Spoilers: definitely YES!!! Spoiler warning [ALERT ALERT!!] fino al volumetto 30 italiano [15 originale/15 collection italiana]
Disclaimers: i personaggi usati in questa fic sono una geniale invenzione non mia, bensì di mio padre Take-chan… grazie papino, sei il mio tensai ^*^ tutti i diritti a lui e alla ITPlanning, tutto il divertimento a me ke scrivo e a voi ke leggete [spero ^^;;;]
Note: la fic l'ho scritta per Choco, ma voglio dedicare questa parte a una persona ke mi ha aiutata e consigliata durante la stesura -> Hanachan, I owe you one!!!


Love or Dare?

parte III - Praise

di Alexiel


//Let your body discover what is better for me//

Una luce soffusa, suoni ovattati... la sensazione di riemergere da una lunga apnea e poi finalmente la consapevolezza di sè, del proprio corpo disteso supino su una superficie morbida... e poi i ricordi, prima confusi, poi dolorosamente limpidi gli assalirano la mente come pugnalate.
Rukawa spalancò gli occhi e si ritrovò ad osservare il soffitto.. dio... cosa aveva fatto? aveva baciato Sakuragi.... e Sakuragi si era schifato e incazzato lo aveva stampato sul muro con un pugno.
Il moretto girò la testa e si sentì attanagliare dalle fitte.

-Ti sei svegliato, kitsune?-

Quella voce... una mano sulla fronte, una mano calda e non troppo delicata... la sensazione di bende che gli fasciavano il cranio... Rukawa tentò di mettersi seduto.

-Sta giù razza di impedito... mi hai fatto venire un colpo!-

La voce uscì dalla gola di Rukawa come un flebile soffio.

-Sei... sei ancora qui?-

Hanamichi ritirò la mano dalla testa fasciata.

-Certo che sono ancora qui, cretino! Ti ho fracassato il cranio, mi consideri così insensibile da lasciarti morire dissanguato nel bagno di casa tua?-

Il moretto sospirò e richiuse gli occhi.

-Io... Sakuragi... non so cosa mi sia preso.-

Hanamichi distolse gli occhi dalla figura distesa della sua nemesi.

-E io non volevo farti così male. Cioè, volevo, nella mia testa volevo ucciderti, ma non volevo farlo veramente... cioè... ecco...-

-Ho capito.-

Rukawa fece una pausa durante la quale il silenzio divenne un'entità viva e pura tra loro due.

-Sakuragi, io sono gay.-

Lapidario come sempre.
Hanamichi chiuse gli occhi e si lasciò andare stancamente contro il muro alle sue spalle, facendo uscire con un lungo sospiro tutta l'aria che aveva nei polmoni... non profferì parola.

-Ti faccio schifo?-

Il rossino riaprì gli occhi fissandoli nelle profondità di tenebra che lo stavano osservando.

-No che non mi fai schifo... però ti odio... perchè credi di essere più bravo di me a basket.-

A Rukawa sfuggì un leggerissimo sorriso che per un attimo gli illuminò i lineamenti delicati. 

-Baka... io *sono* più bravo di te a basket.-

Quell'accenno di sorriso non sfuggì ad Hanamichi, che si trovò ad ammirare il viso del suo acerrimo nemico, trovandolo decisamente *bello*.
E la cosa, in quel momento così delicato e *intimo*, non gli diede affatto fastidio.

-Questo è tutto da dimostrare, arrogante volpe boriosa!! e comunque... ti odio anche perchè Haruko ama te e non caga di striscio me.-

Rukawa sentì una dolorosa stretta al cuore, come se un artiglio di ghiaccio gliel'avesse stretto implacabilmente. Chiuse le palpebre e sussurrò:

-E tu... tu la ami?-

Sakuragi abbassò gli occhi e portò lo sguardo sui propri piedi scalzi.

-Beh... è una ragazza dolcissima e io le voglio bene... però... ora ho altre priorità.-

Rukawa riaprì gli occhi e si voltò verso il rossino, provando una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

-Cioè?-

Hanamichi sorrise, senza sollevare la testa.

-Cioè diventare un campione e batterti.-

Il moretto si sentì incredibilmente.. *sollevato*. Da quando si era reso conto di essere attratto dal terremoto Sakuragi la sua vita si era illuminata di una luce nuova... prima c'era solo il basket, ora anche la consapevolezza di non essere il robot acchiappapunti e senza sentimenti che tutti credevano fosse. E tutto grazie alla smisurata energia dell'alto buffone seduto accanto a lui.

Dal canto suo Hanamichi aveva dovuto fare un grande sforzo per ammettere a se stesso che in fondo *ammirava* quella stupida e presuntuosa volpe...
Lo ammirava e lo stimava, si incazzava irrimediabilmente con lui perchè Rukawa rappresentava quello che avrebbe voluto essere lui, un *campione* pieno di talento.
Ma cadesse il cielo se lo avrebbe ammesso... lo avrebbe studiato e imitato di nascosto, avrebbe raggiunto il suo livello fino a poterlo combattere ad armi pari.
Sì... quella volpe gli piaceva.
Sempre così silenzioso e strafottente... ma aveva la capacità di farlo reagire al momento giusto... chissà se se ne rendeva conto?

-Comunque stanotte rimarrò qui.-

Dichiarò Hanamichi senza attendersi risposta. Dopotutto non aveva formulato una domanda, ma un'affermazione.
Rukawa si limitò ad annuire stancamente... in effetti non gli interessava discutere, anche perchè il fatto di avere Hanamichi tutto per sè per una notte intera era una prospettiva allettante.

-Il futon per gli ospiti è nell'armadio a muro fuori in corridoio.-

Hanamichi si sollevò da terra e andò a prendersi il futon fresco di sole e vento, steso sicuramente quella mattina all'aria aperta nel grande cortile sul retro della villa di Rukawa e ritirato prima che venisse giù il diluvio universale del pomeriggio.
Tornò nella confortevole stanza del compagno e distese il sottile materasso accanto a quello della volpe già semiaddormentata. C'era tanto spazio in quella grande camera, ma Hanamichi voleva stargli vicino, vegliarlo perchè se si fosse sentito male durante la notte per quella ferita... sì, vabbeh.. non credeva nemmeno lui a quelle patetiche scuse... Voleva stargli accanto e punto.
Spense la luce e si infilò sotto le coperte, solo una lama di luce argentata tagliava le ombre notturne che avevano invaso la stanza.
I raggi pallidi della luna inondavano come una cascata lattea il volto addormentato di Kaede... Hanamichi si ritrovò a guardarlo e a dover ammettere che era veramente *tanto* bello. Delicato ma non femmineo, i lineamenti perfetti, come finemente cesellati da qualche scultore particolarmente ricco di talento: gli zigomi alti, il naso dritto, la bocca piccola e carnosa, il viso ovale e appena appuntito, le guance scavate deliziosamente... i capelli poi erano una cornice d'ebano sul volto d'alabastro e Hanamichi non si stupì nel trovarsi a ripensare al rapido e violento bacio che si erano scambiati in bagno... già... *scambiati*... perchè inizialmente lui aveva risposto, muovendo la lingua contro il velluto della bocca di Rukawa... poi però l'imbarazzo e lo stupore avevano preso il sopravvento sui meri sensi e... ma perchè doveva essere sempre così istintivo e violento?
Avrebbe potuto ucciderlo... Il rossino sentì la bocca dello stomaco stringersi dolorosamente... e serrò gli occhi per sopraffare la fastidiosa sensazione.
Quando li riaprì, si ritrovò perso in due pozze di ematite liquida.
Rukawa si era svegliato e lo stava osservando a sua volta.

-Che hai do'aho? Stai male?-

La nota di preoccupazione in quella voce solitamente così piatta fece scaldare il cuore ad Hanamichi.

-No, non ti preoccupare.-

-Allora perchè sei sveglio? Dormi, che domani devi allenarti come un pazzo.-

-Devo vegliare sulla volpe più imbecille di tutta Kanagawa.-

Rukawa si sollevò appena dal suo giaciglio e sondò magnetico gli occhi color cioccolato del compagno.

-Non ho bisogno dell'angelo custode. Do'aho.-

Il silenzio era denso e le stelle occhieggiavano curiose dalla finestra, gelose della luna che con i suoi raggi di platino poteva entare nella camera e accarezzare i due ragazzi che non riuscivano a distogliere lo sguardo l'uno dall'altro.
Poi Hanamichi si mosse, appena appena, verso il moretto. Chiuse gli occhi e si sporse verso il viso di Rukawa, che sollevò un braccio e afferrò delicatamente il rossino dietro il collo, attirandolo a sè e incontrandolo in un bacio profumato di innocenza e sensualità.
Hanamichi accarezzò le labbra del pallido kitsune con le proprie, prima di sporgere timidamente la lingua e infilarla nella bocca di Rukawa... solo la punta, poi, incoraggiato dall'altro, approfondì il bacio, accarezzando la sua lingua con la propria e sentendo un'esplosione di calore nel ventre e una sensazione di sfarfallio nello stomaco.
Hanamichi spinse dolcemente Kaede sul materasso, stando attento a non fargli sbattere la testa e senza interrompere il vellutato contatto delle bocche che si stavano letteralmete *divorando* a vicenda.
Rukawa fece scivolare le braccia attorno all'ampio torace del *suo* tensai, stringendolo a sè e sporgendo la lingua per leccargli le labbra e il collo e mordicchiargli deliziosamente il lobo dell'orecchio.
Ad Hanamichi, non abituato a tali sensazioni, sfuggì un gemito tremante, tempestivamente inghiottito da Rukawa che si dedicò nuovamente a quella bocca così morbida e invitante.
Ormai alla volpe non bastava più il soffice calore delle labbra di Hanamichi... voleva di più. 
Voleva assaggiarlo, sentirne il sapore e l'odore, voleva possederlo ed esserne posseduto, voleva baciargli ogni millimetro di pelle, voleva spogliarlo e ammirare quel corpo atletico e scultoreo... voleva sentire Hanamichi ansimare e sospirare, voleva sentirlo urlare il suo nome, voleva vederlo venire e imprimersi a fuoco il suo viso colto nel momento culminante dell'estasi.
Il peso del corpo di Hanamichi, i suoi baci impacciati e i pensieri tutt'altro che casti lo portarono a reagire drasticamente.
Invertì le posizioni e si distese sul genio, strusciando l'inguine già eccitato contro quello del compagno.

-Ti voglio.-

Hanamichi arrossì fino ad assumere un'imbarazzante tinta cremisi. 

-Eh?-

Rukawa si mosse nuovamente in modo tale da accarezzare il sesso di Sakuragi, che comunque non aveva bisogno di ulteriori stimoli.

-Ti voglio, sto impazzendo... fai qualcosa, qualsiasi cosa, ma falla...-

Il rossino entrò nel panico più totale. Il suo primo bacio lo aveva dato non più tardi di... quant'era? Mezz'ora fa? E adesso questo... il ragazzo più *bello* della sua scuola gli chiedeva di fare sesso con lui.... Dopo i cinquanta rifiuti era un bel miglioramento, però... Hanamichi non sapeva assolutamente cosa fare.
E soprattutto... lo voleva davvero?
Cosa provava per quella volpe sensuale che ansimava in maniera *maleficamente* sexy nel suo orecchio, dicendogli frasi che lo scaldavano ancora di più accompagnate da furtivi ed eccitanti morsi sul lobo.... cosa provava per lui?
E la volpe? Cosa provava la volpe nei suoi confronti?
Era solo la passione del momento?
Era giusto fare un passo così importante con una persona per la quale non sapeva cosa provava e della quale non conosceva i sentimenti?
Rukawa infilò la lingua nel suo orecchio facendogli perdere il filo dei pensieri, e infilò una mano nei boxer madidi del compagno.

-Lo vuoi anche tu Hanamichi... ti prego... fai l'amore con me...-

Non appena la mano vellutata di Rukawa si chiuse sul suo sesso turgido, Hanamichi perse completamente il senso della ragione.
Voleva quel ragazzo, lo voleva da impazzire.
Non sapeva come fare, ma si sarebbe lasciato andare all'istinto, che in più di un'occasione lo aveva aiutato.

-Spogliati!-

Rukawa socchiuse maliziosamente gli occhi, sdraiandosi accanto ad Hanamichi e sussurrando:

-Spogliami tu...-

Il rossino non se lo fece ripetere due volte e *strappò* letteralmente i vestiti di dosso a Rukawa. Il corpo di quel volpino era *stupefacente*.
Bianco come il latte, i muscoli sviluppati in maniera armoniosa, i capezzoli scuri che contrastavano in maniera sconvolgente con il candore della pelle.
Hanamichi appoggiò il palmo al petto di Rukawa e lo fece scendere con una lenta e tantalizzante carezza fino sul ventre piatto e muscoloso.
Era *affascinato* dal corpo della volpe, ma la cosa che lo faceva sudare freddo era il totale controllo che aveva sul compagno. A ogni sua carezza seguiva di conseguenza un gemito più o meno forte. Hanamichi si azzardò a sfiorare il membro del ragazzo ansimante sdraiato accanto a lui.
Un 'ah' sussurrato.
Goccioline opalescenti ornavano la punta dall'apparenza vellutata... Hanamichi senza ragionarci troppo si sporse per leccare via quel liquido perlaceo.

-Dio... sì...-

Beh, sembrava che la volpe gradisse... e al rossino quel sapore piaceva tanto. Quel sapore salato e quell'odore muschiato... lo facevano andare fuori di testa.
Hanamichi leccò e coprì di piccoli baci tutta la lunghezza del muscolo che aveva di fronte a sè, finchè non sentì Rukawa lamentarsi.

-Hanamichi, ti supplico... non ce la faccio più!-

Sakuragi si lasciò guidare dalla passione e dall'istinto animalesco che lo contaddistingueva, facendo sparire il sesso di Kaede tra le labbra.
Il volpino sussultò e gemette con estrema lussuria, afferrando convulsamente il materasso sotto di lui con le mani e stringendo tanto forte da farsi sbiancare le nocche.
Il ragazzo era talmente eccitato che bastarono pochi movimenti della bocca inesperta di Hanamichi per farlo venire con un lungo e tormentoso gemito.
Il moretto si abbandonò esausto tra le lenzuola stropicciate e madide di sudore, allentando la presa sul materasso e spostando le lunghe dita affusolate sulla testa di Hanamichi, che aveva allontanato la bocca dal membro del volpino non appena aveva sentito il liquido denso e caldo invadergli la cavità orale.
Si arrampicò sul corpo di Rukawa strisciando su di lui in maniera sensuale e lo baciò sulla bocca con estrema dolcezza, prendendogli il viso tra le mani delicatamente, come se stesse maneggiando una porcellana preziosa.

-Non credere che sia già finito tutto, kitsune...-

Un altro bacio delicato sul mento.

-...sentirti supplicare mi ha fatto ribollire il sangue...-

Un bacio sul naso e poi di nuovo un attacco senza tregua a quelle labbra che ormai erano diventate purpuree e delle quali Hanamichi non riusciva a stancarsi.
Kaede ricambiò con ardore e sentì l'eccitazione pervaderlo nuovamente.
La testa rossa aveva la capacità di fargli perdere la ragione... ma era una sensazione meravigliosa lasciarsi andare tra le braccia di quel ragazzo maledettamente sexy.
E baciarlo era troppo eccitante.
Infilargli la lingua tra le labbra e stuzzicarlo, sentire sulle papille quella ruvidezza e quel sapore dolce lo faceva salire in paradiso.
E gli faceva desiderare qualcosa di più.
Lo voleva ancora.
E ancora.
E ancora, per tutta la notte, senza mai smettere, senza sosta, senza tregua.

Kaede diede voce ai suoi pensieri, staccandosi da Hanamichi e sussurrando con voce roca:

-Finisci quello che hai cominciato, do'aho...-

Tutto quello che Hanamichi voleva era assaporare ancora quella pelle che sembrava formata da fiocchi di neve, con l'unica differenza che era calda, bollente... profumata.
Così senza pensare cominciò a baciare il kitsune ovunque, senza darsi una meta precisa:
la gola, le clavicole, lo sterno, un capezzolo sul quale si fermò per un istante tormentosamente lungo, succhiandolo fino a farlo diventare duro.
Rukawa sussultava e tremava di piacere, tanto che Hanamichi riservò lo stesso, seducente trattamento anche all'altro capezzolo…. la voce di Rukawa uscì in un urlo strozzato.
Era eccitato all'inverosimile, si sarebbe fatto fare di tutto.
*Voleva* farsi fare di tutto... non avrebbe accettato vie di mezzo, voleva Hanamichi, e lo voleva totalmente.
Intanto il rossino stava proseguendo la sua strada tortuosa e stuzzicante lungo il corpo sudato ed eccitato di Rukawa, che non riusciva ad esprimersi altro che con singhiozzi e gemiti languidi, facendolo infiammare ancora di più.
Hanamichi arrivò all'altezza degli addominali scolpiti del compagno e gli infilò la lingua nell'ombelico, rubandogli un grido spezzato… 
Hanamichi sollevò un po' la testa per guardare il viso di Rukawa… il ragazzo moro era una visione ultraterrena: i capelli sudati appiccicati alla fronte, gli occhi serrati per l'aspettativa e il labbro inferiore imprigionato tra gli incisivi… bellissimo, come un angelo nero caduto dal cielo…
Un essere divino e demoniaco insieme… e in quel momento era suo, solo suo…
Un calore intossicante pervase il corpo di Hanamichi, togliendogli anche l'ultimo briciolo di lucidità che gli era rimasto… ormai era diventato puro senso, si rendeva conto di esistere solo perché sentiva il profumo di Kaede, il suo sapore, la consistenza serica della sua pelle meravigliosa, i suoni erotici che provenivano dalla sua gola stretta in un nodo di desiderio…..
Hanamichi si fece più audace e passò la lingua nell'interno coscia del volpino, mordicchiandogli teneramente gli adduttori e scivolando indietro, verso il fondoschiena.
Aiutandosi con le braccia, sollevò i fianchi del compagno e si fermò un attimo, come attendendo un minimo gesto di diniego da parte di Rukawa.. ma il ragazzo ormai era sprofondato in una spirale di piacere e nulla lo avrebbe convinto a tornare indietro.
Così Hanamichi coprì di baci e morsi leggeri la pelle che copriva i muscoli sodi dei glutei di Rukawa, venendo gratificato dall'accelerare del respiro del ragazzo.
Quando il rossino decise di sperimentare un bacio un po' più intimo, Rukawa urlò senza più ritegno.
Sakuragi spinse la lingua nell'anello di muscolatura, poi la tirò fuori per reinserirla nuovamente più in profondità.
Kaede era al limite, voleva Hanamichi e lo voleva subito, ma il rossino non era della stessa idea.
Smise di leccare quella parte così sensibile del corpo del compagno e risalì al suo fianco, sorridendo sornione nel vedere l'espressione frustrata dell'altro.
Lo baciò con violenza, schiacciando la bocca sulla sua e duellando con la sua lingua. 
Poi tracciò una scia umida di baci sulla guancia del ragazzo moro, fino a giungere al suo orecchio, del quale prese tra i denti il lobo, con molta delicatezza, prima di soffiare leggermente nel canale uditivo e sussurrare:

-Mi vuoi?-

Rukawa afferrò una mano di Hanamichi, quella che gli stava tormentando un capezzolo fino a fargli male e ne mise due lunghe dita in bocca, succhiando e leccando, prima di sibilare:

-Ti voglio *ADESSO*-

Il ragazzo si sistemò tra le cosce tornite di Kaede e si appoggiò su di lui, afferrandolo dietro le ginocchia e sollevandogli le gambe all'altezza delle proprie spalle.

-Sei sicuro? Sei sicuro di volere quello che stiamo per fare?-

Rukawa annuì.

-Voglio fare l'amore con te... sono sicuro.-

Hanamichi sentì un nodo in gola e una stretta a l cuore... fare l'amore... anche per lui era così? O era qualcosa di più triviale come una rivincita... o uno sfogo?
Rukawa abbassò una gamba e la avvolse sensualmente intorno alla schiena di Hanamichi, traendolo a sè.

-Baciami Hanamichi.-

Il rossino si sporse per baciarlo e lo fece con dolcezza, quasi con reverenza per quel ragazzo che si offriva a lui senza riserve.
E, mentre lo baciava, con la stessa dolcezza, la stessa identica lentezza, lo penetrò, bloccandosi un attimo solo quando sentì il corpo sotto di lui sussultare.

-Va tutto bene... non fermarti...-

E Hanamichi cominciò la sua danza, ballata alla musica dei loro respiri accelerati, secondo uno spartito antico quanto l'uomo...
Tutto quello che sentiva erano i respiri di Kaede e il calore del suo corpo che lo imprigionava in una stretta deliziosa... e il piacere sempre più intenso che saliva e saliva fino al punto di non ritorno e poi...

Lo sciogliersi del suo corpo nell'estasi più pura... e la volpe che lo chiamava per nome inarcandosi sotto di lui accogliendolo ancora più in profondità nell'attimo culminante di quell'unione.
L'orgasmo colse Hanamichi come un'ondata... il ragazzo credette di svenire per l'intensità del piacere che lo aveva invaso fino all'ultima cellula.
E la sensazione era decuplicata dal fatto di avere Kaede ansimante sotto di lui, quasi sull'orlo delle lacrime, data l'espressione del viso.
Hanamichi si abbandonò su di lui sfinito, chiudendo gli occhi per esiliare il senso di vertigine che lo aveva colto.
E gli venne da piangere.
Pianse per l'esperienza totalizzante che aveva appena condiviso, pianse per Rukawa che tremava sotto di lui, pianse perchè non sapeva cosa provava, pianse perchè si sentiva confuso... pianse perchè era stata la sua prima volta e sentiva il cuore scoppiargli per l'emozione.
Una voce dolce, bassa, calmante raccolse le sue paure, alleviandole.

-Non piangere ti prego... va tutto bene...-

Ma il rossino non riuscì a trattenersi e scoppiò in un pianto disperato, nascondendo il viso congestionato nell'incavo della spalla di Rukawa, che lo carezzava teneramente sussurrandogli di stare tranquillo.
Quando finalmente il ragazzo si calmò, era troppo imbarazzato per sollevare lo sguardo ad incontrare gli occhi del compagno.
Fu Rukawa ad afferrargli delicatamente il volto tra i palmi, baciandogli affettuosamente il naso e asciugandogli le tracce di lacrime con i pollici.
Non sapeva bene cosa dirgli, dopotutto il moretto non aveva molta confidenza con parole e discorsi... voleva solo che il suo rossino smettesse di piangere e lo abbracciasse assicurandolo che era tutto ok... perchè era tutto ok, no? Non avevano fatto la cazzata del secolo... adesso Hanamichi non lo avrebbe odiato e non lo avrebbe allontanato... vero?
Non sapeva come esprimere i suoi dubbi al ragazzo abbandonato accanto a lui... riusciva solo ad accarezzarlo e consumarlo di minuscoli e leggerissimi baci...
Sentiva il cuore battere furiosamente in petto quasi volesse sfondargli la cassa toracica... si sentiva così male... una sensazione di paura gli serpeggiava sottopelle... perchè Hanamichi non parlava? Perchè non gli diceva niente?
Finalmente il rossino decise di reagire e si sollevò su un gomito, affrontando Rukawa a viso aperto.
Non era più tempo di coccole e baci, era giunto il momento, per entrambi, di *capire*.

-Rukawa io...-

Ma il volpino gli chiuse la bocca con un bacio.
Era un bacio che aveva perso tutta la vena di erotismo e calore di quelli precedenti: era disperato, e salato come le lacrime. Lasciò entrambi storditi, senza fiato.

-No... sta zitto, non dire niente... non voglio sapere... per stanotte fammi illudere che tutto sia perfetto... parleremo domani.-

Hanamichi annuì e si sdraiò accanto a Kaede, prendendolo tra le braccia e stringendolo a sè, acconsentendo silenziosamente alla richiesta del compagno.

**TSUZUKU**



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