Seconda oneshot. L’ideuzza mi ha cominciato a girare per la testa mentre facevo foto ai miei gatti. (non c’entra nulla, ma mi andava di scriverlo)

Disclaimers: i personaggi mi appartengono… puvràz!

 

 

 


Loud Reality

di SaraNeikos

 

Silenzio, calma, tepore.

Un sottile raggio di luce sugli occhi.

Un giorno appena iniziato, un’ennesima notte finita.

Il suo ricordo.

Come tutte le volte.

Lui, che c’era e che non c’era.

Lui, che è sempre lì, nell’angolo.

C’è, non mi lascia, non mi abbandona.

Sono felice.

 

Caos, confusione, indifferenza.

Molte persone, tante, troppe.

Mille volti, espressioni, vite.

Mi passano accanto, tentano di soffocarmi.

Ma io li ignoro.

Dicono di essere vivi, ma per me non sono che mucchi di carne in movimento, dai colori lividi e spenti.

Senza vita.

Solo lui è vivo. Solo il mio angelo.

Colori e vita.

Per me lui è tutto questo, e mi basta.

Alzo lo sguardo.

Una sensazione, un qualcosa di indefinito mi spinge ad osservare gli altri qui attorno.

E allora lo vedo.

Impossibile.

Il mio angelo è qui. Ma non è lui.

Eppure…

Lo è.

Mi passa vicino e il tempo sembra rallentare.

È colori e profumi.

 

Sono confuso.

 

Silenzio.

E buio.

Aspetto l’arrivo del mio angelo, come ogni sera.

Ma sento qualcosa di diverso.

Non capisco, non voglio capire.

E lo ignoro.

 

Solo all’alba il mio dolce sogno viene a farmi visita.

 

Confusione.

E luce.

Sono qui come ieri, e come i giorni precedenti, ad osservare l’altro mio Angelo vivere.

Sono diversi, eppure sono uguali.

Gli assomiglia: non nel fisico… nell’anima.

È così simile, piena di colori, leggeri e vibranti come ali di farfalla.

E poi… calore.

Perché ne sono certo, quest’Angelo è calore, fuoco che scalda.

E che distrugge.

Ed ora sta bruciando le mie convinzioni.

 

È notte.

Aspetto il mio sogno, l’amante che mai mi lascerà.

E intanto penso all’altro mio Angelo.

Luminoso, caldo, vivo.

Sento uno strano calore serpeggiarmi nell’anima.

Perché?

Voglio saperlo, e al tempo stesso non voglio.

Così lo ignoro.

 

Questa notte il mio angelo non è venuto.

 

Confuso.

Ciò che sono ora.

La sua voce è morbida e calda, la sua luminosità è devastante.

Ne sono attirato, come una falena lo è dalla luce.

“Mi brucerò” mi ripeto.

Ma non me ne importa.

L’ho guardato, osservato, sentito.

Gli ho parlato e l’ho conosciuto.

Ed ora…

Ora non riesco a farne a meno.

Vorrei essere con lui, ovunque, in ogni momento.

Voglio che sia mio, solo mio.

Solo per me.

E voglio essere suo.

 

Una frase.

Dichiarazione.

“Un quadro non potrà mai amarti. Ma io sì”

 

Non c’è buio né silenzio.

La luce fioca, i nostri ansimi leggeri.

Pelle su pelle, il suo corpo sul mio.

Un calore intossicante.

Lui c’è. Veramente.

Mani che accarezzano, bocche che si incontrano.

Non sono più solo, nella ricerca del piacere.

Con me ora c’è il mio Angelo.

E non è un sogno.

Il mio corpo desidera il suo.

La mia anima anela la sua.

Voglio fondermi con lui.

Completamente.

Lui è calore, luce, suoni, colori.

E sentimenti.

Forti e distruttivi, dolci e tranquillizzanti.

Mi sento vivo.

E raggiungo l’orgasmo.

 

Silenzio, calma, tepore.

Un raggio di sole sul cuscino.

Lui è con me.

Il suo abbraccio è caldo e protettivo.

Sorrido.

 

Sono felice.

 

Quel quadro è ancora lì, appeso alla parete.

Spesso mi fermo a guardarlo.

Mi fa sentire triste.

E il mio Angelo se ne accorge.

“Io rimarrò con te, accanto a te, più di quanto quel dipinto avrebbe mai potuto fare”.

Un calore che mi scioglie.

Gioia.

Lui ora è tutto per me.

Non è semplicemente vivo.

 

Lui è la mia vita.