Questa fic si colloca alla
fine della quarta serie di GX [che non ho visto, ho solo letto qualche
riassunto di puntata e scaricato le sigle (ma quanto non diventa carino
Judai?)]. Quindi attenzione, ci sono alcuni spoiler, anche se ho cercato
di limitarli. Molte cose invece me le sono inventate di sana pianta
^.^
La scelta
di Hymeko
”Ehi…guarda
là”
Il Faraone afferrò Kaiba per il polso, indicandogli una capigliatura
castana che spuntava fra le foglie.
”Lo conosci?”
Kaiba strinse gli occhi…quel ragazzo aveva qualcosa di familiare,
ma non ricordava bene…
”Sì…e anche tu. È Judai Yuki, il duellante numero uno
della tua Duel Academy…quello contro cui hai spedito Yugi a duellare”
”Ah, già. Quello che se non fossi intervenuto tu, avrebbe battuto
il Re dei Giochi”
mugugnò il presidente, incredulo che Yugi avesse avuto bisogno
di aiuto contro un pivellino neodiplomato.
”Kaiba! Sono entrambi ottimi duellanti!”
L’altro sbuffò e scosse le spalle, arrendendosi. Non aveva
voglia di discutere, quella sera. Il tramonto era passato da un po’,
ma la sera era ancora calda, e resa luminosa dalle insegne al neon
dei palazzi. Il tutto perfetto per una passeggiata romantica per Ikebukuro…peccato
che il suo ragazzo venisse distratto da qualsiasi cosa.
”Piuttosto, hai intenzione di andare da lui, o possiamo continuare?”
”Hhhmmm…sembra un po’ giù”
Kaiba si massaggiò la fronte, mentre un brutto presentimento
si faceva strada nella sua testa. Aveva voglia di salire in cima al
Sunshine 60 e cenare lì, a lume di candela, per poi godersi
la serata ammirando le luci della città, con un buon bicchiere
di vino in mano…
…ma il suo ragazzo non sapeva resistere alla tentazione di assicurarsi
che tutto andasse bene. Più che un faraone sembrava una missionaria…
’Se almeno Seth fosse qui, avremmo potuto tenere a bada il suo spirito
da crocerossina, ma così…’
Purtroppo il Priest era rimasto nell’Aldilà a discutere di
alcune questioni con Isis, quindi toccava a lui cavarsi da quell’impiccio.
Ma a quanto pareva, il Faraone non aveva nessuna intenzione di lasciarsi
sfuggire l’occasione di spargere amicizia e buoni sentimenti…
”Ti scoccia se proviamo a vedere se ha bisogno d’aiuto?”
gli domandò quindi coi suoi migliori occhi da cucciolo.
’Come volevasi dimostrare…e sì, mi scoccia parecchio’
Ma non poteva certo dirglielo in quel modo. Stare tanto con lui l'aveva ramollito, un tempo non si sarebbe fatto scrupoli ad urlargli in faccia. Ma in quei giorni lontani, lui non era stato così felice.
”…no. Basta che sia una cosa veloce”
Già potevano stare assieme per poco, se poi passavano il tempo
a fare la balia a tutti quelli che incontravano…
”Promesso!”
Attraversarono all’altezza del K-books sull’angolo, e raggiunsero
la grossa fontana rettangolare accanto a cui il ragazzino era seduto.
”Judai-kun?”
L’altro si riscosse di colpo, come se fosse stato profondamente immerso
nei suoi pensieri, e sussultò quando ebbe ben chiaro chi avesse
di fronte. Scattò in piedi e fece un inchino profondo:
”Y-Yugi-san, Kaiba-san, buonasera”
Il Faraone rise dolcemente:
”Rilassati, non essere così formale. Ci fai sentire vecchi”
Kaiba trattenne a stento un commentaccio…il suo ragazzo aveva tremila
e passa anni, in fondo vecchio lo era…
”Ah…io…insomma…come desiderate”
”Bene. Ora…perdona la mia scortesia, ma ti abbiamo visto un po’ giù.
È tutto a posto?”
Judai deglutì, poi si morse il labbro e spostò lo sguardo.
Non gli andava di mentire ai suoi idoli, ma non sapeva se confidarsi
con loro. Che interesse potevano avere poi nei confronti dei problemi
di un ragazzino?
”Ecco…io…”
Kaiba si accomodò sul bordo della fontana, improvvisamente
consapevole che la cosa sarebbe stata lunga. Judai aveva qualcosa
di grosso che non andava, si vedeva da lontano. E il suo ragazzo ci
si sarebbe fiondato sopra come un duellante su una carta del Drago
Bianco persa per strada.
”È meglio se glielo dici, o non smetterà più
di tormentarti”
gli suggerì alla fine, deciso a rendere il tutto il più
veloce possibile.
”Kaiba!”
sbottò il suo ragazzo, mentre Judai li guardava a bocca aperta…poi
si irrigidì imbarazzato, quando i gelidi occhi blu del presidente
si fissarono su di lui:
”È fatto così, deve assolutamente mantenere il titolo
di Re delle Balie…non badarci troppo, d’accordo?”
gli suggerì, senza prestare attenzione all’altro, che stava
iniziando a fumare.
E poi Judai emise una risata garbata…era incredibile, eppure erano
riusciti a metterlo a suo agio, nonostante la diversità di
status e tutti i pensieri che gli giravano per la testa.
”Allora, hai bisogno di aiuto?”
gli chiese Yugi, lanciando un’occhiataccia al presidente.
”Ah…più che altro…un consiglio”
”D’accordo…non temere. Qualsiasi cosa sia, andrà a posto”
Quegli occhi viola e magnetici erano così grandi e carichi
di comprensione…Judai si ritrovò ad annuire senza accorgersene.
”Io…non so cosa fare”
balbettò, mentre avvampava al ricordo di quel che era successo.
”Possiamo iniziare dal principio…è una cosa bella o brutta?”
Judai tentennò:
”Io…credo…bella…penso. Forse”
Kaiba e il Faraone si scambiarono un’occhiata…era in confusione totale.
”Judai-kun, che ne dici di partire a raccontare dall’inizio? Sempre
che tu voglia”
aggiunse l’antico re dopo uno sguardo del suo ragazzo.
’Yugi…è un po’ tardi per chiedergli se lo vuole’
pensò acido il presidente.
Ma il giovane avvampò sempre più, e deglutì:
”Io…non so se…insomma…”
”È…qualcosa di personale?”
sussurrò il Faraone, accomodandosi fra lui e Kaiba, deciso
a tenere a freno il suo impaziente ragazzo.
”Sì…spero vivamente che non vi disturbi”
bisbigliò Judai, guardandoli di sottecchi.
”Uhm? Non capisco”
Judai deglutì tre o quattro volte, poi buttò fuori tutto
d’un fiato:
”Sono stato baciato…”
Kaiba sbuffò:
”E dov’è il problema?”
”Kaiba! Un po’ di delicatezza”
”…da un ragazzo”
terminò Judai ormai paonazzo.
”Eh?”
Il Faraone lo fissò, mentre il presidente sbuffava di nuovo:
”Lo ripeto: e allora?”
Judai si bloccò:
”A voi…va bene?”
Kaiba decise di prendere in mano la situazione:
”Ti spiego meglio”
e, preso il Faraone per le spalle, lo baciò.
”………”
Il mento di Judai crollò fino a terra mentre il Faraone diventava
del colore dei suoi occhi e Kaiba si sistemava, tranquillo come non
fosse successo niente:
”Visto? Non hai nulla da temere”
”Kaiba!!!!!!!!!”
”Non urlare, era quello che ci voleva per dargli un po’ di fiducia”
”Siamo in mezzo a una strada!!!”
ringhiò il suo ragazzo, indicando con la mano la serie di palazzi
poco distanti.
”Siamo a più di venti metri, anche coperti dai cespugli. E
non mi sembra che nessuno ci stia giudicando”
terminò il presidente, accavallando le gambe e fissandolo soddisfatto.
Guardandosi attorno, il Faraone dovette ammettere che nessuno stava
commentando la bravata del suo ragazzo, ma la cosa non gli faceva
piacere: non era mai stato nei suoi sogni essere slinguato davanti
a un estraneo.
”Ehm…Judai-kun…”
L’altro però sembrava sollevato e felice:
”Ma voi due state davvero assieme?”
Kaiba annuì, e il ragazzino sembrò illuminarsi:
”Posso sapere da quanto?”
L’antico re sospirò, alzò le spalle e si afflosciò
sul bordo della fontana:
”Da quasi un’eternità”
”…allora vi prego aiutatemi! Ho davvero bisogno del vostro parere!”
Judai si alzò e si inchinò di fronte a loro, profondamente,
senza alzare la testa.
”Judai-kun…lo faremmo volentieri, ma devi dirci esattamente quale
sia il problema. Sei stato baciato…non hai gradito?”
L’altro si sedette, e si massaggiò le tempie:
”Il fatto che lui mi ha colto di sorpresa…non avevo idea dei suoi-
glomp- sentimenti per me. Pensavo che fossimo solo amici, non che…”
”E questi sentimenti…ti danno molto fastidio?”
Judai ci pensò un po’ su prima di rispondere:
”Io…non lo so. È che non l’ho mai considerato sotto questo
punto di vista. Per questo non so come comportarmi…sono così
confuso, che non so da che parte iniziare”
Il Re dei Giochi fissò l’acqua dietro di loro, incontrando
il riflesso degli occhi del suo ragazzo. Per loro era stato più
semplice…nonostante fossero stati rivali e anche nemici, l’attrazione
erotica che li attirava non era mai stata un mistero.
”Allora dovresti chiarire questo punto. Cos’è lui per te?”
”Uno dei miei migliori amici…Johan è una persona meravigliosa,
limpida come nessun altro al mondo…sto incredibilmente bene con lui”
”Johan? Parli di Johan Anderson?”
Kaiba intervenne, improvvisamente interessato a quella noiosa conversazione:
sapeva che Judai era molto amico dell’European Champ, e se davvero
era lui, la cosa iniziava a farsi degna di attenzione.
”Sì…è lui”
Il Faraone lanciò uno sguardo al suo ragazzo, che tirò
fuori il suo palmare:
”Non dovresti lamentarti…”
gli disse, mentre cercava qualcosa…
”…in fondo Johan è un bel ragazzo, ti è andata bene.
Pensa se ti avesse baciato uno con la faccia di Jono-uchi. O di Pegasus”
”Kaiba!!! E poi da quando dici che anche altri sono bei ragazzi?”
L’altro sbuffò, e mostrò al suo compagno un’immagine:
”Da quando è vero. Ecco qui, questo è Johan”
L’altro lo studiò un attimo, poi si scurì ma annuì:
”Sì…è discreto”
Judai deglutì, senza sapere cosa fare…era una scenata di gelosia
quella?
Kaiba dovette accorgersi della sua difficoltà, perché
allungò il viso e baciò il lobo dell’orecchio del suo
ragazzo, sussurrandogli qualcosa che Judai non comprese…il Faraone
prima aumentò il broncio, poi le sue guance si velarono di
porpora, e la tensione si sciolse.
”Ehm…Kaiba-san, è vero che contro di lui ha evocato il Drago
Finale Occhi Blu?”
balbettò Judai, alla disperata ricerca di una maniera per cambiare
argomento.
L’antico re sbatté le palpebre:
”Mi sono perso qualcosa?”
”Forse. Mentre tu duellavi contro Judai, io facevo lo stesso contro
il North School Champ, ovvero Johan. Era il suo duello di diploma.
E sì, ho evocato il Drago Finale”
”Aaahhh!!!!!!! Quanto mi sarebbe piaciuto assistere!!! Drago Finale
contro Rainbow Dragon!!! Deve essere stato uno
scontro magnifico, anche se alla fine anche Johan ha perso”
Kaiba alzò le spalle:
”Sul sito della Kaiba Corporation ci sono i video di tutti i duelli
di diploma, puoi guardare o scaricare quelli che vuoi”
”Davvero? Fantastico!!!”
Il Faraone si schiarì la voce, deciso a riprendere il mano
la situazione:
”Vi rendete conto che stiamo andando fuori tema? Non dovevamo aiutare
Judai-kun a risolvere il suo problema di cuore?”
”Ah già…”
”Allora: oltre un caro amico, non è altro per te?”
”…non lo so”
Il presidente decise di intervenire. Il suo ragazzo ci stava girando
attorno un po’ troppo, e se andava avanti così, la loro cena
sarebbe stata a base di onigiri presi in qualche Seven Eleven:
”Cerca di andare un po’ più a fondo: ti ha dato fastidio che
ti abbia baciato?”
Judai attese un attimo, poi scosse il capo:
”No…mi ha sorpreso, ma…non l’ho odiato, se è questo che voleva
sapere”
”Hn. E ti ha detto qualcos’altro? Tipo che ti ama, o che non fa che
pensare a te?”
Il Faraone inarcò un sopracciglio…da quando il suo ragazzo
si interessava così di aiutare gli altri? O aveva solo fretta
di portalo a cena?
”Lui…l’ha fatto prima di ripartire per l’Europa. Mi ha detto che
con me è sempre stato bene, che sono il miglior amico che abbia mai avuto…ma quando sono tornato con Yubel mi ha trovato cambiato in meglio, diverso, più bello, ed è stato colpito da una specie di colpo di fulmine, e s'è reso conto che l’idea di doversi allontanare lo faceva star male. Ci ha pensato e ha capito…e spera
che io non lo odi per questo”
”Judai-kun…tu lo odi?”
L’altro lo fissò un attimo, poi scosse la testa:
”Non potrei mai odiare Johan…posso odiare me stesso, non lui”
”Bene. E gliel’hai detto, vero?”
Judai annuì:
”Il primo momento sono rimasto di ghiaccio, poi l’ho rassicurato su
questo. Quindi…sono scappato”
Kaiba e il Faraone si fissarono, poi il primo lasciò che fosse
l’altro a lanciargli un profondo sguardo colmo di biasimo:
”Judai-kun…ti sei reso conto di quello che hai fatto, vero?”
Il diretto interessato arricciò un po’ il naso:
”Ho sbagliato?”
”Non hai nemmeno provato a immaginare come si sia sentito lui? Avrà
pensato che lo odi!”
”Ma gliel’ho detto chiaro che non lo odio!”
Il Faraone scosse il capo, e sospirò:
”L’hai fatto con la voce, ma le tue azioni hanno dimostrato il contrario…ci
sarà rimasto malissimo. Dovresti scusarti con lui”
Vedere anche Kaiba annuire face precipitare Judai nella disperazione:
”L’ho perso? Mi state dicendo questo? Secondo voi ho perso il mio
migliore amico?”
strillò, iniziando a strapparsi i capelli, prima che il Faraone
potesse intervenire.
”Calmo, stai calmo, nulla è perduto! Anche in situazioni ben
peggiori le cose si possono sistemare”
Judai si chiese cosa avessero passato quei due tanto da far annuire
Kaiba con uno sbuffo, e si mise le mani sulla faccia:
”Cosa devo fare?”
La voce del presidente della Kaiba gli diede una certezza:
”Almeno sai che Johan non ti è indifferente, o non ti faresti
tanti problemi. È un inizio, in fondo”
”È vero, Kaiba ha ragione. Judai-kun, su col morale, hai un
punto di partenza. In base a questo, potrai scegliere che strada intraprendere”
Ma il ragazzino divenne paonazzo.
’Che ha adesso?’
pensò stancamente Kaiba, mentre vedeva allontanarsi sempre
più la loro cenetta romantica.
”Judai-kun…c’è qualcos’altro?”
”Ehm…Johan…lo sguardo che aveva…i suoi occhi…insomma…avete presente
l’espressione che ha uno un attimo prima di dichiararsi?”
Gli altri due si guardarono. Che espressione avevano avuto quando
si erano dichiarati? Si erano baciati prima di usare le parole, quel
capodanno lontano, a cena…e poi tutto il resto era venuto naturalmente,
un avvicendarsi di felicità e dolore che aveva attraversato
la loro vita assieme come un fiume in piena…
…stavano assieme da così tanto, eppure ogni volta che si sfioravano,
le farfalle riempivano i loro stomaci…
’Un sentimento talmente immenso da essere meraviglioso, e doloroso
allo stesso tempo’
Il Faraone lesse nelle iridi blu il suo stesso pensiero, e sorrise
abbassando un po’ il capo. Lo avrebbe amato fino alla fine dell’eternità.
”Ehm…credo di aver quasi ricevuto un’altra dichiarazione d’amore”
balbettò Judai, che intanto aveva continuato a parlare per
conto proprio, senza accorgersi del momento idilliaco degli altri
due.
”Eh?”
Kaiba si avvicinò al suo ragazzo, e gli mise con noncuranza
una mano sulla vita:
”Che stai dicendo? Che vuol dire che hai quasi ricevuto una dichiarazione?”
”Che- glomp- penso che Asuka si stesse dichiarando”
Il Faraone si grattò la testa:
”Lo pensi?”
”Sì, aveva la stessa espressione di Johan prima che mi baciasse,
ma non…ha finito il discorso”
”Asuka chi? È della Duel Academy?”
chiese Kaiba, riprendendo il palmare.
”Asuka Tenjoin, la sorella di Fubuki. Due Obelisk Blue, o White, non
l’ho mai capito bene”
”Hn”
Aveva sentito parlare anche di loro, e spesso si domandava come le
tenebre potessero continuare a imperversare sulla Terra, nonostante
la scomparsa degli Oggetti Millenari…e soprattutto come potessero
quei mocciosi affrontarle, senza il loro supporto…
”Eccola”
e la mostrò al suo ragazzo, che annuì:
”È bella”
’Meglio di quella battona di Anzu sicuramente. In più è
una Obelisk Blue, quindi le è ancora superiore’
Quel gruppo era il meglio del meglio dei duellanti mondiali…Kaiba
era davvero soddisfatto dei loro risultati, soprattutto da quando
Ryo Marufuji aveva rimesso la testa a posto.
’Avrei dovuto spedirgli Yugi appena ha subito quel cambiamento, a
furia di prediche l’avrebbe raddrizzato’
Intanto gli altri due stavano discutendo di Asuka:
”Già…lo è davvero. Ed è anche una grande amica”
”Sei sicuro che si stesse per dichiarare?”
Al Faraone non pareva che Judai fosse il tipo da darsi quel genere
di arie, però non si poteva mai sapere…ma l’altro annuì
convinto:
”Aveva la stessa faccia di Johan prima che mi baciasse, solo che lei
non ha…finito di parlare”
”Capisco”
Kaiba e il Faraone si guardarono: che potevano fare? Quel ragazzino
non aveva idea di cosa scegliere, e davanti a due così belle
persone, poteva perdere la testa e infrangere il cuore a entrambe.
”Ti ha baciato prima Johan, o lei ti ha fatto la quasi dichiarazione?”
Judai non ci pensò un attimo:
”Johan…mi ha baciato lui. Io sono scappato e Asuka mi ha trovato…e
ha iniziato a parlare con quello sguardo”
”Judai, dimmi una cosa: se lei avesse tentato di baciarti, tu cosa
avresti fatto?”
Il Faraone guardò storto il suo ragazzo: non aveva mica intenzione
di baciarlo per vedere cosa sarebbe successo?
”Ah…io…credo…ah…”
Il viso molto rosso, e le mani che stringevano il tessuto dei jeans…a
entrambi era chiaro che Judai stava lottando contro se stesso…l’Antico
Re decise di correre in suo aiuto, e si accoccolò accanto a
lui:
”Non è necessario che tu lo capisca adesso. Devi solo rifletterci
fin quando non troverai la soluzione…in fondo non hai una data di
scadenza, giusto?”
”Ehm…a dire la verità ho appuntamento con Johan a casa dei
suoi zii, alle otto e mezza”
Sulla fronte di Kaiba pulsò una vena: ma quello dire tutto
assieme e non a pezzi, mai?
”Judai, hai altro da svelarci?”
chiese leggermente irritato, ma l’altro scosse la testa:
”No…l’invito mi è arrivato una settimana fa. Johan è
in Giappone dai suoi zii, che vivono qua da vent’anni, e mi ha
chiesto se mi sarebbe piaciuto cenare con loro una sera, per poi…chiarire
quello che è successo”
Kaiba guardò l’orologio:
”Lo sai che mancano venti minuti alle otto e mezza, vero?”
L’altro annuì, e indicò un palazzo poco distante:
”Ho controllato prima di venire a sedermi qui. Abitano a tre quarti
di quel palazzo. Ci vogliono cinque minuti a piedi”
’Almeno di questo sembra sicuro’
”Hai già deciso cosa dirgli?”
gli chiese dolcemente il Faraone, posandogli una mano su una spalla…ma
il ragazzino scosse il capo:
”Ero qui in cerca di ispirazione…Johan mi ha detto che non devo sentirmi
in obbligo di andare, che se non voglio vederlo lui lo capisce, però…a
me dispiacerebbe non presentarmi. Lui è Johan, in fondo”
”E tu tieni molto a lui”
”…già”
Erano a un punto morto, lo sapevano tutti. Nessuno di loro poteva
entrare nella testa di Judai, a meno di non usare la Millenium Rod,
e non era proprio il caso.
’La nostra cena…’
pensò Kaiba sopprimendo uno sbuffo. Perché si era lasciato
convincere ad andare ad aiutarlo? Come poteva fare per far terminare
quella specie di telenovela?
’Domani Seth sghignazzerà, quando glielo racconterò’
Sbirciò il suo ragazzo, che si stava mordicchiando una ciocca
con aria distante e pensierosa…aveva una gran voglia di baciarlo,
ma soprattutto di stringerlo a sé. Il suo corpo minuto fra
le braccia gli trasmetteva una sensazione magnifica, la fusione di
calore e dolcezza che aveva perso a otto anni, e che aveva ritrovato
solo quando si era messo con lui…non gli importava assolutamente nulla delle
disavventure di quel moccioso, voleva solo starsene col suo ragazzo, loro due
e i loro sentimenti…
Ma, come a rispondere alla sua inespressa preghiera, Judai si alzò:
”Io andrò da lui, e assieme troveremo una soluzione. Vi prego
di perdonarmi per avervi sottratto il vostro tempo”
concluse, inchinandosi profondamente.
”Ma, Judai-kun, sei certo di voler andare? In fondo non hai ancora
trovato una risposta”
L’altro scosse le spalle:
”Devo smetterla di tremare. Se non l’ho trovata finora, non la troverò
rimanendo qui. Per capirci qualcosa devo andare da Johan”
Kaiba soffocò un ardente grido di vittoria, e posò una
mano sulla spalla del suo ragazzo:
”Yugi, rispetta la sua decisione. È tempo che vada…la sua strada
lo aspetta”
’E per noi è ora di andare a cena’
Il suo ragazzo lo guardò malissimo, come se avesse indovinato
il suo pensiero, ma non poté che annuire:
”Judai-kun, in bocca al lupo”
”Crepi! Ma…posso chiedervi un altro piccolissimo favore?”
”Certo!”
cinguettò Yugi, lieto di poter ancora esser utile, mentre Kaiba
pregava perché fosse qualcosa di veloce.
”Fareste una foto con me? Johan impazzirà d’invidia quando
la vedrà!!!”
”Sicuro, non c’è problema!!!”
e senza minimamente interpellare il suo ragazzo lo tirò accanto
a sé, perché Judai potesse fare una foto a tutti e tre
col cellulare.
………
’Forza e coraggio Judai, hai affrontato situazioni molto peggiori!’
Deglutì, e con la mano che tremava, spinse il bottone del citofono.
Dopo qualche attimo una voce femminile chiese chi fosse, e stringendo
la borsetta di carta in cui aveva i dolcetti di riso come dono, balbettò
il proprio nome.
”Ah, sei l’amico di Johan. Sali, sali, ti apro subito. L’ascensore
è in fondo a destra”
”Grazie”
Judai raggiunse l’ascensore e, una volta dentro, pigiò il numero
del piano. Il cuore gli batteva forte, e gli sembrava che quella scatola
di metallo stesse salendo troppo in fretta…se almeno si fosse bloccato…
’Ma dai smettila, è pur sempre Johan!!! È il tuo più
caro amico!!!’
Ma si rese conto che Johan non provava più solo quel sentimento…per
lui le cose erano leggermente cambiate…
DING
Quasi svenne quando le porte si aprirono, e si ritrovò sul
pianerottolo...la porta era di fronte a lui, ma la sua mano si rifiutava
si muoversi…non voleva pigiare il tasto del campanello, e nemmeno
bussare, voleva solo andarsene…quando apparve Kuriboh Alato, che lo
incitò a suonare.
”Devo proprio?”
gli sussurrò, guardandosi in giro. Anche i suoi amici lo avevano
preso per pazzo quando parlava con gli spiriti dei mostri, almeno
sin quando non era arrivato Johan con la sua stessa abilità,
e quindi erano finiti nell’altra dimensione…dove Johan si era sacrificato
per rimandarli indietro tutti.
’Tutto riporta sempre a lui’
pensò, mentre finalmente suonava il campanello, la testa talmente
piena di pensieri da non essere più in grado di ragionare…e
prima che il suono fosse terminato, la porta si spalancò.
Dall’altra parte c’era Johan, con un leggero fiatone.
”Ah!”
esclamò Judai, sussultando.
”Ti ho spaventato?”
”U-Un po’, non mi aspettavo che la porta si aprisse subito”
”Scusa…entra”
Judai fece un cenno col capo ed entrò, togliendosi le scarpe
e infilandosi le ciabatte, seguendo poi Johan all’interno. Sembrava
tutto normale…
”Zii, questo è Judai, un amico della Duel Academy”
”Benvenuto, Judai. La cena è pronta, sei arrivato a puntino!
Su ragazzi, lavatevi le mani e venite a mangiare”
”Sì, signora”
………
”Tua zia cucina davvero bene”
Il sorriso di Johan si allargò:
”Vero? Nessuno in Giappone cucina cibo occidentale come lei!”
”Immagino…sono pieno come un uovo!”
”Per forza, hai preso tre porzioni di pollo…ma dove metti tutto quel
cibo?”
Judai ridacchiò:
”Lo sai anche tu com’era il cibo all’Osiris Red. Ogni volta che trovo
del cibo migliore, mi rimpinzo”
Il suo amico scosse la testa e lo condusse in camera sua:
”Ecco, qui potremo chiacchierare un po’ in tutta calma. Che ne dici
di una tazza di tè per concludere la serata?”
”D’accordo!”
”Allora torno subito, tu mettiti comodo”
e sparì nel corridoio, lasciando Judai improvvisamente solo
con i suoi pensieri. Johan l’aveva portato lì per parlare,
gliel’aveva detto chiaramente. Certo, non sapeva esattamente di cosa,
però non era difficile da intuire.
’Ma io non ho ancora una risposta’
Kuriboh Alato apparve e strofinò il morbido pelo contro la
sua guancia, tentando di tirarlo un po’ su.
”Grazie, amico mio”
Non aveva tempo da perdere, doveva trovare una risposta da dare a
Johan…non poteva scappare di nuovo, né rinunciare a lui…
”Kuriboh Alato, ciao! Ecco perché Ruby Carbuncle si è
improvvisamente agitato”
Lo spirito appollaiato su una spalla di Johan emise un verso, poi
i due si corsero incontro, e iniziarono a giocare rotolandosi nella
stanza, volteggiando per aria e passando in mezzo agli oggetti.
”Meno male che non sono solidi, o la zia mi farebbe a pezzi”
commentò Johan, mentre i mostri attraversavano una lampada.
”Se vuoi posso rimediare io”
sghignazzò Judai, indicandosi gli occhi.
”No no, per favore, Yubel lasciala dov’è…piuttosto bevi il
tè”
Johan scivolò a terra, sedendosi contro il muro, e Judai si
accoccolò vicino a lui. Il tè era bollente, troppo caldo
per essere bevuto subito, e i dolcetti non erano molti…non potevano
rimanere ancora in silenzio, sebbene le parole faticassero a uscire.
’Dai Johan, l’hai invitato per questo, no? Fallo e tutto ritornerà
come prima!’
Non voleva perdere Judai…poteva accettare che non ricambiasse i suoi
sentimenti, ma non averlo nemmeno come amico era troppo…
”Mi dispiace”
I due si fissarono. Si erano scusati insieme. E assieme scoppiarono
a ridere, mentre i loro spiriti dei mostri li fissavano senza capire.
Ma Judai soffocò per primo le risate:
”Per favore, posso essere il primo a scusarmi?”
Johan annuì, pronto ad ascoltare e accettare qualsiasi cosa
volesse dirgli…forse la loro amicizia non era in pericolo, quindi
poteva tirarsi un po’ su.
”Johan, mi dispiace davvero di essere scappato, dopo che…hai capito.
Ripeto e confermo che non provo un minimo odio nei tuoi confronti…era
solo scioccato, e ho fatto una stupidaggine di cui mi vergogno davvero.
Scusa”
e chinò profondamente la testa.
Johan sorrise:
”Non preoccuparti, mi basta sapere che davvero non mi odi. Confesso
di essermi abbattuto parecchio, dopo la tua fuga, ma capisco che deve
essere stato uno shock quello che ho fatto, e che non avevo nemmeno
il diritto di baciarti senza il tuo permesso, quindi mi scuso a mia
volta”
e chinò anche lui il capo.
Kuriboh Alato e Ruby Carbuncle si appollaiarono sulla testa dei loro
duellanti, poi appoggiarono la fronte uno contro quella dell’altro,
rimanendo così.
”Ah ah ah ma siete impazziti?”
Judai e Johan si rialzarono, tenendo in equilibrio i loro spiriti
dei mostri sulla testa, ridendo della ridicola situazione in cui si
erano cacciati.
”Su, non fate gli offesi voi due, non vi stavamo prendendo in giro”
assicurò Johan ai due spiriti, che però volteggiarono
via offesi, e sparirono.
”Dici che se la saranno presa?”
”Ma no, vedrai che tra poco torneranno ad accoccolarsi sulle nostre
teste”
”Se lo dici tu…”
Judai era un po’ in pensiero per Kuriboh Alato, ma in fondo era con
Ruby Carbuncle, quindi si stava divertendo. Johan aveva ragione, non
doveva preoccuparsi troppo.
”Sai, sono felice che tu abbia accettato l’invito a cena. Ho temuto
che non saresti mai arrivato”
mormorò Johan all’improvviso, fissando con occhi persi la moquette.
Anche l’altro fissò il pavimento:
”Io…confesso di esser stato combattuto fino all’ultimo. Poi ho incontrato
due persone che mi hanno dato una mano”
”Hn?”
Johan si irrigidì, e lo guardò: aveva raccontato a qualcuno
quello che era successo?
Judai dovette avvertire la sua tensione, perché scoppiò
a ridere:
”Stai tranquillo, stai tranquillo, adesso ti faccio vedere”
Prese il cellulare, cercò la foto e la mostrò a Johan.
Che spalancò la bocca:
”Ah…ma ma ma ma…sono…”
”Esattamente loro!”
Judai fece il segno della vittoria, mentre il suo amico si strofinava
incredulo gli occhi…
”Li ho incontrati alla fontana vicino al Sunshine 60, e abbiamo parlato
un po’. Loro mi hanno fatto aprire gli occhi, o non so se avrei avuto
il coraggio di venire qua”
”Cavoli…Kaiba-san e Yugi-san…che invidiaaaa!!!!!!!!!!!! Perché
non mi hai chiamato???!!!”
L’altro arrossì:
”Ehm…perché ero già abbastanza in imbarazzo così,
se ci fossi stato anche tu, sarei andato in pallone del tutto”
”Judai…ma tu gli hai detto cos’è successo?”
Il diretto interessato deglutì. Non aveva pensato che Johan
avrebbe potuto arrabbiarsi, se ne avesse parlato con degli estranei…per
fortuna aveva un asso nella manica!
”Io…ero in crisi, non sapevo che fare e avevo bisogno di un
consiglio. Ma non preoccuparti, loro due stanno assieme!”
Johan rimase di nuovo a bocca aperta:
”Coooosaaa???!!! E tu come fai a saperlo?”
”Eh…dato che- credo- Kaiba-san non avesse voglia di tirare la cosa
per le lunghe, per convincermi ad avere fiducia in loro ha…baciato
Yugi-san dinnanzi a me”
”…E TU NON MI HAI CHIAMATO???!!! Avresti dovuto materializzare Neos e
farmi venire a prendere!!! Mi sono perso l’evento del millennio!!!”
”…Johan…calmati…”
L’altro però mise il broncio:
”Non è giusto, tutte le fortune a te! Chissà che bello
è stato parlare con loro!”
”Bah, a me sembrava che Kaiba-san avesse un po’ fretta…come se avesse
in mente altro”
”Probabilmente doveva andare a cena col suo ragazzo”
”Eh eh eh…è possibile. Comunque sono stati molto gentili, Yugi-san
è davvero una persona che aiuta sempre gli altri. Ma anche
Kaiba-san, nonostante sembri molto più stizzoso”
”E…posso sapere cosa ti hanno detto?”
Judai arrossì:
”In poche parole, che dovevo prima di tutto scusarmi per essere scappato.
Poi che devo pensarci su e capire quali siano i miei sentimenti, non solo verso di te, ma verso tutti. Riguardo a questo, devo dirti una
cosa su Asuka”
Johan sussultò:
”Si è dichiarata?”
L’altro ci rimase un po’ male, e prima di parlare si bevve il suo tè:
”Quasi…ma come facevi a sapere quello che stavo per dire?”
”Sai…era palese per tutti che tu le piacessi. Solo tu non te n’eri
accorto”
gli spiegò il suo amico, grattandosi la nuca.
”…se dici così mi sento un po’ scemo”
”Naaahhh…eri solo troppo impegnato a salvare il mondo. Piuttosto,
che significa che si è quasi dichiarata?”
”Che non ha finito il discorso”
”Hn…”
Johan si accarezzò il mento, imbronciando le labbra:
”…e tu? Che ne pensi?”
Il sangue si gelò un attimo in Judai, che riconobbe che era
arrivato il momento di scegliere. Johan o Asuka? Il migliore amico
o la migliore amica?
’Lei non ha concluso il discorso, ma questo non vuol dire nulla…’
Nemmeno lui, che non era certo un codardo, aveva avuto il coraggio
di rimanere accanto a Johan, dopo esser stato baciato…
’Johan o Asuka?’
”Se non sei ancora pronto, io non ho fretta”
”Non è questo…è che ho paura di perdere uno dei due”
Il suo amico sospirò:
”Non posso parlare per lei. Però posso dirti che non smetterò
mai di essere tuo amico, qualsiasi cosa tu decida”
”…lo dici così per non farmi sentire ricattato o lo pensi davvero?”
Johan gli diede uno spintone:
”Ma che razza di ingrato che sei!!!”
”Ah ah ah scusa!!! Ma lo sai anche tu che ogni tanto sono un po’ tardo!”
”Già…ma giusto per completare il discorso, Rei…”
”No lei non mi ha detto nulla non si è dichiarata o altro ti prego Johan non complicare ancora di più la storia che ci sono già troppi personaggi!!!”
lo implorò Judai, tutto d'un fiato.
”Va bene, va bene, per adesso chiudiamo la parentesi. Vado a prendere delle patatine, ok? Poi che vuoi
fare?”
”Uhm…puoi usare senza problemi il pc?”
”Certo, i miei zii hanno una wireless, e ho qui il mio portatile.
Hai bisogno di guardare la posta?”
L’altro fece un gran sorriso e scosse il capo:
”No, Kaiba-san mi ha detto che sul sito della Kaiba Corporation ci
sono tutti i duelli di diploma, che si possono scaricare o guardare
in streaming. Voglio assolutamente vedere il tuo contro di lui!!!”
”Aaahhh!!! Non lo sapevo!!! Però poi guardiamo il tuo contro
Yugi-san, così finalmente ti vedrò perdere”
”Che simpatico! Poi scarichiamo anche quelli di tutti gli altri. Jun
contro Ryota Kajiki, Kenzan contro Dynausor Ryuzaki, Fubuki con Ryo
Bakura, Asuka con Ghost Kotsuzuka, Austin con Pegasus, Jim con Mai
Kujaku, e Daichi con Rebecca Hawkins”
Johan si fermò sulla porta:
”Con chi ha duellato Sho?”
”Insector Haga, non sai lo schifo. Quel tipo è raccapricciante”
”Judai, è un nostro senpai, dovremmo portare rispetto…”
”Ma è disgustoso!!!”
”Sei incorreggibile…ma poi qualcuno ha vinto, alla fine?”
”Solo Kenzan, e Fubuki ha pareggiato. Invece Sho era così schifato
da quegli insetti che se non lo avessi spinto io, si sarebbe arreso
subito, pur di non duellarci contro”
”Sempre il solito. Ecco, ti accendo il portatile. Scarica quello che
vuoi. E devi assolutamente passarmi la foto con Kaiba-san e Yugi-san”
”Naturalmente. Grazie, non vedo l’ora di vederti all’opera”
Johan tornò dopo pochi attimi, traboccante di patatine, pop-corn, dolcetti
e bibite…aveva l’impressione che la cosa sarebbe andata avanti per
molto, quella sera, e ciò non poteva che fargli piacere…
”Guarda che ti avrei aiutato, se mi avessi detto che saresti arrivato
così carico”
lo rimproverò Judai, aiutandolo a mettere i vassoi a terra.
”Non pensavo di prendere così tanta roba, poi mi son detto:
ma quando ci ricapita un’occasione simile? Dobbiamo darci alla pazza
gioia!”
”Con aranciata e Pocky al cocco?”
”Su su, non fare il difficile! Fammi vedere cos’hai scaricato”
”Sono a metà del tuo duello…mi passi le patatine?”
”Certo”
Judai non lo notò, ma Johan sorrise leggermente quando le loro
dita si sfiorarono, e lui non si ritrasse.
’Forse non dovrò arrendermi…’
pensò, aprendo una bottiglia di Coca Cola.
………
TOC TOC
”Avanti”
La zia di Johan si affacciò alla porta:
”Judai-kun, si sta facendo tardi…che ne diresti di rimanere qui a
dormire?”
La donna non se ne accorse, ma un attimo di gelo scese fra i due ragazzi.
”Ah…io…non vorrei disturbare”
”Nessun disturbo, anzi, ci farebbe molto piacere ospitarti”
”Ma…io…non ho nemmeno il pigiama…”
Judai pigolò una scusa pietosa, poi cercò l’aiuto di
Johan, il quale era nel panico almeno quanto lui.
”Puoi usare uno degli yukata di Johan. Su, non fare il timido, domattina
vi preparerò una colazione coi fiocchi!”
”A-Allora grazie…adesso chiamo a casa per dire che dormo fuori”
”A domani allora!”
e l’arzilla signora chiuse la porta, ridendo. Stavano duellando…da
quanto gli aveva detto la sorella, Johan non lo faceva da quando era
tornato dalla Duel Academy, a parte il duello di diploma. Non aveva
ben idea di quello che era successo, ma quel ragazzo aveva riportato
il sorriso sul viso del nipote, quindi non poteva che desiderare che
rimanesse ancora.
Kuriboh Alato e Ruby Carbuncle rientrarono dalla parete, annunciando
che la donna se n’era andata, e i due duellanti tirarono un sospiro
di sollievo.
”Judai, spero non ti sia offeso, o arrabbiato, o sentito in difficoltà,
o imbarazzato”
”No, certo che no…è una bella serata, sarebbe stato un peccato
interromperla. E sì, ho capito cosa intendevi in realtà…ma
non ci sono lo stesso problemi”
Johan sospirò:
”Sono contento, sai, che tu rimanga qui a dormire. Molto, molto felice”
gli disse sorridendo…e l’altro avvampò:
”Ma ma ma…non ti sembra di correre un po’ troppo?!”
Dopo qualche attimo gli occhi verdi si sgranarono:
”Ma sei scemo? Non intendevo quello!!! Non ci pensavo neppure!!!”
”Allora non uscirtene con certe frasi!!!”
”È colpa tua che sei malizioso!!!”
”Io???!!! Sei stato tu a baciarmi!!!”
”E allora? Non ti ho certo chiesto di venire a letto con me, non sono
neppure pronto!!!”
”Nemmeno io se per questo”
concluse Judai, incrociando le braccia, e guardandolo storto.
Johan gli restituì lo sguardo, poi la tensione si sciolse,
e i due scoppiarono a ridere di cuore. Non si sarebbero mai arrabbiati
davvero per una cosa simile…la loro amicizia era troppo forte per
poter crollare per così poco.
”Dai, andiamo avanti a duellare, o non finiamo più”
”Aspetta che chiamo mia madre, o inizierà a preoccuparsi”
”Già…io intanto tiro fuori i futon. Sai che ho sempre desiderato
fare un duello in yukata?”
”Meno male che nell’ultimo anno mi sono alzato un po’, o ci avrei
ballato dentro, in uno della tua taglia”
Johan lo squadrò:
”In effetti non sei più magrettino come prima. E no, non ti
sto fissando in quel senso”
”Guarda che stavolta ero io a non aver pensato male”
Johan tirò fuori i due futon:
”Questa situazione ci sta stressando troppo, che ne dici di finire
il duello e di andare a dormire? Ne abbiamo passate troppe in poco
tempo”
”Sono d’accordo…pronto alla battaglia?”
”Sempre!”
”Allora andiamo! Evoco Kuriboh Alato in posizione di difesa! A te
la mano”
”Kuriboh, eh? Non posso che rispondere con Ruby Carbuncle”
………
Il duello si trascinò sin dopo l’una, con la vittoria di Johan di pochi
Life Points, e i due sfiniti sui futon, che sonnecchiavano ancora
vestiti.
”Judai, dobbiamo cambiarci…”
”Vai prima tu, io sono troppo stanco”
”Va bene…non ti addormentare però”
”No…metto via i deck”
”Ok”
Dopo pochi minuti Johan tornò, avvolto da uno yukata blu molto
scuro, con rari inserti bianchi nella stampa. Molto bello e affascinante,
e più grande di quello che era in realtà. Sembrava anche
più regale…Judai non avrebbe mai creduto che un occidentale potesse stare così
bene, in yukata. Poi si chiese che impressione avrebbe fatto lui,
vestito così…
”Quando torni spegniamo subito la luce, va bene?”
”Sì, o domani non mi alzo più”
Johan alzò le spalle:
”Puoi rimanere qui quanto vuoi, e vedici pure della malizia, se lo
desideri”
L’altro ridacchiò:
”Sono troppo stanco per ribattere”
mormorò, infilandosi nel bagno e cambiandosi.
Al suo ritorno, Johan lo squadrò:
”Sta davvero meglio a voi giapponesi”
commentò con un po’ di tristezza.
”Naaahhh, anche tu stai benissimo vestito così. È solo
questione di abitudine”
lo rassicurò Judai, infilandosi nel futon.
”Se lo dici tu”
Johan spense la luce e si mise nel suo, fissando le tenebre. A dir la verità non aveva
una gran voglia di dormire, avrebbe preferito continuare a parlare
con il suo amico, ristabilire l’antico equilibrio, però non
sapeva come fare…magari Judai aveva voglia di riposare…o non ne poteva
più di parlare con lui…
”Johan?”
’Come non detto’
pensò il ragazzo, prima di rispondergli con un mugugno.
”Hai presente la foto che ti ho passato?”
”Sì”
Judai si tirò su su un gomito:
”Hai visto che abbronzatura magnifica aveva Yugi-san?”
Anche l’altro si mise su un gomito, ritrovandosi molto vicino all’amico,
nella fioca luce dei neon esterni:
”Assolutamente! Davvero incredibile! Però Kaiba-san mi sembrava
pallido come al solito”
”Non penso che lui sia un tipo da abbronzatura. Però stavano
bene assieme, vero?”
”Una meraviglia…quanto avrei voluto esserci”
sospirò Johan invidioso, rimettendosi a letto…
”Sono certo che li rivedremo. E…Johan?”
”Sì?”
SMACK
Judai si era teso e l’aveva leggermente baciato sulle labbra, per
poi allontanarsi in fretta, quasi spaventato dal suo stesso gesto…Johan
invece scattò seduto, fissandolo:
”C-Cos’era questo?”
Un attimo di paura, poi il cuore guidò Judai. Le parole uscirono
con facilità dalla sua bocca:
”Un…timido…inizio. Una scelta…e il bacio della buonanotte”
In fondo era stato facile…a Judai era bastato rimanere di nuovo solo con lui,
per decidere. Asuka era una grande amica, ma Johan…era semplicemente Johan.
”Ah…”
Johan sorrise e gli si avvicinò, molto lentamente, posandogli
infine le labbra sulla fronte:
”A domani allora”
”A domani”
Entrambi si stesero, fissando il soffitto. D’ora in poi sarebbe stato
tutto più facile, non c’erano dubbi.
Fine
che ne dite? n.d.Hymeko
uhm...abbastanza puccia; n.d.tutti
Johan mi piace troppo!!! n.d.Hymeko ^///*///^
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