Raiting: AU, fantasy, Nc17 sempre ^^ e X in questo capitolo
Disclaimer:Non siamo ancora riuscite a convincere il sensei a regalarceli,
comunque ce li ha prestati ed ha detto di usarli come vogliamo *_____*
NON E' VEROOOOOO!!NdInoue
Cavolo Nat non lo abbiamo legato bene!NdSaku
Vabbè rimediamo subito... ^__^ NdNat_che_prende_corda_e_bevaglio
Note: Allora.... questa 'cosa' è nata durante il nostro incontro per il
Romics.... Ehi.... è____é piantatela di pensare quello che io penso voi stiate
pensando, non è stato un danno quest'incontro >___< anzi è una benedizione,
infatti da lì è nato anche il nostro sitozzo ^___^ ma forse voi non la vedete
nello stesso modo ^^;;;; cattivi ç____ç
Note2: E' scritta in prima persona, non mettiamo i POV ma si capisce chi parla,
non preoccupatevi ^^
Dediche: Alla mia cuginetta Saya un bacione grandissimo per il suo compleanno
^@^ NdNat Buon compleanno nipo!!! Spero ti piaccia ^*^ NdSaku

tra ******* cambio di POV (si possono trovare il POV dei personaggi e del
narratore)

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LEGEND
by NATSUME&SAKUYA

Capitolo 5: La scoperta

Tendo i muscoli della braccia, cercando di liberarmi da queste catene, sono pronto anche a slogarmi un polso, o a spezzarmelo del tutto pur di fuggire da questa stanza, dalle sue mani che vagano sul mio torace in dolci carezze graffianti; dalla sua bocca e i suoi denti, che lasciano solo devastazione al loro passaggio... Mi tendo come un arco quando sento le sue dita frugarmi, strappandomi un gemito di sorpresa e dolore per la rudezza del gesto...
La sua risata bassa e roca mi colpisce il timpano, il suo volto proprio accanto al mio, le sue chiome corvine che si mescolano con le ciocche rosse dei miei capelli... chiudo gli occhi e cerco di estraniarmi, ma lui me lo impedisce...
"No, no, Hanamichi - pronuncia il mio nome gustando ogni sillaba con cattiveria - devi guardare e sentire tutto, se no non mi diverto"
La sua voce di bambino viziato mi penetra nel cervello, senza dargli ascolto continuo a tenere gli occhi...
"Ahhhhh!!!!!"
Li spalanco di scatto e, voltando il volto, osservo la spalla sinistra dove la carne lacerata dai suoi denti spicca tra il sangue che ne esce.... mi giro e lo guardo spaventato.... il suo sguardo folle mi trapassa l'anima in cerca delle mie paure nascoste, i denti scintillano sinistramente in quella caricatura di sorriso che gli deturpa il bel viso dove un rivolo carminio scivola oltre le labbra, verso il mento...
Poi la sua bocca si avventa sulla mia, facendomi assaggiare il mio sapore ferroso.... le lingue si toccano, duellano, mischiando le nostre salive.... la mia in cerca di una fuga, la sua mi invade conquistando tutto lo ciò che vuole, troppo pressante per farle resistenza alcuna...
Un gemito esce dalle mie labbra martoriate, quando lo sento giocare con il marchio ancora fresco che mi ha lasciato addosso; ci passa sopra i polpastrelli senza curarsi della carne viva dove miriadi di piccole, fastidiose, doloranti, vesciche hanno lasciato il segno... lacrime escono dai miei occhi quando lo sento spostarsi verso il basso, insinuando quelle dita affusolate, con malagrazia, dentro di me... le muove su e giù, mentre nell'altro palmo tiene la mia virilità dolorosamente eretta e stretta nella sua morsa ferrea... Il mio corpo è attraversato da scariche elettriche che mi fanno inarcare sotto il suo e contorcere dal dolore che mi procura gratuitamente.
Continuando ad uscire ed entrare da me, si abbassa sino al mio membro; la punta sparisce tra le sue labbra... sento i suoi denti giocare con la mia erezione e piccoli morsi percorrerla dolorosamente, poi si solleva, piano, facendola uscire centimetro dopo centimetro dalla sua bocca... mi guarda sorridendo lievemente, prima di avventarsi sul mio addome mordendo la pelle pallida dal troppo tempo passato in una cella buia... affondando dentro al mio ombellico, graffiando con le unghie la carne che tocca... risale lungo i muscoli, lasciando una scia di saliva brillante sotto i raggi lunari che penetrano questa oscurità; con la coda dell'occhio lo osservo raccogliere il sangue che imbratta il petto, la ferita sulla spalla pulsa dolorosamente... vi affonda un dito, un urlo si propaga dalle mie corde vocali, subito soffocato nella sua bocca pressante e, come se non bastasse, con l'altra mano tocca il marchio... un'altro suono stridulo che si perde al suo interno...
Gli zaffiri, spalancati, sono fissi su di me, non si perdono una sola espressione del mio viso... il suo sembra risplendere di gioia malvagia... si stacca da me e sogghigna.... si allontana dal mio corpo, si mette seduto sul bordo del letto e si guarda in giro... sorride e poi si alza, avvicinandosi al tavolino tra le due alte finestre... con lo sguardo seguo ogni suo movimento, mi da le spalle, lo vedo trafficare per un po'... una luce tremula prende vita... si gira e mi osserva con un ghigno stampato sulla bella faccia...
Tremo, gli occhi fissi sulla fiamma tremula della candela che tiene in mano.... si avvicina lentamente, mi incatena sul letto come una preda impaurita davanti al cacciatore, senza scampo.. i miei movimenti più disarticolati... le catene che tintinnano... la mia disperazione... senza scampo...
Risale sul letto, seduto sulle mie gambe che si muovono cerdando di scacciarlo, la fiamma piegata... la cera che cola e si infrange sul mio stomaco... gemo... il calore che cresce sulla zona colpita... dolore... una scia verso l'ombellico, si ferma esitante alla sua altezza e la osserva cadere all'interno... gli occhi pieni di lacrime, guardo il tutto cercando di estraniarmi, ma lui me lo impedisce, rapito dai suoi movimenti eleganti... la candela continua la sua corsa verso il basso, tra i peli del pube... tremo... la sua mano che accarezza il mio membro, poi repentina scopre la cappella e un dolore atroce mi invade, mi inarco sotto il suo corpo e lui ride, ride, ride.... un suono che copre tutti i rumori, rimbomba tra queste pareti, nel mio cervello..... mi faccio piccolo sotto la sua follia... mi guarda, i suoi occhi incatenano i miei...
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!"
Squarcio la notte con l'ennesimo urlo; lo guardo sconcertato abbassarsi a leccare il punto esatto in cui ha spento la fiamma... l'odore di carne bruciata si espande, si fonde a quello rilasciato dal marchio, un segno scuro grande quanto un bottone fa bella mostra di se sul mio stomaco; le sue mani scivolano oltre il bordo, la candela cade sul pavimento di marmo nero con un piccolo tonfo... la mia attenzione viene ricatturata dalla sua testa che si muove sul mio torace, osservo le ciocche corvine avvicinarsi, sfiorare la mia pelle in una carezza sensuale, il loro profumo inebriante... come quello della sua pelle...
Sento le sue labbra su uno dei miei capezzoli, lo circondano, lo succhiano... poi i suoi denti vi si serrano contro e stringono la presa, mentre l'altra aureola bruna viene torta dalle sue dita, gemo e mi inarco... sembra che io non riesca a fare altro... alza il volto e mi specchio nei suoi zaffiri stellati, la sua mano sale e mi sfiora il viso con dolcezza, raccoglie le lacrime che scorrono sulle guancia ormai incontrollate... i suoi occhi si concentrano sulle mie labbra martoriate, si abbassa e le sugge con delicatezza... quasi con riguardo, poi mi bacia di nuovo, sento le sue gambe scivolare lungo le mie, finchè si ritrova disteso sopra di me, i nostri sessi in contatto, lo sento gemere, staccarsi, le braccia ai lati della mia testa si tendono e lui si solleva, le sue lunghe gambe diafane si spostano tra le mie, si siede sui talloni e continua a guardarmi... nei suoi occhi posso scorgere qualcosa di simile alla tenerezza mentre mi allarga le gambe per sistemarsi meglio, la punta della sua virilità mi sfiora tra i glutei, le piega verso di me, la catena tintinna... deve aver fatto qualche diavoleria, prima era più corta, le poggia sulle sue spalle... una scintilla... e la tenerezza sparisce dal suo sguardo mentre affonda in me con sadico piacere, una spinta decisa, portata con violenza, che mi squarcia, mi invade sino in fondo; mi tendo sotto di lui, la bocca spalancata da cui non esce alcun suono, le pupille dilatate, la vista confusa... un dolore che si propaga lungo tutti i centri nervosi... il mondo si ferma un istante e poi riprende a muoversi velocemente, in un turbine di colori scuri, tetri, nei contorni sfocati di un incubo, mentre lui affonda in me con furore, violenza... il mio corpo scosso dai singhiozzi che si muove sotto di lui, con lui e la sua voce che mi penetra l'anima dilaniandola mentre gode della sofferenza che mi procura ...
"Sei mio, la mia 'puttanella' personale"
Il mio cuore in frantumi e la sua risata sadica che ne sovrasta il rumore...

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Rido... rido così forte che potrebbero sentirmi fin nelle prigioni, rido così sadicamente che chiunque avrebbe paura di me adesso.
Chiunque, il prescelto compreso... Nememno lui può sfuggirmi... e adesso è completamente mio, sulla sua carne il marchio del mio nome, e nel suo corpo il mio seme, così che nessuno potrà mai più prortamelo via... mi sono preso il suo orgoglio, mi sono preso la sua verginità e presto mi prenderò la sua anima... nel vero senso della parola.
Mi divertitò a piegare la sua forza e quando sarà al limite, quando sarà sull'orlo del baratro, quando gli sarà impossibile uscire dalla più nera disperazione, solo allora mi prenderò quello per cui è stato portato qui, in quel momento i mie poteri si completeranno e io sarò il padrone assoluto di tutto... non potrà mai fermarmi nessuno... il prescelto fa solo parte di una profezia senza senso.
Ardono le sue membra, ma di dolore e sconfitta... e forse anche di odio certo. Arde il mio corpo, di desiderio appena appagato eppure non ancora sazio, arde di passione e arde di soddisfazione... posso concedere a quella profezia almeno questo... come avevo immaginato fin dall'inizio il prescelto mi appartiene e io sono il dominatore del mondo.
Esco dal suo corpo con malagrazia, e lui geme nuovamente di dolore.
Il suo corpo è segnato dal sudore e dal sangue, ma non di sperma... non è venuto, poco male... avrò molto tempo per imporgli di divertirsi alemno quanto m sono divertito io.
Mi rivesto in fretta, ho molte cose da fare, i miei esperimenti devono procederee adesso ho davvero molto sonno... dormire... che cosa stupida!! Peccato che bisogna farlo...
Mi avvicino al letto e cpn un gesto secco del polso faccio sparire le catene. Ishuoi occhi pieni di terrore elacrime si chiudono, si serrano come per impedirmi di entrare nella sua anima.. peccato che quella sia già sotto il mio assoluto e completo dominio.
Sorrido cinicamente e poso un bacio su questi capelli di fiamma.
"Potrei volerti durante la notte... manderò qualcuno a... sistemarti..." lo dico ironico, con una punta di puro piacere nella mia voce.
Lacerare e strapapre le sue carni. entra in lui e renderlo mio... ah!... che dolce prospettiva...
Si rannicchia su se stesso e mette la testa tra le braccia per difendersi.
"Bene Hanamichi... dormi bene... essere la mia puttanella ti porterà via molte energie... La prossima volta dovrai... essere più partecipe..."
Rido mentre un singhiozzo scappa dalle sue labbra e intravedo una lacrima rotolare fuori dagli occhi, chiusi, lontano dal viso piegato e cadere sulle lenzuola.
Lo guardo con soddisfazione un'ultima volta e poi esco, dico Aagi e Uozumi che hanno la serata 'libera' e che mandassero Haruko a sitemare il prescelto, lo voglio pulito e profumato in qualsiasi momento... casomai mi svegliassi nel cuore della notta con un languorino...
Mi allontano lungo i corridoi e raggiungo la mia stanza e mentre mi corci tra le lenzula riporto alle labbra il sapore del suo dolore e della sua sconfitta e così facendo lascio che il sonno prenda il sopravvento.

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La ragazza camminava lungo i corridoi seguata da suo fratello, una delel guardie che facevano il palo davanti alla stanza del prescelto.
Eppure doveva ancora capire cosa avesse quello stupido ragazzo con quegli assurdi capelli rossi per piacere così tanto al suo signore. Aveva un fisico prestante certo, ma era così... così.. scialbo, ecco come!! E poi... come poteva preferire il loro sovrano un ragazzo ad un'avvenente (BLEAHHH!! Aiutoooo!!! Ma cosa mi tocca scrivere?? ç___ç ndSaku) e provocante ragazza come lei?
Di certo una donna aveva molte più... 'qualità' di un uomo... queste cose Haruko proprio non riusciva a capirle!! (Perchè c'è qualcosa che capisce? -.- ndSaku)
Fece depositare al fratello Takenori la tinozza con l'acqua e tutto il resto in terra, e si fece lasciare sola.
Doveva affrontare quello stupido di un prescelto da sola. Gli era stato detto che il suo corpo non era belle condizoni di sopportare un bel bagno caldo, così si era fatta reimpire da una delle servette una tinozza di acqua tiepida e aveva portato pezzuole e spugne per pulirlo e poi lo avrebbe cosparso dei profumi che più paicevano al suo signore.
Si sistemò la gonna e riavviò i capelli, si stampò il solito sorriso ebete in faccia e fece per bussare.
Poi però pensò che se fosse entrata come un raggio di sole ad illuminare la misera vita di quello squallido ragazzo, allora lui le sarebbe stato eternamente grato e così avrebbe potuto annoverare anche lui tre le sue numerose conquiste (.... no comment -.- ndSaku).
Aprì piano la porta e sbirciò al suo interno ma quello che vide la lasciò basita, facendole spalancare la bocca per lo stupore. Si cotrinse a ricacciare indietro l'urlo che le stava per sfuggire dalle labbra. Quello... quello che vedeva non poteva essere vero...
Lui era morto.. lo sapevano tutti... eppure... quelle mosse gentili, quel tocco dolce, ma soprattutto quella luce blu... solo lui era in grado di srpigionare il suo potere emettendo una luce di una tale intensa, forza e purezza. Lei non lo aveva mai visto usare la sua magia, certo, ma ne aveva sentito parlare spesso e volentieri dal padre del suo signore.
Voleva forse dire che èresto il suo signore e padrone avrebbe potuto scompaire?
NO, non poteva permetterlo... Cercò di farleva su stessa per non osserva quel corpo così aggrazziato e perfetto, cerco di ricordare che era un'altra la persona che amava.
Richiuse la porta cercando di fare meno rumore possibile e poi cominciò a correre. Fece pochi metrie si ricordò della tinozza.
Non poteva lasciarla lì, lui avrebbe capito che qualcuno lo aveva visto e allora sarebbe stata la fine. avrebbe trovato un modo per difendersi e per il suo signore non sarebbe stato facile sconfiggerlo.
Tornò indietro e sempre cercando di non fare ruomore si allontanò di nuovo, avrebbe assolto dopo ai suoi compiti col prescelto per non destare sospetti. Ora doveva trovare qualcuno che potesse aiutarla. Il suo signore sarebbe stato fiero di lei.. e Haruko aveva già in mente la ricompensa migliore per questo suo servigio.

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Mi fermo un istante e guardo verso la porta... Mi sembra di aver sentito un rumore, ma devo essermi sbagliato...s e qualcuno mi avesse visto...
Ma non mi importa... Ho promesso a Hiro che lo avrei ucciso... Ho promesso a questo angelo di nome Hanamichi che lo avrei salvato.
Potrebbe essere la persona più abietta del mondo, potrebbe essere proprio come l'essere che lo ha catturatto, eppure io... non lo conosco, ho sentito solo poche parole e qualche lamento dalla sua voce, eppure io... io lo amo...
Quando mi sono reso conto di quello che era successo...
Sono arrivato qui di corsa, incurante di tutti i pericoli, senza proccuparmi di chi mi avrebbe potuto vedere, di come avrei spiegato le lacrime che segnavamo il mio volto se qualcuno mi avesse incontrato lungo la strada che mi portava qui da lui.
Hanamichi... oh Hanamichi io... avevo giurato che non ti avrebbe fatto altro male e invece...
Ricaccio indietro le lacrime,a desso non ho tempo èer piangere. Sono lacrime di dolre per quello che hai dovuto sopportare e lacrime di amrezza disprezzo per me stesso, per quello che non sono riuscito a fare per te.
La luce blu che esce dalla mie mani quando uso il mio potere illumina praticamente tutto il suo corpo.
Le ferite che ha questa volta... Passo più volte sulla coscia dove macchie di sangue coprono le vesciche che si sono formate. In questo modo sarà come se fosse stato fatto un mese fa, non gli farà più male...
Certo.. il dolore fisico saprirà, ma.. ma quello che c'è nel suo cuore?
La vedo e la sento.Una massa nera di odio e rancore opprimono la sua anima candida eppure rassa come il fuoco.
Vuole farlo morire dentro, solo allora proptrà prendersi ciò che relamente brama. Ma io DEVO reagire, devo fare qualcosa... ma come posso?
Non si è accorto di me quando sono entrato, è un sonno così profondo il suo... sembra quasi innaturale, ma deve essere la reazione a tutto quello che è successo.
Sfioro con le dita la K incrociata da due rose. Mi sento morire... no, non devo cedere, devo essere forte. Mi chino su di lui e poggio le labbra su questo marchio infame. Troverò il modo per cancellarlo per sempre... te lo giuro Hanamichi... e ti giuro che questa volta riuscirò a mantenere le mie parole...
La tunica mi ingombra, non riesco a muovermi come vorrei, la tolgo e resto in pantaloni. Il mio amore... no, purtroppo non è mio... Hanamichi è ancora nudo... Mi stendo su di lui e lo accarezzo piano, per curare queste bruciature di cera, per sanare i tagli lasciati dalle catene troppo strette, per curare ogni più piccolo ematoma.
Scendo verso il ventre mi blocco immediatamente.
Mi accorgo solo ora del sangue che c'è sulle lenzuola, mischiate alle tracce di sperma. Continua a perdere sangue... Cazzo non è possibile! E' una bestia, non un essere umano!
Esito prima di poggiare le mani sui suoi glutei sodi, ma poi penso che lo sto facendo solo per curarlo.... se lui si svegliasse adesso... penserebbe forse che sono alal strega di quel mostro?
E come dargli torto? Provo ribrezzo per me stesso, perchè mentre lo curo vorrei che fosse sveglio, che le mie carezze fossero tali e non semplici tocchi dettati solo dalla necessità di usare i miei poteri, adesso io... io vorrei fare l'amore con Hanamichi.
Serro le labbra fino a farle diventare bianche con uno sforzo sovrumano cerco di non eccitarmi, non posso e non devo... io non sono come lui!!!
Sono riuscito a sitemarlo nel centro del letto così da avere maggiore spazio in cui muovermi e lui non ha fatto neppure una smorfia di disappunto.
Adesso arriva la parte più difficile, adesso devo esercitare tutto il mio autocontrollo.
Cerco di fargli stendere le gambe e ci riesco senza che lui opponga la minima resistenza. Lo osservo attenatamente. Il petto muscoloso, le braccia forti, il ventre piatto, le gambe lunghe, i glutei sodi e... ok... devo stare calmo e rilassato... in fondo... è qualcosa che ho anche io no?
Guardo verso il basso e con orrore scopro che il mio autocontrllo fa più che schifo visto che la mia erezione è evidentissima.
Impreco tra me e me contro le stupide reazioni del corpo umano e cerco di avvicinarmi a lui con la massima disinvoltura.
Devo curarlo... devo curarlo.. devo curarlo... devo curarlo...
Le mie mani si posano delicatamente sul suo membro e solo ora gli scappa un lamento, proprio come è successo non appena il mio potere è passato per la prima volta sul marchio.
Rabbrividisco al pensiero di quello che il prescelto deve aver subito per colpa della mia incapacità e per un istante dimentico che sono qui, a torso nudo, eccitato come non mai, col prescelto completamente nudo e così dannatamente eccitante davanti a me.
So che potrebbe sembrare ben altro, ma... non è colpa mia se quello stronzo gli ha spento una candela sul ventre e tutta la cera è finita ben più in basso!!!
Ok, mi sono sfogato a sufficenza, respiro a fondo, chiudo gli occhi e mi calmo. Quando li riapro sono freddi e concentrati.
Libero il mio potere da entrambe le mani e in men che non si dica il prescelto è curato e nuovo di zecca...
Ma chi voglio prendere in giro?
Questa finta calma, questa ironia gratuita, tutto questo non serve a niente. Le sue ferite sono nell'animo, lo so. Quello che lo opprime è dentro, sul cuore, lo sta pervedendo, si sta insinuando al suo interno e sta intaccando la sua forza.
Mi stendo accanto a lui, come ho fatto l'altra volta, lo cingo con le braccia e lo stringo un po'... e poi... il mio cuore si ferma.
"Speravo venissi..."
La sua voce è un sussurro, le sue braccia si stringono al suo stesso petto così da poggiare sul mio.
"Tu..."
"Ero sveglio..."
"Non guardarmi..."
"Perché?"
"Non capiresti...."
"Ma tu... mi hai salvato..."
Un tremito nella sua voce e un brivido lungo il mio corpo.
"Ti ho solo curato..."
"Perché lo hai fatto?"
Già... perché?
Perchè ti amo dal primo istante in cui ti ho visto, perché so che tu salverai il mondo, ma per me sei solo un angelo che deve essere salvato, perché i tuoi occhi mi sono entrati dentro e mi hanno incatenato a te... questo vorrei dire.
"Perché... non posso permettergli di fart... far soffrire gli altri..."
"Parli di Rukawa? E' così che si chiama, vero?"
Un altro brivido.
Kaede Rukawa... questo nome... da quanto non lo pronuncio... Eppure quella K è un segno inconfutabile del suo nome... Kaede...
"Sì... parlo di lui..." ringrazio il sangue che mi scorre nelle vene che sa essere freddo come il ghiaccio quando serve.
"Come ti chiami?"
Già...come mi chiamo? A volte temo di non saperlo più nemeno io...
"Non posso dirtelo... non capiresti..."
"Mi stai dando dello stupido?? Guarda che stai parlando con il Tensai..."
Cerca di spostarsi, di guardarmi ma è troppo debole e lòe mie braccia non devono stringersi nemmeno troppo per tenerlo fermo.
"smettila do'hao!"
Cazzo!!! Perché l'ho chiamato così??? E adesso come mi giustifico???
Lo sento irrigidirsi e cominciare a tremare... è colpa mia... sono io a farlo tremare così... temo di essere io il vero mostro, non 'lui'...
"Hanamichi... calmati... è dificile da spiegare, ma..."
"C... come fai a saperlo?"
"So molte altre cose... Come il tuo nome... Hanamichi Sakuragi... vero? Tua sorella si chiama Saya... siete gemelli... mentre il tuo amico si chiama Akira Sendo..."
"Tu... come fa a sapere di loro?? Come stanno?? Dove sono ora?"
E adesso come faccio a dirglielo?
"Stanno bene..." mi dispiace mentirti, ma devo...
"Perché sei qui?"
"Te l'ho detto... non posso permettergli di far soffrire le persone..."
"No, sento che non è solo per questo... Lo sento qui..."
Anche se guardo di fronte a me e quello che vedo è il muro, sento la sua mano poggiarsi sul suo cuore e poi sul mio... ha gli occhi chiusi, lo posso percepire... possibile che si fidi di me a tal punto?
"Non posso dirtelo..."
"Me lo dirai?"
"Spero di sì..."
"Hai gli occhi blu vero?"
I miei occhi... li ha visti la scorsa volta... possibile che se li ricordi?
"Sì".
"Sono molto... belli... e intensi..."
Il mio cuore salta un battito alla sua voce flebile, imbarazzata quasi... mi sta facendo un complimento... solo per il suono della sua voce so che potrei impazzire... e ne sarei felice...
Vorrei sentire questa voce calda sussurrare e urlare il mio nome in preda alla passione più travolgente... voglio vedere i suoi occhi spacchisarsi nei miei ardenti di desiderio e amore...
Peccato che non potrò mai avere niente di tutto ciò.
"Grazie... anche i tuoi... sono caldi... avvolgenti... profondi..."
Una sua mano si sposta e si poggia sul mio petto mentre l'alta si sposta timidamente dietro la mia schiena.
Mi... mi sta abbracciando? Sto sognando nella mia prigione... è questa l'unica risposta... sono immerso nel sonno, mentre fingo come sempre... mentre vivo la mia esistenza fittizia... e questo non è altro che uno stupido tentativo della mia mente per cercare di fuggire, di essere libera...
Non fa niente anche se è un sogno... fingerò che non lo siua e vivrò nel ricordo di questo sogno.
Lo stringo piuù forte e sento la sua mano accarezzare timidamente la mia schiena.
"Perché mi abbracci?"
"Non lo capisci?"
"No..." dice timidamente, quasi fosse una colpa la sua... Ma come potresti capire se io stesso non mi capisco?
"Perché.... perché..."
"Non puoi dirmelo?"
"No, non posso... oppure lui ti distruggerebbe..."
Sussulta e io non posso fare altro che stringerlo più forte e depositargli un bacio sui capelli.
"Lo sta già facendo..."
"No, gli servi vivo... deve piegare la tua anima per impossessersene.. non permetterglielo, reagisci... fagli vedere che sei più forte di lui, che nessuno è più forte di te... scatena il fuoco che ti arde dentro e distruggilo!"
"Tu lo odi?"
Sorrido... odiarlo...
"No... ho smesso di odiarlo da tanto tempo.... adesso provo solo pietà per lui..."
"Ma come puoi? Quel... quel.... verme strisciante... prova piacere nel far soffrire gli altri e nel torturarli... tu... non sai... non sai quello che mi ha fatto..."
La voce gli si fa un sussurro... come vorrei non saperlo... ma lo so... eccome se lo so...
"Lo so quello che ti ha fatto...."
Per un istante la mai voce si fa più dura e luisi irrigidisce, sembra quasi voler scapare da qui... da me... dalle mie braccia... ma io non posso... non voglio permetterglielo!
"Sta calmo... pagherà prima di tutto per quello... e poi per tutto il resto... "
"Non so nemmeno chi sei..."
"Non posso dirtelo..."
"Lo so... la tua voce... non l'ho mai sentita..."
"Sei sicuro?" gli dico leggermente divertito... ma lui che ne può sapere di come stanno realmente le le cose?
"Sì... po.. posso chiederti una cosa?"
"Tutto quello che vuoi..."
"Ri... rimarresti qui con me finchè non mi addormento?"
Come faccio a descrivere quello che sento adesso?
Ho il cuore che esplode di felicità... ho persino le lacrime agli occhi... la sua dolcezza mi annienta, il suo candore mi stordisce e la fiducia incondizionata che mi da mi lascia senza fiato.
Si può amare qualcuno conosciuto da così poco tempo? Si può sperare di vivere solo per due occhi nocciola quando si da che non si può far altro che morire per salvarli dalla disperazione, si può pensare di distruggere il mondo solo per rendere felice qualcuno che non potrà mai guardarti in viso?
Sì, ora so che è possibile.
"Certo... ora però dormi Hana..."
"Po... posso baciarti?"
Il cuore mi si è fermato e io sono morto... sì... non c'è altra spiegazione...
Lo scosto leggermente e gli metto una mano sugli occhi che lui tiene sempre chiusi.
"Non è che non mi fidi di te, ma..."
"Va bene anche così..."
Dolce è la sua voce, come dolci sono le sue labbra mentre sfiorano le mie in un bacio casto, come dolci sono le sue carezze sulla mia schiena, come è dolce il sapore della sua bocca che ora lui stesso mi sta offrendo incondizionatamente, schiudendo le labbra per permettere alle nostre lingue di incontrarsi di nuovo.
E questa volta non è un bacio rubato, non è solo il sogno di uno sciocco innamorato, è vero, è puro ed è sincero. Come lui, come Hanamichi.
Ci stacchiamo ansanti e per un istante ho paura che lui apra gli occhi e mi guardi, ma non lo fa. Rimane così, a pochi millimetri da me, con gli occhi chiusi, le labbra semi aperte e gonfie per il bacio e io non posso far altro che guardalo estasiato e completamente rapito.
Lo accarezzo piano su una guancia, ho quasi paura a toccarlo, ma lui piega il viso poggiandolo sulle mie dita e un nuovo tremito mi percorre il corpo e il cuore.
"Le tue mani... sono... belle..."
"..." Non so che dire, sono in sua completa balia.
"Se... se fossero state le tua mani... io..."
Un'incertezza nella sua voce, un brivido di paura al ricordo della violenza subita e una lacrima, seguita da molte altre, che solca il suo viso.
Mi avvicino e gli prende il viso tra le mani, leccando vie queste perle salate che rigano le sue guancie ancora arrosate e così morbide.
"Ssh... sta calmo... io... ti salverò te lo prometto..."
"G... grazie..."
Mi ringrazi, ma se solo sapessi... In un attimo tutto si fa scuro davanti ai miei occhi,e sento il cuore pesante, sento che sta per scoppiare.. e probabilmente è quello che accadrà, perché è ciò che merito, la giusta punizione per le mie colpe.
Ma non ora, non adesso. Stringo più forte Hananamichi e tutto sembra scomparire, tutto sembra rischiararsi, il buio scompare e una calda e avvolgente luce viola mi rischiara e mi parvade.. viola... rosso e blu...
Voglio restare così per sempre, voglio che il tempo si fermi e che niente possa più toccare il mio amore e portarmi via questo misero brandello di felicità, conquistata con tanta fatica e destinata a durare meno di niente.
Sento il respiro di Hanamichi farsi lento e regolare, le sue braccia rilassarsi. Si è addormentato finbalmente e io vorrei poter dormi qui, accanto a lui, vegliare sul suo sonno e potermi svegliare col suo profumo nelle narici.
Esco da queste braccia, lui mugola una protesta a fior di labbra rannicchiandosi su se stesso. Lo guardo ancora per un po' accarezzando con dolcezza questa chioma rossa e poi deposito un casto bacio sulle sue labbra morbide.
Mi alzo e me ne vado, ma il mio cuore è ancora lì, su quel letto, che batte, soffre, gioisce e grida solo per lui, per Hanamichi.

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La ragazza camminava svelta lungo i corridoi di pietra, correva quasi. Doveva trovarlo, doveva cercarlo e dirgli come stavano le cose.
Non poteva andare dal suo signore... certo l'avrebbe ricompensata e lodata, ma adesso che c'era quella persona in giro non era prudente, tutti erano in pericolo se luji poteva girare liberamente per il castello. TRremava al solo pensiero di quello che il suo signore gli avrebbe potuto fare, ma del resto, era la giusta punizione... nonostante quel corpo così perfetto...
Scosse con forza la testa, non doveva lasciarsi ingannare dagli occhi... quell'esere era malvagio, o meglio... non lo era... e per questo il suo signore lo aveva relegato in una prigione senza sbarre, assoggettandolo al suo volere... e adesso era un suo fedele servitore.... ma allora perchè girava liberamente per il castello quando si sapeva che il prescelto doveva essere toccato solo da Rukawa?
Rabbrividì di orrore al pensiero di quelle mani candide, dalle lunghe dita affusolate che si posavano su quella pelle indegna... ma ora non doveva pensarci, doveva far presto!!
Uscì dal castello e camminò nell'immenso parco fino al limitare della foresta proibita, si guardò con circospezione e bussò alla porta della piccola capanna semi-nascosta dalla vegetazione.
Una voce bassa borbottò qualcosa e un uomo venen infine ad aprire.
Non era molto alto, ma nonostante la non più givane età conservava un fisico asciutto.
L'uomo guardo la babb... ehm... Haruko da capo a piedi e mentre lei gli faceva un profondo inchino in segno di saluto e rispetto, le rivolse la parola.
"Chi sei?"
"Mi chiamo Haruko Akagi signore, sono una delle ancelle del signor Rukawa..."
L'uomo fece un leggero sussulto, si gurdò attorno e fece entrare la ragzza nella capanna prendendola per un braccio.
La casa era piccola, ma non mancava certo di comodità del resto era ben noto che quell'uomo si fosse rirtirato lì di sua spontanea volontà, per effettuare le sue ricerche in santa pace, lontano dai clamori che esse avrebbero suscitato, sopratutto data la segretezza delel sue ricerche.
"Ti manda il tuo signore?"
"No, egli non sa che sono qui..."
"Mh... e allora perché sei venuta da me?"
"Beh... vedete... io... devo riferirvi qualche cho ho visto oggi..."
L'uomo si sedette e riprese a sorseggiare dalla tazza dalla quale stava bevendo.
"Così sei venuta qui di tua spontanea volontà... bene... tu sai chi sono?"
"Certo mio signore..."
Haruko era con la testa china in segno di rispetto, sapeva di dover essere rispettosa e servizievole con quell'uomo (una lecchina insomma... -.- NdSaku) la sua influenza era nota a tutti, anche se in pochi sapevano quale fosse il motivo... e lei era una di quei pochi...
Sua madre aveva avuto una relazione con uno dei consiglieri del passato sovrano.. e da quella era nata lei... non lo sapeva nessuno, tutti credevano fosse una figlia leggittima... ma non lo era...
Era cresciuta vicina al suo vero padre come ancella e lui le aveva raccontato tutto... anche lui aspettava con ansia che le ricerche dell'uomo che adesso lei aveva di fronte finissero.
"Cosa vuoi da me?"
"Solo informarvi di una cosa... un prigioniero si è liberato..."
"Perché vieni da me ragazzina? Va dalle guardie... non vedo come la cosa potrebbe interessarmi..."
"E'... colui che voi e vostro figlio avete imprigionato..."
L'uomo sembrò svegliarsi improvvisamente da un lungo sonno e comincio a guardare Haruko con interesse.
"Come sai della sua esistenza?"
"Mio padre... il mio VERO padre.... lui mi ha detto tutto... mi presento col nome che mi spetterebbe... mi chiamo Haruko Takato"
Haruko sorrise in una strana maniera e l'uomo le sorrise di rimando, come improvvisamente conscio di tutto.
"Mh... che bella sorpresa cara Haruko... come sta il tuo caro padre?... E' da parecchio che non lo vedo..."
"Custodisce come sempre il tesoro che gli avete affidato".
"Che bravo amico... bene... allora so come fai a sapere tutto... ma come hai fatto a sapere chi era? Nessuno conosceva il suo aspetto tranne pochi..."
"Oh, ma non l'ho certo riconosciuto dal suo aspetto... ho capito che era lui dal suo potere... blu.... un intesno blu simile a quello del mare..."
"Sei brava ragazzina... il potere eh? Perché lo stava usando?"
"Per guarire le ferite che il mio padrone aveva inferto al prescelto..."
Lo sguardo dell'uomo si fece ancora più attento a quell'ultima parola.
"Il prescelto... ma bene.. la cosa si fa interessante... e LUI lo stava curando..."
"Sì mio signore..."
L'uomo sorrise.
"Ma bene... dunque è ancora così potente da riuscire a liberarsi e a curare qualcuno... Bene... per ora non avvisare nessuno... penserò personalmente ad avvisare Rukawa... ma non temere, gli farò presente che ha in te una sua devota suddita..."
Lo sguardo di Haruko si illuminò a quelle parole, e un sorriso più simile ad un ghigno, le increspò le labbra.
"Vi ringrazio mio signore!"
"Bene ora vai... e salutami tuo padre..."
"Ma certo, non mancherò, sarà lieto di avere vostre notizie signor Taoka!"
Haruko fece un altro inchino molto profondo e lasciò la capanna, dove Taoka aveva già cominciato a pensare al modo migliore per informare suo figlio senza che LUI lo venisse a sapere.
Aprì una porta che si intravedeva appena dal salotto e vi entrò camminando in punta di piedi, quasi quello fosse un santuario e non una semplice, piccola stanza con un letto al centro e pochi altri mobili intorno.
Scostò la tenda che formava il baldacchino e si fermò quasi in adorazione del corpo che giaceva su quel letto, come se fosse addormentato.
"Non temere figlio mio, presto sarò in grado di ottenere ciò che hai sempre desiderato..."
Baciò la fronte del ragazzo addormentato in segno di affetto e uscì dalla stanza, pronto a riprendere studi da tempo interrotti.

Continua...