mi riferivo
solo a ‘quello’, anche se di certo non starei lì a lamentarmi, ma ad
esempio…non ti piace stare così?" e mentre glielo chiedo, sciolgo
la mia mano dalla sua, tendo le braccia e lo stringo forte a me,
attirandomelo contro; da principio lo sento irrigidirsi, ma poi mi
abbraccia a sua volta e a poco a poco si abbandona nella mia stretta.
Io abbasso la voce nel
parlargli: "Non è bello? Ecco, io vorrei fare di queste cose con
te…restare abbracciati, baciarci…e…e magari altro, ma non è
normale, quando si ama qualcuno, che lo si desideri? Io ti amo, Kaede…".
Il mio volpacchiotto si
rilassa ancora di più nel mio abbraccio, mi mormora: "Sei
caldo…come se avessi la febbre…".
"Non è
febbre…".
Conosco Kaede da quasi un
anno e non abbiamo mai parlato tanto come oggi e proprio oggi mi sembra di
riuscire a comprenderlo più che mai!!! Soprattutto dopo aver visto questa
casa, questa villetta, così fredda e vuota, cioè piena di cose e vuota
di tutto il resto. E silenziosa. E triste.
Quanto ti è pesato
vivere qui, Kaede? So che non lo diresti mai, neanche sotto tortura; forse
lo negheresti addirittura, perché tu sei forte. Ed è vero che sei tanto
forte e sei solo da ammirare per questo, ma sotto il tuo viso bellissimo e
impassibile mi sembra di scorgere ancora i segni di qualcosa che ti ha
lasciato amarezza nello spirito e lividi sul cuore. So cosa significhi.
Tuttora, io detesto il momento in cui devo varcare la soglia di casa,
perché so che ci vorranno anni prima che non riveda sempre lo stesso
ricordo…
"E’ un caso che
questo pomeriggio ti abbia trovato da solo in casa?" azzardo; so che
la volpe la considererà una domanda personale, ma se non gliela faccio
adesso…
"No…mio padre vive
a Tokyo…" lo mormora contro il mio collo, un bisbiglio che mi
sfiora appena l’orecchio. La sua voce è tranquilla, come se stesse
dicendo qualcosa di ovvio, ma mi piace pensare che lo sia anche perché si
sente bene fra le mie braccia.
"Sai che non avevo
mai abbracciato nessuno così?" gli rivelo, d’impulso.
La sua stretta diviene più
salda e possessiva a queste parole.
"Ne sono
contento…" e giurerei che Kaede sta sorridendo nel dirmi questo.
Ti amo, kitsune…
Ci separiamo lentamente,
senza distogliere lo sguardo l’uno dall’altro, poi lui inclina un
po’ il capo e dice: "Diciamo che te la sei cavata, do’aho…ma
scommetto che ti è venuto in mente qualche pensiero hentai!!!".
Uhm…penso che stia
scherzando, ma non ci metterei la mano sul fuoco e poi effettivamente due
o tre fantasie non propriamente caste le ho avute, così gli borbotto
qualcosa del tipo che amore e desiderio sono legati e che anche se un
volpino artico non arriva ad intuirlo subito, ci penserà il tensai degli
innamorati a farglielo capire!!!
Comunque, adesso tocca a
lui! Spero che gli tocchi una casella con uno di quei quesiti che dopo
averli letti l’unica cosa che vorresti fare è afferrare la prima vanga
nelle vicinanze, scavare una fossa e buttartici dentro!!!
Rukawa lancia i dadi
e…NO!!!! No, no, no!!!!! Ma perché tutte la domande innocue capitano a
lui?! Non è giustoooooooo!!!!
Mille emozioni si senton
vicino
a chi con noi divide il cammino
e non tentare alcuna obiezione,
chè tu di certo non sei un'eccezione!
E dunque descrivi che cosa provi
quando il tuo amore vicino ti trovi!
Hn…
In questo momento una
sfumata nostalgia…perché ci siamo separati e già mi manca il suo
abbraccio. Prima mi sono rilassato come non mai, stretto a lui, con la sua
voce buffa per l’incertezza con cui mi faceva domande personali, sulla
mia vita, domande che forse pensava non avrei preso bene. E invece mi è
venuto naturale parlare con lui, fargli capire che vivo da solo,
abbandonarmi contro di lui…è stato come dare un significato a tutte le
risse, le liti e la tensione di questi ultimi mesi…In genere quando due
persone si odiano davvero vogliono stare il più lontano possibile l’una
dall’altra, ma noi, a dispetto di quello che dicevamo (lui dichiarava di
odiarmi e io lo insultavo), non facevamo che cercarci e ora, ora sì, ci
siamo trovati nel modo più giusto…
"Allora, volpe!
Confessa lo stato di beatitudine che ti procura la vicinanza dell’unico
vero genio!!! Ahahahah…".
La sua cretinata mi
distoglie dai miei pensieri. Do’aho!!! Ma mi piace troppo quando fa così,
perché poi io posso punzecchiarlo! E infatti…
"Veramente provo un
grande impulso di riempire di pugni la tua testa cretina!" gli dico,
con il mio solito tono piatto. Anzi, ammetto che cerco di essere ancora più
inespressivo per farlo arrabbiare!!!
"CHECCOSA???!!! COSA
DIAVOLO VAI DICENDO??!! Io non sono cretino, sono un genio!!! Stai
mentendo, kitsune!!! Parli così perché non vuoi ammettere che ho
ragione!!! " si altera lui. E mi viene da sorridere, perché non ha
tutti i torti!
La mia testa rossa
continua a strepitare per qualche minuto, alla sua maniera, e io lo lascio
fare, in silenzio, limitandomi a squadrarlo; quando gli sbollisce la
rabbia, però, inizio a rispondere, temendo che possa ricominciare con il
suo casino; è strano…voglio dire, sotto l’apparenza innocua, questo
gioco propone domande molto personali e niente affatto facili…eppure,
appunto, è solo un gioco…ma noi lo abbiamo preso sul serio, stiamo
rispondendo seriamente, probabilmente perché VOGLIAMO farlo e infatti non
avevamo mai parlato tanto…E’ stato come se avere la scusa di dover
giocare (e vincere, perché anche questa è una sfida!), ci abbia fatto
finalmente superare tutto ciò che ci impediva di confidarci l’un
l’altro: orgoglio, imbarazzo…timore di non essere capiti…
"Quello che provo
quando sono vicino a te…" inizio e lui si calma immediatamente,
anzi lo vedo attentissimo!!! Così continuo.
"…è diverso da
qualsiasi altra cosa io abbia provato finora. Non so spiegarlo, ma mi fa
stare bene" sono sincero e il mio do’aho lo capisce. E diventa
serio nel parlarmi. "Ti faccio stare bene? Davvero?! Sai, kitsune…è
la cosa più bella che potessi dirmi…".
Mi rendo conto che
dicendogli questo l’ho reso felice e ne sono quasi sorpreso! Non credo
di aver fatto altrettanto con altre persone…ok, forse i miei compagni di
squadra, quando ho portato alla vittoria in molte partite prima la
Tomigaoka e poi lo Shohoku, ma è decisamente diverso!!! E ora mi fa un
effetto strano vedere il do’aho sorridente e contento grazie a me; ma io
sono pur sempre Kaede Rukawa, no? E lui è l’autoproclamatosi tensai…
"Non sempre,
comunque, do’aho: quando ci siamo conosciuti sulla terrazza, sei stato
decisamente poco piacevole e potrei dire lo stesso per altre
occasioni!" replico seccamente. Hanamichi si acciglia.
"Non è vero, fammi
un elenco!!! Avanti, dimmi quando sarei stato spiacevole da avere
vicino!!! Lo vedi? Non hai la risposta pronta e questo perché…" il
mio do’aho si interrompe quando si accorge che sto ridacchiando
lievemente, guardandolo in modo canzonatorio.
Hn.
Non credo che abbia
gradito: il suo volto sta assumendo una preoccupante espressione
inferocita.
"Come osi prendermi
in giro…kit-chan?!" chiede, calcando la voce sul soprannome
incriminato. Lo sta facendo apposta!!! Ma anche io, del resto…
"E’
divertente…" ammetto, con una tranquillità che credo serva
soltanto a mandarlo ancora più in bestia! Ora sta emettendo un
preoccupante ringhio soffocato…
"Grrr…grrr…grrr…"
ma lo sento smorzarsi a poco a poco di fronte al leggero sorriso che gli
sto rivolgendo, fino a che non mi chiede, una volta tornato alla norma:
"Davvero ti faccio stare bene?".
"Sì" quante
volte glielo devo dire?!
"Come quando giochi?
Perché, sai…la vedo la luce che hai negli occhi quando sei in campo:
sei felice e concentrato…senti la responsabilità della partita, ma
penso che ti senta anche rilassato e libero…libero di pensare soltanto
al basket e alla passione che ti fa giocare…anche io ti faccio stare
bene così?".
Ci rifletto un attimo:
"No" gli dico, e lui sembra deluso.
"E allora
come?".
"E’ diverso…non
serve che tu entri in competizione con il basket, Hana: è tutta
un’altra cosa…ed è ugualmente importante".
Lo vedo sorridere: un
sorriso largo e aperto, pieno di calore.
"Mi hai chiamato
‘Hana’…" mormora.
"Già…non ti
preoccupare, non capiterà più!" scherzo io, e stavolta lui capisce
che è uno scherzo e quindi evita di dare in escandescenze.
"Non c’è
problema…kit-chan!" ridacchia il mio do’aho, prendendo i dadi e
apprestandosi a lanciarli.
Stavolta voglio un buon
punteggio, degno del tensai!!!! Ti prego, ti prego, ti prego… insomma,
perché mi toccano sempre le domande più imbarazzanti di questo dannato
gioco?! E non posso nemmeno lamentarmi, visto che sono stato io a portarlo
con me e a proporre alla volpe di fare una ‘partita’!!! Forse dovrei
inclinare meglio il polso quando tiro i dadi…uhm…vediamo così…
Uh?
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII’!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
♥ ♥ ♥ Bacio
profondo
Sìsìsìsìsìsìsì!!!!
Posso baciarlo!!!! Cioè, credo che ormai potrei farlo anche senza gioco,
ma sono ugualmente esaltato! Voglio dire…io e la kitsune stiamo insieme
ora, no? Almeno io ho capito così…DEVE essere così!!!! Anche perché,
dopo 50 volte, se c’è una cosa che so riconoscere sono i rifiuti,
quindi credo che lo avrei vagamente intuito se mi avesse rifiutato!!!
Mi volto a guardarlo,
emozionato e sorridente; lo so, sembra che abbiamo passato questo
pomeriggio oscillando fra imbarazzo, esitazioni e perfino un po’ di
timidezza, ma in fondo…in fondo siamo due matricole che stanno vivendo
tutte insieme delle nuove esperienze, di gesti e di parole…non è
facile, sapete? Io non avevo mai detto a nessuno di amarlo, perché in
effetti non amavo nessuna delle 50 tipe che mi hanno scaricato! Quindi
figuriamoci se avevo mai baciato qualcuno!!! E nemmeno lui, immerso com’è
stato finora nel suo mondo fatto di basket e di introversione…Quindi,
anche se sono il tensai duro&puro e lui una volpe artica, potete
concederci di essere un po’ emozionati, vi pare?!
Anche Kaede, che ha letto
il messaggio stampato sulla casella, mi guarda sorridente e, mentre io mi
sporgo per baciarlo, si protende anche lui, offrendomi la bocca. È un
bacio più passionale dell’altro e mi manda subito a fuoco; le nostre
labbra si toccano e già non è più abbastanza…delicatamente, passo la
lingua sulla sua bocca per indurlo a socchiuderla e Kaede lo fa…e la sua
lingua cerca la mia e io posso finalmente assaggiare il suo sapore,
perdendomi in questo bacio umido e profondo, appassionato e
lunghissimo…non so quanto restiamo così, intenti a contenderci il
controllo del bacio e della situazione, dobbiamo anche esserci mossi senza
rendercene conto, perché quando riacquisto un minimo di lucidità (ma
proprio un minimo, eh!!!) mi accorgo che siamo finiti sdraiati a terra!!!
O meglio, Kaede è sdraiato e io gli sto sopra, premendo con il mio
corpo…sento le sue mani sulla mia schiena, che la accarezzano per poi
intrecciarsi dietro la mia nuca e questi suoi gesti mi fanno impazzire, me
lo fanno desiderare ancora di più…il mio bacio diventa ancora più
avido, esploro con ancora più ardore la sua bocca, poi gli succhio le
labbra prima di essere costretto a scostarmi per respirare…
Ma non allontano molto il
mio volto dal suo: per qualche istante ci osserviamo in silenzio, con il
fiato corto e le guance arrossate, le nostre braccia ancora aggrappate al
corpo dell’altro. A malincuore, mi raddrizzo e mi metto a sedere e il
volpacchiotto fa lo stesso. Ehm…che abbia esagerato di nuovo? È solo
che quando ho Kaede vicino o tra le braccia non capisco più niente,
davvero!!!!
Però non mi sembra
affatto irritato e di sicuro lui non è tipo che si preoccupa di
nascondere la propria irritazione!!!
Ora tocca a lui tirare i
dadi! Speriamo che esca un altro bel bacio!!! Ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego… Macché!!!! Uff…un’altra domanda…vediamo cosa…
AAAAAAAAARGHHHH!!!!!!!!!!!!!!!
No!!!!! Perché proprio
questa?! Perché proprio a lui?!
Anche se l'ami, non è
sempre detto
che questa persona sia senza difetto.
Or qui ti è data la possibilità
di dire che cosa piacer te lo fa,
ma anche cosa non puoi sopportare
e dei suoi difetti vorresti cambiare!
Hn.
"E’ un discorso
lungo…" commento, dopo aver letto il quesito.
Il mio do’aho ha una
comicissima espressione rassegnata, come se ora dovesse combattersi una
battaglia campale!
"Maledizione!-
sbotta- Ma proprio a te doveva uscire questa casella? Stupida volpe, lo so
che non aspettavi altro, per poter infierire sul tensai
incompreso!!!".
Io gli scocco una rapida
occhiata seccata e poi faccio mostra di mettermi comodo, come se mi
accingessi a parlare a lungo: "Non interrompermi, do’aho!!! O
staremo ancora qui, all’ora di cena…".
"CHECCOSA?!"
grida lui, ma io lo tacito socchiudendo gli occhi in modo minaccioso. Ora
posso iniziare.
"Hn…allora…sei
un attaccabrighe collerico e
un po’ manesco, sei rumoroso, casinista, parli spesso ad alta voce, sei
megalomane e vuoi essere al centro dell’attenzione, parli spesso senza
pensare e…" mi fermo di fronte alla sua espressione disperata,
mentre mi fa cenno con le mani di smetterla.
"Ok, ok!!! Ho capito
il concetto!!!! Non infierire oltre, dannata volpaccia!!!! Cavolo, ma mi
vedi davvero così?!" e la punta di angoscia che avverto nella sua
voce sembra autentica.
"Sì!" ammetto
io, calmo come sempre.
"Grrr…ok,, però
qui ti si chiedeva di elencare anche i pregi, quindi ora sei pregato di
farlo, stupida volpe, se non vuoi finire carbonizzato!! Insomma, noi
ora…ecco…stiamo insieme, no?" e dà un’intonazione tale a
questa ultima domanda da farmi provare una grande dolcezza; lo so che
Hanamichi si comporta spesso in quel modo confusionario e spavaldo che ho
descritto soltanto per nascondere la sua insicurezza e il suo bisogno di
calore. È espansivo e comunicativo perché è la sua natura, ma anche
perché vuole che gli altri lo siano con lui, e, nonostante questo, il suo
cuore ha scelto me, che dovrei essere la persona meno adatta a lui e,
invece, forse sono la più indicata proprio per questo…
"Sì, stiamo
insieme" lo dico con fermezza e in tono gentile, perché capisco che
ha bisogno di essere sicuro su questo punto e non voglio creargli ansia
per niente…
Il mio do’aho tira un
impercettibile sospiro di sollievo, poi si riprende: "Be’, allora
se stiamo insieme non devono esserti sfuggiti alcuni degli innumerevoli
pregi del tensai, quindi dimmi cos’è che ti piace!!!".
Io lo fisso in quei caldi
occhi nocciola, sempre così vivaci, e faccio un leggero sorriso:
"Sei affettuoso…e allegro e ottimista…non ti tiri indietro di
fronte alle sfide e sei forte…e poi sei buffo e divertente!!!".
Non ti dirò altro per
adesso, Hana: non ti dirò che sei anche la persona più gentile che
conosco, sotto quella scorza dura da capobanda, che sei generoso e hai il
senso dell’amicizia. Non è adesso che voglio dirtelo.
Ma lui non sembra gradire
la mia ultima osservazione: "Buffo?! Il tensai?!" sgrana gli
occhi, incredulo.
"Sì, mi diverto
tanto con te…".
Per un attimo mi sembra
indeciso se saltarmi alla gola o meno, ma poi il suo volto si rilassa:
"Lo stai dicendo come un complimento?".
Annuisco. Do’aho, credi
che sia facile far star bene le persone?
"Ok, per questa
volta ti risparmierò…e poi?".
"Poi, cosa?" mi
stupisco.
"E gli altri miei
pregi?" insiste lui, palesemente impaziente.
"Quali altri
pregi?" lo provoco. Magari mi arriverà una testata, ma non voglio
rinunciarci!!!
"DANNATA VOLPACCIA!!!!
Oggi è San Valentino!!!!! Perché non puoi…" ma lo tacito posando
leggermente due dita sulle sue labbra e mormorando piano: "Te li dirò
poi, Hana…più in là…".
Lui riflette un po’ su
questa cosa, poi esclama: "Ma certo! Ho capito, ti serve tempo per
raccogliere le idee!!! Hai compreso l’immensità del mio genio e non
vuoi tralasciare dall’elenco nemmeno uno degli infiniti pregi di
Sakuragi il duro&puro!!! In questo caso, mi va bene aspettare, kitsune!!!".
Scuoto appena la testa,
perché avrei dovuto aspettarmi questa sua reazione, che mi irrita e mi
diverte allo stesso tempo.
"Comunque non ho
finito- lo avverto- Mi è stato chiesto cosa cambierei di te, no? E a
questo devo ancora rispondere".
"Che domanda
odiosa!" sbuffa la mia testa rossa.
"Di tutti i tuoi
difetti…".
Hanamichi mi guarda
fisso, credo che non si sia accorto di stare trattenendo il fiato.
"…non ne cambierei nemmeno uno…".
Che senso avrebbe volerti
bene per volerti cambiare? Mi sei piaciuto così, rumoroso e casinista,
anche se sei entrato di prepotenza nel mio silenzio e nel mio mondo chiuso
e freddo. Voglio che tu rimanga così, perché se è vero che a volte
vorrei spaccarti la faccia, anche in quei momenti sento questa forza che
mi attira inesorabilmente verso te. Una forza che nasce da ciò che c’è
di opposto fra di noi…
Alle mie parole,
Hanamichi mi accarezza la guancia e io capisco che deve aver intuito
perfettamente i miei pensieri.
"Lo stesso vale per
me, kitsune…e quanto ai tuoi pregi, anche se non ero io a dover
rispondere, voglio dirtene uno lo stesso: sei luminoso, Kaede…di una
luce fredda, magari, e pallida come la tua pelle, ma quando siamo in campo
lo vedo bene che da te emana una luce che dà sicurezza e forza a
tutti…e ora la vedo anche quando non siamo in campo…Ci sono altre cose
che vorrei dirti, ma forse…è meglio più in là…". Io annuisco,
mentre un dolce tepore si espande in me: nessuno mi aveva mai parlato così…o
aveva dato mostra di capirmi così…ma se lui ha saputo vedere quella
luce, allora mi ha visto davvero…
"Stupisci, kitsune!
Ora il tensai lancerà in modo prodigioso questi dadi, arrivando in un sol
colpo alla casella finale della vittoria!!!!".
Concentro la mia
attenzione sul suo tiro, ma neanche a dirlo le cose non vanno come vuole
lui…
Uhm…stiamo
calmi…d’accordo, non ho ancora vinto (ma è solo un fuori-programma,
non crediate…), però la mia pedina rossa va a fermarsi su di una
casella davveeeeeeeeeero interessante!!!
♥ ♥ ♥ ♥ Baci
e carezze
Eeeeeeehm…carezze…che
intende?! Carezze, come?! E, soprattutto, dove??!! Intendiamoci, non è
che non abbia almeno qualche idea…ho deciso: mi affiderò all’istinto,
al mio istinto fisico e a quello del cuore che mi ha sempre fatto guardare
solo lui…io lo amo…quando si ama, l’istinto non può farci
sbagliare…
Lo prendo fra le braccia
e lui mi stringe a sua volta; di nuovo inizia un bacio coinvolgente,
bellissimo, che ci estranea dal mondo, come se non esistesse altro al di
fuori di noi, dei nostri corpi che si stringono, delle nostre bocche che
si uniscono…poi, piano piano, le mie mani si spostano dalla schiena di
Kaede…è strano, se avessi pensato a freddo a questo momento avrei
giurato che mi sarei comportato in modo molto più audace (lasciatemelo
credere!!! Lo so che sono un imbranato…), invece ora desidero soltanto
un contatto più profondo, ma anche dolce. Lentamente, mentre continuiamo
a baciarci, infilo le mani sotto il suo maglione e le poso finalmente
sulla sua pelle: vengo travolto da una sensazione violentissima, come se
mi avessero dato una scossa elettrica o se mi avessero gettato addosso una
secchiata d’acqua…la sua schiena è liscia come seta sotto le mie dita
ed è morbida proprio come immaginavo…e il suo corpo è perfetto, forte
e sottile al tempo stesso… Il nostro bacio continua, mentre le mie mani
continuano a vagare su di lui, perse in questa bellissima scoperta del suo
tepore, delle sue stesse emozioni, che esprime con piccoli brividi
sottopelle…smetto di abbracciarlo e porto le mie dita a percorrere e a
carezzargli il torace…allontano anche le mie labbra dalle sue e
rimaniamo a fissarci, con il respiro un po’ affannato, le gote di nuovo
arrossate e la bocca socchiusa…sentire il battito del suo cuore proprio
sotto il mio palmo è qualcosa che mi commuove…tu-tum…tu-tum…mi
sembra che in questo momento batta veloce come il mio…e poi sfioro con
le dita le sue areole e lo sento emettere un piccolo gemito e davvero non
capisco più niente! È il gesto più intimo che abbia condiviso con
lui…con chiunque, veramente, ma non è questo il punto…sfioro con più
insistenza questa parte sensibile del suo corpo e Kaede di nuovo sospira e
il suo sguardo blu mi pare più brillante…io non posso vedere il mio, ma
spero che sia giustamente in adorazione…lo abbraccio di colpo, facendolo
stendere a terra, sdraiandomi su di lui, ma in realtà non voglio fare
niente, voglio solo stare così, con lui…e assaporare fino in fondo la
sua vicinanza e ogni istante di questo che è senza dubbio il pomeriggio
più bello della mia vita!!!
Premo il volto
nell’incavo del suo collo, gli mormoro all’orecchio: "Sai,
kitsune, non avevo mai toccato nessuno così prima d’ora…".
Avverto la sua carezza
sulla nuca, le sue dita che mi solleticano mentre passano fra i capelli
ormai ricresciuti. E poi le sue parole dette in un soffio.
"Nessuno mi aveva
mai toccato così…".
Io ridacchio: "Spero
bene! Se qualcuno lo avesse fatto, ora dovrebbe scontare l’ira del
tensai!!!!" uhm…l’ho detto ridendo, ma non è uno scherzo, eh!!!
Il MIO volpacchiotto è soltanto mio!!!!
Restiamo sdraiati e
tranquilli per qualche altro minuto, poi la volpaccia indisponente
borbotta qualcosa sul fatto che non sono un peso piuma!!! Be’, sarà
meglio che si abitui, comunque oggi sono di buon umore…cioè, sto
toccando il cielo con un dito… e quindi mi sollevo da sopra di lui; ci
rimettiamo a sedere e ci rendiamo conto che basteranno pochi lanci ancora
per portare a termine il gioco!!! Ovviamente il tensai vincerà!!! È vero
che adesso tocca alla mia kitsune giocare, ma figuriamoci se totalizzerà
il massimo!!!
Dodici!!!
Bene, direi che è un
ottimo risultato: è il punteggio più alto che si possa ottenere con due
dadi!!!
Il mio do’aho fissa
alternativamente me e la tabella, incredulo.
"Non è possibile…è
da quando abbiamo iniziato a giocare che voglio fare dodici e non ci sono
mai riuscito!!!" strepita, alzando la voce.
"E io sì, do’aho".
"Hai barato!-
protesta lui, visibilmente incavolato- Non ci sono altre spiegazioni!!!
Hai usato dei dadi truccati!!!".
"Li hai portati tu,
do’aho, erano nella scatola" gli faccio notare.
Hanamichi sgrana gli
occhi: "Eh? Ah, già, li ho portati io…e allora cosa può essere
stato…" e si calma, rimuginando sulle possibili cause di questa
congiura contro il genio…intanto io muovo la mia pedina blu.
"Ho vinto"
annuncio, in tono monocorde.
Questa frase lo induce a
prestare di nuovo attenzione alle pedine e lo distoglie dalle sue teorie
di congiura: "Come?" chiede, con l’aria di chi ha perso il
filo.
"Ho vinto"
ripeto.
"AAAAAAAAAARGHHH!!!!!!!".
Il suo grido di
disperazione quasi mi provoca la rottura del timpano!!!
"E non gridare,
testa rossa!" lo sgrido bruscamente.
Questo sembra riportarlo
ad un tono normale, mentre mi spiega che lo ha fatto apposta, che si è
impegnato a perdere perché altrimenti io l’avrei presa male, perché
sono una stupida volpe che vuole solo vincere (come se non lo volesse
anche lui!!!) e lui dall’alto della sua magnanimità ha deciso di
accontentarmi…
Io sorrido ascoltandolo,
perché so che nemmeno lui pensa realmente una sola di queste cose; quando
ritiene di aver finito, riprende fiato e mi indica i foglietti ripiegati
su cui avevamo scritto i nostri desideri. Me li ero scordati.
"Avanti, stupida
volpe! Prendi il tuo biglietto…".
Quindi lui dovrebbe
realizzare i desideri che ho scritto qua sopra. a dire il vero ne ho
scritto uno solo…
Insieme al mio, raccolgo
comunque anche il suo foglio e faccio per leggerlo, ma il mio do’aho mi
afferra un polso per impedirmelo.
"No, che fai?!
Quello è il mio, ma io ho perso…non devi leggerlo!".
Io lo osservo sospettoso:
"Perché non vuoi che lo legga? Quali fantasie hentai hai
scritto?!" gli chiedo e lui arrossisce.
"Non sono un hentai!!!!"
protesta Hanamichi.
E mentre è intento a
strepitare io leggo (o almeno ci provo! Che calligrafia terribile!) dal
suo foglietto e…e scopro che il suo desiderio è…
AVERE TE.
Avere me…
Ma cosa significa ‘avere’?
Si può dare una vasta gamma di sfumature a questo verbo…lui quale
intende?
Lo guardo interrogativo,
chiedendogli spiegazioni in silenzio.
"Poi ti spiegherò-
dice lui, serio- Ma prima leggimi il tuo desiderio…" mi incoraggia;
comunque credo che non si aspetti niente di audace…
Apro il mio biglietto e
glielo porgo; a dire il vero non c’è scritto molto, gli basta
un’occhiata per sapere che ho scritto…
UN BACIO.
Ora è sinceramente
perplesso: "Kitsune…che vuol dire?".
"Quando mi hai detto
che avremmo dovuto scrivere i nostri desideri, non avevo ancora notato le
caselle con i cuoricini, non pensavo che ci saremmo baciati…ma mi
dispiaceva per quel bacio che avevi provato a darmi e che io avevo
rifiutato…lo rivolevo" gli spiego, intrecciando le mie dita alle
sue.
Hanamichi mi accarezza
una guancia con la mano libera e mi sorride: "Ti riempirò di baci,
Kaede…ma perché quella volta mi hai scansato?".
"Mi avevi colto alla
sprovvista, non me l’aspettavo…e poi se tu mi avessi detto che ti
piacevo PRIMA di provare a baciarmi e non dopo…" osservo io; se
avesse seguito la giusta sequenza probabilmente, anzi sicuramente, non lo
avrei scostato. Però è anche vero che, se le cose fossero andate così,
non avremmo avuto questo pomeriggio speciale!
"Ho agito
d’impulso!" si difende il mio do’aho.
"Ho notato…"
ironizzo io.
Lui mi tira leggermente
una ciocca di capelli mentre protesta: "Erano settimane che sognavo
di baciarti!!! E ogni volta che ti vedevo era sempre più difficile
resistere…quel giorno non ce l’ho più fatta a trattenermi e…be’,
lo sai!!!".
"Hn…adesso tocca a
te spiegarmi!" gli ricordo, riferendomi a quel suo desiderio…AVERE
TE…
Sono sempre stato un
ragazzo silenzioso, quindi forse sembra strano sentirmi dire che rimango
senza parole, ma è proprio l’effetto che mi fa vedere Hanamichi che mi
dice, con emozione e con semplicità: "Non c’è molto da
capire…significa che io ti voglio, in tutti i modi in cui si può volere
una persona…".
Non so se siano le parole
o l’intonazione o il suo sguardo, ma mi sento felice.
"Perché mi
vuoi?" gli chiedo. E la sua risposta mi fa battere forte il cuore.
"Perché sei tu,
kitsune! Sei la più bella persona che abbia mai visto…oi, per
‘bella’ non intendo il tuo aspetto, che pure è meraviglioso!!! Non
saprei neanche trovare tutti i termini adatti a descriverti, ma hai un
fascino e un carisma straordinari: sei…forte e deciso e trasmetti questa
sicurezza anche agli altri…ma sono pronto a giurare che tu sia anche
passionale e dolce. Ti voglio nelle mie giornate, nella mia vita…quella
tua luce che ho scoperto sul campo da gioco la voglio soltanto per me! E
voglio i tuoi silenzi e i tuoi bronci…voglio allenarmi con te e
osservare il tuo sonno…e ti voglio anche in ‘quel’ senso…"
termina lui, con un filo di voce.
Ci ritroviamo più
vicini, praticamente abbracciati.
"In ‘quel’
senso?" ripeto, per indurlo ad andare avanti nel discorso.
"S…sì…ti
desidero tanto…vorrei averti…chiedo troppo?" mi domanda,
tenendomi stretto a sé. Perché fai sempre queste domande stupide, do’aho?!
"No, non chiedi
troppo…" dico in un soffio…
Per un attimo mi viene il
dubbio che stia parlando di adesso, ma a volte la mia testa rossa sembra
leggermi nel pensiero, perché aggiunge: "Voglio fare l’amore con
te, ma non ora…forse, poi…"esita, si interrompe.
"Abbiamo bisogno di
più tempo…" concludo io per lui.
E non è perché non ci
desideriamo, Hanamichi mi vuole e io voglio che mi abbia, ma questo
pomeriggio abbiamo già varcato molte soglie e oltrepassato molti muri per
finire così abbracciati…quando faremo l’amore sarà un'altra giornata
speciale, non abbiamo bisogno di correre o di affrettarci…
Il mio do’aho nasconde
il volto nell’incavo della mia spalla: "Anche perché…cioè, non
è che non sappia come si fa, però…" bisbiglia, imbarazzatissimo.
Io rido leggermente:
"Lo impareremo insieme, Hana".
Lui rialza il volto,
stavolta illuminato da uno dei suoi sorrisi caldi e aperti: "Sì,
insieme…e, nell’attesa, mi sembra che ci fosse una kitsune che voleva
un bacio!" ride anche lui, prima di farmi nuovamente sdraiare e di
premere le sue labbra sulle mie.
Fine ^^
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