DISCLAIMERS: I pg purtroppo non sono
miei ç___ç, ma del grande Inoue-sensei, tranne Kei Veda che è un parto della
mia mente malata ^^
DEDICHE: Alle mie nipo Nat e Saya che l'hanno letta in anteprima.
Ad Acua... e lei sa il perchè.
A Leyla per il suo compleanno: 100000000000 di questi giorni tesoruccio ^*^
NOTE 1: Tra "..." il parlato, tra <...> i pensieri
Gli spazi indicano il cambio di POV, le ------, i cambi di scena.
NOTE 2: Questa fic è stata scritta come oneshot, quindi se trovate i
capitoli asimmetrici è perché ho cercato di seguire un filo logico nella
divisioni ^^
NOTE 3: Vi avverto già da ora che questa fic ha due finali.... il primo
finisce al capitolo 8... l'altro parte dal capitolo 8 e poi prosegue...
vabbè poi leggendo capirete ^^
Love
Potion
parte IV
di Sakuya
Ancora qualcosa non gli tornava, ma si
decise ad uscire da sotto il getto d'acqua, asciugarsi e vestirsi (aveva
portato il cambio lì perché non se la sentiva di vestirsi sotto lo sguardo
famelico di Sendo) per tornarsene a casa.
Entrò nello spogliatoio e vide che Rukawa era seduto su una panca e
fissava un punto imprecisato davanti a sé mentre di Akira non c'era
traccia.
"Come mai sei ancora qui? E Sendo?"
Perché cavolo doveva sempre metterci di mezzo quel nome??
"Doveva andare a scuola."
"A scuola? Ah sì... E tu non ci vai?"
"No, oggi non mi va...."
"E puoi saltare così le lezioni?" Quella doveva essere davvero una strana
scuola!
"No, ma con i voti che ho non devo preoccuparmi di saltare un giorno... Se
sei pronto andiamo..."
"Andiamo? Che significa andiamo?"
"Devo spiegarti alcune cose..."
"Ok... se lo dici tu..."
I due uscirono dal cancello della scuola e continuarono a camminare in
silenzio. Kaede portava la bicicletta a mano e continuava a cercare di
rompere quel silenzio per spiegarsi, ma ogni volta che apriva la bocca,
non un solo suono ne usciva.
"Dove stiamo andando?"
"A casa mia."
Panico. Detta così poteva essere male interpretata. In fondo era già stato
a casa della volpe. Per quale motivo adesso gli tremavano le ginocchia
molto più che la prima volta?
Cavolo adesso Rukawa gli voleva solo parlare di alcune cose, non doveva
mica confessare il suo amore come la volta precedente... E allora cosa gli
stava succedendo?
Forse il sapere che Rukawa non era esattamente una persona comune gli dava
una certa insicurezza, insomma lo faceva sentire molto a disagio.
Kaede si accorse di quello che aveva detto. Non c'era niente di male nelle
sue parole, ma certo dire ad una persona che sai essere innamorata di te,
'ti porto a casa mia'... beh non è il massimo né della furbizia né del
tatto. Certo non potevano andare in un posto qualsiasi e tanto meno a casa
di Sakuragi. A casa sua non c'era nessuno, sua madre sicuramente era già
andata a scuola ad insegnare e suo padre non tornava mai prima delle nove
e mezza. Doveva capire che intenzioni avesse Sakuragi e poi... e poi
doveva anche spiegargli la faccenda della pozione.
La sera prima tornato a casa si era imbestialito con sua madre dicendole
che aveva combinato qualche casino con i lecca lecca, ma poi si era
scoperto che il signor Rukawa aveva scambiato inavvertitamente i coperchi
delle due scatole e non essendo molto ferrato in pozioni non si ricordava
assolutamente che conseguenze poteva portare uno scambio tra i due gusti.
Ora era troppo tardi per rimuginare sopra a quello che era successo, il
danno era fatto e adesso bisognava recuperare in qualche modo... Chissà
poi perché si preoccupava così! Ancora doveva capirlo.
Arrivarono a casa della volpe e entrarono in silenzio, Rukawa fece sedere
Sakuragi, gli offrì da bere e poi si sedette accanto a lui sul divano.
"Ascolta... quella che hai preso da me..."
"Era una pozione lo so, ma non credo che quello che provo dipenda da quel
lecca lecca..."
"No aspetta, tu non sai cosa hai mangiato... Non è questo che volevo
dirti..."
"Ah.... e cosa mi hai fatto mangiare scusa?"
"Cosa HAI mangiato, non cosa TI ho fatto mangiare...!!" La voce di Kaede
sembrava essersi scaldata, o meglio sembrava alterato... Possibile che la
volpe polare potesse arrabbiarsi?
"Ok, ok... non scaldarti!"
"Io non mi sto scaldando!" adesso quella voce di solito così fredda e
distante era alta, si stava decisamente alterando. Hanamichi sorrise fra
sé, era così bello riuscire a suscitare una qualche reazione nella sua
volpe!
"Sei bello quando ti arrabbi... sembri umano... cioè... sembra che tu
abbia dei sentimenti, cioè... insomma..." Hanamichi fissava Rukawa con un
sorriso impacciato e il volto rosso per l'imbarazzo, non voleva che le
parole che aveva detto fossero fraintese! E ancora una volta si stupì di
non essere riuscito a trattenere un pensiero per sé.
Kaede rimase imbambolato a guardarlo. Effettivamente Hanamichi era l'unico
che riuscisse a suscitare in lui una qualche emozione e non solo rabbia...
Quel pomeriggio era stato.... Non riusciva a dirlo, ma era stato geloso.
Vide l'imbarazzo dipinto sul viso del compagno e il sorriso che comunque
non abbandonava le sue labbra e non poté fare a meno di concentrarsi su
quello...
<Chissà se sono morbide... Sendo lo sa, GRRRR che rabbia! Ma che penso?
Oddio no... non è possibile!!! Non sarà che...??>
Bacio.
Hanamichi voleva baciarlo e ora lo stava facendo. Era un bacio casto,
nulla più che due bocce che si toccavano, nulla di più di due petali di
rosa che si sfioravano.
Dolce, morbido, caldo, profumato.
Kaede se ne stava con gli occhi spalancati e con le labbra di Hanamichi
che premevano delicatamente sulle sue.
Erano davvero morbide come credeva...
Poi la razionalità prese il sopravvento.
Ma che stava facendo???
Hanamichi si allontanò di colpo da Rukawa, lasciando lui e quest'ultimo
con una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Kaede dopo un attimo di smarrimento iniziale riprese il suo solito
atteggiamento e piantò i suoi occhi blu addosso ad Hanamichi che se ne
stava con lo sguardo basso senza sapere cosa dire e senza avere il
coraggio di guardare l'altro.
"Beh?"
"S-scusa... E' solo che io... volevo farlo e l'ho fatto... vedi io..."
"La pozione... è effetto della pozione."
"Cosa? Ma..." Certo, la pozione, lo aveva quasi dimenticato.
"Non era il globo d'amore, era la pozione della verità."
Hanamichi alzò la testa di scatto e con gli occhi sgranati guardava Rukawa,
impassibile come sempre... o forse era lui a non vedere le emozioni che
passavano negli occhi del volpino, perché ormai questi sapeva bene come
non far trasparire nulla, era un requisito fondamentale per un telepate.
"Che cacchio stai dicendo???"
"Mio padre ha scambiato le scatole dei lecca lecca. Ne ho usato uno al
limone anziché al cedro e per questo è uscita fuori la pozione della
verità. Vedi il globo d'amore e la pozione della verità hanno gli stessi
ingredienti e le stesse dosi, ma se si utilizza un lecca lecca al limone
si ottiene la pozione della verità, se invece se ne adopera uno al cedro
allora esce il globo d'amore. Capito do'aho?"
"NO!" Hanamichi era ancora sotto shock. Passi che la magia esiste, passi
che Rukawa e Sendo avessero dei poteri magici, passi che entrambi avevano
sperimentato le loro pozioni su di lui, ma che Rukawa avesse scambiato due
lecca lecca e adesso lui fosse costretto a dire la verità... quello era
davvero troppo!
"Come no? Mio padre si è sbagliato, ha scambiato i due coperchi su cui ci
sono le etichette e così la pozione è venuta fuori diversa... Ma a quanto
vedo, funziona lo stesso.
Tutto quello che tu hai fatto negli ultimi due giorni è dovuto all'effetto
del lecca lecca."
"Hn..."
A Rukawa per un istante venne da ridere, lui parlava come una macchinetta
e Sakuragi stava zitto.... si erano scambiati i ruoli!
Dopo un attimo di silenzio Hanamichi parlò di nuovo.
"Che effetti ha? E quanto dura?"
"Allora dura per sette giorni dal momento dell'assunzione, quindi ne avrai
per altri 5, ma l'effetto va aumentando col passare del tempo invece di
diminuire. Quindi ogni minuto che passa ti risulterà sempre più difficile
non dire la verità e questo comporta anche che non riuscirai a trattenere
le azioni e i pensieri. Ecco questi sono gli effetti, all'inizio dici la
verità solo per rispondere a domande specifiche, poi cominci a dire quello
che ti passa per la testa, e tra un paio di giorni agirai solo d'istinto,
senza pensare e senza che la razionalità possa fare qualcosa.
Infatti per quello che hai appena fatto -e fece una pausa, era una
piacevole sensazione ripensarci- non sei riuscito a trattenerti perché la
pozione sta cominciando ad agire sempre di più."
"Ho capito, allora devo evitare di avere rapporti con chiunque..."
"Beh certo rischi di fare cose di cui ti potresti pentire..."
"Già... Ma quanto parli stasera kitsune!"
"Mpf!"
Hanamichi rise, rise di gusto con il cuore che gioiva. Certo Rukawa non lo
avrebbe mai ricambiato, ma cosa importava in quel momento?
Kaede se ne accorse. Si accorse di come quel ragazzo fosse sempre pieno di
vita e come riuscisse a trascinare con la sua allegria chiunque gli stesse
accanto. Non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere. Dapprima piano e
sommessamente, poi sempre più forte e sempre più allegramente.
<Ma cosa mi stai facendo?>
"Ok... allora che devo fare secondo te?" Hanamichi provò a tornare serio,
anche se riusciva a stento a trattenere le risa.
Per Kaede fu molto più semplice riprendere il controllo, nonostante nella
sua voce si scorgessero ancora le tracce del riso.
"Allora credo che la cosa migliore sia rimanere a casa dandoti malato,
anche se forse non credo che riusciresti a dire ai tuoi una balla .. Ok
sono un idiota!-___-"
"Ehi! Ma quello non ero io?"
E di nuovo si guardarono e risero. Rukawa non rideva così tanto da molto
tempo.
"Ok, rimani qui."
"EH??" Hanamichi non credeva alle sue orecchie. "Ma scusa e cosa dici ai
tuoi?"
"Domani partono per un convegno sulla telepatia che si svolge a Kyoto,
quindi staranno via per una settimana, non ci sono problemi."
"Fate addirittura i convegni? Ok, domanda stupida... Mi devi parlare della
tua vita come stregone e di cosa... -si bloccò di colpo- ...Scusa non devo
intromettermi e poi non credo tu ne possa parlare."
"In realtà non potrei farlo, ma posso sempre trovare un modo per
giustificare il fatto che te l'ho detto. Tu però devi tenere il segreto a
vita, altrimenti finiremmo nei guai entrambi."
"Che intendi?"
"Io verrei processato per aver violato la legge e tu verresti sicuramente
condannato ai lavori forzati in qualche luogo di detenzione insieme a
tutti quelli a cui ne hai parlato."
Hana era sconvolto.
"Cosa?? Ma non è crudele?"
"Vedi noi stregoni e streghe abbiamo molti nemici: i cacciatori di
streghe, anche se sono probabilmente estinti, i vampiri, i demoni, gli
angeli del male..."
"Ehi stop, stop! Esistono vampiri e cose simili???"
"Certo e sono tutti nostri nemici, o meglio loro lavorano per il male noi
per il bene, benché ci siano comunque streghe e stregoni votati al
male..."
"Ok adesso basta... questo è davvero troppo! Troppe notizie tutte
insieme!"
"Ok..."
"Senti ma se adesso vado a casa e mia madre mi chiede perché sto via 5
giorni, le dirò la verità, giusto?"
"Vero, non ci avevo pensato. Ok... fammi pensare... ecco idea!! Allora i
tuoi sono al lavoro adesso o sono già a casa?"
"Mio padre è morto quasi tre anni fa, mia madre fa l'infermiera e oggi fa
il turno di notte." Hanamichi si morse le labbra, non voleva raccontare
mai a nessuno di suo padre, ma ora per colpa di quella stupidissima
pozione lo aveva detto a Rukawa!
Cominciava ad odiare gli effetti di quella cosa!
Kaede rimase un attimo in silenzio. Non ne sapeva niente e nemmeno poteva
immaginare che quell'idiota fosse orfano di padre.
"Com'è successo?... Scusa non dovevo chiedertelo... La pozione..."
"Ha avuto un infarto e io, per colpa di una rissa in cui ero stato
coinvolto, non sono riuscito a chiamare i soccorsi in tempo. Se non avessi
fatto a pugni anche quel giorno, ora mio padre sarebbe vivo..."
"Mi dispiace, davvero... Comunque non è stata colpa tua se è questo quello
che vuoi dire!"
"Oh sì che lo è stata, lo è stata e come...." Alzò gli occhi e incontrò lo
sguardo del volpino. Sembrava... triste... Gli sorrise dolcemente e sentì
Rukawa avvicinarsi, finché, senza nemmeno accorgersene si ritrovò con le
sue braccia appese al collo e la sua testa poggiata sulla spalla.
"Non è colpa tua..."
Hanamichi ricambiò l'abbraccio con il cuore che gli scoppiava dalla gioia
e per un attimo si perse nel profumo dei capelli del suo amato, ma subito
si staccò da lui. Non voleva agire sotto l'effetto della pozione, ma
soprattutto non voleva la sua compassione.
"Non voglio la tua compassione, né la tua pietà!"
"Do'aho! Non è compassione e nemmeno pietà!"
"E allora perché lo hai fatto???"
Già, perché lo aveva fatto? Perché si era comportato in quel modo? Perché
aveva sentito un peso sul cuore e una irrefrenabile voglia di abbracciare
e proteggere quel ragazzo, perché voleva che non soffrisse mai più?
"Io... non lo so..."
"Scusa, non volevo essere duro... E adesso, cazzo!, non posso non dire
tutto quello che mi passa per la testa!"
"Mi dispiace è colpa mia..."
"Ah... è per questo che mi aiuti allora... ti senti in colpa..." Hanamichi
divenne improvvisamente triste. Certo che era solo per quello, che aveva
in mente?
Che motivo aveva di illudersi?
"No... cioè sì.... Oh, non lo so! Cacchio, mi fai perdere il lume della
ragione!"
Hanamichi guardò quel ragazzo di solito freddo e impassibile sbattere i
pugni sul divano, come un bambino a cui hanno tolto un giocattolo, e non
poté fare a meno di intenerirsi.
<Sei così dolce!>
"Sei così dolce!"
<Ma no, l'ho detto!>
"Ma no, l'ho detto!"
Kaede alzò lo sguardo e lo guardò incredulo, la pozione stava facendo
effetto molto più rapidamente del previsto. Ormai non riusciva più a
trattenere i pensieri.
"Ok -disse risoluto alzandosi- chiama a casa e dì che dormi fuori, dopo
penseremo a come fare per il resto, io vado a vedere se riesco a saperne
di più dal libro di pozioni avanzate di mia madre."
"O-ok..." Hanamichi rimase molto impressionato dalla risolutezza del
ragazzo e senza provare ad obiettare si fece indicare il telefono più
vicino dal quale con una telefonata lampo disse a sua madre che dormiva a
casa di Rukawa e di non preoccuparsi perché per 5 o 6 giorni avrebbe
dormito lì. Poi disse "Ciao, ti voglio bene, non preoccuparti." e senza
darle possibilità di replica mise giù la cornetta per impedirsi di dare
informazioni di altra natura...
Kaede aveva organizzato tutto. Aveva lasciato un biglietto ai genitori in
cui spiegava brevemente che Hanamichi sarebbe rimasto con lui in modo da
poter limitare i danni e che sarebbe stato meglio se avessero cenato fuori
e non fossero tornati prima dell'ora in cui solitamente i signori Rukawa
si coricavano.
Tornarono all'una passata, avevano cenato cinese e poi avevano fatto
lunghe passeggiate in due parchi diversi per 'perdere' tempo.
Kaede non parlava molto ma sembrava interessato a tutti i discorsi che
Hanamichi faceva e ogni tanto ne iniziava uno di sua volontà.
Stava cominciando ad essere molto incuriosito dalla vita di Sakuragi. Non
sapeva bene perché ma voleva sapere tutto di lui, di quello che faceva
quando era con gli amici, di come si comportava di solito a casa, insomma
tutto.
Tornati a casa, Kaede diede ad Hanamichi degli asciugamani, un pigiama e
della biancheria pulita, gli indicò la camera dove avrebbe dormito per il
resto della settimana, il bagno e gli fece vedere quale era la porta della
sua camera, nel caso avesse avuto bisogno di qualcosa, si era affrettato
ad aggiungere, anche se in realtà il motivo era un altro.
Un motivo di cui però Rukawa non voleva rendersi conto, o forse aveva solo
paura di farlo.
Continua....
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