Spoilers: definitely YES!!! Spoiler warning [ALERT ALERT!!] fino al volumetto 30 italiano [15 originale/15 collection italiana]
Disclaimers: Hanachan, Kaechan e gli altri personaggi ke appaiono in qs fic non sono miei, ma di mio padre Takehiko Inoue e della sua ITPlanning ^^ Io li utilizzo senza scopo di lucro e poi li rimetto dove li ho trovati, anke perkè sennò papi mi sgrida =PP
Note: per Choco e per tutte le persone che amano Slam Dunk e i meravigliosi personaggi ke quel mito vivente-genio sublime di Inoue è riuscito a creare…
Love or
Dare? parte
IV - Explication
di Alexiel
//Teach me how to take the life with mirth//
Rukawa dormiva come un bambino, la bocca semichiusa appoggiata alla spalla di Hanamichi che, invece, era sveglissimo.
Lo osservava.
E pensava.
Un groviglio di immagini si affastellavano nella sua mente come oggetti mal assortiti in una vecchia soffitta... e Hanamichi non riusciva a trovare un filo che potesse aiutarlo a venire a capo dei suoi sentimenti.
Era estremamente confuso, non sapeva come comportarsi con il moretto nè cosa pensare di se stesso.
Fino a poco tempo prima andava in giro millantando il suo amore assoluto per Haruko e poi era bastata qualche ora a stretto contatto col volpino, sua nemesi dichiarata, per riempirgli la testa di dubbi.
Amava davvero Haruko come credeva?
E cosa provava per Rukawa?
Ma cos'era poi l'amore? Hanamichi si rese conto in quell'istante di non conoscerne chiaramente il significato, e questa lacerante ammissione lo lasciò ulteriormente spiazzato.
Pensò intensamente ad Haruko e si sentì pervadere da un forte sentimento d'affetto.
Poi guardò l'angelo nero sdraiato accanto a lui... e... un'ondata di sentimenti contrastanti gli invase il petto come un furioso tsunami.
Se almeno avesse saputo cosa provava quella volpe inespressiva... fino a poche ore prima lo aveva sempre trattato con deferenza e superiorità, per poi sconvolgerlo con atteggiamenti gentili di punto in bianco.
Il rossino provava un indescrivibile senso di frustrazione e la sua sensibilità ed emotività non lo aiutavano affatto a trovare una via d'uscita in quel turbinio di sentimenti di cui era preda.
Hanamichi si sollevò cercando di non svegliare Rukawa e si mise seduto, prendendosi la testa tra le mani.
'Accidenti... accidenti, maledizione! Tanto finchè non gli parlo non verrò a capo di nulla... dio che rabbia!!!'
Hanamichi si lasciò ricadere pesantemente sul materasso con un sospiro... osservò qualche minuto il soffitto per poi portare lo sguardo per l'ennesima volta su Rukawa.
Gli piaceva...
Gli piaceva?
Sì, gli piaceva davvero tanto.
Allungò un braccio e lo passò sotto il capo del ragazzo profondamente addormentato, attirandolo a sè e baciandogli la fronte tersa e fresca.
Lasciò le labbra appoggiate a quella pelle profumata e strinse gli occhi, sentendosi pervadere da un senso di commozione al pensiero che un ragazzo così bello e desiderato si fosse degnato di concedersi proprio a lui.
Poi finalmente il sonno, la stanchezza e le emozioni di quella lunghissima giornata ebbero la meglio su di lui e Hanamichi finalmente si addormentò.
-oOo-
La luce lattiginosa del mattino invase la stanza di Rukawa passando con invadenza attraverso le fessure della persiana e infastidendo il ragazzo che dormiva supino.
Il moretto aprì gli occhi irritato, per venire immediatamente invaso da un senso di calore: una testa rossa era appoggiata alla sua spalla e un braccio muscoloso era scompostamente passato di traverso sul suo petto nudo.
Kaede sorrise tra sè e sè e baciò la morbida zazzera color fragola che gli solleticava il collo, per poi liberarsi della zavorra che lo schiacciava deliziosamente sul materasso, cercando di non svegliare il rumoroso compagno.
'Mamma Hanamichi quanto russi!!'
Il rossino borbottò qualcosa di inintelligibile nel sonno, cambiò posizione aggrovigliando le gambe alle lenzuola e tornò al suo dolce russare.
Rukawa intanto si era alzato e dopo aver osservato per un po' Hanamichi, si diresse in cucina a preparare qualcosa da mangiare.
E poi voleva pensare... avere Hanamichi accanto a sè non aiutava la sua mente a concentrarsi, impegnata com'era a prendere nota di ogni particolare dello splendido, statuario corpo abbandonato languidamente nel sonno.
E ogni particolare di quel corpo gli faceva venire strane voglie...
'Vado giù a preparare la colazione che è meglio...'
Rukawa entrò in cucina e fu accolto dal basso miagolio del suo gattino nero.
-Neko, baka neko... sei tornato dalla tua ronda notturna eh? E magari adesso hai anche fame...-
Il micio si strusciò sui polpacci del padrone facendo le fusa. Il moretto lo sollevò da terra e strofinò il naso contro quello del felino, guadagnandosi una leccatina sullo zigomo. Dopo averlo riappoggiato sul pavimento, gli versò del latte in una ciotolina e ne riempì un'altra con cibo in scatola, apprestandosi poi a preparare qualcosa di caldo per sè e per il rossino.
Il rossino... tutto quello che era successo la notte precedente andava e tornava nella sua memoria come la risacca che bagna la sabbia, come un'onda che sbatte e ribatte e s'allontana... Kaede cercò di fermare un ricordo e riuscì ad afferrare l'immagine di lui ed Hanamichi che si baciavano sdraiati sul futon, provocandogli una sensazione di sfarfallio nello stomaco e di calore al basso ventre.
Il kitsune non sapeva come affrontare Hanamichi, si sentiva completamente inadatto a giocare quel ruolo... non avrebbe mai saputo cosa dire, come cominciare un eventuale discorso, come chiedere o dare spiegazioni.
E poi... ma che bisogno c'era delle spiegazioni?
Avevano fatto sesso. OK.
Avevano fatto l'amore. Ecco, meglio.
Lui era cotto del rossino.
Accidenti.
Era stracotto di quel cretino dai capelli rossi.
Era questa la parte più complicata da affrontare... avrebbe dovuto dirglielo?
O era meglio lasciare le cose come stavano, fare finta che si era trattato di un colpo di testa da non ripetere mai più?
Ma Rukawa non era così. Lui era sincero, cristallino... le bugie non sapeva nemmeno cosa fossero e soprattutto non avrebbe mai potuto fingere con Hanamichi...
Era talmente intento nelle sue elucubrazioni da non accorgersi dei passi che si stavano avvicinando leggeri… solo quando due braccia forti gli si avvinghiarono alla vita e un bacio gli sfiorò l'orecchio Kaede si permise un sussulto…
-Kitsune… buongiorno! Che prepari di buono?-
Rukawa si voltò nell'abbraccio di Hanamichi e lo allontanò da sé, sorpreso, agitato… confuso.
Cos'era quell'atteggiamento sicuro da parte di Hanamichi? Cosa significava quella confidenza?
Il rossino assunse un'espressione delusa quando si vide respinto… aveva fatto violenza a se stesso per riuscire a mantenere un'apparenza spavalda, ma evidentemente la volpe non la pensava allo stesso modo.
Allora Rukawa non era confuso, sapeva quello che voleva e lo aveva ottenuto… ora per lui Hanamichi era tornato ad essere niente più e niente meno che una seccatura da risolvere al più presto.
Sul viso sincero di Sakuragi si era dipinta tutta una serie di espressioni dalle quali trasparivano, come attraverso un nitido vetro, i sentimenti che gli attanagliavano il cuore.
Fu allora che Rukawa *veramente* capì.
Fu come una secchiata d'acqua gelata.
Come aver sentito lo sfrigolio di una sinapsi neurale produrre energia elettrica.
In effetti Hanamichi si era *sempre* comportato secondo quel copione… "facciamo i gradassi così magari non traspare la mia insicurezza…"
Ma Rukawa, a dispetto di quello che la maggior parte delle persone pensava di lui, era particolarmente sensibile, come quasi tutti quelli che parlano poco.
Così si avvicinò al ragazzo di fronte a lui e lo prese per mano, facendolo poi sedere.
Si piegò verso di lui e gli baciò una guancia.
-Buongiorno…-
Dopodichè gli voltò le spalle e si riavvicinò ai fornelli.
-Pancakes e latte al cioccolato vanno bene per cominciare la giornata?-
Hanamichi dapprima si sentì come colpito da una paresi facciale… poi si schiarì la voce e rispose sorridendo.
-Perfetto, oserei dire…-
Neko si avvicinò all'ospite e si arrampicò sulle sue gambe, desideroso di coccole. Hanamichi prese il gattino in grembo e cominciò ad accarezzarlo, senza mai perdere di vista Rukawa.
Era stato più facile del previsto.
C'era stato in effetti un istante in cui Hanamichi aveva temuto che tutto sarebbe finitò lì e aveva sentito il gelo stringergli lo stomaco… soprattutto perché non avrebbe saputo come affrontare la questione al di fuori di quella cucina confortevole e calda.
Aveva temuto che Rukawa fosse tornato freddo e impenetrabile.
Invece in quegli occhi neri e profondi aveva letto qualcosa… nulla di chiaro, solo sensazioni… ma sensazioni positive, piacevoli… come guardare un tramonto, o mangiare la neve… o arrampicarsi su un albero, raccogliere un fiore per la mamma…
Hanamichi sentì il cuore aumentare i battiti e un nodo formarglisi in gola… cosa significava allora tutto questo?
Questa dolcezza che gli era entrata sottopelle, la serenità che gli infondeva il semplice stare nella stessa stanza con Kaede… cosa significava?
E poi perché gli sembrava tutto dannatamente giusto e perfetto, quando solo poco prima, durante le ore insonni passate a fianco di Rukawa, si era lambiccato il cervello per venire a capo dei suoi sentimenti?
Era bastato un bacio sulla guancia e un buongiorno sussurrato con l'aleggiare di un sorriso, per far svanire tutti i suoi dubbi?
Beh… evidentemente sì.
Dopotutto Rukawa non gli era mai sembrato il tipo da fare le cose tanto per farle.
E poi il ricordo di quel bacio disperato che si erano scambiati prima di addormentarsi gli passò fulmineo nel cervello… l'espressione di Kaede, quella sua frase '...per stanotte fammi illudere che sia tutto perfetto…'
Sul momento non ci aveva fatto più di tanto caso, era ancora troppo stranito per l'esperienza totalizzante appena vissuta e non aveva elaborato perfettamente il significato di quelle parole.. ora invece, i pensieri erano limpidi e il sorriso di Kaede era cristallo nella luce opaca del mattino…
Quel ragazzo gli piaceva da morire, ma a questa conclusione Hanamichi era già arrivato un bel po' di tempo fa, anche se non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo.
Adesso tutto quello che il rossino voleva era conoscere meglio il suo compagno, capirlo, imparare ad interpretarlo e soprattutto *viverlo*.
Rukawa portò in tavola i suoi morbidi pancakes dorati, ci mise sopra del caramello e ne servì una bella porzione ad Hanamichi.
Il tensai ringraziò e cominciò a mangiare in silenzio… nonostante tutto tra i due aleggiava ancora una strana tensione… la tensione delle parole non dette e di un chiarimento che, anche se interiorizzato, non aveva avuto il privilegio dell'esternamento che avrebbe senza dubbio aiutato i due ragazzi a sentirsi quantomeno un po' più a loro agio.
-Neko scendi da lì e vai a bere il latte nella tua ciotola.-
Rukawa afferrò il gattino che era saltato sul tavolo e si stava avvicinando con moltissima nonchalance alla tazza di latte e cacaco di Hanamichi.
-Kitsune… non dirmi che hai chiamato il gatto Neko…-
Rukawa sollevò piccato un sopracciglio.
-Certo che l'ho chiamato Neko… perché?-
Hanamichi sospirò rumorosamente e platealmente.
-Ma come perché… è come chiamare un cane Inu o una tigre Tora o una scimmia Saru!! E' come chiamare un uomo Uomo!!!-
Rukawa si alzò dalla sedia e portò Neko dall'altra parte della cucina, dove appoggiate a terra c'erano le sue ciotoline.
-Insomma, un po' come chiamare te Do'aho…-
Hanamichi dapprima non potè evitare d'infuriarsi, poi però non riuscì a trattenere una risata…
-O come chiamare te Kitsune, stupida volpe spelacchiata!-
Quei due nomignoli, chissà perché, non suonavano più offensivi.
Hanamichi allungò un braccio in direzione di Rukawa e gli fece cenno di avvicinarsi. Quando il moretto fu abbastanza vicino, Sakuragi lo afferrò per la vita e lo fece sedere sulle proprie ginocchia, non resistendo a dargli un bacio a fior di labbra.
-Senti Kitsune… stanotte… avevi detto che stamattina avremmo parlato, ma… a me sembra abbastanza superfluo rovinare con le parole quello che entrambi abbiamo già capito, non trovi?-
Un'espressione non proprio convinta si dipinse sui lineamenti cesellati di Rukawa.
-Non stai parlando di… uhm… -
Rukawa voleva dire 'amore', ma aveva troppa paura che, dandole voce, quella parola avrebbe perso tutto il suo significato. Così aggiustò il tiro.
-Non stai parlando di… ecco… stare insieme o roba simile?-
Il moretto pronunciò quelle parole velocemente, assumendo un' improbabile sfumatura carminio.
Hanamichi nascose la testa nell'incavo tra il collo e la spalla di Kaede, stringendolo forte contro di sé. La sua voce giunse soffocata all'orecchio del volpino.
-No, beh… mh… però anche se tutto questo mi sembra strano da morire, io credo che tu… ecco… tu…-
Rukawa si mosse tra le braccia di Hanamichi, allentando la stretta che lo stava stritolando e sollevò una mano per appoggiarla sotto il mento del rossino.
Appoggiò la bocca su quella di Sakuragi e accarezzò quelle labbra carnose e morbide con le proprie, prima di cominciare a leccarle con piccoli guizzi della lingua chiedendo ad Hanamichi il permesso di approfondire quel bacio che lo stava già facendo bruciare.
Il rossino si abbandonò contro il compagno con un mugolio soddisfatto e ricambiò il bacio, infilando una mano tra i capelli di Rukawa all'altezza della nuca e traendolo a sé, acconsentendo tacitamente a quella dolce violenza.
I loro respiri si erano rapidamente fatti affannosi, la colazione totalmente obliata e Neko che li guardava incuriosito.
Quando Rukawa sfiorò involontariamente l'inguine teso di Hanamichi, tornò immediatamente alla realtà e si staccò da quelle labbra che sembravano fatte apposta per essere divorate.
Hanamichi aveva gli occhi chiusi e Kaede si perse solo un attimo ad osservare quel viso mascolino e dolce allo stesso tempo. Il rossino sollevò lentamente le palpebre, in tempo per vedere il viso di Rukawa avvicinarsi nuovamente e le loro fronti toccarsi.
-Anche tu mi piaci Hanamichi, ma pensavo che la cosa non necessitasse di ulteriori spiegazioni…-
Hanamichi sorrise, dando a Kaede l'impressione che tutta la stanza si illuminasse.
-Infatti non sono spiegazioni quello che voglio adesso…-
I due ragazzi si abbracciarono e si strinsero l'uno all'altro, pervasi da un tiepido e confortevole senso di gioia e completezza.
Finchè Hanamichi non si alzò dalla sedia sollevando anche Kaede e appoggiandolo delicatamente sulla tavola. Gli prese il viso tra le mani e lo osservò per qualche istante, dopodichè si sporse per baciarlo sul naso e sfiorargli le labbra con le proprie.
-Voglio fare il bagno… -
Rukawa sollevò un sopracciglio.
- …insieme a te.-
-oOo-
Gli spogliatoi della palestra dello Shohoku erano stranamente silenziosi quando Mitsui e Miyagi arrivarono per l'allenamento pomeridiano.
-Quell'idiota di Sakuragi non è venuto a scuola nemmeno oggi… chissà che gli è preso… non credevo fosse così emotivo!-
Miyagi sorrise al suo senpai:
-Dagli tempo di maturare un po', Mitsui… dopotutto, per quello che si proclama il mito vivente dev'essere stata una batosta insopportabile perdere una partita così importante!-
I due ragazzi entrarono in palestra chiacchierando tranquillamente, quindi lo spettacolo che si presentò loro di fronte ebbe l'effetto uno schiaffo in piena faccia e li lasciò non solo sorpresi, ma anche allibiti e senza parole.
Hanamichi e Kaede stavano tranquillamente pulendo il parquet, avevano entrambi la faccia piena di cerotti e lividi, ma la cosa che fece rimanere i due senior di sasso fu la nuova pettinatura di Hanamichi.
-BWAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Stupido idiota, ma che hai fatto in testa??? Ti sei addormentato nel parco e non ti sei accorto che stava passando il tosaerba???-
Hanamichi divenne rosso di rabbia e saltò su come una molla.
-Non osare offendere il tensai, stupido teppista redento!!! Il mio nuovo taglio di capelli ha un significato intrinseco che voi stupidi mortali non potrete mai comprendere!!!!-
Dal canto suo Rukawa si limitò a sbuffare nel suo solito modo un po' snob, per poi continuare a lucidare il pavimento con lo spazzolone.
-E comunque siete anche in ritardo!!! Siamo sull'orlo del precipizio quindi cominciate ad allenarvi se non volete che vi gonfi come dei nikuman!!-
Le cose sembravano tornate alla normalità… e in fondo… per Hanamichi e Kaede non era cambiato fondamentalmente nulla, tranne l'aver preso finalmente coscienza del sentimento che li legava.
Senza costrizioni, senza bisogno di lunghi discorsi.
Magari con una bella dose di confusione mentale quando entrambi si fermavano un attimo a pensare… però la cosa più importante era che loro due *sapevano* e tanto bastava.
Così i quattro ragazzi cominciarono a riscaldarsi insieme come ogni giorno, aspettando i compagni di squadra, per partire finalmente verso la grande avventura della finale del campionato interscolastico.
**OWARI**
Oo.oO lo sclero finale è d'obbligo Oo.oO
Rukawa: abbiamo fatto troppo poco sesso.
Hanamichi: zitto kitsune! dio che imbarazzo *-___-* maledetta kanzeon!!! Come hai osato venire a spiarci mentre facevamo… facevamo… mentre *FACEVAMO*??
Kanzeon Alexiel: Bwahahahahahaha *satanic laugh* e ankora non è finita miei cari, perché ho in mente un epilogo *MOLTO* NC-17!!!!
Rukawa: allora a qualcosa servi anche tu… voglio fare il passivo anche qui, così se mi addormento il do'aho non se ne accorge…
Hanamichi: ç_______ç
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