Disclaimer: i
personaggi ovviamente e purtroppo non appartengono a me bensì a Natsuki
Takaya.
Dedica: alla mia sori
Seimei per il suo compleanno! Auguroni soriiiii!!!^******^ Questa fic
purtroppo è uscita fuori dal mio controllo ed è venuto fuori qualcosa che
non avevo calcolato….è un tantino (ma giusto un tantino) demenziale a mio
parere…ed io con quel genere non ci so decisamente fare-__-;;; sarà lo
studio ad avere questo effetto negativo su di me….ma in teoria mi dovrebbe
deprimere a sufficienza da farmi uscire qualche bella fic angst…beh…in ogni
caso è fatta^^;;;; spero sinceramente che ti piaccia…altrimenti hai il mio
permesso di prendere uno dei pg e punirlo! u___u (ehi!!!e noi che centriamo
adesso!?!? >__< NdPg di furuba – voi centrate sempre u_u NdMiyu - =____=;;;;
NdPg)
Let's the party start!
di Miyuki
“Ohh suvvia Yukiiii!!!
Per favoreeee!”
“No”
“Per favore per favore
per favoreeee!!”
“Ho detto di no Momiji,
non insistere….” disse sospirando esasperato il ragazzo dai capelli
argento…e nonostante la stanchezza che cominciava a farsi sentire, la sua
voce era stata categorica…dannazione, era tutto il giorno che si stava
subendo i piagnucolii di Momiji, dopo un po’ anche il suo spirito di
sopportazione raggiungeva un limite. Sperava in questo modo di porre fine
alla discussione ma purtroppo la fortuna non sembrava sorridergli quel
giorno….il suo tono duro fece imbronciare ancora di più il biondino, che
sembrava sul punto di scoppiare a piangere…le lacrime erano sempre state la
sua arma migliore per persuadere le persone ma con lui non avrebbero
funzionato…no, non avrebbero funzionato proprio per niente.
“Dai Momiji non
insistere…” intervenne Hatsuharu appoggiandogli gentilmente una mano sulla
spalla “Yuki ha ragione…è impossibile fare una cosa del genere…”
“Ma…ma…perchèèèè???”
piagnucolò cominciando a versare una cascata di lacrime “Voglio andare in un
Night Club!!! Ci voglio andare ci voglio andare ci voglio andareeee!!!”
Yuki sospirò passandosi
una mano tra i capelli mentre la tentazione di prendere a testate il muro si
stava facendo sempre più forte…Hatsuharu dal canto suo non sapeva come
aiutare Yuki a dissuadere l’amico…Toru sorrideva come al solito e cercava di
calmare gli animi, senza riuscirci affatto, mentre Kyo si era astutamente
messo dei tappi nelle orecchi e si stava beatamente facendo i fatti suoi
ignorando la discussione.
“Momiji…non capisci che è
impossibile…sei ancora minorenne, non ti farebbero mai entrare…e poi mi dici
cosa ci faresti in un posto del genere?” chiese nuovamente Yuki riprendendo
a camminare, non vedeva l’ora di arrivare a casa ma purtroppo per lui era
ancora troppo lontana.
“Beh…Hatori c’è andato
con Shigure l’altro giorno…” mormorò il ragazzino ancora con i lacrimoni.
Tutti i presenti si
fermarono di colpo a fissarlo sorpresi e straniti.
“Hatori e Shigure…in un
night club?” chiese Kyo incerto….quello non aveva proprio potuto evitare di
sentirlo.
“Si…”
“E tu come lo sai?”
chiese Yuki….anche se sotto sotto una vocina gli stava dicendo che non lo
voleva affatto sapere.
“Li ho visti una sera che
sono andato a trovare Toru a lavoro…..Shigure sembrava così contento…era
tutto avvinghiato ad Hatori e sorrideva…e pure Hatori sembrava
felice…beh…anche se non lo dimostrava so che lo era….quindi perché loro ci
possono andare mentre io nooo??? Anche io voglio divertirmi come lorooo!!” e
riscoppiò di nuovo a piangere.
Tutti i presenti tranne
Toru capirono al volo quello che Momiji aveva visto in realtà…e si
domandarono contemporaneamente che cosa diavolo ci faceva Momiji nel
quartiere dei Love Hotel….ma era meglio non chiederglielo quello….era meglio
lasciarlo alla sua convinzione sul night club.
“Momiji…come ti ho detto
loro sono adulti…possono andare dove vogliono senza renderne conto a
nessuno…” provò nuovamente Yuki “E poi non credo sia il posto adatto a te….a
‘noi’….in quei posti brancolano sempre troppe donne in agguato…sai che
finimondo se ci dovessimo trasformare in pubblico!”
“E tu come fai a saperlo
che ci sono tante donne in agguato in quei posti? Non è che tu….” Ma non
ebbe il tempo di finire la frase che si ritrovò scaraventato contro il muro
da un pugno del rivale, che lo linciò gelidamente.
“Ma io volevo vedere che
genere di posto era…” pignucolò tenacemente.
Yuki sospirò per
l’ennesima volta, ormai era sul punto di mollare…non sapeva più come portare
avanti quella conversazione e convincere il cugino a lasciare perdere…pure
Hatsuharu, che più di qualunque altra cosa avrebbe voluto aiutare Yuki e
rendersi utile non sapeva che fare….in un simile momento di crisi ci volle
Toru a risolvere la situazione con un’idea semplice e pratica.
“Senti Momiji…se è solo
per divertirti che ci vuoi andare, che ne dici se invece organizziamo una
piccola festicciola a casa nostra? Ovviamente con il permesso di Shigure…”
sorrise con l’innocenza di cui solo lei era dotata “Magari potremmo chiedere
anche a Kisa, Hiro e Kagura di venire…così saremo in tanti e ci divertiremo
di più!”
Al sentire il nome di
Kagura, Kyo fu attraversato da un brivido di terrore e si sentì gelare sul
posto…era sul punto di obiettare a gran voce ma Yuki lo fece star zitto con
un altro pugno…quella forse era la volta buona per porre fine a quella
discussione.
“Una festa…?” chiese
improvvisamente interessato, anche se aveva ancora gli occhioni lucidi di
lacrime “Con una vera torta? Magari una torta con la panna??”
“Certamente…con una torta
con la panna che preparerò io….che bello, è da tanto che non preparo un
dolce ora che ci penso…dovrò andare a fare la spesa…”
“Yuppyyyy!! Siiii!!! Una
festaaaa!!! Ed io voglio la fetta più grossa ok?” urlò all’improvviso Momiji,
tornando a sprizzare gioia da tutti pori e saltellando attorno alla ragazza,
quasi fosse chissà quale divinità benevola….per gli altri tre poteva
benissimo essere una divinità…quella che li aveva salvati dalle atroci
torture inferte loro dal malumore di Momiji e dal continuo piagnisteo.
*********************
Tre giorni dopo fu
organizzata la festa. Kisa, Hiro e Kagura avevano accettato volentieri di
partecipare, ognuno ovviamente per motivi diversi….Kisa voleva vedere la sua
‘sorellina’, Hiro non voleva lasciare sola Kisa e Kagura voleva
approfittarne come al solito per attirare su di sé le attenzioni di quell’insensibile
di Kyo…in poche parole c’erano tutti al completo.
Shigure non aveva porto
alcuna protesta alla loro idea anzi ne sembrava entusiasta, tanto che ne
approfittò per invitare Hatori ad uscire da solo con lui…così, per lasciare
da soli i ragazzi a divertirsi aveva detto…in realtà Kyo, Yuki ed Hatsuharu
avevano capito fin troppo bene cosa aveva in mente e non volevano
assolutamente sapere i dettagli.
Toru si era data un gran
da fare in cucina per preparare vari manicaretti e la torta che aveva
promesso a Momiji, fortunatamente fu aiutata a smaltire il lavoro da Kagura
e Kisa, che si erano subito offerte come sue aiutanti.
E così la festa ebbe
inizio.
Con una lieve ed allegra
musica in sottofondo gli otto ragazzi cominciarono a cenare, seduti tutti
attorno al tavolo a chiacchierare serenamente tra un boccone e l’altro…con
Momiji che nel frattempo elencava una serie infinita di giochi impossibili e
supidi, per non dire inventati di sana pianta, che avrebbero potuto fare
alla fine della cena….ovviamente furono tutti bocciati sul nascere da Kyo e
Yuki, con enorme dispiacere di Kagura che ne aveva trovati alcuni di carini.
Man mano che la festa
entrava nel vivo anche gli umori dei ragazzi si alzavano alle stelle. Kagura
era una vera e propria furia scatenata, forse perché non aveva visto Kyo da
tanto tempo ed ora voleva rifarsi per rendere la sua serata
‘indimenticabile’….infatti quando alla radio iniziarono a dare una canzone
che lei proclamò essere la LORO canzone, afferrò di prepotenza il braccio
del povero rossino per costringerlo a ballare.
“Kagura…lasciami in pace!
Chi ti fa pensare che io voglia ballare questa stupida canzone con te!?” le
urlò contro irritato ed allo stesso tempo imbarazzato perché non voleva
farsi vedere a compiere un’azione stupida come ballare.
“Suvvia Kyooo….questa è
la nostra canzone d’amore…non fare il timido, non credo che agli altri dia
fastidio vederci amoreggiare un po’…” lo pregò la ragazza con due occhioni
sbrilluccicanti.
Il volto del ragazzo a
quelle parole passò in successione varie tonalità di colore…prima sbiancò,
poi divenne di un preoccupante blu/verdognolo e poi rosso acceso….il tutto
sotto gli occhi ammirati degli altri che si domandavano come riuscisse a
fare cose simili.
“C-cosa?? A-amoreggiare
io…con TE?? Ma fossi matto!! Piuttosto preferirei ballare con quello stupido
di un topo!!” urlò di getto, senza rendersi conto del terribile errore che
aveva compiuto.
Kagura infatti entrò in
modalità berserk e troneggiò Kyo con quel suo sguardo folle e quell’aura
scrura tutta attorno.
“Kyoooooo!!” disse la
ragazza con voce spettrale che fece rabbrividire il rossino, che stava già
indietreggiando per tentare la fuga che purtroppo per lui non ebbe successo
“Come osi dirmi simili cose!?!? Non sai che mi hai ferito profondamente!?!?
Ora per farti perdonare dovrai ballare tre canzoni con me o non ti perdonerò
mai!!” urlò sbattacchiandolo qua e là prima di scaventarlo in cortile
attraverso una delle porte scorrevoli.
Yuki a quella vista si
passò una mano sul volto sospirando sconsolato…possibile che dovesse finire
sempre in questo modo tra quei due? Non potevano stare tranquilli almeno per
una sera senza combinare qualche danno?
“E pensare che Shigure si
era raccomandato di non rompere nulla…” mormorò più a sé stesso come
promemoria che agli altri…poi sentì il tocco caldo di una mano sulla sua
spalla. Alzò il volto e si rispecchiò negli occhi profondi di Hatsuharu, che
con quel suo accenno di sorriso sulle labbra stava evidentemente provando a
consolarlo.
“Dai Yuki, non te la
prendere…sai come sono fatti Kyo e Kagura…Shigure non se la prenderà di
certo, abituato com’è alle litigate tue e di Kyo…e poi ti aiuterò io a
risistemare tutto se vorrai…”
Il ragazzo dai capelli
argento lo fissò intensamente alcuni istanti ed alla fine non riuscì ad
evitare di sorridere all’enorme gentilezza che Haru destinava sempre nei
suoi confronti….il calore che quella carezza emanava e la sensazione che gli
faceva provare erano qualcosa che gli andava a colpire direttamente la parte
più profonda della sua anima, quella nascosta dietro la sua maschera
d’insensibilità…stare in presenza di quel ragazzo lo metteva sia in ansia
che a suo agio, una contraddizione, vero, ma non poteva evitarlo….sembrava
che il suo cuore ed il suo cervello fossero in un costante conflitto per
qualcosa che lo riguardava….ed era vero, lo erano…e sapeva anche per
cosa….lo sapeva da parecchio ormai ma non lo avrebbe mai ammesso.
In fondo non ne vedeva il
motivo quando le cose andavano già bene così com’erano…sapeva che Hatsuharu
era una persona dall’animo buono, che si preoccupava sempre per gli altri
(tralasciando i momenti Black), ma lo era con tutti….quindi non vedeva il
motivo per cui si dovesse ritenere speciale ai suoi occhi….sospirò.
“Non ti preoccupare Haru,
tu sei qui per divertirti….ci penserò io a mettere a posto…..mal che vada
costringerò quell’idiota a fare ammenda per i danni commessi…” sorrise nella
sua direzione….rimanendo gelato qualche istante dopo quando sentì il dorso
di quelle dita lunghe e affusolate accarezzargli una guancia.
“Per me non sarebbe
affatto un disturbo credimi….per te farei qualunque cosa…” mormorò con uno
sguardo talmente intenso che sembrava sul punto di ingoiarlo vivo.
Agì d’isitinto e si
allontanò da quel tocco, cercando di non recargli alcuna offesa e cercando
anche di nascondere il suo imbarazzo….così allungò un braccio e prese un
sandwich, portandoselo alla bocca e mormorando allo stesso tempo:
“Ma dai…non importa…sul
serio….”
Yuki si guardò attorno,
ignorando Hatsuharu, per vedere se quell’innocente scambio di ‘effusioni’
aveva attirato l’attenzione degli altri ma nessuno sembrava essersene
accorto. Kyo e Kagura si stavano ancora inseguendo per il giardino…e poco
distante da loro Toru, Kisa, Hiro e Momiji stavano faceno un gioco da
tavolo….con Kisa seduta in braccio a Toru, che era più che felice di
coccolarsi quella così dolce bimba, sotto lo sguardo irritato di Hiro.
In quel momento lo
sguardo di Honda si posò sul tavolo e sulle vivande che vi erano ancora
sopra e notò una cosa per lei importante.
“Oh…abbiamo già finito da
bere….”
“Vado ioooo!! Vado ioooo!!”
si offrì Momiji saltando in piedi come un vero coniglio e fiondandosi in
cucina per recuperare nuove bevande…tornando poco dopo con una bottiglia di
aranciata ed una bottiglia di acqua.
Nello stesso momento la
lite dei due piccioncini si trasferì nuovamente all’interno dell’abitazione…Kyo
stava tenacemente resistendo al ricatto di Kagura di ballare con lei. Così
il soggiorno venne travolto da un vero e proprio ciclone. Yuki, che stava
ancora sbocconcellando il sandwich, era sul punto di alzarsi in piedi e
porre fine alla discussione quando venne colpito da qualcosa di
indecifrabile che gli fece andare per traverso ciò che stava mangiando.
Iniziò così a tossire
incontrollabilmente cercando di fare andare giù il boccone per il verso
giusto.
“Yuki…stai bene?” chiese
leggermente preoccupata Toru “Presto Momiji versagli da bere!”
“Subitooo!!” ulrò il
biondino e stappando la bottiglia d’acqua gli riempì fino all’orlo il
bicchiere per poi porgerglielo.
Yuki afferrò subito il
bicchiere e ne trangugiò tutto il contenuto in una sola sorsata. Smise di
tossire però il suo volto si fece subito paonazzo, ci mancò poco che
iniziasse pure ad emettere nuvolette di fumo dalle orecchie. Barcollò
leggermente e finì per cadere addosso ad Hatsuharu, che lo prese al volo tra
le braccia.
“Ehi Yuki….Yuki…che hai?”
chiese preoccupato mentre lo scuoteva dolcemente….il ragazzo dai capelli
argento aprì leggermente gli occhi e lo fissò con espressione vacua ed
annebbiata.
“Mi gira la testa….”
ammise con voce un po’ impastata.
Hatsuharu lo fissò con
espressione indecifrabile e poi spostò lo sguardo su Momiji…gli fregò la
bottiglia d’acqua di mano e ne annusò il contenuto…..era come temeva.
“Momiji….- con voce colma
di rimprovero – gli hai fatto bere un bicchiere interò di sakè….dove cavolo
l’hai presa quella bottiglia?”
“Era sul bancale….pensavo
l’avesse tirata fuori Toru….non lo sapevoooo!!” piagnucolò dispiaciuto.
“Quella doveva essere la
bottiglia di sakè di Shigure…la lascia sempre in giro…però la riconosciamo
dall’acqua perché ha un etichetta blu attaccata…” spigò Toru fissando Yuki
altrettanto preoccupata “Credo che forse sia meglio portarlo in camera
sua….”
“N-no….sto bene…sul
s-erio….” disse il ragazzo cercando di tirarsi nuovamente a sedere composto,
ma gli pulsava la testa terribilmente.
“Fermo….non devi
alzarti….ti porto io in camera….” annunciò Hatsuharu alzandosi in piedi e
prendendo in braccioYuki come se non pesasse nulla. Il ragazzo provò
nuovamente a protestare ma fu zittito da uno sguardo che non ammetteva
repliche del compagno.
“Voi restate pure qui a
divertirvi…a lui penso io…” disse voltandosi senza aspettare alcuna risposta
e dirigendosi verso le scale, per portare Yuki nella sua stanza. Dovette
appoggiarlo parzialmente a terra per aprire la porta ma un braccio saldo
attorno alla sua vita gli impedì di cadere a terra a causa dei capogiri.
Lo portò dentro e lo
adagiò dolcemente su un futon già steso in precedenza e Yuki si lasciò
cadere su di esso con un sospiro di sollievo, ora che aveva la testa su un
morbido cuscino sembrava fargli meno male. Hatsuharu gli si inginocchiò
accanto e gli mise una mano su una guancia arrossata, sentendone il calore
leggermente fuori dalla norma.
“Non ti preoccupare Yuki….vedrai
che passerà tutto nel giro di qualche ora…stai tanto male?”
Il ragazzo dai capelli
argento non rispose subito alla domanda, questo perché il tocco di quella
mano gli aveva scaricato una strana ed insolita scossa elettrica lungo tutto
il corpo, dalla guancia al basso ventre….come se i suoi nervi fossero in
qualche modo diventati ipersensibili alle stimolazioni esterne.
“Io…s-si…sto bene….è solo
la testa che mi fa un po’ male….nient’altro.” disse cercando di abbozzare un
sorriso tranquillo, esattamente l’opposto di come si sentiva “Se vuoi puoi
tornare dagli altri…n-non sei tenuto a restare qui..con me…”
“No, voglio rimanere al
tuo fianco in caso ti dovessi sentire male.”
“M-ma non devi, io…”
“Resto” lo interruppe con
quella parola carica di decisione….alla fine Yuki sospirò e si arrese.
I due rimasero in
silenzio a lungo mentre fuori si faceva sempre più buio…dopo un po’ Yuki
riuscì quasi a scordarsi della presenza dell’altro ragazzo nella sua stanza
mentre se ne stava con gli occhi chiusi nel tentativo di rilassarsi e magari
trovare un po’ di riposo…forse fu proprio per questo motivo, perché lo si
credeva addormentato, che delle dita furbesche iniziarono a pettinargli
dolcemente i capelli. Il cuore del giovane Soma perse quasi un battito a
quel tocco, ma si costrinse all’immobilità fingendosi veramente
addormentato.
Quelle carezze
continuarono a lungo tra i suoi capelli ed un po’ alla volta cominciarono a
farsi più audaci…scesero ad accarezzargli una tempia, poi la guancia…poi
ancora più giù verso il mento…ed infine gli sfiorarono la morbida pelle
delle labbra.
Yuki a quel momento non
dovette più sforzarsi di essere immobile, era letteralmente pietrificato di
suo….una parte di lui sperava in qualcosa di impossibile, l’altra parte
stava gridando a gran voce la sua rabbia e frustrazione perché non riusciva
a capire quello che stava succedendo…ma soprattutto quello che stava
frullando per la mente ad Hatsuharu.
Alla fine entrambe le due
vocine ebbero la loro risposta….fu tutto questione di pochi attimi, le dita
lasciarono le sue labbra e furono sostituite subito dopo da qualcosa di più
caldo e morbido…qualcosa che sapeva di miele…miele di cui erano fatte le
tartine che aveva preparato Toru per la festa….tartine che Hatsuharu aveva
mangiato in abbondanza.
Hatsuharu lo stava
baciando ed il suo cuore prese a battere così velocemente che sembrava sul
punto di schizzargli fuori dal petto. Il tutto rimase a livelli molto casti
e non durò più di qualche secondo….ma ciò bastò a far sorgere in Yuki una
miriade di domande che bramavano una risposta.
Quando Hatsuharu si
allontanò dal compagno ed aprì gli occhi si ritrovò rispecchiato in due
lucenti ametiste….sorpreso si tirò subito a sedere, con espressione
colpevole e spaventata.
“Y-Yuki….io…..”
“Perché lo hai fatto?”
chiese il ragazzo dai capelli argentati con voce calma, in perfetto
contrasto con l’ansia che stava provando.
“I-io….non volevo
farlo…perdonami Yuki….”
“Perché lo hai fatto?”
isnistette…quella non era la risposta che voleva.
Hatsuharu scostò lo
sguardo da Yuki e lo posizionò ai suoi piedi…a quanto pareva non voleva
dirglielo, ma lui voleva sapere…doveva saperlo a tutti i costi…quindi non
mollò. Allungò una mano e la posò sul ginocchio per attirare la sua
attenzione.
“Perché Hatsuharu?”
“Perché ti amo….” Fu la
risposta sussurrata del ragazzo dai capelli bicolore….una risposta talmente
flebile che Yuki temette quasi di aver sentio male ma ne ebbe un ulteriore
conferma “Ti amo…da molto tempo….e così ho voluto baciarti per sentire
almeno per una volta il sapore delle tue labbra….perdonami se puoi…”
Yuki sgranò gli occhi
sorpreso a quella confessione mentre si sentiva assalire dall’interno da una
gioia a mala pena controllabile….non poteva ancora crederci che Hatsuharu lo
amasse veramente, eppure quelle parole erano appena uscite dalle sue
labbra….era troppo bello per essere vero…non lo avrebbe mai creduto
possibile. Poi si accorse che il suo silenzio stava demoralizzando
enormemente il compagno, che era ancora in attesa di un giodizio o di una
condanna per il suo comportamente ‘disdicevole’…approfittare così di una
persona inconsapevole lo stava facendo sentire tremendamente in
colpa…soprattutto perché quella persona era il suo Yuki e non avrebbe
sopportato di avere il suo odio, non dopo aver imparato a sua spese ad
apprezzarlo e ammirarlo come faceva adesso.
“Ti perdono Hatsuharu…”
disse infine Yuki “…ma ad una condizione”
“Quale?” chiese
prontamente l’altro ragazzo, sentendosi invadere da una flebile speranza.
“Baciami di nuovo…”
Hatsuharu lo fissò
spiazzato….quella non era di certo la risposta che si stava
aspettando…studio Yuki con attenzione, come se si aspettasse che da un
momento all’altro si mettesse a ridere per essere riuscito a prenderlo in
giro…ma non era un comportamento da Yuki quello…..forse il saké gli aveva
annebbiato il cervello e non sapeva cosa stava dicendo….
“Haru….vuoi che ti preghi
per essere baciato di nuovo?” chiese abbozzando un sorriso dolce nella sua
direzione.
In quel momento tutti i
dubbi sparirono dal suo cervello….che fosse un sogno, un’allucinazione, uno
scherzo non gli interessava…la sua forza di volontà era andata a quel
paese….così si ritrovò chino su di lui ad unire nuovamente le loro labbra in
un bacio. Questa volta però il bacio fu ricambiato dall’altra parte ed
Hatsuharu si ritrovò inconsciamente ad approfondire il contatto, perdendosi
in un sensuale gioco di lingue.
Quando i due si separaono
e si fissarono negli occhi, Yuki rispose alla domanda che stava leggendo
nello sguardo del compagno…non aveva neppure bisogno di sentirla a parole.
“Anche io desideravo
farlo Haru….da molto tempo.” sollevando una mano per accarezzargli il volto.
Allora il ragazzo dai
capelli bicolore sorrise…uno dei suoi rari sorrisi che indirizzava solo a
lui…ed ora capì perché. Si ritrovarono a breve nuovamente a baciarsi, con
Hatsuharu parzialmente sdraiato sopra Yuki, che gli avvolgeva saldamente il
collo con le braccia. Le mani del più giovane dei due gli stavano
accarezzando con tocchi lenti e curiosi il petto ed i fianchi, volendo
memorizzare ognuno di quei contorni. Yuki sospirò il suo apprezzamento nel
bacio e lo strinse a sé con maggiore decisione tanto che finì completamente
sdraiato su di lui.
Hatsuharu in quel momento
decise di staccarsi dalle sue labbra per fissarlo negli occhi, chiedendogli
tacitamente che cosa voleva che facesse….Yuki gli sorrise dolcemente e lui
capì. Si chinò nuovamente a baciarlo, ma questa volta sul viso e poi sul
collo mentre le sue mani, ancora sul suo petto, iniziavano a sbottonargli la
camicia…e man mano che si scopriva nuova pelle le sue labbra scesero
seguendo quel nuovo percorso.
Una volta che la camicia
fu completamente aperta e quasi rimossa da attorno il corpo dell’etereo
ragazzo, prese a cospargere di umidi baci il suo petto, sempre accompagnato
dalle carezze delle sue mani, che si divertirono a stuzzicare i suoi piccoli
capezzoli inturgiditi con le dita. Tutto ciò strappò dei leggeri gemiti
dalle labbra di Yuki, che iniziò a contorcersi sotto il corpo del compagno.
Hatsuharu fu estremamente
soddisfatto da quella reazione e spronato a continuare con quel
trattamento…sentì Yuki cominciare a sua volta a sfilargli la maglietta che
ben presto andò a fare compagnia alla sua camicia sul pavimento accanto al
futon.
Le pelli dei loro petti
sfregarono l’una contro l’altra creando delle sensazioni che superavano la
soglia del normale piacere mentre le loro labbra si sigillavano nuovamente e
le loro lingue riprendevano a danzare nelle loro bocce. Ora gli unici
indumenti che ostacolavano la loro unione erano i loro pantaloni, che
Hatsuharu prese subito a sbottonargli con una mano…l’altra era tutta intenta
a massaggiare il suo sesso attraverso la stoffa, attingendo come un assetato
ad i mugolii di Yuki che si perdevano sulle sue labbra.
Una volta slacciati
glieli abbassò lentamente assieme alla biancheria intima e li gettò da
qualche parte. Le sue labbra abbandonarono nuovamente la sua bocca e presero
a viaggiare sul petto, prendendo tra i denti i capezzoli e mordicchiandoli a
lungo. La sua mano gli accarezzò l’interno coscia risalendo verso l’alto e
poi nuovamente giù, prima di raggiungere il centro del desiderio del suo
ragazzo. Alla fine, a quei sospiri contrariati, decise di accontentarlo e
prese a massaggiare il suo sesso con presa salda e movimenti lenti…a quel
punto Yuki inarcò la schiena e gemette sonoramente.
Continuò quel trattamento
per un po’ di tempo mentre la sua lingua giocherellava con il suo ombelico,
poi decise di passare oltre e saltando strategicamente la sua virilità, con
enorme dispiacere di Yuki, andò a succhiare e mordicchiare le due sfere
perfette alla sua base. Yuki si contorceva come un’anima inqueta sotto di
lui, voleva che si sbrigasse e la smettesse di torturarlo in quella
maniera….aveva desiderato da tanto tempo di trovarsi in quella situazione
con Hatsuharu che ora stava diventando impaziente, quasi temesse che l’altro
ragazzo potesse cambiare idea sul più bello.
Tutti quei pensieri però
svanirono dalla sua mente quando sentì un dito farsi strada nel suo corpo ed
iniziare a muoversi per prepararlo alla penetrazione vera e propria. Il
ragazzo si lasciò suggire un gemito strozzato mentre muoveva il bacino
contro quell’intruso, per nulla infastidito dalla sua presenza. Il disagio
cominciò leggermente a nascere con il terzo dito, ma a distrarlo intervenne
la lingua di Hatsuharu che andò a leccargli la punta della sua virilità
ormai tesa al massimo ed in cerca di soddisfazione che non gli veniva
concessa.
Soddisfatto della sua
preparazione lasciò completamente andare Yuki, estraendo le dita dal suo
corpo e liberando il suo sesso dalla sua presa….si allontanò dal ragazzo
quel tanto che bastava per levarsi i pantaloni e poi si riadagiò su di lui.
Yuki lo aveva fissato tutto il tempo con occhi socchiusi e lucidi di
passione, con il respiro irregolare che gli usciva dalle labbra…fu
attraversatò da un brivido di anticipazione sentendo quel corpo caldo
nuovamente sopra il suo…ma soprattutto a quella lieve pressione contro la
sua apertura.
Gli allacciò le gambe
attorno alla vita e le braccia attorno al collo sorridendendo dolcemente ed
incoraggiandolo a possederlo, cosa su cui Hatsuharu non si fece pregare. Con
un'unica fluida spinta entrò nel suo antro caldo….lì si fermò, sentendo Yuki
trattenere il fiato e stringere gli occhi per il dolore, per dargli così
modo di abituarsi alla sua presenza….e quando lo sentì sufficientemente
rilassato iniziò a muoversi.
Le sensazioni che
entrambi provarono erano indescrivibili, la sensazione di completa unione
con la persona amata riempiva i loro cuori di gioia mentre si lasciavano
sprofondare in una passione sempre più dolce e profonda. Crearono un ritmo
perfetto, i movimenti di uno erano in armonia e sincronia con quelli
dell’altro…ogni cellula dei loro corpo sembrava sul punto di bruciare per
l’intensità di quell’atto.
Nella stanza aleggiavano
gemiti e sospiri, che erano una musica afrodisiaca per le loro orecchie….e
poi, giunti entrambi finalmente al limite, urlarono il nome del compagno
come a voler sigillare definitivamente quel loro atto d’amore.
Entrambi si accasciarono
stremati sul futon, l’uno nelle braccia dell’altro, e così rimasero per
alcuni istanti mentre cercavano di riprendere fiato e riacquistare un po’ di
controllo. Hatsuharu scivolò lentamente fuori dal corpo di Yuki e gli si
stese accanto, stringendolo poi a sé con le braccia e coprendo le loro
nudità con la coperta.
I due non ebbero bisogno
di dirsi nulla in quel momento, ora sapevano chiaramente che cosa provava il
compagno nei propri confronti ed i discorsi superflui avrebbero potuto
essere rimandati al giorno dopo…non volevano rovinare quell’atmosfera di
pace e serenità che si era creata attorno a loro. Rimaserò così a
crogiolarsi nel calore dei loro corpi, iniziando lentamente a scivolare nel
dolce oblio del sonno.
Circa un ora dopo, al
piano di sotto…
“Nooooooooooooo!!!! Il
mio sakééééé!!! Il mio dolce e buonissimo saké è stato finitooooo!!! Come
potrò sopravvivere ora senza di lui!!!”
Shigure era letteralmente
in lacrime, inginocchiato a terra mentre stringeva al petto la bottiglia di
saké ora completamente vuota…..Hatori, che era accanto a lui, si passò una
mano sul volto sospirando sconsolato: uno, per la scenata pietosta del suo
compagno, due, per la vista altrettanto pietosa e forse un tantino
allarmanta che gli si presentava davanti agli occhi.
Kyo, Momiji, Kagura ed
Hiro erano completamente sbronzi…e se ne stavano belli e addormentati sul
pavimento accanto al tavolo….le uniche sane erano Kisa e Toru, che fissava i
due adulti con un sorriso dispiaciuto e colpevole che diceva “io ho provato
a fermarli”.
Hatori sospirò nuovamente
e Shigure pensò piagnucolante che da ora in avanti avrebbe tenuto la sua
scorta di alcolici sotto chiave da ora in avanti.
*fine*
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