La Rosa nera dell'Abbandono

parte VI - Chiarimenti

di Sky_Almasy


Velocemente passarono tre giorni, e quella stessa sera, ci sarebbe stato il festival organizzato da Selphie.

Zell si era ripreso bene, le sue ferite non erano gravi, quelle estetiche ovviamente, invece il suo cuore sanguinava per quello che l'amica gli aveva fatto capire. (Io... amo Seifer...) Non l'aveva più visto da quel giorno, infatti gli mancava da morire, anche se era un bastardo, non ce la faceva a non vederlo... Da una parte vole urlargli tutto l'odio che provava, ma dall'altra voleva dirgli l'amore infinto che sentiva per lui. Un po' si era tranquillizzato... almeno aveva capito...

Mentre camminava nella Hall, vide in lontanaza la professoressa Quistis che gli veniva incontro sorridendogli.

"Ehy! Zell! Com'è?" "Tutto ok... o almeno in parte..." "Bene sono contenta, ah! Vieni stasera alla festa vero?" "Certo, non che mi vada molto, ma lo faccio per Sephy!" "Oh, si è data tanto da fare... Stai cercando qualcuno?" "NO! Perchè? Cioè..." "Oh, Zell devo scappare, c'è Seifer, devo comunicargli i risultati dei suoi esami!" "DOV'È?!" "Eh? Oh... è lì davanti alla mappa del Garden!" Zell, si voltò, e non appena lo vide, restò senza fiato. Era così bello... non l'aveva mai guardato da quel punto vista, adesso poteva vedere la sua bellezza in ogni piccolo particolare.

Nel frattempo la ragazza si era allontanata dal biondino, a passo svelto.

"Seifer! Seifer!" "Ehy maestra! Mi vuoi dire dove hanno messo i risultati?" "Dato che eravate in pochi, dovevo essere io a comunicare i risultati di persona!" "Taglia corto!" "In poche parole... sei diventato SeeD!" "EVVAI! PREPARATI GALLINACCIO! ORA DOVRAI SOPPORTARMI, NON SARà FACILE!!!AHAH!!" Zell, sentendosi nominato, sussultò, e nel frattempo il diciottenne si accorse della sua presenza, e come Zell, rimase di sale. Non pensava di rivederlo così presto, credeva di non vederlo neppure alla festa... e poi... era conciato davvero male, il suo viso pareva quello di un fantasma... no un fantasma era più colorito di lui! Gli occhi accompagnati da evidenti occhiaie violacee... ma... quello che più gli faceva rabbia è che lui ne era il responsabile, in quei giorni, aveva ammesso che un minimo d'interesse per ragazzo c'era... intendiamoci, interesse proprio perchè era un SeeD e doveva portargli rispetto.

Zell voleva andaresene, ma le gambe restarono incollate al terreno, forse era quello il momento di affrontarlo? Seifer da parte sua restò fermo a guardarlo... ma come al solito gli uscì una frase cattiva.

"Ehy! Cos'è? Mi sciupi se mi guardi troppo Gallinaccio!" Perchè ogni volta che voleva farsi perdonare gli sparava contro frasi da stronzo? Zell aveva gli occhi lucidi, ogni parola che usciva dalla bocca del ragazzo era una pugnalata. Ma non voleva piangere davanti a lui, l'aveva fatto fin troppe volte. E fin troppe volte si era reso ridicolo.

"Solo una cosa... CHE CAZZO TI HO FATTO?!" cercava di tenere la sua espressione più dura possibile, ma si vedeva che si sforzava, però forse se voleva un po' essere rispettato, non doveva fare il piagnucolone.

"N..Non lo so... è che... PERCHÈ DOVREI DARTI SPIEGAZIONI?!" non voleva scusarsi con lui davanti alla maestra, forse se se ne andava, lo avrebbe seguito, daltronde se voleva affrontarlo, non doveva far altro che seguirlo, Seifer intanto si stava allontanando verso il centro addestramento, sotto gli occhi stupiti dei due ragazzi.

"EHY! ASPETTA BASTARDO!" Zell iniziò a rincorrerlo, stavolta era decisissimo a farsi dare una spiegazione, affrontarlo a viso aperto, capire quello che mai aveva compreso! Il maggiore continuava a camminare, finendo poi nella 'zona segreta', e Zell intuì che ce l'aveva portato lì apposta, non voleva rendersi ridicolo a parlare con uno stupido davanti tutto il Garden.

"Allora? Che diavolo dovevi dirmi Gallinaccio?!" "NO! TU... PERCHÈ? COSA TI HO FATTO? INSOMMA, C'È UN LIMITE ALL'ANTIPATIA, COSA TI HO FATTO PER FARMI ODIARE?" "Ma... ecco... NON LO SO! SONO CONFUSO ANCH'IO DA TUTTA LA FACCENDA, SE ERO IL SEIFER DI UN TEMPO, CI AVREI MESSO POCO A LASCIARTI MORIRE MANGIATO DALL'ARCHEOSAURUS, TI AVREI FATTO DI PEGGIO INVECE CHE... venirmi a scusare..." Zell non credeva alle proprie orecchie, quelle erano davvero parole di Seifer? O almeno QUEL Seifer? Non poteva essere lui... Cos'era succeso così da un giorno all'altro? Zell più cercava di capire e meno comprendeva... nel suo cervello c'erano mille pensieri arrovellati su se stessi che non avevano nè capo nè coda.

"Ma... cosa...?" "Si Ze... Gallinaccio... hai capito benissimo! Non so, ci ho riflettuto, voleva chiederti scusa, e... pensandoci a lungo non ho mai trovato il motivo per il mio odio... forse nemmeno è esisto mai.. non so... sono confuso... non posso pensare che così da un giorno all'altro penso cose orribili su di te ed adesso, ti chiedo scusa. E poi IO che chiedo scusa...!" Zell aveva voglia di piangere, adesso capiva ancora meno, ma in quel momento si era flesciato sullo sguardo cupo di Seifer. Era pressochè stupendo in tutti i sensi. "E tu...? Cosa pensi di tutto questo?" "IO? Penso che nonostante tutto, avrei dovuto odiarti ma... NON CI RIESCO e così mi odio per questo! Mi hai ferito in continuazione, sia dentro che fuori!" disse il ragazzino toccandosi il petto e sentendo la piega della cicatrice.

"Gal..." "Io, non sapevo nemmeno più cosa pensare di te... amico? Nemico? Ti odio? Una cosa è certa, ora l'ho capito...!" Seifer lo guardava, voleva sapere cosa provava Zell per lui... ovviamente rabbia, rabbia folle, e non lo biasimava.

"Io... NO NON CI RIESCO!" Il biondino si voltò iniziando a correre, ma Seifer lo prese per un braccio e lo bloccò al muro con i polsi dietro la schiena e le cambe bloccate dalle sue. "Dimmi... ti ascolto! È meglio se lo dici... poi ti togli un peso..." Zell sentiva il respiro dell'altro sulle sue labbra, era come l'altra volta.

"NO! NON VOGLIO! TANTO QUALUNQUE SIA LA COSA DA DIRTI MI RIDERAI IN FACCIA! COME SEMPRE, E POI COSA TE NE FREGA SONO INSIGNIFICANTE IO, NON SERVO A NULLA! IO..." non fece in tempo a finire la frase che sentì l'impatto violento del palmo della mano di Seifer sulla sua guancia. Era come... a Dollet, sulla spiaggia, uno schiaffo di rimprovero, tipica da 'Che cazzo dici?', la sostanza era quella, ma perchè? Ora era più confuso che mai, sentì un lieve sapore dolciastro sulle labbra, gli aveva tirato lo schiaffo così forte da fargli battere le labbra contro i denti e a sanguinare. Sembrava che un minimo ci tenesse a lui, ma non era per niente sicuro.

Per un attimo Zell alzò lo sguardo sul volto del diciottenne e vide... vide uno sguardo serio, mortificato... "Non voglio che tu pensi questo di me, ma soprattutto che pensi certe cose di te stesso! Se odi te stesso non arrivi da nessuna parte! Io... mi sono scusato con te, ora tocca a te accettarle o meno..." "S..si... come potrei rifiutare? (Già, io lo amo!)" il biondino non si accorse che aveva detto quelle parole a voce bassa, così Seifer impallidì... dopo tutto quello che gli aveva fatto era addirittura... INNAMORATO? Seifer, si piegò e tirò un pugno per terra, e si mise una mano sulla fronte (L'ho fatto soffrire così tanto per quel motivo... il vecchio Seifer se ne sarebbe fregato, ci avrebbe riso sopra... ma perchè ora provo una strana sensazione a parlare con lui? E... perchè il suo respiro è come se mi volesse chiamare, le sue labbra attrarre... io non... non so...).

Il ragazzo guardò il piccolo fantasma che aveva di fronte e come se tutto era già stato deciso lo baciò. Era un bacio strano, strano ma profondo, proprio come due persone che si amano, e Seifer aveva sempre represso quel sentimento nel profondo del cuore fin da quando erano bambini, autoconvincendosi che si trattava di odio.

Zell si lasciò cadere contro il muro, era sconvolto dentro, ma era ciò che aspettava da tempo, sentiva come un arcobaleno che sovrastava i suoi pensieri, il suo desiderio, il suo sogno era ora reale, anzi, più che reale. Mentre le due bocche si muovevano l'una sull'altra con passione, le lacrime del biondino presero il sopravvento, e iniziarono a rigargli il volto gentile, per la prima volta dopo moltissimo tempo felice.

(Cos'è questa sensazione di caldo? Non l'ho mai provata... e cos'è quest'umido che sento sulle guance? Oh... Zell...) Momentaneamente si staccò da quella bocca che lo reclamava ancora, e dalla quale non voleva staccarsi, e con dolore notò le lacrime che rendevano più lucenti gli occhi di Zell.

"Scusa..." "Non devi scusarti... è che... SONO FELICE! DAVVERO!" il biondino sorrise come non faceva più da quando era entrato al Garden, da quando conosceva Seifer, che ricambiò il sorriso. Quello era l'inizio di qualcosa che non avrebbe mai avuto fine, nemmeno dopo la morte, perchè le anime non moriranno mai.

 

*Owari 6*

 

Sky: EHY! Ciao! Piaciuto come ho rimediato?

Seifer&Zell: ERA L'ORA!

Sky: INGRATI! MALEDETTI INGRATI!

Seifer: Ok, ti perdoniamo, solo perchè ci ha fatto baciare, ma voglio anche un lemon in futuro!

SkY: Oh cicci! Se me lo ordini è la volta buona che non lo faccio!

Seifer: Ehm ehm... ti ricordo che possiedo Hyperion!

Sky: Uhm...eh eh! Credo proprio che i TUOI ordini mi piacciono (Approfittatore) Beh gente al prossimo capitolo!