Life must go on

Parte I

di Hymeko


"Stupidissima volpe! Scommetto che l'hai fatto apposta!" 
"Idiota. Non spreco certo la mia bici solo per investire te!" 
"Ripetilo!" 
"Idiota! Carciofo! Mentecatto!" 
E, come tutti i giorni, tra le due matricole d'oro dello Shohoku si scatenò una rissa. 
"Avanti ragazzi, calmatevi!" 
Kogure si avvicinò ai due, tentando di farli ragionare...e rischiando di prendersi in pieno viso un pugno di Hanamichi schivato dalla volpe. Fu salvato in extremis da Mitsui, che in fatto di risse ne sapeva parecchio in più dell'altro. 
"Tutto a posto, Kimi?" 
"Sì, Hisashi, grazie" 
Anzai continuò a ridere bonariamente, mentre il resto della squadra scuoteva rassegnata la testa, non riuscendo più nemmeno a farci caso. 
"Ma è mai possibile che anche di prima mattina voi due non sappiate andare d'accordo?" 
Il Gorilla si materializzò paurosamente alle spalle dei ragazzi che, avvertita un'aura molto minacciosa, iniziarono a sudare freddo, ben sapendo che li aspettava...infatti, puntuale come un aumento delle tasse, si abbatté sulle loro teste il castigante pugno del Gorilla. 
"Ahia! Ma Gori, ha iniziato lui...ahia!" 
Un secondo, micidiale colpo era calato sulla povera testa rossa, rea di aver ricordato al capitano la sua somiglianza con un primate. 
Rukawa, più intelligentemente, se ne strette zitto, massaggiandosi il cranio e osservando il capitano che faceva una sfuriata all'idiota. 
I suoi occhi brillarono: si divertiva sempre da morire a fare a pugni con quel pazzo. Le loro risse, al principio vere e proprio battaglie, si erano ultimamente trasformate in giochi, ormai i pugni non facevano più molto male. E poi di solito il Gorilla se la prendeva con Sakuragi, non con lui, quindi poteva tranquillamente starsene in disparte a godersi la scena. 
Certo, se c'era l'oca tra i piedi allora i pugni ritornavano ad essere quei colpi micidiali che aveva conosciuto la prima volta, ma altrimenti erano poco più che carezze quasi gentili. Insomma, uno spasso. O quasi. 
'A proposito di oca...' 
Haruko si avvicinò a Rukawa, la preoccupazione decisamente dipinta in volto: 
"Rukawa stai bene?" 
"Hn" 
Il ragazzo si sedette su una panchina, fingendo di addormentarsi. Non poteva essere troppo scortese con lei, o avrebbe rischiato di fare la fine del rossino. In fondo, era pur sempre la sorella del Gorilla... 

"Ayako!" 
"Sì, capitano?" 
"Per favore medica quest'idiota, prima che inondi il pullman di sangue!" 
Hanamichi si sedette sconsolato accanto a Rukawa, che un po' preoccupato lo sbirciò da un occhio. Perdeva sangue dal dorso della mano, ma lui non ricordava di averlo colpito lì. 
'Probabilmente si è ferito a causa del Gorilla...' 
Ayako imbevette un batuffolo di cotone col disinfettante, e iniziò a pulire la ferita. 
"Ahia! Brucia!" 
"Zitto idiota, e lascia lavorare Aya-chan!" 
"Ma brucia!" 
"Su Sakuragi non fare il bambino!" 
"Brucia!!!" 
"Smettila di lamentarti o non riuscirò a mettere bene il cerotto! Ecco qui!" 
Ayako diede un colpetto sul polso del ragazzo, che guaì leggermente. 
"...strega..." 
borbottò. 
"Scusa, come hai chiamato Ayako?" 
"Io...nulla..." 
'Do'hao...' 
"Ehi, arriva il bus!" 
Kogure riuscì miracolosamente a distrarre Miyagi indicando il mezzo che parcheggiava nel cortile vuoto della scuola. 
"Wow, ma è lussuosissimo!" 
I ragazzi si affrettarono a salire, e Hanamichi si tenne ben lontano dal play che ogni tanto lo squadrava ancora minaccioso. 
Il bus teoricamente era da cinquanta posti, ma alcuni erano stati eliminati e gli altri allargati per farci stare più comodamente le gambe dei giocatori di basket. Inoltre vi erano la pay-tv, una parabola e un lettere dvd, oltre i soliti optionals. La scuola aveva proprio pensato a tutto! 
"Non è giusto, sembra una reggia...perché io non posso andare?" 
"Lo sai benissimo, Miyagi. Se tu non ti fossi imboscato in palestra durante le assemblee, ora non dovresti rimanere qui!" 
"Ma capitano..." 
"Niente ma! Su, salite!" 
"Non preoccuparti Miyagi, rimarrai pur sempre qui con Kimi-chan, me e il Go...capitano, che vorresti di più dalla vita?" 
"Andare in gita con Aya-chan!" 
(ma perché un pullman da 50 se ad andare sono in dieci? n.d.tutti)
(vedrete...n.d.Hymeko) 
Hanamichi si sporse dal finestrino, soffocando a stento le risa: 
"Non preoccuparti Ryo-chan, ci penseremo noi ad Ayako..." 
"Stupido idiota!!!!!!!!! Non azzardarti a sfiorare la mia Ayako!!!!!!" 
"Casinisti..." 
mormorò la ragazza imbarazzata rivolta al vetro... 
Hanamichi ignorò le varie minacce del piccolo senpai, e si rivolse ad Haruko che intanto cercava Rukawa con gli occhi. 
"Harukina, mi spiace tanto che tu non possa venire...saresti stata la luce di questa squallida scampagnata" 
"Idiota..." 
ma Hanamichi, in contemplazione, non lo sentì. 
"Oh Hanamichi, purtroppo non faccio parte della squadra, e questa tre giorni è il premio per la vostra magnifica qualificazione!" 
"Eh eh eh...tutto merito del sublime Genio!" 
"Grandissimo idiota..." 
Questa volta il rossino udì, e...finì in rissa. 
(ma dai?! n.d.tutti) 
Ayako, cercando di non ridere in faccia all'autista che guardava scandalizzato i due, li raggiunse e sedò la mischia a sventagliate, poi li afferrò per il colletto della camicia e li trascinò in fondo, centrando accuratamente con le loro testa tutti gli spigoli.
"Allora, voi due starete seduti qui!" 
"Io vicino a questa maledetta volpe? Mai nella vita!" 
"Idiota..." 
"Le vuoi prendere?" 
"Zitti!" 
L'urlo cacciato da Ayako li ammansì: 
"Proprio per questo voi starete negli ultimi cinque posti: potrete picchiarvi senza dare fastidio a nessuno, visto che noi saremo tutti davanti. Ma guai, grossi guai, a chi oserà oltrepassare la metà senza il mio permesso, chiaro?" 
"Ma..." 
"Potete arrivare fino al bagno, e basta! Mi sono spiegata?" 
Lo sguardo di Ayako convinse i due a non obiettare oltre, e la ragazza raggiunse il suo posto, adorata da Miyagi che era riuscito a salire almeno i gradini d'entrata. 
"Vai così Aya-chan, fatti rispettare!" 
"Ehi tappo, divertiti coi senpai a studiare, mentre noi ce ne staremo stesi al sole sul bordo della piscina dell'albergo a mangiare snack!" 
"Zitta scimmia rossa! Quando torni te la faccio pagare!" 
"Miyagi scendi!!!!!!" 
"Sì capitano T_T" 
Hanamichi gli fece la linguaccia, mentre il bus partiva verso le montagne, lasciando all'istituto uno sconfortato Miyagi, i tre di terza, troppo presi dallo studio 
(chi, Mitsui? n.d.tutti) 
per potersi permettere una gita, e Haruko, che avrebbe pagato oro per poter trascorrere tre giorni accanto a Rukawa. 
(infastidendo Rukawa semmai; n.d.Ru) 

L'autista imboccò l'autostrada che da Kanagawa si snodava verso l'interno, superando varie città più o meno industrializzate e addentrandosi nelle zone rurali del Giappone. L'atmosfera era allegra, il morale alto, il viaggio era senza dubbio uno dei più piacevoli che avessero mai fatto assieme. Persino le piccole scaramucce tra le due matricole venivano accolte con un sorriso compiacente, e accettate come diversivo un po' pepato, un briciolo di vivacità in una giornata altrimenti talmente perfetta da risultare quasi noiosa. 
Hanamichi si risedette al suo posto, scortato dallo sguardo vigile di Ayako, pronta a castigarlo se avesse provato a sgarrare si una virgola. 
Si massaggiò la nuca...aveva sbattuto contro una piccola anta fatta entrare a forza nel minuscolo bagno. Poteva già sentire un timido abbozzo di bernoccolo che spuntava... 
"Ma c'era proprio bisogno di farlo tanto basso quel bagno? Ok che siamo su un bus, ma un po' di decenza mai, vero?" 
Rukawa, che occupava due sedili e mezzo, borbottò nel sonno. 
"Maledetto Rukawa, vorrei proprio sapere come riesce sempre a dormire!" 
Si sistemò sui suoi due sedili e mezzo, evitando con precisione il minimo tocco tra le sue gambe e quelle della volpe. 
'Non voglio mica tornarci là dentro a lavarmi...ho già fatto abbastanza fatica così!' 
Appoggiò la testa al vetro, fissando il panorama. 
La strada fiancheggiava un burrone alto circa sessanta metri o più, sul cui fondo scorreva scintillando un fiume piuttosto largo ma non profondissimo, da quel che poteva vedere. 
'Brr...che salto! Meno male che quel guardrail sembra molto robusto...uhm, che bel sole...quasi quasi copio l'idea della volpe e mi faccio una dormitina...' 
Ayako sorrise. Dopo un'ultima occhiata a Rukawa, anche Hanamichi si era addormentato. Li indicò all'allenatore sorridendo maliziosa: 
"Pericolo scampato" 
"Oh oh oh" 

Hanamichi si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva all'impazzata. Un tuono risuonò distante, interrompendo la monotonia delle voci degli altri. 
Ayako uscì dal bagno: 
"Oh, sei sveglio?" 
"Ma che succede? Da quanto piove?" 
"Circa un'ora e mezza, ma i primi lampi hanno iniziato a farsi vivi da un quarto d'ora" 
"Ho capito..." 
Si riappoggiò al sedile, fissando il cielo plumbeo che sovrastava una delle poche zone ancora disabitate del paese. Nuvole di varie tinte di grigio sgomitavano senza sosta per rovesciare sulla terra il loro carico d'acqua, cavalcando il vento e apparendo nei varchi aperti apposta per loro dalle raffiche impetuose. I fulmini avviavano il loro show, gareggiando in forza, lunghezza, maestà... 
"E lui dorme ancora...dovrebbero farne una cavia!" 
Il bus affrontò un tornante piuttosto ripido. La strada continuava a serpeggiare costeggiando il fiume, che si stendeva come un nastro color piombo molti metri sotto. 
L'autista rallentò, scalando la marcia e accelerando lentamente, attento a non scivolare sull'asfalto viscido. 
Hanamichi avvicinò il volto al vetro, diventato freddo. Sentiva sotto di sé il vibrare rassicurante del motore, poteva vedere l'acqua, fenduta dal mezzo, aprirsi in un'ala che si torceva su sé stessa infrangendosi sull'asfalto e sulla roccia; le gocce di pioggia, prismi naturali, scivolavano sui finestrini lasciandosi dietro una scia che distorceva le immagini del paesaggio, intrecciandosi in ragnatele lucenti ma malinconiche...con uno sforzo poteva immaginare di essere su un altro pianeta... 
"Ahia!" 
Il rossino si voltò di scatto, pronto a eliminare chiunque fosse stato tanto sfrontato da colpirlo. Ma non vide nessuno, a parte la volpe ancora addormentata. 
"Ma che diavolo..." 
Si massaggiò la gamba, chiedendosi che fosse successo. Sembrava che qualcosa gli fosse caduto da sopra centrandogli la coscia. 
"Ah ah! Eccolo qui il colpevole!" 
Si chinò in avanti, afferrando uno zainetto ruzzolato giù dai portaoggetti sopra i sedili. 
"Vediamo se c'è una targhetta...MALEDETTO RUKAWA!!!!!" 
Rukawa sentì qualcuno che lo chiamava, poi fu colpito al ventre da qualcosa di duro che gli tolse momentaneamente il fiato. Un tuono coprì la sua imprecazione. 
"Io non perdono chi disturba il mio sonno..." 
Aprì gli occhi, tastandosi la pancia. 
"Il mio zaino?" 
"Appunto! Stupidissima volpe!" 
Gli occhi di Rukawa lampeggiarono: 
"Sei stato tu a tirarlo?" 
"Mi è caduto addosso, deficiente! Impara a mettere a posto bene le cose!" 
"Idiota" 
"Che cosa?!" 
"Idiota. Non lo vedi che è colpa della strada tutta curve?" 
"Ah sì? Non mi sembra, altrimenti perché allora il tuo è stato l'unico zaino a cadere?" 
"Era incastrato bene. Sarai stato tu a muoverlo mentre infilavi la tua roba, è colpa tua" 
"...maledetto Rukawa!!!!!" 
Hanamichi si gettò contro di lui, tentando di strozzarlo. Rukawa lo respinse con le gambe, gettandogli lo zaino sul volto e coprendogli la visuale. 
Gli fu sopra in un attimo, deciso a rendergli il colpo nel ventre. Hanamichi gli tirò una testata, colpendolo su una guancia, costringendolo ad allentare la presa. Restituì la spinta con le gambe, mandandolo a sbattere contro il vetro del bus. Rukawa incassò il colpo, ringraziando il cielo che quel rossino non gli avesse fatto sfondare il vetro. 
Evitò il pugno di Sakuragi abbassandosi all'ultimo, lanciandosi contro di lui e spingendolo indietro. Hanamichi non riuscì a trovare un appiglio, scivolando all'indietro e cadendo dai sedili. Rukawa, ancora attaccato a lui, fu trascinato nella sua caduta. Cercò di rallentare il ruzzolone allargando i gomiti, ma ne ebbe solo delle escoriazioni. 

Ayako sospirò, rimettendosi a sedere e chiudendo con uno scatto secco il ventaglio. Non bastavano il temporale e la strada che somigliava quasi a una mulattiera, no. Dovevano rimettersi pure loro a litigare. Ma per il momento non c'era bisogno che si rialzasse. Rise colpevolmente, ripensando allo scontro tra i due...dopo qualche calcio e pugno, Rukawa aveva placcato Hanamichi spingendolo all'indietro, ma Hanamichi aveva perso l'equilibrio, ed ora quei due...erano sistemati. 
Ovvero incastrati per bene nello spazio tra i sedili, da cui non si sarebbero potuti alzare senza aiuto... 
Ringraziò mentalmente il preside che aveva fatto quella richiesta... 

Rukawa fissò il tappetino del bus. Non riusciva a muoversi. Era steso a terra...sopra a qualcosa di caldo e sodo. Una ciocca di capelli rossi gli infastidiva l'occhio sinistro. Dalla stessa parte, una pelle bollente era appoggiata contro la sua guancia, e un profumo dolce di vaniglia gli annebbiava i sensi... 
Battiti accelerati come i suoi gli rimbombavano nel petto, mentre due mani forti gli stringevano incredule i fianchi. 
Sollevò piano la testa, incontrando lo sguardo sorpreso e spaesato del ragazzo che stava picchiando... 

Hanamichi si irrigidì, stringendo d'impulso le dita. Le pupille di Rukawa, a pochi centimetri da lui, si spalancarono, e un involontario gemito roco gli sfuggì dalle labbra. 
Hanamichi scioccato mollò istantaneamente la presa, mentre le labbra sottili si richiudevano. 
Deglutì, senza riuscire a reagire. Aveva capito subito quello che era successo...la spinta, la caduta, il tonfo...era scivolato nel vano tra i sedili, e...si era trascinato dietro la volpe ancora attaccata a lui. 
Non percepiva più nulla, anche la tempesta non produceva che suoni lontani e ovattati. 
Non aveva fatto nulla...non era riuscito a reagire. Nemmeno quando aveva realizzato di averlo tra le braccia, nemmeno quando rialzandosi la sua guancia aveva sfiorato la sua pelle e i capelli carezzato la sua fronte...non lo aveva mia avuto tanto vicino...e anche lui sembrava disorientato, fuori posto... 
Un fulmine cadde poco distante, risvegliandolo da qual momento magico. 
Arrossì violentemente, senza sapere il perché, e tentò di spingerlo via. 
"Insomma ti tiri su o no?" 

Rukawa batté le palpebre, tornando in sé. Si era bloccato in quel calore, intontito dall'insieme di lui che assaporava per la prima volta, tanto diverso dal solito...ma ora il rossino di nuovo furente si agitava per liberarsi, strofinando involontariamente i loro corpi in una danza che riusciva a trovare eccitante...inspirò a fondo, tentando di cancellare l'ultimo pensiero. 
Cercò di alzarsi, ma scoprì di avere un braccio incastrato tra l'altro e lo schienale di un sedile. 
"Stai fermo idiota" 
"Idiota a chi! Maledetto, lascia che esca da qui e io ti..." 
Il resto della frase fu spazzato via dal suono feroce di metallo che si spezzava, e dalle urla sconvolte dei loro compagni che si mischiavano terrorizzate all'ululare del vento. 
Gli sguardi di Hanamichi e Rukawa, di nuovo complici, si fusero in un lunghissimo momento...ognuno sicuro che anche l'altro avvertisse quella sensazione spiacevole di galleggiamento che li circondava, e poi...il precipitare, il fischio del vento, le pietre che cadevano e...lo schianto. 

Fine capitolo primo



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