Fic corta corta per augurare
un buon San Valentino a tutte. E per dare un avviso: ho cambiato la
mia mail. Il mio nuovo indirizzo è hymeko.co@gmail.com La posta
su Libero la leggerò ancora per un po’, poi la lascerò
stare. Baci a tutte.
La prima volta
di Hymeko
Yoite
seguì Yukimi all’interno dell’appartamento. Yukimi non accese
le luci, andando direttamente al pc, sbuffando. Avevano appena terminato
una scaramuccia con quelli di Banten, che era finita in una specie
di pareggio. Loro si erano avvicinati ulteriormente allo Shinrabanshō,
mentre quei pivelli si erano ancora di più resi conto della
forza degli shinobi di Iga.
”E dopo aver lavorato per il capo mi tocca anche un articolo per il
mondo reale. Aaaahhh!!! Maledetto San Valentino e maledetti tutti
i ristoranti coi loro menù speciali”
Grattandosi la testa si mise a smanettare al pc, senza badare a Yoite
che andava ad accoccolarsi nel suo solito posto. Lui e il moccioso
demoniaco erano rimasti soli per qualche minuto, finché quel
professorino spettinato a furia di sbraitare non era riuscito a farli
riemergere dal fondo di qualche stanzino lugubre. Cosa ci fossero
andati a fare non lo sapeva proprio, ma non gli importava, anzi. Fin
quando Yoite fosse stato così in intimità col loro obbiettivo,
sarebbero stati a cavallo. Il moccioso era schierato con Yoite, quindi
ottenere lo Shinrabanshō sarebbe stato facile. Almeno finché
il loro idillio fosse durato.
Poi il suo stomaco emise un brotolio.
”Eh già, sono quasi le sette, ho combattuto e sto lavorando,
qualcosa ci vuole. Ehi Yoite, ordina da mangiare”
Silenzio assoluto.
”Yoiteeee!!! Almeno rispondi dannazione”
Silenzio assoluto.
”Oh maledizione quanto odio i mocciosi!”
Prese in mano il cordless e compose il numero di un ristorante di
ramen poco distante.
”Almeno dimmi cosa vuoi”
Silenzio assoluto.
”Maledizione!!! No, non a lei. Sono Yukimi, il solito al solito indirizzo.
Sì, sì, va bene”
e riattaccò di malagrazia.
Dal ragazzo seduto dietro di lui ancora nulla, e Yukimi sospirò.
Era inutile, non riusciva a non preoccuparsi quando c’erano dei marmocchi
di mezzo. Forse per il ricordo delle sofferenze sue e della sorella,
o forse per un insospettabile istinto paterno, chi lo sapeva?
’No…direi che ho la sindrome del fratello maggiore’
Borbottò qualcosa, si alzò e si avvicinò a Yoite,
senza toccarlo.
”Ehi, sei sveglio?”
Tese il collo e guardò oltre la sua spalla. Il ragazzo aveva
in mano una scatoletta rossa chiusa da un fiocco dorato, e non ne
staccava gli occhi.
”Cos’è?”
”…non lo so”
Erano le sue prime parole da quando erano tornati.
”Dove l’hai presa?”
”L’ho trovata nella mia tasca”
”E da quando era lì dentro?”
”………”
Yukimi sospirò.
”C’è solo un modo per saperlo. Perché non la apri?”
Yoite annuì, e iniziò ad aprirla molto, molto lentamente.
Il nastro cadde a terra, e il ragazzo aprì la scatoletta.
Dentro c’era un cuore di cioccolato, grande come il palmo della sua
mano. Sopra, accoccolati uno vicino all’altro, un piccolo micetto
nero e un demonietto bianco fatti di zucchero.
”Ooohhhh molto carino…e molto eloquente anche”
Yoite girò lentamente il viso, guardando Yukimi. Poi sussurrò:
”Non ho capito”
”Non hai capito cosa?”
L’altro indicò il dolce che aveva in mano, sempre fissando
Yukimi.
”No dai…non dirmi che davvero non hai capito?”
Yoite annuì ancora, e Yukimi cadde in ginocchio:
”Partiamo dall’inizio. Che giorno è domani?”
”…14 febbraio”
”Esatto. E che giorno è il 14 febbraio?”
”Uhm…”
Il morale di Yukimi scese ancora. Ci sarebbe voluto molto, molto tempo…
”San Valentino”
sussurrò Yoite alla fine, adocchiando una rivista abbandonata
da Yukimi sul pavimento.
”Esatto. E cos’è San Valentino?”
”…non lo so”
”Aaaarrrggghhh maledetti mocciosi! Yoite, San Valentino è la
festa degli innamorati, e quello è un regalo per San Valentino.
Capito?”
Yoite studiò il dolce:
”Un regalo…per me? Di San Valentino?”
”Già…avanti, con quell’aspetto belloccio che ti ritrovi, ne
avrai ricevuti una marea”
Ma l’altro scosse il capo:
”No…è la prima volta che ricevo un regalo di San Valentino”
”Incredibile, pensavo che per i belli la vita fosse più semplice.
Comunque, hai capito chi te l’ha mandato, vero?”
L’ultima parola la pronunciò in tono leggermente minaccioso…ma
Yoite annuì:
”Miharu”
sussurrò in tono dolce, accarezzando con un dito il demonietto
bianco.
”Già, a quanto pare quel moccioso ti ha mandato un regalo per
San Valentino…mi sembra piuttosto chiaro quello che provi. E non me
ne stupisco neppure, conoscendovi. Ora, cosa hai intenzione di fare
tu?”
”…ne parlerò con Miharu...?”
Yukimi grugnì:
”Sì, devi proprio. E di quel dolce?”
Yoite spalancò la bocca.
GNAM
Fine
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
| |