Disclaimer: ehm
cmq... indovinate un po'! i pg non sono miei e non ci guadagno niente,
appatengono alle mamme clamp che me li prestano occasionalmente...
tenete duro, manca poco alla fine....
Lawful Dream (ovvero
delirio illegale)
parte V
di GreenWitch
“Perdonami...”
Gli occhi verdi di questo finto Himura sono l'ultima cosa che vedo... sento il
buio avvolgermi, avviluppare i miei arti in una morsa, si insinua nella mia
mente, sibilante, suadente,... la liquida brezza dei miei pensieri accarezza le
mie membra, sono sospeso, sospeso nella mia mente...
La neve, sento la neve sfiorarmi come quel giorno, attraverso i veli
dell'incoscienza, come quel giorno lontano che ha dato una svolta alla mia
vita... una svolta... non ricordo cosa è successo dopo quel giorno... solo
l'assenza, l'assenza di Kei e nient'altro.
C'è qualcuno nella mia mente, mi insegue, mi spia,... chi sei? Cosa vuoi da me?
Non è solo...
“Himura...?” questo nome... questo nome lo conosco! Chi sei?
Occhi verdi che mi fissano... “Perdonami...”
un corpo caldo a contatto con il mio, mi solleva e mi porta via... quest'essenza...
Rikuo Himura! I tuoi occhi fissi nei miei... la tua mano, ferita, tra le mie...
il tuo urlo, disperato, quando pensavi di avermi perso... Rikuo...
“Adesso ti ricordi chi sei?”
Di chi è questa voce? La conosco, ma.... mi sfugge... una voce calda, suadente,
fintamente candida,...
“...sembri esserti rimesso...” un'altra voce, più scura, ma bassa e sensuale...
queste voci armonizzano in maniera così perfetta tra di loro... a chi
appartengono?
“Chi siete?” mi azzardo a sussurrare.
“Non ci riconosci? Eppure sono io che ti ho dato un tetto e un lavoro quando ne
avevi bisogno. Non è vero, Saiga?” ribatte la voce candida, nascosta da una
maschera di finta offesa, come se fosse risentita.
“Proprio così... deve essere proprio messo male...” risponde l'altro, quello
chiamato Saiga, la voce scura rischiarata da una punta di divertimento...
Ora li vedo, due uomini appena illuminati da un fioco chiarore (da dove viene
questa luce?), il più grosso in piedi dietro a una poltrona su cui è seduto
l'altro... i loro sguardi sono fissi su di me... cosa volete?
“Io... io non so... di cosa stiate parlando...” (cosa ci fanno qui? Questa è la
mia mente...)
L'uomo seduto incurva le labbra in un sorriso enigmatico... “Penso ci sia
arrivato, Saiga... comincia a capire...”
Comincia a capire?! Non ci capisco niente... lasciatemi solo...
Lo fanno.
Il peso di questa oscurità si abbatte completamente su di me... c'è qualcuno?
C'è qualcuno di là, aldilà della soglia?
Kei... quanto tempo è passato... perchè non riesco più a evocare il tuo viso,
l'immagine dei tuoi occhi, accesi mentre mi guardi, nella mia memoria? È passato
così tanto tempo? Il posto che avevi nel mio cuore è stato colmato? Da chi?
Occhi verdi, profondi, appaiono nello schermo della mia mente.
È questa la verità? Ma io non riesco a capirlo... guarda dentro di te e lo
capirai. Questo è quello che mi han sempre detto... ma non ci riesco, è
difficile! Apri il tuo cuore! Guarda dentro le sue roventi profondità! Qual è il
volto che vedi?
Rikuo!
Apro gli occhi e vedo
Kakei che mi guarda, le labbra increspate in un sorriso enigmatico.
“Finalmente ti sei svegliato, Kudo! Adesso ti ricordi chi sei?”
Mi alzo di scatto scostando in fretta le lenzuola. Cos'è questa sensazione di
dejà vù?
Sento il mio respiro farsi più forte, il cuore inizia a battere all'impazzata...
“E' meglio che ti calmi, Kudo... dopotutto hai dormito per due giorni... Himura
era preoccupato...”
Dov'è Rikuo? Perchè non è qui? Forse non gli importa molto di te... una vocina
maligna si insinua tra i miei pensieri... sarà in negozio a scherzare con le
ragazzine del liceo... non ti voglio ascoltare! Vattene! Vattene e non farti
rivedere!
“Dov'è Rikuo?” mi sento chiedere, tremante, a Kakei. Lui, impassibile, mi guarda
di traverso, sorride... “Non preoccuparti... adesso è di là con Saiga. Appe...”
Il rumore della porta che si apre interrompe la frase a metà, Rikuo corre
dentro, si slancia verso di me. È un attimo... sento le sue braccia stringersi
attorno alle mie spalle, il suo respiro caldo sul mio collo, mentre sussurra più
volte il mio nome... e le sue lacrime, roventi, che bagnano la mia guancia.
Le mie braccia, autonome, salgono a stringerlo, forte, più forte che posso,
mentre le mie lacrime si uniscono alle sue, indistinguibili ormai.
“Non avevamo neanche iniziato la ricerca che lui è saltato in piedi, ha urlato
il suo nome ed è corso via!”
“Ormai dubito che trovare l'oggetto della sua ricerca gli importi ancora così
tanto... forse ha capito...”
“Ormai, oltre a lasciarli soli, non possiamo fare più niente...”
Le labbra di Kakei, si incurvano, beffarde, in un un sogghigno “Ne sei sicuro?”