Disclaimers: Ecco una SenKosh fic...Non è granché ma è la prima che ho scritto,durante un'assemblea d'istituto...I personaggi non sono miei ma di Takehiko Inoue e la canzone è di Elisa


Lasciati

di Akira14

Sono ormai 5 anni che io e Hiroaki stiamo insieme. All'inizio é stato molto difficile, non faceva altro che rifiutarmi, anche se era stato lui a fare la prima mossa. Ma adesso è tutto così perfetto, se non fosse per le mie condizioni di salute. Non so proprio che cosa mi stia succedendo. Proprio in questo momento, mi sto riprendendo da un improvviso svenimento. "Akira, koi, stai bene?" la voce del mio amore é tremante. Sono ridotto così male?    

 "Sì. sto bene . Sarà stato un calo di zuccheri. Niente di preoccupante"

"Dovresti fare una visita all'ospedale. Ricordati che tra poco ci sono le selezioni per la nazionale."

"Hiroaki, a 22 anni penso di saper badare a me stesso. SMETTILA!!!!!!! NON SEI MIA MADRE. CAPITO?!"

 [Sono rimasto scioccato, Akira non era mai stato così fuori di sé, e non per un motivo del genere. Anzi, di solito, gli faceva piacere che io mi preoccupassi per lui. Cosa può essergli successo?]

Ho paura di andare a farmi visitare. E se scoprissi di avere una malattia incurabile? La mia vita è già abbastanza schifosa così, non voglio aggiungere altre preoccupazioni.

<Però non è un buon motivo per prendersela con Hiro-kun. Vergognati si stava solo preoccupando per te.>.

 La vocina dentro di me ha ragione. Sono stato troppo scortese con lui !!!!!!!! Ma ormai è già corso via, spaventato dalla mia reazione. Mi farò scusare stasera. Mi dirigo verso il più vicino campo di basket. Hiro ha ragione. Per ora, mi devo preoccupare della convocazione in nazionale. Che cosa sarei senza di lui? Un inutile fallito. Lui però ha dato un significato alla mia vita. Se morisse, io perderei la voglia di vivere. Perché io vivo in funzione di lui. E se morissi io? Come posso lasciare il mio Kosh tutto solo? E come mai mi faccio tutte queste domande? Ultimamente sono molto introspettivo.



L'allenamento è finito. Decido di passare in ospedale.

Nel corridoio asettico di quell'edificio, finalmente vengo a conoscenza della verità. Non ne sono felice. Ma ora che so, mi sento meglio.

Hiro-kun deve imparare a vivere senza di me. Quindi devo lasciarlo.

- Nel greto della nostra intimità. A volte le parole si prosciugano. E il fiato non ha via d'uscita. Momenti che si perdono così. Un libro aperto quando viene il buio.E noi Colpevoli di troppa aridità.- nostra intimità

"Akira, che cosa c'è? Sei andato a farti visitare?" Il suo sguardo mi dice che stasera non posso maltrattarlo.

"Sto bene. E sì sono andato all'ospedale. Piuttosto tu com'è che mi vedi così in fin di vita?"

"Non hai mai fatto l'amore così male. Sei stato freddo e scostante, quasi come se mi disprezzassi. Però, ho pensato, magari, la ragione è il tuo cattivo stato di salute. Oggi a malapena ti reggevi in piedi ."

E così maledettamente bello. I suoi occhi, color ebano, mi fissano preoccupati. Il suo calore, sul mio petto, è così rassicurante.

Mi alzo di scatto e mi vesto, cercando come sempre, di nascondere i miei lividi a Hiroaki. Meno male che si vedono appena. E così posso dire che me li sono fatti cadendo.

"Akira dove vai?"

"A casa. Intendo alla mia vecchia casa. Mia madre mi ha detto che se avessi voluto tornare da lei mi avrebbe accolto a braccia aperte."

"Perché vuoi smettere di convivere con me? Non mi ami più? E' tutto finito?"

" Vedo che hai centrato il problema. Noi due abbiamo chiuso. Lasciami in pace, d'ora in poi ok?"

E me ne vado sbattendo la porta.

[ Perché? Per la prima volta piango senza nessuna remora. Mi lascio andare. Come è possibile? Fino a ieri ci amavamo. E oggi lui mi ha lasciato. Perché??? Se penso che d'ora in poi dovrò smettere di toccare quel corpo, di baciare quelle labbra, di saperlo solo ed esclusivamente MIO; sento un dolore straziante al cuore. Voglio restare qui per sempre. Su questo letto. Non riesco neanche a immaginare di poter vivere senza Akira. Ma noi torneremo insieme, perché siamo fatti l'uno per l'altro, ne sono sicuro. E farò in modo che ciò accada.]

Quando mia madre mi vede ritornare a casa, sbianca in volto.

"Akira, che ti succede?"

Ho gli occhi arrossati dal pianto, e il pallore che mi accompagna da sei mesi a questa parte; non sono di certo un bello spettacolo.

"Se mi fai entrare, ti racconto tutto, ti prego non mi lasciare solo, ' kaasan !!!!!"

" Su, entra , non penserai davvero che io ti lasci in queste condizioni?" Dopo che le ho raccontato tutto, anche mia madre si mette a piangere.

" Li vedi questi lividi? E questi segni che sembrano unghiate? Come credi che me li sia fatti? Beh, lascia che ti dica che non lo so neanch'io.

 " Ma non è una malattia incurabile !!!!! Fatti curare e presto potrai tornare a giocare a basket, ti prego fallo per me e per Hiroaki. Che cosa ne sarà di noi, senza di te?"

"Non ho nessuna intenzione di finire i miei giorni in un letto d'ospedale. Lasciami vivere la mia vita, ma stammi vicino fino alla fine, ti prego. Non ho paura di morire, ora che so Hiro-kun si sta rifacendo una vita , la mia unica paura è quella di morire solo."

"Non ti lascerò mai, non avere paura. Rispetto le tue scelte, ma cerca di capirmi, io sono una madre, l'ultima cosa che voglio è veder morire il mio unico, preziosissimo e insostituibile, figlio. Puoi riprendere la tua camera, e io farò in modo che nessuno ti disturbi, specie il tuo adorato Hiroaki. Ma tu promettimi che ci rifletterai ancora, ok?"

" D'accordo, se ciò non implica che io debba cambiare idea. Ci sto."

Sono ormai passate due settimane da quando, io e lui, ci siamo lasciati, riesco a malapena, a convivere con il dolore di non poterlo avere accanto; ma l'ultima cosa che vorrei, è essere una palla al piede per lui. Ma ad avvicinarsi a me.

"Ho solo un favore da chiederti. L'ultimo. Ti prego."

"Sì, dimmi pure."

"Non qui dove tutti ci possono sentire." Dopotutto mi ha fermato nel bel mezzo dell'allenamento.

"Finisco e sono subito da te."

Appena finito l'allenamento mi dirigo verso di lui. Perché mi tormenta? Come se non fosse già abbastanza difficile rinunciare a lui.

"Akira, ti devo chiedere un piacere . Facciamo l'amore per l'ultima volta, te ne prego. Voglio farlo, perché l'altra volta mi hai fatto veramente male. E voglio averne un bel ricordo. Te lo chiedo solo per una mia soddisfazione personale. So che non ritornerai sui tuoi passi..Allora che ne dici?"

"D'accordo, devo ammettere che hai ragione tu. L'altra sera sono stato troppo freddo, e voglio che tu ti ricordi di me come uno dei tuoi migliori amanti."

- Lasciati guardare un po' più a fondo. Fin che si può. Senti come tremo. Perché sento. Che tutto finisce qui.. Lasciati guardare un po' più a fondo. Fin che si può. Ultimo saluto al nostro tempo. E tutto finisce qui. -

[Sta arrivando, lo sento. In queste due settimane, mi è mancato più che se fossimo stati separati per anni. Non mi ha più rivolto la parola. Il suo sguardo mi ha evitato accuratamente. Come se io lo stessi perseguitando! Non posso sopportare che Akira non mi possa dare nemmeno la sua amicizia. Siamo amici da così tanti anni che non posso accettare che tutto finisca per un suo capriccio. Io non ci sto.]

Non avrei dovuto acconsentire. E se poi non riuscissi più a rinunciare a lui? Sono arrivato, ma davanti alla porta mi manca il coraggio. Decido di andarmene.

"Dove credi di andare? Se non ti va di vedermi, dimmelo in faccia!!!!!!!!!"

"No, è solo che."

"Sì?"

"E' solo che. che. Oh, al diavolo, non ha nessunissima importanza!!!!"

"Davvero? Ne se proprio sicuro? Non è che magari mi stai ment. mmhhhhhhh"

E' inutile, per chiudere quella boccaccia, c'è solo questo metodo.

Ha sempre lo stesso sapore, così dolce che mi inebetisce, mi fa sentire staccato dal mio corpo, in un continente obliato(*). Mi tira dentro, baciandomi sempre più appassionatamente. Sento le sue dita scorrere sulla mia schiena, poco dopo arrivano sul mio torace.Mi sbottona la camicia. Meno male che non mi sono fatto curare, se no si sarebbe accorto, che la mia salute non è delle migliori..               Bah,meno male che non ho l'AIDS, almeno non ho la paura di trasmettere la mia malattia anche a lui. Ma quando una mano arriva al mio cazzo, mi do una svegliata. Non posso lasciare che faccia, tutto lui, anche se devo ammettere che non mi dispiace affatto. Non è una cosa che accade tutti i giorni, che Hiro si prenda tutte queste libertà dalla sua coscienza.

Gli ho promesso che questa sera sarebbe stata indimenticabile. Devo dare il mio meglio perché lo sia. La sua mano, comincia a muoversi sempre più rapidamente, accarezzandomi con così tanto desiderio, che se non sapessi come controllarmi, verrei già adesso.

Dopo averlo buttato sul pavimento, sotto di me, comincio a svestirlo, lentamente, per potermi godere la sua espressione frustrata . Gli mordo la base del collo, quasi come se fossi un vampiro assetato di sangue. Scendo sul suo torace, per assaggiare quei capezzoli che sembrano molto, ma molto, invitanti.

Ma mentre sono concentrato nel mio "lavoro" , una carezza ancora più audace delle altre, sul mio membro ormai turgido, mi fa venire con talmente tanto impeto, che adesso mi sento totalmente privo di forze.

"Che ne dici, come inizio non c'è male."

"Aspetta di vedere cosa farò io a te. Non tollero che mi si rubi la scena."

Non ho ancora ripreso fiato, ma ora sono più che mai deciso a portare a termine il mio intento. La mia lingua continua il suo percorso, muovendosi sulla sua pelle, che, a causa del sudore, ha assunto un sapore salato. Cosa che aumenta ancora di più il desiderio di saziare la mia fame di lui. Le mie mani, intanto, l'hanno ormai denudato. La mia lingua può, quindi, scendere ancora più in basso. Fino ad arrivare alla sua virilità, che accarezza solamente sulla punta. Voglio sentirlo urlare che lo vuole. Che vuole che la mia lingua termini il suo lavoro.

"Aki. Akira.Ti prego. Non farmi aspettare ancora. TI PREGO!!!!!!!!!!!"

Non c'è che dire, la mia volontà di fronte a quest'uomo svanisce, potrebbe chiedermi qualunque cosa e io la farei. E io che ho osato pensare di poter vivere senza di lui. Esaudisco le sue richieste e lo prendo in bocca completamente.

[ E' indescrivibile la sensazione che sto provando in questo momento, e come se il mio corpo stesse bruciando, provocandomi un dolore incredibile, ma questo stesso dolore mi fa provare un tale godimento , che basterebbe che Akira mi sfiorasse, per raggiungere l'orgasmo. Ma non voglio mostrargli quanto io sia debole. E lui non fa altro che stuzzicarmi. Le sue lunghe dita affusolate, accarezzano i miei testicoli, e per poco non mi viene un infarto, quando ne sento uno penetrarmi. No, proprio non me l'aspettavo. E lui lo sapeva, visto che, con il suo comportamento ambiguo, non so più cosa aspettarmi da lui. Naturalmente, il bastardone, ne approfitta biecamente. Al primo dito se ne aggiunge un altro, e io mi ritrovo a pensare a che cosa succederebbe se qualcuno entrasse e ci vedesse fare l'amore sul pavimento.Certo che sono proprio irrecuperabile, nemmeno in questi momenti riesco a far tacere quella vocina dentro di me, chiamata coscienza, che il più delle volte mi impedisce di vivere pienamente la mia vita. Tutti i miei pensieri però, svaniscono, quando comprendo ciò che Akira ha intenzione di fare.]

"NO!"

"Nani? Non era quello che volevi Hiro-chan?"

"Non esattamente."

[Lo svesto in fretta e furia. Ora siamo entrambi nudi (sempre sul pavimento!) e mi chiedo se riuscirò ad essere all'altezza di Sendo, in fondo, lui non mi ha mai detto se sono bravo in queste cose. A lui non piace essere passivo, quindi raramente mi lascia prendere l'iniziativa. Non ho tutta la sua esperienza ma non importa. Quello che conta è che io riesca a fargli capire quanto lo amo.]

-E' futile comprendere perché. A volte i pensieri si confondono E mischiano speranze e realtà. Segnali che si perdono così. Un radar quando chiude il cielo. E noi Colpevoli di troppa oscurità.-

"Dove vai?"

"A prendere una cosa in bagno, tu resta qui, Akira-kun"

mi sussurra in un orecchio.

E chi si muove?

Torna con un tubetto in mano.

"Che cos'è?"

"Cosa vuoi che sia? Maionese?" mi risponde con un tono ironico.

[ Che domande! Risposta cretina ad una domanda stupida! Quel ragazzo ha un talento straordinario, nel rovinare l'atmosfera! Faccio scorrere la vaselina su tutta la lunghezza del mio pene, e dopo essere riuscito, dopo vari e vani tentativi , a trovare una posizione confortevole sotto il corpo di Akira, entrò dentro di lui, cercando di essere il più delicato possibile. Il caldo mi sta sciogliendo il cervello. Ormai non ragiono più, seguo solo l'istinto. Il mio bacino comincia a muoversi, prima lentamente, poi sempre più velocemente, spingendomi sempre più a fondo, nel corpo del mio amante. Per raggiungere insieme a lui, il piacere assoluto di due corpi che si uniscono.]

Non mi sono mai sentito così bene in vita mia, a quanto pare Kosh non se l'è presa per quella domanda idiota. E' inutile, non resisto, il caldo ha distrutto quel minimo di volontà che ancora poteva esistere in me.

"Hiroaki. Mmmmmhhhhhh.."

[ Sento il suo corpo tremare sopra me, e, approfittando del fatto che la sua virilità è dura tra di noi, la prendo di nuovo tra le mani, provocando ancora una volta, in Akira, un orgasmo violento.

Sento il suo sperma colarmi addosso. Ma non mi dispiace, anzi.

Vedendolo venire, neanch'io ho saputo trattenermi, e velocemente ho raggiunto l'orgasmo, inondando con il mio seme, il corpo più perfetto che mi sia mai capitato di incontrare in tutta la mia vita.

Resto dentro di lui per un attimo, che sembra interminabile, prima di cadere esausto sul pavimento.]

"Hiro, stai bene? Hai battuto una testata tale nel pavimento, che mi sorprendo che tu sia ancora vivo."

"Mi sottovaluti, dovresti sapere che ho la testa più dura del marmo, figurati se mi sono fatto male!"

"Bah. Io vado a prenderti un po' di ghiaccio."

[ Ha di nuovo il suo sorriso a 32 denti stampato sul viso. Si accontenta di poco quel ragazzo! Abbiamo passato la notte a fare l'amore, praticamente non c'è un luogo della casa che si sia salvato. Ma ciò che mi ha fatto più piacere, è che abbiamo ripreso a scherzare come facevamo ai tempi in cui lui era "l'asso del Ryonan"; abitudine che avevamo perso da tempo ormai, avendo deciso che l'amore era più importante dell'amicizia. Non so come spiegare, ma il suo comportamento amichevole, mi ha fatto molto più piacere di quello, quasi lussurioso, che ha avuto per questi 5 anni.

Ora sta dormendo, sempre con quell'aria serafica che lo contraddistingue. E ammirando il suo corpo, illuminato dalle prime luci dell'alba, mi accorgo di quanto esso sia pieno di lividi. Non che non li abbia mai visti, ma aspettavo che fosse lui a chiarirmi da cosa fossero causati. Ma non mi ero mai accorto che ne avesse così tanti. E i segni sul suo collo, simili a unghiate, che cosa saranno? Devo sapere.]

"Akira Sendo!!!!"

"Sì? Perché mi hai svegliato? Sai che detesto essere svegliato presto, la mattina!"

"Ho bisogno di parlare con te. SUBITO!"

"Ok, seguimi in cucina che, intanto, io mi preparo un caffè" Cosa avrà di così urgente da dirmi? Quasi dormendo in piedi, arrivo alla cucina, con uno sforzo sovrumano(**).

"Come ti sei fatto quei lividi? Chi ti ha picchiato? E non dirmi che sei caduto, non sono mica nato ieri!"

Lo sapevo, lo sapevo! Non avrei dovuto tornare qui! E ora che gli racconto?

" Sono fatti miei. E poi se anche volessi dirtelo, io non lo so. Non lo so! Mi sono venuti così, senza una ragione!"

"Sei andato in ospedale? Hai fatto degli esami?"

"Sì, mi sono fatto fare tutti gli esami possibile e immaginabili. E."

"E.. Su!Cosa puoi aver scoperto di così allarmante?"

 " Ho 4000 globuli bianchi. Il livello di una persona sana è di 10000. Quindi." "AIDS?"

"No, te l'avrei detto, credi che ti avrei contagiato? Anch'io avevo pensato AIDS, ma poi mi hanno detto chiaramente qual' è la mia malattia. LEUCEMIA. Ho il 60-70 % di possibilità di salvarmi ,ma chi mi assicura che io non sia nel 40% ?"

"NON VUOI FARTI CURARE?"

"NON ho intenzione di finire i miei giorni in un letto d'ospedale! Questa è la mia vita e decido io che cosa farne! Per questo ti ho lasciato, non volevo che ti dovessi preoccupare per Non volevo essere un peso. Insomma, hai capito cosa intendo."

"Sì, ho capito che non ti è passato neanche per l'anticamera del cervello, il fatto che io ti ami. Che per me non potresti mai essere un peso, che l'ultima cosa che desidero è vederti morire senza poterti aiutare in nessun modo!!!! Perché non riesci a capirlo? Ma perché mi faccio queste domande? Sei sempre il solito idiota. Meno male che non avrò più nessuna occasione di rivederti. E ora,esci da casa da mia, ho detto ORA!"

Non avevo neanche finito di fare colazione. Non può mettersi nei miei panni? Come crede che mi senta? Che sia felice di stare per morire?

Passa un mese, e non ci siamo ancora rivisti. Sto riconsiderando la possibilità di farmi curare, comunque. Grazie a mia madre, che ha organizzato tutto a mia insaputa. Anche se per i miei problemi di salute, non potrò giocare di frequente, l'allenatore ha assicurato a mia madre che non perderò il posto del titolare, e che mi chiameranno comunque in nazionale. Quella donna è straordinaria!

Chiamo Hiroaki, per metterlo al corrente della mia decisone. E per la prima volta, dopo questo mese di totale indifferenza da parte sua , lo trovo libero. Mi sudano le mani. Per poco, quando mi risponde non mi scivola la cornetta di mano.

"Kosh? Non mi puoi evitare in eterno! Avevi ragione, come sempre d'altronde, la mia scelta era dettata dall'egoismo. Sono stato così superbo da pensare cosa fosse meglio per te, senza neanche interpellarti. Scusami, lo so che non ho nessun diritto di chiedertelo, ma tento lo stesso."

"Va bene, risparmiati i vittimismi. Piuttosto, dimmi perché mi hai chiamato. Ti conosco, so che mi devi dire qualcosa."

[ Se sapesse quanto mi costa essere così freddo e distaccato, quando vorrei gridargli quanto lo amo. Ma so che è l'unico modo per farlo parlare. Sa che io voglio tutta la verità. E che non mi sbilancerò finché lui non mi avrà soddisfatto.]

" Ho deciso di farmi curare, quindi se mi vuoi vedere ancora con i miei capelli in testa, ti conviene incontrarmi presto, prima che mi cadano tutti!"

"Sapessi come sono felice, che tu abbia preso questa decisione! In questo mese ho riflettuto e ho preso una decisione anch'io."

   Lasciati guardare un po' più a fondo. Fin che si può. Senti come tremo perché sento.. Che tutto finisce qui. Lasciati guardare un po' più a fondo. Fin che si può.. Tienimi la mano perché sento. Che tutto finisce qui.-

". Ho intenzione di mollare tutto, per starti vicino. Gli studi, il basket, tutto. Non preoccuparti, mi arrangerò quando starai meglio, ti amo troppo per lasciarti andare. Comunque, qualsiasi cosa succeda, io voglio che tu sappia che la tua amicizia è qualcosa a cui non posso rinunciare, perfino più importante del tuo amore, non dimenticartelo mai!"

"Wakatta, capo!" Sono così felice! Se dovessi morire, almeno avrò le due persone che mi hanno amato più della loro stessa vita, vicino a me.

Anche se devo dire che, ultimamente, l'idea della morte mi ossessiona e mi angoscia. Sono così spaventato. E se dopo ci fosse il nulla completo?

In fondo, abbiamo forse qualche ricordo della nostra vita prima di nascere?

No. E allora cosa ci fa pensare che possa esserci qualcosa dopo la morte?

La fede.

In che cosa poi?

In un Dio che lascia che, nel mondo, succedano tutte queste schifezze?

Meno male che non sono occidentale. Se no ora mi troverei in una crisi religiosa.

Nella reincarnazione?

Potrebbe anche esistere, ma se mi trovassi in un altro corpo, e avessi perso irrimediabilmente tutti i miei ricordi di questa vita; allora, non sarebbe come essere un'altra persona?

Sì.

Quindi, Akira Sendo, sarebbe comunque morto.

La reincarnazione non mi pare poi molto diversa dalla morte, dopotutto(***).

Ma improvvisamente, due anni dopo l'inizio di questa storia, arriva una buona notizia. Il dottore mi ha detto che potrebbero aver trovato il donatore di midollo. Un miracolo, visto che in tutto il mondo solo 2 o al massimo 3 persone hanno il midollo uguale al mio. Potrei cambiare la mia posizione sulla fede.

Lo devo dire subito a Kosh.

[ Sono fuori di me dalla gioia! Finalmente, dopo 2 anni, l'incubo è finito. Non dovrò più vedere Akira depresso, deperito, pieno di cortisone, senza capelli , con un tubo che gli esce dal torace... Non dovrà più preoccuparsi di ciò che potrebbe accadere se morisse. Tra poco sarà il suo ventiquattresimo compleanno. Sembra incredibile, ma sono 7 anni. E io lo amo sempre con tutto me stesso. Se potessi, lo sposerei. A lui non dispiacerebbe di certo. Oh cavolo, non è che a me sta venendo l'Alzaimer, visto che incomincio ad avere pensieri sconnessi?]

"Stai bene? Mi sembri pensieroso."

" Niente di importante. Tu rilassati, che presto ti opereranno. Io sto bene, e ti amo , ricordatelo! A proposito di te, da quando starai in isolamento?"

" A partire da domani. Mi mancherai, ma poi avremo tutta la vita davanti per stare insieme. Comunque, guarda che mi puoi vedere lo stesso, in isolamento starò due o tre giorni, poi sarò in una camera sterile."

" Ti verrò di nuovo a trovare, non appena i dottori mi lasceranno tornare, ci vediamo."

[ Stare con lui, ultimamente mi angoscia. Sarà anche l'ambiente, ma la sua paura, contagia anche me. Mi hanno sempre fatto quest'effetto, gli ospedali. Ho sempre cercato di passarci il minor tempo possibile.]

"Ti prego resta fino a domani mattina, ho paura"

"Su dai non fare il bambino! Ma cosa fai piangi?"

"Non ho paura. Ho il terrore! Prima ho chiamato anche mia madre, vi prego non lasciatemi da solo, non stanotte."

[ Lo prendo tra le mie braccia. Il suo dolore è talmente profondo, che anch'io non posso evitare di mettermi a piangere. Se lo lasciassi da solo adesso, sarei proprio un bastardo. Akira, che cos'è che ti terrorizza a tal punto? Perché devo veder soffrire così tanto la persona che amo? La vita fa proprio schifo.]

Ho paura, tanta paura. Presente quella paura, che non sai da cosa è causata, e ti mette un tale terrore in corpo da farti salire il groppo in gola? Ecco, esattamente come mi sento io. Voglio tornare al più presto alla mia vita, a quella di sempre. Tra poco sarà tutto finito, sì, devo pensare solo a questo. Non mi devo buttare così giù.

La notte è così spettrale, qui.

Loro dormono, certo che sono proprio di compagnia! Per fortuna ogni tanto riesco a dormire anch'io, così la notte passa; con una lentezza incredibile, ma passa.

- Nel letto della nostra intimità. A volte le parole si prosciugano. Lasciati guardare un po' più a fondo. Fin che si può. Senti come tremo. perché sento. Che tutto finisce qui. Lasciati guardare un po' più a fondo. Fin che si può. Ultimo saluto al nostro tempo. E tutto finisce qui.-

Mi risveglio varie ore dopo, con la gola secca. Ma mi avevano già detto che non posso bere niente, finché loro non mi danno il permesso, e poi vorrei sapere che cosa potrei bere, visto che qui non c'è niente.

E per niente, intendo niente di niente.

Una camera vuota. Bianca e vuota.

Cerco di alzarmi, ma un dolore lancinante mi blocca la schiena. Il non poter fare niente è insopportabile. E il dolore certo non aiuta.

VOGLIO ALTRI ANTIDOLORIFICI!!!!!!! Suono il campanello, che per fortuna c'è.

Hanno aumentato la dose, mettendo anche dei tranquillanti che dovrebbero conciliarmi il sonno. Ma a me non importa poi molto, visto che mi impediscono di pensare.

Due giorni d'inferno, ma poi decidono che posso andare in camera sterile, dove almeno posso vedere mia madre.

"Akira!!!!!!!! Sapessi com'ero preoccupata per te, ma ora è tutto finito"

"Hiroaki? Dov'è? Perché non è qui?"

"Arriverà, pensi che ti lasci tutto solo?"

" E allora perché questa tua nota di tristezza, nella tua voce?"

"E' stato tutto fin troppo facile, ho paura che non sia finita. Di solito la vita non ti spiana la strada così facilmente. Scusa, non ti dovrei parlare di queste cose, nelle tue condizioni."

"E' per questo che io avevo paura, ma ora basta. Io voglio guarire, e per guarire devo pensare positivo. Quindi statemi vicino e non lasciate che la depressione mi attanagli." Uscita mia madre, sulla porta vedo una figura conosciuta.

"Ci sono qui io, per questo. Scusa, ma non sapevo se eri abbastanza in te per vedermi."

" Hiro-kun!!!!!! Ora che sono guarito, dovrai esaudire ogni mio desiderio."

"Vedo che sei tornato sempre il solito HENTAI."

"Che ci vuoi fare? Sono un essere umano."

"Non ne sarei così sicuro."

[ Perché in questa stanza aleggia uno strano presentimento? No. Non ci devo pensare. Sua madre mi ha detto che lui vuole sentire l'ottimismo intorno a lui e io lo rallegrerò, non gli trasmetterò le mie insicurezze. Perfino i medici sono ottimisti. Ce la farà.Ne sono certo]

Grazie a Hiro-kun e a mia madre, il tempo passa più velocemente.

Ma purtroppo, arriva un giorno diverso dagli altri.

Già la mattina mi sveglio con difficoltà, tirare su le palpebre mi sembra uno sforzo enorme. E io sento che mi sta abbandonando la voglia di lottare.

Ma mi sveglio.

C'è un certo casino intorno a me. "Che cosa succede?"

" Una banale influenza, può capitare. Tu riposa, che se no debiliti ancora di più il tuo fisico. E non fare quella faccia, te la caverai, se sei arrivato fin qua."

Vorrei poterti credere ma non ce la faccio.

E le lacrime scorrono di nuovo lungo il mio viso. Prendo la mano di Hiroaki e intreccio le nostre dita...

Cerco di addormentarmi, ma ho paura.

Non voglio morire.

NON VOGLIO.

Ma non sta certo a me decidere.





Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions