TITOLO: Le Syriane
AUTORE: Marty.
SERIE: Slam Dunk
PARTE: 4/?
PERSONAGGI: Kaede Rukawa -
Hanamichi Sakuragi (ma in questo capitolo…c’è un altro personaggio…)
RATING: Songfic, angst, NC-17 in
alcuni capitoli.
DEDICHE unt
RINGRAZIAMENTI: alla
mitica Niane, che mi presta il locale “Iguana club” (*ç*) come ambientazione
per uno dei capitoli!
Senza di lei questa fic non
avrebbe potuto esistere!^^
(uhm…ora so chi devo
uccidere…ndHana)
altro immenso grazie alla
dolce Najka,che mi ha dato lo stimolo giusto per diventare una fic writer…
(altro cadavere che
cammina…hn…ndRu)
ovviamente non dimentico
Yukari, la tenera fanciulla che mi ha fatto appassionare alle fic commedia e
che scrive le uniche fic SD etero che leggerò mai…
Grazie!
E un bacio speciale ad Ise,
Lal, sys Lucy e sys Silene tutte mie coautrici…
A Saya che mi ha ispirato LA
MOTO…*ç*,
Alla sua ex moglie con cui
condivido la grande passione per Feel 100%…
A Seimei e al suo pestifero
fratello…
A Raphael, per il cui
ciomply mi sono sbizzarrita…
A Soffio d’argento,
dolcissima fanciulla…
A Yvae, per il suo sostegno
e affetto, nonché per le immy che ispirano sempre…*__*
Ad Eny,Auramasda, elfuccia, Micky N, Elyxyz, Eternity,
Reichan, Miky, Masha, Melly, Antares, Hymeko… insomma, a tutte coloro che mi
hanno sostenuto e commentato i miei lavori, dandomi la forza di andare avanti
anche se a volte il sonno prendeva il sopravvento…
Ovviamente grazie di cuore
anche a tutte coloro che mi hanno inconsapevolmente ispirato!
(Hana, hai ancora il numero
della banda di Tetsuo? Qua ci vuole una spedizione punitiva…ndRu)
A Leyla Mayfair per le sue
stupende tales che non vedo l’ora di leggere tutto d’un fiato fino alla fine…
E non so più…
Ah, certo, alla mia
kitsunina dolce che mi è sempre accanto e non si stufa di me! Grazie di volermi
bene!^^
Se ho dimenticato qualcuno,
chiedo venia, siete tutte (più Raphy) nel mio cuore!
Se scrivo è anche per voi!
Vi voglio bene, spero che vi
piaccia la mia prima fic in serie!
DISCLAIMERS: I personaggi sono di Takehiko Inoue, io
sono sempre la poveraccia senza un soldo bucato che ero quando ho acceso il pc,
anzi, ci ho pure sacrificato qualche ora di sonno…
NOTE 01: RuHanaRu forever! Ma adoro anche
Mituccio, Hisashi (che è di Yukari ^^)…e chi più ne ha più ne metta!
La storia
prende spunto da una serie di canzoni della cantante Syria, la storia verrà
accompagnata, sottolineata ed inframmezzata con le sue parole.
Spero vi
diano quanto hanno dato a me.
Per qualsiasi commento (
accio ) la mia mail è marty_rurulove@yahoo.it
!
NOTE 02: tra gli
asterischi i flash back, in corsivo il testo delle canzoni/poesie, i cambi di
POV sono segnalati...tutto come sempre insomma! Ah, dato che in ML non si vede
il corsivo (non ho mai avuto questo problema fino ad oggi, non utilizzando i
testi ç_ç) mi limiterò a piazzare le strofe solitarie in mezzo a righe
vuote…dovreste capire quali sono ^^
NOTE 03: questo è il primo di due capitoli basati su
canzoni “ospiti” (cioè non di Syria).
Questa è di Laura Pausini.
ARCHIVIO: se Ria o Erika o Benni (o
chi per loro) la vogliono...la
pubblichino pure! Mi faranno solo
felice!
Spero vi piaccia!
Un baci8 a
tutti!
Marty
UN PASSO INDIETRO: in questo spazio, metterò il riassunto
del capitolo precedente e le mie annotazioni.
Kaede confuso riguardo ai suoi sentimenti, è
andato a far visita al fratello.
Vederlo e parlargli lo hanno portato ad un
un’unica conclusione: ama Hanamichi.
Ne è innamorato sul serio.
E non vede l’ora di tornare a casa per
dirglielo e per ricominciare daccapo.
Purtroppo la linea disturbata non gli ha
permesso di avvertire il rosso del suo imminente ritorno, lasciando così il
nostro Tensai preoccupato e…solo in casa…
Nello scorso capitolo, un misterioso
individuo aveva bussato alla porta in piena notte.
E se si trattasse dello stesso che aveva
spiato lui e Kaede in palestra?
NOTIZIONA
DELL’ULTIM’ORA 01:
finalmente sono anch’io nello Ysal!!!!
Grazie Ria! Ti adoro!!!!
NOTIZIONA DELL’ULTIM’ORA 02:
MI SONO SPOSATA!!!
Eh, sì, ragazze e ragazzi…
Anch’io sono stata incastrata.
Volete sapere da chi?
^///^ da Akira…
NANI ?! O.O ndHana&Ru
Beh, che c’è? ^^
Ma non lo odiavi a morte? NdHanaRu
Beh…in realtà facevo finta (ed è inutile che lo venga a spiegare a voi questo, no?)…
Sai, non riuscivo a sopportare l’idea che fosse gay!
Lo volevo tutto per me!^^
E ora, grazie al fantastico sito http://www.gabe-e.com/marry il sogno è realtà!
Se vi collegate, cercandomi tra gli iscritti (Marty_Nova) troverete il nostro certificato di matrimonio (che risale a ieri) ^///^
Sono super-innamorè!
E proprio perché lo amo, in questa fic se la passerà piuttosto male, in modo che capisca che sono io l’unica per lui!
^^
-capitolo quarto-
- Succede
al cuore -
Kanagawa si risvegliò sotto un
cielo che sapeva di pioggia.
Non c’era ancora nessuno per le
strade, ma anche se ci fosse stato non sarebbe stato in grado di riconoscere il
ragazzo che camminava a testa china.
Sembrava immerso nei suoi pensieri, e i lunghi
capelli sciolti e scompigliati che gli ricadevano sul viso non solo erano molto
diversi dall’acconciatura che soleva portare, ma davano all’insieme un che di
disperato e infelice.
Sulle guance del moro non c’era
traccia del sorriso che lo illuminava sempre, e i grandi occhi blu erano cupi e
spenti, come se un grande dolore gli opprimesse il petto.
Con le mani affondate nelle ampie
tasche dei jeans scuri, rabbrividendo in maniche di camicia, Akira Sendoh si
fermò sul ponte specchiandosi nelle acque del fiume, mentre le prime gocce
iniziavano a cadere.
****************************
L’odore di terra bagnata raggiunse
le narici del rossino, che stava iniziando a svegliarsi.
Mosse il braccio lentamente,
sfiorando il cuscino accanto al suo…e lo ritirò immediatamente alzandosi di
scatto.
Il cuscino accanto al suo era
CALDO.
E guardandolo si accorse che c’era
anche l’impronta di una testa.
Il suo cervello iniziò a
connettere, richiamando i ricordi sfocati della notte appena passata.
Con un gemito sconvolto scostò la
coperta pregando che si fosse trattato solo di un sogno troppo realistico.
Ma non era così.
Le macchie rosse, che spiccavano
inquisitorie sul lenzuolo di cotone bianco, gli tolsero ogni speranza. Non
erano le sole macchie, comunque.
Quello che lo sconvolse di più,
paradossalmente, fu il profumo intenso che permeava la stanza, le lenzuola e la
sua pelle.
Reprimendo la nausea, spalancò
completamente le finestre della stanza e poi corse in bagno e s’infilò nella
doccia, aprendo l’acqua alla massima potenza , per poi strofinarsi la pelle
tanto vigorosamente da arrossarla.
Solo quando fu avvolto dal profumo
familiare del bagnoschiuma di Kaede iniziò a respirare di nuovo normalmente.
Rientrando in camera, mentre si
frizionava i capelli con un asciugamano, si accorse che anche quell’ambiente si
stava ossigenando. Lo sguardo gli cadde di nuovo sul letto e, lasciando cadere
l’asciugamano, si buttò a sedere su una poltrona massaggiandosi le tempie con
le dita.
Aveva un mal di testa terribile,
ma purtroppo sapeva bene che era stato più che lucido al momento opportuno.
Non c’erano scusanti.
Si era scopato Akira Sendoh.
*****************FLASHBACK pov Hana********************
Non credo ai miei occhi.
In piedi fuori dalla porta di
casa di Kaede, con un sorrisino nervoso molto diverso dal solito che ho
imparato ad associare a lui, c’è Akira Sendoh.
Sì, proprio lui, il malefico
porcospino, con un paio di jeans scuri scoloriti sulle ginocchia che gli stanno
così aderenti da non nascondere nessun dettaglio del suo corpo statuario.
La camicia bianca, sensualmente
sbottonata fino quasi a metà, lascia intravedere i suoi pettorali scolpiti e la
pelle chiara.
Al collo porta una sottile
catenina d’oro.
Oh kami sama quest’uomo è un
oltraggio al pudore!
Socchiude le labbra per dire
qualcosa…uhmm, chissà che sapore hanno…
Eh no!
Hanamichi frena!
Che diavolo ti piglia?
Calma i bollori, e senti cosa
vuole!
“Porcospino, come diavolo ti
salta in mente di venire a svegliare la gente in piena notte?
Cos’è, il gel ti ha mandato in
pappa il cervello?”
“E tu cosa ci fai a casa di
Rukawa?”
Ammutolisco immediatamente.
Mi ha fregato.
E ora che gli dico?
Lui è proprio l’ultimo a cui
andrei a raccontare qualcosa del nostro rapporto!
Ma sembra che non si aspettasse
una risposta, perché scuote la testa e, mostrandomi una bottiglia, continua “Devo
parlarti”.
Sono senza parole, ma lo lascio
entrare.
Si guarda intorno, con aria
curiosa.
Poi si siede sul divano e
inizia ad armeggiare con la bottiglia.
“Hai un cavatappi?” mi domanda.
Io faccio un salto in cucina,
recupero quello di Kaede e glielo porgo.
Mentre ritraggo la mano, Sendoh
mi afferra un polso e mi tira accanto a se.
Mi ritrovo seduto sul divano.
“Dai, fammi compagnia” sorride.
Beh, dopotutto bere mi è sempre
piaciuto, mi dico, e poi dopo i primi quattro bicchieri il suo sorriso non mi
sembra più così odioso.
Il capitano del Ryonan si
appoggia allo schienale del divano, e dà un nuovo sguardo alla casa.
“Bello, qui” mi dice con voce
impersonale.
“Non sapevo che Rukawa avesse
tanti soldi”.
“Nemmeno io” rispondo
soprappensiero.
Mi guarda sorpreso.
“Cos’è, porcospino, pensavi che
fossi una puttana che si fa sbattere da chi lo paga abbastanza?
Se proprio t’interessa saperlo,
sono IO quello che si sbatte la kitsune, mister “sono il migliore del mondo”,
quello col fan club che vuole sfondare nell’NBA…
Per ora l’unico che sfonda sono
io!”
Lo dico con fredda compiacenza.
Un calore piacevole s’irradia
dal mio stomaco, e mi sento molto più sciolto.
Così, quando Akira (ehi, da
quando è “Akira”?!) dice qualcosa, ci metto un attimo a realizzare che mi stava
facendo una domanda e per di più su Kaede.
“Potresti ripetere, Akira, ero
distratto”
Mi sembra che il suo sorriso si
sia allargato, ma non so perché…
Kuso!
L’ho chiamato per nome!
“Ti ho solo chiesto da quanto
tempo stai con Rukawa” scandisce senza scomporsi.
“Non è che stiamo proprio
insieme…” biascico.
Non posso mica dirgli che me lo
sbatto ogni tanto e via!
“Ma lo ami?”
Come fa ad essere così diretto?
In mezz’ora di chiacchierata ha
tirato fuori tutto quello che mi preoccupava!
Proprio per questo decido di
essere sincero.
In fondo, io l’alcool lo reggo
bene e quindi non ho problemi, ma lui se me lo lavoro a dovere domani non
ricorderà neppure di essere venuto qui.
“Non lo so”, rispondo.
“Il fatto è che io non sono mai
stato…innamorato, credo.
Non ho mai avuto una persona
con cui formare una coppia, e in più…beh, non avevo mai fatto sesso o baciato
nessuno prima di Kaede”.
Gli occhi di Akira brillano in
modo strano.
“Capisco” mi fa.
“Insomma, non hai metri di
paragone, è il primo sentimento che vivi e quindi non sai come chiamarlo…ho
ragione?”
Balzo in piedi.
Ma certo, è così!
“Sei un genio, Sendoh!
Davvero!”
Il rumore di vetri infranti che
giunge dal divano mi mette in allarme, e mi volto.
Nell’alzarmi, ho rovesciato
addosso al porcospino il mio bicchiere, che era quasi pieno, e ora la sua
camicia bianca è zuppa di vino rosso.
“Scusami, mi dispiace!
Sono maldestro…”cerco di
tamponare il danno con dei tovaglioli di carta, ma sembro peggiorare la
situazione.
Per fortuna Akira sembra sapere
come comportarsi, perché mi ferma e dice “Avete del borotalco in casa?”
Annuisco.
“Nel bagno di sopra”.
Mi sorride di nuovo.
“Non muoverti, torno subito” e
si allontana veloce in direzione delle scale.
Non posso fare a meno di
fermare lo sguardo sul suo sedere, fasciato da quei jeans che seguono ogni suo
movimento evidenziandone la rotondità perfetta…
Senza accorgermene ho la bocca
piena di saliva.
Deglutisco rumorosamente.
Si è molto meglio che
Più che a lui
Pensi a te
Mi do un pugno in testa, stile
gorilla punch.
Ma cosa diavolo mi viene in
mente?
Devo essere impazzito!
O forse ho solo bevuto troppo,
sì, dev’essere questo…
Strano, perché sono
lucidissimo…
Per distrarmi inizio a pensare
ai dubbi e alle incertezze in cui annaspavo fino a poche ore fa, ai tuoi
sguardi, alle tue parole, alle tue lacrime…
Questo basta e avanza per farmi
tornare con i piedi per terra.
Non voglio più vederti piangere
per causa mia.
Ti ho fatto soffrire già
troppo, e tu non lo meritavi.
Mi siedo di nuovo sul divano e
chiudo gli occhi.
Che casino di vita!
Non mi accorgerei che Sendoh è
rientrato in salotto se non sentissi la sua voce che vibra sensuale dicendo
“Spero non ti dispiaccia, ho lasciato la camicia ad asciugare fuori dalla
finestra”.
Il mio corpo si muove contro la
mia volontà, mentre il mio collo ruota lentamente fino a permettermi di vedere
che il porcospino è, sorprendentemente, NUDO.
Oddio, non nudo nudo, i
pantaloni li indossa ancora, ma i suoi pettorali muscolosi sono esposti al mio
sguardo famelico che non riesco a controllare.
Con uno sforzo sovrumano mi artiglio ai cuscini
e recupero l’autocontrollo, mentre torna a sedersi.
Cerco di dissimulare il mio nervosismo, e forse
ci riuscirei se non se ne uscisse all’improvviso con questa frase: “Sono qui
per darti la possibilità di fare un paragone”.
E non gli dica sì
Credo di essermi addormentato e di trovarmi in
una realtà alternativa..
CHE COSA HA DETTO QUESTO PAZZO?!
“Hai capito benissimo, Hanamichi” continua
imperterrito, come se non mi avesse appena offerto il suo sedere di marmo senza
battere ciglio.
“Ti ho visto con Rukawa, in palestra.
Passavo da quelle parti per caso.
Ma ho capito che non era amore quello che
scorreva tra voi.
E tu mi sei piaciuto.
Oh, sì, mi sei piaciuto tanto, Hanamichi.
Ti ho sognato, ti ho immaginato, ho cercato di
non pensarci e ho fallito.
Quindi mi sono detto ‘in fondo non ho nulla da
perdere’ ed eccomi qua.
Ti sto proponendo di fare del sesso con me,
senza implicazioni o compromessi.
Così io mi toglierò la curiosità, e tu capirai
se il sentimento che nutri verso Rukawa è amore o no.
Mi sembra un’offerta equa”.
Che lo sai soffrirei
Il mio cuore batte tanto forte
che ho paura di diventare sordo.
Mi ha spiazzato.
Certo, in un certo senso ha
ragione.
Non c’è altro modo per me di
sapere cosa provo.
Ma…
Io sono una persona sincera e
schietta, anche troppo.
Come riuscirei a fare una cosa
del genere a cuor leggero?
E potrei mai nasconderlo a
Kaede?
Soprattutto: me la sento?
Insomma, io ho avuto solo lui,
come amante, e per lui sono stato il primo…
Ma Sendoh?
La sua fama di latin lover lo
precede, so tutto delle sue conquiste e delle sue avventure, e sono
terrorizzato all’idea di non essere all’altezza.
Inoltre dovrò rivederlo, in
partita, nei tornei.
Sarei capace di comportarmi con
naturalezza?
Kuso, mi scoppia la testa!
Me la prendo tra le mani
mugolando.
Una mano si fa strada tra i
miei capelli, accarezzandoli piano, mentre una voce ora carezzevole come il
velluto mi invita a calmarmi ed ascoltarlo fino in fondo.
Sollevo la testa.
Mossa sbagliata.
Mi ritrovo a specchiarmi in due iridi color mare
in tempesta, rese cupe dalla passione che vi vedo bruciare.
Il suo cuore, la sua anima,
tutto quello che è Akira Sendoh scorre liberamente nei suoi occhi, il che quasi
mi spaventa.
Non sono abituato a uno sguardo
così espressivo.
È vero che quando siamo soli ti
lasci andare ed allenti un po’ la maschera di gelo che indossi normalmente,
ma…Sendoh è diverso.
Non ha paura di mostrarsi per
quello che è.
In questo momento mi sta
offrendo se stesso, e nonostante abbia paura che io lo rifiuti (anche la sua
paura è impressa in questo sguardo conturbante) lo fa senza riserve.
Ma la cosa che più mi sconvolge
è che in quegli occhi ci sono IO.
Nessun altro.
Nient’altro.
Solo IO.
Hanamichi Sakuragi.
L’idiota, il pasticcione, lo
sfigato.
Eppure uno dei ragazzi più
corteggiati di Kanagawa sta guardando me, e mi guarda come se fossi la cosa più
bella del mondo.
Con un dito mi accarezza una
guancia.
Siamo così vicini, basterebbe
davvero poco per iniziare qualcosa che, poi, non riuscirei a fermare.
E anche se qualcosa dentro di
me mi dice di lasciarmi andare con lui, qualcos’altro cerca disperatamente di
ricordarmi altri occhi di mare, altri sorrisi non ancora conquistati, altre
mani pallide…
I dubbi scompaiono nel momento in cui Akira
inizia a parlarmi.
“So come ti senti, Hanamichi,
forse non mi crederai, ma ti capisco.
Ogni volta che ho dovuto aprire
il mio cuore a qualcuno è stato un salto nel buio e questo mi atterriva.
Stasera non è stato diverso.
Pensi che sia stata una scelta
facile la mia, venendo qui a dirti tutto questo?
Pensi che non mi abbia neppure
sfiorato il dubbio di essere respinto, deriso o umiliato?
Il fatto che Rukawa abbia
scelto te la dice lunga su quello a cui tu puoi aspirare, e per quanto io
sappia di valere quanto e più di lui, parto già perdente ai tuoi occhi.
Ma ho deciso di rischiare.
E l’ho fatto perché ti voglio,
e non mi importa di quello che succederà domani o di quello che c’è nel tuo
cuore.
Voglio essere tuo, ne ho
bisogno, ma non ti forzerò.
Se non te la senti, capisco
benissimo, davvero, fai finta che non abbia detto nulla e quando sarò uscito da
quella porta questa notte verrà completamente cancellata.
Ma sappi questo: se non fai
chiarezza nei tuoi sentimenti, prima o poi i dubbi ti soverchieranno e allora
sarà la morte per il tuo cuore.
In fondo, è solo una notte!
Rukawa non saprà mai niente, te
lo garantisco.
Kami, quanto lo invidio, però…”
Le parole gli muoiono in gola
quando le sue dita percorrono il contorno della mia bocca.
Vedo nei suoi occhi mutevoli
accendersi una fiammella: è desiderio allo stato puro.
Lava bollente.
Fuoco liquido.
E io ho deciso di lasciarmi
bruciare.
Lentamente socchiudo le labbra ed accolgo le sue
dita all’interno.
La mia lingua ci gioca, mentre
nel mio sguardo arde lo stesso fuoco.
Lo fisso, senza parlare, mentre
mi sottraggo a quel gioco che io stesso ho iniziato.
Mi alzo e mi avvicino a passo
cadenzato al ragazzo che mi si è offerto spudoratamente, il cui petto si muove
rapido, a testimonianza di quanto il suo cuore stia correndo.
Infilo un ginocchio tra le sue
gambe, mentre mi sdraio su di lui.
I miei polpastrelli scivolano
sul suo collo, per poi accarezzargli il torace con tocchi fuggevoli che gli
affrettano la respirazione, e finalmente gli chiudo la bocca con la mia.
Sono come stordito dal profumo
di muschio e cannella che emana dalla sua pelle.
È così diverso alla fragranza
speziata di quella di Kaede…
No!
Kaede deve rimanere fuori da
questa casa, stanotte!
La mia lingua tocca la punta
della sua, per poi sfuggirgli, costringendolo a seguirmi mentre esploro tutto
l’anfratto profumato in cui mi addentro con curiosa aspettativa.
La sfida non vede vincitori.
Le sue braccia mi cingono i
fianchi e stanno iniziando febbrilmente a sfilarmi la maglietta dai pantaloni,
per toccare la mia pelle che non aspetta altro.
Sento l’eccitazione di Akira
premermi contro la gamba che ancora tengo fra le sue, e questo mi riporta quel
minimo di autocontrollo che mi ricorda del bicchiere rotto e della scomodità di
quel divano (su cui fra l’altro io e Kaede…basta!)
Mi stacco a malavoglia da lui
e, leccandogli il pomo d’adamo gli sussurro “Andiamo…di sopra?”
Un ansimo un po’ più forte
degli altri mi fa capire che è d’accordo, e così lo afferrò per un polso e me
lo tiro dietro, un po’ come ha fatto lui quando è arrivato.
Succede al cuore perché
Non ha parole più da te
Metto il
piede sul primo gradino e la corrente sceglie proprio questo momento per
saltare.
Mi
irrigidisco: ho sempre avuto paura del buio.
La mano
di Akira stringe la mia, intrecciando le nostre dita.
Questo
semplice contatto riaccende il ricordo di un altro contatto, più profondo, ma
ugualmente caldo, che ora non posso ignorare.
Eppure,
quella vocina che mi implorava di non fare quello che stavo per fare, si è come
affievolita.
Un
sorriso triste mi appare sul viso.
Anche il
mio cuore ha accettato quanto accadrà tra breve.
Anche il
mio cuore non riesce più a sopportare la solitudine in cui mi sta gettando
questo non-rapporto con Kaede.
Ho
bisogno di sicurezze, affetto, comprensione.
Tutte
cose che il volpino sembra non riuscire a concedere neppure a se stesso.
È vero,
io gli ho fatto del male, e non mi si può giustificare con la frustrazione
dovuta al suo modo di essere.
Sapevo
con che tipo di persona mi andavo ad impelagare, ciononostante ho preso una
decisione.
Ora non
posso lamentarmene.
L'amore muore se non lo fai
Un
fulmine squarcia l’oscurità che ci avvolgeva, seguito a breve da un tuono così
poderoso da far tremare la casa.
Io non
resisto e attiro Sendoh a me.
Ho
bisogno di essere rassicurato.
Vorrei
dire qualcosa, ma non ce n’è bisogno.
Mi
stringe e le sue mani tornano ad occuparsi della mia schiena, ormai quasi del
tutto scoperta.
“Prendimi
Hanamichi” sussurra con voce roca.
“Ti
voglio adesso”
Sento che
mi tira verso il basso: si è sdraiato sul pianerottolo.
Senza
accorgermene, infatti, siamo arrivati al piano di sopra.
Esito per
un istante: poi sento le sue dita superare l’elastico dei miei pantaloni per
cercare le mie natiche sode, su cui disegnano ghirigori con le unghie.
E allora
perdo il controllo, iniziando a baciarlo con foga e lasciando che il mio
istinto sia libero di agire.
La vocina,
ormai, non la sento più.
Succede al
cuore
Sometimes
Armeggio
con i bottoni dei jeans.
Sono
davvero troppo stretti questi pantaloni…
Ma se li
ha messi per sedurmi devo dire che hanno fatto un ottimo lavoro!
Separandomi
da lui per respirare, inizio a scendere lentamente lungo lo sterno, lasciando
una lunga scia di saliva e piccoli segni del mio passaggio.
Raggiungo
la cintura dei jeans, e mentre con le mani accarezzo l’interno coscia sotto la
cucitura, lecco lentamente la zip, e quel poco che già fuoriesce dalla
costrizione di stoffa rigida, godendo dei brividi che mi corrono per la spina
dorsale.
Akira
grida.
Questo
non fa che darmi nuovo impulso, e così con i denti abbasso la zip
per
liberare la sua erezione che ora si erge gloriosa di fronte a me.
Mi lecco
le labbra.
Ma sono
ancora vestito!
Così
afferro le mani del porcospino, ancorate saldamente al mio fondoschiena, e me
le porto sul petto facendole scivolare sensualmente sotto la maglietta.
L’invito
viene colto immediatamente, e tempo pochi secondi il mio torso nudo che inizia
ad imperlarsi di sudore brilla alla luce della luna.
Gli occhi
velati di piacere di Akira mi percorrono nuovamente, estasiati, mentre con un
dito mi percorre gli addominali inseguendo una goccia di sudore, che sugge poi
golosamente.
A questo
spettacolo, la mia eccitazione ruggisce: non posso più aspettare.
Mi calo
in un colpo solo boxer e pantaloni sdraiandomi completamente nudo su di lui, in
modo che i nostri membri eccitati si sfreghino provocando gemiti a ripetizione
da parte di entrambi.
Scendo
nuovamente verso il suo inguine, strusciando volutamente ogni parte del mio
corpo sulla punta della sua erezione.
Il
trattamento sembra piacergli, si inarca sempre di più verso di me.
Ma io mi
nego fino a raggiungere il suo ombelico, in cui tuffo la lingua per prepararlo
alla sensazione totalizzante che sta per provare.
Quando
decido di averlo eccitato abbastanza, scendo a lambire con le labbra la base
della sua erezione.
Succhio
piano, e con un polpastrello intanto ne stuzzico la punta già umida.
Non sento
neanche più i suoi gemiti, che crescono d’intensità fino ad annegarmi in essi
quando finalmente decido di prenderlo tutto.
È più
grande di quanto pensassi, così lubrificandolo con la mia saliva lo faccio
scivolare dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori dalla mia bocca
graffiandolo appena con i denti.
Akira mi
stringe convulsamente i capelli, gridando il mio nome e dimenandosi come in
trance.
Ma vuole
di più.
Inconsciamente
il suo corpo vuole di più.
Così
libera una delle sue mani per afferrare la mia, e portarsela alle labbra.
Mi
succhia le dita quasi con violenza, la sua saliva mi cola lungo il palmo, sono
eccitato come non mai.
Cerco di
fargli sentire questa eccitazione iniziando a pompare più velocemente, più
forte, più…disperatamente, questo è il termine più corretto.
E non mi
fermo finchè non sento le sue natiche contrarsi e un sapore nuovo, amaro e
salato, riversarmisi giù per la gola.
Mi piace.
Nel
frattempo sono tornato in possesso della mia mano, che avvicino con cautela
all’osso sacro di Akira, preparandolo per me.
Lo
distraggo toccando e baciando di nuovo il suo membro che si risveglia quasi
subito, e lo sento schiudersi per me.
Tutto il
mio corpo è teso fino allo spasimo, eppure esito.
Negli
occhi del ragazzo sotto di me si è accesa una nuova luce.
Panico.
**********************POV
Akira*********************
Ma poi mi
chiedo se
Faresti come me
O lo fai già da
Un po'
Hanamichi
si è fermato.
Sapevo che
se ne sarebbe accorto.
È che non
ce l’ho fatta, a non pensarti.
Sei stata
il mio grande amore.
Pensavo
che lo saresti stata per sempre.
Hiro…
Chissà se
anche tu cercheresti tra le braccia di qualcun altro quello che io non riesco
più a darti.
Magari
l’hai anche già trovato!
Magari
ogni volta che mi dici che vai in piscina, in realtà sei a casa di uno che non
sono io…
Stranamente,
sono geloso.
Mi sento
ridicolo, sdraiato sul pavimento di una casa estranea, dove uno che ho visto
forse tre volte mi ha appena fatto un pompino e sta per sverginare il mio
didietro, e io sono geloso dell’idea di te con un altro!
Ma per
favore…
E' troppo
tempo che
Di scuse non ce n'è
Da quanto
andiamo avanti così, eh, Hiro-chan?
Da quanto
abbiamo smesso di parlarci e di raccontarci cosa non va?
Non so.
Come non
so da quanto ho smesso di amarti.
Perché non
riesco a pensare di non averti amata mai.
E non
cerco di giustificarmi, sia chiaro.
Quello che
ti sto facendo è orribile, non lo meriti e io sono un mostro.
Ne sono
consapevole.
Eppure non
riesco a fermarmi.
Ho bisogno
di sentirmi vivo, di nuovo, dopo tanto tempo.
Ho bisogno
del calore bruciante del corpo di Hanamichi, ho bisogno del dolore che mi farà
provare, ho bisogno del piacere e della bolla di calma che ne nascerà.
Ho bisogno
di illudermi che sarò io il primo che sceglierà di amare.
Ma lo sai
tornerei da te
Che non mi cerchi
E non mi chiedi perché, perché
Ho gli occhi stanchi
Qualunque
cosa accada, però, tornerò a casa.
Decideremo
insieme del nostro futuro.
Anche se
tu ormai non ti preoccupi quando non torno, non mi chiedi spiegazioni del mio
silenzio.
Non ti
accorgi delle occhiaie che mi deturpano il viso, né del mio incarnato che si fa
sempre più pallido.
Ma
nonostante tutto, ti voglio bene, Hiro.
Sei stata
l’unica donna della mia vita.
E anche se
ora il nostro amore è finito, non ti cancellerò con un colpo di spugna, stanne
certa.
Vorrei
poterti restare accanto, condividere con te gli altri momenti belli che ti
aspettano ma anche quelli brutti che purtroppo non mancano mai.
Così non
riesco più a dirgli no
Non è
questo il momento né il luogo per simili elucubrazioni, comunque.
L’ho
cercata e l’ho voluta io, questa follia.
Vediamo di
portarla a termine.
Volevo
provare un’emozione vera, che mi facesse vibrare l’anima fino in fondo, non
come quella pallida eccitazione che mi provocava vedere le tue forme adagiate
nel nostro letto.
La bocca di Hanamichi sul mio collo mi crea
una cascata di brividi che mi intontiscono e confondono.
E quando affonda di colpo dentro di me, mi
sento spaccare in due.
Non solo nel corpo, ma anche e soprattutto nel
cuore.
Succede al
cuore perché
Un grande amore più non c'è
Qualcosa
muore, nel momento in cui con un gemito prolungato mi svuoto tra le sue mani
mentre il suo seme caldo m’inonda le viscere.
Sento
freddo, mi sembra di perdermi in un tunnel buio e polveroso.
Non riesco
più a respirare, ansimo spaventato fino a che, sorprendendomi, il mio rossino
risale fino al mio viso per baciarmi con passione.
L’ossigeno
ricomincia a correre nei miei polmoni, mentre il cuore riprende a pompare il
sangue.
Sono salvo.
Per ora.
*********************FINE
FLASH BACK****************************
E dopo
indietro non torni mai
Akira Sendoh si asciugò rabbiosamente la guancia.
Gli bruciava quanto accaduto, gli bruciava davvero.
Aveva cancellato tutta una vita, aveva distrutto la felicità dell’unica persona al mondo che l’avesse amato fino in fondo per quello che era, e tutto con un semplice battito di ciglia.
Magari se avesse deciso diversamente…
Ma era inutile tergiversare: sapeva che quello che corpo e cuore gli stavano gridando di nuovo da quando si era chiuso quella porta alle spalle era vero.
Tutto sarebbe stato diverso, adesso.
Scivolò a terra, in ginocchio, accanto al ponte.
Non aveva il coraggio di guardarsi negli occhi.
Non aveva il coraggio di immaginarsi altri occhi lucidi per causa sua.
************************************************
Oppure
forse sometimes
Quando mi
sono svegliato, lui non c’era.
Ricordo
confusamente che dopo averlo preso in braccio l’ho portato in camera, e non so
quante altre volte l’ho preso prima di addormentarmi sfinito.
Mi faccio
schifo.
Non faccio
che pensare agli occhi di Kaede.
Quello che è
successo con Sendoh stanotte, mi ha svegliato.
Non sono solo
attratto da lui: io lo amo.
Amo la sua
fredda apparenza, che serve solo per nascondere il suo lato fragile.
Amo le
lacrime che ha versato per me, dimostrandomi che sono importante per lui.
Amo il suo
coraggio indomito, e quella fierezza che non ha mai perso.
Amo la luce
che si accende nel suo sguardo quando s’incrocia con il mio.
Certo, Akira
è una persona più semplice, forse più simile a me, eppure con tutte le
sensazioni che mi ha fatto provare non è riuscito a toccarmi il cuore.
Kaede c’è
riuscito dal primo momento, ma quanto mi fosse entrato dentro l’ho capito solo
ora.
Kuso!
Non posso
perderlo, proprio ora che ho capito quanto tengo a lui!
Devo farlo
innamorare di me…
*********************************************
Si può
tradire senza mai
Volerlo fare
Hanamichi si alzò deciso e, dopo aver
recuperato lo straccio dal bagno, ripulì accuratamente ogni traccia del
rapporto consumatosi sul pavimento.
Poi, risciacquatolo, stese lo straccio ad
asciugare fuori dalla finestra, notando con sollievo che Akira aveva portato
via con se la camicia.
Lui non voleva tradire Kaede, si ripeté.
Doveva capire i suoi sentimenti, e senza
l’aiuto del porcospino malefico non ci sarebbe mai riuscito.
In fondo, com’era quel vecchio detto?, “Ciò
che ignori non può farti danno”…
Il suo volpino non avrebbe saputo nulla,
sarebbe rimasto un suo piccolo segreto.
Disfacendo il letto, si ritrovò addirittura a
canticchiare sereno.
Gli bastava lavare le lenzuola e dell’accaduto
non sarebbe rimasto più nulla.
Avrebbe potuto persino credere che fosse stato
tutto un sogno!
La camera da letto profumava di pulito, il
copriletto impregnato dell’acqua di colonia di Kaede (ce ne aveva rovesciata
un’intera bottiglia, la settimana prima) lo faceva sentire finalmente a casa.
Hanamichi sorrise mentre scendeva le scale con
la biancheria sporca sulle braccia.
Era come se si fosse chiusa alle sue spalle
una fase e stesse per aprirsene una nuova a pochi passi da lui.
L'amore
muore quando non lo fai
Ma intanto, quello che si aprì fu la porta dell’ingresso, lasciando entrare un Kaede col viso congestionato ed il respiro corto, come se avesse fatto una lunga corsa.
“Sono tornato, do’hao” ansimò il volpino appoggiandosi allo stipite per riprendere fiato.
“Devo parlarti di una cosa importante”.
Il tono era freddo come sempre, ma il fatto che il suo koi cercasse di celargli il suo sguardo incuriosì Hanamichi, che giungendo nel pianerottolo rispose “Anch’io devo parlarti”.
“Allora vieni” lo invitò Kaede afferrandogli un polso e tirandolo delicatamente verso il salotto.
Era la prima volta che ce lo portava volontariamente.
Questo scaldò il cuore del rossino, che si ritrovò a immaginare come sarebbe stato fare davvero l’amore con il ragazzo che amava.
Stava per dimenticarsi di quello che aveva sotto il braccio, ma gli sovvenne improvvisamente e così piantò i piedi costringendo Kaede a fermarsi di botto.
“Che c’è?” chiese quest’ultimo sorpreso.
“Io…devo mettere in lavatrice le lenzuola” rispose Hana muovendosi verso il bagno.
“Aspetta un momento…ma non le avevo cambiate prima di partire?”
La frase del volpino lo gelò sul posto.
“Ma no, ti sbagli” disse evasivo, ma il moretto gli strappò il fagotto dalle mani.
“Lo puoi fare dopo, su, non è urgente!
Quello che devo dirti è più importante!”
“E invece ti dico che devo farlo adesso!
Ho messo tutto in ordine e quindi aspetta cinque minuti, faccio partire il lavaggio e ti raggiungo” rispose turbato riappropriandosi del corpo del reato…
Senza accorgersi che un angolo si era impigliato nella zip della felpa di Kaede.
Succede al
cuore sometimes
Tirò.
E il fagotto si aprì, sparpagliando sul pavimento le lenzuola, macchiate di sangue e sperma, mentre il profumo di Sendoh si liberava pungente nell’aria.
*************************POV Hana***********************
Chiunque può
giurare sul fatto che della stoffa che cade non fa rumore.
Era quello
che credevo anch’io.
Ma quel
giorno ho sentito distintamente qualcosa infrangersi.
Solo in
seguito ho capito che si trattava del cuore di Kaede.
Sometimes
* OWARI *
^_^
O.O
^________________________^
O.O
MA COSA TI SEI FUMATA, SI PUO’ SAPERE?!
Ma niente,
sapete come la penso no?
Sofferenza
psicologica…
Dolore
profondo…
Oh, non può
esserci l’alba senza passare prima per la notte…*_*
Ormai ce la siamo giocata…
Hn…
Ma
tranquilli, c’è sempre il prossimo capitolo no?
^^
Sì, ma tanto qualcosa mi dice che la situazione non farà altro che peggiorare …
-.-
In effetti
^_^
Ma ricorda:
dopo la pioggia c’è sempre il sereno!
-.-
risparmiaci questa filosofia spicciola da cioccolatini di seconda categoria…
si vede
che stare col porcospino ti ha proprio rovinata!
Oooooooooooh…Akira…come
sei figo…*ç*…
Beh,
almeno adesso la smetterete di usarlo per farvi ingelosire a vicenda, no?
Dato che
sapete quanto Marty possa essere gelosa e vendicativa…ndYvae^_^
Beh, allora
appuntamento al prossimo capitolo, “Lasciami parlare”!
Baci baci!
Marty