Disclaimers: ma scusate ancora c’è da dire che i personaggi di Slam Dunk sono Takehiko Inoue? E pure che non ci sono scopi di lucro? Non è scontato? Vabbé se bisogna farlo: allora i personaggi di Slam Dunk sono Takehiko Inoue e non ci sono scopi di lucro. Spero che così vada bene. Però una cosa c’è da dirla: se mi volete mandare un qualsiasi commento o complimento o qualsivoglia potete farlo

 


L'incidente

parte V

di Nobuko


POW SENDO

Non so come sia potuto accadere. Sono davanti casa sua, in casa so che non c’è nessuno e sto per vederlo. Mi sto sentendo male. E’ troppo bello quello che mi sta succedendo. Dopo 3 mesi e 8 giorni finalmente lo vedo. Lo vedrò, se mi farà entrare. Se si ricorderà di me. Lo spero tanto. Così mi armo di coraggio e busso.

“ chi è?” oddio è lui. Che bella la sua voce, quando parla.

“ sono Sendo, Akira Sendo ti ricordi di me?” rispondo io speranzoso mentre lui apre la porta

“ certo che mi ricordo di te, sei la prima persona che ho visto quando mi sono svegliato” mentre parla noto che ha qualche difficoltà a pronunciare bene le parole, dato forse dal coma in cui era caduto e da cui fortunatamente si è anche svegliato.

 “Entra dai mi fa piacere che tu mi sia venuto a trovare. Come mai non sei più venuto in ospedale? Sai lì è venuta un sacco di gente che non conosco o almeno non ricordo di conoscere. Mi fanno venire il mal di testa. Tu sei l’ unico che finora è stato discreto sai?”

“ ah mi fa piacere … mi dispiace di non essere più venuto a trovarti ma sai ho avuto tante cose da fare… ma i tuoi genitori non ci sono?”gli ho mentito ma per ora non importa. E’ meglio così

“ no sono al lavoro restano lì fino alla mezza per l’ una dovrebbero essere qui perché?”

“ così sai sono solo venuto a salutarti, a vedere come stavi, ora però dovrei proprio andare” non ce la faccio a restare con lui e vederlo in questa situazione ma mentre mi sto girando per andare via sento tirarmi il braccio

“ dai resta un po’ sono solo in casa e non so cosa fare , il medico mi ha anche vietato di uscire perché potrebbe procurarmi troppo stress, quindi mi fa piacere, così magari se ti va di parlarmi un po’ di me, quello che sai ovvio”

A quelle parole mi sciolgo non riesco a resistergli, così entro e ci accomodiamo sul divano e io comincio a parlargli stando bene attento a non dirgli che stavamo insieme magari ancora non si ricorda di essere gay.

Continuiamo a parlare per un bel pò finché non bussano alla porta e a me gela il sangue, con la paura che possano essere i suoi genitori ma quando apre la porta e sento parlare il nuovo arrivato mi sento ancora peggio perché è Kogure

“ ciao Hisashi come stai oggi? Scusa se ho fatto tardi ma l’ università mi impegna molto”

Ma allora lo stava aspettando e a quanto pare si vedono molto spesso forse anche tutti i giorni e io che ci sono cascato come un allocco, che stupido che sono è meglio che me ne vada ma ecco che entra Hisashi

“ ehi che fai vai via” il suo sguardo sembra deluso vorrei rimanere ma ecco che dietro di lui appare Kogure e mi ritorna in mente perché devo andare via

“ si sai ho delle commissioni da fare e è meglio che vada, non vorrei fare tardi”

“ e tu che ci fai qui non dovresti nemmeno avvicinarti a casa sua lo sai vero? Ma ora lo dirò ai signori Mitsui così la polizia farà un ordine restrittivo su di te e non potrai nemmeno stare nella sua stessa città”

“ ma che stai dicendo perché non può venire a trovarmi? Sono io che l’ ho invitato a te non deve fregare niente ok? Anche se siamo amici questo non ti dà il diritto di minacciare chi mi sta vicino. Ti prego resta… dai mi fa piacere stare un po’ con te” e mentre lui parlava io sono rinato. Hisashi mi ha difeso anche se non si ricorda di me. Questo significa che ho qualche possibilità di tornare con lui anche se non si ricorda di noi come coppia.

“ No davvero non posso semmai un’ altra volta”

“ se ci sarà un’ altra volta” dice malignamente Kogure

“ bhe SICURAMENTE ci sarà un’ altra volta vero Akira” oddio mi ha chiamato per nome… con Kogure non l’ ha fatto.. no non devo farmi illusioni

“ bisogna vedere gli impegni ma penso che ci saranno altre occasioni”

“ vabbè allora ciao ci vediamo”

“ alla prossima volta” e così me ne vado un po’ felice e un po’ triste.