Today is Ria Day...buon compleanno Ria!!!

 

NOTE: Dato che lo stress degli esami avanza, sono andata a cercare un

po' di tranquillità nei miei ricordi°_°… Hana e Ru non ne sono molto

felici^^''''''…-.- neank'io, sta ficci è oscena -.-…





Le Memorie della sabbia

di Tesla


 

Hanamichi guarda a destra, guarda a sinistra, e lì intorno non vede

altro che bambini. Bambini, decine, decine di bambini. Tutti intorno

a loro, sparpagliati a gruppi sulla spiaggia di Kanagawa, e si

rincorrono, si tirano acqua e palle di gomma, alzano castelli di

sabbia armati di paletta e secchiello. Non verranno su dei bei

castelli, Hana lo sa per esperienza: lì la sabbia è troppo

grossolana e ghiaiosa per risultare abbastanza compatta. Questo ai

bambini non sembra importare. Non costruiscono quei castelli per

andarvi ad abitare. Costruiscono quei castelli per divertirsi, e

sembrano farlo, e anche tanto.

Hanamichi li invidia, lì, sebbene non abbia neanche una decina

d'anni più di alcuni, si sente vecchio. Troppo grande, troppo

adulto, la spiaggia è il regno della fantasia e delle illusioni, e

allora lui cosa ci fa ancora lì?

Spera di divertirsi come tutti gli altri, o almeno questa era la sua

speranza, prima che Kaede non si spalmasse di abbronzante e

affondasse il viso in un cuscino di vestiti improvvisati. Non sa se

dorme o no, ancora non se la sente di chiamarlo. Osserva il mare, e

la risacca piena che si imbianca di schiuma sul bagnasciuga, onde che

vengono e sembrano non andarsene mai, assorbite dalla terra, dal

cielo, dall'aria, dai corpi accaldati dei bimbi che ridono.

Viene e va, il mare.

Viene e va, sempre.

Una bambina strilla poco distante da loro; quando Hanamichi scatta a

guardarla, la vede china su un mucchietto di sabbia bagnata e informe

che doveva essere una costruzione. Sakuragi fa per alzarsi, per

andarla ad aiutare, ma due bambine lo precedono, le si siedono

accanto con paletta e diverse formine colorate.

Si rilassa, un po' deluso.

Non è più il tempo di giocare, si ripete. Non più.

Si sdraia sull'asciugamano, gli occhi sotto l'ombra dell'ombrellone,

le mani sullo stomaco.

Non è più il suo tempo, ma una volta lo era.

- Sai una cosa, Kitsune?- tenta Hanamichi, e rimane sorpreso

dal 'Hn' di esortazione di Kaede.

Ah-Haaaaa! Ma allora fa solo finta di dormire… be', insomma…

…più o meno…

- Sai che io odiavo andare al mare?

- Do'aho, perché siamo venuti qui se lo odi?- ringhia comatoso

Rukawa accanto a lui.

- Ho detto ODIAVO, stupida Volpe, non ODIO.

- Hn…

- Comunque lo odiavo veramente da bambino, mi facevano mettere

sempre i costumi smessi dei cugini e dei figli delle amiche di mamma,

ed erano cose orrende, veramente. Non so perché certi costumi per

bambini facciano così schifo, a volte mi stupisco ancora. E poi non è

che avessimo bisogno di quei costumi, i soldi li avevamo…

- Hn…

- Penso ce li regalassero perché ero il più piccolo di tutti, e

quella roba ancora mi entrava… Volpe mi ascolti?

- Hn.

Hanamichi si gratta il naso e si trattiene dal dare un cazzotto al

deficiente lì accanto. Meglio non arrabbiarsi, nella furia del

momento potrebbe arraffare un marmocchio e usarlo come arma

contundente, e non è esattamente ciò che vuole. Si rimette comodo e

continua a raccontare.

- Ah, poi c'era una bambina…

- Lo sapevo.

- Zitta, Volpe, sempre a pensare male! Dicevo, c'era questa

bimba, avrà avuto…non so… due anni credo. era la più piccola della

spiaggia, e ce la spupazzavamo tutti.

- Hn.

- Geloso, Kae?

- Hn.

- Amo le sicurezze affettive che mi dai.

- Hn.

Hanamichi scuote la testa divertito.

- Giocavamo tutti insieme, e ovunque andavamo, ce la portavamo

sempre appresso.

- Voi chi?- borbotta Ru.

- Noi… io e l'armata.

- Hn…

- Sì, come dici tu, Kaede… Fatto sta che ormai è cresciuta e

manco ci saluta più. Insomma, giocavamo, mangiavamo, nuotavamo sempre

insieme, e ora siamo estranei. Ha un che di deprimente!

- …

- Ho smesso di odiare il mare quando non venivo più con i miei,

ma con Yohei e gli altri. Eravamo il terrore della spiaggia! Guarda

lo vedi quello scoglio lì?- dice indicandone uno davanti a sé; quando

Kaede non accenna a guardarlo, continua a battergli la mano sulla

spalla finchè Ru non alza la testa, guarda lo scoglio, grugnisce e

torna a vegetare.

Hanamichi sorride soddisfatto.

- Là ci tuffavamo in continuazione, era magnifico! Ti sei mai

tuffato da lì, Volpe?

- No.

- Non sai cosa ti perdi, credimi!

- Hn.

- Dico davvero! Facevamo a gara di tuffi! E poi quella volta…

ah, bellissimo! Stavamo per decidere chi doveva tuffarsi per primo,

quando abbiamo visto galleggiare a tipo due metri di distanza un

enorme pezzo di cacca!

- Do'aho, che schifo!!!- esclama disgustato Kaede.

- Ti giuro!!! Quanto sarà stato, così?- cerca di ricordarsi,

allontanando gli indici delle mani di una trentina di centimetri.

Non fa caso al grugnito di Ru.

- C'era questo coso immenso che navigava verso di noi, e Yohei,

Okusu e Noma si sono tuffati subito per evitarlo. Poi si è buttato

Takamiya, e ha schizzato talmente tanta acqua che ha lanciato il

pezzo di cacca addosso al vecchietto!

Hanamichi scoppia a ridere e commenta:

- Bellissimo!

- Do'aho, se questo è il tuo concetto di bellissimo, evita di

usarlo riferito a me… - borbotta schifato Kaede. Hanamichi ridacchia.

- Ti ho mai detto delle nostre gare a chi riscaldava di più

l'acqua con la pipì? In pratica…

- NON VOGLIO SAPERLO!

- Uhm, uhm, comprendo… Allora vediamo, che altro è successo?

Ah, vabbè, ci sono state tute le notti passate a dormire in spiaggia,

senza coperte nè asciugamani, con solo lo stomaco di un tuo amico

come cuscino. Non sai quante volte ci siamo risvegliati con la febbre!

- …

- Poi ci sono state le giocate a carte. Sinceramente non ho mai

capito perché appena decidevamo di farci una partitina, si alzava il

vento e dovevamo andare a recuperare l'ombrellone o il cappellino

volato via in testa a qualcuno. Pensavano lo facessimo apposta a

tirar loro la roba in testa! Come quella signora… hai presente il

giochino di lanciare di taglio una pietra e vedere quanti salti fa

sul pelo dell'acqua? Be', un pomeriggio eravamo io e Yohei, prendo

una pietra, la tiro… solo che devo averla lasciata troppo tardi,

perché invece di finire in acqua è finita in testa a una signora,

proprio qui, sulla fronte.

Kaede non apre gli occhi, ma si mette le mani in testa e scuote il

capo rassegnato, ed è già un commento da sé.

- Ehi Kitsune, guarda che non l'ho fatta mica apposta!

- Lo so, è per questo che mi preoccupo…

- Ah, ah, ah, spiritoso! Ne approfitti perché ci sono i bambini

e non posso pestarti, ma il Tensai non si fa irritare da una stupida

Volpe come te.

- …

Hanamichi rimane qualche istante in silenzio. Quando Ru sta per

sprofondare nuovamente nel sonno, la voce di Sakuragi lo riporta alla

realtà.

- Sai che avevamo una ciambella enorme?

- Sarà stato contento Takamiya…

- No, deficiente, intendo una ciambella di gomma. In realtà

all'inizio era un canotto intero, ma poi si è sfondato, ed è rimasto

solo l'esterno. Era arancione e rosso, con le scritte blu, me lo

ricordo ancora; penso dovremmo ancora averlo, da qualche parte in

cantina…

- Hn.

- Sì, sì, non mi sbaglio, sarà lì. Noi ci giocavamo in

continuazione, anzi, devo dire che quel canotto ha avuto più successo

col didietro sfondato che …

Kaede si schiaffa le mani sulla bocca e scoppia a ridere. Hanamichi

lo guarda confuso.

- Che hai, Kits?

- Niente, stavo per dire una cosa non adatta alle orecchie dei

bambini…

Hanamichi lo guarda perplesso.

- In che senso?

- Qualcosa che ha a che fare col DIDIETRO e con lo SFONDATO, ma

non preoccuparti, te lo spiego meglio dopo a casa…

- Ma…

- Continua la storia.

- Oh, be'… un giorno stavamo giocando con la nostra

ciambellona, e ad un tratto spuntano dei ragazzini più grandi, e ce

lo volevano prendere.

- Hn.

- E allora non immaginerai mai cos'è successo!- esclama

Hanamichi, e scoppia a ridere ripensandoci.

- Testata?- tenta fiacco il Volpino.

- No, molto MEGLIO! Alle loro spalle emerge il padre di

Takamiya… cavoli, era immenso! Hai presente quando appare il Nautilus

la prima volta nella 'Leggenda degli uomini straordinari'? Ecco,

uguale! Avrà impiegato tipo un minuto per uscire tutto, ed era

ENORME; ha coperto l'orizzonte! Dovresti vedere come sono scappati,

bellissimo!!!

- …

- Non fare quella faccia, sai che intendo!

- …

- Come non detto, ti ignoro… Vediamo, che altro facevamo?

Ci riflette pochi attimi e poi esclama con occhi brillanti:

- Ah, sì, inseguivamo i granchi!

- Stimolante- commenta sarcastico Kaede.

- Tu ci scherzi, ma era affascinante! Ce n'è una vera colonia

lì, nello scoglio dei tuffi, ed è tutto un buchi e sporgenze, e

quando stavi in acqua e non sapevi che fare, era perfetto! Potevi

anche fare il tifo per il tuo granchio preferito durante le gare di

velocità…

- Tra granchi?

- Sì!!!

- …

- Ma se non l'hai mai fatto, che ne sai?! i granchietti sono

adorabili, mica come… Kaede, che tu sappia, i mucci sono velenosi?

- I che?

- I mucci, le vacchette di mare. Sono tipo spugne piatte,

viscide e nere, si attaccano su alcuni scogli sott'acqua… ce le hai

presente?

- No.

- Oh… io non sono ancora riuscito a capire se sparano veleno o

no. È quello che dicevamo sempre, ma non ho mai capito se era un o

scherzo, e mi scordo sempre di controllare. Una volta ho avuto una

brutta esperienza con un muccio. Per un'estate abbiamo preso a

frequentare un altro gruppo di bambini, e uno di loro aveva una barca

e ci ha portati… suo padre, intendo…. Ad un'altra spiaggetta, dove il

mare era più calmo. Al ritorno erano saliti tutti, tranne io e un

altro, Eiji. Io ero attaccato alla scaletta, quando vedo una macchia

nera sotto di me: immergo la testa e vedo che è un muccio! Ero già

salito quasi del tutto, quando sento Eiji che mi strappa via dalla

scaletta, mi butta a mare e sale lui. non sono morto, per cui

immagino non ci fosse veleno, ed ero troppo terrorizzato per dire

nulla… però mi sono rifiutato di rivedere Eiji e qualunque altro di

quei bambini. Mi sono sentito tradito nel profondo. Anche se era

solo una stupidaggine… però… STRAPPARMI in quel modo via dalla

scaletta, quando ero già salito… mi ha ferito. Ho capito che non

potevo fidarmi, e sinceramente non voglio stare con gente di cui non

mi fido, e che non ha fiducia in me.

- Fai bene- dice asciutto Kaede, e già il fatto che non abbia

aggiunto commenti ironici gli fa capire che ha intuito che ,

nonostante l'idiozia della cosa, non deve essere stato per niente un

momento piacevole.

- Ehi, Kae,io ho fame. Ti va un gelato?

- Hn.

- Ghiacciolo al limone?

- Hn.

- Ok, vado!

***

Sono entrambi seduti, ora, a guardare il mare con le sue onde,

ghiacciolo al limone per Kaede Rukawa, cornetto maxi gusto con

nocciole e cioccolata per Hanamichi Sakuragi. Tra un boccone e

l'altro, Hana domanda curioso:

- E tu ne hai, di ricordi sulla spiaggia?

Kaede fissa il suo ghiacciolo, leccando là dove si è sciolto, e

guarda il mare. si scosta la frangia dagli occhi.

- Pochi, due o tre, credo, e neanche così fenomenali.

- Non venivi spesso a mare?

Kaede scuote la testa.

- No, è che…- si ferma, una mano posata sul ginocchio piegato,

gli occhi socchiusi per il riverbero del sole. Cerca le parole per

spiegare.- È che credo siano veramente molto poche le esperienze

divertenti che puoi fare con i genitori.

- Oh, non c'erano ragazzi della tua età?

Kaede guarda storto Hanamichi, come a voler dire: " devo proprio

parlare?", ma lo sguardo da cucciolo incuriosito è troppo per lui.

Sbuffa.

- No, c'erano, ma non ci andavo d'accordo.

' Che eufemismo'.

Sono passati diversi anni, ma ricorda perfettamente come era andata a

finire. Lo trattavano male perché non la pensava come loro, perché

criticava… ma solo perché erano nello stesso gruppo doveva stare in

silenzio senza dire le proprie opinioni?

Sì, a quanto pare.

Nel giro di poche ore si era ritrovato isolato da tutti… e le parole

di suo padre, quando si era accorto della cosa: " Lasciali perdere,

Kaede, non fargli vedere che soffri. Anzi, ridi! Mostragli che anche

senza di loro sei capace di divertirti, e anche tantissimo!!". E così

lui aveva fatto, giocando con i suoi genitori a racchettoni,

costruendo castelli di sabbia o schizzando con acqua gelida la mamma

asciutta sull'asciugamano.

Dopo un paio di sere, aveva trovato una lettera indirizzata a lui

sullo zerbino.

" Caro Kaede,

perdonaci se ti abbiamo trattato male, siamo degli scemi e anche dei

deficienti.

Torna nostro amico, per favore.

Ci vediamo domani a mare?"

Aveva ripreso a frequentarli, ma era stata l'ultima estate.

- Come mai non c'andavi d'accordo? - domanda curioso Hana.

- Non facevano altro che baciarsi , strusciarsi e girare per

strada. Non è esattamente il mio sogno.

- Oh… non avrai …

- No, non ho fatto, do'aho, tranquillo.

- Oh, bene. Be', allora, dai, raccontami, questi due o tre

ricordi con i tuoi.

- Hn…

- Dai, per favore! Non mi hai mai raccontato nulla, sono

curioso! Per favore! Dai, Volpe, su!!

Kaede sbuffa per la seconda volta, arrendendosi.

- Hn… una vota eravamo in barca, e ho visto una cosa che

galleggiava. Era un pesce.

Si zittisce. Hana inarca le sopracciglia esasperato.

- E poi?

- E poi cosa, do'aho? Era un pesce e ce lo siamo mangiato.

- Tutto qui?

- Senti, ti avevo detto che erano cavolate…

- No, no, non è per questo! Racconta con più particolari.

Rukawa lo guarda male, molto, molto male. Hana sospira e affonda i

denti nel suo cornetto.

- Ok, ok, come non detto… E gli altri?

- Hn… c'è stata la mia prima uscita a caccia con mio padre. Ho

visto un polipo e lo abbiamo preso.

- E…?

- Si può sapere che diavolo pretendi, do'aho?!?- sbotta seccato

Ru.

- Voglio sapere come ti sei sentito, ecco cosa! Da come li

descrivi sembrano cazzate, ma dai tuoi occhi si capisce che devono

essere stati meravigliosi, almeno per te! voglio sapere cos'hai

provato.

- E cosa devo provare? Era un polipo e ce lo siamo mangiato!

- Eh, ma come ti sentivi?

- Hn?

- Come ti sentivi? Alla tua prima uscita becchi un polipo, e

cosa hai provato?

- …

- Eri felice? Triste? Orgoglioso?

Kaede sbotta:

- Ero felice, ok?

- Oooh, questo volevo sapere, i sentimenti del mio amore…

- Idiota.

- …Ora continua pure.

Ru scuote la testa senza speranza e prosegue.

- Una volta, prima di entrare in acqua, ho detto a mia madre: "

vado a pescare".

- E…?

- E ho trovato appena immerso 1000 yen.

- Mortacci tua che culo!

- Hn…

- E poi?

- Poi ho detto: " Vado di nuovo a pescare", e mi sono immerso.

Altra banconota da 1000 yen.

- Kitsune, il tuo deretano nel trovare soldi in acqua è pari

solo a quello che ti assiste quando centri il canestro!- esclama

sconvolto Hanamichi.

- Quello si chiama talento, do'aho!

Hana fa per rispondere acido, quando una manina si frappone tra i

loro visi: è una bimba piccola, con i codini, i braccioli, un

costumino rosa e un sorriso dolcissimo. Prende la mano di Sakuragi e

vi appoggia un sassolino grigio; poi prende quella di Kae e vi lascia

un'alga verde. Senza dire una parola, si tuffa in acqua e nuota via

sculettando.

Kaede osserva l'alga che ha in mano con sguardo truce.

- Questa non si mangia- commenta disgustato.

- Stupida Volpe, chissà lei cosa ci vedeva.

- Hn?

- Sì, insomma… per i bambini è diverso il modo di vedere le

cose, chissà cos'ha visto in questo sasso e in quell'alga. Se non

fossero belli per lei, non li avrebbe raccolti.

- Hn.

- Kae, parlo sul serio! Guarda!- dice, e afferra una manciata

di sassi, e glieli mostra. - Questi per te cosa sono?

- Sassi?

- Esatto, sassi, ma lo sono solo per noi due. Secondo te,

questo cos'è?- chiede, e gli fa vedere una pietra bianca e liscia.

- Una pietra?

- Sempre per noi due. Magari per quella bambina è un pezzo di

formaggio, o una perla.

- Troppo sole…

- DAI, piantala, sono serio! Da piccoli con Yohei e gli altri

giocavamo sempre ai naufraghi, e la nostra isola deserta era lo

scoglio dei granchi.

Kaede lancia un'occhiata all'enorme scoglio davanti a lui, ricolmo

sopra e ai lati di marmocchi starnazzanti.

- C'era così tanta gente?- chiede.

Hana fa spallucce.

- Boh, forse. Non è che ci importasse molto se c'erano altre

persone. Quando un bambino si diverte, non considera altri che i suoi

compagni di gioco. Potevo anche sbattere contro un adulto e chiedere

scusa, sarei rimasto comunque un NAUFRAGO. Nella mia realtà mentale,

quell'adulto lì non c'era.

- E i sassi?

- Oh, i sassi… i sassi erano le nostre scorte di cibo. Non

facevamo altro che tuffarci dallo scoglio, prendere pietre

sott'acqua, posarle sullo scoglio e rituffarci. Ogni pietra era un

qualcosa da mangiare, non so: banane, carne, pesce, acqua… poi pian

piano che le mangiavamo, le ributtavamo in mare. Lo so che detto così

può sembrare stupido e ridicolo… ma il fatto è che PER NOI non lo

era. Era vero. Era un gioco, certo, ma niente ci impediva di essere

naufraghi… o alieni… o tutto quello che la forma di una roccia o di

un sasso suggeriva alla nostra fantasia.

Hana sorride.

- Se poi c'era la scusa per tuffarsi, ancora meglio. Quando

c'erano le onde alte e ti buttavi dallo scoglio, con un po' di

fortuna ti ritrovavi addosso alla gente IN SPIAGGIA!!! Dieci metri

sott'acqua, bellissimo!

Kaede fissa lo scoglio dei granchi pensoso, poi sussurra:

- Sai, Hana, io non mi sono mai tuffato. Mai.

Hanamichi lo guarda sconvolto.

- CHECCOSA? Non ti sei mai tuff…-. Si interrompe. Buttarsi già

dagli scogli sono cose che fai con gli amici, non con i genitori. È

una cosa per ragazzi, non per adulti. Hanamichi guarda il suo ragazzo

e sorride.

- Dai, andiamo!

- Dove?

- A tuffarci, no?

- Do'aho!

- Che c'è, stupida Volpe, hai paura?

Kaede scatta in piedi, con un sorriso di sfida sulle labbra.

- Ti straccerò, Hana. Non basteranno pezzi di cacca

galleggianti per salvarti.

Corrono in acqua, digrignando i tempi alla differenza di temperatura

tra esterno e interno; poi, poche bracciate e salgono sullo scoglio.

Sakuragi ha familiarità con quella roccia, conosce bene dove trovare

gli appigli. Ariva per primo, e rimane ad osservare con aria

trionfante Rukawa che avanza più lentamente. Lo sente borbottare

riguardo allo sfondare qualcosa. Hana inizia ad avere il sospetto

che non sia riferito ad un canotto. È un grosso, grosso sospetto.

Quando Ru lo raggiunge, sorride ed esclama:

- Guarda come si fa, baka kitsune!

Si posiziona sull'orlo roccioso, spalanca le braccia e urla:

- SONO UN GENIOOOOOOO!!!

Kaede gli molla una piccola spintarella tra le scapole, e Sakuragi

precipita giù.

- Tsk!- è l'unico commento di Kaede, prima di seguire in acqua

il suo ragazzo.

Hanamichi riemerge schizzando acqua. Quando intravede Kaede accanto a

lui, gli si getta contro, con una gran voglia di strozzarlo.

- Stupida Volpe!!! Per colpa tua ho dato una panzata assurda!

Tu… Kae, stai bene?- domanda calmandosi di botto.

Rukawa continua a strofinarsi gli occhi.

- Bruciano -dice solo.

- Oh…

Kaede prova a socchiudere le palpebre, e Hana intravede appena uno

spicchio di cornea arrossata lucida di lacrime, prima che si serri di

nuovo.

Sente il Rossino immergersi davanti a lui, sente la sabbia intorno ai

suoi piedi smuoversi e vorticare nell'acqua calda. Hanamichi ritorna

in superficie. Socchiudendo gli occhi, Kae vede che Hana ha tra le

mani delle pietre, ne osserva alcune, ne scarta altre. Ne prende una

tra le dita.

- Guarda che bella questa, guarda che… no, fa schifo!

La getta via.

Alla fine ne sceglie una piccola, color mattone con le striature

bianche.

- Tieni, Kitsune, so che sei perso senza di lei.

Ru osserva la pietra.

- Cos'è?

- È la tua palla da basket, no?- sorride Hana, come se la cosa

fosse ovvia.

Kaede sorride a sua volta. Un secondo dopo, lo afferra per la nuca e

se lo attira contro, le labbra a pochi millimetri, le narici

impregnate di salsedine.

- Doa'ho… -mormora sensuale ad un Hanamichi tremante e col

fiatone.

Poi, si blocca.

L'acqua.

- Stavi pisciando, prima? l'acqua mi sembrava molto più calda…

Un ridacchiare vetusto, alle loro spalle. Si girano: c'è una comitiva

di vecchietti, in costume intero e con quell'aria soddisfatta che

solo uno svuotamento di vescica riesce a creare.

' Il sospetto era giusto' pensa disgustato Kaede. ' E visto che

l'acqua è calda da quando Hana si è immerso per la seconda volta…'

Hana…

…immerso…

…nella…

Sia Hana che Ru arrivano alla soluzione contemporaneamente.

(E lo stava per baciare!!!!)

Hana ghigna, lui non ha più nulla da perdere.

- Azzardati ad avvicinarti…- lo minaccia truce Ru, ma Sakuragi

non lo ascolta. Attacca a schizzare acqua sul suo amore, scoppiando

a ridere, ridere felice, perché forse l'importante non è cosa ci sia

veramente in quell'acqua, ma che ci siano LORO.

L'importante… è come si sentono loro.

Hana è felice.

Quando Kae prende a schizzarlo a sua volta, sa anche che il suo

amore lo è, mente ridono come scemi, sotto il sole d'agosto e i

riflessi di un mare che profuma di ricordi.

 

Fine

 

DEDICHE: Ria, Ria, augurissimi di buon compleanno!!! è la tua

festa!!!! Molla il pc, esci col tuo fidanzato, stupra un bel paio di

fanciulli arrapanti, divertiti, sorridi e fai tutto ciò che urla il

tuo cuore. ti voglio bene, sensei, e ti auguro di passare una vita

magnifica!!!!!! Un bacione immenso, e grazie di

esistere^*******^!!!!!!!

 


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