Nota dell’Autrice

I personaggi di Saint Seiya appartengono agli aventi diritto e il seguente testo non è fatto a scopo di lucro. Ora, se volete, tuffatevi nella lettura.

 


Love

di Minako


Shun guardò il cavaliere di Piscis che gli stava di fronte, mentre i suoi lunghi capelli turchini si lasciavano cullare dal vento.

- Sono io il cavaliere che dovrai affrontare!- disse con convinzione, stringendo di più la catena intorno al braccio del cavaliere d’oro.

- E sia.- disse quasi senza guardarlo.

- Royal Demon Rose!- le rose rosse del cavaliere si diffusero con velocità e colpirono il giovane Saint portandolo ad un passo dalla morte, ma grazie al ricordo del suo maestro da vendicare Shun si riebbe.

- Non sei così pivello come pensavo…- disse Afrodite quasi rivolto a se stesso.

- Piranha Rose!- le rose nere distrussero le due catene e l’armatura del giovane, costringendolo nuovamente a terra, prima ancora che il dolce cavaliere potesse rialzarsi Afrodite gli era sopra e lo opprimeva con il suo peso.

- Sei carino, sai?- gli disse sfiorandogli un orecchio con la lingua- quasi simile a me…

- No! Non sono come te!- esclamò il santo d’Andromeda cercando di sottrarsi al peso del cavaliere.

- Oh, è vero… hai un’espressione più dolce e sei meno incattivito dalla vita.- continuò a sussurrargli accarezzando il lobo con quella lingua che pareva non voler mai star ferma.- Ma abbiamo molte più cose in comune di quanto tu non creda…

Poi il cavaliere dei Pesci fermò le braccia del giovane sopra la testa dello stesso e, con la mano libera, gli tolse la maglietta; poi ordinò alla sua armatura di riporsi ed essa ubbidì.

Ora Shun era con le spalle nude a contatto con le fredde pietre del tempio e il suo corpo era percorso da piccoli brividi.

Afrodite se n’accorse ma non gli fece cambiare posizione, non lo avrebbe fatto fino a che Shun non avrebbe ammesso di desiderarlo.

Sapeva che quel ragazzino androgino era rimasto incantato dalla sua bellezza e che si sentiva attratto più dagli uomini che dalle donne, ma sapeva anche quanto fosse difficile ammetterlo.

Ricordava ancora bene la prima volta che aveva scoperto le sue tendenze e ben ricordava il terrore che aveva inculcato nel suo animo il sapere d’essere diverso.

E che dire della sua prima volta?

 

 

Aveva incontrato Milo sulla scalinata; lui era depresso per l’ennesimo rifiuto di Camus mentre Afrodite era sempre stato piuttosto curioso nei confronti dello Scorpione.

Si sosteneva che fosse il più grande amatore e che portasse a letto indifferentemente uomini e donne.

Iniziarono a parlare, poi Milo lo condusse nel suo tempio.

Parlarono ancora e bevvero un po’, poi:

-  Afrodite, sei veramente molto bello. E noi abbiamo passato dei bei momenti insieme, no? Allora che ne diresti se coronassimo questi bei momenti con qualcosa di speciale…?- aveva domandato con uno sguardo malizioso un po’ offuscato dal vino.

-  Sì…- aveva mormorato lui un po’ brillo.

Milo l’aveva portato nella sua stanza e l’aveva fatto distendere sulle lenzuola morbide.

 

 

Afrodite guardò Shun sotto di lui che ancora tremava…

- Mi vuoi. Ammettilo.- disse con freddezza.

- Io non amo gli uomini!- continuò ostinatamente il cavaliere d’Andromeda.

- Oh, dici così ma il tuo corpo non sembra ascoltare le tue parole…- iniziò a solleticargli il petto con le dita, poi passo la lingua su quei piccoli graffi bianchi che le sue unghie avevano inferto a quella pelle delicata.

- Smettila…- lo pregò Shun mentre il suo volto arrossiva maggiormente ed iniziò ad ansimare quando la lingua del cavaliere cominciò a giocherellare con i suoi capezzoli, uno alla volta…

- Allora?- domandò ancora Pisces senza smettere di accarezzare il ragazzino.

- Basta…

- Sei sicuro…?- le sue mani esperte ripresero ad accarezzare il torace nudo mentre le labbra si dedicavano con passione al suo collo. Un gioco di baci e morsi stava eccitando il ragazzo… no, non avrebbe resistito ancora molto e Afrodite lo seppe appena contemplò il bel viso arrossato.

- Smetto…?- domandò ancora fino a che non sentì l’erezione del dolce santo dagli occhi verdi premere contro la sua gamba.

-  Come vuoi…- mormorò e con premeditata lentezza si allontanò dal ragazzino rendendogli liberi i movimenti. Shun era nella confusione più totale, ma di una cosa era certo, voleva quel cavaliere bellissimo.

Gli si avvinghiò con le braccia e mormorò:

- Hai ragione… ti voglio…! Ti prego… non lasciarmi così…!

- Bene… troviamo un luogo più consono.- disse prendendo in braccio il ragazzino dai capelli verdi e depositandolo sul suo letto poco più in là.

Lo distese tra le lenzuola di seta e poi iniziò a spogliarsi quando, con sua enorme sorpresa, due braccine diafane lo aiutarono nel procedimento e lo fecero distendere sul letto.

Poco ci volle perché Shun mettesse in pratica ciò che aveva appena imparato, e la sua lingua morbida iniziò ad ispezionare il corpo del compagno, attenta ad ogni cicatrice e cercando le zone più sensibili.

Afrodite mise due dita sotto il mento del giovane amante e gli sollevò il volto.

Poi le loro labbra si unirono in un dolce bacio; le mani bramose d’Afrodite percorsero più e più volte la schiena nuda del giovane mentre la sua lingua si faceva strada tra le labbra del piccolo che l’accolse volentieri ed iniziarono ad accarezzarsi, girarsi fino ad essere l’una parte integrante dell’altra.

Poi le mani d’Afrodite presero i pantaloni del compagno di letto ed iniziarono ad abbassarli. Shun cercò di ritrarsi spaventato ma Piscis lo baciò nuovamente e lo tranquillizzò mentre gli toglieva del tutto i pantaloni scoprendo l’erezione del ragazzo.

Poi fece lo stesso con se stesso ed abbracciò maggiormente Shun.

Il piccolo riprese a baciare il petto del cavaliere, poi scese all’addome e al basso ventre e le sue piccole mani iniziarono a giocare con l’erezione del compagno.

Afrodite non cercava neanche di nascondere i mugolii di piacere che questo trattamento gli procurava, poi, come se lo facesse da sempre, Shun sostituì le sue dolci labbra alle mani.

“Uh! È… è bravissimo! Sembra lo faccia da sempre! Milo… questo piccolino presto ti farà concorrenza…!”questi erano i pensieri del cavaliere, ma ben presto si dissolsero e lui venne.

Shun stava risalendo e sentì il liquido bagnare le sue gambe.

- Ora fa fare un po’ a me…- mormorò il cavaliere e nuovamente schiacciò il Saint con il suo peso.

I baci erano sempre più ardenti e il giovane con i capelli verdi non riusciva a smettere di mugolare di piacere.

Piscis non poteva più aspettare.

- Rilassati…- mormorò, poi si fece largo con le dita all’interno di Shun e poi lo penetrò.

L’urlò di Shun fu soffocato da un nuovo passionale bacio e ben presto il dolore si tramutò in piacere, poi lui e il suo compagno vennero.

Shun lo sentì all’interno di sé e Afrodite passò una mano sul ventre umido.

Rimasero a lungo così, poi Afrodite uscì delicatamente da Shun e gli asciugò le lacrime con una mano.

- Scusa…

Shun scosse la testa ed abbracciò il cavaliere dei Pesci.

 

Passarono minuti.. poi Shun si riscosse:

- Saori-san! Dobbiamo salvarla!- esclamò alzandosi di scatto e rischiando di cadere se Afrodite non l’avesse afferrato in tempo.

- Smettila di dire scemenze e torna a letto!- gli ordinò.

- Non posso! Devo salvare Atena!

- E secondo te una ragazzina come la Kido riuscirebbe a dare la pace al mondo? È troppo debole! E sa poche cosa del mondo.

-  Ma?!

- Comunque se vuoi oltrepassare questa casa dovrai batterti con me.- concluse rivestendosi.

- Afrodite…!

- Rivestiti.- e gli passò i vestiti, l’armatura d’Andromeda era ormai in pezzi.

- Non avrò alcuna pietà, sappilo- continuò il cavaliere dai capelli turchini.

- …- Shun lo guardò con le lacrime agli occhi- Nebula Stream!

- Pensavi davvero di bloccarmi così? Bloody Rose!

- Nebula Stream!

La rosa bianca si conficcò nel petto del cavaliere e il tornado travolse il cavalieri di Piscis.

- Non è la tua rosa che mi ha colpito al cuore, ma tu…- mormorò Shun prima di svenire.

- Sei speciale…- mormorò Afrodite, poi chiuse gli occhi

 

FINE




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