DECLAMERS: i personaggi non sono miei, ma del mitico Inoue sensei. Io mi diverto solo a torturarli per mio diletto personale!      ^__^
NOTE: non avete letto male, è proprio una deathfic, una piccolissima deathfic! Mi dispiace ma non ho trovato altra maniera per sfogare il mio rancore. Non so se la posterò mai, ma intanto seguo il consiglio di Urd e la scrivo. My last breath è una canzone degli Evanescence! Sono così bravi che sono tentata di scrivere una ff per ogni canzone! *___________*
DEDICA: alla mia sis, alla quale dedico tutte le mie ff (povera lei); ad Urd che adora gli Evanescence e che non sento da tanto. Spero che tu stia bene, angioletto!
DEDICA SPECIALE: ad due persone speciali che mi hanno abbandonato e che non rivedrò mai più.


Life beyond death

di Soffio d'Argento


 

Mi sveglio di soprassalto. Scruto il buio attorno a me. Allungo una mano per cercarlo, ma le mie dita afferrano solo il vuoto.
Richiudo gli occhi con forza. Non voglio pensarci! Non voglio più pensarci! Com’è potuto accadere? E proprio a noi… e proprio ora… così in fretta… così… troppo in fretta…. Mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra. Scosto le leggere tende bianche e guardo fuori. Piove. La pioggia batte furiosa e il vento urla, scuotendo gli alberi, abbattendo barriere.
Mi appoggio al muro bianco e osservo questo scenario apocalittico. Il cielo è nero e le nubi hanno ricoperto persino l’orizzonte. Non si vede che buio, illuminato ogni tanto dalla luce di qualche sparuto lampo. E poi arriva il tuono. Forte e minaccioso. Fa tremare le pareti e le finestre. Sembra che tutta la casa abbia paura. Mi ricordo di quando da bambino fuggivo in camera dei miei genitori ogni volta che scoppiava un tuono. Prendevo Teddy e il mio cuscino e correvo fino alla loro camera. Spalancavo la porta e rimanevo sull’uscio. E loro erano lì. Mi aspettavano. Scostavano le coperte e mi facevano posto, in mezzo a loro.
Adesso non ho più paura dei fulmini, anzi. Nelle notti di temporale, io e lui ci sedevano nella poltroncina del salotto, riscaldati da una coperta, e guardavamo la pioggia scendere e lavare il mondo, purificandolo dalla morte creata dall’uomo.


hold on to me love
you know I can't stay long
all I wanted to say was I love you and I’m not afraid
can you hear me?
can you feel me in your arms?

Guardo la pioggia scendere e mi sento vuoto, come un bronzo in decadenza.... Respiro in profondità. Mi puoi vedere? Puoi sentire il mio dolore? Mentre urlavo la mia rabbia ad un cielo muto, tu potevi vedermi? Se è vero che quando qualcuno che amiamo muore diventa il nostro angelo, allora tu sei qui, con me... perché allora non posso vederti? Perché non posso sentirti? Non ti sogno neppure, eppure noi eravano un’unica persona. Nei miei sogni giornalieri c’è solo il buio, tu non ci sei, sei scomparso dalla mia vita.
Io sono solo.
             Tu non sei con me.
                               Noi due non esistiamo più.
Fermami se puoi. Perché io voglio venire dove sei tu, in questo istante. Non voglio aspettare, perché la vita sembra eterna quando non è illuminata.
La fama, la gloria, che importanza hanno se non c’è nessuno con cui condividerla? Se anche diventassi il migliore giocatore del mondo, questo ti porterebbe da me, anche per un solo attimo?
Perché devo aspettare? I giorni sono infinitamente dolorosi.

holding my last breath
safe inside myself
are all my thoughts of you
sweet raptured light it ends here tonight


 

Il mio ultimo respiro. Caldo di vita, caldo come il sole.
Dentro di me, solo nel mio cuore, ancora vivi, eterno ed etereo. Quel sorriso che non si spegnerà mai. Ma quanta vita hanno i ricordi? Fra dieci anni tu sarai ancora quella rosa che profuma la mia vita? Fra dieci anni... ti ricorderò ancora?
Che brutta la morte. Quando qualcuno muore lo perdi per sempre. Non si torna indietro e quello che non è stato detto tacerà per sempre. Puoi urlare. Puoi strapparti i capelli. Puoi piangere lacrime infinite. Puoi odiare. Ma nulla te lo riporterà indietro. Le parole perdono il loro significato. I gesti non bastano più.
Piegato in due dal dolore, senza il respiro... qualcuno ha forse ascoltato le mie parole? Quelle parole che ho risparmiato tutta la vita... quando ho dato voce ai miei sentimenti, forse qualcuno mi ha ascoltato?
Il mio ultimo respiro.


I’ll miss the winter
a world of fragile things
look for me in the white forest
hiding in a hollow tree (come find me)
i know you hear me
i can taste it in your tears


Piangi? La pioggia sembra un pianto disperato. Una volta mi dicesti: ogni goccia è la lacrima di un angelo. Io ti chiesi perché un angelo dovesse mai piangere e tu mi rispondesti che quell’angelo doveva aver perso la sua Vita...
Tu piangi per me? Senti il mio dolore? Il dolore che non ti lascia il respiro, che ti spezza dentro, che ti colpisce e ti lascia giacere a terra stremato e sanguinante. Il dolore che ti toglie la voglia di vivere. Che senso ha vivere per soffrire?
Quando la lama di questo dolore bollente avrà spezzato in due il mio cuore, quando il sangue avrà abbandonato il mio dolore... vienimi a prendere. Voglio che sia tu l’ultima persona in cui il mio sguardo si possa rispecchiare. Voglio vedere te, anche solo per un’ultima volta. Anche solo per un istante, prima che la foresta bianca mi imprigioni fra i suoi rami affilati come rasoi.


holding my last breath
safe inside myself
are all my thoughts of you
sweet raptured light it ends here tonight

I ricordi non mi bastano. Un giorno, un anno, una vita intera. Sofferenza su sofferenza. Io non voglio vivere per ricordare, né ricordare per vivere. Voglio semplicemente te. Voglio la mia vita che mi è stata strappata. Mi dispiace, mi disse Mitsui e al suo fianco Kogure piangeva, singhiozzava. Perché non a loro maledizione? Perché a me, perché a noi? Perché non a qualcun altro? PERCHE’?

P              E                 R                    C                  H                 E’            ?

Questa parola mi rimbomba nella mente.
Non si possono scrutare i piani di Dio. C’è una ragione per tutto.... Allora ditemela perché cazzo io non la trovo! Io ci penso e ci ripenso. Cerco di capire, di farmene una ragione! Ma non ci riesco. Io non capisco, non ce la faccio. È una morte ingiusta! Una morte rubata! Non poteva essere il suo momento, perché lui doveva stare con me. Ce lo eravamo promesso: noi staremo sempre insieme e moriremo insieme. Io non ce la faccio a vivere senza di lui.
E piango. Tutte le lacrime che non ho mai versato. Le piango adesso, come se servissero a qualcosa, ma non posso fermarle. Soffro così tanto che, nel mio profondo egoismo, vorrei che tutti soffrissero come soffro io, vivessero quel che vivo io.
Non è vero! Loro non possono “capire”. Perdere la persona che ami è un dolore e una sofferenza inimmaginabile. È come vivere senza respirare, perché il respiro ti è stato strappato quel maledetto 25 agosto.
“Mi dispiace”
“Dov’è?”
“Adesso ha smesso di soffrire. È più felice!”
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
NON LO ACCETTO!
           NON LO ACCETTO!
                     NON LO ACCETTO!
                                           NON LO ACCETTERO’ MAI!
Che ne sapete voi! Che ne sapete della sua felicità? Io ero la sua felicità, senza si me non può essere felice, non può...


closing your eyes to disappear
you pray your dreams will leave you here
but still you wake and know the truth
no one's there


Sparire. È ciò che vorresti. Ogni notte chiudi gli occhi sperando di svanire. Ogni mattina li riapri e scopri che accanto a te non c’è nessuno.
La vita continua.
Di dolore non si muore.
Devi farti forza. Lui non vorrebbe vederti soffrire.
TACETE! SMETTETELA DI PARLARE! LUI E’ MORTO! LUI NON C’E’ PIU’! E’ CARNE E VERMI! LUI... lui... adesso è chiuso in una bara stretta e angusta. Lui che non è mai stato solo in vita sua. Chissà come starà piangendo, come si sentirà solo. E io qui. A vivere, mentre lui diventa cibo per i vermi. Io al caldo, riparato dalla intemperie e lui chiuso in una tomba esposta al sole e alla pioggia, in un posto isolato, dove l’ho accompagnato nella nostra ultima passeggiata...
Non ho voluto vederlo quando lo chiudevano, perché se ci fossi stato avrei pregato di chiudermi lì con lui, per non lasciarlo solo, per non restare solo. Il mio angelo.
Adesso che lui è morto, non ci sarà più un noi, un domani. Non ci sarà più nulla.


say goodnight
don't be afraid
calling me calling me as you fade to black

Guardo il calendario accanto al letto. 13 ottobre. Sono già trascorsi 19 giorni.
Cerco di farmi forza, per me, per lui e per tutte le persone che mi vogliono bene.
Fino ad ora non sono rimasto mai solo. A casa nostra c’erano sempre tutti, sai?
Mancavi solo tu, ma forse c’eri, ero solo io a non vederti.
Ma la notte qui non c’è nessuno. La notte io non riesco a dormire e allora mi alzo e allora ti penso. Ma in realtà ti penso sempre, ogni momento.
Apro il tuo armadio. Respiro il tuo profumo. Accarezzo ogni tuo oggetto, cercando di catturare il tuo calore.
Tu non ci sei e io sono solo. Avevi giurato che non ci saremmo separati mai. Che neppure la morte avrebbe potuto strapparci uno delle braccia dell’altro e invece.
Piango ancora, senza rendermene conto.
Adesso non cerco più neppure risposte, vorrei solo che tu fossi qui.
Non voglio più fare nulla. La Vita ha perso significato e dietro le finestre della mia casa, il mondo è grigio e privo di colori. Dicono che hai smesso di soffrire, sono forse un lurido bastardo se ti dico che io ti volevo con me, anche in quel modo? Mi facevi compagnia. Mi sdraiavo accanto al tuo letto e ti osservavo e pensavo di essere fortunato, perché comunque tu eri con me. C’eri e mi bastava allungare un braccio per toccarti e sentirti. Tu eri lì, con me e io ero lì per te.

<< Diciannove giorni... >> sussurra Kogure trattenendo a fatica il respiro.
<< Non ce l’ha fatta a sopravvivere, senza di lui. Adesso sono insieme, Kimi-kun. >>
Kogure annuisce a fatica, scoppiando nuovamente a piangere. Con lui anche Hisashi e tutti i nostri amici.
<< Però... è ingiusto! Solo diciannove giorni. >> scoppia a piangere Ayako: << Avrebbe potuto farcela... si... si è lasciato morire. Kae... >>
No, Ayako. Vivere senza Amore è una morte lunga e dolorosa. Io adesso sono felice, perché non sono più solo, perché il mio sguardo si è specchiato nel suo quando sono morto. Ho visto il suo viso sorridente, come non ricordavo più, ho visto la sua mano allungarsi verso di me e io l’ho afferrata e il mio corpo è caduto, sbattendo la testa sul bordo del letto. Il sangue si spargeva sul pavimento chiaro, ma non mi importava.
Lui mi ha abbracciato. Siamo ancora insieme, mi ha detto, e io ho annuito stringendolo a me.
Ho visto mia madre accorrere e ho sentito le sue urla. Ho visto mio padre sbiancare e cercare di rianimarmi fra le lacrime. Ho visto i primi soccorsi... le lacrime degli amici... ho ascoltato le loro parole. Mi dispiace per loro, ma so che un giorno ci incontreremo e allora saremo ancora più felici.
<< Adesso sono nuovamente insieme. >> dice Ryo sorridendo, guardando un nostro ricordo immortalato in una foto.
Ricordi... adesso non ne ho più bisogno. Adesso ho lui e tutto il resto non conta. 

Owari 

Ragazze ve lo giuro! È la prima e ultima deathfic che scrivo, almeno spero. Spero di non essere più costretta dalla vita a scriverne.
Solo una cosa... intrappolate in quelle parole ci sono il mio dolore e il dolore delle persone che ho perso. È il dolore di chi resta e, suo malgrado, è costretto a sopravvivere.
Qualcuno mi ha detto che non si muore di dolore, ma senza Amore si può continuare a vivere? Chi conosce il vero amore non ce la fa a vivere e si lascia morire lentamente, di crepacuore.
Gli altri che fanno? Sopravvivono, cercando di ricoprire quella voragine infinita, quel vuoto profondo che la morte lascia.


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