Non mi prendo la responsabilità per nessuna delle azioni e/o affermazioni dei miei personaggi in quanto sono LORO a decidere come comportarsi in questa fic >.<

 


Lovely Master

parte II

di Naika

Pow Ludovic

 

Soffoco uno sbadiglio dietro una mano mentre consulto la lista che sto stilando.

Lahanna non si muove se non in grande stile ed è pretesa la stessa pompa magna anche dal suo seguito.

Lilian, che doveva darmi una mano a preparare i bagagli, si è addormentato sul divanetto del mio studio e adesso dorme beatamente.

Lo credo io che poi di notte ha un sacco di energie, la peste!

Ma se pensa che lo lascerò dormire tranquillo e per di più sotto il mio naso si sbaglia di grosso!

Allungo la penna nella sua direzione e faccio partire dalla sua punta una minuscola saetta che prende in pieno la mia dolce metà.

Lily scatta a sedere con un sussulto prima di guardarsi attorno confuso.

Quando il suo sguardo si posa su di me naturalmente s’imbroncia.

“Perchè mi hai svegliato!!” borbotta cupo.

“Che c’è, problemi di stanchezza mister gioventù?” lo prendo in giro.

“Tzè!!” sbotta lui scrollando le spalle “Ma come sei permaloso...” mi rimbrotta.

“Vuoi vedere quanto sono stanco...” sussurra alzandosi languidamente dal divano slacciandosi la camicia.

Il detto ‘non svegliar il can che dorme’ non mi è mai entrato bene in testa.

 

Potevo finire di fare la mia lista dei bagagli e poi coricarmi e invece... invece no!

 

Lily si slaccia anche i pantaloni prima di balzare oltre la scrivania, lasciando i vestiti a terra, e atterrare sulle mie ginocchia.

“Prendimi maestro!” sussurra allacciandomi le braccia al collo, coperto solo dal tessuto leggero della biancheria intima.

Gli accarezzo il naso con la penna, sorridendogli “Perchè invece non mi dai una mano coi bagagli?”  propongo.

Lui storce il naso ed emette un piccolo starnuto.

“Che noia!! Non basta buttare in un baule un po’ di roba presa a caso?” chiede scostando la penna per strofinare la guancia contro il mio collo.

“Non è così semplice” lo rimbrotto accarezzandogli la schiena, facendo scivolare una mano sotto il tessuto della sua biancheria per accarezzargli la pelle calda.

Mugola tendendosi ma il suono secco di qualcuno che bussa ci fa voltare verso la porta.

“Avanti...” dico curandomi poco o niente del fatto che ho il mio ragazzo praticamente nudo e in posa equivoca tra le braccia.

“Lu!!!” protesta lui diventando scarlatto in volto, balzando giù dalle mie braccia e andando a nascondersi dietro l’alta poltrona su cui sono seduto.

Yagger, solo lui e Lahanna vengono qui senza essere invitati, lancia un’occhiata ai vestiti sparsi sul pavimento davanti a lui e poi a Lily che fa capolino da dietro la mia sedia.

“Stavate facendo qualche altro giochino strano?” chiede sollevando un sopracciglio.

Lilian gli fa un linguaccia rimanendo tuttavia ben riparato dietro la mia sedia “La tua è tutta invidia perchè non hai qualcuno con cui rotolarti tra le lenzuola!” lo provoca.

Yagger sorride stando allo scherzo.

“E allora perchè non vieni tu a farmi compagnia?” chiede divertito.

“No, no e poi no!” nega la piccola peste “Io sono solo di Lu!”  sentenzia strappandomi un sorriso divertito.

“Anche se ultimamente si è un po’ rammollito...” dice con aria pensosa accarezzandosi il mento.

 

Ma io lo incenerisco!!

 

Yagger invece fissa lui e poi me con occhi enormi.

“Vuoi dire che ha fatto cilecca a letto?” gli da corda.

“Si stanca subito...” si lamenta il mio consorte.

 

“Finitela!” ringhio minaccioso.

 

Lily scuote piano le spalle sussurrando “Eh... la verità fa male...”

“Che vuoi con l’età....” continua Yagger come se io nemmeno ci fossi.

 

Adesso li disintegro tutti e due!!

 

“Nemmeno tu sei un giovincello...” gli ricordo.

“Hey io ho solo ventisette anni!!” protesta lui.

“Bene...” decido “....allora facciamo così...” propongo “...prenditi Lilian, te lo lascio tutto il giorno, me lo riporti stasera, vediamo se tu sei abbastanza prestante per le sue necessità!” li prendo in giro entrambi.

 

Il mio tono è serio ed imperturbabile.

La mia faccia non lascia adito a dubbi sul fatto che io creda ciecamente in quello che ho appena detto.

 

Lilian mi fissa con occhioni enormi mentre Yagger resta immobile, incredulo.

“Sta... stai scherzando vero?” chiede il mio diavoletto con le lacrime agli occhi.

“Tu... tu mi daresti davvero a questo bruto?” chiede sbatacchiando le ciglia.

“Bruto a chi?” chiede Yagger offeso ma Lillian non gli bada, fissandomi incredulo.

“Certo! Io devo pensare ai bagagli ora, per cui andate e divertitevi...” li liquido agitando la penna senza nemmeno guardarlo.

Lilian mi fissa per un secondo prima che un’espressione ostinata gli deformi i lineamenti.

“Va bene allora!” decide avviandosi a passo di marcia verso la porta.

“Andiamo!!” dice afferrando per un braccio Yagger che ancora non riesce bene a capire come ha fatto a cacciarsi in questo guaio.

La porta dello studio si chiude con un tonfo e io sorrido tra me.

 

Pow Lilian

 

“Quel... quel... quel!!” sbotto osservando l’uscio chiuso con rabbia prima di voltarmi verso Yagger.

“Ma gli mostro io di cosa sono capace!!” esclamo fissandolo cupo “Andiamo!” gli ordino, deciso, trascinandolo verso le stanze padronali.

Ma Yagger oppone una decisa resistenza e io davvero non ho la forza di tirare un uomo alto quasi due metri!!

“Tu sei folle!” esclama incredulo “Uno, solo un pazzo suicida farebbe arrabbiare Ludovic e io non ci tengo davvero a morire in maniera atroce.” specifica.

Uffa! Ok, capisco che Yagger conoscendo la vera identità di Ludovic abbia un po’ di timore...

Va bene... tanta paura... di lui...

Però...

Gliela devo far pagare!!!

“Due, davvero lo tradiresti per un motivo così stupido?” mi distrae dai miei pensieri.

“Certo che no!” protesto arrabbiato, ma per chi mi ha preso!

 

Io non tradirei mai Ludovic!

 

E non solo perchè ci tengo alla pelle.

Ma perchè lui... bhe lui è tutta la mia vita.

 

“....però pensavo di farglielo almeno credere per un po’...”  gli dico fissandolo con occhioni speranzosi.

Solo per farlo ingelosire un po’.

Non c’è niente di male no?

Allora perchè negli occhi di Yagger noto un lampo di puro terrore?

 

Bhe forse perchè ha la certezza che Ludovic prima lo disintegra e poi, forse, gli fa le domande.

 

“Senti...” comincia serio Yagger puntandomi un dito sotto il naso.

 

Mi viene voglia di morderglielo!!

 

“...lo conosci il detto non giocare con il fuoco?” continua ignaro delle mie intenzioni cannibale.

“Perchè invece adesso non vai di là e ti scusi con lui?” mi chiede serio.

 

Ma dico gli è dato completamente di volta il cervello???

 

“Scusarmi? Io????” esplodo “Lui mi ha dato a te come se fossi un pacco!” dico mortalmente offeso.

Yagger scuote il capo divertito “Stava scherzando Lilian”.

“Hmm...” mugolo, ciò non toglie che mi abbia fatto sentire un oggetto.

 

Insomma!! Non si tratta così il proprio compagno!!

 

Yagger scuote le spalle con un sospiro “Senti io adesso devo andare, quando fate pace digli che la partenza è prevista tra tre giorni.” mormora prima di allontanarsi lungo il corridoio lasciandomi qui, imbronciatissimo.

Mi lascio scivolare contro la parete e incrocio le gambe rendendomi conto solo ora che indosso unicamente la biancheria.

Accidentaccio!

Non posso restare in corridoio svestito così.

Mi dirigo verso le nostre stanze riflettendo.

Devo trovare un modo per fargli pagare l’affronto.

Oh sì!!

Ma come?

Entro in camera e prendo una casacca prima di dirigermi alla finestra e fissare il cortile pensieroso.

Nel piazzale antistante le scuderie ci sono due cavalieri che si stanno allenando con la spada.

Ma certo!!!

Ho trovato!!

Prendo il primo paio di pantaloni che trovo e poi esco di corsa dalla stanza.

 

Pow Ludovic

 

Non ho visto Lilian per tutto il giorno.

E adesso mi si presenta così.

 

Sembra distrutto.

 

Ogni gesto, anche il più semplice come portare la forchetta alle labbra, sembra costargli una fatica immensa.

Gli occhi gli si chiudono e la testa gli ciondola pesantemente.

Ok, manteniamo la calma.

 

CHE DIAVOLO HA FATTO TUTTO IL GIORNO PER ESSERE RIDOTTO COSI’???

 

Nonostante la stanchezza mangia con appetito, come se non vedesse cibo da mesi, poi si alza e senza fare nessuna delle sue proposte oscene annuncia che andrà a letto.

Sorseggio il vino pensieroso per un po’ prima di alzarmi e seguirlo.

Saranno passati dieci minuti da quando Lilian si è alzato ma già dorme beato.

Osservo i suoi capelli biondi sparsi sul cuscino, il sorriso, leggero, beato, che gli stende le labbra e sospiro tra me.

Domani dovrò chiedergli che cavolo ha combinato.

Mi stendo e spengo la candela con un gesto.

Accanto a me Lily si agita per un momento nel sonno, sussurra il mio nome e poi si accoccola contro di me.

Lo abbraccio dolcemente passandogli una mano tra i capelli finchè lo sento sospirare felice e allora chiudo gli occhi e mi addormento anch’io.

 

Pow Lilian

 

Non ho ancora capito se il mio piano, ieri, ha funzionato.

Sono arrivato alla cena stanco morto, riuscivo a mangiare solo perchè non ci vedevo più dalla fame.

Nel momento stesso in cui ho poggiato la testa sul cuscino mi sono addormentato.

Mi muovo piano tra le lenzuola e alzo il capo appoggiandomi su un gomito per fissare Ludovic che ancora dorme.

 

Ha un’aria maestosa e regale anche quando riposa.

 

Anzi, direi che ora che il sonno gli rilassa i lineamenti il suo vero aspetto sembra emergere dalla maschera che porta, per venire alla luce in tutta la sua bellezza.

 

E’ splendido.

 

Spesso mi chiedo perchè abbia scelto me.

 

Perchè quella volta, tredici anni fa mi abbia salvato dalla gente del villaggio.

Perchè mi abbia consentito di stargli vicino, di diventare il suo apprendista e infine il suo amante.

A volte mi viene il dubbio che se, quella volta, ignorando la sua vera natura, non mi fossi frapposto tra lui e il demian che voleva ucciderlo, rischiando di lasciarci le penne, lui non mi avrebbe sposato.

Non credo che mi tenga con se per senso di dovere o pietà.

Lo so che mi ama ma al contempo la trovo una cosa così incredibile!

Insomma io sono un bambino, abbandonato dalla mia stessa madre.

 

Rifiutato dagli uomini in quanto demian.

Rifiutato dai demian in quanto uomo.

 

E lui... lui che fra tutte le creature è la più potente e temuta...

 

Lui al cui cospetto ho visto inchinarsi il Signore Supremo dei Demoni e l’Imperatrice Celeste...

 

Lui ha scelto... me.

 

Gli scosto dolcemente i capelli neri dal volto avvicinandomi piano a lui, posandogli una bacio leggero sulle labbra prima di allontanarmi un po’ e specchiarmi in due laghi di liquido argento.

 

Accidenti, era sveglio!

 

“Buongiorno...” sussurra attirandomi a se per un bacio, lento, passionale.

A volte Ludovic scherza dicendo che la mia parte demian mi rende insaziabile ma non credo che se fossi totalmente umano cambierebbe molto.

 

I brividi che attraversano il mio corpo quando mi tocca...

Il calore che m’invade quando la sua bocca mi accarezza....

Sono come una droga di cui non posso fare a meno.

 

Demian votato a Lussuria o no.

 

“Buongiorno...” mormoro con voce roca nel momento in cui le nostre labbra si staccano.

Ho voglia di fare l’amore con lui.

Ho un disperato bisogno di sentirlo muoversi dentro di me.

Di avere ancora una volta la conferma che lui è mio.

 

Però non ho dimenticato cos’è successo ieri.

 

E ancora non l’ho perdonato!

Insomma offrirmi così a Yagger!!

Vabbè che scherzava, ci mancherebbe, però... non si fa ecco!

Certo che forse anch’io ho esagerato.

No, no, no! La colpa è sua e basta!

E finchè non mi avrà chiesto scusa lo manderò in bianco, ecco!!!

 

Pow Ludovic

 

Mi osserva per un po’ prima di chinarsi a baciarmi mentre io fingo ancora di dormire.

Le sue labbra si posano piano, quasi incerte, sulle mie.

Socchiudo le palpebre e fisso divertito la sua sorpresa.

“Buongiorno...” lo saluto piano attirandolo a me per un bacio più lungo.

Gioco con la sua lingua ingaggiando una scherzosa schermaglia con lui prima di lasciargli riprendere fiato.

“Buongiorno...” mi risponde con occhi lucenti e un bel sorriso sulle labbra rosee.

 

Lo conosco quello sguardo.

Ha voglia di fare l’amore.

 

Però poi subentra qualcos’altro.

Si fa pensieroso.

Scuote la testa preso da un qualche suo monologo interiore e poi si alza dal letto.

Lo afferro per un lembo della tunica, prima che si allontani troppo, e lo attiro di nuovo nel letto, sotto di me.

“Dove credi di andare?” gli chiedo divertito dal suo voltare il capo per non guardarmi negli occhi.

 

E’ arrossito ed è teso come una corda.

 

“A... a fare colazione...” balbetta.

“E’ presto...” gli faccio notare suadente accarezzandogli un fianco, cominciando a sollevare la veste sottile che porta, lasciando scoperte le gambe.

Rabbrividisce sotto il mio tocco tendendosi con un gemito.

“Lu... davvero....” ansima piano mentre continuo imperterrito a scoprirgli le gambe “...io... io... non ho voglia di...” mugola sollevando il bacino per aiutarmi a spogliarlo.

“Non vuoi?” gli chiedo io stando al gioco mentre la mia mano scivola lentamente tra le sue cosce.

Allarga le gambe per me con un lungo gemito di piacere e io sorrido nel stuzzicargli la pelle delicata con le dita.

“No... no...” cerca di resistere lui mentre sotto il mio tocco avverto il calore pulsante della sua virilità tesa.

“No, cosa?” gli soffio in un orecchio prima di afferrare il lobo tra le labbra, giocandoci lentamente con la lingua.

Lilian grida aggrappandosi alle lenzuola.

“No.. non... smettere...” capitola.

Sorrido scostandomi un po’ da lui.

Si toglie la veste e poi mi aiuta a fare lo stesso.

Mi sdraio su di lui che mi cinge le spalle con le braccia.

“Che hai combinato ieri?” non posso fare a meno di chiedergli mentre gli costello il petto di baci.

“Ie... ieri?” mugola alzando i fianchi per cercarmi.

Imprigiono il suo sesso tra le dita cominciando a far scivolare la mia mano su e giù.

 

Pow Lilian

 

Vittoria! Vittoria! Vittoria!

Ludovic mi ha appena chiesto come ho passato la giornata di ieri!

Lo sapevo è geloso!!

Il mio sacrificio è stato premiato!

Vorrei tenerlo sulla corda ancora un po’ ma lui ha in mano... bhe... diciamo che ha la situazione in mano...

Per cui io non riesco a connettere molto bene.

Se poi aggiunge i baci alle carezze...

“So.. no anda... andato in palestra” mugolo.

 

E’ mia questa voce roca e stentata?

Pare di sì.

 

Lo sento ridacchiare e il suo fiato caldo mi accarezza il petto mandandomi una lunga serie di brividi lungo la schiena sudata.

“Sei una peste...” mi sussurra.

 

Lo prendo per un complimento?

 

“Una piccola, adorabile, peste....” mi mormora sulle labbra prima di chiudermele con le sue.

 

Ma sì, lo prenderò per un complimento.

 

La sua mano destra disegna la linea inarcata della mia spina dorsale fino ai glutei e io grido nella sua bocca quando infila il primo dito dentro di me.

Mi prepara con sadica lentezza tanto che, perso ogni ritegno, comincio a supplicarlo di prendermi e lui finalmente mi accontenta liberandomi delle dita prima di penetrarmi.

Emetto un mugolio di dolore e lo sento arrestarsi dentro di me per darmi il tempo di rilassarmi.

Riprende ad accarezzare il mio membro teso mentre lentamente mi lascio andare contro di lui finchè non mi sento pronto ad accoglierlo completamente.

Allora lui comincia a muoversi e io non capisco più niente.

 

Pow Ludovic

 

Le carrozze sono tutte allineate nel grande piazzale antistante il palazzo.

Yagger fa la spola avanti e indietro sulla sua candida cavalcatura per controllare che tutti siano pronti alla partenza.

Osservo Lilian accovacciato sul sedile davanti al mio, la testolina bionda fuori dal finestrino che guarda questo viavai di gente con interesse.

“Quanto durerà il viaggio?” mi chiede curioso.

Lui non è mai stato nella capitale, conosce solo i paesini di confine.

“Ci metteremo tre, forse quattro, settimane” lo informo “Faremo spola nei castelli di alcuni nobili per la notte” mormoro abbastanza annoiato.

 

Non mi piacciono tutte queste formalità.

 

“Ohhh...” mormora Lily spostandosi sul mio sedile e strusciandosi contro il mio braccio.

“Allora abbiamo un sacco di tempo...” mormora con occhi lucenti di malizia.

“Non se ne parla neanche Lily vedi di restare in ordine almeno fino a stasera dopo cena!” lo gelo io.

Ci mancherebbe solo che nel fare la nostra sosta per il pranzo Lilian si presentasse tutto arruffato.

 

E’ bellissimo quando è arruffato...

 

... ma ciò non toglie che abbiamo un’immagine da mantenere!

 

“Abbiamo un’immagine da mantenere...” gli ricordo a voce alta, giusto per sicurezza.

Lui s’imbroncia e ritorna al suo posto lanciandomi un’occhiataccia.

“Così non è divertente.” borbotta.

Gli sorrido allegro prima di prendere un libro e infilarglielo tra le mani.

“Ecco!” sentenzio ben sapendo quanto lui odi queste cose “Perchè non ne approfitti per studiare un po’?”.

Lui fissa il libro e poi me, incredulo.

“Sta... stai scherzando vero?” chiede con le lacrime agli occhi.

“No, affatto...” ghigno soddisfatto “...a castello con una scusa o con l’altra mi scappi sempre e va a finire che mi dimentico della tua istruzione.” gli ricordo.

 

Infondo sono pur sempre il suo maestro.

Gli ho insegnato a leggere e a scrivere.

Non voglio che faccia la figura dell’ignorante a corte.

 

Lui sbuffa, mugugna, piagnucola un po’ e alla fine seppure, decisamente contrariato, comincia a leggere le Cronache.

Spingo lo sguardo fuori del finestrino mentre la carrozza corre veloce sulla strada, osservando i cittadini che si fanno da parte, fermandosi per seguire il nostro passaggio.

Salutano con grida festose e fiori il passaggio del cocchio di Lahanna per poi buttare l’occhio curiosi nelle altre carrozze.

 

Il viaggio prosegue senza particolari problemi per tutto il mattino.

Lilian ha studiato per diverse ore poi, non appena ci siamo inoltrati nelle praterie che portano verso l’interno, si è appollaiato sulle mie ginocchia e così siamo passati dalla storia alla geografia parlando delle caratteristiche delle coltivazioni.

Tra una domanda, una spiegazione e qualche bacio siamo arrivati all’ora di pranzo.

Yagger fa fermare le carrozze attorno ad un grande pascolo.

I servitori stendono le coperte e le tovaglie e noi ci dividiamo in piccoli gruppi per sederci sotto il sole piacevole improvvisando un pic nic che rende assolutamente euforico Lily che zompetta felice accogliendo con infantile entusiasmo quest’iniziativa.

Fa tenerezza quando si comporta così.

Lo seguo con lo sguardo mentre si allontana curioso verso un recinto poco lontano prima di spostare la mia attenzione su Lahanna.

“Non mi hai ancora detto perchè hai insistito per farci venire.” mormoro distrattamente facendo ondeggiare pigramente il vino all’interno della coppa che tengo tra le mani.

Lei lancia un’occhiata alla sua ancella che s’inchina con grazia prima di allontanarsi di qualche passo, lasciandoci un po’ di privacy.

“Mi sono giunte voci poco piacevoli...” mormora cupa senza tuttavia abbandonare il tranquillo sorriso che le domina il volto.

 

Guardandoci da lontano sembrerebbe che stiamo discutendo del più e del meno.

 

“Ossia?” mormoro facendo scivolare lo sguardo attorno a me con disinteresse.

“Vogliono assassinare l’erede al trono.” sussurra Lahanna seria, riportandomi alla nostra conversazione.

Sollevo un sopracciglio con un moto di silenziosa curiosità.

“E fammi indovinare... faranno ricadere la colpa su un demian...” mormoro tranquillamente.

Lei annuisce con il capo, portandosi dietro l’orecchio un ricciolo rosso.

“C’è ancora molto sospetto verso i demian. Senza contare che in molti sono rimasti insoddisfatti dalla conclusione della precedente guerra. Quale occasione migliore di questa per far scoppiare un nuovo conflitto?”

Annuisco prima di posare la coppa a terra distrattamente.

“Mi aspettavo una cosa simile...” mormoro alzandomi e spolverandomi la lunga veste nera.

“Ludovic...” mi richiama la regina quando già mi stavo dirigendo verso la mia carrozza.

I servi stanno cominciando a riporre le vivande e Yagger è già a cavallo a controllare che tutti si preparino per partire.

Mi volto verso di lei e la vedo inclinare il capo su una spalla “Perchè ci aiuti?” mormora curiosa.

Sollevo un sopracciglio e lei alza entrambe le mani affrettandosi ad aggiungere “Non che mi dispiaccia averti dalla nostra parte!” specifica “Anzi!” dice con un sorriso “Ma mi sono sempre chiesta... sì insomma.... perchè?” domanda.

Mi passo una mano tra i capelli neri prima di scuotere le spalle. “A Lilian piace questo mondo....” sussurro con una scrollata di spalle e Lahanna mi fissa per un lungo momento, avvolta in un teso silenzio.

Sembra combattuta, quasi spaventata, dal pormi la sua prossima domanda.

“E se a lui non piacesse più?” chiede infine, piano.

Le porgo il più candido dei miei sorrisi prima di mormorare con mortale tranquillità: “Allora non avrebbe più motivo d’esistere, no?”

 

...

 

L’ho spaventata.

Mi ha fissato pallida come uno straccio quando mi sono congedato con un inchino per tornare alla mia carrozza.

Non che m’importi.

Lahanna è una donna forte, intelligente, coraggiosa.

 

L’ammiro.

 

Stare con lei mi piace, come mi piace Yagger.

Ma questo, per me, significa poco più di niente.

 

Sono stato creato per distruggere e distruggerò.

 

Avrebbero dovuto preoccuparsene prima di svegliarmi.

Ma ora che sono desto... l’inevitabile è stato semplicemente rimandato da un imprevisto biondo con gli occhi azzurri.

 

Tutto qui.

 

“Luuuuuuuuuuuuuu!” il grido terrorizzato di Lilian mi riscuote dai miei pensieri bruscamente.

Dove diamine si è cacciato?

Mi si fionda tra le braccia nascondendosi contro di me, tremando con forza.

“Piccolo che è successo?” gli chiedo preoccupato, da poco distante sento provenire un muggito forte e decisamente contrariato.

 

Ecco lo sapevo ne ha combinata un’altra delle sue.

 

“Che hai combinato?” chiedo esasperato.

“Ecco io...” balbetta arrossendo “...ho visto il toro che brucava e ho pensato che gli sarebbe piaciuto mangiare dell’avena invece della solita erba e così ho recitato quell’incantesimo che...”

 

Sospiro rassegnato, interrompendolo.

 

Demoni e Dei hanno dato ai loro figli dei poteri latenti.

Alcuni di essi come i Cavalieri Bianchi, quali Yagger, o i Sacerdoti Demian, riescono ad usarli secondo il proprio volere.

La maggior parte delle persone invece ne posseggono troppo poco per fare cose più semplici dell’accendere un fuoco o trovare dell’acqua.

E poi ci sono quelli come Lilian.

Che avrebbero un potere discreto ma sono TOTALMENTE incapaci di usarlo.

Ergo... fanno dei disastri incredibili.

Come minimo avrà bruciato l’erba spaventando a morte quella povera bestia che avrà giustamente cercato di infilzare il mio sposo.

“Quante volte ti ho detto di non usare la magia!” lo rimbrotto  e lui mi fissa con occhioni enormi e lacrimosi tirando su un paio di volte con il naso.

 

E’ impossibile restare arrabbiati con lui per più di due minuti.

 

Gli porgo il fazzoletto e lui si soffia rumorosamente il naso.

E’ così buffo che mi viene da ridere.

Gli accarezzo le guance umide asciugandogliele con le dita prima di indicargli la nostra carrozza.

“Dai, è ora di ripartire...” gli mormoro dolcemente spingendolo verso il cocchio mentre Yagger da l’ordine all’avan scoperta di precederci.

 

Lilian tiene il broncio per un paio d’ore ancora, approfittandone impunemente per farsi coccolare da me che tuttavia non perdo occasione per lanciargli frecciattine.

Soprattutto dopo che mi ha detto quale incantesimo ha recitato.

Avrà detto una parola giusta su dieci.

E’ proprio negato.

L’unica cosa che gli riesce bene è la metamorfosi.

Anche se sempre per metà.

Non è mai riuscito ad andare oltre al farsi comparire orecchie, ali o code di vario tipo.

Se fossi davvero un mago che ha bisogno di un apprendista credo che a quest’ora avrei tentato il suicidio!

 

Il resto del pomeriggio scivola tranquillo scandito dal passo dei cavalli e dall’avanti e indietro di Yagger che ogni tanto controlla che tutto sia in ordine.

Lilian nonostante i suoi borbottamenti si appassiona nuovamente alla geografia del luogo e ogni tanto mi chiede spiegazioni su questo o quel particolare che l’ha colpito.

La sera cala silenziosa senza darci troppo disturbo e io creo un piccolo globo di luce all’interno della nostra carrozza in modo da permetterci un illuminazione più forte di quella data da una candela e più stabile.

Lilian sfiora la bolla di luce con dita curiose.

“Non scotta...” constata curioso.

Io gli sorrido dolcemente facendole mutare colore mentre il mio compagno la osserva con occhi spalancati.

“Che bella!” dice battendo le mani, sembra proprio un bambino ora.

“Mi insegni come si fa?” chiede lanciandomi uno sguardo supplichevole.

 

Ecco ci risiamo!!

 

Allora, specifichiamo una cosa.

Io avevo cominciato ad insegnare la magia a Lilian ma i risultati sono stati... spaventosi!

Per usare un eufemismo.

E’ capace di tramutare anche la cosa più semplice in un disastro.

Lo guardo scettico e lui sbatacchia le ciglia.

 

Rieccole!

 

Le orecchie da cagnolino e la coda scodinzolante!

 

“Daiiiiii!” cerca di convincermi.

Ma non gli è bastato l’incontro con il toro di oggi?

E va bene, proviamo, e speriamo di non fare danni.

A buon conto alzo uno scudo protettivo attorno alla nostra carrozza e quando Lilian lo nota immancabilmente s’imbroncia.

“Lu!” protesta.

“Non si sa mai con te!” lo prendo bonariamente in giro prima di cominciare a spiegargli come produrre la bolla di luce.

Lui si dimentica tutto ascoltandomi attentamente.

“Ho capito! Ho capito!” trilla.

Io ho i miei dubbi... ma vediamo che combina.

 

Tende le mani davanti a se e mormora le parole concentrando lo sguardo sul piccolo puntino luminoso che prende a scintillare tra le sue mani.

Il puntino si allarga, piano, ingrossandosi fino ad assumere le dimensioni di una piccola palla che Lily guarda soddisfatto.

“Ce l’ho fatta! ce l’ho fatta!!” esclama dimenticandosi completamente che la prima regola per la riuscita di una magia è quella di NON distrarsi finchè l’incantesimo non è terminato.

 

Risultato?

 

La bolla esplode accecandoci entrambi per diversi minuti.

 

“Lilian!!” tuono furioso.

“Scusa, scusa, scusa!!” esclama stropicciandosi gli occhi arrossati.

Sbuffo scostandogli le mani dal viso “Sta fermo così fai peggio...” lo rimprovero.

“Ma brucia...” pigola piano.

 

Che cosa devo fare con lui?

 

Meriterebbe di tenersi il bruciore e imparare dai suoi errori ma non sono capace di vederlo con gli occhi gonfi e rossi.

Allungo una mano e gli sfioro la fronte cancellando il dolore e l’irritazione.

Lily mi ringrazia mogio rannicchiandosi in un angolino della carrozza con l’aria di un cagnolino rifiutato dal padrone.

“Lilian...” lo chiamo piano.

“Sono un disastro...” soffia lui abbacchiato.

Sospiro alzandomi e sedendomi accanto a lui, lo attiro dolcemente tra le mie braccia passandogli una mano tra i capelli biondi finchè non lo sento rilassarsi e accoccolarsi contro il mio petto.

“Non sei un disastro amore...” gli sussurro dolcemente “... sei una catastrofe...” gli soffio in un orecchio.

“Hey!!” protesta lui ritrovando tutta la sua vervè “Ti sembra questo il modo di tirarmi su il morale!!”

Rido sommessamente scompigliandogli i riccioli biondi “Chi ha detto che devo tirarti su il morale?” chiedo divertito.

“E’ uno dei tuoi compiti in quanto mio marito!!” sentenzia lui incrociando le braccia sul petto.

“Ah sì? E dove sta scritto?” lo prendo in giro.

“Non è scritto da nessuna parte, dovresti saperlo e basta!” s’infervora lui arrossendo.

La voce di Yagger ci tira fuori da questo dialogo senza fine avvertendoci che siamo in prossimità del maniero dei Renard dove ci fermeremo per la notte.

 

continua...

 


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