tra ******* cambio di POV (si possono trovare
il POV dei personaggi e del
narratore)
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LEGEND
by NATSUME&SAKUYA
Capitolo 5: La scoperta
Tendo i muscoli della braccia, cercando di liberarmi
da queste catene, sono pronto anche a slogarmi un polso, o a spezzarmelo del
tutto pur di fuggire da questa stanza, dalle sue mani che vagano sul mio torace
in dolci carezze graffianti; dalla sua bocca e i suoi denti, che lasciano solo
devastazione al loro passaggio... Mi tendo come un arco quando sento le sue
dita frugarmi, strappandomi un gemito di sorpresa e dolore per la rudezza del
gesto...
La sua risata bassa e roca mi colpisce il timpano, il suo volto proprio accanto
al mio, le sue chiome corvine che si mescolano con le ciocche rosse dei miei
capelli... chiudo gli occhi e cerco di estraniarmi, ma lui me lo impedisce...
"No, no, Hanamichi - pronuncia il mio nome gustando ogni sillaba con cattiveria
- devi guardare e sentire tutto, se no non mi diverto"
La sua voce di bambino viziato mi penetra nel cervello, senza dargli ascolto
continuo a tenere gli occhi...
"Ahhhhh!!!!!"
Li spalanco di scatto e, voltando il volto, osservo la spalla sinistra dove
la carne lacerata dai suoi denti spicca tra il sangue che ne esce.... mi giro
e lo guardo spaventato.... il suo sguardo folle mi trapassa l'anima in cerca
delle mie paure nascoste, i denti scintillano sinistramente in quella caricatura
di sorriso che gli deturpa il bel viso dove un rivolo carminio scivola oltre
le labbra, verso il mento...
Poi la sua bocca si avventa sulla mia, facendomi assaggiare il mio sapore ferroso....
le lingue si toccano, duellano, mischiando le nostre salive.... la mia in cerca
di una fuga, la sua mi invade conquistando tutto lo ciò che vuole, troppo
pressante per farle resistenza alcuna...
Un gemito esce dalle mie labbra martoriate, quando lo sento giocare con il marchio
ancora fresco che mi ha lasciato addosso; ci passa sopra i polpastrelli senza
curarsi della carne viva dove miriadi di piccole, fastidiose, doloranti, vesciche
hanno lasciato il segno... lacrime escono dai miei occhi quando lo sento spostarsi
verso il basso, insinuando quelle dita affusolate, con malagrazia, dentro di
me... le muove su e giù, mentre nell'altro palmo tiene la mia virilità
dolorosamente eretta e stretta nella sua morsa ferrea... Il mio corpo è
attraversato da scariche elettriche che mi fanno inarcare sotto il suo e contorcere
dal dolore che mi procura gratuitamente.
Continuando ad uscire ed entrare da me, si abbassa sino al mio membro; la punta
sparisce tra le sue labbra... sento i suoi denti giocare con la mia erezione
e piccoli morsi percorrerla dolorosamente, poi si solleva, piano, facendola
uscire centimetro dopo centimetro dalla sua bocca... mi guarda sorridendo lievemente,
prima di avventarsi sul mio addome mordendo la pelle pallida dal troppo tempo
passato in una cella buia... affondando dentro al mio ombellico, graffiando
con le unghie la carne che tocca... risale lungo i muscoli, lasciando una scia
di saliva brillante sotto i raggi lunari che penetrano questa oscurità;
con la coda dell'occhio lo osservo raccogliere il sangue che imbratta il petto,
la ferita sulla spalla pulsa dolorosamente... vi affonda un dito, un urlo si
propaga dalle mie corde vocali, subito soffocato nella sua bocca pressante e,
come se non bastasse, con l'altra mano tocca il marchio... un'altro suono stridulo
che si perde al suo interno...
Gli zaffiri, spalancati, sono fissi su di me, non si perdono una sola espressione
del mio viso... il suo sembra risplendere di gioia malvagia... si stacca da
me e sogghigna.... si allontana dal mio corpo, si mette seduto sul bordo del
letto e si guarda in giro... sorride e poi si alza, avvicinandosi al tavolino
tra le due alte finestre... con lo sguardo seguo ogni suo movimento, mi da le
spalle, lo vedo trafficare per un po'... una luce tremula prende vita... si
gira e mi osserva con un ghigno stampato sulla bella faccia...
Tremo, gli occhi fissi sulla fiamma tremula della candela che tiene in mano....
si avvicina lentamente, mi incatena sul letto come una preda impaurita davanti
al cacciatore, senza scampo.. i miei movimenti più disarticolati... le
catene che tintinnano... la mia disperazione... senza scampo...
Risale sul letto, seduto sulle mie gambe che si muovono cerdando di scacciarlo,
la fiamma piegata... la cera che cola e si infrange sul mio stomaco... gemo...
il calore che cresce sulla zona colpita... dolore... una scia verso l'ombellico,
si ferma esitante alla sua altezza e la osserva cadere all'interno... gli occhi
pieni di lacrime, guardo il tutto cercando di estraniarmi, ma lui me lo impedisce,
rapito dai suoi movimenti eleganti... la candela continua la sua corsa verso
il basso, tra i peli del pube... tremo... la sua mano che accarezza il mio membro,
poi repentina scopre la cappella e un dolore atroce mi invade, mi inarco sotto
il suo corpo e lui ride, ride, ride.... un suono che copre tutti i rumori, rimbomba
tra queste pareti, nel mio cervello..... mi faccio piccolo sotto la sua follia...
mi guarda, i suoi occhi incatenano i miei...
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!"
Squarcio la notte con l'ennesimo urlo; lo guardo sconcertato abbassarsi a leccare
il punto esatto in cui ha spento la fiamma... l'odore di carne bruciata si espande,
si fonde a quello rilasciato dal marchio, un segno scuro grande quanto un bottone
fa bella mostra di se sul mio stomaco; le sue mani scivolano oltre il bordo,
la candela cade sul pavimento di marmo nero con un piccolo tonfo... la mia attenzione
viene ricatturata dalla sua testa che si muove sul mio torace, osservo le ciocche
corvine avvicinarsi, sfiorare la mia pelle in una carezza sensuale, il loro
profumo inebriante... come quello della sua pelle...
Sento le sue labbra su uno dei miei capezzoli, lo circondano, lo succhiano...
poi i suoi denti vi si serrano contro e stringono la presa, mentre l'altra aureola
bruna viene torta dalle sue dita, gemo e mi inarco... sembra che io non riesca
a fare altro... alza il volto e mi specchio nei suoi zaffiri stellati, la sua
mano sale e mi sfiora il viso con dolcezza, raccoglie le lacrime che scorrono
sulle guancia ormai incontrollate... i suoi occhi si concentrano sulle mie labbra
martoriate, si abbassa e le sugge con delicatezza... quasi con riguardo, poi
mi bacia di nuovo, sento le sue gambe scivolare lungo le mie, finchè
si ritrova disteso sopra di me, i nostri sessi in contatto, lo sento gemere,
staccarsi, le braccia ai lati della mia testa si tendono e lui si solleva, le
sue lunghe gambe diafane si spostano tra le mie, si siede sui talloni e continua
a guardarmi... nei suoi occhi posso scorgere qualcosa di simile alla tenerezza
mentre mi allarga le gambe per sistemarsi meglio, la punta della sua virilità
mi sfiora tra i glutei, le piega verso di me, la catena tintinna... deve aver
fatto qualche diavoleria, prima era più corta, le poggia sulle sue spalle...
una scintilla... e la tenerezza sparisce dal suo sguardo mentre affonda in me
con sadico piacere, una spinta decisa, portata con violenza, che mi squarcia,
mi invade sino in fondo; mi tendo sotto di lui, la bocca spalancata da cui non
esce alcun suono, le pupille dilatate, la vista confusa... un dolore che si
propaga lungo tutti i centri nervosi... il mondo si ferma un istante e poi riprende
a muoversi velocemente, in un turbine di colori scuri, tetri, nei contorni sfocati
di un incubo, mentre lui affonda in me con furore, violenza... il mio corpo
scosso dai singhiozzi che si muove sotto di lui, con lui e la sua voce che mi
penetra l'anima dilaniandola mentre gode della sofferenza che mi procura ...
"Sei mio, la mia 'puttanella' personale"
Il mio cuore in frantumi e la sua risata sadica che ne sovrasta il rumore...
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Rido... rido così forte che potrebbero
sentirmi fin nelle prigioni, rido così sadicamente che chiunque avrebbe
paura di me adesso.
Chiunque, il prescelto compreso... Nememno lui può sfuggirmi... e adesso
è completamente mio, sulla sua carne il marchio del mio nome, e nel suo
corpo il mio seme, così che nessuno potrà mai più prortamelo
via... mi sono preso il suo orgoglio, mi sono preso la sua verginità
e presto mi prenderò la sua anima... nel vero senso della parola.
Mi divertitò a piegare la sua forza e quando sarà al limite, quando
sarà sull'orlo del baratro, quando gli sarà impossibile uscire
dalla più nera disperazione, solo allora mi prenderò quello per
cui è stato portato qui, in quel momento i mie poteri si completeranno
e io sarò il padrone assoluto di tutto... non potrà mai fermarmi
nessuno... il prescelto fa solo parte di una profezia senza senso.
Ardono le sue membra, ma di dolore e sconfitta... e forse anche di odio certo.
Arde il mio corpo, di desiderio appena appagato eppure non ancora sazio, arde
di passione e arde di soddisfazione... posso concedere a quella profezia almeno
questo... come avevo immaginato fin dall'inizio il prescelto mi appartiene e
io sono il dominatore del mondo.
Esco dal suo corpo con malagrazia, e lui geme nuovamente di dolore.
Il suo corpo è segnato dal sudore e dal sangue, ma non di sperma... non
è venuto, poco male... avrò molto tempo per imporgli di divertirsi
alemno quanto m sono divertito io.
Mi rivesto in fretta, ho molte cose da fare, i miei esperimenti devono procederee
adesso ho davvero molto sonno... dormire... che cosa stupida!! Peccato che bisogna
farlo...
Mi avvicino al letto e cpn un gesto secco del polso faccio sparire le catene.
Ishuoi occhi pieni di terrore elacrime si chiudono, si serrano come per impedirmi
di entrare nella sua anima.. peccato che quella sia già sotto il mio
assoluto e completo dominio.
Sorrido cinicamente e poso un bacio su questi capelli di fiamma.
"Potrei volerti durante la notte... manderò qualcuno a... sistemarti..."
lo dico ironico, con una punta di puro piacere nella mia voce.
Lacerare e strapapre le sue carni. entra in lui e renderlo mio... ah!... che
dolce prospettiva...
Si rannicchia su se stesso e mette la testa tra le braccia per difendersi.
"Bene Hanamichi... dormi bene... essere la mia puttanella ti porterà
via molte energie... La prossima volta dovrai... essere più partecipe..."
Rido mentre un singhiozzo scappa dalle sue labbra e intravedo una lacrima rotolare
fuori dagli occhi, chiusi, lontano dal viso piegato e cadere sulle lenzuola.
Lo guardo con soddisfazione un'ultima volta e poi esco, dico Aagi e Uozumi che
hanno la serata 'libera' e che mandassero Haruko a sitemare il prescelto, lo
voglio pulito e profumato in qualsiasi momento... casomai mi svegliassi nel
cuore della notta con un languorino...
Mi allontano lungo i corridoi e raggiungo la mia stanza e mentre mi corci tra
le lenzula riporto alle labbra il sapore del suo dolore e della sua sconfitta
e così facendo lascio che il sonno prenda il sopravvento.
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La ragazza camminava lungo i corridoi seguata
da suo fratello, una delel guardie che facevano il palo davanti alla stanza
del prescelto.
Eppure doveva ancora capire cosa avesse quello stupido ragazzo con quegli assurdi
capelli rossi per piacere così tanto al suo signore. Aveva un fisico
prestante certo, ma era così... così.. scialbo, ecco come!! E
poi... come poteva preferire il loro sovrano un ragazzo ad un'avvenente (BLEAHHH!!
Aiutoooo!!! Ma cosa mi tocca scrivere?? ç___ç ndSaku) e provocante
ragazza come lei?
Di certo una donna aveva molte più... 'qualità' di un uomo...
queste cose Haruko proprio non riusciva a capirle!! (Perchè c'è
qualcosa che capisce? -.- ndSaku)
Fece depositare al fratello Takenori la tinozza con l'acqua e tutto il resto
in terra, e si fece lasciare sola.
Doveva affrontare quello stupido di un prescelto da sola. Gli era stato detto
che il suo corpo non era belle condizoni di sopportare un bel bagno caldo, così
si era fatta reimpire da una delle servette una tinozza di acqua tiepida e aveva
portato pezzuole e spugne per pulirlo e poi lo avrebbe cosparso dei profumi
che più paicevano al suo signore.
Si sistemò la gonna e riavviò i capelli, si stampò il solito
sorriso ebete in faccia e fece per bussare.
Poi però pensò che se fosse entrata come un raggio di sole ad
illuminare la misera vita di quello squallido ragazzo, allora lui le sarebbe
stato eternamente grato e così avrebbe potuto annoverare anche lui tre
le sue numerose conquiste (.... no comment -.- ndSaku).
Aprì piano la porta e sbirciò al suo interno ma quello che vide
la lasciò basita, facendole spalancare la bocca per lo stupore. Si cotrinse
a ricacciare indietro l'urlo che le stava per sfuggire dalle labbra. Quello...
quello che vedeva non poteva essere vero...
Lui era morto.. lo sapevano tutti... eppure... quelle mosse gentili, quel tocco
dolce, ma soprattutto quella luce blu... solo lui era in grado di srpigionare
il suo potere emettendo una luce di una tale intensa, forza e purezza. Lei non
lo aveva mai visto usare la sua magia, certo, ma ne aveva sentito parlare spesso
e volentieri dal padre del suo signore.
Voleva forse dire che èresto il suo signore e padrone avrebbe potuto
scompaire?
NO, non poteva permetterlo... Cercò di farleva su stessa per non osserva
quel corpo così aggrazziato e perfetto, cerco di ricordare che era un'altra
la persona che amava.
Richiuse la porta cercando di fare meno rumore possibile e poi cominciò
a correre. Fece pochi metrie si ricordò della tinozza.
Non poteva lasciarla lì, lui avrebbe capito che qualcuno lo aveva visto
e allora sarebbe stata la fine. avrebbe trovato un modo per difendersi e per
il suo signore non sarebbe stato facile sconfiggerlo.
Tornò indietro e sempre cercando di non fare ruomore si allontanò
di nuovo, avrebbe assolto dopo ai suoi compiti col prescelto per non destare
sospetti. Ora doveva trovare qualcuno che potesse aiutarla. Il suo signore sarebbe
stato fiero di lei.. e Haruko aveva già in mente la ricompensa migliore
per questo suo servigio.
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Mi fermo un istante e guardo verso la porta...
Mi sembra di aver sentito un rumore, ma devo essermi sbagliato...s e qualcuno
mi avesse visto...
Ma non mi importa... Ho promesso a Hiro che lo avrei ucciso... Ho promesso a
questo angelo di nome Hanamichi che lo avrei salvato.
Potrebbe essere la persona più abietta del mondo, potrebbe essere proprio
come l'essere che lo ha catturatto, eppure io... non lo conosco, ho sentito
solo poche parole e qualche lamento dalla sua voce, eppure io... io lo amo...
Quando mi sono reso conto di quello che era successo...
Sono arrivato qui di corsa, incurante di tutti i pericoli, senza proccuparmi
di chi mi avrebbe potuto vedere, di come avrei spiegato le lacrime che segnavamo
il mio volto se qualcuno mi avesse incontrato lungo la strada che mi portava
qui da lui.
Hanamichi... oh Hanamichi io... avevo giurato che non ti avrebbe fatto altro
male e invece...
Ricaccio indietro le lacrime,a desso non ho tempo èer piangere. Sono
lacrime di dolre per quello che hai dovuto sopportare e lacrime di amrezza disprezzo
per me stesso, per quello che non sono riuscito a fare per te.
La luce blu che esce dalla mie mani quando uso il mio potere illumina praticamente
tutto il suo corpo.
Le ferite che ha questa volta... Passo più volte sulla coscia dove macchie
di sangue coprono le vesciche che si sono formate. In questo modo sarà
come se fosse stato fatto un mese fa, non gli farà più male...
Certo.. il dolore fisico saprirà, ma.. ma quello che c'è nel suo
cuore?
La vedo e la sento.Una massa nera di odio e rancore opprimono la sua anima candida
eppure rassa come il fuoco.
Vuole farlo morire dentro, solo allora proptrà prendersi ciò che
relamente brama. Ma io DEVO reagire, devo fare qualcosa... ma come posso?
Non si è accorto di me quando sono entrato, è un sonno così
profondo il suo... sembra quasi innaturale, ma deve essere la reazione a tutto
quello che è successo.
Sfioro con le dita la K incrociata da due rose. Mi sento morire... no, non devo
cedere, devo essere forte. Mi chino su di lui e poggio le labbra su questo marchio
infame. Troverò il modo per cancellarlo per sempre... te lo giuro Hanamichi...
e ti giuro che questa volta riuscirò a mantenere le mie parole...
La tunica mi ingombra, non riesco a muovermi come vorrei, la tolgo e resto in
pantaloni. Il mio amore... no, purtroppo non è mio... Hanamichi è
ancora nudo... Mi stendo su di lui e lo accarezzo piano, per curare queste bruciature
di cera, per sanare i tagli lasciati dalle catene troppo strette, per curare
ogni più piccolo ematoma.
Scendo verso il ventre mi blocco immediatamente.
Mi accorgo solo ora del sangue che c'è sulle lenzuola, mischiate alle
tracce di sperma. Continua a perdere sangue... Cazzo non è possibile!
E' una bestia, non un essere umano!
Esito prima di poggiare le mani sui suoi glutei sodi, ma poi penso che lo sto
facendo solo per curarlo.... se lui si svegliasse adesso... penserebbe forse
che sono alal strega di quel mostro?
E come dargli torto? Provo ribrezzo per me stesso, perchè mentre lo curo
vorrei che fosse sveglio, che le mie carezze fossero tali e non semplici tocchi
dettati solo dalla necessità di usare i miei poteri, adesso io... io
vorrei fare l'amore con Hanamichi.
Serro le labbra fino a farle diventare bianche con uno sforzo sovrumano cerco
di non eccitarmi, non posso e non devo... io non sono come lui!!!
Sono riuscito a sitemarlo nel centro del letto così da avere maggiore
spazio in cui muovermi e lui non ha fatto neppure una smorfia di disappunto.
Adesso arriva la parte più difficile, adesso devo esercitare tutto il
mio autocontrollo.
Cerco di fargli stendere le gambe e ci riesco senza che lui opponga la minima
resistenza. Lo osservo attenatamente. Il petto muscoloso, le braccia forti,
il ventre piatto, le gambe lunghe, i glutei sodi e... ok... devo stare calmo
e rilassato... in fondo... è qualcosa che ho anche io no?
Guardo verso il basso e con orrore scopro che il mio autocontrllo fa più
che schifo visto che la mia erezione è evidentissima.
Impreco tra me e me contro le stupide reazioni del corpo umano e cerco di avvicinarmi
a lui con la massima disinvoltura.
Devo curarlo... devo curarlo.. devo curarlo... devo curarlo...
Le mie mani si posano delicatamente sul suo membro e solo ora gli scappa un
lamento, proprio come è successo non appena il mio potere è passato
per la prima volta sul marchio.
Rabbrividisco al pensiero di quello che il prescelto deve aver subito per colpa
della mia incapacità e per un istante dimentico che sono qui, a torso
nudo, eccitato come non mai, col prescelto completamente nudo e così
dannatamente eccitante davanti a me.
So che potrebbe sembrare ben altro, ma... non è colpa mia se quello stronzo
gli ha spento una candela sul ventre e tutta la cera è finita ben più
in basso!!!
Ok, mi sono sfogato a sufficenza, respiro a fondo, chiudo gli occhi e mi calmo.
Quando li riapro sono freddi e concentrati.
Libero il mio potere da entrambe le mani e in men che non si dica il prescelto
è curato e nuovo di zecca...
Ma chi voglio prendere in giro?
Questa finta calma, questa ironia gratuita, tutto questo non serve a niente.
Le sue ferite sono nell'animo, lo so. Quello che lo opprime è dentro,
sul cuore, lo sta pervedendo, si sta insinuando al suo interno e sta intaccando
la sua forza.
Mi stendo accanto a lui, come ho fatto l'altra volta, lo cingo con le braccia
e lo stringo un po'... e poi... il mio cuore si ferma.
"Speravo venissi..."
La sua voce è un sussurro, le sue braccia si stringono al suo stesso
petto così da poggiare sul mio.
"Tu..."
"Ero sveglio..."
"Non guardarmi..."
"Perché?"
"Non capiresti...."
"Ma tu... mi hai salvato..."
Un tremito nella sua voce e un brivido lungo il mio corpo.
"Ti ho solo curato..."
"Perché lo hai fatto?"
Già... perché?
Perchè ti amo dal primo istante in cui ti ho visto, perché so
che tu salverai il mondo, ma per me sei solo un angelo che deve essere salvato,
perché i tuoi occhi mi sono entrati dentro e mi hanno incatenato a te...
questo vorrei dire.
"Perché... non posso permettergli di fart... far soffrire gli altri..."
"Parli di Rukawa? E' così che si chiama, vero?"
Un altro brivido.
Kaede Rukawa... questo nome... da quanto non lo pronuncio... Eppure quella K
è un segno inconfutabile del suo nome... Kaede...
"Sì... parlo di lui..." ringrazio il sangue che mi scorre nelle
vene che sa essere freddo come il ghiaccio quando serve.
"Come ti chiami?"
Già...come mi chiamo? A volte temo di non saperlo più nemeno io...
"Non posso dirtelo... non capiresti..."
"Mi stai dando dello stupido?? Guarda che stai parlando con il Tensai..."
Cerca di spostarsi, di guardarmi ma è troppo debole e lòe mie
braccia non devono stringersi nemmeno troppo per tenerlo fermo.
"smettila do'hao!"
Cazzo!!! Perché l'ho chiamato così??? E adesso come mi giustifico???
Lo sento irrigidirsi e cominciare a tremare... è colpa mia... sono io
a farlo tremare così... temo di essere io il vero mostro, non 'lui'...
"Hanamichi... calmati... è dificile da spiegare, ma..."
"C... come fai a saperlo?"
"So molte altre cose... Come il tuo nome... Hanamichi Sakuragi... vero?
Tua sorella si chiama Saya... siete gemelli... mentre il tuo amico si chiama
Akira Sendo..."
"Tu... come fa a sapere di loro?? Come stanno?? Dove sono ora?"
E adesso come faccio a dirglielo?
"Stanno bene..." mi dispiace mentirti, ma devo...
"Perché sei qui?"
"Te l'ho detto... non posso permettergli di far soffrire le persone..."
"No, sento che non è solo per questo... Lo sento qui..."
Anche se guardo di fronte a me e quello che vedo è il muro, sento la
sua mano poggiarsi sul suo cuore e poi sul mio... ha gli occhi chiusi, lo posso
percepire... possibile che si fidi di me a tal punto?
"Non posso dirtelo..."
"Me lo dirai?"
"Spero di sì..."
"Hai gli occhi blu vero?"
I miei occhi... li ha visti la scorsa volta... possibile che se li ricordi?
"Sì".
"Sono molto... belli... e intensi..."
Il mio cuore salta un battito alla sua voce flebile, imbarazzata quasi... mi
sta facendo un complimento... solo per il suono della sua voce so che potrei
impazzire... e ne sarei felice...
Vorrei sentire questa voce calda sussurrare e urlare il mio nome in preda alla
passione più travolgente... voglio vedere i suoi occhi spacchisarsi nei
miei ardenti di desiderio e amore...
Peccato che non potrò mai avere niente di tutto ciò.
"Grazie... anche i tuoi... sono caldi... avvolgenti... profondi..."
Una sua mano si sposta e si poggia sul mio petto mentre l'alta si sposta timidamente
dietro la mia schiena.
Mi... mi sta abbracciando? Sto sognando nella mia prigione... è questa
l'unica risposta... sono immerso nel sonno, mentre fingo come sempre... mentre
vivo la mia esistenza fittizia... e questo non è altro che uno stupido
tentativo della mia mente per cercare di fuggire, di essere libera...
Non fa niente anche se è un sogno... fingerò che non lo siua e
vivrò nel ricordo di questo sogno.
Lo stringo piuù forte e sento la sua mano accarezzare timidamente la
mia schiena.
"Perché mi abbracci?"
"Non lo capisci?"
"No..." dice timidamente, quasi fosse una colpa la sua... Ma come
potresti capire se io stesso non mi capisco?
"Perché.... perché..."
"Non puoi dirmelo?"
"No, non posso... oppure lui ti distruggerebbe..."
Sussulta e io non posso fare altro che stringerlo più forte e depositargli
un bacio sui capelli.
"Lo sta già facendo..."
"No, gli servi vivo... deve piegare la tua anima per impossessersene..
non permetterglielo, reagisci... fagli vedere che sei più forte di lui,
che nessuno è più forte di te... scatena il fuoco che ti arde
dentro e distruggilo!"
"Tu lo odi?"
Sorrido... odiarlo...
"No... ho smesso di odiarlo da tanto tempo.... adesso provo solo pietà
per lui..."
"Ma come puoi? Quel... quel.... verme strisciante... prova piacere nel
far soffrire gli altri e nel torturarli... tu... non sai... non sai quello che
mi ha fatto..."
La voce gli si fa un sussurro... come vorrei non saperlo... ma lo so... eccome
se lo so...
"Lo so quello che ti ha fatto...."
Per un istante la mai voce si fa più dura e luisi irrigidisce, sembra
quasi voler scapare da qui... da me... dalle mie braccia... ma io non posso...
non voglio permetterglielo!
"Sta calmo... pagherà prima di tutto per quello... e poi per tutto
il resto... "
"Non so nemmeno chi sei..."
"Non posso dirtelo..."
"Lo so... la tua voce... non l'ho mai sentita..."
"Sei sicuro?" gli dico leggermente divertito... ma lui che ne può
sapere di come stanno realmente le le cose?
"Sì... po.. posso chiederti una cosa?"
"Tutto quello che vuoi..."
"Ri... rimarresti qui con me finchè non mi addormento?"
Come faccio a descrivere quello che sento adesso?
Ho il cuore che esplode di felicità... ho persino le lacrime agli occhi...
la sua dolcezza mi annienta, il suo candore mi stordisce e la fiducia incondizionata
che mi da mi lascia senza fiato.
Si può amare qualcuno conosciuto da così poco tempo? Si può
sperare di vivere solo per due occhi nocciola quando si da che non si può
far altro che morire per salvarli dalla disperazione, si può pensare
di distruggere il mondo solo per rendere felice qualcuno che non potrà
mai guardarti in viso?
Sì, ora so che è possibile.
"Certo... ora però dormi Hana..."
"Po... posso baciarti?"
Il cuore mi si è fermato e io sono morto... sì... non c'è
altra spiegazione...
Lo scosto leggermente e gli metto una mano sugli occhi che lui tiene sempre
chiusi.
"Non è che non mi fidi di te, ma..."
"Va bene anche così..."
Dolce è la sua voce, come dolci sono le sue labbra mentre sfiorano le
mie in un bacio casto, come dolci sono le sue carezze sulla mia schiena, come
è dolce il sapore della sua bocca che ora lui stesso mi sta offrendo
incondizionatamente, schiudendo le labbra per permettere alle nostre lingue
di incontrarsi di nuovo.
E questa volta non è un bacio rubato, non è solo il sogno di uno
sciocco innamorato, è vero, è puro ed è sincero. Come lui,
come Hanamichi.
Ci stacchiamo ansanti e per un istante ho paura che lui apra gli occhi e mi
guardi, ma non lo fa. Rimane così, a pochi millimetri da me, con gli
occhi chiusi, le labbra semi aperte e gonfie per il bacio e io non posso far
altro che guardalo estasiato e completamente rapito.
Lo accarezzo piano su una guancia, ho quasi paura a toccarlo, ma lui piega il
viso poggiandolo sulle mie dita e un nuovo tremito mi percorre il corpo e il
cuore.
"Le tue mani... sono... belle..."
"..." Non so che dire, sono in sua completa balia.
"Se... se fossero state le tua mani... io..."
Un'incertezza nella sua voce, un brivido di paura al ricordo della violenza
subita e una lacrima, seguita da molte altre, che solca il suo viso.
Mi avvicino e gli prende il viso tra le mani, leccando vie queste perle salate
che rigano le sue guancie ancora arrosate e così morbide.
"Ssh... sta calmo... io... ti salverò te lo prometto..."
"G... grazie..."
Mi ringrazi, ma se solo sapessi... In un attimo tutto si fa scuro davanti ai
miei occhi,e sento il cuore pesante, sento che sta per scoppiare.. e probabilmente
è quello che accadrà, perché è ciò che merito,
la giusta punizione per le mie colpe.
Ma non ora, non adesso. Stringo più forte Hananamichi e tutto sembra
scomparire, tutto sembra rischiararsi, il buio scompare e una calda e avvolgente
luce viola mi rischiara e mi parvade.. viola... rosso e blu...
Voglio restare così per sempre, voglio che il tempo si fermi e che niente
possa più toccare il mio amore e portarmi via questo misero brandello
di felicità, conquistata con tanta fatica e destinata a durare meno di
niente.
Sento il respiro di Hanamichi farsi lento e regolare, le sue braccia rilassarsi.
Si è addormentato finbalmente e io vorrei poter dormi qui, accanto a
lui, vegliare sul suo sonno e potermi svegliare col suo profumo nelle narici.
Esco da queste braccia, lui mugola una protesta a fior di labbra rannicchiandosi
su se stesso. Lo guardo ancora per un po' accarezzando con dolcezza questa chioma
rossa e poi deposito un casto bacio sulle sue labbra morbide.
Mi alzo e me ne vado, ma il mio cuore è ancora lì, su quel letto,
che batte, soffre, gioisce e grida solo per lui, per Hanamichi.
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La ragazza camminava svelta lungo i corridoi
di pietra, correva quasi. Doveva trovarlo, doveva cercarlo e dirgli come stavano
le cose.
Non poteva andare dal suo signore... certo l'avrebbe ricompensata e lodata,
ma adesso che c'era quella persona in giro non era prudente, tutti erano in
pericolo se luji poteva girare liberamente per il castello. TRremava al solo
pensiero di quello che il suo signore gli avrebbe potuto fare, ma del resto,
era la giusta punizione... nonostante quel corpo così perfetto...
Scosse con forza la testa, non doveva lasciarsi ingannare dagli occhi... quell'esere
era malvagio, o meglio... non lo era... e per questo il suo signore lo aveva
relegato in una prigione senza sbarre, assoggettandolo al suo volere... e adesso
era un suo fedele servitore.... ma allora perchè girava liberamente per
il castello quando si sapeva che il prescelto doveva essere toccato solo da
Rukawa?
Rabbrividì di orrore al pensiero di quelle mani candide, dalle lunghe
dita affusolate che si posavano su quella pelle indegna... ma ora non doveva
pensarci, doveva far presto!!
Uscì dal castello e camminò nell'immenso parco fino al limitare
della foresta proibita, si guardò con circospezione e bussò alla
porta della piccola capanna semi-nascosta dalla vegetazione.
Una voce bassa borbottò qualcosa e un uomo venen infine ad aprire.
Non era molto alto, ma nonostante la non più givane età conservava
un fisico asciutto.
L'uomo guardo la babb... ehm... Haruko da capo a piedi e mentre lei gli faceva
un profondo inchino in segno di saluto e rispetto, le rivolse la parola.
"Chi sei?"
"Mi chiamo Haruko Akagi signore, sono una delle ancelle del signor Rukawa..."
L'uomo fece un leggero sussulto, si gurdò attorno e fece entrare la ragzza
nella capanna prendendola per un braccio.
La casa era piccola, ma non mancava certo di comodità del resto era ben
noto che quell'uomo si fosse rirtirato lì di sua spontanea volontà,
per effettuare le sue ricerche in santa pace, lontano dai clamori che esse avrebbero
suscitato, sopratutto data la segretezza delel sue ricerche.
"Ti manda il tuo signore?"
"No, egli non sa che sono qui..."
"Mh... e allora perché sei venuta da me?"
"Beh... vedete... io... devo riferirvi qualche cho ho visto oggi..."
L'uomo si sedette e riprese a sorseggiare dalla tazza dalla quale stava bevendo.
"Così sei venuta qui di tua spontanea volontà... bene...
tu sai chi sono?"
"Certo mio signore..."
Haruko era con la testa china in segno di rispetto, sapeva di dover essere rispettosa
e servizievole con quell'uomo (una lecchina insomma... -.- NdSaku) la sua influenza
era nota a tutti, anche se in pochi sapevano quale fosse il motivo... e lei
era una di quei pochi...
Sua madre aveva avuto una relazione con uno dei consiglieri del passato sovrano..
e da quella era nata lei... non lo sapeva nessuno, tutti credevano fosse una
figlia leggittima... ma non lo era...
Era cresciuta vicina al suo vero padre come ancella e lui le aveva raccontato
tutto... anche lui aspettava con ansia che le ricerche dell'uomo che adesso
lei aveva di fronte finissero.
"Cosa vuoi da me?"
"Solo informarvi di una cosa... un prigioniero si è liberato..."
"Perché vieni da me ragazzina? Va dalle guardie... non vedo come
la cosa potrebbe interessarmi..."
"E'... colui che voi e vostro figlio avete imprigionato..."
L'uomo sembrò svegliarsi improvvisamente da un lungo sonno e comincio
a guardare Haruko con interesse.
"Come sai della sua esistenza?"
"Mio padre... il mio VERO padre.... lui mi ha detto tutto... mi presento
col nome che mi spetterebbe... mi chiamo Haruko Takato"
Haruko sorrise in una strana maniera e l'uomo le sorrise di rimando, come improvvisamente
conscio di tutto.
"Mh... che bella sorpresa cara Haruko... come sta il tuo caro padre?...
E' da parecchio che non lo vedo..."
"Custodisce come sempre il tesoro che gli avete affidato".
"Che bravo amico... bene... allora so come fai a sapere tutto... ma come
hai fatto a sapere chi era? Nessuno conosceva il suo aspetto tranne pochi..."
"Oh, ma non l'ho certo riconosciuto dal suo aspetto... ho capito che era
lui dal suo potere... blu.... un intesno blu simile a quello del mare..."
"Sei brava ragazzina... il potere eh? Perché lo stava usando?"
"Per guarire le ferite che il mio padrone aveva inferto al prescelto..."
Lo sguardo dell'uomo si fece ancora più attento a quell'ultima parola.
"Il prescelto... ma bene.. la cosa si fa interessante... e LUI lo stava
curando..."
"Sì mio signore..."
L'uomo sorrise.
"Ma bene... dunque è ancora così potente da riuscire a liberarsi
e a curare qualcuno... Bene... per ora non avvisare nessuno... penserò
personalmente ad avvisare Rukawa... ma non temere, gli farò presente
che ha in te una sua devota suddita..."
Lo sguardo di Haruko si illuminò a quelle parole, e un sorriso più
simile ad un ghigno, le increspò le labbra.
"Vi ringrazio mio signore!"
"Bene ora vai... e salutami tuo padre..."
"Ma certo, non mancherò, sarà lieto di avere vostre notizie
signor Taoka!"
Haruko fece un altro inchino molto profondo e lasciò la capanna, dove
Taoka aveva già cominciato a pensare al modo migliore per informare suo
figlio senza che LUI lo venisse a sapere.
Aprì una porta che si intravedeva appena dal salotto e vi entrò
camminando in punta di piedi, quasi quello fosse un santuario e non una semplice,
piccola stanza con un letto al centro e pochi altri mobili intorno.
Scostò la tenda che formava il baldacchino e si fermò quasi in
adorazione del corpo che giaceva su quel letto, come se fosse addormentato.
"Non temere figlio mio, presto sarò in grado di ottenere ciò
che hai sempre desiderato..."
Baciò la fronte del ragazzo addormentato in segno di affetto e uscì
dalla stanza, pronto a riprendere studi da tempo interrotti.
Continua...