Personaggi: Yuu Kanda X Jusdero
Paring: NC.17
Trama: Dopo una missione Kanda controlla una casupola nelle vicinanze per essere certo che non sia rimasto nessun Akuma vivo. Ma dentro vi troverà una sorpresa...
 



 


 

 

Lasciando fuori il resto del mondo

 

 

di Ares Elessedil

 


Yuu Kanda camminava sul campo di battaglia dove era appena finita la sua missione. Doveva distruggere gli akuma di livello 3 che si trovavano là e c’era riuscito, come sempre. Non falliva mai una missione. Mai. Ora ispezionava il campo che risultava semi deserto, si salvavano solo alcuni arbusti e una casupola poco distante. Non aveva incontrato nessun appartenente alla famiglia Noah e ciò lo aveva stupito. Non capiva cosa ci potessero fare quegli akuma là. Il posto sembrava deserto, non c’era nessun villaggio là vicino, solo poche piante.

La Mugen ancora sfoderata e le mani sporche del sangue nero dei nemici, che colava a terra lasciando segni dove lui passava. Era ferito in più punti ma nulla di grave. La sua divisa era di nuovo strappata e una parte lasciava scoperto il tatuaggio che aveva sul petto. Una ferita sopra l’occhio aveva fatto colare del sangue sulla guancia ma per il resto stava bene. Si reggeva in piedi ed era pronto ancora a combattere se necessario.

Intanto prese ad avvicinarsi alla casa. Piccola, molto probabilmente conteneva solo un ambiente. Sembrava disabitata anche se la porta e le finestre risultavano chiuse. Pose la mano sinistra sulla porta e l’apri di scatto, aspettando qualche secondo prima di entrare. Se dentro c’era qualcosa o qualcuno lo avrebbe sentito. Appena un lieve rumore giunse alle sue orecchie e subito seppe che non era deserta. Non era un akuma perché non si sarebbe nascosto, ma molto probabilmente una persona. Non rinfoderò però la lunga katana, tenendola salda nella mano, sempre molto diffidente verso ogni cosa.

Entrato osservò subito l’ambiente spoglio. Una grande camera con un tavolino con sopra delle cure e un pagliericcio in un angolo. Qualche segno di cibo avanzato. Troppo spoglia perché qualcuno ci vivesse davvero.

Sul pagliericcio una persona…o meglio…un Noah. Lo aveva riconosciuto subito, impossibile non capirlo. Era uno dei due gemelli pazzi. Un avversario temibile nonostante la pazzia che aveva, perché di certo non era normale. Non era come tutti gli altri, lui e suo fratello dovevano di certo soffrire di qualche malattia mentale genetica e per questo risultavamo a volte i più pericolosi perché imprevedibili. Eppure ora non era là pronto ad attaccare ma semi svestito, disteso a terra che lo fissava con gli occhi spalancati e febbricitanti. Era ferito e stava male, lo si capiva subito. Aveva una benda insanguinata avvolta intorno al torace nudo. I capelli biondi erano sciolti, senza quella cosa buffa intorno alla testa che di solito teneva, sparsi dietro di lui che sembravano quasi un aureola dorata. Il trucco intorno agli occhi sfatto, solo le croci restavano in bella vista intorno alla fronte, marchio di appartenenza a quella famiglia maledetta. Il volto era tirato dal dolore e dalla febbre, salita evidentemente per via di quella ferita. Non capiva quando se l’era potuta procurare dato che era da un po’ di tempo che non aveva sue notizie e perché era ancora là e non nella sua tana. Ora si spiegava la presenza di quegli akuma nei paraggi. Per proteggerlo e sorvegliarlo.

Jasdero si alzò appena su un braccio, respirando con la bocca semi aperta osservando l’esorcista senza dire nulla. Non c’era il suo solito sorriso pazzo solo..rassegnazione? Eppure c’era  qualcos’altro dietro, quasi sollievo e sorpresa insieme. In effetti tutti e due si chiedevano come mai fossero ancora immobili ad osservarsi in quanto Kanda avrebbe dovuto ucciderlo subito appena lo avesse riconosciuto. Eppure erano ancora là, immobili nelle loro posizioni. Solo il respiro leggermente affannato del Noah si avvertiva.

“Sapevo che qualcuno sarebbe arrivato…non credevo però che mandassero il principe a fare questo lavoro” disse il biondo sarcastico, osservandolo e cadendo di nuovo disteso. La febbre lo aveva stremato e non si sarebbe nemmeno retto in piedi. Poco distante la sua pistola ma non ci pensava nemmeno ad afferrarla. Non avrebbe fatto in tempo nemmeno a prendere la mira che l’altro lo avrebbe trapassato con la sua katana.

L’esorcista si avvicinò e spinse via con un calcio la pistola. Avrebbe dovuto ucciderlo ma non capiva cosa lo fermasse. Non aveva mai avuto pietà per niente e nessuno eppure in quel momento, vedere quel ragazzo ferito a terra inerme gli aveva bloccato la mano. Rinfoderò la Mugen e si chinò verso di lui, posando un ginocchio a terra e dando uno sguardo alla ferita. “Tzs…sei stato uno sciocco…ferito e inerme qua…dovevi farti portare alla tua base…ti sei scritto il destino da solo” disse con tono duro fissandolo. Allungò una mano e toccò il sangue sulla benda. Non era fresco. Si voltò e fissò la brocca d’acqua vicino. La prese e gliela porse “Bevi….hai la febbre scemo” non capiva cosa diavolo gli prendesse eppure non poteva ucciderlo. Non subito. Doveva fare qualcosa. Ucciderlo ora sarebbe stato un vero e proprio omicidio.

Jasdero si alzò appena di nuovo sul gomito e prese la brocca, bevendo piano l’acqua che vi era dentro. Si sentiva debolissimo e ogni volta che faceva movimenti improvvisi gli veniva su’ un conato di vomito. Tornò così disteso. “Lo so…pazienza…prima o poi tutti dobbiamo morire no?” disse con una semplice alzata di spalle. Osservò ancora il ragazzo vicino a lui. Era davvero molto bello. I lineamenti del viso delicati e quella perenne espressione seria. Gli occhi azzurri come il cielo di primavera e delle lunghe ciglia nere a segnarne i contorni. I capelli erano tenuti bene, curati. La coda alta sempre ben fatta che gli scivolava lungo la schiena. Le due ciocche lunghe a incorniciargli il volto e quella frangetta che dava appena fastidio agli occhi. Sembrava quasi che si volesse nascondere dietro questa a volte.

Era davvero molto bello e morire per mano sua, dopotutto non sembrava poi tanto brutto.

“Tzs….idiota” rispose soltanto Kanda. Si alzò da terra posando la katana vicino a se ma abbastanza lontano dall’ammalato. Si sfilò il soprabito con un poco di fatica per via della ferita che gli attraversava la spalla e incideva appena il tatuaggio. Rimase così, solo con la maglietta nera appena sporca di sangue e i pantaloni di pelle del medesimo colore attillati. Prese una pezza pulita, bagnandola con l’acqua fresca, iniziando a pulirsi il sangue dal volto, dato che era molto fastidio. Dopo la ripulì e la bagnò di nuovo, avvicinandosi a Jasdero. Si chinò verso di lui, sedendosi sulle ginocchia. Prese a togliergli la benda macchiata, stando attento a non strappare o fare del male. Si ritrovò davanti una ferita abbastanza profonda sul fianco. Non sanguinava più ma era meglio suturarla. “Tzs….nemmeno te la sei fatta chiudere questa ferita…sei proprio uno sciocco” disse con astio. Piano prese a pulirla, avvertendo i gemiti di dolore trattenuti dal ragazzo che stava respirando forse perfino troppo veloce.

“Non sanno cucire gli akuma…” disse semplicemente il Noah facendo un sorrisetto appena tirato, stringendo i pugni per non lamentarsi troppo per via delle fitte di dolore che gli attraversavano il petto. Si era ferito due giorni prima ma non era riuscito ad avvertire nessuno. Quegli stupidi akuma erano solo riusciti a portarlo là e a procurargli quelle cose. Per il resto non si erano mossi. Non li avrebbe mai capiti. Gli mancava suo fratello e sperava che prima o poi il Conte o qualcun altro lo avesse trovato e infatti era successo, peccato che era stato qualcuno della fazione opposta a scovarlo: un esorcista.

Kanda intanto si era alzato, cercando sopra quel tavolo di fortuna ago e filo. Con un acciarino che aveva dietro disinfettò l’ago per poi tornare indietro e sedersi a terra. Aveva già cucito delle ferite qualche volta ma non credeva di essere molto bravo, meglio però di lasciare il ragazzo morire dissanguato o per via di un’infezione. Prese così a suturare la ferita, ignorando i gemiti di dolore. Sarebbe stato meglio ucciderlo subito ma per ora andava bene così.

La procedura duro per un po’ ma alla fine andò bene. Yuu si pulì le mani con il resto dell’acqua e osservò la ferita richiusa. Non aveva un brutto aspetto e molto probabilmente entro 3 giorni massimo il Noah sarebbe stato in grado di andarsene da là. Persino la febbre era un poco scesa “Perfetto…non sono un medico ma posso dire che guarirai.”.

Jasdero dal canto suo sentiva male in tutti i muscoli del corpo per via della cucitura che non era stata affatto indolore ma si sentiva meglio ora. Stremato ma meglio. La ferita finalmente era chiusa e ora fissava l’esorcista con aria stanca. Fece un leggero sbadiglio, sentendo gli occhi chiudersi man mano “Se vuoi uccidimi pure…ma…ora….” Non fece in tempo a finire la frase che cadde nell’incoscienza del sonno. Era stremato e non sarebbe riuscito a restare lucido ancora per molto.

Yuu lo fissò “Tzs….idiota” solo questo per poi voltarsi e iniziare a medicarsi da solo.

 

Erano passate ore, o anche giorni, non lo sapeva. Jasdero aveva dormito per tanto, di questo ne era certo. Un’altra cosa di cui era sicuro era che la notte aveva fatto capolino e che il dolore della ferita suturata era molto meno acuto di prima. Sentiva un po’ più di energia e non più quella febbre alta che lo aveva perseguitato da quando si era ferito. Aprì lentamente gli occhi verdi, fissandoli sulla stanza sfocata che man mano diventava sempre più nitida. C’era del cibo e dell’acqua pulita vicino a lui e un fuoco poco distante riscaldava e illuminava l’ambiente. Kanda era seduto vicino ad esso e finiva di mangiare qualcosa.

Non lo aveva ucciso.

Il Noah si mise a fatica seduto, tenendosi appena il fianco dove c’era una benda pulita a coprire il taglio. Senza dire nulla osservò il cibo e allungò la mano. Pane con dentro qualcosa. Poteva anche essere un animale vivo, ma in quel momento avrebbe davvero mangiato di tutto. L’esorcista lo osservava serio, senza dire nulla ancora, troppo preso dai suoi pensieri che gli arrovellavano la testa. Cosa ne avrebbe fatto ora? Lo avrebbe curato e poi ucciso in uno scontro? Era una cosa troppo stupida, come tutta quella faccenda che si era venuta a creare.

“Grazie”. Quella parola fece destare Yuu dal torpore in cui era caduto, alzando lo sguardo dal fuoco e fissando il ragazzo biondo che gli sorrideva. Lo aveva ringraziato per davvero. Non sapeva cosa rispondere così non disse nulla, solo un “tzs” come il suo solito. Non si era mai trovato ad aiutare qualcuno, specialmente un suo nemico. Gli unici a cui aveva dato una mano erano i suoi compagni, ma era stata una cosa ovvia. Notò Jasdero che si era alzato e si avvicinava a lui. In un attimo si trovò ad afferrare la Mugen e a sguainarla per puntarla alla gola nel Noah che rimase sorpreso appena di quel gesto.

Alzò le mani in segno di resa “Non voglio farti del male esorcista…volevo solo avvicinarmi…e ringraziarti” il tono basso della voce non mostrava menzogna ma Kanda sapeva bene che non si era mai sicuri quando si aveva a che fare con un Noah. Guardò per bene se poteva avere indosso delle armi ma era impossibile celarle. Indossava solo un paio di pantaloni a vita  bassissima di pelle e basta e quelli di certo non potevano nascondere nulla. Si poteva persino vedere le linee dei muscoli delle gambe al di sotto della stoffa tanto erano stretti su quel bel corpo. Era esile ma i muscoli si notavano appena sul ventre. La linea delle anche era terribilmente sensuale e i capelli biondi sfioravano la schiena.

Abbassò la spada facendolo così muovere liberamente, tenendola comunque vicina, restando in piedi di fronte a lui. Fra i due il più alto era ovviamente Kanda e lo si notava molto bene. Jasdero si avvicinò e si fermò esattamente davanti a lui, fissandolo dritto negli occhi. Qualche secondo immobili così, a fissarsi reciprocamente, mettendo un attimo da parte le loro rivalità. Dovevano essere più o meno coetani.

Un attimo.

Passò solo un attimo dalla decisione presa da Jasdero al fatto vero e proprio.

Alzò appena il volto e lo baciò. Chiuse gli occhi e posò le sue labbra su quelle dell’esorcista che tutto si poteva aspettare tranne quello. Non capiva quale malato impulso gli era venuto, dopotutto quelle cose le faceva solo con suo fratello e nessun altro. Forse l’atmosfera creata dal camino lo aveva spinto a fare quel gesto così sconsiderato.

Dal canto suo Kanda rimase pietrificato. Non reagì nemmeno, semplicemente lo fissò. Lo prese per le braccia all’improvviso poco dopo, tirandolo via da se e fissandolo sorpreso “Ma cosa diavolo…” disse soltanto, fissandolo e notando lo sguardo appena languido del Noah. In quel momento lo trovò…bellissimo. I capelli sciolti biondi sembravano quasi infuocati per via dei riflessi e gli occhi verdissimi erano appena appannati da quella decisione. Il corpo esile fra le sue braccia era caldo e arrendevole.

Un altro attimo.

“Non osare mai più fare una cosa simile stupido Noah!” disse quasi urlando e poi lo afferrò, tirandolo a se e lo baciò a sua volta, quasi tenendolo sollevato da terra. Chiuse gli occhi e si perse in quel contatto. Le parole dicevano altro ma i fatti erano quelli e Jasdero non si ribellò, anzi. Aprì la bocca e permise a quel bacio di diventare più profondo, più intimo. Le lingue vennero a contatto in una lotta, i sapori si mischiarono formando un sapore che sapeva di entrambi, il fuoco nei loro corpi si accese così tanto che il ragazzo biondo gli gettò le braccia al collo tenendosi stretto a lui mentre si faceva domare da quel bacio persino doloroso. Infatti l’esorcista a volte mordeva le sue labbra, facendole appena sanguinare eppure il tutto era terribilmente eccitante. Lo desideravano entrambi, mettendo da parte in quei momenti l’essere un esorcista e un Noah. Solo due ragazzi normalissimi.

Si staccarono quando avvertirono l’urgenza di respirare. Tutto e due con il fiatone e la bocca semi aperta si osservavano. Silenzio. Bastarono la luce nei loro occhi di desiderio e le erezioni fra le loro gambe che tutti e due avevano avvertito quando erano abbracciati. Yuu scosse la testa mordendosi il labbro con cattiveria quasi. “Siamo pazzi…che cosa stiamo facendo?” il tono basso e arrabbiato.

“Non ci pensare….e fallo..” disse semplicemente Jasdero premendosi di nuovo contro il corpo del ragazzo più grande e baciandolo. L’esorcista lo afferrò, facendolo stendere a terra, vicino al caminetto sul soprabito dove poco prima era seduto. Sotto di lui il Noah soffocava gli ansimi nel bacio e quando Yuu si staccò lui . Infatti l’esorcista aveva preso a baciargli il collo, mordendo e lasciando segni rossi del suo passaggio, scendendo sempre di più su quel corpo che si tendeva a ogni suo minimo movimento. Sentiva i muscoli al di sotto delle pelle tendersi fino quasi allo spasimo, seguendo i baci e le carezze. Le mani del Noah invece erano corse alla leggera maglia che l’esorcista indossava, sfilandogliela e buttandola dietro di se, lasciandolo a torso nudo. Sentiva la sua erezione che premeva contro i pantaloni attillati fino quasi a farsi male. Alzava il bacino, facendolo scontrare con quello del ragazzo sopra di lui, provocando appena gemiti a tutti e due.

Le mani dei ragazzi erano frenetiche sui corpi semi nudi e le bocche fameliche. I gemiti che si alzavano appena nella stanza erano gli unici rumori che si potevano sentire in quel momento. Le mani di Kanda erano corse a liberare il corpo dall’unico abito che il biondo indossava, lasciando libera di svettare l’erezione di lui e buttando a terra il vestiario.

“Spogliati…” ansimò Jasdero notando che il ragazzo era ancora semi vestito. Voleva vedere il suo corpo, voleva toccarlo e sentirlo suo. Yuu alzò il voltò e lo fissò, gli occhi appena appannati dal piacere e dalla passione che li aveva travolti. Non disse nulla semplicemente si alzò sulle ginocchia e si slacciò i pantaloni lasciandoli anch’essi a terra. Ora erano tutti e due nudi.

I corpi feriti e pieni di piccole cicatrici entrambi eppure perfetti e bellissimi. Il tatuaggio sulla pelle chiara di Kanda risaltava mentre la pelle del Noah era perfetta. I muscoli ben delineati nel corpo del bruno lasciava presagire tutto l’allenamento compiuto per arrivare lì. Jasdero si  mise seduto fissandolo e passando appena una mano su quel corpo, sfiorandolo e provocando nell’altro brividi di piacere. Prese a baciarlo a sua volta come aveva fatto lui in precedenza, mordicchiando i fianchi e leccando appena la linea dell’anca. Era terribilmente eccitante quel corpo. Lanciò uno sguardo verso il sesso duro di Yuu arrossendo appena. Prese a deporre baci su tutta la sua lunghezza, facendo emettere all’altro ragazzo bassi gemiti di piacere. Non se l’aspettava di certo quello e poi nessuno gli aveva mai fatto quel genere di cose. In effetti era persino la prima volta che andava a letto con un maschio. I suoi impulsi sessuali li aveva sempre messi da parte, ma in quel momento premevano prepotenti ed era impossibile non badarci. Abbassò lo sguardo verso il proprio inguine, fissando ora la lingua del biondo che passava intorno alla punta dell’erezione, bagnandola e trasmettendogli brividi.

Il Noah restò fermo qualche secondo per poi aprire la bocca e fare entrare fino in gola il sesso dell’altro. Lo sentì irrigidirsi per il piacere e subito prese così a muoversi. Lo sentiva caldo, accogliendolo nella sua bocca come se fosse stata fatta apposta solo per quello. Voleva dargli piacere, voleva farlo urlare. Era sempre stato molto bravo con la bocca dopotutto, il fratello glielo aveva sempre ripetuto. Continuò così, succhiando a tratti, leccando e persino mordicchiando la punta senza mai fargli del male.

“F-fermo..” gemette Yuu Kanda senza riuscire più a trattenersi. Se avrebbe continuato così non sarebbe resistito ancora a lungo, ma sembrava che il Noah avesse deciso di non ascoltarlo. Infatti poche secondi dopo avvertì il piacere dell’orgasmo invaderlo, mentre con le mani teneva testa del ragazzo, riversò con un acuto gemito il proprio seme caldo nella sua bocca. Jasdero accolse quel liquido che subito gli scese giù nella gola, leccandolo fino all’ultima goccia e avvertendo piacere perfino in quell’atto così terribilmente intimo.

Fece lentamente uscire dalla propria bocca il sesso dell’esorcista, leccandosi le labbra e fissando il volto stravolto di piacere del bruno, sorridendo malizioso “mmh…hai un ottimo sapore principino..” disse in un sussurrò. L’altro lo osservò con occhi appannati dal piacere e facendo un’espressione di stizza però. Lo prese e lo voltò di scattò, facendolo mettere a quattro zampe davanti a lui.

“Non chiamarmi…principino!” disse sibilando quasi. Si leccò appena due dita, bagnandole per bene e lentamente le introdusse dentro il corpo del Noah. Non voleva di certo fargli male eppure il ragazzo emise un gemito di dolore inarcando appena la schiena ma senza lamentarsi più di tanto, ansimando e sentendo subito quelle che lo aprivano, preparandolo per il rapporto vero e proprio, violandolo ripetutamente e cancellando il dolore iniziale. I capelli gli scivolavano davanti al volto essendo sciolti e il tutto lo eccitava terribilmente. Quella posizione e l’esorcista dietro di lui lo rendevano ancora pi eccitato di quanto poteva immaginare.

L’erezione di Yuu nonostante tutto non aveva nemmeno accennato a scendere e fremeva ancora di piacere. Desiderava entrare in lui, possederlo, farlo suo e venire dentro il suo corpo. Introdusse ancora un terzo dito dentro il corpo del ragazzo che era caldo e arrendevole alla penetrazione di quelle dita che si facevano spazio. Jasdero gemeva, cercando di trattenersi per non mostrare troppo il piacere che stava provando con quella semplice penetrazione. “Entra…ti voglio….scopami esorcista” disse ansimando, non badando troppo ad essere raffinato o educato, semplicemente non ce la faceva più. Sentiva l’erezione che svettava dolorosamente e l’eccitazione che lo faceva diventare pazzo.

Kanda posizionò il proprio sesso vicino alla piccola fessura del Noah, sfilando le dita e entrando in quel corpo con una sola unica spinta. Un gemito acuto di dolore e la schiena che si arcuava dolorosamente furono la reazione del biondo, mentre delle lacrime scendevano sul volto per via del dolore acuto. Si vedeva che era la prima volta che quel ragazzo aveva un rapporto con un maschio, si sentiva dalla sua foga e dalla poca delicatezza. Ma non si lamentò, mordendosi solo il labbro e ansimando cercando di far passare il dolore.

“Muoviti…” disse ansimando, sapendo che se si muoveva il piacere avrebbe fatto sparire il dolore lancinante che gli attraversava la schiena. Senza dire una parola il ragazzo dentro di lui prese a muoversi, entrando e uscendo dal suo corpo, artigliandogli i fianchi con le mani. Le spinte erano profonde e ben assestaste e il dolore man mano spariva  e veniva sostituito dal piacere che si irradiava lungo tutto il corpo. Brividi gli attraversavano la schiena e dei gemiti uscivano dalla sua bocca semi aperta.

L’amplesso divenne sempre più passionale, ormai il dolore era sparito e i gemiti di entrambi si mischiavano gli uni con gli altri. Si sentiva il rumore appena delle anche di Kanda che battevano contro le natiche del Noah, i respiri affannati. Sui loro corpi si formava una leggera patina di sudore che faceva brillare le loro pelli diafane. Le loro ferite si aprirono appena, macchiando in alcuni punti le bende pulite ma nessuno dei due ci badò, troppo presi dalla passione per poterci pensare. Non potevano sapere quanto tempo era passato dall’inizio del rapporto ma ad un certo punto la mano dell’esorcista scese sull’erezione di Jasdero, iniziando a pomparla alla medesima velocità delle spinte.

“Sto..per v-venire…” ansimò Yuu, le prime parole che scambiava dall’inizio del rapporto, avvertendo quasi il ragazzo che gemette in maniera più acuta come per avvertilo che anche lui era al limite. Poche spinte e Kanda esplose dentro il corpo caldo e accogliente dell’altro che gemette e venne a sua volta nella mano del ragazzo. Tutti e due a occhi chiusi, le bocca aperte in cerca d’aria e gli ansimi che si spegnevano. Piano Jasdero si lasciò cadere a terra, facendo uscire dal proprio corpo il sesso dell’altro e avvertendo colare dentro l’interno coscia lo sperma dell’altro. Anche Kanda si lasciò cadere esausto vicino a lui, su un fianco, cercando di far tornare normale il battito del suo cuore.

Si guardarono senza dire nulla, solo osservando l’espressione dell’altro e viceversa. Non c’erano bisogno di parole in quel momento. Uno sbadiglio e un aggrovigliarsi in un abbraccio e poi il sonno.

 

La mattina era giunta finalmente. Il fuoco ormai si era estinto e si sentiva dentro il piccolo ambiente gli uccellini fuori canticchiare. Il giovane Noah aprì gli occhi lentamente. Era ancora disteso dove aveva fatto l’amore la sera prima ma questa volta coperto da una stuoia pesante che non immaginava da dove era saltata fuori. La stanza era vuota, c’era soltanto lui. Si mise a sedere osservando le razioni di cibo e acqua  che erano state portate e un biglietto vicino.

Un calligrafia elegante

 

Dimentica tutto Noah, perché sul campo di battaglia non c’è una ferita a salvare la situazione. Ti ho lasciato del cibo.

 

….Grazie …

 

Yuu

Un messaggio che poteva quasi sembrare scontroso ma Jasdero sapeva che non era così. Lo aveva risparmiato, curato e avevano passato una nottata a fare l’amore. Per una sera soltanto erano stati solo loro stessi, senza fazioni o valori da difendere. Quel ricordo resterà sepolto nei loro ricordi e basta, solo quello, perché a volte non ci può permettere di mettere davanti i propri desideri per un volere più grande.