Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling, i
personaggi nuovi (se ce ne saranno) sono frutto della mia mente perversa.
Legami
parte I - La catena infrangibile
di Mistica
§ Che cos'è l'amore, se
non scrutare il cielo nella profondità di un occhio o credere che i fiori
sono nati soltanto per noi? §
Lucrezio
Sotto il cielo incantato della Sala Grande, gli studenti di Hogwarts si
godevano una tranquilla colazione, spettegolando e ingozzandosi: come
sempre, del resto.
Ma qualcosa era diverso: aleggiava una strana tensione attorno al tavolo dei
Grifondoro, da cui proveniva un brusio preoccupato che i tavoli vicini
tentavano di interpretare attraverso le poche parole che riuscivano a
sentire.
"E' da un giorno che non si fa vedere..." ".... i Mangiamorte...avvistati
qua vicino e così..." "... catturato!" "O è stato ucciso..." "Silente....
avrebbe avvisato..." "Anche Malfoy!...".
La porta della Sala fu spalancata all'improvviso, facendo sobbalzare tutti i
presenti, mentre l'ombra di una strana creatura oltrepassava la soglia.
"Attento a dove vai, Malfoy!" una voce maschile risuonò nella stanza
all'improvviso.
"Parla per te, sfregiato!" ruggì in risposta un'altra voce, leggermente
strascicata.
Tutti gli occhi erano puntati su di loro, e le bocche di studenti e
insegnanti erano spalancate dallo stupore: sembravano tutti pietrificati,
orripilati.. Tranne il preside, che si arriciava la barba sorridendo
allegramente.
"Ben arrivati, signor Potter e signor Malfoy. Potete accomodarvi sulla panca
vicino a me?"
Due occhi verdi e due argentati si fissarono improvvisamente su Silente,
pieni di rancore e rabbia.
"Lei!!!! Come ha potuto farmi questo? Appena lo saprà mio padre..." iniziò
il giovane dai capelli biondi, avvicinandosi minaccioso alla tavolata degli
insegnanti, trascinandosi dietro l'altro giovane.
"Malfoy, rallenta!" disse allora il moro, seguendolo con un espressione
scocciata "Professor Silente, il gioco è bello se dura poco. Direi che
questa storia è durata abbastanza, per cui la prego di liberarci." disse,
indicando con un cenno la catena che legava i polsi dei due ragazzi l'un
l'altro.
L'anziano preside lo guardò con falsa indignazione, tradita dagli occhi che
brillavano allegri "Non vorrà venire meno al nostro patto, Harry? Vuole già
tirarsi indietro davanti alla prima difficoltà? Eppure aveva detto di essere
pronto a ogni genere di prova.."
Harry rimase ammutolito, guardando l'anziano preside implorante "Ma...
Perchè Malfoy?"
"Perchè in questo modo potrò valutare non solo entrambi contemporaneamente,
ma vi costringerò anche a collaborare. A meno che non volete essere legati
dalla 'Catena infrangibile' per sempre.. Dovrete trovare una soluzione,
senza chiedere aiuto a nessun altro. Ora, volete una pizzetta? Sono davvero
deliziose..Quasi quanto i ghiaccioli al limone." concluse, con aria
sognante.
Seguiti da mille occhi curiosi, Draco e Harry si sedettero imbronciati
vicino al preside, capendo che era inutile protestare.
Harry sospirò, sperando che finisse tutto al più presto.
"Ma preside, come faremo per le lezioni, e dove dormiremo?" domandò piano
con rancore Malfoy, trafiggendo il preside con gli occhi di ghiaccio.
"Oh oh, non dovete preoccuparvi per questo! Ho fatto preparare per entrambi
una casetta lontano da Hogwarts. Così potrete lavorare indisturbati!!"
Draco impallidì a queste parole.
Ad Harry invece andarono le pizzette di traverso, cominciando a tossire come
un matto, con un espressione di puro terrore stampata sul volto.
"Lei.. scherza, vero?"
Il sorriso smagliante di Silente valse più di mille parole.
Harry e Draco sospirarono all'unisono, affranti.
"Harry!" urlò una voce per i corridoi, mentre una testa rossa si faceva
largo tra gli studenti.
"Harry, cos'è questa storia? Cosa centra il furetto?" esplose una voce
femminile accanto al rosso, appartenente a una ragazza dai capelli crespi di
un castano chiaro.
"Furetto a chi, Zannuta.." rispose aggressivo il ragazzo biondo,
squadrandola con disprezzo, strattonando la catena che lo legava al ragazzo
dagli occhi verdi.
"Hermione... E' una sfida di Silente. Vuole metterci alla prova, per
constatare così se io sono pronto a entrare nell'Ordine, e se Malfoy è
affidabile al 100%." sbuffò contrariato.
"Ma..Ma non può fare questo! Come farete a studiare, e a partecipare alle
lezioni?" domandò stupita.
Il rosso alzò gli occhi al cielo "Harry è costretto a passare intere
giornate con Malfoy e tu pensi allo studio?"
"Saremo esentati, Granger." rispose il biondo ghignante, ignorando Ron "Per
due settimane.. Ovvero il tempo che ci occore per risolvere il mistero della
Catena Infrangibile."
La bruna spalancò gli occhi "Ma quest'anno ci sono i M.A.G.O.!! Silente non
può fare questo!"
"Voledmort è più urgente degli esami, signorina Granger" rispose una voce
dal tono amabile, appartenente al vecchio preside alle spalle della ragazza.
"Volevo avvertirla che non potrà aiutare in alcun modo il signor Malfoy e il
signor Potter, ma a scanso di equivoci loro saranno mandati in isolamento
fuori da Hogwarts, naturalmente venendo sempre controllati da Auror. Non sia
così sconvolta, mia cara" aggiunse, notando l'espressione shoccata di
Hermione "Tra due settimane, se saranno riusciti a scoprire l'enigma,
torneranno al castello sani, salvi e liberi. Ora, se volete scusarci,
dobbiamo proprio andare alle carrozze che porteranno Harry e Draco alla loro
meta. Arrivederci" salutò, incamminandosi per i corridoi fischiettando
allegramente.
"Miseriaccia!" esclamò Ron, pallido in volto.
Harry rivolse ai suoi due amici uno sguardo disperato, mentre Draco lo
strattonava per seguire Silente.
"Prima arriviamo.. Prima l'incubo finisce.." borbottò, mentre il moro salutò
i suoi amici ancora sconvolti con un cenno.
Appena sparirono alla vista Hermione e Ron si guardarono negli occhi,
atterriti.
"Era bello avere un migliore amico.." sussurrò il rosso avvilito
"Beh, almeno avrà la giusta punizione per non passare le ore a studiare qui
con noi! Ah, che non si aspetti il mio aiuto!" sentenziò la bruna,
avviandosi sdegnata in biblioteca.
"Herm... Aspettami!" le gridò di rimando il rosso, correndole dietro.
Hermione si voltò, speranziosa. "Sì?"
"Che ne dici... beh.. Anche se Harry non c'è...
tivadivenireconmedomaniaHogmeade?" disse tutto d'un fiato.
"Cosa?" chiese la ragazza, leggermente arrossita, sperando di aver sentito
bene.
Ron era violaceo per l'imbarazzo "Ecco... Ti andrebbe di venire a Hogsmeade
con me?"
La ragazza sospirò felice, rossa in volto "Finalmente ti sei deciso Ronald
Weasley... A dopo!"
Si avvicinò e gli diede un bacio delicato sulla guancia, per poi
allontanarsi di corsa verso la biblioteca.
Ron rimase impalato in mezzo al corridoio, con un espressione ebete dipinta
sul volto.
"Miseriaccia..." disse flebilmente, mentre gli altri studenti lo osservavano
curiosi.
Il viaggio nelle carrozze guidate dai Thestral fu silenzioso, la tensione
tra i due ragazzi era quasi palpabile.
Silente li aveva lasciati partire con un sorriso allegro stampato
sull'anziano viso segnato, augurando loro buona fortuna e buon lavoro...
Sia Harry sia Draco lo avrebbero strozzato sul momento, senza dubbio, ma si
erano trattenuti (anche se a fatica...)
E ora? Dove erano? Cosa avrebbero dovuto fare?
Scesero dalla carrozza, ritrovandosi in un tetro luogo isolato, dalle lunghe
distese di campi aridi e trascurati, con al centro un piccolo edificio cupo.
Harry e Draco presero i bagagli e si incamminarono verso quella che sarebbe
stata la loro dimora per molto, molto tempo.
FINE CAPITOLO PRIMO
CONTINUA....
Ecco l'inizio della mia fanfiction... Come dire.. Allegra! ^^
Per una volta sono clemente con voi lettrici, e questa nuova mia grande
'opera' ha unicamente lo scopo di intrattenervi e di farvi sognare!
Prometto che mi impegnerò ad aggiornare anche i miei altri lavori!
Commentate!
Mistica
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