"È inutile
che tenti di sfuggirmi Tsuzuki. Io ti troverò sempre dovessi percorrere
ogni strada di questo patetico mondo, perché questo è il nostro destino:
rimanere uniti per l’eternità."
Una voce maschile rimbomba nella stanza… non riesco a capire dove mi
trovo, tutto sembra dissolversi davanti ai miei occhi… lentamente
l’uomo si alza dalla sedia e si avvicina… sento i suoi capelli
argentei sfiorare il mio viso mentre si china sul letto per sciogliere con
un incantesimo le catene che mi imprigionano e che mi stanno procurando
profonde ferite ai polsi.
“Spero che ormai abbia compreso la situazione in cui si trova, caro
signor Tsuzuki”
Le mie braccia ricadono pesantemente sulle coperte, macchiandole di rosso.
“Lo sa, signor Tsuzuki… il colore del sangue sulla sua pelle
immacolata la rende ancora più affascinante. Le gocce che le scivolano
lungo le tempie sono così sensuali… sembrano proprio chiedermi di
maltrattarla fino a farla urlare di dolore”. L’uomo scoppiò a ridere,
una risata di puro piacere sadico, e prese tra le mani il volto di Tsuzuki
depositandogli un casto bacio sulle labbra.
“Dio, quanto la amo, signor Tsuzuki!”
Il suo respiro si fece più veloce mentre cercava di approfondire il bacio
spingendo con la lingua tra le labbra dello shinigami, ma ottenne solo un
rifiuto da parte di Tsuzuki che serrò le labbra con più decisione. Un
velo di rabbia scese sugli occhi dell’uomo. “Non può resistermi. È
tutto inutile” e detto questo gli morse le labbra con forza, fino a
farle sanguinare. Tsuzuki gemette e dischiuse le labbra mentre Muraki si
faceva strada furiosamente dentro la sua bocca, esplorandone le pareti
umide e lisce. Voleva gridare, era sicuro che i suoi amici fossero nei
dintorni…. già loro lo avrebbero salvato, salvato dalle grinfie di quel
pazzo che aspettava solo una buona occasione per fargli del male… e non
solo a lui… il volto di Hisoka sembrò come apparire dal nulla davanti a
lui… era strano ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro, se
non ai loro continui battibecchi alla sezione convocazioni e ai momenti
felici trascorsi insieme a ingozzarsi di dolci sulla Terra…
improvvisamente si riscosse quando sentì le mani fredde di Muraki che gli
accarezzavano la pelle sotto la maglietta scendendo sempre più giù fino
ad arrivare alla cintura dei pantaloni, sfilandogliela. Con un mugolio di
disapprovazione nel bacio, Tsuzuki cercò di divincolarsi dalla presa del
dottore, ma ottenne solo che questo si staccasse dalle sue labbra per
passare a disseminare il collo di umidi baci, percorrendo la linea della
giugulare con morsettini un po’ dolorosi ma alquanto eccitanti. Questa
volta Tsuzuki non riuscì a trattenere un gemito che ebbe l’effetto di
eccitare ancora di più il dottore.
“Vedo che comincia a divertirsi, signor Tsuzuki” gli sussurrò
dolcemente nell’orecchio, prima di passare a leccargliene l’interno
con movimenti circolari. Non contento prese in bocca il lobo e cominciò a
succhiarglielo mettendoci sempre più passione e scatenando una serie di
lamenti carichi di eccitazione da parte dello shinigami. Muraki deglutì.
Non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto. Senza molti complimenti
gli sollevò le braccia dietro la testa, legandole alla testiera con la
fibbia di stoffa del suo soprabito, così da non procurargli troppe
abrasioni nei movimenti. Era vero, ormai Tsuzuki era uno shinigami e non
poteva certo morire dissanguato, ma non gli andava che nel momento clou
perdesse conoscenza per una cosa così stupida. E poi, comunque, il giorno
dopo avrebbe avuto tutto il tempo che voleva per torturarlo lentamente…
“Hisoka… ti prego... aiutami!” Tsuzuki raccolse le ultime energie
cercando di urlare con più forza possibile nella speranza che qualcuno lo
potesse udire.
Per tutta risposta il dottore gli mollò uno schiaffo e in un attimo fu
sopra di lui inchiodandolo al letto con il suo peso. “Così credi che il
tuo amichetto possa venire a salvarti, eh? Sei solo un ingenuo, Tsuzuki…
davvero credi che vi lascerei andare via mano nella mano come due teneri
fidanzatini??!” la sua parlata languida si era trasformata in un grido
di rabbia… no, non riusciva a sopportarlo… il suo Tsuzuki, il suo
amato signor Tsuzuki continuava a pensare solo a quell’essere…
quell’inutile e insignificante essere di nome di nome Hisoka Kurosaki…
già, quanto si era divertito a vederlo soffrire mentre aspettava una
morte che sembrava non arrivare mai, trascinandosi appresso
l’umiliazione delle violenze subite…. oh sì, aveva goduto
infinitamente lacerando la purezza di quello stupido ragazzino,
sottoponendolo ad infinite torture per tre lunghi giorni. Il ricordo gli
procurò un gemito di piacere risvegliandolo dai suoi pensieri, e come
d’improvviso si ricordò della presenza di Tsuzuki che nel frattempo
aveva cominciato a singhiozzare sotto di lui rendendosi conto di aver
fatto infuriare ancora di più il suo aguzzino. Conosceva fin troppo bene
quello che sarebbe accaduto in seguito.
“Oh, non si preoccupi signor Tsuzuki, tra poco non avrà nemmeno più la
forza di pensare a lui… la farò soffrire così tanto che desidererà
non essere mai nato!”
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Contemporaneamente nel Meifu….
“Maledizione!!!” Tatsumi continuava a camminare nervosamente avanti e
indietro per la piccola sala d’aspetto dell’infermeria. Ancora non ci
poteva credere. Solo poche ore fa stava conversando tranquillamente con
Tsuzuki e ora il suo amico era da qualche parte sulla Terra in balia di
quel pazzo pervertito di Muraki. Al solo pensiero di quello che sarebbe
potuto accadere venne colto da un capogiro e dovette sedersi sul
divanetto. Si prese il volto tra le mani e iniziò a piangere in silenzio.
“Tatsumi…” lo shinigami alzò leggermente lo sguardo trovandosi
davanti un ragazzo alto dai lunghi capelli biondi che gli ricadevano sul
camice che indossava sopra ai jeans e ad un dolcevita verde mela.
Il ragazzo lo fissò per un attimo e poi si mise in ginocchio davanti a
lui per riuscire a guardarlo meglio in faccia. “Non hai nessuna colpa di
quanto è accaduto” gli sorrise debolmente notando le lacrime che
rigavano il volto dell’amico. “Andrà tutto a posto, vedrai”
Tatsumi sembrò non notare le sue parole “Se dovesse accadergli qualcosa
io… io...” il resto della frase si dissolse tra i singhiozzi. “È
tutta colpa mia...”
“Eddai, non dire così”
“Ah, no eh? E cosa dovrei dire?! Chi è che ha litigato con Tsuzuki, chi
è che lo ha obbligato ad andare in missione per ripicca nonostante fosse
il suo giorno libero?? Rispondimi!...” si alzò prendendolo per il
colletto con rabbia ma lasciandolo subito dopo tra le lacrime.
“Nulla…”gli rispose Watari abbracciandolo. In quel momento avrebbe
voluto tanto risvegliarsi nel suo letto, al calduccio tra le coperte,
guardare fuori dalla finestra e vedere Tsuzuki che dormiva beatamente
sotto i ciliegi perennemente in fiore mentre Hisoka cercava inutilmente di
svegliarlo con una secchiata d’acqua… già, una scena fin troppo
abituale per chi lavorava insieme a quei due…
Da una delle stanze si sentì provenire un tonfo. Tatsumi e Watari si
precipitarono immediatamente trovando Hisoka sdraiato sul pavimento di
fianco al letto.
“Si può sapere cosa stavi cercando di fare??” lo rimproverò Watari
aiutandolo ad alzarsi. “Sei ancora troppo debole per muoverti”
Hisoka cercò di ribellarsi mentre il ragazzo più grande lo depositava
delicatamente sul letto. “Lasciami! D... devo andare da Tsu... Tsuzuki”
“Non fare storie, tu rimani qua. Ci penseremo noi a tirare fuori Tsuzuki
dai guai!” gli sorrise strizzando un occhio. “Ovunque sia lo troveremo
di sicuro!”
Hisoka non poté fare a meno di sorridere. Anche nei momenti più
disperati Watari sapeva tirare fuori tutta la sua carica positiva,
riuscendo a dare coraggio a tutti, persino a Tatsumi.
“Sì, lo troveremo di sicuro!” esclamò asciugandosi una lacrima
residua che gli bagnava le ciglia. Aveva giurato che lo avrebbe sempre
protetto è così sarebbe stato.
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Tsuzuki aprì lentamente gli occhi rimanendo abbagliato dalla luce che
penetrava nella stanza. Alzò un braccio per ripararsi e notò che quasi
tutte le cicatrici della sera prima erano scomparse. Anche le lenzuola
erano state cambiate, e queste profumavano di bucato appena fatto.
Sollevandosi con l’aiuto delle braccia si mise a sedere con un po’ di
difficoltà. I muscoli del suo corpo sembravano lacerarsi ad ogni minimo
movimento, lasciandolo senza fiato. Tsuzuki allungò un braccio verso il
comodino trovandoci sopra una brocca d’acqua e un bicchiere. Voleva
quell’acqua, voleva rovesciarsela addosso per lavare via tutti i ricordi
del giorno prima. Prese in mano la brocca ma dopo averla sollevata di
qualche centimetro un dolore lancinante gli colpì il braccio facendogli
mollare la presa. La brocca cadde a terra frantumandosi in mille pezzi sul
pavimento.
“Se le serviva aiuto per bere poteva anche chiamarmi, signor Tsuzuki. Lo
sa che sono sempre a sua disposizione.” Muraki apparve sulla soglia. Con
noncuranza agitò la mano destra in aria facendo scomparire l’acqua e i
frammenti di vetro all’istante. “Veda di non affaticarsi troppo, deve
essere molto stanco dopo quello che abbiamo fatto ieri.” Gli sorrise
costringendolo gentilmente a sdraiarsi di nuovo. “Non pensavo che lei
potesse avere così tanta resistenza in queste condizioni”
Tsuzuki arrossì imbarazzato. “Che cosa hai intenzione di fare? Per
quanto tempo hai ancora intenzione di… di…”
“Violentarla? Farla soffrire? Beh, dipendesse da me continuerei
all’infinito, signor Tsuzuki. Ma purtroppo viene sempre il tempo in cui
tutte le cose devono finire… lei crede nel destino signor Tsuzuki?”
“Que... questo che cosa c’entra?”
“Non ne ho idea… erano solo delle parole che mi sono venute in mente
guardandola… le ho mai detto che è splendido? La sua lucentezza sembra
quasi abbagliarmi… non posso fare a meno di lei, signor Tsuzuki” detto
questo si chinò a baciarlo. Da quanto era che non sentiva più il suo
sapore in bocca? Da 1 o forse 2 ore? Ma nonostante questo non riusciva a
staccarsi un momento da lui… il suo sapore lo inebriava troppo. Sentendo
che Tsuzuki rispondeva timidamente al bacio sorrise. Finalmente aveva
ottenuto ciò che più desiderava al mondo: l’amore del suo Tsuzuki. O
così almeno sperava, ma una parte di lui sapeva che questa era solo
un’illusione. Tsuzuki si era solo rassegnato al suo destino e aveva
deciso di assecondarlo unicamente per evitare nuove torture da parte del
medico.
BIIIP…BIIIP…BIIP… “Dannazione!!” Muraki prese il cellulare dalla
tasca interna del camice aprendolo con una mano. Sul display apparve il
nome di Oriya. “Spero che tu abbia una buona motivazione per
interrompermi… o sarà l’ultima volta che potrai usare un
telefono!!” sbottò alzandosi da Tsuzuki.
“Tsk, come siamo cordiali” ironizzò l’altro.
“Vedi di darti una mossa, non ho tempo da sprecare con te!”
“Sei sempre il solito, Kazutaka. Scommetto che ora sei in compagnia di
qualche bel giovanotto da molestare…”
“Non rompere, Oriya! Tu sei l’ultima persona che dovrebbe parlare”
gli ringhiò contro. Quanto lo detestava quando si metteva a fargli le
prediche…proprio lui che gestiva una casa chiusa!
“Comunque volevo solo avvisarti che lassù nel Meifu hanno cominciato
finalmente a muoversi… sembra che abbiano richiamato tutti gli shinigami
in servizio. Si stanno dando molto da fare per trovarti… Devi averla
proprio combinata grossa stavolta! Cosa hai fatto? Non avrai mica rapito
qualche bello shinigami!?” terminò ridendo di gusto.
“Non sono affari tuoi!” ribattè l’altro. “Comunque grazie
dell’avvertimento” aggiunse dopo qualche secondo.
“Stà attento, prevedo grossi guai.”
“Non ti preoccupare, tra non molto avranno di che pentirsene per avermi
intralciato.” una risata sadica riecheggiò nella stanza.
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“Cosa intendi fare?” domandò Tatsumi mentre osservava l’amico
togliersi il camice e lanciarlo sgraziatamente su una sedia poco distante.
Tutto l’ufficio era immerso in un caos totale degno di uno scienziato
pazzo. Provette con dentro strani liquidi colorati, decine e decine di
fogli pieni di appunti e formule chimiche e alcuni libroni di medicina
sommergevano la scrivania. Watari decise di ricorrere ai metodi
drastici:raccolse quanta più roba potè e la impilò in un angolo della
stanza. Poi accese il computer digitando la password d’accesso.
“Il capo ha mandato tutti gli shinigami che è riuscito a trovare a
perlustrare la zona in cui è scomparso Tsuzuki, ed effettivamente se
fosse lì lo troverebbero nel giro di un giorno al massimo anche se
dovessero controllare tutta la regione…” mentre parlava Watari cominciò
ad aprire alcuni file.
“Ma…” continuò Tatsumi spingendolo ad arrivare al sodo.
“Ma con ogni probabilità questo non porterà a nulla. Muraki potrà
anche essere un pazzo assassino, ma non è certo uno stupido. Pensaci: con
tutte le volte che lo abbiamo incontrato non siamo mai riusciti ad avere
un’informazione su di lui. Un tipo così attento non lascerebbe mai
delle tracce che possano condurci verso il luogo in cui tiene Tsuzuki.”
Watari fece scorrere il cursore lungo la pagina.
“Non è possibile.” mormorò Tatsumi in preda al panico “Questo…
questo significa che dovremmo arrenderci?!? Lasciare che quel maniaco
omicida faccia di Asato tutto quello che vuole?!??”
“Calmati, non è ancora tutto perduto. Forse abbiamo ancora un’ultima
possibilità…”
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Muraki ripose il cellulare nella tasca, sospirando. Possibile che Oriya
dovesse sempre rompere nei momenti più inopportuni?! Ma quello era solo
l’ultimo dei suoi problemi. In quel momento c’erano centinaia e
centinaia di shinigami che gli davano la caccia per la città senza dargli
un attimo di tregua. Konoe doveva essere davvero preoccupato per disporre
un simile schieramento. Con tutta probabilità si era reso conto che se
lui era riuscito a rapire il migliore dei suoi shinigami, sarebbe riuscito
tranquillamente a distruggere l’intero Meifu… già, perché come lui
ben sapeva Tsuzuki non era solo un semplice shinigami pelandrone come
tutti credevano… no, lui era uno dei “Discendenti delle Tenebre”!
Continua......
Ehilà!! Se siete arrivati fin qui (e ci vuole molto coraggio per farlo ^^
n.d.Muraki non rompere razza di maniaco! ritornatene dal tuo Tsuzuki e
lasciami scrivere in santa pace! n.d.Helen. Con vero piacere!!!^^
n.d.Muraki NOOOOOOOOO °__° maledetta scrittriceeeee!! non ti bastava
avermi fatto passare di tutto nella tua ff, ora ti ci metti anke qui?! sei
proprio perfida ç____ç n.d.Tsuzuki ke se la fila prima ke Muraki metta
in pratica nuove idee perverse della scrittrice^^... ) che ne direste di
lasciare un commentino alla vostra cara Helen?? PLEASEEEEE!!! ^^(okkioni
dolci)
Ora vi saluto....a presto!!! (almeno spero..)