Desclaimers: I personaggi di questa fic appartengono ad Inoue, non vi sono scopi di lucro!Dedicata a Rei, che adora questa fic...^^


=La vera anima=

parte 5

di Urd

Quando avevano varcato quella soglia, improvvisamente tutto sembrava diverso...
Loro erano diversi?
Non era più la stessa palestra, forse perché loro non erano più gli stessi ragazzini immaturi dell'anno prima.
Come se avessero urlato, tutti si voltarono verso di loro...Eppure era strano.
Erano usciti in silenzio, nessuno avrebbe fatto caso a loro, ma...In quel momento era come se emanassero qualcosa di forte, una forza straordinaria
che riuscì a colpire tutti.
I loro sguardi fieri, le loro mani intrecciate, e i loro passi lenti...
Quando si guardarono intorno, però...non c'era nessuno sguardo amico.


Hanamichi cercò di asciugare un' altra lacrima con il palmo della mano, mentre con l'altra si appoggiava al muro.
Era lì negli spogliatoi da dieci minuti.Se n'era andato un attimo, perché altrimenti non avrebbe retto gli sguardi e le accuse che gli mandavano contro.
Avevano davvero fatto la scelta giusta?
"Hana..."sentì la voce del suo ragazzo dietro di sé ed imprecò mentalmente: non voleva che lo vedesse piangere.Non di nuovo.
Kaede cercò con lo sguardo il rossino e lo vide in un angolo che gli dava le spalle.
"Hanamichi..."
Sussurrò mettendogli una mano sulla spalla.
Il ragazzo non alzò lo sguardo, non si voltò neppure.
"...Hana, che succede?"chiese abbassando il viso a sua volta, per cercare di guardarlo negli occhi.
"Sto bene kitsune..."mormorò il rossino, cercando di scacciare via con la mano le lacrime, ancora una volta senza successo.
Quando Kaede lo vide piangere gli si spezzò il cuore.
"Ehi...vieni qui..."disse dolcemente abbracciando il suo ragazzo e accarezzandogli piano la testa, poi lo costrinse ad alzare il mento e a guardarlo negli occhi.
Con il pollice cancellò le lacrime che ancora gli rigavano le guance e lo baciò a fior di labbra.
"Kaede...non so se abbiamo fatto bene, insomma...lo so che è stata una mia idea...però...Ho sbagliato ancora una volta."
"No.Non hai sbagliato niente."
Il rossino sospirò nascondendo nuovamente il viso alla vista del suo amato.
"Li hai visti, no?Il loro disprezzo nei nostri confronti...lo sguardo accusatore di Mitsui e Haruko...e di tutti gli altri..."
"Sì..."
"Lo sapranno presto tutti...kami...ci giudicheranno dei malati, pervertiti e chissà cos'altro..."
"Sì Hana...capiterà."
Il rossino sorrise amaramente.
"Non mi stai aiutando molto kitsune..."
"Ti preparo solo alla verità Hanamichi...hai deciso di aprire gli occhi e di farli aprire anche al mondo che ti sta intorno, ma...non hai capito una cosa do'aho."
Kaede lasciò il discorso in sospeso, fin quando Hana non lo fissò pretendendo una risposta.
"Non hai tenuto conto del fatto, che i tuoi occhi adesso, sono i miei...che ci sono io con te."
Hanamichi sorrise, a momenti riscoppiava a piangere per la felicità e l'emozione di quelle parole dolcissime.
Allacciò le braccia al collo della SUA volpe e lo baciò con passione.
Rimasero abbracciati per un po' a guardarsi negli occhi e a scambiarsi sorrisi dolcissimi, quando una voce non li fece sobbalzare e si staccarono in fretta.

"Ehm...scusate..."

"Mitsui!"esclamò il rossino,questa volta il suo sguardo era pieno di rabbia.
Se avesse provato anche solo a dire qualcosa...lo avrebbe ucciso a mani nude.
Nessuno poteva permettersi di offenderlo, di offendere Kaede...di offendere il loro amore.
"Avanti Hisashi...dì quello che devi e senza peli sulla lingua..."
"Veramente, io..."Mitsui abbassò lo sguardo"Volevo solo scusarmi, se ho dato l'impressione sbagliata...Non vi giudico assolutamente, non penso a voi come
due pervertiti..."
Hanamichi arrossì pensando che avesse potuto sentire il loro discorso.
Come se l'ex teppista avesse percepito i suoi pensieri, continuò:
"Ho sentito quello che hai detto Hana...E credimi...il mio non era uno sguardo accusatore.Ero solo...SONO solo molto colpito...cioé, mi ci vorrà del tempo per abituarmi all'idea."
Il rossino stava per rispondere, ma fu interrotto da un'altra voce.
"Ehm...veramente...per me vale la stessa cosa..."Haruko era sbucata alle spalle di Hisashi, seguita da Ryota e Ayako.
"Già...ci saremmo anche noi..."mormorarono questi ultimi."Dai ragazzi...siamo vostri amici...ciò che ci avete svelato non cambia niente..."

AMICI.
Loro erano amici...
Per Kaede quella parola era così...nuova.


La signora Mito guardò ancora una volta una vecchia foto.
Sorrise al ricordo dei suoi due uomini: suo marito e Yoehi.
Anche se non c'erano più, lei li sentiva...e guardare quell'immagine impressa su carta, le ricordò i bei momenti passati insieme.
Poco dopo bussarono alla porta e la donna corse ad aprire.
"Ciao, ben arrivato Hanamichi!"sorrise la donna.
"Buon giorno signora..."poi il ragazzo si fece da parte e presentò Rukawa.
"Lui è Rukawa, un mio amico.Anche lui conosceva Yoehi..."
La signora Mito sorrise ancora di più e salutò l'altro ragazzo con un cenno del capo.
"E' un piacere conoscerti Rukawa..."
"Il piacere è mio."
"Ma prego, accomodatevi..."
E detto questo la donna li fece sedere in salotto e versò loro una tazza di thé.
"Hanamichi, ti ho detto di venire qui, perché volevo che tu...beh, prendessi qualcosa dalla stanza di Yoehi...un suo ricordo.Sono sicura che lui avrebbe voluto così."disse tranquilla la donna.
Il rossino sorrise.
"La ringrazio..."
Kaede osservò la signora Mito:era una donna singolare, il suo viso era tranquillo, lei stessa trasmetteva un senso di pace.
Non la conosceva eppure riusciva ad ammirarla.
Sì, perché riusciva ad essere superiore al dolore che portava dentro, e sembrava mettere a proprio agio Hanamichi.
Più tardi, ella li condusse alla camera del figlio dicendo:
"Entrate, pure...non ci sono più entrata dalla sua morte.Beh, vado a fare una telefonata."e scese le scale tornando in salotto.
I due ragazzi entrarono camminando lentamente.

Hanamichi respirò profondamente.
Entrare in quella stanza dopo tanto tempo, dopo averlo perduto gli fece provare un'emozione così forte, che quasi non scoppiò in lacrime ancora una volta.
Ma non lo fece.
Il letto all'occidentale era illuminato dai raggi del sole che filtravano dalle persiane semichiuse, sulla parete a sinistra la scrivania era ordinata (come sempre) con gli appunti del giorno prima della morte
del ragazzo segnati su un blocco, l'armadio era aperto e una felpa era caduta a terra ed era stata lasciata lì, abbandonata.
Tutto sembrava irreale avvolto da una strana luce.
Hanamichi si sedette sul letto, quasi sussultando al rumore delle molle che si piegavano sotto il suo peso.
Kaede si sedette affianco a lui senza fiatare.
In quel momento il silenzio sembrava avere un'importanza infinita.
Ogni rumore sembrava spaccare uno strano equilibrio che roteava nell'aria.
"Com'è...avere un amico?"sussurrò ad un tratto Kaede.
Il rossino si voltò stupito per la domanda.
"E'...tante cose..."si limitò a sorridere Hanamichi e l'altro ragazzo capì subito ciò che intendeva.
Il volpino lo abbracciò e rimasero così per un po'.

"Kitsune..."sussurrò Hana stringendo più forte il suo ragazzo.
In quel momento non si sentiva in colpa.Non sentiva più il dolore che all'inizio lo aveva tormentato.
Riusciva a stare bene, avendo un buon ricordo di Yoehi.
Era stata davvero dura e ogni tanto si sentiva malinconico, ma Kaede, la signora Mito, le loro madri...i loro amici.

Non era solo.

Ad un tratto la sua attenzione fu catturata da qualcosa che brillava sotto il tappeto.
Si alzò sciogliendo l'abbraccio con Kaede, che lo seguì con lo sguardo sedersi per terra e cercare qualcosa.
Il rossino recuperò l'oggetto e lo studiò con attenzione.

"La medaglia di suo padre."mormorò.
La catenina d'argendo che teneva fra le dita e a cui era appesa la medaglietta del suo amico riluceva colpita da un raggio di sole.
Sopra vi erano incisi gli idiogrammi che formavano la parola Heiwa, pace.(Non so se l'ho scritto giusto...Nn mi ricordo bene...^^;;;ndU)
Ricordava che Yoehi la portava sempre con sé.
Pace interiore, serenità...era questo ciò che simboleggiava, ma quando il rossino se la rigirò tra le mani notò che dietro vi era il disegno di una volpe piccolissima.
Quando la vide qualcosa dentro di lui gli disse che non poteva essere una coincidenza.

I ricordi per un attimo tornarono alla sua mente, riaffiorarono, come bolle d'aria nell'acqua...
<< Mio padre mi diceva che questa medaglietta gli ha portato fortuna.Me l'ha data in ospedale, prima che morisse e mi ha detto: -Ricordati.Non sei e non sarai mai solo,la volpe ti proteggerà.E magari
guardando questa ti verrà alla mente tuo padre.- E' per questo che la porto sempre con me.>>

Quanto significato aveva quel pezzo d'argento.
/La aveva sempre con sé, perché gli portava fortuna...l'unica volta che l'ha lasciata a casa...No!Deve essere una strana e amara coincidenza...però.../
Hanamichi alzò lo sguardo e lo posò su quello di Kaede, ancora seduto sul letto che continuava a guardarlo senza capire.
Il rossino si alzò e si avvicinò il suo ragazzo, per poi chinarsi a baciarlo.

"La volpe ti proteggerà..."sussurrò una voce.

/Grazie Yoehi.../pensò Hanamichi, mentre si perdeva tra le braccia della...volpe.

Fine parte 5^

Urdi:^.^
Ru:>___<Sìììì!!Si tromba!!!!!!
Urdi:v__v Madò cm sei anti-romantico!Sei riuscito a rovinare il momento!
Ru:...
Urdi:E poi chi ti ha detto che ci metto la lemon?
Ru:ç___ç Nuuu
Yo(ciao Miky!^^):Ma poi in camera mia, scusa?!Non si può morire un attimo che subito ti affittano la camera per farci cose strane!>___<
Madre di Mito:Ru, allora.Devi pagare per fare le tue cose con Hana in camera di mio figlio.
Ru:E' vero...quanto le devo?
Urdi e Yo:O__o
Hana:>///////////////////////<

Un kiss alle lettrici bellissime di questa ficci!^____^

Urdina

Mail to: urdina@lycos.it


 

 



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