Salve a tutti!!! Rieccomi
col 2* capitolo. Finalmente l’ho finito, questo
dovrebbe essere un po’ più lungo del precedente. DISCLAIMERS: dunque, i
personaggi sono sempre i miei…… Aspetto come sempre
dei vostri commenti.
La vita al college parte II di Alessia_1986
POV MAXIMILIAM Ho appena finito di
mettere a posto le mie cose che sento il
cellulare squillare. Guardo il display e rispondo, con tono falsamente
arrabbiato: “Era ora che ti facessi
sentire! Mi era venuto il dubbio che ti fossi già dimenticato di me”. “È qui che ti sbagli
mio caro! Ho aspettato un po’ a chiamarti proprio per permetterti di
guardarti intorno e farmi il resoconto. Su avanti spara: c’è qualcuna
interessante?” Certo che non si
smentisce mai. “Non sono affari tuoi Michel” E
questa volta sono arrabbiato sul serio. Mi da sui
nervi quando cerca di farsi i cazzi miei. È
peggio di mia madre. “Ok
ok, non ti arrabbiare fratellino! Comunque
hai conosciuto qualcuna?” Fratellino…se
ha solo 2 anni più di me. “Allora?” Continua lui visto
che non gli ho risposto. Ma
che vuole? “Allora che?” Dico io. “Hai parlato con
qualcuno?” Certo che sei testardo!!
Non demordi proprio, eh!!? Va bè,
tanto vale dargli un po’ di corda e fargli un bello scherzetto. “Si” Rispondo io. “Si, cosa?” Ma
allora dimmelo che sei scemo. Come “si, cosa?” Mi ha fatto una domanda e
gli ho risposto di si. Continuiamo va, prima che
mi spazientisca del tutto. “Si, ho parlato con
qualcuno” “Wow! E
com’era?” Anche
non vedendolo posso immaginare la sua espressione iniziare a farsi
interessata. Ed ora viene il bello. “Molto interessante” Se
mi avesse davanti capirebbe subito se si trattasse di una stronzata
o meno. “Certo che non hai
perso tempo, eh? Quando me la farai conoscere?” Allora c’è
cascato, sono proprio un bravo attore. Ora si
che mi diverto. “Se
vuoi appena vieni a trovarmi te LO presento”. Gli dico, rimarcando bene
quel LO. “Come, me lo
presenti?” Ripete lui, sicuro che mi
sia sbagliato. “Ma
non sei stato tu a chiedermelo poco fa?” Continuo io, con tono
falsamente innocente. “Si, sono stato io. Ma
perché hai usato LO?” Certo
che l’ho proprio sconvolto. Ma
vediamo ora: “Scusa, perché secondo
te che aggettivo dovrei usare per un maschio?” “COSA!!!!!!!!?!” Ammazza quanto
urla. Mi ha perforato un timpano. “Bè
direi proprio di si, visto l’attrezzo che ha in
mezzo alle gambe”. “MAX!!!!!!!?” E rieccolo
che urla. Ma
allora dillo che vuoi farmi fuori un orecchio. Va bè,
vediamo di mettere fine a questa farsa. “Perché
sei così scandalizzato?” Ok,
lo so; mi sto comportando da vero bastardo. In poche parole gli sto facendo
credere di essere gay. “Come perchè?
Me lo chiedi pure? A mio fratello piace un ragazzo e tu mi chiedi
perché sono scandalizzato?” Certo che c’è proprio
cascato con tutte e due le scarpe!!! È sempre più
sconvolto. Va bè,
diciamogli la verità: “Ma chi ti ha detto che
mi piace!!!? Tu mi hai chiesto se avevo
parlato con qualcuno e io ti ho semplicemente risposto di si. Poi
se quel qualcuno è un maschio, io che ci posso fare?” Mio fratello per la prima
volta in vita sua non sa che dire. Perfetto!!!
Così la prossima volta ci pensa bene prima di farsi i cazzi
miei. Lo saluto in fretta e chiudo la comunicazione senza aspettare una sua
risposta. Però lo devo ammettere:
se mi impegno riesco ad essere veramente stronzo. Dopo ‘quest’intensa’
telefonata, spengo il cellulare e mi butto sul letto. POV ANDRY Sono appena tornato in
camera mia e già mi manca. Sono proprio patetico: non lo conosco neanche da
un giorno e già non posso fare a meno di pensare a lui. Conviene
darmi una svegliata, tanto un tipo come Max sarà sicuramente etero. Esco dalla mia stanza ed
incontro Luke, il mio migliore amico e l’unico
a cui abbia detto di essere gay. L’altr’anno
eravamo in camera insieme ma ora, avendo allargato il dormitorio, ognuno si può
permettere una stanza singola. È da più di un mese che
non lo vedo, anche se ci siamo sentiti praticamente
tutti i giorni. Oggi però sembra particolarmente triste ed
infatti quando si accorge di me si affretta ad asciugare una lacrima.
Meglio intervenire: “Ohi, Luke
che hai?” Lui all’inizio sembra
non reagire, ma poi tutto ad un tratto scoppia a piangere. Io lo
abbraccio per farlo calmare e, dopo averlo lasciato sfogare,
riprendo: “Allora? Si può sapere
che è successo?” Luke
fa un respiro profondo e questa volta si decide a parlare: “Io e July
ci siamo lasciati” Dovrei essere felice per
la notizia che mi ha dato, infondo quella
ragazza, nonostante stessero insieme da tre anni, non lo amava affatto e non
perdeva mai occasione di provarci con me. Ma nonostante ciò non riesco
ad essere indifferente davanti al suo dolore. Lui però non sembra pensarla
come me ed infatti continua: “Bè,
non mi dici niente? Non sei contento? È da quando ci siamo fidanzati che mi
ripeti di lasciarla ed ora che è stata lei a rompere dovresti
gioire. Se non avessi saputo che fossi gay, avrei
sicuramente pensato che ti piaceva ed eri geloso”. Se
pensa di sfogarsi incolpando me, ha capito proprio male. Ma
come ha potuto dirmi una cosa simile? Credevo mi conoscesse!! E
quest’ultimo pensiero lo dico in alta voce
senza neanche accorgermene. “Anch’io
lo credevo Andry. Ma
ora come ora non so più niente”. Ora mi sto incazzando
veramente. Così facendo mi sta dimostrando che la nostra amicizia
paragonata al suo ‘grande amore’ non vale
niente. Se è questo quello
che pensa, allora è la volta buona che gliene dico quattro: “Sei proprio uno stronzo
Luke se pensi questo! Io l’ho sempre detto per
il tuo bene e non puoi venirmelo a rinfacciare in questo modo. La verità è
che ti fidavi più di lei che di me. Più che consolarti non posso fare
niente, ma in questo momento, per quello che hai detto, non riesco neanche a
starti vicino. Mi dispiace! Chiamami, quando avrai
finito di prendertela con chi ci tiene veramente a te”. E detto ciò me ne vado,
lasciandolo solo con i suoi pensieri. Lo so, forse sono stato troppo duro
con lui, infondo è stato appena mollato dalla sua ragazza, ma deve imparare
a non prendersela con gli altri, e in questo caso con me, per dei suoi
errori. Senza neanche
accorgermene mi ritrovo davanti la stanza 103. CAZZO!!!! E
mo che faccio? È incredibile che come Max si affacci nella
mia mente tutti i miei pensieri svaniscano, mentre qualche altra cosa
scatta sull’attenti. Su Andry
respira. Si così. 1…2…3.Cazzo!!sono ancora
più agitato di prima. Va bè
ma chi se ne frega! Se continuo così non mi
calmerò mai. Faccio un respiro
profondo e busso. Aspetto un po’, ma non mi risponde nessuno, forse sarà
uscito. Provo qualche altra volta ma ancora niente. Che
iella che ho! Ma dove si sarà cacciato? Tanto
vale tornare tra un po’. Faccio per andarmene, ma
sento il rumore della serratura scattare e la porta aprirsi. Mi giro e
rimango folgorato dalla visione che mi si prospetta davanti: Max con un paio
di boxer neri attillati, che non lasciano niente all’immaginazione, e una
maglietta altrettanto stretta dello stesso colore. Ha un viso insonnolito,
(forse stava dormendo)(FORSE!!? Nda Max)e anche
un po’ incazzato a guardarlo bene, e i capelli
tutti spettinati: uno spettacolo!!! “Che
vuoi?” A sentire la sua voce mi
risveglio dalla mia contemplazione e cancello quella faccia da ebete che sono
sicuro avere. Vedendo che non rispondo
continua: “Si può sapere che cazzo
vuoi?” Sempre più gentile non
c’è che dire. Con un sorriso stampato
sul volto finalmente parlo: “Si
anch’io Max sono molto felice di rivederti. Dormito bene?” Ora credo sia sul punto
di ammazzarmi. Meglio trovare una scusa convincente per
averlo disturbato. Si, ma cosa? Su cervello elabora. Pensa, pensa, pen……ci
sono!!! POV MAX Sto dormendo tanto bene
in questo letto a una piazza e mezzo, quanto
sento un rumore provenire dall’esterno. Tendo l’orecchio per riuscire a
decifrare meglio il suono e mi accorgo che c’è qualcuno che sta bussando
alla mia porta con parecchia insistenza. Provo ad ignorarlo, prima
o poi se ne andrà, ma lo stronzo
continua. Ho già una mezza idea su chi possa
essere ed infatti appena apro la porta me lo ritrovo davanti. È
un po’ distante dalla camera, forse se ne stava andando veramente.
Ha una faccia da ebete e io, per riscuoterlo da chissà quali pensieri, lo
richiamo con un tono non proprio amichevole: “Che
vuoi?” A sentire la mia voce il
suo sguardo torna normale, ma continua a fissarmi senza rispondermi. Mi sta veramente
stancando. “Si può sapere che cazzo
vuoi?” Ripeto io sempre più incazzato.
Andy, Andrei o come cavolo si chiama
fa un sorriso e finalmente apre bocca: “Si
anch’io Max sono molto felice di rivederti. Dormito bene?” Che
fa, sfotte pure? Non solo mi ha svegliato, ora si permette anche di
prendermi per il culo? Adesso mi sente…… Calmo l’irrazionale
istinto di dargli un pugno perché, anche se è più grande di me, ha un
fisico talmente esile che credo si romperebbe. Meglio usare le parole: “Senti carino!
Innanzitutto no, non ho dormito bene, o meglio, lo stavo
facendo prima che qualcuno mi venisse a rompere. Poi non vedo chi ti ha dato
il permesso di prenderti tutta questa confidenza con me”. Lui, invece di
arrabbiarsi come speravo facesse, fa un sorriso
ancora più grande e continua a parlare: “Non pensavo mi
servisse il permesso per dare confidenza a una
persona di 2 ANNI più piccola”. E
mentre lo dice rimarca quei 2 anni in più che non dimostra affatto. Senza darmi il tempo di
ribattere continua: “E comunque
sono venuto qui perché mi ero dimenticato di dirti una cosa: se vuoi
frequentare qualche club sportivo ti conviene decidere in fretta perché
domani iniziano le iscrizioni”. Ok,
mi rimangio tutto quello che ho detto, non sono più incazzato.
Mi ha detto l’unica cosa che potesse suscitare
in me qualche interesse. Lo dicevo io che era un
tipo interessante. Mentre
sono intento a pensare a quello che mi ha appena detto lui continua a
parlare: “Io vado. A domani”. E
no tesoro. Mica puoi andartene così. “Aspetta!” Gli dico e lui si volta
un po’ sorpreso. Sentimento che emerge anche dal suo tono di voce: “Ce
l’hai con me?” No! con
quel tizio laggiù che è appena passato. Certo che ce
l’ho con te stupido. Sembra interpretare male
il mio silenzio perché si gira per andarsene, ma io lo
blocco di nuovo: “Senti, scusa per
prima, ma quando vengo svegliato sono un tantino
suscettibile” (Almeno non prende a pugni chi lo sveglia al contrario di
qualcun altro, vero Ru? Nda
Ale) Lui fa un sorriso e
commenta: “Lo avevo notato” “Hai da fare ora?” A queste mie parole sembra
ancora più sorpreso, ma fa un cenno negativo con la testa e allora
io riprendo il discorso interrotto prima: “Ti va di accompagnarmi
a visitare il campo da calcio?” Senza dire niente mi
invita a seguirlo e ci dirigiamo fuori dai dormitori. POV MARK Certo
che quelle ragazzine sono proprio assatanate. Ho dovuto impiegare più
di mezz’ora per liberarmene. Al mio ego fa piacere
essere al centro dei pensieri di tanta gente e a volte anche a me, ma non
quando devo giocare a calcio come oggi. Lì devo essere assolutamente
concentrato e non le voglio intorno. È già tanto che permetto loro di
assistere alle partite della squadra, almeno mi lasciassero
in pace durante gli allenamenti. Entro nello spogliatoio
stando ben attento a non farmi vedere da nessuno e mi chiudo la porta alle
spalle. Mi metto gli scarpini che ho lasciato nell’armadietto e mi avvio
verso il campo per fare qualche tiro. Sto provando delle finte,
quando mi accorgo della presenza di qualcuno. Metto a fuoco e riconosco quel
secchione di Andry
insieme ad un ragazzo mai visto prima, sarà una matricola. Faccio finta di
niente e continuo i miei esercizi, ma quelli, invece di andarsene, entrano
addirittura in campo. E
no, ora mi sentono: “Che cazzo
volete?” Il ragazzo nuovo non sembra
affatto intimorito, anzi, mi risponde anche a tono: “Da te niente. Stavamo
solo dando un’occhiata in giro. Se
ti disturbiamo così tanto puoi anche andartene”. Ma
come si permette? Nessuno prima d’ora si era rivolto a me in quel modo. Ora gli faccio vedere
io…… Mi avvicino quel
tanto basta per rifilargli un pugno e lo colpisco allo stomaco.
Sembra accusare il colpo, forse non si aspettava una reazione del genere, ma
senza neanche accorgermene mi ritrovo sbattuto sulla ringhiera con lui
addosso che mi piega un braccio dietro la schiena. Si avvicina ulteriormente
e mi dice: “Non ti azzardare mai
più a colpirmi brutto stronzo se ci tieni alla
vita!” Devo dire che avere il
suo fiato nel mio orecchio e il suo cazzo
premuto sul mio culo mi fa davvero un piacevole
effetto, se fossimo in un’altra situazione me lo scoperei di sicuro; ma
ora sono troppo arrabbiato, non posso farmi mettere i piedi in testa da un
novellino. E così, con il braccio libero, gli
tiro una gomitata e lui è costretto a lasciare la presa. Faccio per
scagliarmi su quello stronzo, ma sento un paio
di braccia forti bloccarmi. Mi giro e vedo
l’allenatore che mi tiene saldamente per la vita. Il suo sguardo non è
molto amichevole ed infatti……: “Si può sapere che
combini Mark? Se ti
rivedo un’altra volta fare a botte con qualcuno, ti sbatto fuori squadra!!
Intesi!? E me ne infischio se sei il più bravo o
se è grazie a tuo padre che questa scuola va avanti!! Io ti ho avvertito!!
Fallo un’altra volte e il campionato te lo
scordi”. Finita la ramanzina va a
parlare con Andry, deve essere stato sicuramente
quel secchione ad averlo avvertito. La pagherà
molto cara anche lui. Prima di andare via passo
di fianco al novellino e, stando ben attento a non farmi vedere
dall’allenatore, sibilo nel suo orecchio: “Non finisce qua”. Il suo viso è
attraversato da un ghigno e in tono abbastanza aspro, risponde: “Puoi giurarci!”. Mi chiudo la porta dello
spogliatoio alle spalle e mi rimetto le scarpe da ginnastica. Prima di uscire, do
un’ultima occhiata al campo e lo vedo parlare col mister; chissà, forse
vorrà iscriversi al club di calcio……se così fosse, quest’anno
credo proprio ci sarà da divertire. Dopo quest’ultimo
pensiero, prendo la mia roba e me ne torno in camera escogitando la mia
vendetta. POV MAX Certo che le sa usare le
mani quello stronzo
figlio di papà; ho ancora lo stomaco indolenzito. Ma
se pensa di poter fare quello che vuole solo perché è grazie alla sua
famiglia che questa scuola è in piedi, si sbaglia di grosso. Ho sempre
odiato quelli come lui che si credono superiori solo perché hanno più
soldi degli altri. Purtroppo però d’ora in avanti ci avrò spesso a che a
fare dato che è nella squadra di calcio. E
devo anche dire che è molto bravo a giocare. Prima del nostro ‘scambio
d’opinioni’ l’ho osservato attentamente e mi sono accorto che ha un
controllo di palla davvero eccezionale, nonché
un tiro potentissimo. Sarà entusiasmante
confrontarmi con lui, nonostante non lo sopporti…… Ora sto
parlando con l’allenatore, mi ha appena dato il modulo
d’iscrizione. Devo solo compilarlo e sostenere un provino che di sicuro supererò.
Infondo gran parte del merito per aver preso la borsa di
studio va proprio alla mia bravura in questo sport. Finito di compilare il
modulo sento Andry (visto
che me lo sono ricordato il nome? Nda
Max; si, come no! Lo hai sentito chiamare
dall’allenatore poco fa Nda Ale)
dirmi che torna in camera perché
deve finire un disegno, mentre io rimango ancora un po’ in campo per fare
due tiri con il pallone lasciato dal tipo di prima che ho scoperto chiamarsi
Mark. CONTINUA……
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