Disclaimer:Non siamo ancora riuscite a
convincere il sensei a regalarceli, comunque ce li ha prestati ed ha detto
di usarli come vogliamo *_____*
NON E' VEROOOOOO!!NdInoue
Cavolo Nat non lo abbiamo legato bene!NdSaku
Vabbè rimediamo subito... ^__^ NdNat_che_prende_corda_e_bevaglio
Note: Allora.... questa 'cosa' è nata durante il nostro incontro per il
Romics.... Ehi.... è____é piantatela di pensare quello che io penso voi
stiate pensando, non è stato un danno quest'incontro >___< anzi è una
benedizione, infatti da lì è nato anche il nostro sitozzo ^___^ ma forse voi
non la vedete nello stesso modo ^^;;;; cattivi ç____ç
Nota2: Ops... ci eravamo scordate di dire che è un fantasy un po'
particolare ^^
Note3: E' scritta in prima persona, non mettiamo i Pov ma si capisce chi
parla, non preoccupatevi ^^
Dediche: Alla mia cuginetta Saya un bacione grandissimo per il suo
compleanno ^@^ NdNat Buon compleanno nipo!!! Spero ti piaccia ^*^ NdSaku
tra ******* cambio di POV (si possono trovare il POV dei personaggi e del
narratore)
Legend
parte I
di Natsume &
Sakuya
Capitolo 1: Prigioni
Il fumo acre circondava l'ambiente rendendolo una cappa grigia
irrespirabile.
Le urla dei miei concittadini mi straziano il cuore, resto impotente
davanti a quest'orda barbarica che ci assale senza lasciarci scampo.
Stiamo correndo cercando una via di fuga, le strade candide sono macchiate
indelebilmente del sangue versato.
Qualcuno sta chiedendo aiuto, ci fermiamo per capire da dove arrivi questa
voce stridula, che termina il suo richiamo in un urlo straziante mentre
nascosti osserviamo il corpo di una donna a terra da cui uno di quei vermi
toglie la spada piantata saldamente nella sua schiena con una risata di
scherno.
"Due in un colpo eheh sto migliorando"
Il suo compagno di distruzione grugnisce solamente, poi i due si
allontanano e noi usciamo fuori con circospezione per la paura che
qualcuno ci possa scoprire e ci avviciniamo a quel corpo inerme e
straziato.
Sussulto riconoscendola.
La nostra vicina di casa ha il volto girato da una parte, i capelli
scarmigliati si stanno riempiendo della sua linfa vitale, gli occhi
sbarrati dal terrore, la bocca aperta in un grido ormai muto; facendomi
coraggio mi avvicino e le abbasso le palpebre.
Brevemente mormoro una preghiera a mezza voce, sto per alzarmi quando
sgorgo una ciocca di capelli biondi che si sta tingendo di rosso.
Un dubbio atroce mi coglie: quel soldato ha parlato di due vittime...
Sposto leggermente il cadavere di quella signora gentile che ci ha sempre
aiutato e rimango shockato... un suono soffocato esce dalle mie labbra
mentre allungo una mano a toccare il dolce visino della piccola Asae.
"Hana cosa..."
Alzo il volto di scatto e la vedo avvicinarsi, mi scosto da quei due
miseri corpi e le blocco il passo, non posso permettere che veda questo
scempio, ne morirebbe.
La serro tra le mie braccia e la stringo forte, pensando a cosa proverei
se dovesse toccare a lei, non posso permettere che questo accada, devo
proteggerla ad ogni costo, è l'unica cosa che mi è rimasta.... non posso
lasciarla in balia di questo destino bastardo.....
La sento singhiozzare contro il mio petto, mormora quel nome di bambina
tra le lacrime....
Mi sto maledicendo per la mia stupidità , non ho fatto in tempo a
risparmiarle questo dolore, non ho fatto in tempo a salvarle, ma giuro che
a costo della mia vita ti porterò in salvo, nessuno ti farà del male,
questa è una promessa su quest'innocente sangue versato.
La scosto da me e le faccio un sorriso incoraggiante anche se mi sento
morire dentro per tutto quest’odio gratuito.
Riprendo a camminare deciso a portarla via da lì il prima possibile,
l'unica cosa che mi dispiace è di non poter dare degna sepoltura a queste
povere spoglie, ma spero che le porte del Paradiso si aprano accogliendole
con tutti gli onori.
Piccole dita si serrano intorno alla mia mano, un tremito irrefrenabile le
avvolge.
Abbasso il viso e mi scontro con due grandi occhi nocciola impauriti e
disperati, in un volto pallido, messo ancora più in risalto dai lunghi
capelli rossi che le incorniciano l'ovale perfetto.
Cerco di rassicurarla stringendo quel piccolo arto in una calda stretta
pur sapendo benissimo che non c'è assolutamente niente che la possa far
calmare in questo momento.
Mi sento strattonare per la manica, giro il capo e fisso il mio migliore
amico negli occhi.
"Dobbiamo andare"
Il suo è poco più di un sussurro mentre mi fa un cenno col capo per
indicarmi una strada laterale dove un soldato sta controllando la via,
mentre i suoi amici entrano ed escono dalle case seminando morte e
prigionia.
Senza farci sentire ci togliamo dalla sua vista prima che ci scorga e dia
l'allarme per richiamarne altri; a passo svelto ci dirigiamo alle rovine
della città vecchia, l'unico posto veramente sicuro della città, almeno
per chi lo conosce e sa dove mettere i piedi; zigzagando tra le vie,
cercando di non farci beccare da quei figli di buona donna che piantonano
le strade, ci portiamo sempre più vicini alla meta.
La tensione è palpabile, ho paura, tanta paura che possa accaderci
qualcosa di orribile, non so immaginare cosa sia peggio se la morte o la
deportazione in qualche luogo maledetto...
Un gemito soffocato arriva al mio orecchio, mi giro verso sinistra, il
volto della mia sorellina è madido di sudore e una smorfia di sofferenza
le ridisegna il volto perfetto.
Nell'osservarla colgo anche un altro particolare: sta zoppicando
vistosamente.
Mi fermo di botto e lei quasi inciampa per non venirmi a sbattere contro.
Akira (Sendo è il mio migliore amico?? O_O Dove avete nesso Mito?? Solo
lui è il mio migliore amico! è__é NdHana Aspetta e vedrai ^___^ NdSaku&Nat
Hana mi preferisci come fidanzato?? ^______^ NdAkira Scordatelo! Lui è
mio! >__< NdKaede Ne sei sicuro?? ^__^ NdNat é___è NdKae&Hana)ci stà
chiamando, ma lo ignoro concentrandomi solo su di lei.
"Hana..."
Solo un sussurro mentre mi guarda domandandomi silenziosamente quale sia
il problema.
Mi manda in bestia questo suo atteggiamento, sa perfettamente cosa c'è che
non va.
Nelle parole che le rivolgo vi è furia mal celata mista a rimprovero.
"Sei ferita"
Lei sbuffa spazientita e cerca di minimizzare.
"Non è niente, solo una piccola storta"
"Piantala di dire fesserie, basta guardarti per capire che stai mentendo"
"Non farmi la predica, sai che lo odio"
Mi risponde con occhi che mandano scintille; pur preda della paura il suo
spirito indomito non si fa certo piegare facilmente, scommetto che se si
trovasse difronte al fautore di questo macello gli direbbe il fatto suo,
quando vuole non ha peli sulla lingua, ma questo non è il momento per
dimostrarsi forte, siamo in pericolo e lei deve capirlo.
La guardo in silenzio, credo che il mio volto esprima pienamente la rabbia
trattenuta per la sua cocciutaggine, mi osserva un istante poi sbuffa
indispettita e distoglie lo sguardo dal mio, sa che ho ragione, ma non
vuole ancora arrendersi...
"Hana!!!"
La voce di Akira si fa più pressante, le sue dita si stringono
spasmodicamente sul mio braccio, mi giro nella sua direzione e seguo il
punto che mi indica con un cenno del capo, fortuna che ci siamo fermati
dietro questa siepe, altrimenti a quest'ora saremmo già carne da macello.
Senza darle il tempo di protestare mi rigiro verso la mia cocciuta gemella
e la prendo in braccio, soffocando il suo urlo di sorpresa e indignazione
con la mano.
Akira le fa cenno di stare in silenzio e lei si calma, anche se ci guarda
con furia omicida.
Spero che riesca a trattenere tutto il suo livore per questo trattamento,
non ho voglia di sorbirmi i suoi rimproveri quando saremo al sicuro ma,
conoscendola, credo che sia inevitabile.
Riprendiamo a camminare nascosti dal verde di questo recinto mentre i
passi dei nostri aguzzini si fanno sempre più vicini, siamo quasi alla
porta vecchia, manca poco per trovare riparo, ancora qualche metro e
saremo al sicuro da questa follia, in un dedalo di gallerie sotterranee
che ci condurranno fuori dal regno.
Ci siamo, il cuore mi si sta riempiendo di gioia...
Liberi.....
Akira si ferma di botto e io che lo seguo da vicino gli finisco contro,
non capisco cosa succeda, come gli salta in mente di fermarsi tra questi
stipiti giganteschi che dividono il vecchio dal nuovo.
Il suo corpo teso mi mette sul chi vive, distolgo gli occhi dalla sua nuca
e mi immobilizzo.
Davanti a noi vi sono tre soldati, le armi spiegate nella nostra
direzione, uno di loro ci sorride malignamente, una luce soddisfatta negli
occhi.
Con cautela faccio un passo indietro pronto a mettere più distanza
possibile da quest'incubo.
Una punta gelata contro la mia schiena mi obbliga a non muovermi, volto
leggermente il volto e scorgo altre guardie dietro di noi.
Siamo persi, ci bloccano ogni via di fuga e io mi sento impotente...
Uno di questi mostri ci si avvicina e ci osserva con un ghigno di
soddisfazione.
"Grazie a voi avrò una bella ricompensa"
Non capisco di cosa stia parlando, provo a chiederglielo ma,
all'improvviso un dolore lancinante alla testa mi coglie di sorpresa, il
corpo di Saya scivola tra le mie mani, sento la sua voce preoccupata che
mi chiama mentre Akira fa il gesto di portarmi soccorso, l'ultima cosa che
scorgo prima di scivolare nell'incoscienza è l'elsa della spada che
colpisce allo stomaco il mio amico mentre qualcuno porta un pezzo di
stoffa al viso della mia sorellina, che si dibatte per qualche secondo per
poi perdere i sensi e venire presa in braccio da uno di quei bastardi,
vorrei gridare e ammazzarli per quello che hanno fatto, ma tutto si sta
tingendo di nero, allungo una mano e poi il niente mi avvolge nella sua
spirale....
***********************************************************
I carri procedevano veloci lungo le strade acciottolate, cercando di
arrivare il prima possibile nei territori del loro signore.
Le ombre della notte erano sempre più vicine, Maki decise di far fermare
il gruppo in una radura, nei pressi di un fiumiciattolo, per riposare; il
mattino dopo avrebbero reintrapreso il viaggio alle prime luci dell'alba.
I prigionieri, dalle loro postazioni, si lamentavano per il freddo della
sera e per la fame che non era stata ancora placata; un sorrisino di
scherno gli sfuggì dalle labbra mentre passava accanto agli uomini
ingabbiati: poveracci, non sapevano a cosa andavano incontro, sarebbe
stato meglio farli fuori subito, un gesto di umana pietà , ma il loro
padrone non era dello stesso avviso, li voleva vivi, sani e forti così da
poterli piegare al suo volere.
Passò oltre quei fantasmi già segnati e si diresse verso il carro discosto
dal resto del gruppo, quello che conteneva il carico più prezioso di
quella spedizione.
Le guardie poste alla sorveglianza si misero sugli attenti prima di farsi
da parte per lasciargli il passo.
Si arrampicò sul mezzo e scostò la tenda che copriva l'entrata, con
sguardo soddisfatto osservò le figure distese perse nel mondo dei sogni;
quei capelli rossi risvegliavano tutti i suoi sensi assopiti dal lungo
digiuno, sorrise nel ricordare le forme del suo koibito disteso tra le
lenzuola candide; gli mancava terribilmente quella scimmietta
incontentabile.
Doveva sbrigarsi a raggiungere in fretta il castello, aveva voglia di fare
"quattro chiacchiere" sul letto col suo tesoro, visto e considerato che
quei due erano off limits.
Ridiscese dal carro e si avviò verso il fuoco del campo.
Si sedette accanto al suo capitano che, fissava le fiamme.
"Dormono ancora."
"Bene, la pozione soporifera ha fatto effetto allora."
"Già... secondo i calcoli non si dovrebbero svegliare prima del nostro
arrivo."
Il moro si girò dalla sua parte e gli rivolse uno sguardo soddisfatto.
"Hai fatto un ottimo lavoro"
"Grazie"
"Mi chiedo cosa ne penserà il nostro signore quando glieli porteremo...
pensava che ce ne fosse uno solo.."
"A dire il vero lo pensavamo tutti, invece sono due... ci sarà da
divertirsi"
Un sorrisetto crudele si rispecchiò anche negli occhi del suo superiore
mentre tutti e due pensavano a quello che sarebbe accaduto tra qualche
giorno... (Miiii!!!! Ma che ho scritto, li sto a fa apparì come du sadici
O___O NdNat Per fortuna te ne rendi conto da sola >___< NdHana Eheh ^^;;;;
NdNat Non dargli retta va bene così nipo *_*NdSaku Ok zietta *_* NdNat
Aiuto queste sono matte é_è NdHana E tu sei il protagonista... trema!BWAHAHAHAHAH
NdSaku&Nat)
"Mi dispiace un po', soprattutto per il ragazzo, il capo non ci andrà
molto leggero con lui"
L'altro annuì sommessamente.
"Ha una predilezione per i bei ragazzi, soprattutto per chi lo minaccia"
"Mi piacerebbe essere un uccellino ed osservarli durante i loro futuri
incontri, credo che sarà uno spettacolo molto divertente"
Concluse con una bassa risata.
"Eheheh... piacerebbe anche a me esserci, ma non credo che 'lui' sia dello
stesso avviso, adora troppo provocare dolore negli altri per condividerlo
con qualcuno"
"Hai ragione"
"Comunque anche tu hai una bella gatta da pelare"
Osservò dopo qualche istante di silenzio, senza distogliere gli occhi dal
gioco creato delle fiamme.
"Che vorresti insinuare con questo?"
Si girò a guardarlo, un lampo minaccioso negli occhi scuri.
"Io... niente, solo che non mi sembra molto docile quel ragazzino"
"Di chi... ah.. ho capito"
Abbassò il volto, alcune ciocche gli ricaddero davanti, impedendogli di
vedere la sua espressione.
"E' un bel ragazzo ed ha un corpo favoloso, - osservò con noncuranza -
credo che ti abbia colpito favorevolmente, anche se avrai un po' di
problemi nel domarlo"
"L'ho pensato anch'io, ma è questo che mi attrae in lui... Mi guardava con
odio, tutto in lui emanava disprezzo... Assomiglio parecchio al nostro
sovrano, anch'io amo sottomettere e conquistare... farà le fusa come un
gattino fra un po', tirando fuori gli artigli solo sotto le lenzuola e se
io lo vorrò"
Occhi famelici si concentrarono su di una tenda poco lontano da lì.
"Mmm... credo che andrò ad impartirgli la prima lezione..."
Si alzò dando alcuni ordini alle sentinelle di guardia al campo, affinché
nessuno potesse uscire od entrare, poi con passo lento e misurato si
diresse verso il suo padiglione.
"Divertiti"
Gli gridò dietro l'altro prima di ritirarsi anch'esso.
Mogio mogio si apprestò a spogliarsi per poi distendersi sulla cuccetta a
sognare del suo koibito.
Aveva appena appoggiato la testa sul cuscino quando sentì il primo grido,
sorrise sistemandosi meglio su quel letto di fortuna e chiudendo gli occhi
mentre altre grida si alzarono nella notte silente, uniche compagne di
quel cielo scuro. (Ma.. ma.. che diavolo gli ha fatto quel maniaco ò__Ó
NdHana Arrivaci da solo genio NdNat Ehi non offendere il Tensai capito
è___é NdHana Si si NdNat_che_fa_la_gnorri)
La luna stava lasciando il posto al sole quando ripresero il cammino per
le terre brulle ed inospitali del nord dove, su una alta rupe si stagliava
il castello nero del loro tenebroso signore.
Alla testa del drappello il capitano li stava conducendo attraverso quella
verde e rigogliosa foresta, così dissimile dal posto da cui provenivano,
l'unica cosa decente di quei luoghi erano le caverne sotterranee dove
cristalli colorati e stalattiti millenarie si rispecchiavano in laghi
sotterranei di acqua calda.
Il potente stregone era talmente affascinato da quei luoghi che aveva
fatto costruire appositamente una galleria interna alla rupe che
conducesse direttamente in un piccolo lago di acqua purissima dove era
solito ritirarsi a pensare ed a riposare.
Maki cavalcava accanto al suo capitano in silenzio, osservandolo di tanto
in tanto per capire di che umore fosse.
Di solito dopo una notte di bagordi era sempre di buon umore, invece ora
aveva un non so che di triste, qualcosa di indefinito che lo disturbava...
"C'è qualcosa che non va?"
Quella domanda lo colse di sorpresa, era la prima volta che gli rivolgeva
la parola quella mattina.
"Niente... mi chiedevo solo se andasse tutto bene"
Il moro lo guardò per un istante, distogliendo subito dopo lo sguardo.
"Abbiamo catturato i rossini, abbiamo fatto prigionieri per il nostro
padrone ed ora stiamo ritornando a casa, cosa c'è che non dovrebbe
andare?"
"Non lo so, dimmelo tu"
"Io!!!"
Sembrava sorpreso da quell'affermazione, come se non capisse di cosa
stesse parlando il suo braccio destro.
"Si tu. Da ieri sera è cambiato qualcosa e vorrei capire cosa, sei
pensieroso, silenzioso e poi sembri triste"
Dal sorpreso passò alla furia in un nanosecondo.
"Ma che diavolo stai blaterando, non c'è niente che non vada: sono solo un
po' stanco e poi perché mai dovrei essere triste"
"Non lo so, ma vorrei tanto capirlo"
Il moro fece un respiro profondo prima di calmarsi e riacquistare il
contegno di sempre.
"Scusa, non volevo attaccarti... è solo che... non lo so neanche io" e poi
tacque.
Il brunetto lasciò cadere il discorso, forse era solo stanchezza come
sosteneva l'altro, ma lui pensava ci fosse qualcosa di più.
Si girò sulla sella e osservò per un lungo momento il carro in cui era
tenuto quel ragazzino.
Che avesse fatto qualche fattura sul suo superiore? Se fosse così
l'avrebbe scoperto, gli serviva solo un po' di tempo...
La comitiva finalmente arrivò alle lande desolate del deserto di Hrihor,
passato questo si sarebbero ritrovati ai piedi del monte Sarhaan al di là
del quale si estendeva la via per la loro città natale dominata dal
maniero del loro signore.
Ancora tre giorni di viaggio e poi avrebbero potuto dormire su letti veri,
usufruendo della ricompensa per il loro lavoro ben fatto.
Il brunetto già pregustava le morbide labbra del suo compagno, mentre al
calar della notte si fermavano a rialzare il campo per poter riposare; non
era saggio viaggiare per quelle terre sabbiose durante il calar del sole,
mille pericoli nascosti avrebbero potuto sorprenderli e decimarli in un
sol istante.
Come la sera prima si ritrovò accanto al fuoco a parlare con il suo
superiore e con i suoi compagni di viaggio, dopo aver controllato il
prezioso carico del carro più sorvegliato della carovana, fortuna che quei
due angioletti ancora dormivano saporitamente, così da non procurargli
nessun danno.
Addentando un pezzo di carne arrostita si girò verso il suo capo.
Gli occhi scuri dell'uomo non si erano allontanati dalla tenda che gli era
destinata e in cui, poco tempo fa, era stato trasportato il ragazzo.
Da quello che aveva potuto notare quando gli era passato accanto, il
giovane non doveva stare molto bene: faticava a camminare tanto che in due
erano stati costretti a trascinarlo all'interno di quel padiglione, anche
se doveva ammettere che appena aveva notato il luogo in cui lo portavano
aveva emesso una ferma opposizione, cercando di liberarsi dalla morsa
delle due guardie tra le risa generali.
Era stato lo stesso Mitsui (Ohohoh e chi pensavate che fosse, il mago
Zurlì ^o^ NdNat Tu sei malata NdHana O___O perchè non si era ancora capito
NdNat -____- NdHana Ehm...^^;;; Dai nipo certo che si era capito, è lui
che è un tordo! NdSaku Ehi! è__é NdHana Grazie zia!!ç_ç E tu zitto! >__<NdNat
-___- NdHana) a mettere fine a quello spettacolo avvicinandoglisi e
prendendolo in braccio come un sacco di patate, non prima di avergli
assestato un manrovescio sulla guancia candida al gesto sconsiderato di
quel ragazzino.
Se fosse stato in lui gli avrebbe strappato la lingua per quello sputo.
Certo che doveva essere divertente 'giocare' con qualcuno che non voleva
arrendersi, una vera goduria... adorava il suo Nobu-chan, ma aveva voglia
di provare anche lui un po' di sano e violento divertimento... forse,
prima della fine di quel viaggio, si sarebbe tolto lo sfizio anche
lui....(Perchè Maki è venuto fuori così? NdSAku Non lo so ç_ç NdNat E io
sto con questo... adorabile perverso soldato?? *_* Ma io vi adoro *__*
NdNobu ^^;;;; A lui piace... NdSaku Grazie Nobu-chan *_* NdNat A me basta
che mi facciate stare con lui NdMaki Tu non hai voce in capitolo, cmq già
ci stai, quindi... NdSaku)
Dalla collina potevano osservare in lontananza le luci della città di
Andwele che risplendevano nella notte come tante stelle.
Nell'oscurità si poteva scorgere la sagoma del castello che sovrastava con
la sua mole le case silenziose.
Non un alito di vento si muoveva in quel luogo tetro.
Spronando i cavalli discesero la collina e si avviarono verso le mura di
cinta, pronti a varcare i cancelli di quel luogo per poter dormire nelle
proprie abitazioni.
Al portone principale furono fermati dalle sentinelle.
"Chi va là?"
Una voce dall'alto arrivò chiara e forte, mentre uno scalpitio di passi si
faceva sempre più vicino.
"Sono il capitano delle truppe Hisashi Mitsui, chiedo il permesso di
rientrare dalla missione"
Un uomo uscì da una porticina laterale, nascosta alla vista, e gli si fece
vicino, illuminandogli il viso per accertarsi della sua identità.
Dopo averlo illuminato gli si inginocchiò di fronte.
"Signore ben tornato, spero che la 'caccia' sia andata bene; il sovrano
era impaziente di rivedervi"
"Più che bene"
Il giovane soldato sorrise e poi si voltò verso il portale, rivolgendosi
agli uomini dietro di lui.
"Aprite le porte e avvertite sua altezza che il capo è tornato"
Mentre entravano videro un cavaliere sfrecciare verso il castello,
portando con se la notizia del loro ritorno.
Lasciando la maggior parte dei soldati in libertà, un piccolo drappello di
uomini capeggiati da Mitsui e Maki si diresse verso il palazzo reale,
pronti a consegnare nelle mani del loro giovane signore le vite di quei
poveri malcapitati e i due giovani dai capelli rossi.
Arrivati al castello furono accolti dal consigliere del loro signore, che
provvide a far portar i prigionieri nelle celle a loro destinate.
"Aspetta.. lui no"
Mito osservò sorpreso il capitano poi i suoi occhi si posarono sul
giovane, uno sguardo malizioso all'indirizzo dell'uomo accanto a lui ed un
gesto del capo furono le sole conferme che la sua richiesta era stata
accettata.
"Dov'è il ragazzo?"
Chiese il consigliere tornando ad un argomento più interessante, infondo
non erano fatti suoi cosa potesse capitare a quel ragazzo, soprattutto
visto e considerato che per lui era una benedizione essere al servizio di
Hisashi e non del loro signore.
Un brivido gelido gli solcò le membra al ricordo dello studio in cui il
mago era solito lavorare.
"In quel carro"
La voce di Maki lo riportò al presente, facendogli scordare quelle macabre
immagini.
Mito si avvicinò al mezzo e scostò il drappo che ne copriva l'entrata;
sorpreso si girò a guardarli per poi riportare l'attenzione all'interno
del carro.
Si stropicciò gli occhi come se non ci vedesse bene.
La sua voce denotava stupore quando finalmente esclamò:
"Ma sono due!!"
"Già, è stata una sorpresa anche per noi quando li abbiamo catturati.
Eravamo sicuri dell'esistenza del ragazzo, ma la femmina non era
contemplata minimamente"
"Devo avvertire il sovrano. - Il volto sconvolto perso in un espressione
concentrata - Questo è un presagio infausto"
Fissò per un istante i due dormienti, poi come se fosse una piuma prese
tra le braccia la ragazza e richiamò l'attenzione di una delle guardie.
"Uozumi prendi l'altro e seguimi"
"Si signore"
Come se niente fosse si caricò sulle spalle l'altro rossino e sparì
all'interno del castello seguendo il giovane consigliere, diretto
sicuramente alle segrete.
Mitsui si guardò intorno, poi prese la catena attaccata al collare del suo
protetto e tirandolo lo costrinse a seguirlo nei suoi appartamenti, senza
far caso alla sua resistenza.
Maki sorrise leggermente a quella vista, poi tutto contento si diresse
verso le sue stanze, fremendo di aspettativa all'incontro con il suo koi.
Mito si fermò davanti ad una porta di legno finemente cesellata, chiese
alla guardia di aprirla per non disturbare il sonno della bella ragazza
che riposava tra le sue braccia.
Entrò nella stanza e, con delicatezza appoggiò quel dolce fardello sul
morbido letto a baldacchino.
Tirò un cordicino che pendeva dal soffitto e subito una giovane ragazza si
fece strada per la stanza facendo una riverenza.
"Occupati di lei. Mettila a letto io torno subito"
"Si signore"
Rispose la giovane con un piccolo inchino, abbassando gli occhi in segno
di deferenza.
Dopo un ultimo sguardo alla camera chiuse la porta e messi di guardia due
soldati fece un cenno al gigante, che teneva l'altro ragazzo riverso sulla
spalla, di seguirlo.
Per quel giovane era prevista un'altra sistemazione, di certo meno comoda
di quella della ragazza.
Scese parecchie rampe di scale, le prigioni erano state ricavate nella
rupe, di notte doveva fare un freddo cane lì, fortuna che non toccava a
lui abitarci...
Ad un certo punto prese un corridoio sulla destra.
Dopo alcuni metri aprì una porta e fece passare la gigantesca guardia,
mentre questa teneva in posizione eretta il rossino lui faceva passare le
catene agli anelli sul muro.
Prima di andarsene per tornare di sopra si fermò sull'uscio a guardare lo
spettacolo che gli si presentava.
La testa reclinata di lato, il volto coperto da ciocche rosso fiamma; un
collare intorno al collo; il petto abbronzato nudo ed esposto ad occhi
indiscreti; le braccia incatenate alle pareti come in attesa di un
sacrificio; le lunghe gambe fasciate da calzoni di pelle nera, che ne
mettevano in risalto la muscolatura; le caviglie incatenate.... in una
parola stupendo. (sbavvvvvvv *ççççç* NdMito Maniaco NdHana Sbavv sbavvvv *çççççççççççççççç*
NdNat&Saku -_____- NdHana)
Se non fosse stato etero ci avrebbe fatto un pensierino.
Il suo signore sarebbe stato soddisfatto, molto soddisfatto...
E su quel pensiero chiuse la porta con un gesto secco, fece girare la
chiave nella toppa e si rincamminò sulle scale per raggiungere i piani
superiori e avvertire il suo sovrano, prima però era meglio mettere una
catena anche ai polsi della ragazzina, non si sapeva mai...
***********************************************************
Dolore...
La testa mi scoppia, gli occhi mi bruciano, provo a muovermi, ma non ci
riesco, le mani sono bloccate da qualcosa, così come le mie gambe, la
testa mi ricade in avanti... ciondolante, provo a rialzarla e il mondo
scuro in cui sono inizia a girare.
Lentamente apro gli occhi, la vista è sfocata, ma piano piano si
schiarisce rivelando una stanza piccola, di mattoni, rischiarata dalla
falce di luna nel cielo, unico chiarore in questa oscurità devastante.
Metto a fuoco le immagini che il mio cervello riceve e mi accorgo che
proprio di fronte a me vi è una porta di ferro, da sotto filtra un piccolo
spiraglio di luce artificiale, che si va ad unire a quello naturale.
Cerco di muovermi di nuovo, ma i miei arti sono bloccati come prima; più
lucido mi volto e osservo attentamente il mio braccio allungato contro la
fredda parete, ora che ci penso il gelo si stà impadronendo delle mie
ossa, la schiena nuda contro il muro freddo mi da i brividi e questi
bracciali di ferro mi danno fastidio.
adesso ne sono consapevole.
Sono bloccato contro una parete, sopra la mia testa devono esserci delle
sbarre perché la luce che entra ricade obliqua dalla mia posizione.
Sono privo di camicia, unica protezione contro il freddo di questa notte,
un collare mi cinge il collo e dei bracciali le braccia, se mi sposto
leggermente sento scivolare delle catene lungo gli anelli che mi tengono
fermo: non devono essere molto lunghe visto e considerato che non riesco
neanche a sedermi, per rannicchiarmi su me stesso, a cercare un po' di
calore, di sollievo....
Fortuna che le mie gambe sono ancora fasciate dai pantaloni, i lacci
intorno alle caviglie sono talmente stretti che fra poco penetreranno
nella tenera carne, lasciando solchi profondi.
Vorrei sapere come ci sono finito in questa posizione non certo comoda.
Vorrei capire dove mi trovo e perché.
Vorrei conoscere il motivo di questo trattamento, sembrava quasi che
quelle guardie stessero cercando proprio noi, ma tutto ciò è impensabile,
non c'è niente che qualcuno possa volere da noi, non abbiamo niente di
valore, solo le nostre vite, ma quelle se le sono già prese.
Un pensiero sfiora la mia mente preda dello sconforto più nero.
Saya....
La mia amata gemella, mi chiedo che cosa ne sia stato di lei; ho promesso
di proteggerla da tutto e da tutti, di portarla in salvo, ma non ci sono
riuscito, l'ho trascinata proprio contro i nostri carcerieri, sono io ad
averla consegnata nelle loro mani e di questo mi struggo, non posso
sopportare di essere la causa della sua cattura.
Nella mia innocenza spero che non le sia accaduto niente di male, prego
Dio di lasciarla in vita e di darmi un appiglio a cui aggrapparmi per
uscire da questa situazione, ma così, incatenato come sono, non ne vedo,
sento solo oscurità fuori e dentro il mio cuore.
Le ombre della notte si allungano, dagli angoli più remoti di questa cella
sento provenire dei lamenti, delle urla di tortura; vorrei inginocchiarmi
e decantare un canto al Signore, una preghiera che si alzi sino al cielo e
che salvi la mia sorellina e il mio migliore amico, non chiedo niente per
me, solo per loro, infondo sono io ad averli condotti in questa
situazione, è stata mia l'idea di recarci in quel luogo, sarebbe stata
ottima se solo le guardie non ci avessero aspettati al varco.
Vorrei chiudere gli occhi e sognare di prati sconfinati dove corriamo
felici e spensierati, liberi da queste catene, da quest'incubo, ma non
posso.
Ho paura che se mi lascio avvolgere di nuovo dall'oscurità il mio
risveglio sarà ancora più peggiore di questo.
Desidero guardare in faccia il mio nemico e sputargli in un occhio per
quello che ha fatto, se fossi libero di muovermi liberamente lo ammazzerei
di pugni per tutte le morti che ha sulla coscienza, ma così come sono
adesso, non farei del male neanche ad una mosca, anzi sono sicuro che sarà
lui a farne a me; me ne avrebbe fatto anche privo di catene, ma di sicuro
mi sarei tolto la soddisfazione di spaccargli qualche osso,
preferibilmente quello della testa....
Un rumore attrae la mia attenzione, alzo il volto e scorgo qualcosa
aprirsi sulla porta, credo sia una finestrella e da essa entra un lieve
chiarore proveniente dalla torcia posta proprio davanti all'entrata.
Scorgo un movimento, all'improvviso un'ombra si staglia tra me e il fuoco.
Il mio carnefice si è deciso a farmi visita.....
***********************************************************
Continua....
HANA: Voi siete pazze!
NAT&SAKU: Noi?? Ma noooooo ^__________^ <---- innocent smile
HANA: Mi fate paura é__è
KAEDE: Ma io dove sono??
NAT&SAKU: Vedrai ^___^ <---- innocent smile 2
KAEDE: é____è
NAT&SAKU: BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
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