Tempus fugit…e io non ne ho abbastanza per scrivere tutto. Sigh. Datemi una macchina del tempo, per favore!!!
Alla mia piccola prociona mannara, con un pensierino al suo pc, perché vada presto a posto!!!
A tutte voi per Halloween, w la torta di zucca!
A Eny-pooh, tanti auguri, finalmente il gran giorno è arrivato…e attenta alla frizione!!!

Naturalmente, la ff è stata scritta così per avere la D nella colonna del rating ^_- oh come mi divertooooo!!!
(io decisamente meno; n.d.Hana)
Ultima cosa…questa fic decisamente non è intelligente!



L'orto dello Shohoku

di Hymeko

Era la sera di Halloween, e molte scuole erano riunite per festeggiare assieme. Naturalmente i costumi erano d’obbligo, pena l’arruolamento forzato come volontari per le pulizie. Nella rete satanica di quell’organizzazione, dedita al mantenimento delle palestre linde come specchi, erano già caduti il povero Fujima, rifiutatosi di vestirsi da ballerina di can-can in quanto etero convinto; Maki, che non ne aveva proprio voluto sapere di fare il vecchio Spirito del Tempo, unicamente per dispetto verso Sakuragi; Kiyota, cui sarebbe piaciuto indossare il costume da odalisca ma aveva deciso di seguire il suo Maki; Jin, cui sarebbero toccate le toilette (tutte da solo), perché antipatico all’autrice…
(chiaro chi comanda qua? n.d.Hymeko)
(limpido! n.d.tutti)
…e infine Sendo, cui avevano vietato di vestirsi da porcospino in calore, e allora lui per ripicca aveva fatto l'offeso e s’era rifiutato di fare altro.
‘Tirem innanz…’
sospirò Ayako, guardandoli con pietosa comprensione, guidando con mano ferma il suo gregge di strani, tristi personaggi.
Strani, perché vedere il Gorilla vestito da pomodoro, Mitsui da pesca e Rukawa da carota, faceva davvero impressione.
Tristi, perché tutti loro erano volontari per forza.
La ragazza sorrise famelica, massaggiandosi il polso ancora dolente: le era costata un po’ bel po’ di fatica convincerli, a suon di sventagliate sul cranio…
‘Ma ne è valsa la pena’
si compiacque, vedendo che le altre squadre non potevano certo competere con la sua.
"Ayakuccia…ti prego, posso cambiarmi?"
Stonkkkk!!!!
Un basso coro di preghiere salì al cielo, un’invocazione di grazia per il povero, e soprattutto piccolo, spirito di Miyagi, che aveva osato ribellarsi al suo destino. Certo, fare lo spaventapasseri, con tutta la paglia che s’infilava ovunque, non doveva esser proprio divertente, ma tant’è, ormai la manager aveva deciso, quindi perché prolungare la sofferenza?
"Rassegnati Miyagi, ascolta il mio consiglio…"
Kakuta, vestito da cicuta…
(ah ah ah! n.d.tutti T_T)
(^_^;;;;; n.d.Hymeko)
…andò a bersi la spremuta…
(ma la smetti? n.d.tutti)
(;-P n.d.Hymeko)
…lasciando il compagno in prenda alla disperazione e, soprattutto, al prurito.
"Notevole. È la prima volta che vedo un play con le pulci"
commentò soddisfatto Fujima, memore e ancora furente per la sconfitta. Non lo dava a vedere solo perché, se no, le sue fan avrebbero potuto pensare che era un tipo violento.
"Io ti uccido!!!"
Correndo davvero come un sacco di pulci, il piccolo, piccolo play si lanciò all’inseguimento del senpai, perdendo paglia a destra e a sinistra, causando le ire di Maki e degli uomini delle pulizie, che poi si sarebbero trovati a dover tirar su erba secca e, forse, pulci.
"Aya-chaaaannnn ma dove l’hai preso ‘sto fieno?"
le urlò il compagno di classe, grattandosi come mai prima, mentre Fujima rideva e Magi sclerava.
"Viene dal mio giardino"
gridò lei, tenendo ben incrociate le dita.
"Dalla casuccia di Aya-chan?! Fermo lì Maki, lo raccolgo tutto io!!!"
E, carponi, si mise a raccogliere ogni filo di fieno.
Intanto, il cervello di Kogure, inguainato in un costume da limone…
(Kogure, non il suo cervello ^^; n.d.Hymeko)
...stava cercando nei ricordi il giardino della casa di Ayako.
"Ma tu non abiti in un condominio in centro?"
disse infine, tentando di connettere le due cose, anche se la pesca accanto a lui continuava a tentare di palparlo.
Lei sorrise, sia per l’arguzia, sia per quel che vedeva:
"Infatti avevo le dita incrociate…"
"Ah…Hisashi buono…ma Miyagi non lo sa?"
Bevendosi in allegria un buon succo di cicuta accanto a Kakuta vestito da spremuta…
(no, era diversa, sorry… n.d.Hymeko)
…la ragazza ridacchiò:
"E dov’è il problema? Tanto quello non ragiona. Comunque, per soddisfare tutte le vostre curiosità, l’ho preso in un allevamento di suini…quindi è anche possibile che qualche zecca ci sia"
Comprensibilmente disgustati, i ragazzi corsero verso il bagno, a sporcare dove Jin avrebbe poi pulito. E a fare qualcos’altro…ricordandosi del patto che Ayako gli aveva estorto, Mitsui si fece vedere dalla suddetta manager maniaca a tirar fuori una macchinetta digitale usa e getta.
(ma esistono? n.d.tutti)
(certo! Tieni la memory card e butti la macchina. Semplice, no? I giapponesi sono troooppo avanti! n.d.Hymeko)
"Che ci deve fare il teppista con quella macchina?"
Ayako rivolse al suo rossino preferito il miglior sorriso da strega cattiva, il che contrastava parecchio col costume da Pollon che si era scelta:
"Scattare delle foto per me…"
Hanamichi si grattò la parrucca, evitando per poco d’accecarsi un occhio con una maxi molletta di Hello Kitty:
"E perché ne ha una anche la volpastra?"
chiese ancora lui, un po’ preoccupato della risposta, e nello stesso tempo affaccendato a prendere il discorso alla lontana.
"Che domande…perché deve scattare delle foto per me"
"Ah…"
Forse a causa del vestito di flanella leggera, forse per il passaggio accanto a sé di una minacciosa carota ambulante, forse per il destino del mondo sconvolto dalle guerre, o più semplicemente per la luce lussuriosa negli occhi della ragazza, e per il filo di bava che le colava da un labbro, Hanamichi rabbrividì. Probabilmente non era il momento di porre quella domanda, un saggio avrebbe aspettato.
Ma del rossino si potevano dire tante cose, ma di certo non che fosse saggio. Così, tentando di non piangere, cadde in ginocchio e implorò una risposta:
"E perché Rukawa ha un dignitoso, seppur stupido, costume da carota gigante mentre io sono vestito da ortolana? Odio la gonna!!!"
(ancora vestito così? Ma sei fissata tu!!! n.d.Hana)
(that’s right girl! No, cioè, volevo dire boooooyyyy ferrmooooo!!!! n.d.Hymeko)
Prima che Ayako potesse rispondere, Hanamichi schizzò in piedi e tirò un pugno all’aria, dove pochi attimi prima c’era stata la testa di Rukawa:
"Ma la smetti di venirmi dietro maledetta volpe-carota?"
"Ah ah ah!!! Hana-chan ti sei risposto da solo!!!"
Ciò che solo Rukawa e Mitsui sapevano, era che Ayako era una yaoista assatanata con una propensione per le foto di dolci uke eccitati…e la volpe aveva dovuto prometterle le immagini del rossino, per convincerla a farlo vestire da donna, e lui stesso da carota!
(e qui pensate peggio che potete, e che i doppi sensi si sprechino!!! n.d.Hymeko)
"Eh? Cosa? Come?"
Sperso fra i suoi (pochi) pensieri, lasciato solo accanto alla spremuta di Kakuta vestita da cicuta, Hanamichi sgattaiolò sotto un tavolo, urlando e tirando una craniata pazzesca quando la punta di qualcosa di duro gli accarezzò il fondoschiena:
"Rukawa maledetto stai un po’ attento con quel vestito!"
"Hn"
muggendo il suo solito mugugno, il volpino saltellò via, in cerca di un posto tranquillo dove potersi accarotare, cioè accoppiare, col suo bello vestito da contadina.
………
Gli sgoccioli della festa cascavano dal soffitto, spiaccicandosi sulle teste tutte laccate dei pochi personaggi che ancora avevano la forza di traballare per la sala da ballo. Anche l’orchestra, cioè un cd di Rukawa, l’unico del cast mai visto ad aver a che fare con la musica, sembrava fuori tempo…probabilmente era rovinato, avendo subito tutte le cadute in tasca al suo sempre addormentato padrone.
Hanamichi sbirciò da sotto il tavolo, guardandosi in giro. I suoi compagni erano tutti spariti, a parte la spremuta di cicuta vestita da Kakuta, che era stesa mezza moribonda su una panca.
‘Me ne posso andare!!!’
Prendendosi un’altra craniata, causa esultanza mentre era ancora sotto il tavolo, il rossino sgattaiolò fuori, leggero e sgusciante come un tricheco appesantito, soprattutto dalla gonna comoda quanto un vestito di cemento armato.
‘Cosa vedono le mie fosche pupille?’
Senza sapere neppure lui dove avesse preso quella battuta…
(manco l’autrice lo sa…n.d.Hymeko)
…il ragazzo travestito da ragazza si chinò in avanti, come fanno gli uomini, cioè con le gambe dritte come pali del telefono, offrendo di conseguenza i quarti posteriori alla vista del pubblico.
‘Oh merda…’
Drizzandosi di scatto, rischiando anche uno strappo muscolare, il folle rossino analizzò gli sguardi allucinati dei presenti: nessuno s’era accorto di lui! C’erano Maki e Fujima che litigavano su chi dovesse iniziare e finire prima le pulizie; Jin che tentava di dimenticare il tutto drogandosi con le noccioline americane; Miyagi che ancora si grattava, chiedendosi dove fosse finita la sua Ayakuccia, e Mitsui che tentava di farsi perdonare dal Quattrocchi, e nello stesso tempo evadeva le domande del play. Lui certo che sapeva dove fosse finita la manager: s’era imboscata in sala computer, a stampare le foto che lui aveva fatto al suo amante!
Hanamichi tornò in sé, e decise di seguire quella succulenta, interessantissima traccia: foto di Haruko, versione discinta fanciulla.
‘Chi mai potrebbe averle lasciate? Che sia stata la mia dolce Harukina cara, a tendermi questa trappola? Che abbia dunque deciso di dichiararmi il suo appassionato amore? Oh Harukina!’
Il rossino tirò fuori i coltelli da macellaio che aveva nel reggicalze, perché una ragazza non dovrebbe andare in giro disarmata la sera. La sua vista tentò di perforare la nebbia di marijuana che s’alzava da in fondo alla sala, ma fu respinta.
‘Non importa!’
La carota che voleva uccide, nel caso fosse passata vicino alle foto della ragazza, non era in giro…probabilmente aveva deciso di sotterrarsi da qualche parte, per poter dormire in pace, finché qualche coniglio gigante non se la fosse pappata e il mondo si fosse liberato dalla sua aranciosa presenza.
‘Bene! Che inizi l’Operazione Harukina_cara!’
Balzellon balzelloni furtivi, tipo Pink Panter, giusto per non attirare l’attenzione, il rossino vestito da ortolana seguì la scia, foto in una mano, coltello sguainato nell’altra. La sua via lo portava lontano, attraverso i bui corridoi della scuola, isolato dalla luce e dal calore, nel cuore di quel Mordor che era l’istituto Shohoku, verso il Monte Fato di quell’edificio: la mensa scolastica, dove i più improbabili intrugli, preparati dalla strega/cuoca di "Robin Hood, un uomo in calzamaglia" venivano obbligatoriamente fatti ingoiare agli studenti, pena giro nelle malfamate cucine dell’istituto, dove il male stesso sgorgava dalle viscere degli Inferi…
‘Che ragazza coraggiosa! Avrà deciso di invitarmi lì perché sa bene che nessuno ci andrebbe senza motivo, a quest’ora…’
Era un ragazzo puro, il rossino. Certo, un gran bel pezzo di teppista, ma immacolato, d’anima e soprattutto di corpo. Con cinquantun scaricamenti alle spalle, non si può certo pretendere altro. E quello era un sogno che s’avverava…senza nemmeno sospettare per un attimo una trappola, senza dar retta alla sua coscienza, che continuava a strillargli nel cervello che Haruko non c’era a quella festa, in quanto in ospedale perché colpita da un meteorite (e s’era fatto più male il meteorite), senza un minimo di prudenza, Hanamichi entrò.
Fu un lampo. Il coltello volò via, nelle tenebre del corridoio.
Qualcosa di morbido e spugnoso lo buttò a terra, lo schiacciò col suo peso. Gli afferrò i polsi e lo legò.
"Ma che…"
Una lingua affamata gli si infilò in gola, zittendolo mentre veniva legato a un tavolo.
Poi di nuovo l’aria che sapeva di cucina cinese, e una candela si accese. Una tutta rosa, da compleanno di bambina dell’asilo. Una candela minuscola, che bastava appena a illuminare un alto ragazzo vestito da carota, che lo guardava arrapato.
"Ruuuukawa che diavolo vuoi fare???!!!"
Hanamichi era sull’orlo delle lacrime: il suo istinto non era stato messo ko dal vestito che indossava, anzi, semmai era stato acuito. Nell’aria che sapeva di cibo rancido, c’era anche odore di stupro.
"Noooo fermo non puoi attentare alla mia innocenza!!!"
(Hymeko sei contraria a queste cose!!! n.d.Hana)
(vero, ma dato che questa è una fic di compleanno…n.d.Hymeko)
(O_o aiuttooooo n.d.Hana)
"Ma chi vuole farlo?"
Una goccia attraversò la testa rossa: stava di sicuro mentendo. Insomma, era legato come un salame! Vestito da donna, con una carota che troneggiava su di lui!
"Allora slegami!!!"
piagnucolò, dibattendo le gambe e mostrando a tutti i vegetali presenti, un paio di boxer con su le volpine.
"Hn…interessante"
Ancor più arrapato da quel segno del destino, Rukawa s’avvicinò famelico alle sue gambe, schivando con grazia, e parecchio culo, tutti i calci che l’altro tentava di sferrargli.
"Dai, che se no quella ci uccide entrambi!"
"Eh?!"
L’attimo di esitazione fu fatale al rossino, fatale in senso lato, naturalmente. Approfittando della confusione, la volpastra in quel momento arancione s’era avventata sui suoi boxer, e strappandoglieli coi denti (le mani stavano preparando la macchinetta digitale), l’aveva lasciato nudo e crudo davanti ai suoi occhi, e all’obbiettivo, naturalmente.
"Aaaaaaaahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Mezzo accecato dal flash, parecchio infreddolito e molto, molto vergognandosi, Hanamichi quasi scoppiò in lacrime, mentre click e lampi si succedevano fra i rimbombi della sua voce, e vetri poco preziosi erano mandati in frantumi dai suoi strilli.
"E smettila!!! Era la sua condizione!!!"
"Di chi???!!!"
Pur che la smettesse, Hanamichi stette al suo gioco, non che avesse molta scelta. Se faceva parlare il volpino, forse non lo avrebbe stuprato…uno sarebbe stato un miracolo, quindi perché non sperare anche nell’altro?
"Che domande! Di Ayako!"
Rukawa sventolò la punta della carota come fosse una coda, prima di allungare le labbra e passarle piano all’interno della sua coscia.
"Aaaaaaaaayyyyaaaaaaaaahhhh che c’entra?!"
Era stato bello!!! Maledizione non poteva ammetterlo, non poteva essere, non doveva piacergli!!! Perché le volpi dovevano avere le labbra di seta?!
"Come, non lo sai?"
Il moro si staccò un attimo dal suo inguine, posandovi poi sopra un bacio leggero, guadagnandosi un insulto irripetibile, anche su pc, e un brivido godereccio.
"Che cosa?"
mormorò l’altro, rabbrividendo mentre il volpino alitava sui suoi testicoli, e intanto fotografava parti che mai e poi mai avrebbe creduto di poter raggiungere…
"Ayako è una yaoista assatanata, di quelle che si alzano alle tre per essere in prima fila al Comicket, anche in inverno!"
"Merda!"
Hanamichi si sentì morire. No. Le yaoiste no! Il peggior incubo di bei ragazzi gay! Volevano sapere tutto di tutto, sbavavano loro dietro e facevano gli occhioni dolci per un bacetto da maschi, per poi rivelarsi il peggio del peggio fra i demoni!
(ma io non ero etero, e sbavante in allegria sulle foto di Harukina? n.d.Hana_confuso)
(in effetti sì, ma dato che me n’ero dimenticata e ormai il pezzo l’ho scritto, andiamo avanti così^^ n.d.Hymeko)
"Hn. E per convincerla a farci vestire così, le ho promesso le tue foto…"
Con un ghigno che mal s’addiceva sul volto angelico, Rukawa riprese a scattare. Ormai il suo rossino era eccitato e quasi al limite, una perla di sperma già gli brillava sulla punta, il suo sesso era tutto rosso e dritto…Ayako l’avrebbe esentato dai lavori di pulizia per almeno due mesi! Anzi, l’avrebbe convinta ad esentarli tutti e due, così avrebbero potuto spassarsela in allegria negli spogliatoi, loro due soli!
(ma non ti vergogni? Vendere così le foto porno del tuo prossimo ragazzo! n.d.Hymeko)
(hn. Dato che sei tu che scrivi…no. n.d.Ru)
"Ma perché io?!"
Sbuffando, il moro gli accarezzò il pene coi capelli, facendogli il solletico e strappandogli parecchi accidenti…ma mai quanti come dopo la sua risposta:
"Le piacciono i dolci, teneri uke eccitati…"
E Hanamichi divenne viola. Ma così viola, che avrebbe potuto esser venduto al supermarket al banco della verdura, sotto la denominazione Melanzana OGM.
(Eny-pooh, ecco cos’hai mangiato quella volta! n.d.Hymeko)
"Devo chiamare un’ambulanza?!"
Telefonino in mano da una parte, con il ciondolo a forma di scimmietta, e macchina fotografica nell’altra, la volpe non sapeva più che scegliere, anche perché il suo sangue non era più nel cervello, ma s’era precipitato da un’altra parte…
"E secondo te io sarei tenero e dolce???!!!"
Rukawa s’afferrò alla sua gonna per non esser trascinato via dalla potenza del suo urlo…la voce tonante del rossino si schiantò contro le pareti dell’edificio, trasmettendo vibrazioni al suolo, scatenando un terremoto del nono grado della scala Richter…ma dato che erano in Giappone e lì nessuno fa caso a una sciocchezza simile, il mondo andò avanti lo stesso.
"Forse no…"
Sistemandosi il ciuffo di foglie che gli spuntavano dalla testa, ed esibendo notevoli doti di contorsionista, Rukawa aprì una fessura precedentemente preparata nel costume da carota, e tirò fuori un sesso duro, pulsante e voglioso.
"…ma di certo uke eccitato lo sei"
E lo fece suo, fra le (poche) proteste del rossino, e i (molti) sospiri goderecci di entrambi.
………
"Dovrei denunciarti per stupro"
"Hn"
Rukawa non si preoccupò che qualcuno sentisse le proteste dell’amante (perché da quella sera, Sakuragi aveva acquisito di diritto quello status), infatti stavano faticosamente trasportando la cicuta di Kakuta vestita da spremuta, e nessuno li aiutava, temendo di finire come il povero ragazzo, avvelenato da se stesso.
"Non mi sembra ti sia dispiaciuto…"
gli rimandò il moro, ricordando come poi Sakuragi, incredibilmente insaziabile, avesse preteso di esser scopato da dietro, di lato, da sopra e da sotto, senza contare il sesso orale e con i resti di torta e trota di una settimana prima…
"Colpa tua, che mi hai fatto scoprire le gioie del sesso gay"
lo rimbrottò il rossino, rimettendosi a posto la molletta e sculettando apertamente, mentre ragazzi fischiavano allegri dietro a quella bambola rossa.
"Hn"
Il volpino preferì non rispondere…già gli faceva male così il sesso, se poi l’altro gli avesse tirato un calcione lì, o se (peggio) gli avesse chiesto di riprendere a farlo…sarebbe passato all’altra sponda.
"Ti offro la cena?"
buttò là, mirando al meno faticoso suo punto debole, ovvero lo stomaco.
"Eccome volpino, vorrei ben vedere, almeno questo!"
E mollando il povero Kakuta in un cespuglio di chissà cosa lì vicino, probabilmente ortiche, i due fanciulli se ne andarono allegri verso un fast food, lodando il giorno di Halloween, le carote, i vestiti da donna e, soprattutto, Ayako (le memory card gliele avevano lasciate nell’armadietto).

Fine

Epilogo

"Ru?"
"Hn?"
Anche se sapeva bene che il compagno era quasi in coma, Hanamichi ci tentò:
"Secondo te Jin ha trovato il nostro bigliettino anonimo? Sarà andato a pulire la cucina?"
"Hn. Vuoi che l’autrice si perda una simile occasione?"
"Hai ragione…buonanotte, amore"
"Hn. Amore"


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