DISCLAMERS: i personaggi sono di papà Inoue

NOTE: dedicata a Najka per farmi perdonare.

 


Lost memories

parte II

di Eny


 

Fin da piccolo non ho mai avuto sogni.

 

Lo so che sembra strano detto da me...

 

però è così.

 

Fin da piccolissimo (dico così perché a realtà dei fatti sono morto a undici anni, di certo non ero grande!), vedevo che i miei compagni sognavano di diventare pompieri, poliziotti, astronauti, i sogni classici dei bambini! Chi voleva essere una ballerina famosa o un'attrice, chi la veterinaria eccetera.

 

Io No.

 

Quando le maestre dell'asilo mi chiedevano: -cosa vuoi fare da grande?- io alzavo le spalle e rispondevo: -bho!-

 

In un primo momento mi chiedevo sempre perché io non avessi sogni sul mio futuro.

 

Avevo sempre la sensazione che fosse inutile.

 

Poi, quando diventai 'più grande', capì che per me era inutile fare progetti perché non li avrei mai realizzati.

 

Non capivo il perché, lo sapevo e basta.

 

Quando qualche giorno fa l'ho confidato a Kaede, credevo mi avrebbe preso in giro, invece anche lui mi ha detto che aveva provato la medesima cosa.

 

Solo che, al contrario di me, lui non voleva dare retta al suo presentimento, così si allenava perché voleva diventare il più grande giocatore di basket.

 

E' durante un allenamento che è morto.

 

Lui è in questo stato da un anno in più di me.

 

Si stava allenando nel campetto dietro casa sua quando un auto che aveva sbandato ha perso il controllo distruggendo la recinzione andandogli addosso.

 

Mi ha raccontato che è morto sul colpo.

 

E ha continuato dicendo che ha un vuoto di alcuni giorni perché i suoi genitori si sono trasferiti dopo la tragedia.

 

Lui continuava a vederli, come me...

 

Anche io però non ricordo cosa è successo dopo che sono, anzi, dopo che io e la mia famiglia siamo morti.

 

Veramente fino ad un mese fa non sapevo pure di essere deceduto...

 

Comunque ho riacquistato a poco a poco i ricordi della mia vita, o meglio, esistenza (sono morto in fondo, non posso certo avere una vita! Semmai una morte!). Ho sempre vissuto (scusate ma non mi sono ancora del tutto abituato a modificare il mio vocabolario!) cioè...sono sempre rimasto a casa mia vedendola come la volevo vedere io e avendo accanto le persone che immaginavo io, come i miei genitori.

 

Kaede è scoppiato a ridere quando gli ho detto che mi arrabbiavo sempre con la mia vicina perché non mi salutava più e non mi rispondeva quando le parlavo.

 

-Per forza! Lei mica ti vedeva e non ti vede neancora! Se noti do'hao, tutte le persone che sono a conoscenza della tua dipartita non ti possono vedere!- effettivamente ha ragione! Nessuno nella mia via mi salutava e non mi saluta mai. Ora che l'ho scoperto mi diverto un mondo a fare un sacco di boccacce a tutti quelli che mi stanno antipatici e a far fare figuracce a Kaede! L'altro giorno gli ho fatto il solletico durante la riunione di quartiere in mezzo alla via. E' scoppiato a ridere e ha urlato un -Do'hao finiscila!!- in mezzo alla gente che, ovviamente, non vedevano nessuno oltre a lui.

 

E arrossito un po' e ha borbottato delle scusa prima di andarsene con me alle costole che ridevo a crepapelle.

 

Mi sono divertito un mondo!

 

Poi però si è vendicato e mi ha mandato in bianco...

 

E' da quando mi sono accorto di essere in questo stato che non mi divertivo così.

 

Ora siamo qui, a casa di Kaede accoccolati sul divano.

 

E do' voce a uno dei miei quesiti più ricorrenti:

-Kaede?-

-Hn?-

-Noi...cosa siamo?- lui non mi risponde.

-Non lo so.- ribatte -Fantasmi, credo...- ipotizza

-Ma...i fantasmi dovrebbero essere inorganici mentre noi... noi possiamo essere toccati e poi non passiamo né attraverso i muri né levitiamo a pochi centimetri da terra!- protesto io

-E' una definizione che abbiamo dato noi uomini! In verità nessuno può affermare certamente come e cosa siano i fantasmi. Noi che lo siamo non lo sappiamo! Figurati loro!-

-Già... ma rimane comunque la questione che non sappiamo cosa siamo! E soprattutto perché siamo qui?! Perché se siamo morti non siamo dove sono tutti i morti! I miei genitori sono schiattati con me! Eppure loro non ci sono! Perché io...sono qui... e loro no Kaede... - e non capisco perché ma mi metto a piangere come un bambino...

 

Ma in fondo io non sono un bambino...

 

ero un bambino finché ero vivo...

 

Ora sia io che Kaede siamo qualcosa di non meglio identificato morti a dieci e undici anni e che continuiamo a esistere e a crescere come se fossimo vivi, il punto è che non lo siamo.

 

-Che senso ha tutto questo Kaede?- e lui non fa altro che stringermi più forte conscio che le mie domande sono anche le sue.

 

-Non lo so Hana... Non lo so... L'unica cosa di cui siamo certi è che esistiamo. E se esistiamo un motivo c'è! Forse, dato che siamo morti da bambini vogliono darci la possibilità di realizzare i sogni che non ci è stato concesso di avere...- tenta di tranquillizzarmi.

 

-No Kaede! Tu! Tu avevi un sogno, diventare un campione di basket. Io non avevo sogni perché ho sempre avuto il presentimento che... che non l'avrei realizzato...- confesso. L'ho detto. Non ho mai sognato.

-allora evidentemente sei qui per poter realizzare il sogno che non hai mai sognato e io...- alza le spalle esibendo un sorriso malizioso -per farti compagni do'hao...- sussurra baciandomi dolcemente.

 

E anche se sono cadavere da cinque anni col mio corpo seppellito sotto due metri di terra, mi sento vivo quando mi tocca, mi bacia o facciamo l'amore...

 

Anche se siamo spettri...

 

Anche se la nostra non è vita ma esistenza...

 

Mi sento vivere con lui accanto.

 

Con questa esperienza ho capito una cosa, o meglio, ho elaborato una mia opinione.

 

Quando muoiono i bambini, tutti si disperano: avevano una vita d'avanti, sogni da realizzare, erano ancora giovani ecc

 

Ma per esperienza personale, credo sia più triste morire quando si è già...cresciuti. A sedici anni o a venti...

 

Non dico questo per un motivo campato per aria ma lo dico per una ragione seria.

 

Quando si è bambini non si hanno veri e proprio sogni, solo fantasie.

 

Per Kaede è un altro discorso, lui sembra stato fatto con la gomma per le palle da basket... il suo è un pensiero fisso!

 

E' più tragico morire quando hai un sogno a cui tieni davvero da realizzare!

 

Morire senza averlo raggiunto.

 

Un istante prima di chiudere gli occhi per sempre, rendersi conto che non potrete più diventare e fare quello che sognavate.

 

E' straziante.

 

Se si muore bambini invece questo non succede.

 

Non hai sogni veri ne aspettative vere.

 

Il tuo scopo principale è avere quel gioco visto in vetrina!

 

Riuscire a completare l'album delle figurine!

 

Morire da piccoli non crea rimpianti.

 

Per questo tutto sommato, sono contento di essere morto a undici anni piuttosto che a venti.

 

Io parlo come uno che è morto da piccolo.

 

Per chi assiste alla morte la cosa è pi tragica perché i bambini sono innocenti e vedere stroncata una vita così è struggente, è vero.

 

Ma se penso che potrei non essere morto allora e morire adesso... impazzirei.

 

Ho Kaede ora. Bene o male un sogno ce l'ho, anche se non so che senso abbia se sono morto, ma comunque esisto, quindi un sogno ora posso permettermelo...

 

Se morissi ora che ho tutto questo, allora si che sarebbe una tragedia.

 

Ora, nonostante tutti i miei dubbi, insicurezze e domande, posso ritenermi felice.

 

Anche se ho una grande preoccupazione...

 

-Kitsune?-

-Dimmi-

-Non è pericoloso stare qui?- mi osserva alzando un sopracciglio. Si guarda intorno osservando la gente che si trova nel fast food in cui siamo venuti a cenare, poi si volta verso di me e mi guarda in una muta domanda.

-Non qui qui baka kitsune!- sbotto io -Nel senso qui a Kanagawa! Bene o male potrebbero scoprirci! Metti che il figlio di uno dei tuoi vicini venga allo Shohoku! Insomma, sarebbe un casino! E immaginati se per caso un nostro vecchio conoscente venisse a vedere una nostra partita, non ci vedrebbe, e vede la palla che svolazza se impugnata da noi e sente l'arbitro fare i nostri nomi! Sarebbe un disastro. Qui siamo a rischio Kaede! Potremo scatenare un putiferio!-

-E cosa avresti intenzione di fare? Lasciare lo Shohoku, i nostri compagni, Kanagawa? E come lo spiegheresti? Inoltre ti faccio notare che noi per l'anagrafe siamo morti e sepolti da anni, comunque per comprare un'altra casa dovremmo dare i nostri dati, allora si scoprirebbero che Kaede Rukawa e Hanamichi Sakuragi sono morti da anni! Credi che non abbia considerato la possibilità do'hao? E poi, in tutti questi anni non è mai emerso nulla, come se, diciamo... fossimo protetti! Per esempio tu conosci Mito e gli altri da anni, eppure loro non hanno mai badato al fatto che non sono mai venuti a casa tua, non se ne sono mai resi conto, quindi... siamo al sicuro. Per lo stesso oscuro motivo per cui siamo qui, tutto ciò che potrebbe smascherarci  sembra essere innocuo- mi spiega tranquillamente intingendo le patatine nella ketchup.

-Kitsune...-

-cosa?-

-credi che sia per la stessa oscura ragione che tu hai parlato così tanto?- gli chiedo provocatore.

-Do'hao!- mi risponde sbuffando.

-No, scherzi a parte...in fondo hai ragione! Continueremo a 'vivere' qui a Kanagawa... realizzeremo il nostro sogno e magari, quando l'avremo raggiunto, potremo andarcene da questo mondo che non ci appartiene!- non credevo di poter dire cose così profonde

-Come sei poetico!- mi dice ironico.

-Sono o no il grande tensai? D'ora in poi chiamami Hanamichi l'immenso Tensai fantasma!-

-No. Ti chiamerò Do'hao il grande tensai imbecille!- e come da copione litighiamo...

 

In fondo non mi importa cosa siamo...

 

Perché io ho Kaede e la possibilità di realizzare quel sogno che non avevo da bambino...

 

E sono felice così...

 

E se in un cimitero vedrete delle lapide bianche con i nomi di bambini sopra...

 

Allora sperate...

 

Sperate che anche a loro abbiano avuto la nostra stessa fortuna...

 

OWARI...

 




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