Desclaimers: I personaggi di questa fic appartengono
ad Inoue, non vi sono scopi di lucro!
=La
vera anima=
parte 1
di
Urd
Erano
passati due giorni dalla morte di Yohei, Hanamichi si trovava difronte
a casa di quest'ultimo.Vestiva di nero, ed aspettava che la madre
del suo defunto amico gli aprisse.
"Buon giorno signora..."abbozzò un sorriso il ragazzo.
"Hanamichi...ciao..."rispose la donna.Nonostante avesse
perso suo figlio sembrava essersi ripresa abbastanza bene.Indossava
un
kimono nero a fiori bianchi e i lunghi capelli erano raccolti da un
fermaglio a forma di sole.L'obi* che legava l'abito era di un color
indaco, e
gli zori laccati**, come quelli di una geisha***.
Le uniche parole che vennero in mente al ragazzo in quel momento furono:
elegante e bellissima.
"Prego, accomodati pure."
"La ringrazio..."
"Sono contenta che tu sia venuto..."sorrise.
Hanamichi si ritrovò seduto nel salotto di quella bellissima
casa.L'odore di cui era impregnata gli era familiare, tuttavia, gli
sembrò di
esservi entrato per la prima volta.Sembrava che quel luogo fosse totalmente
cambiato.
"Sembra strano, vero?"chiese la donna versando del thé
in una tazza candida dai disegni floreali."Lo hai notato anche
tu, come
questa casa non sembri più la stessa?"continuò.
"Sì...A dire il vero, mi sembra tutto così irreale."
"Anche a me...Il fatto è che quando si perde una persona,
il vuoto prende il posto nel nostro cuore, e ci distrugge.Ma bisogna
andare avanti...
Me lo ha insegnato proprio Yoehi, quando morì suo padre...In
quel periodo mi sentivo spenta, ma lui sembrava non rendersi conto
di quello che
era successo.Un giorno gli chiesi se stesse soffrendo e lui in tutta
tranquillità mi ha detto che stava davvero male, ma che non
poteva farci niente,
che sapeva che suo padre non avrebbe voluto che piangesse.E così
ho capito...Sto facendo esattamente come ha fatto mio figlio e la
gente non
fa che parlarmi male dietro, perché anche se non lo mostro...dentro
sto veramente male."
"Mi dispiace davvero...Yohei per me era come un fratello."
La donna sorrise.
"Lo so...ti voleva bene...tanto.Addirittura troppo per essere
solo tuo amico.Perfino più che alla sua ragazza...Haruko.Mi
ricordo che quando si sono
messi insieme non faceva altro che dire:- sono proprio un bastardo!Perché
faccio questo ad Hanamichi?- Oppure lo trovavo in cucina di notte,
seduto
al tavolo con sguardo perso.Mi veniva spontaneo chiedergli cosa avesse
e la risposta era sempre la stessa:- Come lo dico ad Hana?-"
Hanamichi a quelle parole scoppiò in lacrime.
"Oh,Hanamichi..."alla donna a momenti scivolò la
tazza di mano.
"Mi dispiace tanto...Lui si logorava per me, mentre io lo consideravo
un traditore...Mi sbagliavo...E nonostante io l'abbia pensato solamente
una volta, mi è bastato per rendermi conto di quanto quella
parola fosse sbagliata per apostrofare Yoehi..."
"Hanamichi...non sentirti in colpa."
"Non posso farlo...perché se mi avesse sentito dire una
cosa simile, che cosa avrebbe fatto?Lo avrei ucciso..."
La donna abbracciò il ragazzo, che pian piano stava smettendo
di piangere.
"Basta, ti prego...lui, ovunque sia, ti vuole bene...e non gli
importa di quello che puoi aver pensato...Lo so.Ne sono più
che certa."
"Bentornato Hanamichi!"esclamarono
i suoi compagni di squadra, quel giorno.Aveva ricominciato l'anno
da metà, dopo aver sostenuto alcuni esami,
e presto sarebbe tornato a giocare.
"LARGO E' TORNATO IL GENIO!Ah,ah,ah!"
Rukawa si avvicinò, lo squadrò dalla testa ai piedi,poi
disse:
"Alcune cose non cambiano mai...sei sempre il solito idiota."
"CHE HAI DETTO, STUPIDA VOLPE PULCIOSA???"
Agli altri componenti della squadra apparve un' enorme goccia sulla
testa.
"Che idiota eri, idiota sei e idiota rimarrai..."
"Ok,ok...va bene..."Mitsui si mise in mezzo ai due."Hanamichi...calmati..."
"Uff...e va bene...sono calmo."
"Idiota!"
"AH!!!!ADESSO BASTA!!!!"Hanamichi saltò addosso al
rivale cominciando con lui una delle loro famose zuffe.
Ryota, si mise una mano sulla fronte, sospirando rassegnato.
"Hanamichi!..."esclamò una vocina angelica"...ti
sei appena dimesso non dovresti fare a botte..."
Il ragazzo si voltò e vide una ragazzina dai lunghi capelli
castani che gli sorrideva.
"Haruko..."mormorò.
Rukawa, infastidito da quella presenza, ma soprattutto dal fatto che
Hanamichi fosse arrossito guardandola, tirò un pugno in pieno
viso al rivale.
"Stupida kitsune!"
Ecco, adesso riaveva la sua attenzione su di sé...Non sopportava
essere ignorato, tantomeno a causa di quella cretina.
"E basta, ragazzi!"li separò Mitsui.Rukawa, lo fulminò
con lo sguardo, ma si limitò a ricominciare a tirare a canestro.
"Hanamichi...sono contenta che tu sia tornato!"esclamò
la ragazza.
"Sei gentile Haruko, a preoccuparti per me...ma non c'è
bisogno..."rispose freddo.Avrebbe voluto gridarle contro la sua
rabbia, perché
se non fosse stato per lei, probabilmente Yoehi sarebbe stato ancora
vivo.Ma sapeva anche che non era così...era solo il suo modo
per
scaricare la frustrazione.Voleva a tutti i costi attribuire a qualcuno
la colpa della perdita dell'amico.E più ci pensava, più
non poteva fare a meno
di odiare Haruko.Tuttavia era abbastanza consapevole che non sarebbe
stato giusto aggredirla, quindi preferiva essere freddo.
"Ho saputo che tornerai a giocare!Non vedo l'ora di assistere
alle partite."
Lui non disse nulla, ma le diede le spalle andando a prendere un pallone
per dedicarsi agli esercizi.
"Ma cosa gli è preso?"chiese Ayako, guardando nella
direzione del rossino.
"Non lo so, senpai...ma è da quando Yohei è morto
che è così...Mi dispiace molto.Lui era il suo migliore
amico...probabilmente da a me la colpa di
tutto."Haruko abbozzò un sorriso.
"Ma...Haruko questo non è giusto..."
"Lo so...ma sto cercando di capirlo...e anche io sono giunta
alla conclusione che la colpa sia solo mia."
La ragazza si voltò e con passo lento sparì dietro la
porta.
Rukawa sentiva un odio profondo crescergli
all'altezza del petto.Non la sopportava.Il suo sorriso mieloso, il
suo fare ipocrita...Era a dir poco detestabile.
"Quella troia..."ringhiò lasciando cadere la borsa
pesantemente all'ingresso di casa.
"Kaede, sei già tornato...?"chiese sua madre.
"Sì..."fece atono salendo le scale.
"Mi raccomando, tra poco scendi, che è pronta la cena..."
"Ok..."
"Come sono andati gli allenamenti?"
"Bene..."
La donna sospirò.Parlare con suo figlio era davvero impossibile.Rispondeva
sempre a monosillabi.Non le importava, era sempre
stato così, ma sapeva che quando diceva qualcosa non lo faceva
tanto per fare...riusciva ad utilizare le parole giuste al momento
giusto.
Il ragazzo scese al piano inferiore, andando a sbirciare tra i fornelli.
"Giù le mani!"esclamò sua madre fermando il
figlio prima che allungasse la mano sulle vivande.Il ragazzo sbuffò
limitandosi a sedersi a tavola.
"Kaede...sono stata a parlare con i tuoi professori."
"..."
"Mi hanno detto tutti che durante le lezioni non fai che dormire
e distrarti...in più i tuoi voti non sono affatto migliorati."
"..."
Kaede cercò di capire quale fosse l'umore di sua madre in quel
momento.Ma non riusciva a capire se la sua fosse rassegnazione o incazzagione.
"Perché non ti impegni...?So bene, che le cose le sai...perché,
allora, devi rovinarti così?"
"Perché non mi interessano le lezioni."
"Beh...ma per entrare a far parte della società, essere
ammesso a una buona università e trovare lavoro, serve studiare
sodo."
"Se studio,perdo tempo.Se perdo tempo non mi alleno.Se non mi
alleno non posso diventare il migliore."
La donna scosse la testa sospirando rassegnata.
"Ma sei già bravissimo...Non ti chiedo di smettere di
giocare, sarebbe come impedirti di respirare, però...Vorrei
solo che dedicassi anche un po' di
tempo allo studio."
"Vedrò quello che posso fare."
La donna sorrise.Quella risposta le andava già bene, non era
facile parlare con suo figlio e ottenere una risposta simile la rese
felice.
"Bene!So che lo farai...Ah, un'altra cosa...Anzai mi ha parlato
di te...continua a ripetere che sei un ragazzo in gamba!Sono veramente
contenta!"Schioccò un
bacio sulla guancia di Kaede."Lo sapevo che eri bravo!!!"
"Mamma..."
"Avanti, corri a lavarti le mani, tra poco arriverà tuo
padre."
"Hn...ok."Il ragazzo salì lentamente le scale, ma
subito si accorse che avrebbe potuto parlarne con lei.Certo!Scese
altrettanto lentamente i pochi gradini che
aveva salito e si trovò nuovamente in cucina.
"Mamma..."
"Sì?"
"Posso parlarti?"
La donna a quella frase si voltò di scatto.I suoi occhi erano
colmi di stupore, mentre si avvicinava al ragazzo appoggiandogli una
mano sulla fronte.
"Eppure non hai la febbre."
"Mamma."la ammonì, dall'alto del suo metro e ottantanove
(è cresciuto di 2 cm...NdU)."Ho capito, ciao."e il
ragazzo fece per uscire.
"No!Aspetta!Stavo, scherzando...è solo...che è
la prima volta che vuoi parlare con me di qualcosa..."
"Posso parlarti di qualunque cosa?"
"C-certamente..."
"Io...sto pensando un po' troppo a una persona."
La donna s'illuminò in un dolcissimo sorriso.
"Il mio 'piccolo' Kaede non si sarà innamorato?"fece
maliziosa.
A quella frase il ragazzo si voltò nuovamente.
"Ciao."
"DAIIII!!!!Smettila di fare così..."
"E tu smettila di prendermi in giro."
"Va bene, va bene...e chi sarebbe questa persona a cui pensi?"
"..."
"Beh?"
"Sakuragi."
"SAKURAGI???Ma chi?Il tuo compagno...quello che odi?"
"Sì..."
"Uhm...e il problema qual'è?"
"Quello che faccio mentre penso a lui..."
"Ah...e cosa fai mentre pens...EHI!!!!!"la donna arrossì
vistosamente, mentre il figlio la guardava con la solita espressione
tranquilla.
"KAEDE!"
"Che ho fatto?"
La donna cominciò a respirare ritmicamente.
"Quello che hai detto...ma tu il pudore non sai dove stia di
casa?!"
"Hai detto che potevo parlarti di qualunque cosa..."
"Sì, beh...però..."la donna sospirò
prendendo le mani del figlio tra le sue."Sei attratto da Sakuragi?"
"...sì..."
"Bene.E la cosa ti crea problemi?"
"Dovrei essere io a chiederlo a te..."
La donna sorrise.
"Kaede...andiamo.Sono tua madre...Ho sempre saputo che non t'interessavano
le ragazze..."
"..."
"Non fare quella faccia!Cosa c'è che non va?Tua madre
non ti ha detto nulla, anzi, è pronta a sostenerti e tu ti
accigli a quella maniera?"
Il ragazzo abbracciò d'impulso sua madre.La donna rimase perplessa
dall'improvviso slancio sentimentale del figlio, tanto che a momenti
si
commosse.Kaede non si era mai comportato così...lui era sempre
stato zitto, su qualunque cosa lo riguardasse...e adesso...piangeva?Suo
figlio stava piangendo?
"Kacchan, cosa succede?"lei, fece per divincolarsi e guardare
in faccia il ragazzo, ma lui corse al piano superiore.Non voleva che
sua madre lo
vedesse in quello stato.Per nulla al mondo.
"KAEDE!"lo chiamò la donna.
Fine parte 1^
*Obi:Fascia legata in vita facente parte del kimono...
**Zori: sandali
***geisha: intrattenitrice...Il termine geisha da noi ha spesso significato
di prostituta.Non è tuttavia corretto, perché in effetti
geishe
sono delle intrattenitrici.Sanno ballare,cantare e suonano lo shamisen(sorta
di chitarra).
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