Note: Questa fic è dedicata alla mia adorata nipo Dragoneyes per il suo compleanno!! Ovviamente sono stata la solita ritardataria ma purtroppo la carenza di ispirazione è una brutta rogna per noi scrittrici =__= Spero ti piaccia nipo ^******^

Avverto che ci sono dei piccoli spoiler per quanto riguarda il passato di Byakuya, per il resto la fic è ambientata in un tempo imprecisato u_u

Ovviamente i personaggi di questa fic non appartengono a me ma al rispettivo autore.

 


Last night... what!?

di Miyuki

 

Renji aprì lentamente gli occhi, sentendosi più stordito del solito e con un terribile mal di testa che gli faceva pulsare dolorosamente le tempie.

Non era mai stato un tipo mattiniero, lo sapeva. Ogni giorno gli ci volevano più di venti minuti per uscire dal letto e cominciare a prepararsi…e seppur regolasse la sveglia con abbondante anticipo, la sua pigrizia era spesso fonte dei suoi ritardi.

Ormai il suo taichou ci aveva fatto l’abitudine ed aveva rinunciato a fargli notare la sua scarsa disciplina…odiava sprecare parole al vento e fin quando Renji svolgeva le sue mansioni avrebbe sorvolato sulla cosa.

Quella mattina, però, gli sembrava particolarmente difficile svegliarsi…le palpebre erano così pesanti…e non si sentiva per niente bene…

‘mhh…non è normale che la stanza giri in questo modo…auch…dannato mal di testa…’

Il suo tentativo di sollevare la testa dal morbido cuscino sul quale giaceva non era stata una mossa saggia…fu come se tanti piccolissimi aghi gli avessero trapassato il cervello. Allora richiuse gli occhi ed attese che la stanza smettesse di vorticare…quando le fitte finirono provò nuovamente ad aprirli, trovandosi davanti una stanza più buia del solito ed ancora un po’ informe.

‘strano…di solito non chiudo mai così bene le finestre…a quest’ora dovrei essere accecato dal sole come ogni mattina……forse è ancora buio, chissà che ore sono…’

Con gesti ancora un po’ impacciati dal sonno, allungò d’istinto una mano per cercare la sveglia sul comodino e poter così vedere l’ora…la cosa che però lo lasciò perplesso fu il fatto che la mano non trovò affatto il comodino, ne tanto meno la sveglia…le sue dita stavano scorrendo su quello che sembrava essere il pavimento.

Il suo primo pensiero fu quello di domandarsi come ci era finito lì…forse era caduto dal letto senza accorgersene durante la notte…ed aveva portato con sé il cuscino…ed anche le coperte…eppure sotto di sé non sentiva il duro materiale del pavimento, tutt’altro, era sdraiato su qualcosa di morbido e soffice.

Ma soprattutto……da quando in qua il pavimento del suo alloggio era fatto di legno??

‘……qualcosa non mi torna…’

La sua mente confusa stava litigando con il suo mal di testa per riuscire a trovare una risposta a quell’insolito quesito quando sentì qualcosa muoversi dietro di lui…o meglio qualcuno.

Sentì un braccio, che fino a quel momento non aveva notato attorno alla sua vita, aumentare la stretta ed avvicinarlo maggiormente a sé fino a quando la sua schiena nuda non incontrò un petto altrettanto nudo.

Di colpo ottenne la risposta alla sua domanda…non riconosceva la stanza perché quella non era camera sua!

Il suo cuore prese a battere ad una velocità esagerata mentre cercava di analizzare la situazione e ricordare qualcosa, restando il più immobile possibile. Non ricordava affatto di essersi coricato con qualche donna la sera prima…in verità non ricordava proprio nulla di quello che era accaduto la sera prima…quindi non aveva idea di come ci era finito in quella situazione.

Ora completamente sveglio, cercò di focalizzare la propria attenzione su quel corpo dietro di sé, nel tentativo di comprendere con chi era finito a letto. Lentamente sollevò una mano e la fece scorrere sul braccio che giaceva attorno alla sua vita. Era morbido e levigato ma era troppo muscoloso per essere quello di una ragazza qualsiasi e poi la stretta con cui l’abbracciava era possessiva e forte…si, esprimeva una strana forza che gli sembrava quasi famigliare…eppure non gli veniva in mente nessuna delle sue conoscenza femminili che avesse simili requisiti.

Allora passò oltre. Iniziò ad analizzare le curve dei fianchi e delle cosce, facendo sempre scorrere lentamente la sua mano all’indietro…anch’essi erano muscolosi e sodi…e……sussultò.

‘…oddio…’

Sgranò gli occhi e si irrigidì di colpo. Come aveva potuto non notare prima quel dettaglio…quel dettaglio che premeva con insistenza contro il suo fondoschiena lo sapeva solo lui, o meglio era una delle tante cose che non sapeva e delle quali preferiva scaricare la colpa sulla sua terrificante emicrania.

‘ oddio oddio oddio…sono a letto con un uomo…sono a letto NUDO con un altro uomo…di cui non ricordo nulla…Kami-sama…’

Come diavolo c’era finito in una simile situazione!?! Ok…non era la prima volta che finiva nudo con qualche uomo…ma questi erano solitamente Kira e Shuuhei ed il tutto dopo averci dato giù di sakè fino al mattino…e salvo qualche palpatina non era mai successo nulla di tutto questo!

Chissà che cosa avevano fatto che lui non si ricordava…gli stava per venire una crisi isterica.

Cercò di voltarsi nell’abbraccio per scoprire l’identità del suo ignoto compagno, facendo attenzione a non svegliarlo…tentativo inutile perché l’altro sembrava essersi già svegliato. La presa sui suoi fianchi si fece ancora un po’ più insistente ed il corpo dell’altro si mosse contro il suo facendolo rabbrividire.

“Renji…smettila di essere così rumoroso…possono sentire il frullare dei tuoi pensieri a chilometri di distanza” mormorò una voce profonda e vellutata contro il suo orecchio.

Il rosso sbiancò di colpo…conosceva quella voce…la conosceva fin troppo bene.

Deglutì a vuoto prima di parlare.

“K-Kuchiki-taichou……” sussurrò con voce quasi incredula.

Le cose sembravano essere peggiorate drasticamente…non solo era in un letto nudo con un altro uomo…quell’uomo era niente poco di meno che il suo capitano!!

‘…sono morto…oh si, mi aspetta una morte lenta e dolorosa…’

Quasi non volendoci credere fino all’ultimo, si fece forza e si voltò lentamente fino a quando non si trovò davanti il viso perfetto di Kuchiki Byakuya a confermare il suo più grande timore. Il moro lo stava fissando con una strana espressione, non era fredda ed impassibile come al solito e neppure adirata come si sarebbe aspettato vista la situazione…sembrava quasi…divertita…e cos’era quell’increspamento di labbra…

‘Quello non può essere un sorriso…vero? No…Kuchiki-taichou non sorride…mai…e poi perché dovrebbe sorridere proprio ora…’

Lo sguardo del rossino scivolò senza volerlo lungo il corpo del suo capitano, ammirandone la pelle candida e perfetta ed il petto dai lineamenti delicati che però non avevano nulla di femmineo anzi, si vedeva chiaramente il risultato dei duri allenamenti ai quali si era sottoposto durante gli anni…ogni centimetro di pelle sembrava emanare una grande forza. I suoi occhi nocciola si addentrarono ancora più in basso scoprendo che il lenzuolo copriva a mala pena ciò che andava coperto…ciò che aveva sentito più che chiaramente contro…no, non ci doveva pensare! E poi perché stava ammirando tanto il corpo del suo capitano!?

Renji alzò di scatto la testa come a rettificare quella sua azione involontaria ed arrossì sia per il suo comportamento sia alla vista di quello che era decisamente un sorriso, vago ma pur sempre un sorriso, sulle labbra di Byakuya.

“T-Taichou…”

“Hn?”

“Mh…dove…dove mi trovo?” chiese dopo un lungo dibattito con sé stesso su come affrontare quella situazione surreale.

“A casa mia”

‘ok…questo spiega perché il luogo non mi è famigliare…non sono mai stato alla dimora dei Kuchiki……………………sono finito doveee!?!?’

Quando realizzò dove esattamente si trovava non seppe bene quale reazione era la più adatta ad esprimere il suo stato di shock…e nell’indecisione il suo viso assunse una tonalità più intensa di rosso mentre fissava Byakuya a bocca aperta.

Un po’ alla volta i tasselli nella sua mente stavano cominciando a combaciare ma c’erano ancora troppi vuoti nella sua mente.

Dovette fare vari tentativi prima di trovare la forza di parlare di nuovo.

“Mh…t-taichou…so che può sembrare una domanda…strana…ma…cosa ci faccio qui?” chiese con notevole imbarazzo…quanto doveva sembrare stupido in quel momento.

Byakuya lo fissò alcuni istanti con i suoi penetranti occhi blu ed inarcò un sopracciglio con fare perplesso mentre quel vago increspare di labbra tornava a formare una linea piatta. Il moro si sollevò un po’ su un gomito ed appoggiò il viso su una mano.

“Devo presumere che non ricordi nulla di quello che è successo la scorsa notte?”

Il rosso lo fissò e scosse lentamente il capo sul cuscino, cosa che gli rammentò il terribile mal di testa che aveva.

“Non ricordi neppure la festa organizzata da quelli dell’undicesima divisione?”

Renji corrugò un po’ la fronte mentre cercava di collegare le parole del suo capitano a qualche ricordo e di colpo i suoi occhi si illuminarono.

“Oh si…la festa…”

Adesso ricordava. Ikkaku lo aveva invitato ad una piccola festicciola a base di sakè organizzata nella palestra dell’undicesima divisione…aveva detto che ci sarebbero stati la maggior parte dei capitani e dei vicecapitani e gli aveva lasciato il compito di convincere Kuchiki-taichou a venire…a sembrava ci era riuscito perché gli era venuta in mente un’immagine dove lo vedeva bere in un angolo della palestra mentre conversava con Ukitake-taichou e Kyouraku-taichou…o meglio…loro conversavano e lui dava qualche risposta ogni tanto.

Lui invece si era unito a Kira, Shuuhei e Ikkaku per un sano giro di bevute e…

‘no…non dirmelo……ho sedotto Kuchiki-taichou mentre ero ubriaco!?!?!?!?’

…in verità non ricordava nient’altro di quello che era successo dopo quel momento.

Il suo volto era diventato in ogni caso rosso quanto i suoi capelli mentre fissava Byakuya con tanto d’occhi. Ok…sapeva che quando era ubriaco perdeva un po’ il controllo…ma da lì a provarci con il suo capitano…non poteva essere arrivato a tanto, vero? No…era impossibile…perché poi avrebbe dovuto farlo…lui non era interessato al moro in quel senso…no…lui era il suo rivale, il suo obiettivo da raggiungere e da battere…tutto qui!

Però adesso si spiegava la terribile emicrania che aveva.

“C-cosa ho fatto?” balbettò confuso mentre cercava di ricordare altri dettagli della serata senza però riuscirci.

Il capitano della sesta divisione continuava a fissarlo con espressione indecifrabile, osservando le varie emozioni che si alternavano sul volto del rossino. Quest’ultimo alla fine si rivolse direttamente a Byakuya in cerca di risposte.

“N-noi…ieri sera……cosa…?”

“Cosa abbiamo fatto? Non riesci ad immaginarlo Renji?” disse Byakuya con quella sua voce profonda continuando a fissarlo e facendogli notare la sua mano, che per tutto quel tempo era rimasta appoggiata al suo fianco e che ora lo stava accarezzando con tocchi lenti e delicati.

A quel tocco Renji rabbrividì e per l’ennesima volta si rifiutò di analizzare a fondo quella sensazione. Arrossì e si scostò di scatto dal suo capitano, mettendosi a sedere, cosa che gli scatenò forti dolori alle tempie e non solo, anche in un posto dove non avrebbe dovuto provarne.

‘oh Kami-sama…io e Kuchiki-taichou abbiamo……ed io non ricordo assolutamente nulla…no no no è tutto sbagliato…non doveva accadere…’

Il vice-capitano era a pochi passi da una crisi isterica. Non era mai stato con un uomo…donne si…uomini mai…ed ora sembrava che fosse andato a letto con il suo capitano…si stava domandando perché non avesse ancora tentato di fargli la pelle per quello che era successo.

Intanto Byakuya, nel vederlo sfuggire al suo tocco ritirò lentamente la mano e posò il braccio accanto al suo corpo.

“Non ricordi proprio, eh?” chiese con voce tranquilla il moro.

Renji scosse nervosamente il capo in segno di diniego e si guardò attorno con lo sguardo simile a quello di un animale in trappola…doveva andarsene da lì o sarebbe andato fuori di testa. Doveva pensare a mente lucida.

“…i miei vestiti…dove sono…?”

Byakuya fece un cenno vago col la mano libera.

“Da qualche parte nella stanza…ieri sera sembravi essere così impaziente di spogliarti da non riuscire ad aspettare di arrivare al futon…”

Renji arrossì all’allusione che era appena stata fatta riguardo alla sua partecipazione in tutto quello. Abbassò lo sguardo imbarazzato e fortunatamente i suoi occhi scorsero sul pavimento quelli che sembravano essere i suoi pantaloni.

Li afferrò di scatto e se li strinse al petto, tornando a fissare il suo capitano.

“Taichou…io…dovrei andare…è tardi…ecco…devo fare molte cose oggi…” balbettò quelle che erano ovviamente delle scuse per andarsene via da lì il prima possibile e non si stava neppure sforzando di renderle credibili.

Il moro lo fissò con sguardo imperturbabile rimanendo in silenzio alcuni istanti prima di rispondere:

“Nessuno ti impedisce di andartene” disse stendendosi di nuovo sul futon per coprirsi meglio con le lenzuola “Vedi solo di non fare troppo rumore…è ancora abbastanza presto e non sono l’unico a vivere qui…”

Con questo chiuse gli occhi e provò ad addormentarsi di nuovo indisturbato, come se ciò che era successo tra di loro non fosse mai accaduto.

Renji non sapeva se essergliene grato o meno…una parte di lui era indignata al fatto che il suo capitano potesse comportarsi in modo così freddo dopo esserselo portato a letto, seppur era vero che era stato lui ad iniziare tutto…almeno così sembrava. L’altra era felice di potersene andare senza troppi problemi o senza perdere la vita.

Così il rosso ascoltò la seconda di voce e si vestì di tutta fretta cercando di ignorare le fitte al suo fondoschiena che lo assalivano ogni volta che faceva un movimento brusco e di non guardare Byakuya che sembrava essersi addormentato di nuovo.

Poco prima di uscire dalla camera la voce del suo taichou lo raggiunse.

“Renji…oggi abbiamo poco lavoro…hai la giornata libera…” disse con voce calma e profonda che fece rabbrividire ed accaldare in modo strano il vice.

“O-Ok…grazie…” balbettò prima di aprire la porta scorrevole della stanza ed uscire, per poi richiuderla alle sue spalle e darsi finalmente alla fuga, sperando vivamente di non incontrare nessuno per i corridoi della tenuta dei Kuchiki.

 

************

 

Quando Renji arrivò nel suo appartamento agli alloggi degli ufficiali era appena sorto il sole. Non aveva incontrato nessuno durante il tragitto ma se anche fosse successo nessuno avrebbe avuto il coraggio di fermarlo, vista la sua corsa sfrenata simile a quella di un indemoniato…corsa che terminò non appena si fu barricato in casa sua.

Gli ci vollero alcuni minuti prima che si fosse ripreso a sufficienza da decidere cosa fare…optò per una bella doccia rilassante…ne aveva davvero bisogno. I suoi muscoli erano tutti indolenziti per motivi che preferiva non approfondire al momento.

Entrò sotto il getto caldo dell’acqua dopo essersi spogliato ed iniziò a lavarsi con gesti decisi, come a voler cancellare ogni traccia di sesso dal suo corpo. L’odore del suo taichou si era impregnato sulla sua pelle e nei suoi vestiti, lo aveva accompagnato fin lì, nel suo santuario personale ed ora stava cercando di liberarsene con ostinazione…ma anche se sapeva di essere pulito ormai, tanto che la sua pelle si era arrossata per via del suo strofinare deciso, poteva ancora sentire il profumo che aveva catalogato come quello di Kuchiki Byakuya nelle proprie narici.

Immagini che non erano ricordi ma solo ipotesi fantasticate di ciò che era successo la notte prima gli invasero la mente e gli accalorarono i senti…le mani smisero di lavare e si appoggiarono sulla fredda parete della doccia nel sentire le proprie gambe farsi improvvisamente un po’ più deboli. Il suo corpo stava reagendo in modo strano e lui non ne capiva il motivo…era come se qualcosa in lui desiderasse quel tipo di contatto con il proprio capitano…ma non vero possibile…lui non era attratto da lui…vero?

Renji appoggiò la testa contro le piastrelle e sospirò.

‘Se solo ricordassi qualcosa…dannazione…’

 

Alcune ore dopo si ritrovò a vagare senza una meta per le vie della Soul Society. Byakuya gli aveva dato la giornata libera e di questo gliene era profondamente grato…non si sentiva ancora pronto ad affrontarlo, era ancora troppo confuso.

Il mal di testa non gli era ancora passato del tutto e più cercava di ricordare qualcosa della notte prima più quello sembrava tornare a pieni ritmi…in poche parole la sua era una causa persa in partenza.

Sospirando per la millesima volta quella mattina non si accorse di due figure sedute poco distanti da dove stava camminando lui.

“Abarai-kun…come mai quel muso lungo?!” chiese una voce particolarmente allegra.

Il vicecapitano della sesta divisione si fermò nel sentirsi chiamare e si voltò nella direzione della voce, incontrando così Yumichika e Ikkaku, quest’ultimo con la testa appoggiata in grembo al compagno che gli stava massaggiando il capo.

“Ohi Yumichika…Ikkaku…” li salutò a sua volta avvicinandosi “Che cosa fate qui?”

“Oh niente di speciale…siamo venuti a cercare un po’ di quiete…all’undicesima divisione sono tutti ubriachi dopo ieri sera e quelli che non lo sono stanno facendo il solito baccano…e visto che il povero Ikkaku qui ha una terribile emicrania l’ho portato via prima che facesse fuori qualcuno per farli tacere!” rispose Yumichika con uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti.

Renji lo fissò con attenzione domandandosi come mai aveva un aspetto così splendido dopo aver bevuto tanto quanto lui ed Ikkaku la notte scorsa…sembrava non risentisse minimamente dei postimi di una sbronza…lo aveva sempre sospettato che Yumichika non era del tutto normale…

“Comunque non hai risposto alla mia domanda…come mai quel muso lungo?” chiese di nuovo il ragazzo dalla strana pettinatura egizia.

“Per nessun motivo…” scrollando le spalle.

“Mh…non mi dirai che non sei riuscito a concludere nulla con Kuchiki-taichou ieri sera…” disse Ikkaku aprendo un occhio per fissare Renji dalla sua posizione rilassata.

Renji ci mancò poco che prese un colpo alle parole dell’amico mentre il suo volto assumeva un’intensa tonalità rossa.

“I-Ikkaku…c-cosa stai insinuando…io…con il capitano…ti sbagli di grosso…” balbettò agitato, possibile che qualcuno lo avesse visto?

“No che non mi sbaglio…gli sei praticamente saltato addosso ieri sera, sarò stato ubriaco ma lo ricordo bene…e Yumichika può confermare” ed infatti il compagno confermò con dei cenni decisi del capo.

Renji non sapeva se arrossire, andare a sotterrarsi da qualche parte o fare fuori tutti i testimoni del suo insano gesto…perché era stato visto da decisamente troppe persone per i suoi gusti e lui odiava che la gente sapesse i fatti suoi, soprattutto quando non li sapeva lui stesso in primo luogo.

“Allora, avete fatto qualcosa?” chiese di nuovo Ikkaku.

“P-Piantala…smettila di fare simili allusioni!!”

“Si o no?”

“Ikkaku!!” lo ammonì con il viso sempre più rosso e ad un passo dallo scoppiare.

“Si o no??” insistette senza dargli tregua mentre Yumichika assisteva divertito alla scena.

“SI!…No…cioè……argh! Non sono fatti vostri!! E’ stata tutta colpa del sakè…sì, del sakè!!” disse il vicecapitano alterandosi come al suo solito “Non è come se io provassi qualcosa per Kuchiki-taichou…no affatto!! Ero solo ubriaco…e per di più non ricordo nulla di quello che è successo!!”

I due membri dell’undicesima divisione si guardarono a vicenda con una strana espressione in volto e poi si voltarono a fissare Renji, che stava annaspando con il fiato corto per via della sua dichiarazione a pieni polmoni, come se gli fosse spuntata una seconda testa.

“Facci capire bene Abarai-kun…sei andato a letto con Kuchiki Byakuya……e non te lo ricordi!?” chiese Yumichika allibito.

“Mh…esatto…” ammise dopo lunghi attimi di esitazione abbassando lo sguardo in preda alla vergogna e sospirando sconsolato.

“Che idiota!!” dissero gli altri due contemporaneamente

“Ehi!! Idiota a chi!! Non è colpa mia!! Ero ubriaco!!”

Ikkaku sospirò e si mise lentamente a sedere, interrompendo il tocco magico delle mani del suo compagno. Fissò Renji con espressione quasi severa massaggiandosi una tempia.

“Renji…beviamo assieme da anni e ti ho visto ubriaco non so più quante volte…e posso assicurarti che di solito non ti vai a strusciare in quel modo contro la prima persona che ti capita a tiro…seppur devo ammettere che si finisce facilmente privi di vestiti per qualche stupida ragione durante le nostre sbronze”

Renji fissò l’amico con tanto d’occhi. Non stava forse insinuando che aveva dato spettacolo davanti a tutti, vero? Perché se era così tanto valeva che andasse in esilio per non fare più ritorno…la sua vita sarebbe diventata un inferno da quel momento in avanti, le frecciatine e le battute sul suo conto non avrebbero mai avuto fine…e non appena il suo capitano fosse tornato in sé, lo avrebbe atteso una morte lenta e dolorosa…

‘Se sopravvivo a questa vicenda diventerò astemio!!’

“E ditemi……ho fatto altro di…vergognoso?” chiese nonostante temesse la risposta.

“Mhhh…a parte strusciarti contro Kuchiki-taichou…baciarlo davanti a tutti e cercare di sedurlo improvvisando un strip…direi di no!” disse Yumichika con un sorriso sulle labbra, si stava divertendo un mondo e non aveva problemi ad ammetterlo…e poi le reazioni di Renji erano così comiche!

Quest’ultimo infatti fu sul punto di svenire ad una simile notizia…che avesse cercato di sedurre il suo capitano era ovvio visto dove erano finiti…ma sentirlo confermare da qualcun altro era troppo per i suoi nervi.

Doveva sedersi.

“D-Ditemi che non ho fatto davvero tutto questo…” mormorò con voce abbattuta ed umiliata.

“Invece si… - confermò Ikkaku – Ma perché te la prendi tanto…lo sanno tutti che ti piace Kuchiki-taichou…anche se da ubriaco sei riuscito comunque a farti avanti no?”

Renji a quelle parole si voltò di scatto verso l’amico con espressione allibita.

“C-Cosa!? Tutti chi!?! E poi non è vero che mi piace!! Lui…lui è il mio capitano…il mio rivale…l’unica cosa che mi interessa è riuscire a batterlo…non…non portarmelo a letto!!”

Yumichika non riuscì a trattenere una risata mentre Ikkaku sospirò esasperato passandosi una mano sul volto.

“Ma è mai possibile che tu sia così ottuso riguardo a certe cose!” scosse il capo e fissò il rosso con aria seria “Tutti quelli che sanno come guardare hanno capito che hai una cotta per quel frigido del tuo capitano…tu puoi non essertene accorto o tentare di negarlo dietro quella patetica scusa della rivalità ma se davvero non provassi nulla per lui non rimarresti incantato a fissarlo ogni volta che entra nel tuo raggio visivo…non avresti quel sorriso da ebete ogni volta che approva qualcosa che hai fatto e non cercheresti costantemente la sua attenzione…”

Più lo ascoltava, più quelle parole cominciavano a prendere concretezza nella sua mente…ora che qualcuno lo aveva messo di fronte all’evidenza le cose cominciavano ad avere un senso ma non per questo erano più facili da accettare, affatto.

“Soprattutto Renji… - continuò l’altro – ti sei mai chiesto se tutto questo tuo desiderio di superarlo, non sia semplicemente un modo per farti vedere come un suo pari? Un modo come un altro per essere degno delle sue attenzioni.”

Quel ragionamento non faceva una piega…che avessero ragione loro? Aveva davvero cercato di nascondere i propri sentimenti dietro la sua rivalità? Effettivamente, se ci pensava adesso che era un po’ più lucido, non gli era dispiaciuto giacere tra le braccia del suo capitano…inconsciamente gli aveva dato una sensazione di benessere e sicurezza che non aveva provato con nessun altro…ed era anche vero che ogni volta che veniva elogiato da Byakuya si sentiva soddisfatto per giorni…non risultava altrettanto felice quando otteneva complimenti da altri.

Ma soprattutto avevano ragione a dire che non sarebbe saltato addosso a chiunque neppure da ubriaco…quindi forse era vero…gli piaceva sul serio Kuchiki Byakuya. Adesso però sorgeva spontanea la domanda…che fare? Con che coraggio avrebbe affrontato di nuovo il suo capitano dopo tutto quello che aveva fatto…era cominciato tutto col piede sbagliato…però se non si fosse ubriacato chissà quando si sarebbe accorto di quello che provava…non che ne fosse ancora del tutto consapevole ma era già un inizio.

Ripensò alla notte appena trascorsa ed a ciò che non ricordava ed improvvisamente si trovò a domandarsi com’era stato fare l’amore con Byakuya…arrossì di colpo. Per un qualche strano motivo la sua mente lo pose davanti a molte immagini che ritraevano lui ed il suo capitano in atteggiamenti intimi, ipotizzando i vari modi in cui il moro lo aveva trattato…gentilmente, con freddezza, con passione…scosse il capo.

Non era il momento di lasciarsi andare a fantasticherie in quel momento…se voleva delle risposte c’era una sola persona che poteva dargliele…e poi doveva scusarsi con lui, per il modo in cui era scappato quella mattina…per non parlare del fatto che era curioso di sapere come mai un tipo freddo come lui aveva accettato in quel modo le sue avance…si sarebbe aspettato una zanpakutou nella schiena non…beh…QUELLO.

Intanto Ikkaku e Yumichika si stavano intrattenendo nell’osservare le varie emozioni che scorrevano sul volto del rosso…non se ne accorgeva ma lui era davvero un libro aperto per quanto riguardava i propri sentimenti. Non era capace di nasconderli a lungo e questo lo rendeva tanto divertente da stuzzicare e prendere in giro…aveva sempre delle reazioni interessanti.

Alla fine Renji giunse alla propria conclusione e guardò i due membri dell’undicesima divisione ancora seduti vicino a lui.

“Scusatemi ragazzi…devo scappare…ho una questione da sistemare…” e senza dar loro il tempo di rispondere in alcun modo, scappò via di tutta fretta per andare a cercare l’erede dei Kuchiki.

 

****************

 

Byakuya era seduto affacciato al cortile con accanto una tazza di tea caldo che sorseggiava ad intervalli. Stava ammirando il tramonto con espressione particolarmente assorta, ignorando completamente la servitù che si aggirava per casa, probabilmente per organizzare la cena ormai vicina. Era talmente perso nei propri pensieri da non accorgersi di nulla…o almeno così sembrava…visto che era di Kuchiki Byakuya che stavamo parlando…e nulla poteva sfuggire ai suoi sensi sempre all’erta. Infatti notò subito un’aura famigliare avvicinarsi sempre di più alla sua tenuta.

Non si mosse…continuò a sorseggiare il suo tea ed attese fino a quando quella persona non gli fu vicina.

“Che cosa ci fai qui Renji?” chiese notando che l’altro non sembrava intenzionato a parlare per primo.

Il vicecapitano se ne stava a pochi passi da lui, con lo sguardo sfuggente che ogni tanto si posava su di lui…sembrava incerto…quasi imbarazzato…poteva dirlo con certezza nonostante non lo stesse fissando direttamente ma stesse ancora sorseggiando il tea impassibile.

“Ecco…io…vi ho cercato alla divisione e in ufficio e…beh…non vi ho trovato così…ho pensato di venire qui e…mh…intrufolarmi…” ammise passandosi una mano tra i capelli raccolti con fare nervoso.

“In ufficio ci sono stato prima ma ne sono uscito presto perché le carte da vagliare erano poche…e se non erro ti avevo dato la giornata libera…” disse spostando finalmente il suo sguardo si ghiaccio sul rosso.

“Oh…capisco…”

“Comunque non hai ancora risposto alla mia domanda Renji…che cosa ci fai qui?”

“Io…sono venuto a scusarmi per il mio comportamento di questa mattina…” non riuscendo ad evitare di arrossire “N-non sarei dovuto scappare a quel modo ma ero sorpreso e confuso e…beh…non mi aspettavo di ritrovarmi…mh…”

“In un letto nudo con il proprio capitato?” terminò Byakuya la frase al posto suo, fissandolo con espressione indecifrabile.

“Ecco…si…”

Byakuya lo osservò alcuni istanti prima di tornare a fissare il tramonto e riprendere a sorseggiare la propria tazza.

“Hai fatto un viaggio inutile, non ho bisogno delle tue scuse……se temi ripercussioni da parte mia non ce ne saranno…faremo semplicemente finta che quello che è accaduto ieri sera non sia mai successo…”

“Cos…no!!!” urlò il rosso ancora prima di accorgersi di ciò che stava facendo.

Si era sentito morire alle parole pronunciate dal suo capitano…certo, se gliele avesse dette prima che facesse a cazzotti con i propri sentimenti ne sarebbe stato felice e sollevato…ma ora no! Ora non voleva dimenticare…voleva solo poter riprendere da dove avevano interrotto…scoprire se la loro era stata semplicemente l’avventura di una notte, almeno per quel che riguardava Byakuya visto che per Renji ormai valeva molto di più…oppure significava qualcos’altro.

Il moro si voltò verso di lui fissandolo con un sopracciglio inarcato ed un’espressione perplessa ed incuriosita.

“No?”

Renji arrossì.

“Ecco…io…volevo dire che non sono venuto solo a scusarmi…”

“……e per quale altro motivo, sentiamo?”

Il vicecapitano abbassò lo sguardo imbarazzato prima di farsi forza e parlare.

“Volevo sapere perché siete venuto a letto con me ieri sera…” mormorò “Era evidente che ero ubriaco e voi non mi sembrate il tipo da approfittare in questo modo delle persone…seppur sia stato io a…beh…farmi avanti…insomma…ci deve essere stata una ragione se avete accettato le mie avance…”

Byakuya lo fissò attentamente, ascoltandolo, e poi sulle sue labbra comparve un leggerissimo sorriso malizioso.

“Tu dici Renji?” disse posando a terra la tazza ed alzandosi in piedi. Si avvicinò al rosso e quando gli fu vicino gli prese il mento tra le dita. Nonostante fossero della stessa altezza, Byakuya sembrava in qualche modo troneggiare sul suo vice…forse per via del suo aspetto severo ed intoccabile “Chi ti dice, invece, che non abbia approfittato per davvero della tua debolezza per portarti a letto ed avere qualcuno con cui divertirmi?”

Renji fu momentaneamente sorpreso e ferito da quelle parole…dal pensiero di essere stato usato quando lui lo amava…ma poi si riprese e lo fissò con serietà e determinazione, sapeva che ciò che aveva detto non era vero, non lo avrebbe mai fatto…non qualcuno di potente e rispettabile come lui…non con un rigido senso del dovere e delle regole come il suo…e poi lo sapeva nel profondo che Byakuya non era capace di un simile gesto…certo, era capace di uccidere una persona con uno schiocco di dita senza alcun rimorso…ma non avrebbe mai usato in quel modo un’altra persona.

“State mentendo…” disse convinto.

“Come fai a dirlo?”

“Lo so e basta”

“Un po’ poco come giustificazione…non trovi?”

Renji continuò a fissarlo, quasi cercando di capire le sue intenzioni, cosa per nulla facile visto quanto era bravo Byakuya a nascondere ciò che pensava…ma ogni tanto Renji riusciva ad intravedere oltre la sua maschera di freddezza, come in quell’occasione ed alla fine sorrise…uno di quei sorrisi un po’ da sbruffone che lo caratterizzavano.

“State cercando di eludere la mia domanda taichou…avete forse paura di rispondere?”

Byakuya corrugò la fronte e Renji ampliò il sorriso…provocarlo era il modo migliore per avere una qualche reazione da lui.

“Mhhh…non direi…” rispose il moro tornando a fissarlo con espressione impassibile “Solo non vedo perché dovrei darti spiegazioni…se non ricordi quello che è successo non è responsabilità mia.”

Renji sospirò…a quanto sembrava neppure in quel modo sarebbe riuscito ad estrapolargli qualcosa…non gli restava che provare un’ultima cosa…

“Taichou…per favore…devo saperlo…” lo supplicò…ed Abarai Renji non supplicava mai.

“Perché ci tieni tanto a saperlo?” chiese con espressione sospettosa il moro.

“Perché…è importante per me…”

Byakuya rimase in silenzio a lungo, meditando se rispondergli o meno…i suoi profondi occhi blu si perdevano in quelli nocciola di Renji e più il tempo passava più quest’ultima perdeva le speranze di avere una risposta al suo grande quesito, una risposta che avrebbe potuto cambiargli la vita.

Ma gli dei sembravano sorridergli quel giorno.

“I motivi sono due. Il primo è che sei troppo sensuale ed invitante per il tuo bene quando sei ubriaco……il secondo è che hai detto di amarmi…” disse con voce leggera ma decisa, scostando lo sguardo sul proprio giardino.

Quella confessione gli era costata molto visto ciò che lasciava trapelare e visto quanto lui odiava esporsi agli altri.

Renji lo fissò sgranando gli occhi, la sua mente stava lentamente assimilando ciò che gli era stato appena detto. Che si comportasse fuori carattere quando ci aveva dato giù di brutto con l’alcool era un dato di fatto ormai……che gli avesse detto di amarlo…beh…prima lo avrebbe sorpreso, ora non lo sorprendeva più tanto…ciò non cambiava, però, il fatto che quella ammissione lo imbarazzasse ancora…solo sperava di non aver fatto una simile confessione davanti a troppi spettatori…era certo di aver dato fin troppo spettacolo alla festa senza dover aggiungere “quella cosa” alla lista.

Il fatto, però, che per lui era più importante era che Byakuya fosse per lo meno attratto da lui fisicamente, come aveva ammesso chiaramente con le sue parole……ciò significava che aveva qualche speranza di conquistarlo e questa era una splendida notizia!

Per quanto riguardava la sua dichiarazione di cui non aveva alcun ricordo ma era stata fatta con totale sincerità ed inconsapevolezza…perché doveva essere così rilevante per Byakuya? Il suo cervello continuò ad elaborare le informazioni fino a quando non arrivò all’unica e più che ovvia conclusione.

“Oh cavolo…” mormorò sbigottito arrossendo di qualche tonalità “Q-questo significa che voi mi…che io vi……wow…insomma…se non avessi detto di amarvi voi non avreste accettato…seppur io fossi così irresistibile…quindi significa che…non ci posso credere…”

Byakuya lo fissò con un sopracciglio inarcato ed espressione perplessa, però in qualche modo sembrava essersi rilassato nel vedere una simile reazione da parte del rosso e lo si capiva dal suo atteggiamento.

“Renji…ti rendi conto di essere più sconnesso del solito oggi?”

“Ehm…perdonatemi…è solo che…- si passò nervosamente una mano tra i capelli - …posso quindi affermare che io vi…piaccio?”

Byakuya rimase in silenzio ma il suo sguardo e la sua risposta furono una risposta sufficiente per Renji, che sorrise come un ebete per la contentezza.

“Magnifico!!!”

“Magnifico……??” sempre più perplesso.

“Ecco sì…perché vedete…quando ho detto di amarvi l’altra sera non ero in me…però allo stesso tempo lo ero…si insomma…io sono davvero innamorato di voi…però questa mattina non lo sapevo o meglio non lo ricordavo…ma poi ho riflettuto molto e mi sono accorto che quello che ho detto mentre era ubriaco era la verità…solo che non me ne ero mai reso conto fino adesso quindi io…”

Renji era talmente felice che stava straparlando e Byakuya fu costretto a zittirlo posando due dita contro le sue labbra, cosa che ebbe l’effetto di creare un silenzio istantaneo.

“Sei troppo chiassoso Renji”

“S-Scusatemi…” mormorò imbarazzato contro quelle dita.

Il capitano lo fissò a lungo, studiando il suo volto e la sua espressione…in un qualsiasi altro momento si sarebbe preoccupato del fatto di aver compreso il farneticare sconnesso del suo vice ma ora come ora invece aveva scarsa importanza.

Quella mattina, quando Renji si era svegliato senza alcun ricordo della notte trascorsa assieme, aveva creduto di aver commesso un gravissimo errore a cedere alle insistenze del rosso ed a credere alle sue parole…però ci aveva voluto sul serio credere…perché già da un po’ di tempo si era accorto di provare qualcosa per il suo vicecapitano. Ed a quanto sembrava era stato più rapido di Renji nel mettersi in pace con i propri sentimenti…certo, non era stato facile, soprattutto per lui che aveva degli obblighi e dei doveri nei riguardi della propria famiglia e del titolo che portava…e per via del fatto che non gli piaceva l’idea di esporsi nuovamente ad una possibile sofferenza come era successo con Hisana…ma proprio grazie alla sua defunta moglie aveva capito che non poteva rinnegare a lungo il suo desiderio per il proprio vice e se mai un giorno il suo amore sarebbe stato ricambiato, ci avrebbe pensato lui a mettere a tacere le malelingue della propria famiglia e di chi altro avesse osato mettersi sulla propria strada, come aveva fatto anche con Hisana.

Nessuno poteva impedirgli di avere ciò che desiderava…non che fosse intenzionato a fargli sapere tanto in fretta i propri sentimenti…ma un Renji ubriaco e seducente aveva mandato all’aria il suo perfetto autocontrollo…era pur sempre umano.

“Taichou…cosa…” ma Byakuya non gli diede il tempo di finire, con un leggero sorriso sulle labbra si sporse verso di lui e lo baciò.

Renji rimase immobile come una statua di sale per alcuni istanti, preso alla sprovvista dal suo gesto, ma alla fine si rilassò e rispose al bacio con trasporto, passandogli un braccio attorno al collo e stringendo il proprio corpo al suo. Byakuya gli circondò la vita con le braccia e sedusse lentamente le sue labbra a schiudersi con carezze della propria lingua, così da poter approfondire il contatto, che strappò un sospiro dal rosso.

I due continuarono a baciarsi per lunghi minuti prima di doversi separare per riprendere fiato. Renji si leccò inconsciamente le labbra, come a voler trattenere il sapore inebriante del proprio capitano, e lo fissò con occhi socchiusi ma colmi di improvviso desiderio.

Byakuya sorrise. Gli era bastata una sola notte per capire quanto Renji fosse una creatura passionale e come toccarlo per farlo urlare di piacere…e con sua enorme soddisfazione gli aveva fatto provare qualcosa di totalmente nuovo, marchiandolo come suo. Quindi il pensiero di averlo di nuovo tra le proprie braccia e fargli provare di nuovo quell’esperienza, che per lui era doppiamente nuova visto che non aveva ricordi di quella notte, lo elettrizzava.

“Taichou?”

“Byakuya”

“Hn?”

“Ho detto che puoi chiamarmi Byakuya quando siamo soli”

Renji lo fissò e sorrise.

“Byakuya” provò e quel nome scivolò come velluto sulla propria lingua.

“Esatto…” disse il moro con espressione soddisfatta prima di andargli a baciare il collo fino a risalire verso il suo orecchio “Vieni Renji…lascia che ti rinfreschi la memoria su quello che abbiamo fatto esattamente ieri sera…”

Il vicecapitano arrossì ed il suo corpo si accalorò al pensiero di ciò che quelle parole promettevano.

“Si…” mormorò stringendosi maggiormente a lui.

Con questo Byakuya lo portò nella propria camera da letto, la stessa camera di quella mattina, e lì gli ricordò accuratamente, in ogni minimo dettaglio, che cosa significava appartenere a Kuchiki Byakuya.

 

 

~Fine~